Sgarbi, Caravaggio, dignità dei siracusani: Moena Scala, "Sindaco e Granata, intervenite"

Le ultime ore del Caravaggio di Siracusa in quel di Rovereto vivono un nuovo sussulto, dopo la video-provocazione di Vittorio Sgarbi. E quella definizione di “impotenti” rivolta ai siracusani (in particolare della classe dirigente, ndr) fa accalorare i più sanguigni.
Moena Scala, ex presidente del Consiglio comunale, chiede l’intervento del sindaco Francesco Italia e dell’assessore Fabio Granata. I due, invero, hanno da sempre posizioni diametralmente opposte in questa vicenda: contrario al prestito il primo cittadino, da sempre a favore il responsabile della rubrica della cultura.

“Sindaco e assessore, avete il dovere morale ed istituzionale di farvi sentire, qui ed ora, a difesa di tutti noi”, dice la Scala. “La vicenda della tela del Caravaggio sta assumendo risvolti grotteschi. Quello che fa male, a me come ad ogni siracusano, è l’atteggiamento di un signore che non meriterebbe nemmeno gli onori della cronaca se non fosse perché con il suo atteggiamento e la sua vanagloria, sta umiliando un’intera città. Ben oltre le competenze, invito con forza il sindaco Francesco Italia e l’assessore Fabio Granata a ridare immediatamente dignità ed onore alla nostra Siracusa. Non rendiamoci complici di una simile ulteriore barbarie alla nostra città ed alla nostra civiltà”. Il “signore” che Moena Scala non cita per nome e cognome è, chiaramente, Vittorio Sgarbi, presidente del Mart di Rovereto e deus ex machina della operazione Caravaggio, dal prestito al restauro passando per il ritorno nella chiesa della Borgata. “Se questo signore ci tiene così tanto, se la goda lui la copia del Caravaggio e la smetta di umiliare la nostra città e tutti i cittadini siracusani”, la chiosa finale di Moena Scala.




Siracusa. Per rinnovare la flotta dei bus urbani, stanziati dal governo 22 milioni di euro

“Il governo ha destinato oltre 140 milioni di euro, ripartiti dal 2019 al 2033, per il rinnovo delle flotte dei bus del trasporto pubblico locale di Siracusa, Catania, Palermo e Messina. Diventa pertanto concreto il programma di innovazione del parco mezzi circolanti in Sicilia. Una iniziativa che permetterà di migliorare anche la qualità dell’aria ma che soprattutto permette di sostenere le aziende del trasporto pubblico locale alle prese con una grave situazione di crisi economica conseguente all’epidemia in corso”. Così il vicepresidente della Commissione Trasporti, Paolo Ficara (M5s), presenta l’ultimo risultato conseguito.
Il decreto interministeriale che prevede l’erogazione delle risorse, ha ottenuto il necessario parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni. A livello nazionale, messi a disposizione complessivi 1,150 miliardi di euro a favore di tutti i Comuni sopra i 100 mila abitanti e tra questi anche Siracusa, Catania, Palermo e Messina. “Nell’erogazione delle risorse, il 35% è stato garantito ai comuni localizzati nel Mezzogiorno. Finanziamo Regioni e Comuni per l’acquisizione di nuovi bus, completando lo stanziamento dei 3,7 miliardi del piano strategico della mobilità sostenibile, dopo che lo scorso anno erano stati destinanti i fondi alle regioni, con 142 milioni alla Sicilia. Potrà essere così garantito un migliore servizio per i cittadini, stimolando un settore in crisi invogliato a puntare decisamente sulla mobilità green”, spiega il parlamentare siracusano che poche settimane fa aveva sollecitato l’attuazione della misura con una sua interrogazione.
“Al Comune di Siracusa sono state destinate risorse per 22,2 milioni di euro. A Palermo vanno oltre 47 milioni di euro, poco meno di 45 milioni per Catania e 29,6 milioni di euro per Messina. Inutile sottolineare cosa può significare uno stanziamento di risorse di questa portata, praticamente senza precedenti. Un risultato che non deve essere ora vanificato da croniche mancanze ed irresponsabilità in fase di programmazione della spesa, nelle regioni e nei comuni interessati”, dice ancora Paolo Ficara.




Nomine Ias, il Pd siracusano richiama Musumeci: "sia responsabile nelle scelte"

Nuove nomine in vista per il Cda dell’Ias, la società che gestisce il depuratore consortile. Le indiscrezioni circa i nomi individuati dalla Regione non convincono il Pd che con il segretario provinciale Salvo Adorno richiama Musumeci. Le nomine sono infatti di competenza regionale. “Mi auguro che Musumeci sia responsabile nella scelta dei nominativi tenendo conto della centralità dell’IAS nella governance dell’area industriale, non subordinando la vita dello strumento consortile agli equilibri politici regionali, ridandogli autonomia attraverso scelte che privilegiano competenza, legalità e conoscenza profonda delle dinamiche industriali del territorio”, scrive Adorno in una nota.
Già nel Luglio 2020 il commissario del Consorzio ASI in liquidazione nominò, in seno all’assemblea dei soci di Ias, tre rappresentanti nel CdA, tutti alti dirigenti della Regione. “In quell’occasione contestammo la decisione, in quanto dubitavamo che tre alti dirigenti potessero svolgere tale ruolo, sia per l’eventuale incompatibilità, sia per la quantità e qualità dell’impegno che potevano profondere in questo oneroso lavoro. Ad agosto, come avevamo previsto, i tre dirigenti non hanno accettato l’incarico e non si sono insediati a dimostrazione dei nostri dubbi e delle nostre considerazioni sul rispetto che la Giunta Regionale ha nei confronti della provincia di Siracusa e soprattutto verso gli strumenti strategici per lo sviluppo del territorio, come l’Ias. Ci si sarebbe aspettato, da parte del presidente della Regione, un maggiore senso di responsabilità, soprattutto in momento delicato come questo dove l’Ias è oggetto di una indagine della Procura ed è in corso l’attuazione delle prescrizioni per dissequestrare l’impianto”, appunta ancora Adorno.
Secondo diverse fonti, Musumeci e l’assessore Turano avrebbero ora individuato i nomi da indicare come nuovi componenti del cda Ias. “I nominativi che circolano e in particolare quello del presidente non sembra che rispecchino il rispetto dei requisiti di legge e delle competenze”, precisa subito il segretario del Pd siracusano. “Inoltre gira voce che l’indicazione del presidente ricada su un nominativo proveniente dalla provincia di Ragusa nella persona di Giovanni Occhipinti, uomo vicino al presidente Musumeci, che non sembra avere competenze specifiche e conoscenza delle dinamiche industriali, tanto è vero che questo nominativo è stato bocciato dalla prima commissione dell’Ars per la presidenza dell’Irsap”.




Siracusa. Buoni spesa, caustico botta e risposta tra Alessandra Furnari e Maura Fontana

Botta e risposta a distanza e tutto al femminile. Sui buoni spesa di prossima distribuzione anche a Siracusa, scambio di piccate battute a suon di note stampa tra Alessandra Furnari e Maura Fontana. La prima è l’ex assessore alle politiche sociali ed attuale coordinatrice provinciale di Italia Viva, la seconda invece è attualmente alla guida della delicata rubrica.
A dare fuoco alle polveri è la Furnari. “La gestione dei buoni spesa nel periodo di lockdown in cui ricoprivo l’incarico di assessore alle pari opportunità sociali sicuramente non è stata semplice perché, oltre ad essere stata imprevista e nuova, si è verificata in un periodo di particolare difficoltà per il nostro Paese e per la nostra città. Non vi è dubbio che ci siano stati errori e problemi, ma non vi è dubbio nemmeno che tutto il settore delle politiche sociali, compresa la sottoscritta, abbia lavorato incessantemente, giorno e notte, per mesi, per affrontare al meglio quella situazione e tutte le altre problematiche che la popolazione stava affrontando. È evidente che l’assessore Fontana, in quel periodo, non ha seguito con attenzione il lavoro che stavamo svolgendo, altrimenti non continuerebbe a fornire alla stampa, in numerose dichiarazioni, informazioni false sulla precedente gestione”. Alla Furnari non sono andati giù alcuni passaggi come il riferimento alla volontà di ampliare solo adesso la platea dei commercianti, per aiutare i negozi di vicinato o quello relativo ai punti vendita interessati nella prima fase che sarebbero stati pochi. “Vorrei ricordare che, ad eccezione dei primi buoni del valore di 100 euro ciascuno, acquistati tramite il supporto insostituibile della Caritas e distribuiti a tutti i nuclei di beneficiari indipendentemente dal numero di componenti e spendibili solo in supermercati specifici, tutti gli importi successivi sono stati corrisposti tramite card utilizzabili in tutti i rivenditori di generi alimentari e presso le farmacie”, puntualizza Alessandra Furnari. L’ex assessore reagisce anche all’annunciato acquisto di una piattaforma informatica da utilizzare per la gestione di questa nuova ondata di buoni spesa. “Vorrei ricordare che la sottoscritta ed il settore, dopo attente verifiche, stavano procedendo all’acquisto di una piattaforma di quel tipo, ma il resto dell’amministrazione ha bocciato quella proposta (come tante altre) e siamo quindi stati costretti ad una estenuante gestione manuale. Sono lieta comunque che la nostra esperienza abbia condotto l’amministrazione a scelte più opportune per il bene dei beneficiari e della città, e sono certa che il settore darà come sempre il massimo, mi piacerebbe però che ci fossero onestà e verità nel racconto del passato”.
Maura Fontana, chiamata a dirigere le politiche sociali dopo le dimissioni della Furnari, risponde secca alle piccate osservazioni della coordinatrice provinciale di Italia Viva. “Probabilmente la scarsa serenità con cui si è dimessa dal suo ruolo di assessore di questa giunta non le concede la lucidità nell’interpretare le mie parole. In merito alla passata gestione, ricordo alla stessa Furnari di essere stata io una sostenitrice della possibilità di spesa presso diverse attività, in modo da dare spazio alle diverse esigenze territoriali ed alle diverse fasce economiche di offerta. In merito poi al lavoro svolto in passato, mi preme ricordarle in questa sede, ove non fosse stato sufficiente averlo fatto in altre occasioni, che sono stata sempre una estimatrice di quanto fatto dall’assessore Furnari e dall’ufficio tutto, senza risparmio di dedizione e tempo. Reputo che le modalità o i particolari con cui si procederà – prova a chiudere il caso Maura Fontana – siano poca cosa rispetto al vero aspetto importante, ossia riuscire a dare ristoro a chi è stato colpito dal covid. Una cosa che, reputo, tutti abbiamo a cuore di fare…prima o dopo che sia”.
Mettendo da parte le polemiche politiche, con la posizione di Italia Viva che diventa sempre più un caso in giunta, dalla prossima settimana atteso il via al sistema per la richiesta dei buoni spesa.




Siracusa. Shopping natalizio e regole anti-covid, Ficara: "la Prefettura disponga controlli"

Il periodo festivo e le prossime novità contenute nel Dpcm dicembre potrebbero invogliare a “sgarrare” dopo settimane di rigoroso rispetto di norme e restrizioni. E per evitare che alcune distrazioni possano compromettere i risultati raggiunti ed allungare la pesante ombra di una terza ondata, il parlamentare Paolo Ficara (M5s) ha chiesto alla Prefettura di Siracusa di rafforzare i controlli sin dalle prossime giornate. Una attività che la Prefettura dovrebbe svolgere attraverso quella attenta cabina di regia che è il comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. “I sacrifici che ci sono stati richiesti per contenere la crescita dei contagi nelle ultime settimane stanno iniziando a dare i loro frutti. Ma non possiamo permetterci proprio ora una nuova distrazione. Se vogliamo evitare una terza ondata, le prossime riaperture non devono diventare alibi per distrarci dai corretti comportamenti individuali che hanno permesso di far rallentare la curva dei contagi, in attesa della discesa.
La stragrande maggioranza della popolazione ha compreso questo messaggio ma per assicurare una sicura fase di transizione chiedo alla Prefettura di Siracusa di voler coordinare una sessione rinforzata di controlli sul territorio”, spiega in una nota il parlamentare pentastellato.
“I controlli sono anche un segno di rispetto verso chi, cittadino o esercente, ha sempre rispettato le regole. Non può accadere che per distrazione o presunta furberia di alcuni si debba poi costringere tutti a nuove misure limitative. È per equità e non per voglia di punire che servono controlli rigorosi. Il cittadino onesto e corretto deve sentire e vedere di essere nel giusto”, prosegue Ficara.
Intanto, cresce il consenso anche attorno all’idea di far coordinare ai prefetti il nodo del trasporto scolastico, così come da proposta del Comitato Tecnico Scientifico ed immediatamente recepita dalla ministra Azzolina. “Io sono favorevole”, dice a proposito il parlamentare siracusano. “Lo avevamo chiesto pochi giorni fa rivolgendoci ad enti locali e Regione: serve prepararsi in tempo, ora che gennaio è dietro l’angolo. I prefetti sono garanzia di giusta e costante mediazione tra enti locali, uffici scolastici territoriali, presidi e aziende di trasporto locale”.




"Siracusa fuori dai fondi Recovery and Resilience Facility", una "fetta" del Pd chiede un dietrofront

Non è la posizione del partito. E’ la posizione di una “fetta” del Partito Democratico. Un gruppo di undici dirigenti provinciali e regionali siracusani: da Gaetano Cutrufo a Enzo Pupillo, giudicano “sconcertante il trattamento riservato alla provincia di Siracusa nell’ambito del Piano regionale per la Ripresa e la Resilienza predisposto dalla Presidenza della Regione Sicilia”. Nel dettaglio, il documento è firmato da Gaetano Cutrufo,Giuseppe Demma,Tanino Firenze,Francesca Furfaro,Piergiorgio Gerratana,Salvatore Giansiracusa,Giovanni Giuca,Rita Limer,Enzo Pupillo,Salvo Sbona,Claudio Tripoli.  Non dunque una linea unitaria su questa vicenda da parte della forza politica guidata, in provincia, da Salvo Adorno.

“Unico elemento per cui la provincia figura- fanno notare-  il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela con riferimento al tratto finale che dovrà collegare Modica alla stessa Gela. Anche laddove si individua giustamente la necessità di fare affidamento su un porto “hub” del Mediterraneo- la presa di posizione di parte del Pd siracusano-  per avere un’infrastruttura strategica destinata ad essere una piattaforma logistica per la competitività del territorio mediante la circolazione delle merci, si fa riferimento al porto di Marsala e non a quello di Augusta. Non è la prima volta-aggiungono i dirigenti di partito- che la provincia di Siracusa viene considerata dal governo regionale una sorta di Cenerentola”.
Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza dovrà essere definitivamente
approvato e trasmesso alla Commissione Europea entro il prossimo 30 aprile 2021. La richiesta è pertanto quella di modificare e integrare la proposta, “adattandola alle esigenze di tutti i territori, senza distinguere in figli e figliastri, attraverso un tavolo di concertazione”.

Con i fondi a disposizione, entrano in ballo complessivi 26 miliardi e 410 milioni di euro di interventi, distribuiti in sei “missioni” finanziati con i fondi del “Recovery and Resilience Facility” trasferiti
dall’Unione Europea. L’elenco comprende progetti finalizzati: alla digitalizzazione, innovazione e
competitività del sistema produttivo; alla rivoluzione verde e alla transizione
ecologica; alle infrastrutture per la mobilità; all’istruzione, formazione, ricerca e
cultura; all’equità sociale, di genere e territoriale; alla salute.




Giuseppe Carta ritrova la fascia tricolore, revocata dalla Prefettura la sospensione

Giuseppe Carta torna ad essere a tutti gli effetti il sindaco di Melilli. La Prefettura di Siracusa ha disposto la cessazione degli effetti della precedente sospensione, disposta sulla base della legge Severino. La scorsa settimana il Tribunale di Siracusa ha, infatti, disposto la revoca della misura cautelare dell’obbligo di dimora precedentemente applicata nei confronti di Carta.
Con una sobria cerimonia nell’aula consiliare di Melilli, il sindaco è tornato ad indossare la fascia tricolore. “Una emozione insuperabile. Torno a servire con umiltà e passione la mia cittadina”, le parole di Giuseppe Carta.




Siracusa. L'affondo di Lealtà e Condivisione sulla sanità locale: "manca trasparenza"

Anima critica anche all’interno della stessa giunta comunale, il movimento politico Lealtà e Condivisione punta le sue attenzioni sul complesso momento attraversato dalla sanità locale. Il referente di L&C, Ezio Guglielmo, esprime “profonda preoccupazione per la situazione” e questo per via di quella che viene definita “una evidente mancanza di trasparenza e di programmazione, con conseguente ed ulteriore indebolimento di un sistema già fortemente provato da anni di malgoverno regionale”.
Il movimento politico mette in fila le criticità: posti letto covid, terapie intensive, disservizi Usca, diatribe interne all’Asp. “Tutto questo è inaccettabile, specialmente in questa fase pandemica in cui sta venendo meno il ruolo del Servizio Sanitario Nazionale, con i comuni cittadini costretti a rivolgersi al pronto soccorso, a laboratori privati, a conoscenze personali, se non a mezzi di informazione e ai sindaci per ricevere la dovuta assistenza sanitaria. Chiediamo, pertanto, al direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa di rendere noto alle istituzioni ed alle comunità locali il cronoprogramma di attivazione dei posti letti per scenario di gravità, report giornalieri aggiornati sulla saturazione dei posti letto, e di provvedere ad una gestione efficiente ed organizzata delle USCA territoriali per limitare il sovraffollamento ospedaliero”.




Siracusa ignorata dalla Regione sul Recovery Fund, sbotta Stefania Prestigiacomo

“E’ sconfortante e scandalosa per la comunità siracusana la ‘Proposta di piano regionale per la ripresa e la resilienza’, cioè il progetto della Regione su come spendere i milioni del recovery Fund che toccheranno alla Sicilia. Se Carlo Levi scriveva che ‘Cristo si è fermato ad Eboli’, noi possiamo dire a ragione che tutto il governo regionale s’è fermato a Catania. E la nostra provincia appare ancora una volta non tutelata, non rappresentata, ignorata e senza alcuna voce nella giunta di Palazzo D’Orleans”. E’ netta la bocciatura da parte della parlamentare siracusana, Stefania Prestigiacomo (FI), del piano predisposto dalla Regione.
“In 27 pagine e più di novemila parole, Siracusa è citata solo una volta e per l’eterno completamento della Siracusa-Gela mentre, ad esempio Noto e Augusta non vengono mai citate. Non ci sono iniziative specifiche sulla infrastrutturazione aree industriali ex Asi (Irsap) della nostra provincia, dove ancora ci sono aziende raggiungibili solo da trazzere. Non un euro per il porto di Augusta, si parla di hub ma senza mai citare l’unico possibile candidato, e cioè lo scalo megarese. Non c’è nemmeno un euro, un progetto per il nostro decantato parco archeologico ed in generale per la filiera turistica”, lamenta la Prestigiacomo.
“Tutto comincia e finisce nelle tre aree metropolitane. I collegamenti ferroviari primari, infatti, a dispetto di tutti i documenti nazionali ed europei che parlano di collegamento fino a Siracusa nella visione della regione si fermano a Catania. Anche la nostra dignità”.
Sempre da Forza Italia, anche la deputata regionale Daniele Ternullo mostra la sua sorpresa per le scelte di Palermo. “È stato trasmesso a Roma al governo nazionale, il Piano del Governo Regionale sul Recovery fund senza un passaggio all’ARS. Dunque i deputati regionali nulla sanno sui contenuti del piano. Grazie alle mie costanti interlocuzioni con l’on. Stefania Prestigiacomo, ho appreso che dalle grandi opere per la Sicilia orientale, Siracusa è stata letteralmente tagliata fuori. Nessuna parola sulle aree industriali ex Asi di Priolo e Melilli, nessuna parola sulle bonifiche, nessuna chiarezza sul fatto che l’hub portuale del mediterraneo non può che essere Augusta. Un silenzio che non comprendo, a dispetto di tutti i documenti sui collegamenti ferroviari della rete europea, nei quali si contempla la provincia di Siracusa, come nodo strategico di collegamento territoriale. Al Governo regionale chiedo chiarimenti per provvedere alle opportune modifiche. Questi assordanti silenzi fanno male al nostro territorio e francamente lasciano stupefatti. La Sicilia orientale non comincia a Messina e finisce a Catania. Il territorio siracusano, pur essendo dal punto di vista produttivo uno dei motori propulsivi della Sicilia – conclude la Ternullo – ha una rete infrastrutturale da medioevo. Per raggiungere le nostre aziende locali, dobbiamo attraversare ancora le trazzere. Rivedere il piano infrastrutturale regionale è doveroso sia per garantire maggiore omogeneità geografica che per i cittadini, i quali non meritano tale sorte. Spero che dai silenzi possa nascere un proficuo dialogo che dia risultati concreti. Chiedo infine ai Liberi Consorzi, ai sindaci dei comuni della provincia, se hanno avuto modo come da richiesta del Presidente della Regione, di inviare le loro proposte territoriali all’ANCI”.

foto da corriere.it




Recovery Fund, l'assessore Falcone risponde al fuoco amico: "per Siracusa idee chiare"

“Nessuna preoccupazione deve animare l’area di Siracusa e provincia circa le opere inserite nel Piano della Regione per il Recovery fund. Abbiamo infatti risposto all’appello del Governo nazionale, enumerando le opere più strategiche per la Sicilia con proiezione di lungo periodo, fra cui naturalmente il porto hub. Pur non individuando direttamente Augusta, appare chiaro che i futuri ragionamenti, quando il documento dovrà tradursi in progetti concreti, vedranno coinvolti il più strategico fra gli scali marittimi isolani. Inoltre, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la Sicilia ha voluto inserire il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela che, insieme all’ammodernamento della rete ferroviaria Catania-Siracusa e precisamente Augusta-Targia, già in pancia a Rfi, coniuga al presente una significativa strategia trasportistica e quindi di sviluppo del Sud-Est della Sicilia”. Così l’assessore regionale alle infrastrutture, Marco Falcone, risponde al fuoco amico di Forza Italia che con Stefania Prestigiacomo e Daniela Ternullo ha denunciato l’assenza di progetti precisi per la provincia di Siracusa.
“Come promesso, fra l’altro, la settimana prossima arriveranno proprio a Siracusa due dei nuovi treni Pop della flotta regionale, in dotazione sulle direttrici Palermo-Messina e quindi Messina-Siracusa, per garantire un servizio moderno ed efficiente al territorio”, dice ancora Falcone. “Infine vogliamo sottolineare come sulle strade provinciali, ancorché la Regione non abbia diretta competenza, non solo il Governo Musumeci si sta sostituendo al Libero Consorzio aretuseo ma in più, confermando tutti i finanziamenti già stanziati, lavoriamo cantiere dopo cantiere al recupero complessivo della viabilità anche attraverso un incremento della spesa”. Diversi interventi sulle strade provinciali siracusane sarebbero stati possibili, però, anche grazie ai fondi erogati del Mit.