Finanziaria regionale, ok a nuove somme per l'ex Provincia regionale in dissesto

Buone nuove dalla finanziaria regionale per i lavoratori della ex Provincia Regionale di Siracusa. “È stato ristabilito il finanziamento per le tredicesime, dopo che la variazione di bilancio era stata impugnata”, annuncia il deputato regionale Stefano Zito (M5s) che ha ringraziato l’assessore regionale per avere accolto l’appello. “Avevo provato anche a ripristinare i 112mln erogati per le Province fino a qualche anno fa (adesso sono 101 mln, ndr). Il governo Musumeci non ha voluto dare copertura. Ci riproverò nel primo assestamento di bilancio”.
Approvato un ordine del giorno, cofirmato anche da Giorgio Pasqua, per l’attivazione di 2 tavoli tecnici sulle ex Province. “Un tavolo con UPI e ANCI per approfondire lo stato economico degli enti in Sicilia, mentre l’altro tavolo sarà sulla loro riorganizzazione”, dice ancora Zito.
Approvato anche l’emendamento della deputata regionale Rossana Cannata (FdI) che consente di attribuire un contributo straordinario di 1,5 mln di euro al Libero Consorzio di Siracusa. “Un risultato importante nell’ambito della finanziaria che oggi vede la trattazione delle norme che permettono assegnazioni a Comuni, Liberi consorzi e Città metropolitane”, le sue parole.
“Superata la fase dell’accordo Stato Regione – continua la Cannata- questo emendamento consente la riattribuzione delle somme a un Libero consorzio, come quello di Siracusa, che è l’unico a essere in dissesto e che, in questo modo, potrà far fronte a diverse esigenze, tra cui il pagamento degli stipendi ai lavoratori”.




Siracusa. Scuola di via Calatabiano, le precarie condizioni dell'ingresso laterale

“Poche attenzioni per gli edifici scolastici posti in aree di edilizia popolare”. Così Vincenzo Vinciullo, Fabio Alota, Mauro Basile e Salvatore Castagnino. “La strada di accesso alla scuola di via Calatabiano, dalla parte laterale, cioè dalle vie Adrano-Acireale, è in condizioni pietose. Solo con un suv o con un natante è possibile accedere alla scuola, di conseguenza i bimbi privi di questi mezzi sono costretti o a sporcarsi, oppure a fare un giro lunghissimo, nel traffico cittadino, privi di sicurezza, per poter entrare nella scuola di via Calatabiano2, lamentano all’indirizzo dell’amministrazione comunale.
“E’ una vergogna. L’attività principale di questa amministrazione è assegnare targhe e postare foto autocelebrative. Ma ogni tanto non pensate di dover meritare lo stipendio mensile che la città vi paga?”, affondano Vinciullo, Alota, Basile e Castagnino.




Ospedale unico Avola-Noto, Ternullo (FI): "scelte datate, potenziare i servizi sanitari del Trigona"

“Con un bacino di utenti pari a circa 72 mila abitanti, non è possibile che il nosocomio unico di Avola-Noto offra servizi sanitari non adeguati alla popolazione coinvolta. Occorre una riqualificazione che dia benefici a tutta la provincia, con prestazioni sanitarie degne di una mega struttura oggi sottovalutata. Pertanto, considerato che un piano di rifunzionalizzazione ormai datato, prevede per conto del Ministero, e dunque non modificabile, che l’ospedale di Avola Noto sia riorganizzato, chiediamo nel frattempo che la gestione dei servizi carenti sia affidata al Trigona di Noto”. A chiedere più “spazio” per la struttura sanitaria netina è deputata regionale Daniela Ternullo (FI). “Solo in questo modo l’assessorato potrà coinvolgere l’Asp territoriale, in modo che possa organizzare un avviso pubblico per far rientrare i servizi essenziale al nosocomio di Avola-Noto. È sotto gli occhi di tutti l’ultimo bando pubblicato è andato a vuoto. Non prevedendo i servizi che il territorio chiede, era scontato che le imprese lo disertassero”, afferma ancora.
Poi la deputata regionale di Forza Italia invoca un “cambio di passo”. Nel dettaglio, “parliamo di un pronto soccorso e di un laboratorio di analisi che attualmente sono attivi 12 ore su 24, con personale carente (per la struttura di primo soccorso, solo 5 infermieri e medici) che fa la spola con Avola. La musica non cambia per il reparto di radiologia, in cui oltre ai problemi di organico si somma l’assenza di risonanza magnetica o l’impossibilità di effettuare un esame TC contrastografico. Lo stesso dicasi per cardiologia, il cui ambulatorio è aperto dalle 8 alle 14: dopo è contemplata solo la pronta disponibilità, con tutti i problemi che ne conseguono se in pronto soccorso occorre subito un cardiologo che, a conti fatti, non è subito disponibile. La mancanza di supporti sanitari, obbliga la cittadinanza a rivolgersi altrove, con notevoli disagi in termini di spostamenti e costi elevati. È per tale motivo che invito chi di competenza a impegnarsi per offrire un servizio sanitario che sia integrato e multidisciplinare. Nel frattempo però, fermo restando che così non va, siano reintegrati al Trigona i servizi, specie quelli salvavita. I cittadini non possono continuare a pagare lo scotto di scelte datate e non più attuali”.




Nuovo ospedale, Cafeo e Vinciullo pizzicano "chi si appunta medagliette premature"

Ancora reazioni della politica a commento degli ultimi sviluppi nella faticosa vicenda della realizzazione di quello che sarà il nuovo ospedale di Siracusa. Il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, lieto della conclusione dell’iter del concorso di idee ritiene però che “in questo particolare periodo storico, il dibattito sulle medaglie al petto da appuntarsi a proposito del nuovo ospedale di Siracusa non appassioni i nostri concittadini, tuttavia la vittoria del progetto definitivo ad opera di uno studio di ingegneria bolognese rappresenta indubbiamente una buona notizia”.
Oltre alle polemiche “sulle paternità o sulle maternità dell’opera, piuttosto sterili”, Cafeo si congratula con il commissario per la costruzione del nuovo nosocomio, il prefetto Scaduto. “Ha lavorato sin da subito per superare l’impasse da tela di Penelope che in questi anni ha contraddistinto il dibattito sulla fondamentale struttura sanitaria, attesa ormai da troppo tempo”. Chiaro, tra le righe, il riferimento quando si parla di paternità e maternità rivendicate: bersaglio di Cafeo sono il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e la parlamentare id Forza Italia, Stefania Prestigiacomo.
“Al netto dei proclami dei soliti noti, si intravede finalmente una luce alla fine del tunnel. Pur restando moderatamente ottimista, prima di rilasciare note stampa di giubilo, aspetterei non dico la posa della prima pietra, ma almeno l’approvazione del progetto esecutivo, propedeutico al definitivo avvio dei lavori”.
Anche Enzo Vinciullo, tra i responsabili provinciali della nuova federazione con la Lega, riconosce giusto merito al Prefetto-Commissario e ai tecnici dell’ASP di Siracusa e critica l’entusiasmo di certa politica. “A tutti coloro che cercano, a livello locale e/o regionale, di appendersi medagliette di latta, ricordo che per ottenere questo risultato abbiamo dovuto lottare sia contro la Regione matrigna, che pensava di fare di Siracusa una colonia della sanità catanese sia contro l’inerzia e l’inadeguatezza dell’Amministrazione Comunale di Siracusa, succube, senza ritegno, della politica catanese. Solo dopo che io e Stefania Prestigiacomo, accompagnati dai nostri amici, siamo andati a protestare sotto la sede dell’Assessorato regionale della Salute, la Regione ha finalmente capito che avevano superato ogni limite e che gli ascari della provincia di Siracusa non potevano garantire alla Regione cataniacentrica di continuare a mortificare la provincia di Siracusa. Oggi – conclude Vinciullo – sono tutti a gridare di gioia per il risultato raggiunto, ma i siracusani non dimenticano chi ha lottato e chi si è venduto, politicamente parlando, ai potenti”.




Musumeci: "nuovo ospedale, tempi rapidi per diventare modello nazionale"

“Oggi il progetto del nuovo ospedale di Siracusa diventa realtà. Sono felice di poterlo annunciare poiché si tratta di uno dei primi obiettivi del mio governo. Non si deve e non si può perdere tempo. Il nucleo investimenti del Ministero, dopo l’ultima seduta, è ormai prossimo all’approvazione definitiva dell’intervento, il cui valore economico è di 200 milioni di euro. La nostra Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, che ringrazio per il lavoro svolto anche nel supporto al Commissario, è stata autorizzata a sostenere le spese di progettazione, anticipando tutte le risorse necessarie. La tabella di marcia impone passaggi definiti e tempi certi. Siracusa deve avere il suo nuovo ospedale, che attende da quasi trent’anni. Al prefetto Scaduto, che abbiamo voluto nominare d’intesa con lo Stato – dopo l’approvazione della norma proposta dall’on. Prestigiacomo – va il mio ringraziamento e il pieno sostegno affinché il cronoprogramma sia rispettato. Quella dell’ospedale è una sfida che unisce tutti i livelli di governo, dal Comune al Governo centrale, e tutti devono essere impegnati con lo stesso spirito positivo finora mantenuto. Le deroghe concesse al Commissario possono consentire tempi rapidi e ci aspettiamo tutti di diventare un modello positivo”.
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.




Stefania Prestigiacomo: "avviato iter che condurrà alla costruzione del nuovo ospedale"

Con un emendamento ha ottenuto l’applicazione del modello commissariale per la costruzione di quello che sarà il nuovo ospedale di Siracusa. E la parlamentare Stefania Prestigiacomo, dopo l’individuazione del progetto vincitore del concorso di idee, non nasconde la sua soddisfazione. “Sono felice che con la definizione della graduatoria delle proposte progettuali, si sia finalmente avviato concretamente l’iter che condurrà alla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Eravamo in pochi a credere a questo obiettivo e in pochi all’inizio abbiamo condotto la battaglia per l’hub di II livello riuscendo a sovvertire una scelta della Regione che aveva indicato solo un presidio di I livello per la nostra provincia”, dice in una nota.
“Va dato atto all’assessore Razza di averci ascoltato e compreso la fondatezza delle rivendicazioni di Siracusa essere stato da allora a nostro fianco. Grazie all’altra battaglia condotta in Parlamento siamo riusciti, unico caso in Italia, ad ottenere una norma ad hoc che ha consentito di sbloccare il procedimento indicando un iter veloce e trasparente per la realizzazione del nosocomio. Celerità e trasparenza che oggi devono essere la chiave di volta per velocizzare al massimo un iter grazie a tutte le deroghe che la normativa consente al commissario per colmare finalmente un gap di strutture e assistenza diventato ormai insostenibile per la comunità siracusana”.




Cassibile: i braccianti stranieri, le aziende e i sindaci. Il M5s sposa la linea della Prefettura

“E’ il momento della responsabilità e nessuno deve sottrarsi a quello che è il suo compito. A meno che non si voglia perpetuare un copione che, alla prova dei fatti, non ha funzionato e rischia solo di favorire l’illegalità”. Inizia così l’intervento dei parlamentari Paolo Ficara e Stefano Zito (M5s) sul dibattito che si è acceso a Cassibile, in occasione dell’annuale arrivo di braccianti stranieri. “C’è ora da seguire la strada maestra tracciata dalla Prefettura di Siracusa, grazie alla quale sono stati messi a disposizione del Comune di Siracusa i container e le somme per eseguire i lavori. La risposta sollecitata diventa adesso legittima aspettativa di fatti concreti che devono essere prodotti dalle associazioni di categoria e dalle imprese agricole, per loro parte, nella risoluzione del problema abitativo. L’atteggiamento da spettatori quasi inconsapevoli non rende onore al lavoro ed alla qualità di professionalizzazione raggiunto dalle aziende del siracusano che, però, necessitano adesso di un coordinamento forte e chiaro: ruolo che devono assumersi le associazioni di categoria, in modo tale da consegnare al passato vecchi e logori schemi in cui concorrenza al ribasso e massimalizzazione del profitto hanno portato a diversi cortocircuiti. In parlamento a Roma e a palazzo dei Normanni continueremo ad assicurare, per conto nostro, giusta attenzione nella tutela dei prodotti della nostra terra contro ogni contraffazione e contro una introduzione selvaggia nel nostro mercato di prodotti a basso costo e dubbia qualità. Non si sottraggano, però, al loro compito neanche i sindaci della provincia, ai quali è stata chiesta una proficua collaborazione da parte del ministero degli Interni e a cui, ad oggi, hanno risposto positivamente solo i sindaci di Siracusa e Lentini. È lecito attendersi che anche la Regione faccia il suo, attraverso il potenziamento dei controlli dell’ispettorato del lavoro”, aggiungono Ficara e Zito.
“Sarebbe stato auspicabile maggiore tempismo da parte dell’amministrazione comunale di Siracusa nell’allestimento del villaggio dell’accoglienza. I ritardi ne hanno fatto slittare l’apertura ad aprile. E’ giusto però che, adesso, si pensi anche ad altri investimenti per Cassibile. Non si può pensare alla frazione solo quando si tratta di trovare soluzioni abitative per i braccianti stranieri. Si valuti, allora, lo stanziamento di risorse annuali per prevedere iniziative di miglioramento sociale e culturale a vantaggio dell’intera comunità di Cassibile”, concludono i parlamentari M5S.




Le condizioni del Lungomare di Levante: "un progetto approvato esiste da 17 anni"

Le condizioni del lungomare di Levante lasciano a desiderare. Da tempo si parla di lavori di restauro e consolidamento dei muraglioni, dei marciapiedi a sbalzo e delle ringhiere totalmente corrose e impresentabili. “Il progetto risale al 2004 ed era stato finanziato con 3,6 milioni di euro. Ma ad oggi di quelle somme non esiste un centesimo perchè non è mai stato chiesto il rifinanziamento del progetto esistente ed approvato”, ricorda oggi Enzo Vinciullo, all’epoca assessore alla ricostruzione.
“A questa amministrazione distratta, impegnata a consegnare solo targhe per essere immortalata e nascondere così la totale incapacità ad amministrare, ricordo che esiste un progetto di restauro e di consolidamento, approvato da tutte le istituzioni competenti, prima fra tutte la Soprintendenza. Quindi – prosegue Vinciullo – perché spendere i soldi dei cittadini siracusani per dare l’ennesimo incarico su un progetto già esistente?”.
“L’assessore al Centro Storico, il 18 aprile 2019 e il 21 maggio 2019, rispondendo ad una mia richiesta, dichiarò sulla stampa che esistevano i progetti e che i lavori erano pronti a partire. Adesso scopriamo che, dopo due anni, devono ancora assegnare la progettazione. Una progettazione che però esiste da ben 17 anni”.




Delegati di quartiere, l'accusa di 16 (ex) consiglieri comunali: "sberleffo alla democrazia"

Sedici componenti del decaduto Consiglio comunale di Siracusa, capitanati da Ezechia Paolo Reale e Ferdinando Messina, criticano duramente la recente nomina dei delegati di quartiere. Nomine fiduciarie, decise dal sindaco Francesco Italia. Su questa decisione, anche Italia Viva – che pure ha l’assessorato al decentramento – ha mostrato la sua contrarietà.
Le nomine, secondo i sedici (ex) consiglieri comunali di opposizione “costituiscano l’ennesimo sberleffo alla democrazia perpetrato in danno dell’istituzione Consiglio Comunale. A prescindere dai soggetti che lo compongono, il Consiglio Comunale è l’organo di democrazia rappresentativa più vicino ai cittadini e ne costituisce diretta espressione e primo gradino dell’ordinamento democratico. La difesa della sua immagine e del suo ruolo dovrebbe essere patrimonio comune di tutti coloro che esercitano o sperano di esercitare cariche pubbliche elettive. A Siracusa, invece, prima il Consiglio Comunale è stato punito e sciolto per aver rifiutato espressamente, nel pieno esercizio delle proprie prerogative istituzionali, di approvare il rendiconto della gestione proposto dal Sindaco e dalla Giunta; oggi, infine, lo stesso Sindaco, che ha impegnato soldi pubblici per difendere in giudizio il provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale, sente la necessità che quella funzione tipica del Consigliere Comunale di essere portavoce delle esigenze più immediate dei cittadini venga esercitata, non da chi è stato eletto per tutelare quelle esigenze ma da suoi fiduciari personali”, scrivono Fabio Alota, Federica Barbagallo, Mauro Basile, Sergio Bonafede , Gianni Boscarino, Salvo Castagnino, Chiara Catera, Salvatore Costantino Muccio, Alessandro Di Mauro, Gaetano Favara, Curzio Lo Curzio, Michele Mangiafico, Ferdinando Messina, Ezechia Paolo Reale, Tonino Trimarchi e Franco Zappalà. Secondo loro, questo nuovo “sberleffo” si sarebbe consumato “nel silenzio e nell’inerzia delle istituzioni che avrebbero avuto il dovere di fare chiarezza sulle anomalie della democrazia in versione siracusana”. Riferimento diretto anche alla Regione: si attendono infatti notizie sul ricorso straordinario presentato nell’agosto 2020 al presidente Musumeci per l’annullamento del decreto di scioglimento del Consiglio Comunale di Siracusa e l’immediata sospensione dei suoi effetti in attesa della decisione. “Ci auguriamo che il Presidente della Regione ponga rimedio anche agli effetti distorti dell’applicazione di un potere, che dovrebbe essere del tutto eccezionale, quale quello di privare il cittadino della rappresentanza democratica per un’intera consiliatura e che, invece, è stato ingiustamente esercitato in un’estensione tanto ampia da offendere i principi minimi della rappresentanza democratica. Non possiamo però non notare che quando il Sindaco Italia chiese la sospensione della sentenza del TAR di Catania che stabiliva la sua decadenza, il CGA in meno di 24 ore la accolse sottolineando l’importanza, a prescindere dal merito della decisione che sarebbe poi stata adottata, di garantire, durante il procedimento, la continuità dell’esercizio delle funzioni istituzionali, mentre a distanza di oltre sei mesi dalla richiesta, e di quattro mesi dal sollecito, il Presidente della Regione Siciliana, sulla richiesta di sospensione del provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale è rimasto sino a oggi del tutto inerte e silente”.
Tra le accuse mosse al sindaco di Siracusa, nella lunga nota, anche quella di avere nei fatti “dichiarato abrogati o modificati ben 14 articoli dello Statuto Comunale, la cui adozione e modifica è di esclusiva competenza del Consiglio Comunale. (…) Auspichiamo l’attenzione istituzionale del competente assessorato regionale che verificherà l’improbabile ritorno in vita di norme contenute in un antico Decreto del Presidente della Regione Siciliana” risalente al 1955.




Delegati di quartiere, la maggioranza si spacca: Italia Viva boccia la mossa e si interroga

“Ho appreso dalla stampa la notizia della nomina dei nove delegati alle circoscrizioni scelti dal sindaco, figure inedite a livello amministrativo ma alle quali auguriamo comunque buon lavoro, pur non avendo nessuna idea di quale possa essere”. Un commento che rientrerebbe nella normale diatriba politica, se non fossero state pronunciate dal deputato regionale Giovanni Cafeo. Lui è esponente di primo piano di Italia Viva e il partito dei renziani è un pezzo importante della maggioranza Italia, con rappresentanti in giunta. La critica – puntata sul sarcasmo ma anche su qualche dubbio – non si ferma a quella frase.
“Oltre ai compiti specifici che attenderanno i fortunati nove, restano avvolti dal mistero sia i criteri adottati per la selezione, a parte quello fiduciario si intende, sia eventuali risorse che potranno gestire direttamente i delegati, ferma restando la gratuità dell’incarico che è comunque apprezzata”, aggiunge Cafeo.
Poi il nuovo affondo: “avremmo gradito una consultazione preventiva con tutti i partiti della coalizione anche se in ogni caso come Italia Viva non avremmo dato la disponibilità per alcuna delegazione, perché riteniamo che il decentramento sia un argomento troppo importante e delicato per affidarlo ad una semplice nomina fiduciaria”.
Abbastanza? Non ancora. Perchè Cafeo si domanda poi “come le circoscrizioni, ridotte dalla delibera di giunta del dicembre 2019 da 9 a 5, siano oggi tornate ad essere magicamente 9 considerando che, ad esempio, la sede di Grottasanta non esiste neppure più; pur convinti delle buone intenzioni del sindaco, oggi riteniamo necessaria l’attuazione dei principi di democrazia, utilizzando strumenti innovativi per favorire il coinvolgimento attivo di tutti i cittadini nelle scelte più importanti e nell’attività amministrativa in generale”.