Ospedale di Siracusa, la sorpresa della parlamentare Suriano: “E’ sottodimensionato”

La parlamentare Simona Suriano, eletta nel M5s ma iscritta al gruppo misto (Manifesta/PaP/Rifondazione Comunista) si è recata in visita ispettiva al Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa, su sollecitazione del Coordinamento Insorgiamo Siracusa. Nel corso del sopralluogo, ha raccolto informazioni sulle condizioni di lavoro degli operatori sanitari e sui servizi offerti agli utenti.
“Purtroppo la situazione all’Umberto I è difficile: tagli al personale ed esternalizzazioni hanno depotenziato la sanità pubblica. L’Ospedale di Siracusa – racconta al termine della visita – ha una capienza di 350 posti letto e ad oggi ne garantisce meno di 300, di cui 40 dedicati ai malati Covid-19. Il Pronto Soccorso, sdoppiato a parità di personale per le misure anticovid, è l’anello debole della catena oltre che il luogo dove si concentrano l’afflusso degli utenti e le condizioni di lavoro più gravose”.
Secondo le informazioni assunte dalla parlamentare catanese, “il personale sanitario assunto durante l’emergenza Covid è precario e non ha certezze su cosa accadrà dopo il 31 marzo; in particolare gli infermieri vivono un precariato insostenibile. Sul versante dei medici la situazione è ancora peggiore. Su una pianta organica di 22 unità, oggi il Pronto Soccorso può fare affidamento solo su 9 medici. Così il reparto di emergenza può contare solo su un medico e due infermieri (per i codici rossi e gialli), con 4 letti in due stanze, e due infermieri per i codici verdi. Per la zona covid invece c’è un solo infermiere (a volte due) e sempre solo un medico, oltre un infermiere al triage all’entrata”. Quanto alla medicina d’urgenza (6 posti letto, nd), “vi è un solo infermiere e un medico ma solo di giorno. Di notte il medico non c’è e deve occuparsene in caso di necessità, quello del Pronto Soccorso.
Per la Suriano è evidente come l’ospedale di Siracusa sia “sottodimensionato”. La proporzione è tutta nei numeri dell’emergenza-urgenza: “per farvi fronte, un ospedale importante come quello di Siracusa dispone di 3 medici e 8 infermieri”.
Da qui la richiesta della parlamentare di assunzioni stabili e investimenti sulle strutture. “Porterò queste richieste e queste problematiche all’attenzione del Ministro della Salute, del Governo e della Regione. Di certo, continueremo a vigilare sulle condizioni del Pronto Soccorso di Siacusa e a stare al fianco di chi usufruisce dei servizi e dei lavoratori che operano quotidianamente per garantire cure adeguate”, conclude Suriano.




Via Ascari, emergenza dimenticata. Fratelli d’Italia: “Urge rifacimento. E i sottopassi…”

Fratelli d’Italia punta le sue attenzioni su via Ascari, a Siracusa. La presidente del circolo Atreju, Samanta Ponzio, sollecita il Comune: “Serve una migliore programmazione degli interventi”. Le condizioni della strada che mette in collegamento la ss124 con Necropoli del Fusco sono notoriamente pessime. “Abbiamo chiesto più volte la messa in sicurezza e il ripristino dei piloni dei ponti al circuito in via Ascari, come abbiamo chiesto più volte il rifacimento del manto stradale di quel tratto di strada ormai al degrado e pericolosissima. Durante le piogge stagionali si creano dei veri e propri allagamenti e non basta mettere le transenne per evitarne l’accesso, perché quel tratto di strada è altamente trafficato in quanto arteria di sfogo per l’ingresso e l’uscita da Siracusa”, ricorda la Ponzio.
“Non basta programmare la partecipazione a concorsi nazionali o organizzare incontri e convegni di livello mondiale se poi non si rende la città vivibile. Quando si invitano ospiti a casa, l’ambiente deve essere sicuro, pulito, ordinato e organizzato e purtroppo Siracusa è in degrado”, conclude la presidente del circolo Atreju di FdI.
A lei replica il delegato del quartiere Neapolis, Giovanni Di Lorenzo. “Invece di limitarsi al populismo spicciolo, si potrebbero approfondire le tematiche. Così avrebbe appreso che la proprietà dei sottopassi di via Ascari, come di tutto il perimetro dell’area dell’ex circuito, è di proprietà della ex Provincia Regionale, oggi Libero Consorzio tra i comuni della provincia di Siracusa. Comprendo bene – dice ancora – che la campagna elettorale è avviata ma prendere abbagli, ignorando chi debba intervenire sull’opera, non restituisce un quadro edificante dell’azione politica a favore della comunità amministrata. Quanto all’intervento di rimessa in pristino di tutta l’area dell’ex circuito, non solo di quella ricadente su Via Ascari, è urgente e necessaria. Per questo abbiamo compulsato, sia personalmente che tramite gli uffici comunali, per quel tratto ricompreso in ambito urbano, i deputati uffici dell’ex Provincia, mai ricevendo riscontro. Amministrazione sorda si, ma provinciale”, chiosa Di Lorenzo.




Ospedali e Case di comunità, Pasqua: “Piano regionale coi fondi del Pnrr a rischio flop”

Il tanto citato piano regionale della Sanità con gli 800 milioni di euro del pnrr a rischio flop? Si, secondo il deputato regionale siracusano, Giorgio Pasqua (M5s). “Gli edifici per realizzare gli Ospedali di comunità, le Case di comunità e le Centrali operative territoriali previsti dal Pnrr devono essere di proprietà delle Asp, o comunque di una pubblica amministrazione. Peccato che i tecnici delle Asp lo abbiano scoperto solo in questi giorni, al momento di caricare le schede di intervento nel portale ministeriale dell’Agenas. E tutto questo quando manca solo una settimana alla scadenza prevista. Il rischio di fallimento ora è altissimo”, spiega Pasqua che è componente della commissione Salute dell’Ars.
“L’assessorato alla Salute – dice Pasqua – sapeva almeno dalla metà dello scorso anno, ma evidentemente non ha avvertito nessuno, visto che i tecnici incaricati di caricare le schede di intervento sono rimasti letteralmente spiazzati. Anzi, nei piani di intervento che le Asp e l’assessore Razza hanno presentato alla Commissione Salute erano previsti anche acquisti di immobili dove allocare le nuove strutture territoriali. Ora il tempo per rimediare non c’è più e parecchi Comuni rischiano di rimanere senza queste nuove importantissime realtà capaci di garantire una sanità più vicina ai cittadini”.
Secondo il deputato 5 stelle un altro ostacolo si para sulla strada della realizzazione delle opere previste dal Pnrr per la sanità siciliana. “Si tratta – dice – della mancanza di tecnici nelle Asp. Nel momento in cui viene ‘caricata’ una scheda intervento sul portale Agenas viene chiesta la indicazione di un numero di CUP, cioè un numero di progetto acquisibile dal tecnico solo dopo dichiarazione di piena disponibilità di personale idoneo e sufficiente a portare a termine l’opera in oggetto. Allo stato attuale quasi tutte le Asp non hanno in organico personale tecnico sufficiente a permettere loro di completare tutte le operazioni nei tempi previsti. Ci chiediamo quindi, cosa staranno dichiarando i tecnici in questi giorni per attestare la disponibilità di personale sufficiente?”
Domani, intanto, proprio l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, sarà audito in commissione all’Ars. “E dovrà illustrare il quadro (semi)definitivo del piano sanitario da Pnrr. Sarà per noi l’ennesima occasione per cercare di sollecitarlo a ritornare a fare l’assessore alla sanità e a tralasciare per un po’ la propria campagna elettorale e i giochi di palazzo”.




Pnrr: 1,5 milioni di euro per gli enti locali siracusani. Il M5s: “Supporto per la progettazione”

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di riparto delle somme stanziate dal governo in supporto agli enti locali per la progettazione dei bandi del Pnrr: 161,5 mln per il Mezzogiorno. “Circa 1,5 milioni di euro vengono messi a disposizione dei Comuni della provincia di Siracusa (con meno di 30mila abitanti, ndr) e per il Libero Consorzio”, spiega il parlamentare del M5s, Filippo Scerra.
Per la ex Provincia Regionale di Siracusa sono stati stanziati complessivamente 500 mila euro. Di questi, 50 mila in acconto a fine 2021 ed i restanti 450mila per il 2022. Il resto va, in quota parte, a 18 comuni su 21: quelli con meno di 30 mila abitanti. “Con queste somme – spiega il parlamentare Paolo Ficara (M5s) – gli enti beneficiari potranno indire concorsi per acquisire progetti di riqualificazione urbana o per innovazione, invitando a partecipare architetti, ingegneri e progettisti vari. I concorsi vanno indetti entro sei mesi. La penuria di progetti e la ridotta capacità di produrne di nuovi in tempi brevi è uno dei problemi principali degli enti locali siciliani e siracusani, per via delle carenze in organico. Un gap tecnico – prosegue Ficara – che rischia di comprometterne l’accesso alle risorse straordinarie del Pnrr, a cui tentiamo di ovviare con queste risorse dopo aver già inviato alcuni professionisti a supporto degli enti locali con il bando di Coesione ed il relativo concorso”. In chiusura, Scerra ricorda poi “l’impegno del governo Conte e il lavoro di tutto il Movimento 5 Stelle per il raggiungimento di questo nuovo risultato con cui si da sostegno agli enti locali, soprattutto a quelli del Meridione”.
Questo il dettaglio per i Comuni della provincia di Siracusa (con meno di 30 mila abitanti):
Buccheri 24mila euro
Buscemi 17mila euro
Canicattini 50.678 euro
Carlentini 72mila euro
Cassaro 17mila euro
Ferla 24mila euro
Floridia 98.387 euro
Francofonte 75.170 euro
Lentini 95.362 euro
Melilli 72mila euro
Noto 95.362 euro
Pachino 95.362 euro
Palazzolo 50.678 euro
Portopalo 20.940 euro
Priolo 72.145 euro
Rosolini 95.362 euro
Solarino 50.678 euro
Sortino 47.652 euro

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Il commento sui social non piace alla segreteria regionale, Magro messo fuori dall’Udc

Con una breve nota di poche righe, l’Udc siciliano mette alla porta l’ex commissario provinciale del partito a Siracusa, Giovanni Magro. “Esprimere sui social giudizi sprezzanti su un assessore regionale del partito è un comportamento inaccettabile politicamente e incompatibile con il codice deontologico dell’Udc. Giovanni Magro con i suoi attacchi esagerati all’assessore Turano si è automaticamente messo fuori dal partito”. Questa la risposta della segreteria regionale dell’Udc dopo le esternazioni sui social di Magro. Con un post sul suo profilo social, rimproverava all’assessore regionale Turano l’invito su Facebook a votare per lui in occasione di un sondaggio sul gradimento della giunta regionale da parte dei siciliani, promosso da BlogSicilia. “Ma che faccia tosta, cerca voti per essere nominato “MIGLIORE ASSESSORE”… Ma non si vergogna, dopo che il suo Assessorato è riuscito a spendere solo il 31%delle risorse dei fondi Europei? Io, al suo posto, mi ritirerei in campagna a coltivare zucchine…. Mahhhh!!”, il commento di Giovanni Magro. Era il 15 febbraio. Pochi giorni dopo, la reazione della segreteria regionale. Nessun commento, al momento, da parte del diretto interessato.

Il post “incriminato”:




Transizione energetica, approvata in Parlamento mozione per la zona industriale di Siracusa

E’ stata approvata nella serata di ieri, a Roma, la mozione unitaria riguardante l’impatto della transizione ecologica sul settore dell’industria pesante, con particolare riferimento al settore della raffinazione, petrolchimico e bioraffinazione. Il documento condiviso da diverse forze politiche di maggioranza è stato redatto nella sua formulazione originaria da Stefania Prestigiacomo (FI) ed ha trovato l’appoggio di esponenti parlamentari siracusani di diversi partiti.
In aula a Montecitorio, prima della votazione, è intervenuto – ad esempio – Paolo Ficara (M5s). “Dobbiamo ridurre le emissioni che contribuiscono a produrre il surriscaldamento del Pianeta e dobbiamo farlo al più presto. Quest’azione, però, porta con sé un cambiamento radicale nel nostro modello economico e produttivo: le attività più impattanti devono riconvertirsi e questo processo non è né automatico né indolore”, ha affermato in Aula l’esponente del MoVimento 5 Stelle. a margine della discussione sulle linee generali della mozione presentata da Stefania Prestigiacomo e condivisa dalle forze politiche di maggioranza.

“La transizione ecologica ed energetica – ha proseguito – è urgente e necessaria e non più rinviabile, ma per arrivare a una sua definizione e a una totale decarbonizzazione dobbiamo accompagnare quelle attività, quelle imprese classificate hard-to-abate, cioè difficili da gestire e da trasformare, come quello della raffinazione. In Sicilia, ad esempio, insistono tre poli produttivi e assorbono quasi il 46% della capacità di raffinazione dell’Italia. Rischiamo, senza una transizione efficiente, equa ed inclusiva la perdita di migliaia di posti di lavoro”. E qui si inseriscono i contenuti della mozione con cui vengono chiesti al governo impegni precisi affinchè “la transizione sia orientata allo sviluppo e alla crescita, aiutando le imprese a riconvertirsi e salvando le eccellenze del nostro Paese, guardando, soprattutto, al futuro nell’interesse delle nuove generazioni”, ha concluso il suo intervento Paolo Ficara.
Subito dopo la votazione, il parlamentare siracusano ha confermato le interlocuzioni in corso per l’attivazione un tavolo tecnico-operativo al Mise, al quale definire le linee di intervento per la zona industriale di Siracusa. “Si deve evitare che il costo della non rinviabile transizione ecologica ricada su occupazione ed economia del Sudest siciliano”.
L’ex ministro Prestigiacomo si mostra soddisfatta per il risultato. “Il testo è divenuto unitario a seguito di un grande lavoro di mediazione tra tutti i gruppi parlamentari della maggioranza”, ha spiegato nei giorni scorsi. Si tratta di un atto particolarmente importante e che rafforza la zona industriale di Siracusa in ottica di green deal e transizione ecologica. La mozione impegna il governo a favorire gli investimenti nelle regioni del Meridione da parte delle imprese operanti nel settore della raffinazione e bioraffinazione, “al fine di perseguire gli obiettivi della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile”, con la contestuale attivazione di risorse da destinare all’operazione. Tra queste, l’istituzione di un fondo per la decarbonizzazione, “finalizzato a uno specifico sostegno per quei settori produttivi che, per le specifiche caratteristiche produttive, hanno oggettive evidenti difficoltà ad abbattere le emissioni di anidride carbonica e a riconvertirsi, con conseguenze negative in termini economici e occupazionali, con particolare riguardo ai settori dell’autotrasporto, dell’agricoltura, della pesca e dei settori maggiormente energivori”. Il senso del provvedimento è chiaro: sostenere e agevolare le imprese nella ristrutturazione produttiva e per la riconversione ai fini della transizione energetica, attraverso anche una valutazione circa la possibilità di utilizzare allo scopo una quota delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.




Mazzarona, pochi controlli e mille discariche. Cavallaro (FdI): “Sindaco, avii percorso di riscatto”

Un ampio tratto di via Algeri versa in un grave stato igienico-sanitario. “Ci sono diverse discariche abusive, in parte sui marciapiedi e in parte sulla carreggiata, e poi ancora su un terreno incolto e non edificato in fondo alla strada. Non viene risparmiato neanche l’edificio scolastico oramai dismesso”, denuncia il dirigente regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro. In questi giorni ha incontrato alcuni residenti e visto con i suoi occhi quello che è il quadro di disagio igienico per chi vive da quelle parti.
“Diversi cittadini mi riferiscono che i rifiuti abbandonati sulla strada vengono spesso trasportati da soggetti provenienti da altre zone della città. Indisturbati, li gettano sulla strada confidando nell’assenza di controlli. E così gli abitanti della zona si trovano a subire le condotte illecite di quanti si recano in via Algeri solo per realizzare e alimentare discariche, lì dove i controlli sono allentati, come avviene spesso nelle periferie”, analizza Cavallaro.
Il quadro generale, anche dando uno sguardo alle condizioni delle palazzine popolari, è tutt’altro che idilliaco. “Sembra di vivere ai confini del mondo, in una zona franca. Le periferie sono spesso prive di servizi e in stato di abbandono, soprattutto quando prive di attività commerciali e luoghi di attrazione e di aggregazione. Senza servizi, peggiorano sempre più le condizioni di queste aree che ora devono subire anche l’onta delle discariche”, il pensiero dell’esponente siracusano di FdI.
Per Paolo Cavallaro il Comune dovrebbe subito istituire un tavolo tecnico permanente, con il coinvolgimento del Prefetto e delle forze dell’ordine, “perché si avvii un percorso difficile e lungo, ma possibile, di riscatto di tutte le periferie della città e di coloro che vi abitano e che cercano di combattere, spesso senza alcun aiuto delle Istituzioni, una battaglia di riscatto sociale”.
Intanto, oggi, è stata condotta una prima operazione di bonifica di ampie aree di Mazzarona sepolte dai rifiuti. “Ma senza controlli e senza servizi tra pochi giorni saremo di nuovo punto e accapo”.




Autorità del Mare, Di Sarcina non piace a Forza Italia: continua il pressing sul ministro

Non si arresta il pressing di Forza Italia sul ministro Giovannini. Dopo la parlamentare siracusana Stefania Prestigiacomo, anche il coordinatore regionale Gianfranco Miccichè ha chiesto la revoca della indicazione di Francesco Di Sarcina per la presidenza dell’Autorità del mare di Augusta e Catania. “Consideriamo un grave precedente politico, da parte del ministro Giovannini, la scelta del presidente dell’Autorità Portuale di Catania-Augusta senza la consueta condivisione da parte di tutti i gruppi parlamentari e, segnatamente, senza aver prima consultato Forza Italia, che fa parte della maggioranza di Governo e senza aver tenuto conto poi delle giuste rimostranze del gruppo che gli ha chiesto di rivedere la sua scelta”, scrive in una nota Miccichè richiamando così le motivazioni ripetute anche in aula nei giorni scorsi dall’ex ministro Prestigiacomo.
“Altrettanto grave – rincara Miccichè – appare il concerto che il Presidente della Regione Musumeci ha dato per una nomina in cui la Sicilia viene relegata a innocua e irrilevante provincia dell’impero al punto di mandare da noi un dirigente che bisognava spostare per lasciare libero un posto a La Spezia. Questa vicenda segna un vulnus di affidabilità nei rapporti fra Forza Italia e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e della Mobilità sostenibile e una pagina triste e grigia per la Presidenza della Regione siciliana che non ha colto il valore di questa battaglia”.




Gianni e l’incarico a Musco: “Il tecnico che serviva per un progetto ambientale da 40mln”

“Ho scelto una persona con le opportune conoscenze da giurista ambientale e capace di far si che il Comune di Priolo potesse partecipare ad un bando importantissimo, con fondi del Pnrr. Se per il PD e per Italia Viva non ha più diritto di lavorare perchè è stato destituito dalla magistratura, sono problemi loro…”. Senza mai nominarlo, il sindaco di Priolo Pippo Gianni risponde così alle critiche mosse per la decisione di nominare l’ex pm Maurizio Musco consulente del Comune, per la redazione di un progetto per un nuovo impianto di riciclo dei rifiuti urbani. “Non è un mio consulente, gli è stato assegnato un incarico una tantum per fornire la dovuta assistenza tecnico-giuridica per il nostro progetto innovativo”, spiega ancora il primo cittadino priolese.
Il “progetto innovativo” per il quale Musco ha fornito la sua assistenza tecnico-giuridica è quello relativo alla costruzione a Priolo di un impianto di biogas. Per la sua realizzazione, il Comune di Priolo sta partecipando ad un bando del Pnrr con la richiesta di 40 milioni di euro. La somma dà la dimensione dell’impianto, destinato nei piani dei suoi progettisti a servire l’intera provincia di Siracusa. L’area su cui potrebbe sorgere – qualora venisse finanziato – è stata già individuata: si tratta di un terreno ex Asi, acquistato dal Comune di Priolo negli anni scorsi. Si trova poco fuori il centro abitato e presenterebbe già le caratteristiche necessarie per ospitare un simile impianto. Tutti i Comuni della provincia di Siracusa potrebbero conferire qui la loro frazione organica, tagliando i costi di trasporto e conferimento del rifiuto e – di rimando – il costo del servizio in bolletta.
Il rifiuto organico verrebbe trattato all’interno di un sistema chiuso che utilizza due processi, la digestione anaerobica e il compostaggio. Il biogas prodotto viene sottoposto a upgrading, un trattamento di “purificazione” per eliminare CO2, impurità ed inquinanti. Il biometano, per fare un esempio, è un combustibile rinnovabile usato oggi per produrre elettricità, calore o per l’autotrazione.
Per la sua collaborazione come esperto esterno, a Maurizio Musco è stata riconosciuta dal Comune di Priolo la somma di 4.900 euro.




Treni, potenziare i collegamenti da e per Siracusa e sperimentare idrogeno: si alla mozione

Via libera all’Ars per la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, primo firmatario il deputato regionale Stefano Zito, con cui si impegna il governo Musumeci a potenziare i servizi ferroviari nel Sud-est della Sicilia, tra le province di Siracusa e Ragusa. L’atto parlamentare è stato approvato nel corso della seduta d’Aula di ieri e prevede l’incremento dei treni previsti per le tratte da e per Siracusa, in particolare con le città metropolitane di Catania e Messina, oltre a collegamenti giornalieri diretti tra Siracusa e Catania, con fermata nella stazione realizzata all’aeroporto Fontanarossa. Inoltre, la mozione spinge a finanziare il potenziamento della tratta Siracusa-Ragusa già nel prossimo contratto di programma 2022-2026 tra Rfi e il ministero; a proporre la Sicilia e le tratte Siracusa-Modica, Modica-Gela, Gela-Canicattì, Lentini-Gela per la sperimentazione dei treni ad idrogeno; ad avviare un servizio ferroviario suburbano tra la stazione di Siracusa e quella di Targia o di Priolo, per incentivare l’uso della mobilità sostenibile nel polo petrolchimico.
“Lieto per l’approvazione, che è avvenuta con il parere favorevole del governo – commenta il deputato regionale M5S, Zito – ma questo non cancella i diversi errori gestionali della Regione. Il governo Musumeci pare aver dimenticato che sono di sua competenza decisioni come quelle relative al numero di treni in servizio, alle tratte ed agli orari delle corse. Capita così, ad esempio, che da quando è attiva la fermata per l’aeroporto di Catania, non solo non è stato programmato nessun treno diretto ma non è stato neanche aumentato il numero dei treni in servizio”, precisa Zito.
“Il futuro delle province di Siracusa e Ragusa – aggiunge il deputato regionale M5S Giorgio Pasqua – è condizionato fortemente dalla possibilità per i turisti di potersi muovere su rotaia. Il potenziamento dei collegamenti fra l’aeroporto di Catania, la provincia di Siracusa, e da qui la provincia di Ragusa, può costituire la prima tappa per l’esplosione turistica della Sicilia sud orientale”. Posizione condivisa dalla collega deputata M5S all’Ars, Stefania Campo, che evidenzia la necessaria “intermodalità tra i mezzi di trasporto, dalla quale non si può prescindere – dichiara Campo – e infatti sono necessari collegamenti diretti da e per le ferrovie e gli aeroporti. Basti pensare all’aeroporto di Comiso, privo di collegamenti degni di uno Stato civile. Non possiamo che essere critici con il presidente Musumeci per non aver proposto al ministero, tra i finanziamenti del Pnrr, la creazione degli hub, dei punti di scambio fra le diverse tipologie di trasporto, così da permettere una fruizione agevole per tutti gli utenti”, conclude la deputata iblea.
Congratulazioni per l’approvazione della mozione anche dal vice presidente della commissione Trasporti della Camera, il 5 Stelle Paolo Ficara: “Il governo regionale – dichiara – aveva tutto il tempo necessario per agganciare queste richieste al Pnrr, assicurandosi così anche finanziamenti utili per la necessaria spinta infrastrutturale. Purtroppo c’è voluta una mozione e mesi di interlocuzione per vedere riconosciuto quello che un territorio importante, come la provincia di Siracusa, deve avere riconosciuto anche in termini di collegamento ferroviario”. Ficara ricorda poi come di queste prospettive si era discusso durante un incontro con Confcommercio Siracusa, nelle settimane scorse: “Avevamo assicurato in quella occasione un impegno non formale per evitare la marginalizzazione della stazione di Siracusa. Il risultato odierno conferma la credibilità del Movimento 5 Stelle”.