“No alla Spacca-Italia”, anche il parlamentare siracusano Scerra in piazza a Roma

Anche il parlamentare siracusano del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, ha partecipato alla manifestazione di piazza Santi Apostoli, a Roma, contro le riforme “Spacca-Italia” del governo Meloni. Quasi seimila partecipanti per dire “No” all’autonomia differenziata ed al premierato. “Questi progetti cari alla destra negheranno servizi e assistenza a milioni di cittadini del Sud, abbandoneranno le aree interne delle nostre regioni al loro destino e colpiranno alle fondamenta la coesione territoriale dell’Italia”, spiega Scerra. “Non c’è nessuna volontà di aiutare il Sud o di stimolare una sana concorrenza ad armi pari tra aree territoriali. Per farlo veramente, sarebbe bastato intervenire per colmare il gap infrastrutturale e di servizi. Da oggi, chi è indietro verrà abbandonato al suo destino; e scuola, ambiente, sanità, politiche sociali del Meridione precipiteranno nel baratro. Purtroppo si respira un clima pesante nelle istituzioni ed anche un simbolo di unione come il Tricolore viene vissuto come una provocazione o, peggio, un’offesa. Dalla piazza al Parlamento, restiamo in prima linea contro un piano di riforme mai così anti-meridionalista. Ma anche in ogni città del Sud è importante che si prenda coscienza dei piani della destra e dell’impatto che, a breve, avranno su ogni aspetto della nostra vita, dagli stipendi ai servizi”.




Giovanni Magro nominato nel direttivo regionale della Democrazia Cristiana

Il segretario regionale della Democrazia Cristiana, Stefano Cirillo ha nominato Giovanni Magro nel direttivo regionale della Dc. “Sono sicuro che saprai riportare la Dc agli antichi fasti”, scrive nel suo biglietto di nomina Cirillo.
“Grazie a chi ha creduto nel mio impegno, nel mio lavoro. Lavorerò con la squadra indicata in provincia alla costruzione ed al radicamento del partito in tutti i Comuni del siracusano”, replica Magro appena raggiunto dalla nomina nel direttivo regionale.




Ballottaggio a Pachino, Forza Italia e FdI mai così distanti. Botta e risposta sui social

Restano tesi i rapporti tra ex alleati a Pachino. A una settimana dal ballottaggio, un nuovo caso agita Forza Italia da una parte e Fratelli d’Italia dall’altra. Al primo turno, i due partiti della coalizione di centrodestra si sono presentati divisi, sostenendo ciascuno un diverso candidato sindaco: Gambuzza per FI e Fortunato per FdI. Il primo sfiderà al ballottaggio la Fronterrè che conta, tra gli altri, sul supporto del Mpa ovvero di un altro pezzo del centrodestra unito a Palermo ed a Roma ma che a Pachino corre in ordine sparso.
Con un post social, FdI Pachino rimanda al mittente la proposta di un assessorato ricevuta dal candidato sindaco Giuseppe Gambuzza (FI). “L’unico modo per poter dare il nostro contributo è esserci a pieno titolo con Fratelli d’Italia” e non “con un apparentamento che non abbiamo chiesto”. E ancora “non siamo alla ricerca di sedie” e quindi no, grazie.
A breve giro di posta, la risposta di Forza Italia. “Ci tocca smentire categoricamente la dichiarazione del circolo di Pachino di Fratelli d’Italia in ordine alla presunta, ma mai avvenuta, offerta di un assessorato da parte del candidato Sindaco, Giuseppe Gambuzza, in vista del ballottaggio”. La versione di Forza Italia è che non ci sia mai stata alcuna offerta o trattativa, men che meno una telefonata. “Le forze che hanno sostenuto lealmente il candidato Gambuzza sono state finora premiate dall’elettorato per una scelta precisa, decisa e coerente che verrà portata fino in fondo e rispetto alla quale non sono previsti passi indietro, specie nei confronti di chi ha inteso osteggiare sin dall’inizio e platealmente fino alla fine la stessa candidatura Gambuzza”, punge Forza Italia.
L’unico apparentamento ufficiale in vista del ballottaggio, per quel che riguarda FI, è quello sottoscritto con la lista ‘Pachino con Emiliano – Emiliano Ricupero Sindaco’ espressione peraltro del centrosinistra. “La scelta di apparentarci con la coalizione che fa capo a Giuseppe Gambuzza muove dalla volontà di offrire il nostro contributo alla città, ma non ci avvicina in alcun modo agli ambienti di centro-destra”, prova a spiegare proprio Ricupero. “Noi restiamo fedeli al nostro credo politico e non intendiamo farci fare la predica da chi ha scelto sin dall’inizio di aprire la porta a qualsiasi forza politica, pur di raggiungere il risultato al primo turno”.
L’accordo con la lista di Giuseppe Gambuzza, in caso di vittoria al ballottaggio, permetterebbe a Emiliano Ricupero di conquistare uno scranno in Consiglio comunale.




Il borsino del rimpasto: Mpa fa la voce grossa, gli altri alleati restano sereni

La prima mossa l’hanno fatta gli Autonomisti, con la richiesta di un terzo assessore in giunta. A Siracusa si sono aperte le grandi manovre (politiche) per un probabile nuovo rimpasto nella squadra di governo cittadino? Forse. Ma ci sono anche equilibri da aggiornare e posizioni da rivedere, in virtù dell’esito delle Europee. Quelle elezioni, a livello provinciale, hanno rafforzato nei numeri proprio il Mpa mentre il dato di Azione crea qualche mugugno tra gli alleati della prima ora del sindaco Italia (dirigente nazionale del partito di Calenda). In mezzo, accordi stretti un anno addietro e che i diretti interessati vorrebbero adesso venissero rispettati. Per semplificare con un’immagine, è il classico calderone che bolle.
Mpa fa la voce grossa e rischia di rivelarsi alleato ingombrante. “Avevamo messo in guardia su quest’eventualità…”, si lasciano sfuggire a mezza bocca alcuni fedelissimi di Francesco Italia. Ma il fronte a sostegno del sindaco si mostra comunque unito e compatto. Niente fibrillazioni, insomma. Edy Bandiera, ad esempio, non si lascia trascinare in ansie da rimpasto. Il suo gruppo ha incassato nei mesi scorsi la designazione di Alessandro Spadaro come assessore subentrante. “I problemi vogliamo toglierli al sindaco e non crearglieli”, taglia corto l’attuale vice con delega anche alle Attività Produttive. “La vicenda rimpasto è in capo al sindaco. Saprà trovare i giusti equilibri, garantendo sempre la qualità della compagine amministrativa”, aggiunge.
Anche il consigliere comunale Sergio Imbrò, capogruppo di Noi per la Città, è stato indicato nei mesi scorsi come prossimo assessore. “C’è un accordo ed abbiamo fiducia nella parola del sindaco, anche perchè non esistono motivi per cui non dovremmo credergli”, dice proprio Imbrò.
Ma della partita è anche il gruppo Francesco Italia Sindaco che – sino ad ora – ha dato prova di compattezza. L’aria è serena anche da quelle parti, senza turbamenti causati dall’esplicita richiesta degli Autonomisti. Nessuno tra i cinque consiglieri eletti ritiene che ci sia bisogno di puntare i piedi, considerato che viene percepito “nella normalità della politica” che il gruppo abbia sua rappresentanza in giunta.
Bisognerà però tenere in considerazione la posizione del gruppo Insieme. Fari spenti, niente proclami ma interlocuzioni sempre aperte. “Nulla di strano, il nostro è sempre stato un rapporto di confronto aperto sui temi della città. Quanto al resto, compete al sindaco scegliersi i compagni di viaggio. Noi non rivendichiamo nulla”, spiega Giovanni Cafeo. “Di certo non basiamo il confronto sugli assessorati. Ci troviamo su alcuni temi, per i quali lavoriamo anche d’intesa. Ma il sindaco è lui – conclude l’ex deputato regionale – e farà le sue scelte”.




Mpa piglia tutto, Di Mauro: “Cresciuti grazie a Carta, ora terzo assessore a Siracusa”

Qualcuno comincia davvero a credere che sia vero quello che raccontano alcuni Autonomisti del siracusano: “dove si mette l’Mpa, vince”. Sembra valere a Pachino (con Barbara Fronterrè al ballottaggio), come per le Europee che hanno visto Chinnici e Tamajo campioni di preferenze. Il coordinatore provinciale, Roberto Di Mauro, sorride. “Diciamo che il Movimento per le Autonomie è cresciuto perchè ha un grande leader in provincia di Siracusa, Giuseppe Carta. Non si ferma un istante, è infaticabile, pieno di consigli, idee e scelte indovinate”.
Non è un mistero che gli Autonomisti abbiamo sospinto verso il secondo mandato anche il sindaco del capoluogo, Francesco Italia. Ed ora – come politica impone – non nascondo di voler pesare per quanto valgono. Il che significa in soldoni che se di rimpasto si tornerà a parlare per la giunta comunale, dovrà esserci una casella in più per Mpa. “I numeri parlano chiaro, ci aspettiamo il terzo assessore”, conferma Di Mauro. Per discutere del chi e soprattutto del quando, gli Autonomisti siracusani non hanno però premura. “E’ stato il sindaco a dire che dopo le Europee ci sarebbe stata un’altra aggiustata alla squadra di governo cittadino. Per garbo e rispetto, aspettiamo che sia lui a dare il primo segnale. A giugno o a settembre, poco importa”.
Una situazione non così semplice, però. In occasione del primo rimpasto, ad inizio anno, Italia aveva assicurato che sarebbero presto entrati in giunta Alessandro Spadaro e Sergio Imbrò, rispettivamente in quota Edy Bandiera e Noi per la Città. La richiesta, neanche velata, degli Autonomisti potrebbe far saltare uno o entrambi quei nomi, senza considerare la necessità di risolvere il nodo quote rose. I musi sono lunghi e le interlocuzioni fitte. Spadaro ed Imbrò (ed i loro rispettivi gruppi politici) non hanno più la pazienza delle settimane scorse. Ci sono degli accordi elettorali, ma il tempo in politica passa in fretta e cambia tutto. Anche nel breve volgere di un anno tutto cambia. E l’Mpa mette sul tavolo la forza dei suoi numeri. “Parliamone”, accetta di buon grado Roberto Di Mauro. “Noi riteniamo di essere cresciuti anche in Consiglio comunale…”, insomma dietro la porta degli Autonomisti ci sono nuovi consiglieri pronti ad aderire al sempre più folto gruppo consiliare.
Situazione a rischio stallo? Non secondo Di Mauro che, da forte della sua esperienza, non ha problemi a ricordare che “i provvedimenti di un’amministrazione vanno votati in Consiglio comunale e per farli approvare servono i numeri”. Come dire che quello scenario sarebbe il vero stallo.




Siracusa città: i candidati più votati alle Europee, lista per lista

Di seguito, i candidati più votati a Siracusa città. Dal Pd primo partito cittadino a Stati Uniti d’Europa, ecco il risultato (con qualche sorpresa) dei big siciliani e di casa nostra.

PD
NICITA ANTONIO 3.666
SCHLEIN ELLY 1.962
BARTOLO PIETRO 651

FDI
MELONI GIORGIA 3.437
SCORPO ALESSIA 1.262
GIAMMUSSO MASSI 522
RAZZA RUGGERO 481

M5S
ANTOCI GIUSEPPE 1.556
DI PRIMA ANTONELLA481

FORZA ITALIA
CHINNICI CATERINA 2.191
TAMAJO EDY 1.697
FALCONE MARCO 1.161

LIBERTA’
BANDIERA EDGARDO 2.460
DE LUCA CATENO 443
LA VARDERA ISMAELE133

LEGA
STANCANELLI RAFFAELE 758
VANNACCI ROBERTO 496
TARDINO ANNALISA 343

AVS
SALIS ILARIA 668
LUCANO MIMMO 497

AZIONE
ALFANO SONIA 284
CALENDA CARLO 249

STATI UNITI D’EUROPA
RENZI MATTEO 358
FALLETTA VALENTINA110




Europee: i candidati più votati, lista per lista in provincia di Siracusa

Ecco chi sono stati i più votati in provincia di Siracusa, lista per lista:

FORZA ITALIA
Caterina Chinnici 12.052
Edy Tamajo 9.691
Marco Falcone 9.069

FRATELLI D’ITALIA
Giorgia Meloni 13.603
Alessia Scorpo 8.615
Ruggero Razza 4.392

PARTITO DEMOCRATICO
Antonio Nicita 9.733
Elly Schlein 5.491
Peppe Lupo 2.546
Pietro Bartolo 1.593

MOVIMENTO 5 STELLE
Giuseppe Antoci 4.976
Patrizio Cinque 1.570
Matilde Montaudo 1.507

LIBERTA’
Edy Bandiera 3.971
Cateno De Luca 2.015
Ismaele La Vardera 724

LEGA
Raffaele Stancanelli 2.313
Roberto Vannacci 1.487

ALLEANZA VERDI SINISTRA
Ilaria Salis 1.596
Mimmo Lucano 1.060

STATI UNITI D’EUROPA
Matteo Renzi 927
Valentina Falletta 263

AZIONE
Carlo Calenda 503
Sonia Alfano 466
PALAZZOLO GIANNI DETTO GIANGIACOMO 192




Europee, ecco come è andato il voto a Siracusa e nelle città della provincia

Mancano ancora sette sezioni al termine dello spoglio in provincia di Siracusa. Il partito più votato, anche nel siracusano, è Forza Italia (in questa tornata insieme a Mpa e DC) forte di una percentuale del 23,78%. Fratelli d’Italia migliora ancora e si attesta al 21,02% mentre il Pd regista il 18,18%. Subito dietro il Movimento 5 Stelle con il 16,11%. Interessante il dato di Libertà (De Luca) che in provincia di Siracusa fa registrare 6,76%. Lega appena sopra il 5% (5,32).
Dati non allineati, però, in tutti i comuni della provincia di Siracusa. Nel capoluogo, ad esempio, il primo partito è il Pd (22,64%), spinto dalla candidatura del senatore Antonio Nicita. Fratelli d’Italia al 17,92%, M5S subito dietro con il 17,40%, meglio anche di Forza Italia (13,57%). Libertà a Siracusa centra un buon dato: 10,44%, effetto trascinamento del candidato locale, Edy Bandiera. Azione, partito del sindaco Italia, non decolla: 2,53%
A Melilli, Forza Italia piazza uno dei suoi risultati migliori: 57,17%. Alle spalle il Movimento 5 Stelle (13,50%) e FdI (8,49%). Il sindaco Giuseppe Carta, deputato regionale e nome forte degli Autonomisti, può gongolare per il buon dato prodotto per FI.
Avola si conferma roccaforte di FdI, con il partito della premier al 37,23%. Pd secondo partito con il 15,70%, Movimento 5 Stelle terzo con 15,63%. Forza Italia al 15,29%.
Anche il dato di Augusta arride a Fratelli d’Italia, partito del sindaco Di Mare: 29,15%. Forza Italia al 17,77%, Pd 16,86%, M5S 16,60%.
Rosolini, città d’origine del deputato regionale azzurro Riccardo Gennuso, vede primeggiare proprio Forza Italia (40,64%). Alle spalle, il Movimento 5 Stelle (14,29%) e il Pd (13,90%). Solo quarto FdI, con il 13,23%.
A Sortino, “casa” del deputato regionale Carlo Auteri (FdI), ottima prova proprio del partito della premier Meloni: 30,51%. Bene anche Forza Italia (28,42%). Staccato il PD (14,56%) e il M5S (14,53%).
A Floridia, città del deputato regionale Pd Tiziano Spada, prova di “forza” proprio del Partito Democratico: 24,24%. FdI subito dietro (23,78%), poi il Movimento 5 Stelle (18,06%). Forza Italia si ferma al 13,07. Libertà sfiora il 10% (9,96%).




Elezioni amministrative a Pachino, ballottaggio Fronterrè-Gambuzza

Per decidere chi sarà il nuovo sindaco di Pachino bisognerà attendere il ballottaggio. Nessuno dei candidati ha raggiunto la soglia richiesta per l’elezione al primo turno. Barbara Fronterrè (Pachino Crede, Pachino Democratica, Insieme in Azione per Pachino, Democrazia Cristiana e Mpa Pachino-Popolari) chiude al 36,52% davanti a Giuseppe Gambuzza (Rinascita Pachino, Libertà, Pachino Si e Forza Italia) al 31,39%. Rimane fuori dai giochi il candidato di FdI, Fortunato, che si è fermato al 24,08% dei consensi.




Nicita primo dei non eletti Pd e una battuta: “43 mila voti, vincitore morale dell’insularità”

E’ il primo dei non eletti nella lista del Pd. Il senatore Antonio Nicita affida alla sua pagina Facebook l’analisi del voto dopo le elezioni europee di sabato e domenica. Parla dei dati nazionali che riguardano il Partito Democratico e del suo risultato personale. Parte da quel 24% che “supera di slancio, anche in voti assoluti, il risultato delle politiche. Un risultato che premia oggi tutte le opposizioni al Governo Meloni e che ci da’ il giusto slancio in Europa e in Italia”. Il senatore siracusano giudica “in un quadro di astensionismo e di pochi voti di preferenza ai candidati, straordinario e persino commovente il dato del PD in provincia di Siracusa: primo partito nella città di Siracusa (22.6%) con circa 20 mila voti in provincia, un dato che segna una forte crescita rispetto a 5 anni fa e rispetto alle politiche di un anno e mezzo fa. Siracusa, inoltre, contribuisce significativamente al voto regionale del Partito Democratico”.
“Quanto al mio risultato personale -entra nel dettaglio- vedremo l’evoluzione finale dei dati – sono felice di aver contribuito significativamente, con oltre 43 mila voti, al risultato del Partito. Ho registrato, con una campagna di poche settimane, presenze significative dappertutto, inclusa la Sardegna che mi è rimasta nel cuore. Considero questo risultato lusinghiero, con una distanza di meno di 6 mila voti dal primo e di poche centinaia di voti dal secondo. Una bellissima squadra di candidati, forte e competitiva, cui faccio le mie congratulazioni”.
Nicita racconta che la sua candidatura “ha incontrato crescenti entusiasmo e sostegno, dentro e fuori il partito, che non dimenticherò. Un risultato ottenuto in poche settimane, nonostante le resistenze e le chiusure, in Sicilia, della vecchissima politica di un pezzo della deputazione regionale nonché di logiche asfittiche di contrapposizione e bande, prive di respiro e di innovazione. Per questo mi considero – anche per consolare il mio staff – il vincitore morale dell’insularità.Battute a parte, questa esperienza mi conferma che il futuro, anche del PD, sta altrove rispetto alle piccole logiche e alle piccole ambizioni personali. Sta fuori, nella società, sta nelle campagne elettorali fatte di temi concreti, come nel caso della mia proposta di un regolamento europeo sull’insularità, che va portata avanti e conseguita a Bruxelles. Ho ancora negli occhi e nel cuore le tante persone incontrate e i loro bisogni-conclude Nicita- Ho il raro privilegio di essere un senatore che ha ricevuto, dopo appena un anno e mezzo, un consenso personale lusinghiero”.