Sindaco e non sindaca, Nello Musumeci a difesa di Cettina Di Pietro

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, a difesa del sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro. Finita al centro di una polemica “di genere” per la sua volontà di farsi chiamare sindaco e non sindaca, era stata per questo criticata anche dalla consigliera di parità della Regione Siciliana, Margherita Ferro. “Un intervento assolutamente inopportuno e inappropriato, oltre che privo di qualsiasi fondamento giuridico”, scrive sulla sua pagina Facebook il governatore.
“La coniugazione al femminile di una carica istituzionale, infatti, appartiene esclusivamente alla libera autonomia di chi la ricopre”, aggiunge subito dopo. “Ritengo che la consigliera di parità, che conosco e apprezzo da tempo dovrebbe occuparsi di ben altri problemi, invece che richiamare, senza averne titolo, un sindaco eletto direttamente dal popolo, cedendo cosi a un integralismo linguistico che non aiuta certo a migliorare le condizioni di disparità delle donne in Sicilia”.




Zone Franche Montane, ok dell’Ars ora tocca al Parlamento: sgravi fiscali anche nel siracusano

L’Ars ha approvato il disegno di legge-voto sull’istituzione delle zone franche montane. Per avere concreta attuazione la legge dovrà adesso essere esaminata ed approvata dal Parlamento nazionale. E’ un provvedimento capace di garantire una fiscalità di vantaggio ai piccoli comuni montani anche della provincia di Siracusa. Da Ferla, ad esempio, guardano con vivo interesse alla materia. “E’ una battaglia condivisa da più comuni siciliani. L’avvio delle zone franche montane è indispensabile per avere sgravi fiscali che possano risollevare così l’economia dell’entroterra siciliano, fortemente provato dal dissesto idrogeologico e dall’assenza di una rete di trasporti adeguata in grado di supportare commercio, attività produttive e turismo”, spiegano dal Comune montano siracusano.
“L’istituzione delle Zone franche montane in Sicilia – commenta la deputata regionale Rossana Cannata – con le conseguenti agevolazioni nonché gli aiuti fiscali e tributari, è indispensabile per frenare la desertificazione socio-economica e lo spopolamento di quasi un terzo dei comuni isolani, già in forte crisi e in attesa di aiuti concreti. Una legge fondamentale per dare una scossa a queste aree svantaggiate e tracciare una nuova linea per i cittadini e le imprese di tali zone impervie”.




Siracusa. 53 milioni per strade e scuole della provincia e riduzione del prelievo forzoso

Risorse per 53 milioni di euro alla provincia di Siracusa: 24 per la manutenzione delle scuole, 30 per le strade. Sono le somme che arriveranno dalla Regione. Si tratta dei numeri che riguardano il territorio.  Per quanto riguarda i dipendenti del Libero Consorzio Comunale, i dipendenti hanno potuto partecipare, attraverso l’intervento del deputato regionale Stefano Zito del Movimento 5 Stelle  a più di un incontro chiarificatore. “Continuiamo -dichiarano i siracusani del M5S in Parlamento e al Senato Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana e Pino Pisani- nell’opera di sostegno ad un ente letteralmente distrutto negli ultimi 10 anni. Vogliamo lavorare per metterlo in condizione di erogare servizi adeguati, senza sofferenze per gli stipendi dei dipendenti che non possono pagare colpe altrui. Fatto questo, la ex Provincia Regionale di Siracusa dovrà imparare a stare sulle sue gambe, senza i rovinosi eccessi di un passato di cui nessuno pare avere responsabilità”. I parlamentari di maggioranza parlano  di riduzione del prelievo forzoso, che “negli anni  ha concorso ad ingigantire la crisi della ex Provincia Regionali siciliane. Con la nuova legge di Bilancio si trasferiscono 80 milioni di euro all’anno alla Sicilia come compensazione dell’ingente contributo alla finanza pubblica. Finalmente mettiamo fine ad un trattamento discriminatorio che la Sicilia era costretta a subire. Questa compensazione è attiva da tempo per tutte le altre regioni d’Italia. Nessun favore, solo equità per la Sicilia”. Ficara spiega, inoltre di avere messo a punto “una norma ad hoc per le Province in dissesto, proprio come quella aretusea. Per vari motivi non si è riusciti ad inserirla in questa legge di bilancio, ma farò di tutto affinché venga inserita nel primo provvedimento utile del nuovo anno”. “Avevamo spinto – dicono deputati e senatori – affinché si arrivasse alla firma di nuovi accordi Stato-Regione e nell’accordo del dicembre 2018 era prevista una riduzione del contributo alla finanza pubblica da parte della Regione siciliana che ha intanto, e finalmente, operato il riparto dei 540 milioni di euro destinati ad interventi per strade e scuole, da erogare fino al 2025.”




Siracusa. Enzo Vinciullo: “Auguro serenità ad Italia. La sua lettera offende i siracusani”

“Oggi è un giorno di festa per Siracusa, quindi dovremmo essere più buoni e dovremmo provare a versare meno veleno. E invece abbiamo dovuto leggere questa lettera del sindaco pro tempore, bocciato dal Consiglio Comunale e sfiduciato dalla sua maggioranza, che ha ritenuto opportuno funestare anche questa giornata con le sue dichiarazioni”. Inizia così la replica di Enzo Vinciullo alla lettera aperta del primo cittadino, dove non mancano le stilettate dirette al centrodestra. Il leader di Siracusa Protagonista sceglie la via del sarcasmo. “Io non risponderò a tutte le accuse, in parte non vere, in parte semplicemente velenose, perché io, che faccio politica per passione e non perché stipendiato dalla collettività, oggi voglio vivere questa giornata in assoluta serenità. La stessa serenità che vorrei augurare a lui, a suoi cari, a suoi alleati e a tutta la città di Siracusa, nella speranza che si abbia il senso della misura e si comprenda il ruolo istituzionale, seppure momentaneo, che si svolge, a prescindere dalle sentenze di TAR e CGA, ma non sicuramente dalla bocciatura del Consiglio Comunale e dalla sfiducia degli alleati”.
Secondo Vinciullo, con quella lettere aperta ai siracusani il sindaco “ha pensato di insultare non solo i rappresentanti della coalizione che non lo ha sostenuto, ma soprattutto tutti i cittadini siracusani che, correttamente, giustamente e liberamente, hanno deciso di non votarlo”.




Lettera aperta di Italia: “Trascinano la città nel fango, non conoscono la lealtà”

Una lettera aperta indirizzata ai siracusani. Il sindaco, Francesco Italia torna così a parlare della vicenda che lo vede contrapposto ad Ezechia Paolo Reale nella battaglia sulle elezioni amministrative. Dopo la sentenza del Tar, che ha annullato la sua proclamazione, dopo il suo ricorso e l’accoglimento della richiesta di sospensiva da parte del Cga fino all’udienza del 15 gennaio, ma soprattutto dopo tutte le dichiarazioni che, in questi giorni, si sono susseguite, in un clima sempre più caldo, il primo cittadino scrive ai cittadini. “In queste ore di festa-esordisce Italia- mentre le luci del Natale si accendono in città e nelle nostre case si respira il calore delle festività, tutto avrei potuto desiderare tranne che ritrovare la mia amata Siracusa sulle cronache locali e nazionali, ancora una volta volutamente e irresponsabilmente accostata ad ombre e sospetti”. Il sindaco ritiene che “quando gli argomenti scarseggiano, quando il rumore delle unghie sul vetro diventa insopportabile, quando si è costretti a mandare avanti soggetti buoni per tutte le stagioni, quando perfino gli emeriti ex cominciano a balbettare imbarazzati, è giunto il momento della lettera aperta ai sostenitori”. Il sindaco non usa mezzi termini quando parla di “una narrazione costruita a tavolino che vede il consigliere Ezechia Reale e praticamente tutti gli esponenti della peggiore politica degli ultimi 30 anni, sconfitti alle urne da fantomatici brogli che perfino la sentenza del Tar smentisce”.Una narrazione che secondo il sindaco “non sta solo nel voler trascinare l’intera città nel fango, ma voler convincere subdolamente i cittadini che le irregolarità riscontrate nei nove seggi siano state tutte a mio favore, una sonora sciocchezza, una bufala, uno stratagemma puerile di chi non sa nemmeno cosa voglia dire la parola lealtà”. Per motivare tale considerazione, Italia invita a osservare  i voti del primo turno nelle sezioni discusse: “Reale vince in tutte, e non vince di uno o due voti ma si distacca di un numero di voti considerevole.  Chi ci dice allora che queste irregolarità non abbiano avvantaggiato proprio Reale e perchè  continua a restare in silenzio davanti a specifiche domande? Chi avrebbe organizzato la truffa elettorale?  Un’organizzazione criminale o un singolo?  Per conto di chi? “. A questi interrogativi, Italia ne aggiunge un altro: “Perché tutto ciò non è stato denunciato all’esito del primo turno e non solo dopo la sconfitta al ballottaggio?  Italia alza poi il tono e ricorda “l’impiego di copiose risorse, una campagna elettorale iniziata almeno un anno prima con gigantografie sparse per tutta la città, un’armata di 256 candidati consiglieri a sostegno, i nomi più noti – alcuni anche alle cronache giudiziarie – della politica locale degli ultimi trent’anni a supporto, e cinque anni di opposizione giocati con ogni mezzo, la città ha scelto chiaramente”. Italia ricorda, inoltre, alcuni numeri del primo turno. “Il 45 per cento alle liste, il 37 per cento al candidato sindaco Reale. Vuol dire- ne deduce- che l’8 per cento dei cittadini,nonostante esprimesse gradimento per le liste a supporto del candidato Reale, ha scelto di affidare la città ad un sindaco diverso. Reale cerca di accreditarsi come garante della democrazia, col piglio di chissà quale supposta superiorità morale sua e dei suoi alleati – almeno di quelli ancora presentabili – e smentita da una continua violazione delle regole resta solo l’enorme danno di immagine di una città patrimonio Unesco e conosciuta in tutto il mondo, confusione dei cittadini e una estenuante e svilente campagna elettorale priva di qualunque contenuto e di amore per la città, che va avanti almeno dal 2018. Continuerò a servire la città e i cittadini  fino a che mi sarà consentito-conclude- in virtù e nel pieno rispetto delle migliaia di voti, legittimi e inequivocabilmente espressi, sia al primo turno che al ballottaggio”.




Siracusa. Lettera di Reale ai suoi sostenitori: “Abbassare i toni, rispetto per le istituzioni”

L’aveva preannunciata nei giorni scorsi. Ezechia Paolo Reale scrive ai suoi sostenitori. Lo fa con una lettera aperta pubblicata sulla sua pagina Facebook e lo fa chiedendo in maniera chiara, con un tono che è anche per certi versi di rimprovero, di abbassare i toni, di evitare, al contrario di quanto è già accaduto, insinuazioni, accuse ai magistrati, ammiccamenti.  “Un magistrato-esordisce Reale-  nella sua vita privata, ha le sue idee e le sue preferenze in ogni campo, compreso quello della politica ma quando indossa la toga tutto questo gli diventa estraneo:  è garanzia del rispetto del diritto e delle regole.Tre magistrati del TAR di Catania hanno dichiarato la nullità parziale delle elezioni amministrative svolte a Siracusa nel 2018. Chi ha visto annullata la sua elezione ha proposto, come suo diritto, appello contro questa decisione. Il Presidente del CGA di Palermo ha, quindi, ritenuto prudente che la decisione del TAR non sia eseguita immediatamente e, in attesa che venga compiuta una valutazione completa sull’opportunità di attendere la decisione finale, prima di interrompere la continuità istituzionale nella prima città capoluogo di provincia nella quale viene annullata un’elezione amministrativa, ha emesso un provvedimento provvisorio, della durata di circa un mese, con il quale, senza toccare la sentenza e senza affrontare alcuna questione di merito, ne ha sospeso l’esecuzione convocando le parti interessate per il 15 gennaio”. A fronte di questo, Reale parla chiaro e parla proprio ai suoi. “Trovo insopportabile -chiarisce- che il dibattito, rancoroso e livoroso, si stia concentrando sulle persone dei magistrati che nulla di diverso hanno fatto se non applicare, secondo la loro scienza e coscienza, ciò che hanno ritenuto giusto e che rientrava nei loro poteri e doveri. Mi rivolgo, quindi, ai tanti che sostengono la mia battaglia di civiltà per le regole e per il diritto ed ai molti che la guardano con rinnovata speranza: io credo fermamente che la sentenza del Tar di Catania sia stata troppo cauta nel limitare l’annullamento a nove sezioni e chiederò che il voto suppletivo sia ulteriormente esteso ad altre sezioni nelle quali sono state accertate irregolarità altrettanto gravi, non correttamente valutate nella prima sentenza; io credo che a fronte di un quadro di irregolarità grave come quello che emerge dagli accertamenti svolti in primo grado, vada diversa mente apprezzato il pur doveroso bilanciamento tra esigenze di prudenza nell’incidere sulla vita istituzionale di una città ed esigenze di immediato ripristino della legalità violata.
Ed attenderò con serenità la risposta che il Cga fornirà, confidando che sarà la risposta giusta e non pretendendo che sia ad ogni costo la risposta che mi fa più comodo”.
Reale tenta quindi di incanalare tutto nei binari del rispetto delle istituzioni. “Infangare le istituzioni giudiziarie con insinuazioni, sospetti ed ammiccamenti- ribadisce Reale- vuol dire tradire lo spirito ed il senso della mia azione. Ho ritenuto deprecabili e squallide le labili insinuazioni, provenienti purtroppo, con mia sorpresa, anche da soggetti istituzionalmente qualificati, proposte dall’opposta tifoseria sulla moralità e l’indipendenza dei magistrati del Tar. Ritengo altrettanto deprecabili quelle sul Presidente del Cga. Io sono diverso; noi siamo diversi: noi rispettiamo regole, persone ed istituzioni; noi ci fidiamo di loro quando prendono una decisione, sia quando la condividiamo che quando ne restiamo delusi. Lasciamo agli altri insinuazioni, bassezze e menzogne, condotte che si addicono a chi lotta per il proprio potere personale e per le proprie poltrone, poltroncine e piccole prebende.Lasciamo agli altri i tentativi di mistificare la verità, pur di ottenere visibilità e potere.
Se li seguiamo su questo terreno, siamo uguali a loro, siamo un danno per la società anche noi che pretendiamo di esserne invece il rimedio”.




VIDEO. Dopo la sospensiva, Italia: “nessun broglio, errori formali nei verbali”

La prospettiva di essere (al momento) un sindaco a tempo – in attesa del pronunciamento nel merito del Cga – non spaventa Francesco Italia. E’ ritornato primo cittadino in carica a tutti gli effetti, dopo la sospensiva accolta dallo stesso Consiglio di Giustizia Amministrativa. E con lui la sua giunta, ancora una volta schierata al suo fianco in una nuova conferenza stampa convocata per l’ultima volta fuori da Palazzo Vermexio.
Certo, il 15 gennaio il Cga entrerà nel merito della querelle, analizzando quanto disposto venerdì scorso dal Tar (annullare la proclamazione del sindaco e ripetere le operazioni di voto in 9 sezioni), il ricorso preparato dai legali di Francesco Italia ed il controricorso che nel frattempo viene definito da Ezechia Paolo Reale e dal suo staff.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo avrà tre opzioni: confermare il dispositivo del Tar, accogliere la tesi di Italia e non disporre elezioni bis, accogliere il ricorso di Reale e chiarire in quante sezioni eventualmente rivotare. Ma ci sarà tempo per elucubrare attorno a queste possibilità.
Insieme a Pierpaolo Coppa, vice sindaco e avvocato, Francesco Italia è intanto tornato a ribadire che durante lo spoglio del 2018 vi sarebbero stati “errori di compilazione nei verbali, vizi formali”. Quindi niente brogli, come invece viene sostenuto dalla controparte. “Possiamo amministrare bene o male, ma non siamo una banda che fa affari personali. Controllate i nostri conti, verificate le nostre attività professionali. Diciamo no ai falsi elettorali e no ai brogli”.
Questi errori formali commessi nei verbali portano ad un interrogativo: sono tali da invalidare le elezioni nel loro complesso? “Secondo noi, no”, risponde ancora Coppa. “Come anche il Cga sostiene, sarebbe stato grave non mantenere l’attuale assetto amministrativo, frutto del pronunciamento del corpo elettorale. Piaccia o non piaccia, è stato evitato il caos”, il commento alla sospensiva. Sarà però battaglia sugli aspetti tecnici dei ricorsi, dalla loro lunghezza in pagine sino alle motivazioni.
Francesco Italia ha voluto pungere anche Stefania Prestigiacomo. Senza citarla, parlando di una parlamentare nazionale, l’ha accusata di “mistificazione dei fatti o anche peggio”. Messaggio neanche troppo criptico, da inserire nell’ombra lunga di Sistema Siracusa paventata ora da una parte, ora dall’altra anche in questa vicenda elettoral-amminsitrativa. A questo proposito, è stato rivendicato da Italia e da Coppa il contrasto attivo al cosiddetto Sistema Siracusa, con più azioni in più Procure e in differenti sedi, come la commissione antimafia.




Siracusa. Cga, accolta la richiesta di sospensiva: Italia torna sindaco

Ennesimo colpo di scena nella vicenda legata all’annullamento della proclamazione del sindaco e del consiglio comunale di Siracusa deciso dal Tar di Catania. A meno di 24 ore dalla nomina del commissario, Margherita Rizza e a meno di 48 ore dal deposito del ricorso al Cga presentato da Italia, il consiglio di giustizia amministrativa ha accolto la richiesta di sospensiva. Un provvedimento che apre adesso una serie di altri interrogativi, da sciogliere nel giro di qualche ora. Resta, quindi, da comprendere se il commissario, nonostante nominato, possa non insediarsi per niente, lasciando nuovamente spazio al rientro del sindaco e della sua giunta, nelle more che si arrivi alla definizione della vicenda o se, al contrario, il commissario procederà ugualmente con l’insediamento per poi “restituire” al primo cittadino, in via transitoria per il momento, la guida della città. Questa seconda appare l’ipotesi più accreditata, ma il ruolo del commissario Rizza riguarderà soltanto il consiglio comunale.  Camera di consiglio fissata per il prossimo 15 gennaio. Il provvedimento, nel dettaglio, “accoglie la domanda di misure cautelari monocratiche e per l’effetto sospende l’esecuzione della sentenza appellata”. Intanto, Ezechia Paolo Reale è pronto a presentare il suo controricorso, come confermato ieri durante la conferenza stampa convocata insieme all’avvocato Catalioto.

 




Siracusa. Sospensiva Cga, Reale: “Grande rispetto e assoluta tranquillità”

“Grande rispetto per la decisione assunta dal Cga. Ne prendo atto con grande tranquillità”. Così Ezechia Paolo Reale commenta l’accoglimento della sospensiva da parte del consiglio di giustizia amministrativa, con il quale Francesco Italia e la sua giunta tornano, in via temporanea, a palazzo Vermexio. “Il provvedimento- chiarisce Reale- è doppiamente provvisorio. E’ stato emesso senza avere ascoltato l’altra parte,cosa che accadrà il 15 gennaio, data fissata per l’udienza. Solo dopo si entrerà, dunque realmente nel merito della richiesta di sospensiva”. A prescindere a quelli che saranno gli sviluppo della vicenda, Reale ribadisce quanto dichiarato ieri, nel corso della conferenza stampa tenuta con l’avvocato Catalioto. “Non mi interessa quale sarà l’esito pratico- puntualizza- Mi interessa molto di più che si stato definitivamente accertato che ci sono state delle irregolarità. E’ assolutamente in secondo piano, per me, quali saranno gli effetti giudiziari”.




Margherita Rizza nominata commissario straordinario del Comune di Siracusa

Margherita Rizza è stata nominata commissario straordinario del Comune di Siracusa. Dirigente regionale, gestirà l’ordinario di Palazzo Vermexio in sostituzione di sindaco, giunta e Consiglio comunale. La nomina della Rizza rimarrà valida fino “fino alla prossima tornata elettorale utile”, fatti salvi “gli esiti di eventuali giudizi pendenti”. Riferimento agli annunciati ricorsi al Cga da Francesco Italia ed Ezechia Paolo Reale.
Margherita Rizza, 58 anni, è stata commissario straordinario del Libero Consorzio di Enna ed in precedenza del Comune di Ragusa, in sostituzione di sindaco e giunta. Nel siracusano, si è occupata di sostituire sindaco, giunta e consiglio comunale di Sortino da agosto 2010 a giugno 2011 e ancora prima, da ottobre 2008 a giugno 2009, è stata commissario straordinario del Comune di Pachino.