Sp 23 o 32? Vinciullo, "assessore Falcone, che gaffe…hai proprio sbagliato strada"

“Il 23 settembre, il Genio Civile di Siracusa ha aggiudicato i lavori della strada provinciale 32 Carlentini – Pedagaggi e non quelli della Sp23 Palazzolo – Giarratana”. Enzo Vinciullo smentisce così l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, che con una nota stampa ha informato nelle ore scorse circa l’avvenuta aggiudicazione dei lavori per la strada tra le province di Siracusa e Ragusa, fuori uso dal 2012 a causa di una frana. “Ha raccontato una bufala”, taglia corto Vinciullo. “Per la provinciale 23 non è stato ancora fatto nemmeno il bando”.
Vinciullo, mai tenero con il governo regionale, evidenzia quello che sarebbe stato un errore di “confusione” tra le sigle delle due strade (Sp 23 ed Sp 32). “Caro Assessore, nel tentativo quasi ossessivo di apparire nella nostra provincia, lei ha commesso l’ennesima gaffe. I lavori della Palazzolo-Giarratana non sono stati affidati perché non è stato ancora nemmeno pubblicato il bando di gara, di conseguenza basta ca**ate, siamo ormai stufi di essere presi in giro”, ruggisce Enzo Vinciullo. “La prossima volta, sui lavori finanziati nella scorsa Legislatura, si documenti un pò meglio”, la chiosa ironica.




Nuovo ospedale di Siracusa, firmato decreto di nomina del commissario per la costruzione

“Il decreto di nomina del commissario straordinario per la costruzione dell’ospedale di Siracusa è stato firmato ieri pomeriggio”. A confermare l’avvenuta firma sono i parlamentari del M5S Paolo Ficara, Filippo Scerra e Stefano Zito.
Proprio ieri Paolo Ficara aveva avuto un incontro a Palazzo Chigi, al termine del quale ha avuto la conferma della nomina. “Dopo i passaggi tecnico-contabili, arriverà la pubblicazione in Gazzetta”, sintetizza il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera. “Questione di pochi giorni e finalmente si darà il via a quel percorso che i Siracusani aspettano da decenni”, aggiunge il vicepresidente del Gruppo parlamentare M5S, Scerra.
Paolo Ficara, Filippo Scerra e il deputato regionale Stefano Zito avevano sollecitato nelle settimane scorse la Presidenza del Consiglio, stante la necessità di accelerare per poter avviare le procedure commissariali per giungere alla tanto agognata costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. “Il nuovo Commissario dovrà poter contare su di una struttura capace di assicurare il necessario sostegno tecnico, legale e contabile per le varie incombenze. La Presidenza del Consiglio ci ha assicurato il supporto richiesto. Confidiamo davvero che si possa avviare in tempi celeri l’iter che deve condurre alla costruzione dell’ospedale Dea di secondo livello. La struttura commissariale sarà attiva nelle prossime settimane”, anticipano Ficara, Scerra e Zito.
A presentare l’emendamento per l’applicazione del metodo commissariale anche per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa era stata, nei mesi scorsi, la parlamentare Stefania Prestigiacomo (FI). Applicando lo stesso sistema utilizzato per la ricostruzione del ponte di Genova, il nuovo nosocomio potrebbe venire realizzato nel giro di pochi anni.




Truffe alimentari e contraffazioni, Rossana Cannata spinge per iniziative di tutela

Un’audizione in commissione Attività produttive su sicurezza e tutela dei prodotti e delle produzioni tipiche. A richiederla è stata la deputata regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata. L’obiettivo è quello di limitare le contraffazioni di cui, in particolare, soffrono diversi prodotti della nostra terra, tra cui la “Mandorla di Avola”, utilizzata nel mondo per produzioni di altissima qualità che da ultimo è stata oggetto di contraffazione.
“Ho preparato un Disegno di legge – anticipa l’on. Rossana Cannata – per l’istituzione del Registro regionale dei comuni con prodotti De. Co., Denominazione comunale”, ulteriore misura di salvaguardia.
“Tanti e diversi sono gli episodi del costante attacco subito da questi prodotti. Perciò non è più rinviabile un’azione incisiva che, a livello regionale, tuteli, valorizzi e promuova tali eccellenze. Nei vari settori, enogastronomici, agricoli e artigianali, solo per fare qualche esempio, i prodotti del nostro territorio hanno varcato i confini della Sicilia, distinguendosi sui mercati di tutto il mondo. Ma ciò, purtroppo, è spesso avvenuto in assenza di protezione di un marchio di qualità in grado di tutelarli da contraffazioni, imitazioni e persino dall’improprio utilizzo dell’area tipica di produzione. Una situazione che non può più essere tollerata”.




Referendum, vince il "Si". Il commento dei rappresentanti politici siracusani

Quasi il 78% dei siracusani – dato provinciale – ha detto “Si” al taglio del numero dei parlamentari. Nelle 422 sezioni dei 21 Comuni della provincia, hanno votato 116.406 siracusani ovvero il 36,72% degli aventi diritto. Per il “Si” numeri superiori al dato nazionale, con il picco di Priolo (quasi 86%). E il giorno dopo l’esito del referendum, arriva il momento dei commenti.
Alla guida del fronte del “Si” nel siracusano c’era anche il parlamentare Paolo Ficara (M5s). “Ma questa non è una vittoria del MoVimento 5 Stelle. Hanno vinto gli italiani tutti, da nord a sud. Abbiamo portato in Parlamento una delle istanze più ricorrenti ed in linea con il nostro impegno verso gli elettori. Si concretizza una prima riforma, forse piccola, che però adesso spalanca le porte ad un percorso di necessarie altre riforme. Prima fra tutte, quella delle legge elettorale, con il ritorno alle preferenze. E sarà possibile grazie a questa maggioranza, uscita rafforzata dal referendum”.
Ha, invece, convintamente votato “No” la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo. “Sono stata favorevolmente sorpresa del 30% di italiani che, nonostante il pronunciamento ‘bulgaro’ dei partiti per il SI, ha pensato e scelto con la propria testa. Questo voto ci restituisce un parlamento più piccolo, con il sud e i piccoli centri inevitabilmente meno rappresentati. Spero che adesso quel che resta del movimento di Grillo e l’imbarazzato PD, comprendano che c’è bisogno di una legge elettorale nuova e diversa che garantisca una rappresentanza equa di tutti i territori”.
Per il deputato regionale Giovanni Cafeo (Italia Viva), “si tratta di un risultato ampiamente previsto, anche se la portata ha un pò ridimensionato in Italia il divario tra il sì e il no, dimostrando che un elettore su tre ha resistito alle sirene populiste del ‘tutti a casa’. Ad oggi, però, l’unico risultato ottenuto è un taglio dei parlamentari. Il passo successivo non può che essere l’avvio di riforme organiche, a partire dalla legge elettorale. L’attenzione dei 5 stelle come al solito si ferma al dito e non alla luna, un atteggiamento populista incentrato più all’apparenza che al funzionamento sostanziale della macchina dello Stato”.
Non era tra i fautori del “Si” il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che accetta comunque il risultato. “La democrazia impone il rispetto dell’esito del voto anche quando non lo condividi. Mi auguro che il parlamento si attivi al più presto per una seria riforma costituzionale che miri a superare il bicameralismo perfetto”, le sue parole.
Il sindaco di Avola, Luca Cannata, legge il risultato come “un voto contro la classe politica nazionale”. Per Cannata “è il desiderio di un cambiamento e di ‘mandarli a casa’, anche se di fatto il taglio così come previsto non garantisce merito e qualità. E dunque sarà necessaria una riforma seria del sistema elettorale”.
E’ deciso, invece, il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti. “E’ il più grande autogol che la politica potesse fare. Si è mortificata la democrazia facendo sempre emergere il più deleterio dei messaggi populistici: la politica ‘mangiona’. Così facendo, un numero sempre maggiore di persone perbene e rispettate si allontanerà dalla politica a vantaggio dei pochi frequentatori delle segreterie politiche. Una brutta pagina della democrazia italiana che porterà instabilità dei governi, maggioranze variabili e la peggiore crisi della rappresentatività popolare”.




Bretella Santa Panagia-Scala Greca, l'opposizione: "doveva essere pronta a dicembre"

Resta al momento una opera per metà incompiuta la bretella di collegamento Santa Panagia-Scala Greca, come raccontato nei giorni scorsi da SiracusaOggi.it (leggi qui). “A dicembre dello scorso anno doveva essere inaugurata, era stata la notizia bomba diffusa, urbi et orbi, dall’amministrazione Comunale di Siracusa”, l’opposizione di Enzo Vinciullo insieme ad Alessandro Cotzia.
“L’amministrazione comunale aveva dimenticato di dire che la strada sarebbe stata realizzata, per una prima parte, dai proprietari di un supermercato che era stato già realizzato sul viale Santa Panagia e per la seconda parte dai proprietari di un centro commerciale da costruire, con annesso ristorante”, ricordano i due riferendosi alla convenzione siglata allo scopo. “E hanno anche dimenticato di dire che il privato ha dieci anni di tempo per realizzare la nuova strada e che, di conseguenza, potrebbero passare almeno altri nove anni per assistere all’ennesimo taglio del nastro di opere altrui. Restiamo in attesa di una risposta”, dicono Vinciullo e Cotzia.




Consiglio comunale di Siracusa sciolto, Zito (M5s) e Cannata (FdI) vogliono riscrivere le norme

Il caso dello scioglimento comunale di Siracusa, e il successivo dibattito apertosi sulla norma regionale che consente in quei casi che sindaco e giunta rimangano in carica, approda ufficialmente all’Ars. Si moltiplicano infatti le iniziative politiche.
Tra le prime, lo scorso 3 agosto, c’è il disegno di legge presentato dal deputato regionale Stefano Zito (M5s). “E’ impensabile che la norma oggi lasci governare da solo il sindaco, per tutta la durata del suo mandato, in assenza del consiglio comunale. Proprio come sta accadendo a Siracusa”, spiega Zito.
“Una città, governata solo dal sindaco, non trae alcun beneficio anche perché manca un organo importante come il Consiglio comunale che stimola a fare meglio e di più. Quindi, in caso di mancata approvazione di bilancio, è corretto che decadano contestualmente il Consiglio e il sindaco e si vada a elezione al primo turno utile”. Così il deputato pentastellato sintetizza la novità che il suo disegno di legge vuole introdurre.
La deputata regionale Rossana Cannata (FdI) ha presentato questa mattina, insieme al suo gruppo, un emendamento al Ddl 824 “Norme in materia di enti locali” presentato su proposta dell’assessore regionale per le Autonomie locali e la funzione pubblica, Bernardette Grasso, per far rivivere i Consigli comunali sciolti a seguito della legge votata durante il governo Crocetta. “Il testo del governo regionale non risolverebbe i casi attuali, come quello dello scioglimento del Consiglio comunale di Siracusa”. L’emendamento predisposto dalla Cannata “andrebbe a interpretare al meglio la norma relativa al funzionamento del Consiglio comunale, riportando in carica quello di Siracusa”.
Anche il deputato regionale, Giovanni Cafeo (IV) aveva apertamente posto il tema, aprendo al confronto politico per evitare altri casi come quello del Comune capoluogo aretuseo.




Amministrative a Floridia, per il Consiglio comunale l'impegno di Gamuzza e Giarratana

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Elezioni Amministrative – Floridia (4/5 ottobre)
Committente: Giuseppe Gamuzza

Alle amministrative del 4 e 5 ottobre, a Floridia, candidati al Consiglio comunale con la lista “Floridia la nostra terra” con Fontana sindaco, ci sono Nella Giarratana e Giuseppe Gamuzza. “La situazione economica e sociale della nostra città è ben nota a tutti e non è difficile individuare i colpevoli in chi ‘ha provato’ ad amministrare nel passato più o meno recente”, dicono Gamuzza e Giarratana illustrando le ragioni della loro scelta di candidatura a sostegno di Fontana sindaco.
“La gran parte degli attuali candidati proviene da quelle precedenti e poco felici esperienze amministrative. Senza vergogna – accusano Giarratana e Gamuzza – si ripropongono quasi come fossero il nuovo”. Poi si rivolgono direttamente agli elettori floridiani. “Il nostro amore che ci lega al territorio, ci permette di presentarci a voi senza false promesse. Consapevoli della situazione disastrosa in cui versa Floridia, vogliamo iniziare insieme a voi un nuovo capitolo, adottando i valori e il sistema amministrativo che la Lega Salvini premier adotta con successo negli oltre 1.000 comuni che amministra in tutta Italia”. Queste le parole di Giuseppe Gamuzza e Nella Giarratana.
I punti programmatici sono chiari: “snellire la burocrazia che opprime artigiani e commercianti; promuovere il comparto agricolo; migliorare i servizi sociali con particolare attenzione ai diversamente abili e comunque a tutti i soggetti bisognosi; ridurre gli oneri comunali a carico dei cittadini, tagliando le spese superflue e ottimizzando la gestione dei servizi a pagamento. E questi sono solo alcuni dei punti che intendiamo affrontare unitamente al nostro candidato sindaco Cristian Fontana”.




Vicenda Caravaggio, tensione politica: M5s e Italia Viva contro l'assessore Granata

Non passa inosservata la divisione in giunta sulla vicenda Caravaggio. Da una parte il sindaco, Francesco Italia, e dall’altra il suo assessore Fabio Granata. Quest’ultimo è sin dal principio favorevole al prestito ed all’intera operazione sull’asse Siracusa-Roma-Rovereto. Il sindaco no, e lo ha fatto presente in Prefettura in occasione dell’ultimo vertice che ha preceduto la partenza del dipinto.
Sebbene i due abbiamo tentato di spegnere sul nascere ogni polemica che potesse avere riflessi sulla giunta, sottotraccia serpeggia tensione. Il MoVimento 5 Stelle, con il parlamentare Paolo Ficara e il deputato regionale Stefano Zito, si domanda “chi davvero comanda a Palazzo Vermexio?”. E questo perchè “l‘intraprendenza dell’assessore Granata ha avuto la meglio su di una certa timidezza istituzionale del sindaco Italia”. Ed anche il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, pizzica l’assessore. “Granata deve fare una scelta chiara: o si schiera con la città, rilanciando con tono chiaro e deciso che non si tollererà un solo giorno di ritardo nella restituzione dell’opera, oppure resta con Sgarbi, Filippini e il sempre assente assessore Samonà assumendosi le responsabilità e le conseguenze dei propri comportamenti”. Se non è una richiesta di dimissioni, si ci avvicina parecchio.
Cafeo rimprovera a Granata l’avere avvallato l’intera operazione senza adeguate certezze sul rientro del dipinto a Siracusa. “Il paradosso di una città a cui è stata portata via una delle opere simbolo e poi deve dimostrare di meritarsene il ritorno, il tutto avallato proprio dal suo assessore alla cultura. Sarebbe comico se non fosse tragico, visto che al solo sospettare l’ipotesi di un mancato rientro, proprio l’assessore in questione ma in generale tutta la città dovrebbe prepararsi a fare le barricate”.
Fabio Granata aveva proposto ieri la creazione di un comitato, per coordinare tutti gli interventi necessari per creare le condizioni ottimali per il ritorno del Seppellimento di Santa Lucia nella chiesa della Borgata, entro il 13 dicembre. E questo, nella lettura dell’esponente di Italia Viva, equivarrebbe a dire che si è dato l’ok alla partenza dell’opera senza che siano state definite sin dal principio le condizioni propedeutiche al ritorno.
Vittorio Sgarbi, intervenuto in diretta su FMITALIA, aveva piazzato una frase accolta come un presagio. “Il dipinto ritornerà solo se la chiesa della Borgata sarà pronta per accoglierlo, altrimenti rimane al Fec. Di sicuro non tornerà alla Badia. Rendano sicura la chiesa della Borgata. Io sono certo che riusciranno a prepararla per accogliere il quadro. E in quel caso, il Fec non glielo darà. Il Fec, non Vittorio Sgarbi”.
Raggiunto dalla redazione di SiracusaOggi.it, Fabio Granata risponde alle accuse. “Non riesco a rispondere, per quanti sforzi possa fare, a simili contorsioni mentali. La mia risposta è nel comitato per la Rinascita della Borgata e per la valorizzazione del Caravaggio. Tutto il resto sono dietrologie patetiche su questioni inesistenti”, dice d’un fiato. “Al Comitato ci si attende, ovviamente, il fattivo contributo di tutti, anche dei parlamentari nazionali e regionali. Basta polemiche, non se ne può più”. Lunedì, intanto, Granata incontrerà la soprintendente Donatella Aprile “per concordare le iniziative comuni per il ritorno del Seppellimento di Santa Lucia alla Borgata il 13 dicembre”.




Siracusa. Tassa di soggiorno e la sentenza sul mancato versamento, "non bel segnale"

“Non sono abituato a commentare decisioni della magistratura, ma il rilievo dato dalla associazione degli albergatori di Siracusa alla sentenza che ritiene non di rilevanza penale il mancato rispetto dell’obbligo di pagamento della tassa di soggiorno e che, di fatto, depenalizza il ritardato o omesso versamento dell’imposta di soggiorno, mi sembra grave e inopportuno”. Lo dice l’assessore comunale Fabio Granata commentando la recente pronuncia del Tribunale di Siracusa.
“La tassa la paga l’ospite e l’albergatore ha il dovere di incassarla e trasmetterla al Comune che se ne serve per una serie di servizi essenziali al turismo e alla città. Insomma credo che non si possa tollerare un implicito invito alla evasione e alla appropriazione di una somma peraltro incassata dai clienti e comunque indebitamente trattenuta: non mi sembra un bel segnale esprimere compiacimento e non si da un bel segnale di trasparenza alla categoria”, il giudizio di Granata.




Gli errori, le accuse, le resistenze. La politica attorno al Caravaggio: "torna a dicembre"

La preoccupazione diffusa a Siracusa è che, dopo la partenza, il Seppellimento di Santa Lucia possa non tornare più. Una paura, invero, immotivata. Semmai il ragionamento va fatto sulla data effettiva di rientro perchè a dicembre la città festeggia la sua patrona Lucia e quel dipinto rientra tra i “simboli” del culto luciano. “Il Caravaggio tornerà entro il 13 dicembre, ho avuto la conferma dal Fec che è il proprietario del bene”, ufficializza a proposito il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s). “Tornerà in perfette condizioni nella sede originaria”, commenta invece Vittorio Sgarbi. E quel “ritornerà nella sede originaria” conferma la volontà di riportare il Caravaggio alla Borgata, nella chiesa di Santa Lucia extra moenia per cui fu dipinto. A patto che le condizioni di sicurezza ed ambientali consentano una simile operazione. Intanto, da Santa Lucia alla Badia è scomparsa la targa che ricordava all’esterno la presenza del dipinto.
A livello politico il clima resta incandescente. “In effetti ci sono aspetti che ora vanno chiariti, a livello istituzionale”, ammette Ficara insieme al deputato regionale Stefano Zito. “Ad esempio il perché di una decisione assunta dal Fec in assoluta solitudine: ci riferiamo al via libera per la partenza, nonostante l’espresso e manifesto parere contrario del Comune di Siracusa e della Curia. Non ci lascia soddisfatti l’atteggiamento del ministero diretto dalla Lamorgese e rispettosamente ci domandiamo che senso abbia avuto il vertice in Prefettura a Siracusa della scorsa settimana se tutto era già deciso, o quasi. Avere ignorato la volontà espressa di una città capoluogo è istituzionalmente irrispettoso, a nostro parere. Ma ciò non toglie che diversi errori siano stati condotti anche a Siracusa, di posizione e di gestione. Ad esempio, l’avere puntato in una prima fase sullo stato di salute dell’opera, ritenuta bisognoso di restauro, si è rivelato un boomerang e non solo comunicativo. Pur con tutte le buone volontà messe in campo, la mossa ha finito per rafforzare la posizione di chi chiedeva il trasferimento del Seppellimento”, analizzano i due.
Anche la parlamentare Stefania Prestigiacomo (FI) si sofferma su quanto accaduto. “L’immagine del Caravaggio trasportato via su un carrellino è l’immagine di una sconfitta, di una città che non è riuscita a difendere un bene artistico di immenso valore”. Una “Caporetto di credibilità”, lo definisce l’ex ministro. “Siamo terra di conquista, una comunità che può essere presa in giro. Una città il cui parere non conta niente. Mi spiace doverlo ricordare, ma 10 anni fa, nel 2009, quando da Roma lo stesso Fec reclamó il nostro Caravaggio, non per portarlo a Trento, ma alle Scuderie del Quirinale, la città in pieno slancio turistico, coesa e compatta si seppe fare sentire e il quadro rimase al suo posto. Ma si dai, consoliamoci con le mostre dei Caravaggio farlocchi e delle ‘sensazioni caravaggesche’ oppure con i nastri tagliati. Oggi è’ una pessima giornata che Siracusa non meritava”. Ed anche l’ex sindaco Roberto Visentin rievoca quel precedente dal diverso esito con protagonista sempre il Seppellimento di Santa Lucia. “Vero è che la proprietà della tela è del Fec e non del Comune di Siracusa – ricorda a proposito Visentin – ma la nostra esperienza dimostra che se un’amministrazione ha capacità e forza politica è possibile bloccare provvedimenti ed iniziative lesive per l’immagine e l’economia della città. L’attuale giunta ha, invece, mostrato ambiguità, scarsa compattezza e nessuna determinazione consentendo così, con il suo atteggiamento, il trasferimento odierno”. Sin qui Roberto Visentin.
“Sorridiamo leggendo le critiche di esponenti di primo piano del centrodestra che dimenticano, però, come al governo della Regione ci siano proprio loro. E il via libera all’intera operazione arrivato da Palermo è, dall’inizio di questa storia, desolante”, replicano Zito e Ficara che non lesinano critiche alla giunta comunale. “Troppe zone ibride e giravolte attorno al Caravaggio, al punto che ci si domanda chi davvero comandi a Palazzo Vermexio, dove l’intraprendenza dell’assessore Granata ha avuto la meglio su di una certa timidezza istituzionale del sindaco Italia”.
Ma intanto il dipinto è partito. “Se tutti i beni e tesori che Siracusa conserva e custodisce nel nome di Lucia, da Ortigia alla Borgata, fossero messi in rete attraverso un percorso cultural-turistico, questo avrebbe garantito una diversa difesa dello spirito identitario e di culto dell’opera del Merisi. Invece, la debolezza del tessuto locale, dove ogni cosa è staccata e distanziata da quella accanto, ha permesso al Fec di decidere senza avvertire la benchè minima pressione. E’ lecito attendersi, in questo senso, una pronta iniziativa dell’amministrazione comunale, per quanto di sua competenza e nel coinvolgimento degli altri enti interessati. Alle volte, accettare un buon consiglio non è segnale di debolezza…”, chiudono i due pentastellati.
La partita, però, non è ancora chiusa. Tra accessi agli atti, relazioni ed approfondimenti continuano a “scontrarsi” sul Caravaggio i due fronti opposti: i fautori del “si” ed gli strenui difensori della siracusanità dell’opera.