Un quarto ospedale di comunità in provincia, Pachino spera. “Razza mi ha detto che…”

L’ufficialità della correzione del piano regionale Sanità, finanziato con il Pnrr, si avrà martedì dopo il previsto vertice in Commissione Salute all’Ars. In quella sede, l’assessore Ruggero Razza dovrebbe confermare che per la provincia di Siracusa saranno quattro, e non tre, i nuovi ospedali di comunità. Si tratta di strutture da 20 posti letto, non per acuti. Il quarto ospedale di comunità verrebbe assegnato a Pachino. Questa almeno la richiesta partita dalla deputazione regionale ed in particolare da Rossana Cannata (FdI). “Ho avuto un’interlocuzione sull’argomento con l’assessore Razza – spiega – ed in riferimento all’impegno preso proprio pochi giorni fa, mi ha assicurato che in provincia di Siracusa verrà inserito un quarto ospedale di comunità”.
L’offerta di servizi di sanità pubblica a Pachino è oggi carente. Problemi per la guardia medica e problemi per il Pte, a causa della penuria di medici. Una serie di carenze lamentate da tempo e che hanno portato il sindaco Carmela Petralito a scrivere una lettera di formale protesta all’indirizzo dell’Asp di Siracusa, nel testo della quale parla di “situazione inaccettabile” a Pachino.




Autorità del Mare di Augusta, Stefania Prestigiacomo contro il ministro Giovannini

Continua la battaglia della parlamentare Stefania Prestigiacomo, contraria alla indicazione di Francesco Di Sarcina come presidente dell’Autorità del Mare con sede ad Augusta. Oggi in aula a Montecitorio, durante il question time, l’ex ministro ha sollecitato l’attenzione del ministro Giovannini sulla vicenda. La risposta ottenuta ha lasciato insoddisfatta l’esponente di Forza Italia. “Non le chiederò le dimissioni, in quest’occasione, perché faccio parte di questa maggioranza. Ma dovrei. È grave e inaccettabile ciò che è accaduto”, ha detto.
Prestigiacomo ha rivolto a Giovannini la richiesta di “ritirare la nomina del Presidente Autorità Portuale della Sicilia-Orientale, condivisa solo con un pezzo della maggioranza di governo, perché altrimenti si incrina in modo serio il rapporto di fiducia con un gruppo della maggioranza di governo. Forza Italia non può essere considerata dal ministro Giovannini un parente povero. L’invito pertanto è quello di ripensare una scelta manageriale assolutamente di ripiego, solo per liberare posizioni al nord e che di fatto affossa i porti di Augusta e Catania e le prospettive di sviluppo di un pezzo significativo del Mezzogiorno”.
La Prestigiacomo non ha risparmiato critiche per la scelta all’indirizzo del viceministro Cancelleri. “Dietro le polemiche probabilmente si nasconde la grave crisi nel centrodestra esplosa dopo la settimana del Quirinale. Ad oggi, è un dato di fatto, tutti i nomi proposti sono stati criticati, compreso l’ultimo”, argomenta sponda M5s il parlamentare siracusano, Paolo Ficara. “La nostra unica intenzione era quella di chiudere la gestione commissariale, convergendo sul nome proposto dal ministro che ha scelto tra una rosa di professionisti con ottimi curricula ed esperienza nel mondo della portualità”, aggiunge.




Piano Sanità della Regione, “per la provincia di Siracusa mancano due ospedali di comunità”

Il piano studiato dall’assessore regionale Razza per la provincia di Siracusa, non convince. Con la quota parte degli 800 milioni del Pnrr destinati alla sanità Sicilia, mancano all’appello – nel territorio aretuseo – “almeno due ospedali di comunità in più”. Lo sostiene Enzo Vinciullo, responsabile provinciale della Lega. A trarre in inganno la Regione, secondo Vinciullo, sarebbero stati gli errati dati demografici allegati alla relazione, che stimano i cittadini della provincia in 360 mila anziché 404 mila.
Ieri sera, a Pachino, i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Pachino, Portopalo e Rosolini hanno rilanciato la proposta di istituire un ospedale di comunità nella Zona Sud. “MA occorre un ospedale di comunità anche nella Zona Montana”, ha ricordato Vinciullo.
“Nel caso non assegnassero il quinto ospedale di comunità alla nostra provincia, quello assegnato alla città di Siracusa può benissimo essere assegnato alla Zona Montana, in quanto la città di Siracusa, insieme alla sua provincia, non ha bisogno di un ulteriore ospedale di comunità ma, come da accordi già stabiliti, dell’Ospedale di Secondo Livello. Mi appello, quindi, al Presidente dell’Unione dei Comuni ‘Valle degli Iblei’, il sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo, e al sindaco del Comune di Palazzolo Acreide affinché, con l’urgenza del caso, possa essere convocato un consiglio comunale aperto, in modo tale che la prossima settimana, sul tavolo della Commissione Sanità e della Commissione Bilancio, possa arrivare anche la richiesta della comunità montana che rivendica, giustamente, il rispetto dei propri diritti ad avere una sanità vicina, così come avviene nel resto della Sicilia”.
E Vinciullo cita il caso di Palazzo Adriano, cittadina di 2000 anime del palermitano, a cui sono stati assegnati 2 ospedali di comunità. “Non capisco il motivo per cui la Zona Montana della provincia di Siracusa, che vale 20 volte il noto centro palermitano, famoso per essere stato il set cinematografico di Nuovo Cinema Paradiso, non debba avere almeno un ospedale di comunità”.




Emendamento “salva conti” della ex Provincia, primo si. Ficara: “Evitato un nuovo dissesto”

Il parlamentare siracusano Paolo Ficara è il primo firmatario di un emendamento che “salva” i conti della ex Provincia Regionale. Il testo, in verità, è determinante per la vita di molti enti pubblici oggi in dissesto finanziario.E’ stato approvato in commissione alla Camera, con il parere favorevole del Mef e del Ministero dell’Interno, durante la discussione del decreto Milleproroghe.
Concede, in sintesi, cinque anni di tempo in più alle Province ed ai Liberi Consorzi in dissesto finanziario per dimostrare l’equilibrio finanziario, a patto che abbiano presentato una ipotesi di bilancio riequilibrato entro il 2022. “E’ il caso della ex Provincia Regionale di Siracusa – spiega, ad esempio, Ficara – che quest’anno presenterà un bilancio riequilibrato ma con un disavanzo ancora da ripianare. Con il mio emendamento, potrà recuperare questo disavanzo in cinque anni, evitando di incorrere in un secondo default, i cui effetti sarebbero stati devastanti”. Un ente in dissesto ha, infatti, cinque anni di tempo per rimettere i conti in piedi ed evitare una seconda procedura di default.
“Con questo emendamento si permette invece di dare piena concretezza al grande lavoro svolto in questi anni per chiudere il dissesto. Fondamentale la sensibile assistenza fornita dalla viceministra Laura Castelli e dall’Unione delle Province Italiane, senza dimenticare quanto fatto dagli uffici dello stesso ente siracusano”, spiega il parlamentare pentastellato. “Rimane fondamentale la necessità di una riforma dell’assetto delle ex Province siciliane, trasformate in Liberi Consorzi dalla finta riforma Crocetta. Una revisione dell’assetto fondamentale anche per attivare il percorso virtuoso dei fabbisogni e costi standard nella quantificazione dei servizi erogati”.
L’emendamento di cui è primo firmatario Paolo Ficara, alla luce della sua rilevanza per il territorio siracusano, è stato condiviso e sottoscritto anche dal collega pentastellato Filippo Scerra e la forzista Stefania Prestigiacomo (FI).
Questo il testo integrale oggi approvato in Commissione: “Per le Province delle Regioni a Statuto ordinario, per i Liberi consorzi comunali della Regione Sicilia e per le Province della Regione Sardegna in dissesto finanziario che presentano l’ipotesi di bilancio riequilibrato entro il 31 dicembre 2022, dimostrando l’impossibilità di realizzare l’equilibrio finanziario durevole nel periodo di riferimento dell’ipotesi di bilancio riequilibrato, sulla base della relazione della Commissione Stabilità finanziaria di cui all’art. 155 del D. Lgs. 267/2000 e al D.P.R. 8 novembre 2013, n 142 e del Collegio Revisori dell’ente, dal 1 gennaio 2023 decorre il nuovo termine di cinque anni di cui al comma 1-ter dell’art. 259 del Decreto legislativo 267/2000“.




Di Sarcina verso la presidenza dell’Autorità del Mare. Prestigiacomo (FI): “Inaccettabile”

Dopo l’intesa con tra il ministro Giovannini ed il presidente della Regione Musumeci sul nome di Francesco Di Sarcina, manca solo il voto delle commissioni parlamentari per la definizione conclusione della lunga partita per la presidenza dell’autorità Portuale della Sicilia Orientale (Augusta-Catania). Non ci sta l’ex ministro Stefania Prestigiacomo, contraria dal primo minuto. “La nomina del Presidente dell’Autorità Portuale di Augusta-Catania da parte del ministro Giovannini è stata concordata con i gruppi di maggioranza ad esclusione di Forza Italia. E’ stata infranta una prassi di condivisione fra i gruppi che sostengono il governo, un metodo che invece aveva condotto a scelte condivise per altre autorità portuali come Ancona e la stessa La Spezia. Affossare Augusta con una scelta manageriale di ripiego significa compromettere la crescita del Mezzogiorno. Una scelta scellerata e che richiede una assunzione di responsabilità del Governo nel suo complesso”.
La parlamentare azzurra si appella al presidente Draghi ed ai ministri di Forza Italia (Gelmini, Carfagna e Brunetta): “Dicano come la pensano, assumano una posizione chiara su questo caso che non è solo politico, è anche economico e sociale, per i riflessi che potrebbe avere sullo sviluppo dell’area e sugli assetti occupazionali.
Da parte nostra sottoporremo la questione anche a livello UE coinvolgendo il direttore generale delle politiche regionali di Bruxellese, Marc Lemaitre”.
Per la Prestigiacomo, la scelta di Francesco Di Sarcina sarebbe “frutto di un accordo a spese della Sicilia e, ahi noi, che vede la condivisione personale del presidente Musumeci, forse poco attento al fatto che pur di liberare il posto di segretario generale a La Spezia si è promossa una figura che altrimenti non avrebbe mai potuto ambire a ricoprire tale incarico. Il porto petrolifero di Augusta, riconosciuto dall’Europa come porto ‘core’, ha potenzialità di crescita e sviluppo che da oltre 20 anni, a causa di scelte scellerate, restano inespresse. Siamo l’unico porto privo di progetti finanziabili pur avendo immense possibilità di diventare scalo principale del Mediterraneo. Una ennesima scelta sbagliata per i prossimi 4 anni penalizzerà lo sviluppo dell’isola. Siamo basiti dal fatto che non si vuole comprendere che ciò che ci sta a cuore è esclusivamente il futuro del nostro paese. Giovannini sembra non sapere che abbiamo dovuto subire anni di gestione inconcludente tanto per la bonifica della rada per la quale da 12 anni giacciono fondi non spesi in una contabilità speciale presso la regione siciliana, quanto per la trasformazione dello scalo in hub internazionale. Un ritardo che ha penalizzato e continuerà a penalizzare il Mezzogiorno, la sua crescita e l’occupazione. Chiedo quindi al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di ripensarci. Di tornare indietro. Ribadisco altresì l’invito al presidente Musumeci di revocare l’intesa su una scelta non condivisa che non rispecchia le esigenze del territorio e della portualità della Sicilia sud orientale”.




Merci pericolose e il divieto di transito sulla Siracusa-Catania: “Altri 270 giorni di lavoro”

Il governo ha risposto alla interrogazione parlamentare, presentata nelle scorse settimane da Paolo Ficara (M5s), sul divieto di transito imposto ai mezzi che trasportano merci pericolose, lungo la Siracusa-Catania.
Il parlamentare siracusano aveva chiesto l’intervento del Ministero dei Trasporti per risolvere una situazione di disagio per i lavoratori del settore che si protrae da 6 anni ormai, a causa del furto di cavi di rame che ha compromesso l’illuminazione e la funzionalità delle gallerie.
Cosa che costringe i mezzi che trasportano merci pericolose a percorrere la statale 114 sia in direzione Catania che Siracusa, attraversando zone oramai fortemente urbanizzate, come quella di Agnone Bagni, e con un aumento nel consumo e nella spesa di carburanti.
Il ministro Giovannini ha accolto le rimostranze di Paolo Ficara ed ha assicurato che entro il primo semestre del 2022 verranno avviati i necessari lavori per ripristinare la funzionalità degli impianti e rimuovere il divieto. “Ci vorranno però almeno 270 giorni di lavoro, secondo le previsioni di Anas. Pertanto, la riapertura al transito dell’autostrada per i mezzi che trasportano merci pericolose e l’eliminazione delle varie limitazioni, slitta al 2023. Se da un lato, francamente, considero la risposta insoddisfacente perchè nel frattempo sono già passati 6 anni di disagi e penalizzazioni per il settore della logistica di casa nostra, dall’altro non posso che essere soddisfatto per il fatto che il continuo pressing su Anas e le strutture ministeriali abbia permesso di avere una cronologia precisa e un impegno sui tempi. Continueremo a monitorare la situazione affinché non si perda un solo giorno in più”.

foto dal web




Sanità e fondi Pnrr, focus su Siracusa: la richiesta, “un ospedale di comunità in più”

Oggi in commissione Sanità dell’Ars analisi del piano di interventi previsti con gli 800 milioni del Pnrr. Focus sulla provincia di Siracusa per la quale sono state annunciate 12 case di comunità, 4 centri operativi territoriali e 3 ospedali di comunità. I deputati regionali hanno ascoltato le relazioni dell’assessore Ruggero Razza e del dg dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra. Criteri e linee guida utilizzati sono stati presentati in dettaglio, prima delle osservazioni dei parlamentari regionali aretusei.
Rossana Cannata (FdI) ha chiesto di aumentare gli ospedali di comunità, “in particolare nella zona Sud, con la sua collocazione nella struttura di contrada Cozzi a Pachino, e nella zona montana, nei locali di Palazzolo, Buccheri o delle altre comunità. L’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza, ha dato la disponibilità a verificare e approfondire la pianificazione, assicurando la meritata attenzione che il territorio siracusano reclama”.
Il deputato regionale Giorgio Pasqua (M5S) ha si evidenziato i problemi della zona montana ma anche la necessità di apparecchiature medicali per l’ospedale di Lentini. “La provincia di Siracusa ha bisogno di un quarto ospedale di comunità che si aggiunga ai tre già previsti dal Pnrr. Una struttura necessaria per sopperire alla mancanza di posti letto a bassa intensità, così da evitare che si ripeta quello che è successo nelle scorse settimane, con i pronto soccorso intasati. Valutate con i sindaci, fatelo dove volete, ma fatelo”, la richiesta di Pasqua. “Il piano è complessivamente apprezzabile – ha aggiunto – ma serve una struttura in più e l’assessore Razza si è detto disponibile a prendere in considerazione l’aggiunta di un quarto ospedale di comunità. Razza ha risposto che ‘il territorio ne ha necessità’. Infatti in provincia di Siracusa l’incidenza di posti letto affidati ai privati è circa il 28% sul totale, mentre nel resto della Sicilia è del 18%. Sapendo che i privati, tendenzialmente, accolgono pazienti acuti, ad alto rendimento, rimane poi in capo agli ospedali pubblici dover assistere chi ha bisogno di ricovero a bassa intensità, intasando così i pochi posti rimasti. Dove fare il quarto ospedale di comunità? Ci sarebbe a Pachino una struttura già pronta, in fase di ristrutturazione e riqualificazione energetica, ma non dimentichiamo che anche la zona montana ha problemi, in quanto Palazzolo, Buscemi, Buccheri, Ferla e Cassaro si troverebbero distanti dall’ospedale di comunità di Siracusa. Quindi ogni valutazione va fatta insieme ai sindaci dei territori interessati e Razza oggi ha lasciato aperto uno spiraglio anche su questo. Alla zona montana, inoltre, servirebbe un’ulteriore casa di comunità”.
“Ho chiesto poi al direttore generale dell’Asp di Siracusa, Ficarra – ha aggiunto Pasqua – rassicurazioni su grandi apparecchiature che sono necessarie all’ospedale di Lentini, cioè una seconda Tac, di ultima generazione, e una risonanza magnetica, per completare il percorso di questo ospedale verso la classificazione in Dea di I livello, cosa che ho chiesto all’assessore motivando con il crescente numero di pazienti provenienti da altre province. Il direttore ha riferito che quelle due apparecchiature saranno disponibili grazie ad altre fonti di finanziamento e l’assessore Razza, comprendendo l’allarme da me lanciato, ha chiesto al direttore una relazione sulle grandi apparecchiature. Ritengo che oggi sia stato svolto un buon lavoro al servizio dei cittadini della provincia di Siracusa”, conclude Pasqua.
La deputata regionale Daniela Ternullo (FI) si è detta “fiera della realizzazione e adeguamento della casa di comunità a Melilli che sorgerà presso la struttura denominata Ospedaletto. Era una richiesta che da tempo rappresentavo al direttore generale dell’Asp, Lucio Ficarra, e finalmente sarà operativa. Ne sorgerà una anche a Rosolini, che servirà anche le zone di Pachino e Portopalo. Cosi come ad Avola, Francofonte, Floridia e Siracusa. Ciò che però rappresenta una essenziale necessità per tutto il comprensorio – continua Ternullo – è che il Trigona di Noto sia inquadrato come ospedale di primo livello. È una richiesta che ho manifestato con varie interpellanze e interrogazioni in questi anni e che oggi, ho ribadito all’assessore Razza. Da parte sua – conclude la deputata di Forza Italia – si è impegnato ufficialmente a predisporre un tavolo tecnico sul Trigona, per il quale ho chiesto alla presidente di Commissione di calendarizzare la convocazione con urgenza”.
Sintetizza i risultati raggiunti Giovanni Cafeo: “Un ospedale di comunità a Pachino ed una casa di comunità per la zona montana”. Per il deputato regionale leghista “siamo riusciti ad ottenere una quota maggiore di risorse per il territorio siracusano, stornandole da quelle che erano previste per Catania. La situazione nella zona sud e montana della provincia richiedeva uno sforzo perché non si possono lasciare intere comunità senza assistenza; allo stesso tempo, siamo riusciti ad avere l’impegno del Governo regionale per incrementare la strumentazione sanitaria”.
Il deputato regionale ha ricordato all’assessore alla Salute le criticità emerse negli ultimi mesi a Pachino dove non esiste un servizio di assistenza medica notturna ed ora, dopo l’allarme lanciato dal sindaco, anche il Pte è a rischio per carenza di medici.
“La zona sud della provincia di Siracusa è fortemente penalizzata, i pazienti di Pachino o Portopalo devono percorrere circa 40 km per arrivare all’ospedale di Avola. L’ospedale di comunità è un risultato importante perché aumenta l’offerta sanitaria, garantita da 20 posti letto, ed allo stesso tempo consente di alleggerire il peso sul Di Maria di Avola. Anche la casa di comunità riservata alla zona montana – conclude Cafeo – avrà una funzione fondamentale per evitare di sovraccaricare la rete ospedaliera. È fondamentale, sotto questo aspetto, promuovere la medicina territoriale, del resto la pandemia ha fatto emergere i limiti di una sanità centralizzata”.




Solarino verso le amministrative: ufficiale la candidatura a sindaco di Paola Lonero

La dirigente comunale Paola Lonero è stata indicata come candidata sindaco di Solarino dalla coalizione che sostiene l’attuale primo cittadino, Seby Scorpo. Quest’ultimo non potrà ricandidarsi, per il raggiunto limite di mandati consecutivi. L’indicazione della Lonero è arrivata ieri sera, al termine di una partecipata assemblea.
Erano presenti diversi rappresentanti dell’amministrazione in carica ed i componenti di vari gruppi politici locali vicini alla giunta Scorpo. “La nascente coalizione si è dichiarata aperta alla partecipazione di persone e gruppi disposti a sostenere e contribuire all’emergente programma politico di Paola Lonero”, è stata la linea operativa decisa al termine del vertice.




Sanità e Pnrr, il Pd boccia il governo regionale: “Naviga a vista, subito confronto nei territori”

“Sulla sanità, il governo regionale sembra navigare a vista”. Marika Cirone Di Marco (Pd) sintetizza così gli umori in casa partito Democratico dopo un incontro dedicato, durante il quale è stata analizzata anche l’occasione offerta dal Pnrr.
“Gli incontri e le audizioni in Commissione Sanità dell’Ars hanno reso evidenti una serie di criticità che si sono accumulate per la scarsa e incompleta condivisione di un percorso comune che avrebbe di certo accelerato la definizione delle problematiche e reso più completi i dossier e la documentazione da caricare sul portale di Agenas e al Ministero della salute per ottenere i finanziamenti”, è la posizione della segreteria provinciale del Pd. Già negli scorsi giorni era stata critica la decisione del governo regionale di procede senza consultarsi con i sindaci dei territori, gli ordini professionali dei medici e degli infermieri, le organizzazioni sindacali e quelle del terzo settore.
“Mancano i riferimenti all’implementazione delle piante organiche del personale medico e infermieristico e mancano notizie precise per quanto attiene ai finanziamenti che riguardano l’ammodernamento antisismico della strutture, l’acquisizione di nuove tecnologie e la formazione del personale”, si legge in una nota della segreteria del partito inviata alle redazioni.
“Il venir meno di queste condizioni – spiega Marika Cirone Di Marco – rischia di produrre una nulla di fatto. Si è preferito procedere senza confronto con chi, conoscendo il territorio e le condizioni dei lavoratori, poteva mettere sul tavole proposte avanzate e attuabili. Grave è il mancato riferimento all’integrazione sociosanitaria, pilastro di qualsivoglia medicina territoriale e l’assenza di concertazione con gli ordini professionali dei medici di medicina generale che sono il puntello fondamentale in particolare delle case di comunità.”
Da qui la richiesta di un tavolo tecnico che possa “stilare un documento che evidenzi le carenze del piano regionale e proponga soluzioni immediate, capaci di porre rimedio alle differenze territoriali in qualità di standard di servizi sociosanitari e di rimettere al centro della sanità i cittadini”.




Presidenza dell’Autorità Portuale, scintille Forza Italia-M5s. Ficara: “Veti strumentali”

Si scaldano i toni nella complessa vicenda della nomina del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. Forza Italia ha mostrato i muscoli, con uno schieramento in forze contrario alla ultima indicazione che punta verso Francesco Di Sarcina. Come ha spiegato la parlamentare Stefania Prestigiacomo, non è piaciuto il modo (“Cancelleri non ne ha parlato con Forza Italia, nessuna condivisione”) e non piace a Forza Italia che si tratti di “una personalità completamente avulsa rispetto al territorio di riferimento”.
Nelle ultime ore ha incassato il sostegno del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta. “Apprezzo e condivido la posizione assunta dall’On. Stefania Prestigiacomo e dalla deputazione nazionale e regionale di Forza Italia in difesa del territorio”. Ed a proposito di Di Sarcina ha parlato di “scelta di carattere autoreferenziale, dettata secondo i criteri di mera appartenenza politica e non condivisa. Un errore che il nostro territorio non può e non deve permettersi di fare”.
La deputata regionale Daniela Ternullo (FI) si appella al ministro Giovannini “affinché ascolti il territorio. Serve una decisione definitiva ma condivisa, con chi magari il territorio lo calpesta e frequenta quotidianamente piuttosto che per sentito dire. Il presidente Musumeci non accetti imposizioni e si schieri pubblicamente in difesa di una maggiore condivisione”, chiede la deputata.
Dallo schieramento opposto, il vicepresidente della commissione Trasporti, Paolo Ficara (M5s), si dice “basito di fronte a polemiche sollevate ad arte per rallentare, ancora una volta, la scelta del presidente dell’Autorità di Sistema portuale della Sicilia Orientale”. Ficara non usa mezzi termini: “trovo stantio questo ricorso ostinato al veto strumentale, che rischia solamente di ritardare e allontanare il porto di Augusta dalla possibilità di agganciare quelle grandi opportunità che il mondo della portualità ha davanti a sè nei prossimi anni, anche grazie al Pnrr. Senza una governance in grado di agire a medio e lungo termine, impossibile ragionare del futuro prossimo, nonostante i buoni risultati ottenuti negli ultimi anni”. E richiama tutti a maggiore concretezza, perchè “ora servono più che mai manager che conoscano le dinamiche portuali internazionali, che sappiano sviluppare i nostri porti in concorrenza con il resto del Mediterraneo e non per difendere interessi locali e di bottega, come purtroppo la vecchia politica ha fatto per anni. E come non vuol rassegnarsi neanche oggi, con la scusa del territorio di provenienza. Come se competenza e capacità in materia di porti e mercati dipendessero dalla nascita in questo o quel Comune. Fosse bastato questo – affonda il parlamentare pentastellato – i famigerati anni del 61-0 ci avrebbero dovuto consegnare in eredità una Sicilia migliore e competitiva in infrastrutture. Cosa che, purtroppo, non è”.
Nnei minuti scorsi, il presidente della Regione ha firmato l’intesa con il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, per la nomina di Francesco Di Sarcina. Ingegnere, è attualmente segretario generale dell’Autorità del Mare Ligure orientale (La Spezia e Marina di Carrara). Un passo avanti deciso verso la nomina del nuovo presidente dell’Autorità del Mare della Sicilia Orientale (Augusta e Catania).