Multe sproporzionate ed i cittadini vincono i ricorsi, FdI: “Spreco di risorse pubbliche a Siracusa”

Fratelli d’Italia torna a denunciare uno “spreco di risorse pubbliche” determinate da un errore di valutazione del Comune di Siracusa. La vicenda è quella delle multe per abbandono di rifiuti, “sanzioni spropositate che hanno determinato i cittadini ad impugnarle per far valere principi giuridici già ampiamente cristallizzati nella giurisprudenza”, spiegano Paolo Cavallaro e Angelo Lantieri, entrambi avvocati ed entrambi del circolo Aretusa di FdI.
Lo scorso 14 gennaio, FdI aveva già evidenziato come diverse multe, emesse in forza di un’ordinanza del gennaio 2019, fossero state impugnate dinanzi l’Autorità Giudiziaria e che alcuni procedimenti avevano visto il Comune di Siracusa soccombente, con condanna alle spese. “Già allora avanzavamo il sospetto che questo atteggiamento avesse determinato un grave danno alle casse erariali del Comune, in considerazione proprio delle spese legali cui era stato condannato in alcuni procedimenti”, spiega Cavallaro.
Per chiarire meglio i contorni della vicenda, era stata presentata istanza di accesso agli atti. “In attesa delle risposte, abbiamo preso cognizione da poco della Determina n.435 del dirigente del Settore Ordine Pubblico e Sicurezza, che autorizza l’impegno di spesa per il pagamento delle spese processuali e legali a seguito delle sentenze emesse dal Giudice di Pace, in accoglimento dei ricorsi ai verbali di infrazione alle norme del Codice della Strada anno 2021. Si riferisce – dice ancora Cavallaro – dell’elevazione di circa 72000 verbali in violazione del CdS e di circa 200 violazioni ed ordinanze su norme ambientali, dei ricorsi presentati dai cittadini dinanzi il Giudice di Pace ed il Tribunale, di cui alcuni conclusi nel 2021 ed altri che lo saranno probabilmente nel 2022, dell’accoglimento di molti di questi ricorsi con annullamento dei verbali e condanna alle spese del Comune. Per evitare che il mancato impegno possa esporre il Comune ad un danno economico superiore, derivante da ulteriori spese legali, interessi o atti di precetto, viene impegnato l’importo di 28 mila euro per il pagamento delle anzidette spese legali”.
Il problema non è la multa per FdI (“non c’è dubbio che l’obiettivo di avere una città pulita si raggiunga anche attraverso la repressione delle condotte illecite ed inurbane”), quanto piuttosto la sanzione da 600 euro(“non congrua rispetto alla gravità delle condotte”). Secondo Cavallaro e Lantieri, “sanzioni giuste e di importo assai ridotto avrebbero determinato i cittadini a pagarle e ad adeguare il proprio comportamento alle norme del vivere civile. La cittadinanza è stata ingiustamente vessata, senza che ciò abbia determinato il miglioramento della raccolta dei rifiuti e delle condizioni igieniche della città. E intanto la collettività dovrà fare fronte a circa 28 mila euro per pagare le spese legali dei cittadini che hanno vinto le cause di impugnazione delle multe”.




Zona industriale di Siracusa, il M5s incontra il sottosegretario Todde: “tavolo di confronto”

Il momento complesso del polo petrolchimico di Siracusa è stato al centro dell’incontro di questa mattina tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani ed il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde.
“Abbiamo evidenziato le forti preoccupazioni dell’industria siracusana per il futuro prossimo. Conosciamo le tensioni di questo momento storico e già un anno fa abbiamo voluto avviare un confronto con le rappresentanze del polo petrolchimico”, spiegano al termine Ficara, Scerra e Pisani.
“La sottosegretaria Todde ha compreso le difficoltà del settore della raffinazione e della necessità di non sottovalutare quanto accade in uno dei principali siti industriali italiani quale è quello siracusano. Pertanto, all’indomani dell’avvenuta elezione del nuovo Presidente della Repubblica, si attiverà per la convocazione spedita di un tavolo di confronto in cui coinvolgere le figure istituzionali preposte, unitamente a Confindustria Siracusa, ai rappresentanti industriali e dei lavoratori della nostra provincia. Abbiamo convenuto con la viceministra Todde sulla urgenza di costruire soluzioni possibili, ipotizzando un cammino che inizi ad analizzare la richiesta regionale di istituzione di area di crisi complessa come anche l’utilizzo delle accise per investimenti”, rivelano ancora Paolo Ficara, Scerra e il senatore Pisani.
“La transizione ecologica è il futuro. Le aziende vanno però accompagnate e stimolate nelle loro politiche di cambiamento e innovazione, verso produzioni sempre più rispettose dell’ambiente. E su questo punto ci siamo messi a lavorare, evitando di lanciare comunicati allarmanti. Auspichiamo piena collaborazione Stato-Industria, senza forzature in un senso o in un altro. È chiaro, poi, che la transizione debba avvenire in maniera sostenibile anche per l’occupazione, senza spettro di licenziamenti o ridimensionamenti. Anche su questo punto siamo convinti che sia possibile una intesa, con il positivo coinvolgimento di Confindustria Siracusa e la responsabilità sociale che le grandi aziende del territorio non hanno certo smarrito”.




Discarica di Lentini, l’eurodeputato Corrao: “La Commissione Ue contraria all’allargamento”

“Finalmente anche la Commissione UE è intervenuta sul pericoloso allargamento della discarica di Lentini, che rischia di essere una bomba ambientale e sanitaria. La risposta della Commissione è un monito chiaro: quella discarica rischia di violare la normativa europea. Le autorità competenti blocchino immediatamente l’iter”. Così l’eurodeputato Ignazio Corrao (gruppo Greens/EFA) in merito alla risposta della Commissione UE sul progetto di allargamento della discarica Grotte San Giorgio-Bonvicino, che sta suscitando la protesta dei cittadini di Lentini.
“Sollecitato dagli attivisti del Coordinamento per il Territorio e dal Comitato Antudo di Lentini – prosegue l’eurodeputato – ho denunciato alla Commissione UE che la discarica è attualmente oggetto di inchiesta della Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto dei gestori per smaltimento illecito dei rifiuti e disastro ambientale. Come se non bastasse, tutti i decreti di A.I.A. rilasciati per gli allargamenti precedenti non avevano conformità legislativa. Infine, si trova in prossimità delle più importanti zone siciliane per biodiversità e sta colpendo migliaia di residenti con effluvi nocivi e percolato riversato in mare. Cosa deve succedere ancora prima di bloccarne il raddoppio?”
“Per questo ho chiesto alla Commissione UE di bloccare il progetto per palese violazione delle direttive comunitarie. La Commissione ha confermato le nostre preoccupazioni: l’autorità competente ‘deve garantire che sia rilasciata un’autorizzazione solo se il progetto è conforme ai requisiti della direttiva sulle discariche’. Inoltre, ammonisce la Commissione, la discarica non può essere autorizzata se ‘costituisce un grave rischio ecologico’, cosa che avviene nel caso di Lentini”chiosa Corrao.
“Continueremo ad essere al fianco dei cittadini di Lentini per impedire la realizzazione di un progetto scellerato. Mi auguro che le autorità regionali verifichino i danni ambientali prodotti finora e interrompano immediatamente l’iter e in generale tutti i progetti provenienti dai soggetti inquisiti”, conclude l’eurodeputato.




Zona industriale, è allarme. Cafeo (Lega): “Aziende demonizzate, cosa succede se vanno via?”

“I sindacati provinciali sollecitino le segreterie nazionali sulla risoluzione della crisi del Petrolchimico di Siracusa”. È l’invito rivolto dal parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, alle organizzazioni sindacali del territorio che teme l’effetto domino che scatenerebbe una fuga dell’intero settore petrolifero italiano, tagliato fuori dal piano del Governo nazionale per transizione energetica.
Nei giorni scorsi, Confindustria Siracusa ha incontrato la deputazione politica siracusana per sollecitare attenzione nazionale sul tema degli aiuti alle aziende petrolifere che intendono adeguarsi all’input dell’Unione europea sulla riduzione le emissioni di Co2.
Allo stesso tempo, il deputato regionale della Lega, nell’ottica della risoluzione del problema, auspica che non si mettano in discussione i posti di lavoro nelle imprese del Petrolchimico. “Non bisogna parlare di licenziamenti, questo è il momento di unire le forze per raggiungere un obiettivo importante per il futuro dell’economia, dell’occupazione e della tenuta sociale del territorio. Aziende, sindacati e rappresentanti politici devono marciare nella stessa direzione, altrimenti se prevarranno ancora contrapposizioni il rischio di non essere incisivi nuocerebbe alla risoluzione della crisi”.
In ballo ci sono anche “circa 3 miliardi di euro di investimenti, già programmati dalle imprese della zona industriale, che rischiano di essere dirottati in altri paesi se non vi sarà un’inversione di tendenza. È facile immaginare cosa accadrebbe al nostro territorio se queste risorse volassero via: un crollo produttivo ed occupazionale senza precedenti. Ma non si tratta di un problema siracusano o siciliano, in ballo c’è l’intera raffinazione in Italia”.
Il parlamentare regionale della Lega paventa uno scenario buio per l’economia. “Le aziende, senza la possibilità di essere aiutate nella transizione energetica, decideranno di delocalizzare in paesi più flessibili per cui, ci ritroveremo ad acquistare benzina e gasolio, che prima producevamo in casa, da paesi del Nord Africa oppure dalla Cina e dalla Russia, con costi esorbitanti. Manca una visione sulla politica industriale ed energetica, non ci sono alternative al fossile e abbiamo già detto no al nucleare”.
Il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, traccia un percorso per incentivare le produzioni a basso impatto ambientale, in linea con i parametri fissati dall’Unione europea e recepiti dall’Italia. “Esiste il Patto per la raffinazione che consente alle aziende di utilizzare una parte delle accise per l’abbattimento delle emissioni da Co2. Le imprese hanno risorse e competenze per un profondo cambiamento nel rispetto dell’ambiente ma serve la volontà politica perché questa opportunità diventi concreta. Il mio invito a tutti i deputati nazionali e regionali è di mettere da parte le contrapposizioni per la salvaguardia del nostro territorio. Ognuno deve convincere i leader di partito a mettere la questione industriale in cima all’agenda politica del Governo, altrimenti rischiamo di imboccare una strada senza ritorno”.




Camera di Commercio “liberata” da Catania: “Merito della Lega”, secondo Vinciullo

“Solo un ministro della Lega è riuscito là dove tutti i precedenti ministri avevano fallito: ridare l’autonomia, quindi la libertà dai condizionamenti catanesi, alla Camera di Commercio di Siracusa”. La frase, destinata ad aprire un valzer politico in sala locale, è di Enzo Vinciullo responsabile Provinciale della Lega Sicilia del segretario Minardo, fedelissimo di Salvini.
Tutto rose e fiori? Non ancora, e lo stesso Vinciullo non lo nasconde. “Non appena il decreto del ministro Giorgetti verrà, definitivamente, registrato e notificato ai due Commissari, bisognerà verificare la sostenibilità economico-finanziaria della nuova organizzazione delle 5 Camere di Commercio, partendo dal pagamento degli stipendi dei dipendenti e dalle pensioni agli ex dipendenti. E bisognerà chiarire, e subito, quale ruolo la provincia di Siracusa avrà nella futura gestione della Sac”. Ancora una volta, quindi, sono le quote “aeroportuali” a scaldare discussioni ed interessi.
La Camera di Commercio di Siracusa detiene il 12,24% della società che gestisce l’aeroporto di Catania, mentre un ulteriore 12,24% lo possiede la ex Provincia regionale di Siracusa. “Quindi il nostro territorio possiede il 24,48% delle quote azionarie della Sac”, taglia corto Vinciullo. Ma nonostante una presenza azionaria “così significativa e determinante”, il peso specifico di Siracusa nel comitato di gestione è “quasi inesistente, anzi del tutto marginale e di conseguenza appare evidente a tutti che i Commissari nominati dal ministro Giorgetti dovranno garantire al nostro territorio delle presenze significative nei futuri asset strategici della Sac, rispondenti al peso azionario della nostra Provincia”.
Massimo Conigliaro, siracusano indicato come commissario della Camera di Commercio a 5, inizia così a ricevere subito le prime sollecitazioni. Al momento, nessun commento. In attesa della ufficialità del provvedimento.
Per dovere di cronaca è giusto anche ricordare, però, che la Lega non ha firmato l’emendamento al decreto Pnrr sui commissari.




Ficara (M5S): “Via Elorina, progettare qui la nuova Siracusa che vede il mare”

“Siracusa è una città sul mare ma che non vede il mare, un paradosso urbanistico a cui, adesso, si può rimediare. Partendo dall’apertura del ministero della Difesa sulla parziale smilitarizzazione dell’area dell’Aeronautica di via Elorina, abbiamo la possibilità di inaugurare una nuova fase, guardando con ambizione al desiderato waterfront e alla Siracusa del futuro”. A dirlo sono i parlamentari del M5S Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani, Stefano Zito e Giorgio Pasqua che commentano così gli ultimi sviluppi dopo la importante novità dei giorni scorsi.
“Nel corso degli ultimi tre anni, ho seguito la complessa vicenda a Roma impegnandomi nel canalizzare le istanze condivise da ampi pezzi di società civile siracusana”, sottolinea Paolo Ficara autore di diverse interrogazioni parlamentari sul tema della parziale smilitarizzazione di quell’area e di un preliminare incontro con lo stesso sottosegretario.
“Le parole dell’onorevole Mulè sono state importanti, hanno segnato una svolta verso la possibilità di progettare con ambizione la rinascita di questa sezione di Siracusa che raccorda la parte sud del capoluogo con il centro storico, lungo un’ala del porto Grande. Semmai ve ne fosse di bisogno, invito l’amministrazione comunale di Siracusa a cogliere al volo questa occasione unica: si avvii senza indugio il tavolo di confronto con l’Aeronautica per sbloccare l’utilizzo delle aree, tramite eventuali compensazioni. Abbiamo, ognuno per suo ruolo, la possibilità di disegnare una nuova Siracusa per le generazioni a venire. Una Siracusa moderna e sostenibile, e non più da mare vietato o con bene paesaggio a disposizione di pochi. Qui si deve puntare forte, per dare nuovo sviluppo e occupazione stabile, recuperando tutta quella vasta porzione di territorio che passa dalla ex Marina di Archimede, l’ex Spero, i capannoni e certamente anche, ma non solo, la zona oggi di pertinenza dell’Aeronautica”, conclude Paolo Ficara.




Cantieri stradali e i controlli mancanti, Civico4: “Uno dei motivi per cui strade colabrodo”

“Irregolarità nei cantieri avviati in città. Quanto prescritto dal regolamento comunale in materia di scavi su strade e spazi pubblici spesso non verrebbe osservato”. E sarebbe questa una delle cause che gravano sulle condizioni dell’asfalto cittadino, secondo l’analisi di Civico4.
Per Michele Mangiafico, alla guida del movimento politico, “la classe dirigente della città sarebbe da considerare responsabile della mancata osservanza delle disposizioni contenute nel regolamento, perché dai sopralluoghi effettuati emerge chiaramente una negligenza nell’attività di controllo: nel corso dei lavori, al termine e dal punto di vista dell’indennizzo in caso di lavori non eseguiti a regola d’arte”.
In una lunga nota, Civico4 spiega che una delle negligenze principali riguarda l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 10 del regolamento, ovvero la corretta segnaletica. Questa deve non solo avvisare circa la presenza di lavori su strada ma anche informare sull’oggetto dell’intervento, l’ente concessionario, la ditta esecutrice e la durata dei lavori. E queste indicazioni mancano, secondo Civico4, nei cantieri di viale Tisia, viale dei Lidi, via delle Muse.
Per quanto riguarda il ripristino della sede stradale, al termine dei lavori, l’art. 11 dispone l’obbligo – alle ditte che effettuano gli scavi – di ripristinare il piano stradale “perfettamente alla pari con il piano viabile laterale esistente, onde evitare la formazione di dossi o cunette e nel rispetto delle prescrizioni riportate nell’autorizzazione”. Nel ripristino devono essere rispettate le quote dei tombini dei vari servizi, pubblici o privati, e le caditoie stradali, restituendole perfettamente in piano con la pavimentazione stradale.
Per Civico4 è più di un sospetto il fatto che questa prescrizione non venga fatta rispettare e neanche verificata.
“L’Amministrazione comunale – dice Mangiafico – ha delle precise responsabilità se ciò non è avvenuto. Nel regolamento si parla infatti di sopralluogo di verifica e di verbale di esecuzione regolare dei lavori di ripristino da sottoscrivere al termine”. Adempimenti, anche questi, che sarebbero però rimasti solo su carta.
Per dare una misura della situazione, Civico4 ha anche reso pubblico un ampio reportage fotografico relativo a cantieri e lavori su via Tucidide, via Paolo Caldarella, via Sanremo, via Senigallia, via Luigi Maria Monti, via Orione, via Perseo, l’area ex aula bunker. “La sensazione è che avvenga l’esatto contrario di quanto dice il regolamento, con strade lasciate in condizioni pessime e che potranno determinare problemi alle auto dei concittadini senza alcun intervento dell’attuale amministrazione comunale”, dice Michele Mangiafico. “Il sindaco si è addirittura vantato di alcuni lavori di scavo in città, senza fornire evidenza delle condizioni in cui le strade cittadine siano state ripristinate. Ma è consapevole dello stato di degrado delle strade in città e del fatto che gli stessi regolamenti comunale addebitano tra le principali cause di questo stato proprio i lavori di scavo e il mancato ripristino a regola d’arte? Oppure – conclude Mangiafico – dovremmo piangere le lacrime del coccodrillo quando non ci saranno i soldi per manutenere tutte le strade comunali o, peggio ancora, lo troveremo tra gli ipocriti oppositori della prossima amministrazione comunale che avrà il compito di mettere in sesto le strade della città?”.




Escalation criminale ad Augusta, la Commissione regionale Antimafia convoca le associazioni

Audizioni, in commissione regionale Antimafia e Anticorruzione, di tutte le associazioni antiracket della Sicilia. A farsene promotrice è la vicepresidente Rossana Cannata, insieme al presidente Claudio Fava. C’è la volontà di approfondire i recenti casi di recrudescenza delle azioni criminali ai danni di imprese di ogni settore. Come ad, esempio, sta avvenendo ad Augusta. E la Cannata annuncia infatti che si comincia con le associazioni della provincia siracusana “dove, ad Augusta, si sono verificati eventi che hanno destato preoccupazione e ai cui cittadini colpiti e titolari di attività va la mia solidarietà e vicinanza”.
Per Rossana Cannata “il fenomeno delle estorsioni e dell’usura continua a essere rilevante e diffuso. Un fenomeno su cui è necessario puntare i riflettori, anche in via preventiva, per il rischio di infiltrazioni mafiose nei fondi Pnrr. Per la criminalità organizzata non deve esserci alcun margine operativo”.




Idroscalo e waterfront Elorina, il Pd: “Progetto unitario. Cosa vuol fare il Comune?”

“Qual è l’idea del Comune di Siracusa sulla vasta area di via Elorina?”. Dopo il primo “si” della Difesa alla parziale smilitarizzazione dell’area dell’Aeronautica, il segretario provinciale del Pd, Salvo Adorno, chiama in causa Palazzo Vermexio. “Il sindaco dovrà avere la capacità di mettere a sintesi l’ampio dibattito già in atto sull’area sud della città e sul suo futuro urbanistico. E’ una grande occasione e bisogna pensare in grande, come merita una città che ambisce al ruolo di capitale italiana della cultura”, spiega Adorno.
“Ora ci troviamo difronte a un punto di svolta, preso atto di una disponibilità di massima tocca alla città giocare la sua partita. Non è sufficiente avere la disponibilità del sito, bisogna avere chiaro come utilizzarlo, avere un’idea vincente sulla sua migliore valorizzazione urbanistica”, ricorda Adorno richiamando così implicitamente lo stesso invito del sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè. “Oggi abbiamo bisogno di ripensare in modo organico e unitario l’ampio spazio a sud del water front che va dall’area Spero fino a Molo Zanagora, più in generale dalla foce del Ciane, col suo entroterra, alla capitaneria di porto, passando per borgo Sant’Antonio, in cui l’area dell’aeronautica è in una posizione baricentrica. È uno spazio che ha un alto valore, naturalistico, archeologico e paesaggistico e che offre anche una grande opportunità per la vita civile e per lo sviluppo economico. Ripensarlo in modo unitario è la grande scommessa che il Partito Democratico propone alla città”.




Un nuovo futuro per via Elorina, le interviste: Prestigiacomo (FI), Ficara (M5s) e Coppa

L’annuncio del primo, storico “si” alla parziale smilitarizzazione di via Elorina è stato accolto con soddisfazione dai parlamentari del territorio. In particolare, Paolo Ficara (M5s) e Stefania Prestigiacomo (FI) che, in questi ultimi anni, hanno portato a Roma le istanze che da anni partono dai più pezzi della società siracusana.

Dopo l’apertura del Ministero della Difesa, la palla passa adesso alle amministrazioni locali. Il Comune di Siracusa, anzitutto. Ma servirà anche il coinvolgimento della Regione per progettare un nuovo percorso condiviso che possa davvero condurre alla realizzazione di quel waterfront a lungo immaginato.