Riflessioni e spunti per il futuro, torna ReStart: il 9 luglio nella ex piazza d’armi Maniace

Ritorna ReStart, il progetto curato dal movimento Res e promosso dal deputato regionale Giovanni Cafeo. Venerdì 9 luglio, dalle ore 18.30, in piazza Federico di Svevia a Siracusa, di fronte all’incantevole scenario del Castello Maniace, si svolgerà l’evento di presentazione “ReStart – Il Futuro arriva oggi”.
Sul palco, insieme a Giovanni Cafeo, ci saranno Rosario Sapienza di Impact Hub Siracusa e Marco Zappulla, coordinatore del movimento Res.
A confrontarsi e a condividere una riflessione sul particolare momento storico vissuto saranno Iole Nicolai, avvocato fiscalista, Carmelo Frittitta, dirigente generale del Dipartimento per le Attività Produttive alla Regione Siciliana, Federico Lasco, dirigente generale del Dipartimento Programmazione, Mauro Nicosia, presidente di Confetra Sicilia, Ada Rosa Balzan, CEO di ARBalzan e Federico Vanetti, avvocato partner di Dentons e membro del Direttivo di AUDIS.
Durante l’incontro saranno presentati i due tavoli di approfondimento scaturiti dal lavoro svolto nei precedenti appuntamenti con ReStart e cioè quello dedicato alla proposta di candidatura di Siracusa a Capitale della Cultura Europea 2033, coordinata dal giornalista Antonio Gerbino, e quello sul futuro del polo petrolchimico siracusano nell’ottica della transizione energetica, a cura del prof. Giuseppe Mancini, docente di Chemical Engineering for Industrial Sustainability all’Università di Catania.
“Per una volta la politica sarà spettatrice interessata ma non protagonista sul palco, dove invece ci si concentrerà sul particolare momento vissuto nell’ultimo anno e mezzo da più punti di vista – dichiara l’On. Giovanni Cafeo, promotore del progetto ReStart – un confronto ampio, aperto e interdisciplinare con l’obiettivo di riuscire a creare i presupposti per una ripartenza concreta e basata su idee progettuali realizzabili già nel medio termine, sotto forma di due modelli di sviluppo compatibili e mai antitetici come quello basato sulla cultura e sull’industria sostenibile”.
Nel corso dell’evento sarà disponibile uno spazio dedicato ai più piccoli mentre per raggiungere la piazza, oltre ai mezzi di trasporto pubblici già esistenti sarà disponibile una navetta privata con partenza presso il parcheggio del molo Sant’Antonio.
Al termine del dibattito è previsto un intrattenimento musicale, con lo scenario incantevole del tramonto sul Maniace.
Di seguito il link per la registrazione gratuita all’evento: www.eventbrite.it/e/biglietti-restart-il-futuro-arriva-oggi-161801563833




Vento di rimpasto al Vermexio, le prime conferme: “qualcosa bolle in pentola…”

Sotto la calma apparente della superficie, correnti e tensioni attraversano la giunta comunale di Siracusa. Le voci di rimpasto diventano sempre più ricorrenti e proprio il mese di luglio si presenta come quello decisivo. Atteso un ultimo pronunciamento sulla querelle dello scioglimento del Consiglio comunale, dopodiché potrebbe arrivare il via libero all’operazione rilancio.
“Qualcosa bolle in pentola…”, si limitano a dire fonti di Palazzo Vermexio, interne all’amministrazione comunale. E suonano come una conferma di attività e movimenti in corso. Ma la “pietanza” – per proseguire con la metafora culinaria – non è ancora in cottura.
Non è un mistero che i rapporti tra Italia Viva e la giunta siracusana siano ai minimi storici. L’ordine di scuderia partito da entrambe le anime renziane è chiaro e prevede, in extrema ratio, anche l’uscita dalla maggioranza e dalla giunta. Parole che possono essere interpretate come dimissioni degli assessori. Quando? Per ora nulla di definito. Ma in questo tira e molla, il sindaco potrebbe anche decidere di rompere gli indugi ed anticipare gli (ex?) alleati.
Tre gli assessori in orbita Italia Viva: Cosimo Burti, Alessandro Schembari e Sergio Imbrò. Quest’ultimo, però, appare slegato rispetto alle logiche di partito e potrebbe, alla fine, anche finire nella lista dei riconfermati. Intoccabile Pierpaolo Coppa; granitico il rapporto di fiducia tra il sindaco ed il suo assessore alla cultura, Granata; da verificare la tenuta con Lealtà&Condivisione, che alterna una natura di movimento di lotta a quello di alleato di governo peraltro ben presente in giunta con Rita Gentile e Carlo Gradenigo.
Di certo, con l’operazione rimpasto l’amministrazione Italia cerca rilancio, per imprimere un cambio di passo agli ultimi anni di mandato. Ma bisogna fare i conti anche con i mal di pancia del Pd, diviso in correnti scalpitanti ma con numeri (elettorali) non tali da giustificarne pretese eventuali. Il banco del rimpasto sarà anche un test sulla saldezza della attuale segreteria provinciale, recentemente finito sotto una pioggia di fuoco “amico”. E se, alla fine, la svolta avvenisse in senso tecnico senza lacci e laccioli della politica tout court? Il sindaco Italia sembrerebbe tentato ma non si possono ignorare gli equilibri di coalizione da mantenere, specie in caso di ricandidatura.




Giovanni Cafeo (IV) duro: “politica siracusana senza temi, la crisi impone cambiamento”

“Il grado della politica siracusana? Basso, come mai negli ultimi anni”. Giovanni Cafeo, deputato regionale e uno dei maggiorenti di Italia Viva nell’aretuseo, boccia senza possibilità di appello la qualità dell’agone politico provinciale. “Per due anni si è parlato di un bar realizzato 50cm più alto, ora di un chiosco ad Ognina autorizzato e senza dargli il tempo di completare, sequestrato; e che dire del tema di ritorno del Talete e il suo abbattimento. Praticamente nulla…ci inventiamo temi così perchè mancano i contenuti”, si sfoga in diretta su FMITALIA, Giovanni Cafeo che per il rilancio punta sul programma Re-Start, al via venerdì 9 luglio a Siracusa, nella ex piazza d’Armi. Italia Viva non è stata tenera negli ultimi mesi con l’amministrazione Italia, di cui comunque fa parte con più assessori. Da settimane si vocifera di una uscita dei renziani dalla giunta comunale di Siracusa. Luglio si presenta come il mese della resa dei conti: uscire o venire estromessi? Lo diranno le prossime settimane.
“La verità, comunque, è che si è persa l’abitudine alla politica. Non ce ne più. A Siracusa come a Palermo. E’ tutto un impazzimento generale. L’unica cosa che sento sono domande del tipo: dove mi candido? Dove posso essere eletto? Onestamente, non so cosa succederà alle prossime elezioni. Però so che questo fare svilisce tutto. Ognuno cercherà di essere rieletto, è chiaro. Mancano i temi. La politica è sempre più debole e non incide nelle scelte. Solo scuse per dare colpa agli altri. E c’è molta confusione anche tra i poteri”, l’analisi del deputato regionale Cafeo.
Si potrebbe dire che c’è crisi, grossa crisi. “Si, è vero. Ogni crisi impone un cambiamento, che lo si voglia o meno. Quello che mi preoccupa è che qui non pare si sia predisposti a mutare approccio”, aggiunge. Situazione nuova affrontata con schemi vecchi: immaginare una ripartenza è difficile così. Ci sarà un riflesso sui prossimi appuntamenti elettorali? “Difficile dire cosa succederà”.




Il sindaco Carta mette tutti d’accordo a Città Giardino: “la politica ha scelto unità e compattezza”

Il sindaco di Melilli, Peppe Carta, fa il pieno nella frazione di Città Giardino e incassa la fiducia anche di pezzi del centrosinistra.
“Città Giardino sceglie la via dell’unità e della compattezza e per questo motivo voglio ringraziare Salvo Midolo, Mirko Aloiso, Peppe Corradino, Luca Scibilia, Michelangelo Lo Pizzo, Bruno Sculli, Paola Marino e tutti gli altri che hanno dimostrato di avere a cuore il futuro della nostra comunità”, il commento del primo cittadino.
“In questi anni – ha aggiunto – la mia amministrazione ha stanziato, senza lesinare, i fondi necessari per alcuni servizi fondamentali come la riqualificazione di aree strategiche e per il rifacimento di alcune importanti arterie stradali come via Garrone, i cui lavori partiranno tra un mese esatto; e poi via Pascoli, via Livorno, oltre alla realizzazione di un nuovo campo di calcio a cinque per i giovani; a breve partiranno i lavori per la realizzazione della rete metano e di un nuovo pozzo. Infine, per la prima volta, Città Giardino gode di un distaccamento di Protezione Civile e una sede per le associazioni ed il volontariato”.
Quanto al nuovo quadro politico, l’analisi di Carta è presto fatta. “Sono convinto che una politica dal basso che ascolta gli umori e le istanze dei cittadini sia la migliore forma di governo della città e, per questo, sono molto soddisfatto quando le realtà territoriali decidono di collaborare tra loro, individuare obiettivi comuni e perseguirli in maniera collegiale”.




Elezioni amministrative, si vota in 6 comuni del Siracusano: c’è la data, 10 ottobre

Fissata la data per le elezioni amministrative in Sicilia. Si andrà alle urne in 45 Comuni il 10 ottobre, con eventuale ballottaggio il 24 ottobre. In provincia di Siracusa, chiamati alle urne saranno gli elettori di Ferla, Lentini, Noto, Pachino (sciolto per infiltrazioni mafiose), Rosolini, Sortino.
Il governo regionale, su proposta dell’assessorato alle Autonomie locali, ha quindi stabilito le date per le elezioni amministrative.
Questo l’elenco dei 45 Comuni per singola provincia:

– Agrigento: Canicattì, Favara, Montallegro, Montevago, Porto Empedocle, San Biagio Platani (sciolto per infiltrazioni mafiose);
– Caltanissetta: San Cataldo (sciolto per infiltrazioni mafiose) e Vallelunga Pratameno (entrambi sciolti per infiltrazioni mafiose);
– Catania: Adrano, Caltagirone, Giarre, Grammichele, Ramacca;
– Enna: Calascibetta;
– Messina: Antillo, Capo d’Orlando, Caronia, Falcone, Ficarra, Floresta, Galati Mamertino, Gioiosa Marea, Mistretta (sciolto per infiltrazioni mafiose), Patti, Rodì Milici, San Marco D’Alunzio, Sant’Angelo di Brolo, Terme Vigliatore, Torregrotta;
– Palermo: Alia, Montelepre, San Cipirello (sciolto per infiltrazioni mafiose), San Giuseppe Jato, Terrasini;
– Ragusa: Vittoria (sciolto per infiltrazioni mafiose);
– Siracusa: Ferla, Lentini, Noto, Pachino (sciolto per infiltrazioni mafiose), Rosolini, Sortino;
– Trapani: Alcamo e Calatafimi Segesta.

In altri 3 Comuni sciolti a causa di infiltrazioni mafiose, Torretta e Mezzojuso nel Palermitano e Misterbianco nel Catanese, si voterà invece il 24 ottobre, con eventuale ballottaggio il 7 novembre.




Rifiuti radioattivi in Sicilia, l'assessore Cordaro: "mai nella nostra regione, pronti alle barricate"

“Non permetteremo mai che la Sicilia diventi la sede nazionale dei rifiuti radioattivi, faremo le barricate. Il nostro è un no secco, senza margini di ragionamento, perché siamo contrari per principio e abbiamo dati oggettivi che dimostrano che il nostro territorio è inadeguato a ospitare questo sito”.
E’ una presa di posizione ferma quella dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro che ha ribadito oggi la contrarietà della Regione Siciliana al deposito rifiuti radioattivi nell’Isola e sottoscritto, con i cinque sindaci dei Comuni coinvolti, csiti individuati dalla Carta nazionale aree potenzialmente idonee (CNAPI). Alla conferenza stampa che si è tenuta stamani a Palazzo Orleans, a Palermo, erano presenti l’assessore alla Politiche agricole di Trapani Giuseppe Pellegrino, il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Iuri Neglia, quello di Castellana Sicula Francesco Calderaro, il sindaco di Butera Filippo Balbo e il Commissario straordinario di Calatafimi Segesta Francesco Fragale. Le quattro relazioni sottoscritte oggi saranno adesso inviate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Sogin. Dal 3 luglio, infatti, il Governo nazionale avrà quattro mesi di tempo per valutare tecnicamente le controdeduzioni presentate dalla Regione e, in caso, avviare consultazioni con gli enti territoriali coinvolti.
“Abbiamo ragioni solide per dimostrare, anche in sede nazionale, che la Sicilia non è un territorio idoneo. Il gruppo di lavoro istituito dal governo Musumeci in sei mesi ha raccolto una documentazione stringente, oggettiva e inoppugnabile sotto il profilo ambientale, urbanistico, culturale, del dissesto idrogeologico, sismico e dei trasporti. Fino a quando non verrà posta la parola fine a questa brutta storia la Regione sarà pronta a battersi per tutelare l’interesse di tutti i siciliani. La nostra terra piuttosto che rifiuti nucleari deve accogliere i turisti”.
Contrari anche tutti i sindaci dei Comuni ricadenti nei quattro siti siciliani individuati da Sogin, la società che per conto dello Stato è responsabile della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. “Il nostro sito – ha detto l’assessore comunale alle Politiche agricole di Trapani, Giuseppe Pellegrino – si trova a pochi metri dall’autostrada e dai centri abitati di Fulgatore, Baglio Nuovo e Dattilo. E per di più, ha una forte vocazione vitivinicola, con la produzione della Doc Erice”.
“Abbiamo già subito un danno economico – denuncia il sindaco di Butera, Filippo Balbo – perché molte imprese che volevano investire qui hanno fatto un passo indietro. Nei 150 ettari designati ci sono numerosi e importanti vigneti e cantine vitivinicole, un’area in cui avviene la produzione e lo stoccaggio del 90 per cento dei frutteti, in particolare della pesca di Delia Igp, con mandorleti, ulivi e ortaggi”.
Anche la zona di Calatafimi-Segesta, come ha spiegato il commissario straordinario Francesco Fragale, non sarebbe adeguata a ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi perché “l’area si trova a 800 metri dal centro abitato di Sasi, zona altamente sismica con importanti problemi di ricaduta idrogeologica, e a due passi dal Parco archeologico di Segesta, fiore all’occhiello del turismo siciliano”.
Il quarto sito individuato da Sogin si trova a cavallo tra Petralia Sottana e Castellana Sicula, all’interno del Parco delle Madonie in cui, come hanno evidenziato i rispettivi sindaci Leonardo Iuri Neglia e Francesco Calderaro, si registrano “numerosi disagi legati alla viabilità, con strade provinciali fatiscenti. Il nostro è un grido di rabbia, perché questa scelta vanificherebbe tutti gli sforzi fatti in questi anni per aumentare l’attrattività del Parco delle Madonie”.




Siracusa. M5S verso la diaspora? Zito: "Frattura ormai insanabile"

La Sicilia resta uno “zoccolo duro” per i 5 Stelle ma quanto sta accadendo a livello nazionale potrà avere delle ripercussioni anche nel M5S siciliano.

La Bufera che si è abbattuta all’interno del movimento renderà necessaria nei prossimi giorni una scelta di campo da parte di ognuno dei rappresentanti della forza politica.

Il deputato regionale Stefano Zito fornisce una lettura del difficile momento, con lo scontro ormai netto e “violento” tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo.

“La lettura deve essere fatta “freddamente” – premette Zito- La frattura adesso sembra insanabile. Non so cosa si verificherà ma so che molti dei deputati romani hanno vissuto Conte tutti i giorni. Non vedo male l’eventuale uscita dal Governo Draghi se mancano determinate condizioni”. 

Ma l’origine della “bomba” esplosa negli ultimi giorni sarebbe da ricercare in una serie di passaggi, consumati nel corso dell’ultimo anno e mezzo.

“Agli osservatori più attenti non sarà sfuggito che una prima rottura si era già verificata- fa notare Zito- Quando all’interno del movimento non ci sono più persone come Alessandro Di Battista o Ignazio Corrao, personaggi storici dei 5 stelle, è evidente che non è un segnale di condivisione”.

Zito non si sbilancia sul proprio intendimento. Ribadisce che con una spaccatura definitiva (come sembra) “molti seguiranno Giuseppe Conte. E’ vero che ad un certo punto il movimento si stava troppo snaturando- dice ancora il parlamentare dell’Ars-  con piroette anche circensi rispetto a quanto diceva prima. Forse sarebbe stato meglio fare subito un nuovo gruppo, con un legame che sarebbe rimasto tra quelle che sarebbero state due “anime” dello stesso movimento”.

Sbagliato, anche a livello comunicativo, per Zito, parlare come si è fatto in questi giorni. “Questi scontri- osserva- disorientano i cittadini e tolgono fiducia”.

A Conte, durante un incontro con i deputati regionali, Zito aveva chiesto che “la nuova linea fosse chiara e non con gli stessi attori che hanno gestito in questo anno e mezzo il percorso, non andato a buon fine”.

Che tutto questo possa determinare una “diaspora” appare probabile. Il deputato regionale siracusano non si sbilancia oltre. “Nei prossimi giorni la situazione si farà più chiara. Chiedermi adesso chi intendo seguire sarebbe come chiedere ad un bambino se vuole più bene alla mamma o a papà. Al momento giusto, si capirà come agire, ma sulla base di informazioni basilari. Non funziona mai l’attesa dei “messia” in politica. Si costruisce tutto dal basso e in maniera capillare- puntualizza Zito- Quando sapremo cosa contiene la bozza di nuovo statuto, le intenzioni circa il nuovo corso, le persone che lo dovrebbero portare avanti, si potrà (e si dovrà) decidere da che parte stare”.




Nino Minardo e la crescita della Lega a Siracusa: "tante adesioni, avanti così"

Il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, è soddisfatto della crescita del partito in Sicilia. In particolare in provincia di Siracusa è lunga la lista delle nuove adesioni. “C’è quella di Aldo Gangi e del suo movimento civico, presente da anni in provincia e sempre attento alle esigenze dei cittadini”, elenca Minardo. “Ci sono le adesioni di Moreno Pisasale, già consigliere comunale a Ferla, di Salvo Cannata, consigliere comunale a Melilli. Ad Avola ci sono le nomine di Simone Libro a Responsabile del Dipartimento Autonomie locali e di Andrea Libro a Responsabile del Dipartimento del Turismo. C’è ancora una volta la riprova del grande entusiasmo con cui in ogni area della nostra Regione ci si avvicina al progetto politico della Lega Sicilia. Avanti così, vince la squadra”. Al suo fianco, il referente provinciale Enzo Vinciullo.




Ex Province, in arrivo 20 milioni dalla Regione ma Siracusa ha già avuto la sua parte

Venti milioni in arrivo per le ex Province dell’Isola. La Regione Siciliana, tramite l’assessorato alle Autonomie locali, guidato da Marco Zambuto, si appresta a trasferire la seconda annualità delle risorse frutto dell’accordo stipulato, nel dicembre del 2018, con lo Stato. Un’intesa che prevede, tra l’altro, un contributo complessivo di 540 milioni di euro in sette anni da destinare alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali per la manutenzione straordinaria di strade e scuole.
A queste risorse si aggiungono gli oltre duecento milioni di euro impegnati dal governo Musumeci per far fronte alle più impellenti esigenze della viabilità provinciale. «Da due anni -ricorda il presidente della Regione – chiediamo ai governi di Roma di nominare un commissario tecnico che si sostituisca in Sicilia alle ex Province nella manutenzione della viabilità secondaria, dopo la promessa del ministro Toninelli. Da allora solo un vergognoso, imbarazzante silenzio. Sapremo ricordarcene».
Le somme (20 milioni di euro all’anno per il 2019 e 2020 e 100 milioni per gli altri 5 anni, fino al 2025) sono ripartite proporzionalmente alla lunghezza delle strade e al numero delle classi scolastiche per provincia.
“Gli uffici del dipartimento regionale delle Autonomie locali diretti da Margherita Rizza – aggiunge l’assessore Zambuto – sono già al lavoro per l’istruttoria relativa alle risorse del 2021”.
Questa la suddivisione dei venti milioni di euro tra i vari enti. Città metropolitane: Palermo, 4,3 milioni di euro; Catania, 4 milioni di euro; Messina, 3,3 milioni di euro. Liberi consorzi comunali: Agrigento, 2 milioni di euro; Caltanissetta, 1,5 milioni di euro; Enna, 1,2 milioni di euro; Ragusa, 1,3 milioni di euro; Trapani, 1,9 milioni di euro. Dei complessivi 19,5 milioni di euro, 11 sono destinati a interventi nelle scuole e 8,4 alle strade. L’ex Provincia di Siracusa ha già ottenuto la propria quota anticipatamente, infatti la prima annualità era stata interamente versata al Libero consorzio comunale aretuseo, come da intesa raggiunta nella Conferenza Regione-Autonomie locali.




Cantiere Popolare, vice coordinatore regionale è il siracusano Peppe Germano

E’ stato costituito lo staff che affiancherà il coordinatore regionale di Cantiere Popolare. Uno dei due vice è il siracusano Peppe Germano. Nominato insieme a lui anche Valerio Barrale.
“Una grande responsabilità che accolgo con gioia”, commenta Germano. “La comunità politica di Cantiere Popolare è una grande famiglia ed oggi, contribuire a condurla, è motivo di grande soddisfazione. Il centro é in grande fermento, e come sempre, la Sicilia dovrà essere laboratorio sperimentale di un progetto aggregativo e federativo da rilanciare in campo nazionale”.