Demolizione del viadotto di Targia: parere favorevole del Comune, furia Vinciullo

Non mancano le reazioni della politica siracusana al via libera della Regione per l’abbattimento del viadotto di Targia. Una demolizione finanziata con 955mila euro di fondi europei destinati da Palermo al dismesso viadotto, chiuso al traffico dal 2014. Il Genio Civile dovrà progettare l’intervento e procedere con l’appalto dei lavori. Se tutto dovesse procedere spedito, l’aggiudicazione della demolizione potrebbe avvenire già entro la fine del 2021.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha accolto con favore la notizia. Non una sorpresa per Palazzo Vermexio perchè il Comune aveva già espresso parere positivo alla demolizione agli uffici regionali del settore Infrastrutture. “Con la Regione abbiamo discusso a lungo del viadotto di Targia e del tipo di intervento da eseguire. Abbiamo dato parere positivo all’abbattimento. Questo non significa escludere ogni possibilità di ricostruire il viadotto di Targia. Ma questa opzione dipenderà in futuro dai costi e dalle disponibilità regionali”, spiega il sindaco Italia.
“Vogliamo sapere invece che fine hanno fatto i rimanenti 5 milioni di euro che sono stati stanziati nel Patto per il Sud e di cui non c’è alcuna traccia”, interviene Vincenzo Vinciullo. Il Patto per il Sud aveva destinato risorse all’abbattimento e contemporanea ricostruzione del viadotto di Targia. Non solo. “L’intervento che ora dovrebbe essere realizzato dalla Regione, si presenta impossibile allo stato attuale. A meno che l’amministrazione comunale non proceda col cedere i propri diritti sul viadotto alla Regione. E anche questo è un capitolo che va attenzionato. Estranei intervengono a casa mia – prosegue Vinciullo – e il sindaco fa finta di non sentire, di non capire e di non comprendere che l’asseto viario appartiene al Comune di cui lui, evidentemente per caso, è ancora il sindaco”.
Vinciullo teme che ancora una volta i finanziamenti inizialmente previsti per Siracusa abbiano preso un’altra strada: “serviranno per lavori al castello di Orazio Nelson, in provincia di Catania, intervento non previsto nel settembre 2016”. E’ la data della stipula del già citato Patto per il Sud.




Criminalità a Siracusa, Zito chiede l’intervento dell’Antimafia regionale. E avanza una ipotesi

Dopo il nuovo gesto intimidatorio contro un’attività commerciale di Siracusa, il deputato regionale Stefano Zito ha chiesto al presidente dell’antimafia siciliana, Claudio Fava, di accendere i riflettori sulla situazione nel capoluogo. Al presidente Fava ha inviato una relazione dettaglia su quanto accaduto negli scorsi mesi a Siracusa, con una sequenza impressionati di furti, rapine e danneggiamenti anche con bombe carta contro diversi esercizi commerciali.
Ma il deputato regionale ha anche esposto un suo personale teorema. “A Siracusa negli ultimi mesi le forze dell’ordine, con un lavoro straordinario, hanno colpito la criminalità locale con azioni forti, soprattutto contro uno dei settori più floridi per la delinquenza: lo spaccio di droga. Adesso è come se la mafia stesse reagendo mettendo sotto pressione la città e, forse, lo sta facendo direttamente o indirettamente utilizzando questi cani sciolti che, probabilmente, non possono agire senza il benestare di più radicate organizzazioni criminali. Ma la mia è solo un’ipotesi, l’unica cosa certa sono i danni ai nostri commercianti. Come se già la pandemia non ne avessi prodotti di rilevanti”, le parole di Stefano Zito sulla sua pagina Facebook istituzionale.




Verde pubblico a Siracusa, l’affondo di Cavallaro (FdI): “solo le erbacce sono rigogliose”

“Sembra che a Siracusa ogni cosa venga fatta senza amore, tanto per farla”. E’ con rabbia amara che il presidente del circolo Aretusa di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro, presenta il suo report sul verde pubblico in città. “In giro troviamo alberi secchi, tantissime fallanze, alcuni legacci dei pali tutori stanno strozzando il tronco degli alberi, altri pali tutori arrecano danno al tronco, in alcune zone della città è assente la manutenzione del verde e un adeguato sistema di irrigazione. Ci chiediamo se la legge che prevede la messa a dimora di un albero per ogni nuovo nato sia rispettata, quanti nuovi alberi siano stati piantumati e dove. Ci chiediamo cosa abbia progettato l’amministrazione comunale in ordine al verde cittadino, se siano previste nuove aree a verde, dove giovani e meno giovani possano sostare per godere di momenti di rilassamento. Al momento ciò che vediamo è la cementificazione di piazza Euripide, dove è previsto il verde in una percentuale irrisoria rispetto all’area”, spiega d’un fiato Cavallaro.
“L’unico verde che questa amministrazione è brava a mantenere rigogliosa è la vegetazione spontanea a bordo dei marciapiedi, che cresce rigogliosa occupando piste ciclabili e marciapiedi. Ci auguriamo un cambio di passo, una maggiore attenzione delle ditte appaltatrici nella manutenzione del verde esistente, un maggiore impegno del Comune nella progettazione e realizzazione di nuove aree a verde, e uno scrupoloso censimento delle aree in cui va migliorato il sistema di irrigazione e dove vanno sostituiti gli alberi secchi. E ci auguriamo la piantumazione di un numero maggiore di piante floreali, che darebbero un tocco di colore alla città”.




“Io sindaco di Siracusa? Perchè no…”: l’autocandidatura del primo cittadino di Palazzolo

L’indiscrezione rimbalza da Palazzolo e arriva dritta a Siracusa. Il sindaco della cittadina montana, Salvatore Gallo, potrebbe decidere di candidarsi come primo cittadino del capoluogo. Sembra una boutade, una battuta. Ma è il diretto interessato, in realtà a confermare l’indiscrezione. “Nella vita tutto è possibile. Confesso che non mi dispiacerebbe”, racconta senza troppe esitazioni intervenendo in diretta su FMITALIA.
“A me fare il sindaco piace. Credo di farlo discretamente bene a Palazzolo. La cittadina è cresciuta, si è guadagnata nuove attenzioni, anche mediatiche. Se dovessero esserci le condizioni a Siracusa, dico perchè no?!?”, continua Salvatore Gallo, a confermare quello che forse è più di un pensiero: candidarsi nel 2023 per Palazzo Vermexio. Certo, bisognerà parlarne con gli alleati e chissà se il centrodestra potrebbe mai trovare intesa e unità attorno ad un nome “forestiero”. Da Palazzolo in molti fanno il tifo per Gallo.
“La provincia di Siracusa ha bisogno di una grande Siracusa, di un capoluogo leader e guida. Noi centri della provincia soffriamo se Siracusa arretra, anzichè crescere”, continua il sindaco di Palazzolo. “Ci vuole un grosso impegno per il capoluogo, lo so e lo dico senza togliere nulla a nessuno degli attuali e dei passati amministratori. Però – dice Gallo rompendo gli indugi – da molto tempo non c’è amore in quello che si fa. Non c’è amore per Siracusa, città meravigliosa e bellissima che però non riceve amore da chi deve programmarne e pensarne lo sviluppo”, ripete e insiste Salvatore Gallo.




Incendi, Ficara e Zito (M5s) incontrano il sindaco di Buccheri: “Sua esperienza importante”

Il parlamentare nazionale Paolo Ficara ed il deputato regionale Stefano Zito, entrambi del MoVimento 5 Stelle, hanno incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Buccheri (Siracusa), Alessandro Caiazzo. I tre si sono confrontanti a lungo sul drammatico fenomeno degli incendi estivi, molti dei quali di origine dolosa. Proprio la cittadina montana della provincia di Siracusa è stata duramente colpita da roghi che hanno mandato in fumo ettari di preziosa vegetazione, risorsa primaria per l’economia locale.
“Il sindaco Caiazzo è stato uno dei pochi a denunciare pubblicamente gli interessi della mafia dei pascoli. Conosce luoghi e dinamiche ed ha una coraggiosa visione che condividiamo e sulla quale ci siamo confrontati, anche alla luce del decreto incendi, attualmente in discussione in Senato”, spiegano Ficara e Zito.
“Sappiamo bene che il fenomeno è spesso doloso e con dietro illegali appetiti. Con Caiazzo ci siamo confrontati sui vari livelli di responsabilità che dovrebbero portare ad una azione più sinergica tra istituzioni ed enti coinvolti, dalla Regione ai sindaci alle forze dell’ordine. Così i risultati arrivano, come hanno dimostrato, ad esempio, gli arresti effettuati a cavallo di ferragosto”, rimarcano i parlamentari cinquestelle.
“E’ indubbio però che il ruolo dei Comuni è fondamentale, attraverso la puntuale approvazione del catasto incendi, uno strumento che metterebbe un freno a questi fenomeni che tristemente si ripetono ogni estate. Purtroppo non tutti i Comuni si sono dotati di questo registro da aggiornare di anno in anno. Stiamo studiando soluzioni normative che possano facilitare il compito delle amministrazioni”, concludono Ficara e Zito.
Il decreto legge in discussione ridisegna una nuova governance del sistema di previsione e spegnimento che migliora e rafforza le azioni di prevenzione degli incendi, potenziando con 40 milioni di euro le componenti statali impegnate nella lotta attiva. Altri 100 milioni di euro per il prossimo triennio vengono stanziati per le aree interne e per i Comuni delle isole minori per la realizzazione di opere come postazioni di atterraggio dei mezzi di soccorso, vasche di rifornimento idrico, tracciati spartifuoco, vie di accesso che saranno considerate di pubblica utilità. Nuove misure di contrasto e prevenzione da attuare nei piani regionali sono poi il fuoco prescritto e la pratica del controfuoco. Previsto inasprimento a più livelli delle pene.




“Più poliziotti per Siracusa”: il deputato regionale Cafeo scrive al sottosegretario Molteni

“L’escalation di violenze, intimidazioni e atti criminali che sta interessando Siracusa in questo periodo desta allarme e preoccupazione tra i cittadini e le attività commerciali spesso oggetto di queste azioni, per questo è arrivato il momento che le istituzioni diano delle risposte e dimostrino con i fatti la loro vicinanza”. Lo dichiara il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega).
“Ho scritto una lettera al sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, per sottoporgli le condizioni delle forze di polizia impegnate a garantire l’ordine pubblico nel nostro territorio in carenza di organico per oltre il 30% e impegnate al contempo su due importantissimi fronti, da una parte la lotta al Covid e la verifica del rispetto delle quarantene per i positivi, dall’altra le operazioni di riconoscimento e controllo degli immigrati sbarcati sulle nostre coste, spesso vittime di abusi e di criminali trafficanti di uomini”.
Per Cafeo è “una situazione difficile” che richiede un correttivo immediato, “incrementando personale e mezzi a disposizione del territorio, in modo da compensare lo sforzo straordinario chiesto alle nostre donne e ai nostri uomini, impegnati tutti i giorni con grande professionalità e senso del dovere in prima linea”.
L’obiettivo da ottenere è quello di avere “maggiori controlli sul territorio, oggi di fatto in mano a piccole bande che credono di poter comandare in città, ripristinando l’ordine e la legalità e tutelando così la cittadinanza”.




E se il prossimo sindaco di Siracusa fosse una donna? La Brigata Rosa “presenta” la lista

Iniziate sottotraccia le grandi manovre in vista delle amministrative 2023 a Siracusa. E la scelta dei nomi dei candidati che si contenderanno la poltrona di primo cittadino diventa una questione di “genere”. Tra veri, papabili e presunti sono tutti nomi maschili quelli che, sin qui, sono finiti al centro del dibattito pubblico. E le donne? Provocatoriamente, ma non troppo, ecco che arriva una lista tutta al femminile. “Per correggere questa singolare forma di strabismo, noi donne della Brigata Rosa ci permettiamo di offrire un elenco, certamente incompleto, di figure femminili che potrebbero legittimamente aspirare alla candidatura e ricoprire il ruolo della massima funzione cittadina”. Trentotto nomi di donne note e già impegnate in politica, dirigenti scolastiche, esponenti del mondo della cultura, dell’associazionismo e del terzo settore e new entries. Nell’elenco decisamente trasversale e bipartisan proposto dalla Brigata Rosa ci sono Marika Cirone Di Marco e Stefania Prestigiacomo, Sofia Amoddio e Alessandra Furnari, Giusy Genovesi, Silvia Russoniello e Moena Scala, Valeria Troia, Carmen Castelluccio, Rita Gentile, Donatella Lo Giudice e Cetty Vinci: tutte con esperienze più o meno vaste in politica attiva. E poi Marilena Del Vecchio, Antonella Franco, Antonella Fucile e ancora personalità della cultura e dell’associazionismo come Luana Aliano, Giusy Aprile, Simonetta Arnone, Beatrice Basile, Simona Cascio, Maria Grazia Ficara, Patrizia Maiorca, Emma Schembari, Maria Concetta Storaci, Daniela La Runa, Susi Griso e tante altre ancora.
“Sono donne che appartengono a vari schieramenti politici, che abbiamo visto impegnate in vari campi, da cui ci sentiamo talvolta lontane per il modo di pensare, donne che comunque possono con onore avere titolo a rappresentare la comunità”, spiegano dalla Brigata Rosa. “Con questa iniziativa, forse agli occhi di qualcuno provocatoria, intendiamo rendere loro omaggio, lanciando a siracusani e siracusane l’invito a riflettere sull’effetto negativo della persistenza di stereotipi in democrazia”.




Emergenza rifiuti,la Regione boccia l’idea dei sindaci siracusani: “No altre discariche”

L’emergenza rifiuti resta al centro dell’agenda della Regione Siciliana ma le posizioni dei sindaci della provincia e del presidente Musumeci non sembrano esattamente convergere.
Questo lasciano trapelare le dichiarazioni del governatore, che boccia l’idea di ricorrere alla soluzione discariche, prospettata dalla Srr.
I primi cittadini del territorio, intanto, torneranno a riunirsi in assemblea, per definire meglio alcuni degli aspetti inseriti nel documento redatto durante il precedente incontro.




Zone Franche Montane, perimetrazione ok: 5 Comuni siracusani nella lista

Il governo regionale ha approvato la proposta di perimetrazione delle Zone franche montane siciliane elaborata dall’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano. L’individuazione dei Comuni ha tenuto conto delle aree particolarmente svantaggiate per altitudine, densità abitanti e tasso di spopolamento in relazione ai criteri previsti dal progetto di legge-voto, già approvato dall’Ars nel dicembre del 2019.
Sono in tutto 159 i Comuni siciliani che rientreranno fra le Zone franche montane e che potranno usufruire dei benefici previsti dalla legge in termini di fiscalità di vantaggio e contributi sociali.
Un primo elenco comprende i 117 Comuni che hanno una popolazione residente inferiore ai 15mila abitanti (sulla base di rilevazione Istat 2020) e con un territorio con oltre il 50 per cento della superficie totale posto ad almeno 500 metri sul livello del mare: 44 sono in provincia di Messina, 37 a Palermo, 15 a Catania, 8 a Enna, 5 a Siracusa (Buscemi, Buccheri, Cassaro, Ferla e Palazzolo), 3 nel Nisseno e nell’Agrigentino e due a Ragusa.
Un secondo elenco comprende complessivamente 42 Comuni situati in aree densamente edificate e poste sempre al di sopra di 500 metri sul livello del mare, con meno di 15 mila abitanti, ma nei quali sono presenti fenomeni di spopolamento calcolati in funzione dell’andamento demografico degli ultimi 50 anni. Di questi: 10 ricadono nella provincia di Palermo, 7 nell’Agrigentino, nel Messinese e nell’Ennese, 6 a Caltanissetta, 3 a Catania, e uno a Ragusa e a Trapani.
Spetta sempre al Parlamento nazionale il via libera alla legge di istituzione delle Zone franche montane sull’Isola. E in tal senso, nei mesi scorsi il presidente della Regione Nello Musumeci aveva scritto, congiuntamente al presidente dell’Ars, una nota ai presidenti del Senato e della Camera per risollecitarne l’approvazione.




Edy Bandiera e quel complimento: “Io pro Italia? Per nulla, solo un caso di onestà intellettuale”

Può succedere che anche un complimento che non t’aspetti diventi elemento d’interesse nella vita politica di Siracusa. Lo ha scoperto Edy Bandiera, esponente di rilievo di Forza Italia ed ex assessore regionale all’agricoltura. Sui social si è complimentato con l’amministrazione comunale di Siracusa in merito al servizio navetta da e per i parcheggi scambiatori per raggiungere il centro storico senza auto. “Per evitare confusione e traffico, ho deciso di provare il nuovo servizio navetta che, da parcheggi di alcune parti della città, conduce all’interno dell’isola pedonale. Ho trovato un servizio particolarmente efficiente. Pochissimo tempo di attesa, autista dell’Ast (linea rossa) molto attento a fornire le indicazioni utili agli utenti, nessuna confusione alla fermata e dentro il bus e, in pochi istanti, arrivi nel nostro meraviglioso centro storico. A volte, con una buona idea, in questo caso dell’amministrazione, e con la preziosa collaborazione dei cittadini, si riesce, con poco, a migliorare le cose”. Questo il testo del post di Edy Bandiera, con quel riconoscimento di “una buona idea” che sorpreso anche qualche assessore comunale. E non sono mancate interpretazioni estreme, come un avvicinamento politico in tempi di rimpasto e di grande trasversalità.
Una ipotesi esclusa con un sorriso dallo stesso Bandiera, non poco sorpreso però dalla quantità di telefonate e messaggi che ha ricevuto per quel suo pos,t interpretato come pro giunta Italia. “Guardi, il mio giudizio politico non cambia. La città è male amministrata. Punto. Quanto abbiamo visto sul ponte Umbertino pochi giorni addietro, dà la misura della situazione. Ma bisogna anche essere intellettualmente onesti e, da cittadino, debbo riconoscere che il servizio navette per raggiungere il centro storico dai posteggi funziona. A me piacerebbe pure dover fare i complementi ogni giorno, per qualcosa che funziona. Purtroppo, però, al momento si tratta solo di rare eccezioni…”, commenta raggiunto al telefono.
Ed a proposito di buone idee e buone azioni, da più parti si chiede un nuovo intervento dei forestali per ripulire il parco esterno del museo Paolo Orsi. I sentieri ed i percorsi sono nuovamente invasi da erbacce e sterpaglie. C’è un precedente, proprio con i forestali regionali all’opera in quell’area. A renderla possibile era stato proprio Edy Bandiera, all’epoca assessore regionale all’agricoltura. “Cercherò di sensibilizzare l’assessorato, anche da semplice cittadino. Ma temo servirebbe un miracolo perchè, da quanto apprendo, non ci sarebbe copertura economica neanche per garantire tutte le giornate di lavoro previste. Figuriamoci, quindi, per le attività extra dei forestali. Molto difficile. Ma tentiamo”.