Nuovo finanziamento per l’ex Gargallo, Vinciullo: “recuperino i progetti e programmino”

La Regione ha disposto un finanziamento di 600.000 euro per lavori di recupero e conservazione della ex sede storica del liceo Gargallo, a Siracusa. Si tratta dell’edificio di Ortigia noto anche come ex Convento San Filippo Neri. E’ stato modificando un precedente decreto del 10 ottobre 2021.
“Le somme provengono, evidentemente, dalla scorsa legislatura in quanto il governo si è limitato solo a riprogrammare le risorse provenienti dal FSC 2014-2020 ed assegnate al Patto per lo Sviluppo della Regione Siciliana”, rivendica Enzo Vinciullo. Il finanziamento, spiega il leader di Siracusa Protagonista, arriva “grazie ad una presa di posizione del centrodestra ed in particolare della parlamentare Stefania Prestigiacomo”.
In coordinamento con la Regione, il Comune di Siracusa dovrebbe indicare i lavori da realizzare e le tempistiche. “Ricordo che i progetti già esistono, sono depositati degli uffici comunali e anche la ex Provincia regionale dovrebbe avere, insieme ai Vigili del Fuoco, una copia dei lavori che devono essere ancora realizzati e che furono a suo tempo programmati e che poi, per l’inettitudine di questa amministrazione comunale, non sono stati realizzati”, l’affondo politico di Vinciullo.




Amministrative nel siracusano: Rosario Lo Faro eletto a Lentini, Spadola a Rosolini

Rosario Lo Faro a Lentini e Giovanni Spadola a Rosolini. Sono loro i nuovi sindaci, eletti al turno di ballottaggio nelle due cittadine a nord ed a sud della provincia di Siracusa.
Rosario Lo Faro “ribalta” il risultato del primo turno e con 3.437 voti (53%) supera il sindaco uscente, Saverio Bosco. Fa festa il M5s ed anche il Pd, per il successo del modello giallorosso. Il simbolo del Partito Democratico appariva nella lista civica Lentini Operosa. Lo Faro, al ballottaggio, ha potuto contare sull’apparentamento con la lista che sosteneva al primo turno Francesca Reale sindaco. “Grazie per la fiducia”, scrive il neo sindaco di Lentini sui social.
Anche a Rosolini risultato in qualche modo a sorpresa: l’imprenditore 40enne Giovanni Spadola è risultato eletto con 4.645 voti (55%). Tino Di Rosolini (centrodestra) si è fermato al 45%. Spadola era sostenuto dalle liste civiche Giovani Rosolinesi, Insieme per Rosolini e Prima Rosolini. “Grazie a Rosolini per la fiducia. E’ un successo che dedico a mia moglie ed alla mia famiglia”.




Rimborso ad Igm, colpa di chi? Buccheri punta il passato, Visentin rispedisce al mittente

Il Comune di Siracusa dovrà formula un’offerta risarcitoria ad Igm entro 60 giorni. Così ha stabilito nei giorni scorsi il Cga di Palermo che ha anche nominato un commissario ad acta qualora non dovesse giungersi ad un accordo. Al momento, le parti sono distanti: almeno 10 milioni la richiesta di Igm, mentre Palazzo Vermexio sarebbe disposto a riconoscere una somma decisamente inferiore, come aggiornamento dei canoni di servizio.
“Il periodo oggetto del contenzioso con Igm riguarda gli anni dal 2011 al 2016. Le ragioni per le quali il Comune deve formulare un’offerta risarcitoria risiedono tutte, esclusivamente, nelle Ordinanze di proroga del servizio di igiene urbana susseguitesi nel tempo, invero dal 2011 al 2016. Quali colpe quindi avrebbero le due ultime amministrazioni che, loro malgrado, si sono trovate questo macigno sulle spalle causato da chi ha gestito in precedenza la cosa pubblica?”, commenta Andrea Buccheri, assessore all’igiene urbana. “Chi lancia accuse dimentica che proprio loro, e i loro sodali, al tempo erano al governo della città. E governavano la città quando il servizio di igiene urbana con il servizio di raccolta a cassonetto (più economico del porta a porta) costava 7 milioni di euro in più di quanto oggi costa il servizio di porta a porta. Non sarebbe più logico domandarsi cosa fece l’amministrazione di centrodestra dal 2011 al 2013 per evitare tutte queste proroghe? In quegli anni espletavo il mio mandato di consigliere presso la Circoscrizione Tiche, interessata in quel periodo da una importante espansione urbanistica nella zona della Pizzuta, e alle ricorrenti richieste, bipartisan, di interventi ordinari di pulizia, spazzamento e manutenzione del verde (all’epoca in carico ad igm). La risposta era sempre la stessa: ‘Le nuove strade non sono coperte da servizio in quanto non previste dal capitolato’. Furono anni di battaglie, di tutto il Consiglio di Circoscrizione, per far riconosce un sacrosanto diritto agli abitanti di quelle zone. Un grido rimasto inascoltato per mesi, anni, sanato solo in seguito”, prosegue Buccheri.
“È opportuno chiarire che, al fine proprio di scongiurare le Ordinanze di proroghe, fu avviata nel 2014 la procedura per l’affidamento con gara ad evidenza pubblica del servizio di igiene urbana, procedura durata più di due anni e che dopo l’annullamento dell’affidamento del servizio ad Igm, poichè la stessa e le altre due partecipanti avevano formulato un’offerta non valida, sono state espletate ben due gare ad evidenza pubblica, la prima la cosiddetta gara ponte e la seconda gara settennale in corso di esecuzione”.
A Buccheri replica l’ex sindaco Roberto Visentin, in carica durante alcuni degli anni interessati dalla decisione del Cga. “Vorrei consigliare all’assessore, prima di fare affermazioni gratuite e prive di riscontro, di informarsi correttamente presso gli uffici e studiare con attenzione la documentazione in loro possesso”, dice l’ex primo cittadino. “Il centrodestra ha governato questa città dal 2000 al 2012. In particolare, l’amministrazione da me presieduta è rimasta in carica dal 23 Giugno 2008 al 31 Dicembre 2012 e quindi, con riferimento al periodo indicato da Buccheri, solo due anni, mentre il centrosinistra ha governato per gli altri quattro anni e continua a governare tutt’ora”, appunta Visentin indicando quindi che le responsabilità non sono imputabili al centrodestra.
Quanto alle proroghe, “quelle concesse sono previste per legge e non gentile concessione dell’amministrazione in carica. Vi è ancora da dire, ed è facile riscontrarlo dagli atti del Comune, che nel periodo di mia sindacatura era
stato comunque predisposto un bando per l’espletamento della gara mai autorizzato dall’Ato Sr 1 proprio
per la situazione giuridica della stessa società d’Ambito. In questa situazione di assoluta carenza normativa e di indirizzo da parte della Regione, era assolutamente indispensabile garantire un servizio fondamentale per cui sono stati adottati i provvedimenti necessari al fine di non lasciare la città in gravi condizioni igieniche con pericolo per la salute dei cittadini”.
Visentin rispedisce le accuse al mittente. “Sono assolutamente infondate e rappresentano solo un puerile e populistico attacco politico. E dimostrano una assoluta ignoranza degli atti amministrativi e tutto ciò nella speranza di poter accrescere il proprio consenso fra i cittadini attualmente ridotto ai minimi termini”.
C’era un altro modo per evitare comunque il rimborso ad Igm? Per Visentin si. “La vicenda, secondo i criteri stabiliti nella sentenza del CGA del 2020, poteva essere definita prima senza aspettare la notifica del giudizio di ottemperanza quantificando a mezzo dei propri uffici l’eventuale importo da riconoscere all’IGM. La somma di 10 milioni è stata determinata unilateralmente dall’Igm ma, in virtù della sentenza relativa al giudizio di ottemperanza, potrà ancora essere rideterminata. Si spera che questa volta l’amministrazione non faccia decorrere inutilmente il termine assegnato”.




Resort di Ognina, furia Cafeo: “occasione di sviluppo persa per volontà di una minoranza”

“Siracusa appare oggi una città letteralmente in ostaggio, stretta tra la morsa delle battaglie ideali e delle ripicche politiche, con in mezzo però i problemi e le necessità dei cittadini che si vedono scippare, ogni volta, opportunità di sviluppo e di lavoro proprio in un ambito, quello della valorizzazione turistica, dove invece da anni si predica bene ma si razzola malissimo”. La spietata analisi porta la firma del deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega), segretario della Commissione Attività Produttive.
“Resort di Ognina? Vicenda incredibile. Il comune di Siracusa ha avuto nel tempo un atteggiamento sempre favorevole, anche per tutte le iniziative di riqualificazione ad esso collegate per una zona che, oggettivamente, ad oggi risulta di fatto abbandonata a sé stessa. È bastata però un’uscita politica di una delle liste rappresentate in giunta (Lealtà&Condivisione, ndr) per cambiare atteggiamento e ritrovare quella pavidità che nel tempo non ha fatto altro che danneggiare la città”, attacca Cafeo. “E così si rispediscono al mittente centinaia di milioni di euro di investimenti previsti sul territorio, un vero record in negativo per cui qualcuno dovrebbe rispondere”.
Per Cafeo a Siracusa splende solo la capacità “di fare scappare chi vuole investire sul territorio”. Cosa che sarebbe “proprio l’opposto il compito di ogni istituzione pubblica”.
Il no al resort è “un’occasione persa, anche grazie alle paradossali posizioni contrarie di chi, direttamente o indirettamente, ha contribuito negli anni alla cementificazione spesso irregolare di una costa meravigliosa ed esclusa da progetti di riqualificazione proprio a causa di atteggiamenti ideologici e pregiudiziali”.




Ciclabili, caditoie e Piazza della Repubblica: Cavallaro dal Commissario straordinario

Il commissario straordinario che sostituisce a Siracusa il decaduto Consiglio comunale ha incontrato questa mattina Paolo Cavallaro, presidente del circolo Aretusa di Fratelli d’Italia. A fine agosto la richiesta di un momento di confronto, alla luce dell’assenza di ogni possibilità di dibattito con l’organo deputato che a Siracusa non è più in carica per note vicende.
Cavallaro ha portato all’attenzione del commissario il sempre dibattuto tema delle corsie ciclabili di emergenza, definite “pericolose in diversi tratti, con gravi limitazioni al passaggio dei mezzi di soccorso che devono incolonnarsi dietro la fila delle autovetture”. Cavallaro ha chiesto al Commissario di intervenire per verificare la possibilità di operare delle modifiche al piano di mobilità o al Biciplan, previo necessario approfondimento, per realizzare in molte strade corsie bidirezionali in luogo delle due corsie ai margini di entrambe le carreggiate.
La seconda richiesta riguarda la revisione del piano di protezione civile, approvato dal Commissario straordinario con provvedimento del 9 marzo 2020, “ma deve essere portato a conoscenza dei cittadini attraverso la capillare distribuzione di opuscoli informativi non potendosi ritenere sufficiente la pubblicazione sul sito web del Comune, non visionato o visionabile da tutti i cittadini, soprattutto nei momenti in cui si dovesse rendere necessaria la rapida consultazione in caso di calamità”, argomenta Cavallaro. Quanto alle aree di attesa indicate nello stesso piano, Cavallaro ha sottolineato “l’illogicità della chiusura con cancelli e catene di alcune di esse, come è il caso di quella di via Agatocle, oltretutto ricoperta di rifiuti ed erbacce, come se l’emergenza consentisse la programmazione di tali incombenti”.
Nel corso dell’incontro si è discusso anche delle caditoie della città e del sottodimensionamento dei collettori principali e secondari d’acqua piovana e l’assenza in contrada Fusco di uno scolmatore ritenuto adeguato, “circostanze ampiamente note ai dirigenti comunali”. Riaperto da Cavallaro anche il caso zona scolastica in piazza della Repubblica e lo spostamento in altra area limitrofa degli stalli di sosta delle auto.
“Fratelli d’Italia è forza di opposizione, contestiamo scelte e modalità con cui sono state assunte dall’amministrazione. Ho raccolto una disponibilità di massima del commissario ad intervenire là dove le sue competenze lo ritengono possibile”.




Il modello giallorosso: funziona a Lentini, harakiri a Pachino, effetto “Frankenstein” a Noto

Il modello giallorosso, ovvero l’intesa tra Pd e M5s, ha debuttato anche in provincia di Siracusa. A Lentini, dove le due forze politiche hanno corso insieme sostenendo il candidato sindaco Lo Faro, centrato l’obiettivo del ballottaggio. A Pachino, invece, niente alleanza e due candidati distinti (Fronterrè per il Pd e Fortuna per il M5s) che, alla fine, hanno “favorito” la vittoria al primo turno della Petralito, dividendo l’elettorato. A Noto, il M5s non ha presentato neanche una lista mentre il Pd si è alleato con Forza Italia.
“A Lentini bella alleanza con il M5s che però non è stato possibile portare avanti a Pachino. Il modello giallorosso è comunque un modello regionale. Si è dimostrato vincente”. Questa l’analisi del segretario provinciale del Pd, Salvo Adorno.
“Insieme abbiamo prodotti interessanti”, dice invece l’uomo forte del Movimento 5 Stelle in Sicilia, Giancarlo Cancelleri. Intervenuto anche lui su FMITALIA, il sottosegretario parla del dato regionale per poi soffermarsi su quanto avvenuto in provincia di Siracusa. “A Lentini il modello giallorosso ha funzionato e speriamo lo faccia fino in fondo. Abbiamo fatto grande lavoro di partnership grazie all’impegno anche della nostra Maria Cunsolo. A Pachino oggi staremmo parlando di un’altra storia se il Pd locale avesse appoggiato Fabio Fortuna. Eravamo anche andati lì a fare riunione con Barbagallo, Marziano, Adorno ed altri tutti pronti a fare alleanza. Invece la direzione cittadina del Pd non ne ha voluto sapere. Risultato alla fine? Loro 21%, noi 20%. Capisco che la politica non è arte della somma algebrica però a guardare i numeri viene da pensare che insieme sarebbe andata diversamente”, ammette amaro Cancelleri. Noto è un piccolo caso per i pentastellati: non c’era neanche il simbolo o una lista del M5s. “Siamo in fase di riorganizzazione. Però vedo che quando si cercano alleanze a tutti i costi escono fuori dei Frankestein che spaventano gli elettori…”, aggiunge Giancarlo Cancelleri, con riferimento all’apparentamento Pd e Forza Italia, insieme a sostegno di Tiralongo.
“A Noto il circolo territoriale ha deciso di correre con Forza Italia. Scelte legate a dinamiche territoriali e non omogenee. Una convergenza obiettivamente anomala anche se a livello nazionale siamo al governo con FI”, taglia corto Adorno per chiudere il “caso”.
Modello giallorosso in costruzione anche per un candidato sindaco a Siracusa nel 2023? “Perchè possa funzionare, ci vuole disponibilità delle sezioni locali dei 5Stelle e poi sciogliere un problema di relazioni con il resto della coalizione. Una colazione che deve essere ampia, con pezzi del centro politico. A Siracusa bisogna parlare con Lealtà&Condivisione, con Art.1 e Sinistra Italiana ed anche Italia Viva. Senza dimenticare tutti i movimenti civici che hanno dimensione centrista”, spiega chiaro Adorno che lancia così un segnale e attende adesso le reazioni.




Visto dal centrodestra: Fratelli d’Italia gonfia il petto, “partito ora radicato nel territorio”

Visto dal centrodestra, il turno elettorale siciliano conferma la crescita di Fratelli d’Italia. Anche in provincia di Siracusa il bilancio è più che soddisfacente. E il coordinatore provinciale Giuseppe Napoli non lo nasconde. “La vittoria al primo turno del sindaco Carmela Petralito sostenuta da Fratelli d’Italia a Pachino è un grande risultato, così come a Rosolini dove andrà al ballottaggio il candidato appoggiato anche da FdI. C’è grande soddisfazione per i risultati delle amministrative in provincia che hanno dimostrato, ancora una volta, la crescita e il radicamento del partito nel territorio con un grande lavoro di squadra e una leadership forte di Luca Cannata”. Passa quasi in secondo piano l’amarezza per Lentini, dove si puntava a qualcosa in più.
La deputata regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata, si sofferma comunque sui “risultati straordinari che premiano una politica coerente che ha come protagonista la credibilità delle persone che si identificano nei nostri valori. Candidati, a sindaco e al Consiglio comunale, preparati, seri e competenti, sostenuti da gruppi determinati, entusiasti e appassionati. Gli elettori lo hanno compreso: in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, le città per ripartire hanno bisogno di persone che da sempre si spendono per il territorio”.
Gli obiettivi sono ambiziosi e Rossana Cannata non lo nasconde: “la strada tracciata è quella giusta”. Poi le congratulazioni di rito “a Carmela Petralito e a tutti i candidati che i cittadini hanno scelto per essere rappresentati e per cambiare il volto delle loro città. Sono certa che ci riusciranno perché Fratelli d’Italia conosce un solo modo di agire, concreto e dritto agli obiettivi da conquistare”.




Amministrative Rosolini, sfida a due per la vittoria: ballottaggio Di Rosolini-Spadola

A Rosolini sarà tutta una vicenda interna al centrodestra, con una sorta di derby tra Giovanni Spadola e Tino Di Rosolini. Niente da fare per l’esponente di centrosinistra Corrado Vaccaro che, eppure, durante lo spoglio sembrava in grado di inserirsi in questa lotta a due. “Voglio dire 3.187 volte grazie ai Rosolinesi che mi hanno votato al primo turno. Ma il mio grazie è all’intera città che crede nel nostro progetto. Abbiamo combattuto con i proiettili di gomma contro una corazzata fatta di carro armati e mitragliatori da guerra. Ma ribalteremo al secondo turno il risultato perchè i rosolinesi diranno no alla solita politica affaristica. Il nostro è stato un voto libero”, il post di Giovanni Spadola, poche ore dopo la conclusione dello spoglio. Tino Di Rosolini, candidato di Forza Italia con un lungo curriculum politico, era stato coinvolto questa estate nella polemica social con la giornalista Selvaggia Lucarelli che, per le sue vacanze, aveva soggiornato proprio nella villa di proprietà del candidato sindaco.




Amministrative Lentini, al ballottaggio l’uscente Bosco e il giallorosso Lo Faro

Sarà necessario anche a Lentini il turno di ballottaggio per decidere chi sarà il nuovo sindaco. L’uscente Saverio Bosco non è riuscito a superare il 40% che gli avrebbe consentito la riconferma al primo turno. E’ comunque risultato il più votato con il 35,35% delle preferenze. “Grazie Lentini, 3530 voti, che guardano al futuro. Ancora 14 giorni, perché c’è ancora tanto altro da fare”, il messaggio affidato ai social dal sindaco uscente, Bosco. Dovrà vedersela con Rosario Lo Faro, espressione della coalizione giallorossa Pd-M5s (23,02%). Nessun commento social ancora sul risultato. I due, espressione comunque di aree di centrosinistra, si confronteranno tra 14 giorni e decisive risulteranno le alleanze.
Da capire, infatti, quali indicazioni arriveranno dal centrodestra con il pesante 17,38% patrimonio di Stefano Battiato (espressione di Forza Italia e FdI) ed il 16,44% di Francesca Reale, peraltro ex moglie dell’avvocato Battiato.




Gestione revocata e soluzione in house, il Pd: “Che ne sarà della Cittadella dello Sport ?”

“Come sarà gestita la Cittadella dello Sport dal 15 ottobre?”. Il segretario cittadino del Pd, Santino Romano, non usa troppi giri di parole e va dritto al punto. Con la turbolenta revoca della gestione che era stata affidata all’Ortigia, il futuro per il più grande centro sportivo pubblico del capoluogo è un rebus. Il Comune di Siracusa ha fatto sapere che si muoverà “in house”, riattivando gli uffici direttamente in loco. Ma sono diversi gli aspetti su cui bisognerà ancora fare chiarezza. “Attendiamo che il sindaco dica come verrà assicurata la continuità dell’attività sportiva di decine di associazioni e di migliaia di atleti. Il Pd si batterà con fermezza per evitare il caos gestionale e la mancanza o anche il ritardo nell’esecuzione delle manutenzioni”, dice Romano.
“L’amministrazione finora è stata evasiva e si è limitata a dire di puntare sulla gestione in house. Non basta. L’opinione pubblica e le associazioni sportive che fruiscono degli impianti della Cittadella hanno il diritto di conoscere nei dettagli il piano di gestione del Comune e la sua sostenibilità. Noi a disposizione delle associazioni sportive per garantire il loro diritto a praticare sport”, aggiunge il segretario cittadino del Pd.
Palazzo Vermexio lo scorso 13 settembre ha ingiunto, con ordinanza, la riconsegna degli impianti e dei locali per il 14 ottobre. La convenzione revocata aveva inizialmente scadenza nel 2032. “Non spetta al Partito Democratico entrare nel merito del contenzioso tra Comune e Ortigia, se non per prendere atto del burrascoso epilogo quando l’amministrazione ha addirittura minacciato l’intervento della Forza pubblica in caso di rifiuto a riconsegnare gli impianti”, annota ancora Santino Romano.