Revocato il divieto di dimora, Giuseppe Carta riprende le funzioni di sindaco di Melilli

Riprende le funzioni di sindaco, a Melilli, Giuseppe Carta. Revocata dal tribunale di Siracusa la misura cautelare cui era sottoposto. Non vige più a suo carico il divieto di dimora a Melilli e quindi può tornare alla guida dell’amminisitrazione melillese.
Atteso nella giornata di domani il provvedimento della Prefettura di Siracusa con cui verrà revocata la precedente sospensione, prevista secondo la legge Severino.
Con un post sui social, lo stesso Carta non ha nascosto la sua soddisfazione.”Adesso è arrivato il momento di andare avanti, lo devo alla mia gente, alla mia famiglia, alla mia città. Torno a Melilli, ritorno a casa, un’altra volta al mio posto”.




Moria di pesci nel golfo di Augusta, interrogazione al Ministro dell'Ambiente

Il parlamentare siracusano, Paolo Ficara (M5s) ha presentato una interrogazione urgente al Ministero dell’Ambiente dopo la moria di pesci e granchi nel golfo di Augusta, nei pressi di Thapos (Priolo). Le immagini riprese da alcuni pescatori mostrano la portata di un evento anomalo, per il quale sono in corso precise indagini.
“La moria di pesci nel tratto di costa antistante Augusta e Priolo Gargallo non è, purtroppo, un fenomeno del tutto nuovo in questa zona della provincia di Siracusa. Già nel gennaio 2011 era stata riscontrata un’anomala moria di granchi nel mare di Priolo Gargallo, nei pressi della centrale termoelettrica Enel”, ricorda Ficara che ha chiesto al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di “accertare le cause dell’evento, in modo da escludere ogni possibile associazione con il presunto sversamento di idrocarburi segnalato alla Guardia Costiera di Siracusa pochi giorni prima”.
Anche il deputato regionale Giorgio Pasqua (M5s) sta seguendo con attenzione l’evoluzione della vicenda. E per fare in modo che non si abbassi la guardia, ha presentato anche un esposto in Procura a Siracusa. Il deputato regionale pentastellato aveva in precedenza fatto partire l’allarme per il presunto sversamento di idrocarburi in mare dello scorso 12 novembre, episodio precedente alla moria di pesci. Ha contattato Capitaneria di Porto, Arpa e Polizia Municipale di Melilli, segnalando lo sversamento di sostanze la cui natura è ancora da accertare, ma che coloravano di nero l’acqua proveniente dal Canale Alpina, nei pressi del pontile ASI, all’interno della rada di Santa Panagia. “Con il mio esposto chiedo se esiste una qualche relazione fra l’evento di giovedì 12, ovvero l’acqua nera uscita dal canale Alpina, e gli eventi di sabato 14 e domenica 15, rispettivamente pesci morti e granchi morti. Oltre a questo, chiedo di essere informato delle risultanze delle analisi dei campioni prelevati, prelievi ai quali ho personalmente assistito”, spiega Pasqua.




Il ritorno del Caravaggio, il deputato Cafeo: "a dicembre il dipinto sarà a Siracusa"

Nessun rischio per il rientro del Caravaggio a Siracusa nei tempi previsti dagli accordi con il Fondo Edifici di Culto. Al momento, il dipinto è in prestito al Mart di Rovereto che, però, ha dovuto bloccare ogni attività espositiva come da Dpcm.
Ad assicurare che non ci saranno stravolgimenti nei piani è il deputato regionale Giovanni Cafeo (IV). “Fermi restando i lati oscuri della vicenda e l’atteggiamento quanto meno ambiguo ad ogni livello istituzionale, ho chiesto personalmente al Prefetto di Siracusa se ci fossero rischi per il rientro della tela, così come paventato a mezzo stampa dal Presidente del Mart (Vittorio Sgarbi, ndr) in nome della sempre immancabile polemica”.
E dal prefetto “è arrivata puntuale la rassicurazione sul rispetto dei tempi concordati, ottenuta a sua volta dal FEC, come noto ente del ministero degli interni proprietario dell’opera. Il Seppellimento di Santa Lucia – continua Cafeo – sarà dunque di rientro prima dei festeggiamenti dedicati alla nostra Santa Patrona, quest’anno orfani del tradizionale bagno di folla ma non per questo privi della devozione e della spiritualità dei siracusani di tutto il mondo”.
Il deputato di Italia Viva non nasconde la delusione “per come tutta questa operazione è stata gestita soprattutto dal Governo regionale, completamente assoggettato ai capricci del curatore e disposto a considerare i nostri capolavori non come mezzo per la valorizzazione del nostro territorio ma come strumento per scambiarsi favori con gli amici”.

foto: il dipinto esposto a Rovereto (Mart – profilo Fb)




Affondo del MeetUp Siracusa: "bando periferie, che fine hanno fatto i progetti?"

Il MeetUp Siracusa del MoVimento 5 Stelle torna ad occuparsi dei (confermati) fondi del cosiddetto bando periferie. Il riferimento è a quella serie di progetti finanziati dal Cipe che avrebbero dovuto cambiare in meglio il volto della città: riqualificazione di viale Tisia e Pitia; porto Marmoreo; ex cintura ferroviaria; via Piave; riqualificazione di piazza Euripide; grande parco a Mazzarrona.
“A distanza di quasi tre anni dal bando periferie, non si conosce lo stato dei progetti e quale sia la reale volontà e capacità del Comune di Siracusa nel trasformare i progetti in cantieri, occupazione e migliorie per la città”, dicono gli esponenti del MeetUp Siracusa.
“A dicembre dello scorso anno, con determina dirigenziale del Comune di Siracusa venne approvato l’impegno complessivo di spesa pari a 12,8 milioni di euro, finanziato da Cassa Depositi e Prestiti. Già nel bilancio di previsione approvato ad agosto 2019 era stato inserita la contrazione di mutui per anticipare la spesa che sarebbe stata poi coperta tramite il finanziamento. Non solo, sempre a dicembre scorso il Comune di Siracusa conferma che i progetti degli interventi sono tutti esecutivi”, riassumo carte alla mano dal MeetUp Siracusa del M5s.
“Alcune domande sono d’obbligo: che cosa si è atteso fino ad ora? Perchè non ci sono i bandi di gara? Si vuole a tutti i costi perdere il finanziamento? Non è accettabile per i cittadini che, speranzosi, attendono un cambio di passo amministrativo annunciato ad ogni rimpasto ma mai visto nei fatti”, puntualizzano dal MeetUp Siracusa.
Anche il parlamentare Paolo Ficara (M5s) segue da vicino la vicenda. “Dopo gli attacchi violentissimi rivolti al governo al solo sospetto che i fondi fossero a rischio, mi sarei atteso da quella stessa politica siracusana che gridava allo scippo una reazione con i fatti. Sarebbe forse stato il caso di interessarsi in questi mesi anche alle procedure di gara ed ai cantieri da avviare. Insomma – incalza il parlamentare pentastellato – mi sarei atteso la stessa foga nella realizzazione dei progetti, cosa decisamente più importante per i siracusani della sterile polemica”.




Il Caravaggio di Siracusa a Rovereto: "no al prestito prolungato, anzi torni prima causa covid"

(cs) Il deputato regionale Stefano Zito (M5s) risponde alla nuova provocazione di Vittorio Sgarbi. Il presidente del Mart di Rovereto non ha nascosto la volontà di trattenere il Caravaggio di Siracusa oltre la data stabilita per la fine del prestito. Una sorta di “sine die” perchè il covid cancella la possibilità di festeggiare in piazza la Patrona della città aretusea e, pertanto, verrebbe meno l’obbligo – ritiene Sgarbi – di riconsegnare il dipinto per tempo alla devozione dei siracusani. “Facciamo invece che Sgarbi il quadro ce lo restituisce prima, visto che quella area del nord Italia è ad alto rischio covid e sta andando verso la proclamazione della zona rossa. D’altronde i musei sono già chiusi e allora tanto vale far rientrare prima il Caravaggio nella sua Siracusa, piuttosto che lasciarlo dentro ad un museo bello ma chiuso”.
Anche il parlamentare Paolo Ficara (M5s) dice no ai piani di Sgarbi. “Ci sono degli accordi e vanno rispettati. Non si può procedere solo sull’onda del capriccio. Il 13 dicembre, se non addirittura prima, il Seppellimento di Santa Lucia deve essere di rientro a Siracusa. Così è stato stabilito con il Fec, proprietario dell’opera, e questa intesa va onorata”. Poi una tirata d’orecchie al presidente del Mart. “Il covid cancellerà la festa di piazza ma non la devozione e la festività religiosa che nei siracusani rimangono più che mai vive e sentite, specie in questa fase di preoccupazioni diffuse. Sgarbi non faccia il furbo e mostri rispetto verso la città di Siracusa e verso la devozione luciana dei siracusani. Ma soprattutto, mostri rispetto per gli accordi presi”.




I numeri, gli ospedali, le terapie intensive: "a Siracusa non si è capita la gravità del covid"

“A Siracusa non si è ancora compresa la reale gravità del problema covid. In queste giornate sembra di assistere ad un clamoroso cortocircuito collettivo e mentre contagi e ricoveri aumentano, cresce anche l’insofferenza per le prescrizioni imposte a tutela di tutti”. Lo dicono il parlamentare Paolo Ficara ed il deputato regionale Stefano Zito (M5s).
“I cittadini sono disorientati da troppe polemiche politiche sterili e fuori luogo, con Regioni e sindaci che si pizzicano e sembra che il cuore del problema sia un colore. Nel frattempo, le strutture sanitarie sono sempre più vicine al collasso. Risultato? Una incoscienza comune che liquida con superficialità una lotta globale come quella condotta contro la pandemia. E’ un atteggiamento irresponsabile e inaccettabile. Non si è ancora compreso come si stiano creando tutte le condizioni per una nuova serrata. Rischiamo la chiusura, altro che coprifuoco notturno”. Nelle ultime giornate si sono moltiplicate le segnalazioni di feste, banchetti, assembramenti non controllati, asporto a metà dai bar con consumazione di gruppo sui marciapiedi e senza mascherina. Insomma, vanificati gli sforzi di chi da sempre rispetta e osserva i precetti del Dpcm.
Secondo il parlamentare Ficara ed il deputato Zito stanno anche venendo meno pezzi importanti di comunicazione pubblica. “Servono informazioni precise ed aggiornate sulla situazione sanitaria. L’Asp di Siracusa, ad esempio, ci dica quali sono i numeri reali negli ospedali. E dica quale è lo stato di stress reparti ordinari e terapie intensive. Altre province forniscono già questi dati, resi pubblici anche per consentire al cittadino di comprendere che non è un gioco. Servono numeri, fotografia oggettiva della situazione. Gli ospedali siciliani si stanno riempiendo mentre fuori si gioca ancora al ‘non ce ne è coviddi’. Siamo già oltre la soglia critica delle terapie intensive al 30%. Se salta il sistema sanitario, ne pagheremo tutti le conseguenze. Pazienti gravi e meno gravi, per ogni patologia. Siamo vicini a chi sta dovendo sacrificare giornate preziose della propria attività professionale e come governo stiamo accelerando più possibile sul fronte dei ristori, ampliando anche la platea. Ma si deve capire che la situazione è seria”.




Una relazione sulle cose fatte e sugli obiettivi da raggiungere, la richiesta di Castagnino

L’ex consigliere comunale di opposizione, Salvo Castagnino, rimprovera all’amministrazione la mancata produzione di una relazione” attestante il raggiungimento degli obiettivi indicati nel programma elettorale”. Una lista di cose fatte o in dirittura d’arrivo, con l’indicazione delle somme spese sarebbe – secondo Castagnino – necessaria in un momento in cui la giunta “non è controllata dal solo organo di vigilanza esistente dentro l’ente (il Consiglio Comunale, ndr)”.
Le principali criticità indicate oggi da Castagnino vanno dalla assistenza agli anziani, agli asili nido aperti in ritardo e non pienamente. E poi ancora, la rimodulazione dei contratti di esternalizzano servizi con possibili riduzioni che permetterebbero di ridurre le tasse locali.
“Il sindaco non fa nessuna relazione perché dovrebbe mettere per iscritto le sue inadempienze, sarebbe un autodenuncia”, lamenta l’ex consigliere comunale Salvo Castagnino.




L'ex assessore Tota si rivolge al sindaco Italia: "convinca Musumeci a blindare la Sicilia"

Ex assessore ed ex consigliere comunale, Dario Tota si è rivolto al sindaco di Siracusa “da cittadino” per esortare l’amministrazione comunale “a richiedere al presidente Musumeci di blindare la Sicilia: stop sbarchi nelle nostre coste, stop ingressi nella nostra regione se non per comprovate esigenze di lavoro e/o di salute e/o familiari”.
Tota intende sfruttare il vantaggio di essere un’isola e invoglia, oltre alla chiusura, ad applicare la strategia delle “tre T”: Testare più persone possibile con i tamponi (e test sierologici); Tracciare i contatti e isolarli dalla comunità; Trattare i malati con l’assistenza ospedaliera o domiciliare coordinata. “Possiamo contenere il virus e bloccarlo – aggiunge – e soprattutto vivere una vita normale all’interno della nostra regione con relative riaperture di tutte le attività. Ha fatto bene Zaia in Veneto a fare scelte che tutelassero la salute dei veneti. Se davvero vogliamo sconfiggere il covid dobbiamo essere un passo avanti e la cura più efficace che abbiamo è blindare la Sicilia per non fermare l’economia siciliana e scongiurare nuovi lockdown”.
L’idea è quindi di trasformare il territorio in base alle esigenze dettate dall’emergenza Covid-19 e pensare al fabbisogno dei siracusani e dei siciliani. “Non possiamo permettere che le città siciliane si trasformino in scatole vuote prive di socialità – prosegue l’ex assessore – Dobbiamo riscoprire la nostra identità e il nostro senso d’appartenenza alla nostra isola altrimenti non ci sarà rimedio alla crisi economica che verrà”.




In Sicilia restano le chiusure alle 18 di bar e ristoranti: dalla Regione un ddl "morbido"

Niente deroga alla aperture di bar e ristoranti in Sicilia. Nella notte via libera al decreto regionale che, però, non introduce alcuna novità sul punto rispetto alle misure previste da Roma. Nonostante gli annunci della vigilia, quindi, restano le chiusure alle 18 di bar e ristoranti, niente estensione degli orari in Sicilia.
Il governo Musumeci ha approvato poco dopo mezzanotte un disegno di legge leggero, quattro articoli in totale. Non c’è la possibilità di chiudere i locali alle 23, sostituita da una norma “che dà la possibilità al governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all’andamento effettivo del contagio nell’Isola”.
I numeri epidemiologici, pertanto, detteranno i tempi della ripartenza, anche in Sicilia. L’eventuale forzatura sulle aperture prolungate avrebbe provocato la reazione di Roma, pronta ad impugnare la norma regionale. Scelta, allora, dalla giunta regionale una linea più sfumata.
L’obiettivo dichiarato della Regione rimane quello di adeguare le norme alle esigenze specifiche della Sicilia. “Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono – avvertiva Musumeci – e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano”. E poi: “stiamo applicando in Sicilia – spiega il presidente della Regione – lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione. Quindi, chi parla di “scontro” con lo Stato è solo in malafede. Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano”.




Siracusa. I parlamentari pentastellati: "si ad incontro con esercenti in protesta"

“Confermiamo la disponibilità ad incontrare gli imprenditori ed i commercianti siracusani che in questi giorni stanno protestando, in seguito alle limitazioni introdotte dal recente Dpcm. Vanno ascoltati ed è giusto incontrarli. Non abbiamo avuto difficoltà, quindi, ad accettare l’invito rilanciato dal sindaco di Siracusa”. Lo dicono i parlamentari siracusani del MoVimento 5 Stelle Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana e Pino Pisani. Al rientro dagli impegni romani, già nel fine settimana, potrebbero incontrare una prima delegazione.
“Adesso abbiamo un elemento significativamente nuovo come il Decreto Ristori. Se ci sarà bisogno di migliorie, presenteremo emendamenti che possano aiutare quelle categorie che oggi si ritengono non tutelate. Da questo punto di vista, sarà importante ascoltare le sollecitazioni che partiranno anche da imprenditori ed esercenti siracusani. Il problema vero, ancora una volta, è rappresentato da quel volume di economia sommersa che proprio perché ‘in nero’ non può pretendere pari dignità. Va detto a tutela di chi si muove sempre dentro il contesto normativo, pur comprendendo le situazioni di necessità”, aggiungono i parlamentari pentastellati.
Quanto al Decreto Ristori, il testo interviene con uno stanziamento di 5,4 miliardi di euro, destinati al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle restrizioni disposte a tutela della salute, nonché al sostegno dei lavoratori in esse impiegati.
Tra le principali misure, i contributi a fondo perduto. Le imprese dei settori oggetto delle nuove restrizioni li riceveranno con la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle entrate in relazione ai contributi previsti dal decreto Rilancio. La platea dei beneficiari includerà anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato). Potranno presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, mentre è prevista l’erogazione automatica sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi aveva già fatto domanda in precedenza. L’importo del beneficio varierà dal 100 per cento al 400 per cento di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio.
Viene prorogata la cassa integrazione. Con un intervento da 1,6 miliardi complessivi, vengono disposte ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza COVID-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche. È prevista un’aliquota contributiva addizionale differenziata sulla base della riduzione di fatturato. La Cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.
Viene poi riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza COVID, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021. L’esonero è determinato in base alla perdita di fatturato ed è pari:
al 50% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato inferiore al 20%; al 100% dei contributi previdenziali per i datori che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%.
Credito d’imposta sugli affitti esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Il relativo credito è cedibile al proprietario dell’immobile locato e può così trasformarsi indirettamente in liquidità immediata per tamponare altre necessità, nel momento complicato che si sta attraversando.
La seconda rata dell’IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui si svolgono le loro attività è cancellata per le categorie interessate dalle restrizioni.
Previste inoltre misure per i lavoratori dello spettacolo e del turismo (indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo; la proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo); fondi di sostegno per alcuni dei settori più colpiti (400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator; 100 milioni per editoria, fiere e congressi; 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale; 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali).
Per i lavoratori del settore sportivo, indennità da 800 euro e sostegno allo sport dilettantistico (associazioni e società sportive dilettantistiche). “Ci confronteremo su questo difficile momento che sta attraversando il Paese, sulle richieste e necessità, perchè solo uniti ne usciremo. Ma bisogna essere chiari: nessuno pensi di sfruttare il momento di crisi e difficoltà per becera lotta politica che poi sfocia in violenza”, concludono i parlamentari pentastellati