Siracusa. La risposta di Reale: pronto il controricorso, “rivotare in almeno altre 10 sezioni”

Controricorso pronto. Ezechia Paolo Reale lo presenterà dopo il ricorso al Cga depositato ieri pomeriggio da Francesco Italia a seguito della sentenza del Tar di Catania che annulla la proclamazione del sindaco e del consiglio comunale. Con l’avvocato Antonio Catalioto, Reale è entrato nel merito di alcuni aspetti della vicenda. Contestano il ricorso di Italia e chiedono adesso che si rivoti in almeno altre 10 sezioni oltre alle nove già indicate dal tribunale amministrativo. Il legale di Reale non ritiene probabile che il Cga accolga la richiesta di sospensiva. “Da un punto di vista tecnico-spiega-  per sospendere cautelativamente ci devono essere due elementi: appello fondato e danno grave e irreparabile. Ritengo che allo stato questi presupposti non ci siano. La continuità amministrativa sarà, infatti, garantita dal commissario che sarà nominato. Ci sono precedenti a iosa in tal senso”. L’avvocato definisce “un errore” la presentazione del ricorso di Italia. “Senza questo, in primavera sarebbe stato possibile votare. In questo modo, invece- aggiunge- è probabile che si andrà oltre l’estate”. Catalioto ha poi voluto fare una precisazione, in risposta a quanti, in queste ore, stanno sottolineando come non vi siano, nella sentenza del Tar, elementi tali da far supporre che ci siano stati dei brogli. “Alla fine della sentenza- chiarisce l’avvocato- si dispone la comunicazione alla Procura e alla Corte dei Conti. Per noi questo vuol dire che il tribunale amministrativo individua anomalie diffuse. Accade quando un giudice amministrativo, nell’esame di una questione, ritiene vi siano fatti degni di approfondimento penale. E d’ufficio trasferisce gli atti. Questo è quello che è successo. Il nostro ricorso è stato presentato a ragion veduta”. Reale ha affrontato anche aspetti politici. E’ ripartito da quella bocciatura del conto consuntivo in cui, sostiene, “la coalizione che mi ha sostenuto e il Movimento 5 Stelle si sono mossi sapendo che saremmo andati a casa. E’ stato fatto tutto consapevolmente- assicura- sperando che avremmo convinto Italia a fare un passo indietro. Questo non è avvenuto. Sono rimasti tutti attaccati alle poltrone”- Secondo Reale, il “Tar ha salvato il salvabile. Caso limite, la sezione 82, con irregolarità mostruose, tanto che mancano oltre 400 voti. Non si tratta dell’unico caso, ma il tribunale amministrativo ha deciso di annullare solo laddove sono scomparse delle schede. La mia-prosegue Reale- è una battaglia per la legalità e non ha importanza come finità.  Ho acceso un faro su qualcosa che non potrà più accadere a Siracusa, proprio grazie a questa battaglia, che ho condotto con chi, non facendosi ammaliare dalle sirene del potere- ne ha compreso l’importanza”. Una dichiarazione che sembra anche essere un’accusa nei confronti di chi, invece, ha compiuto scelte differenti, passando a sostegno della maggioranza di Italia.




Siracusa. Ricorso al Cga di Italia: chiesta la sospensiva per evitare il commissariamento

Atteso, è arrivato il deposito del ricorso al Cga di Francesco Italia con cui viene intanto chiesta una sospensiva urgente dell’esecutività della sentenza del Tar che ha riscritto il finale delle amministrative del 2018. Nel giro di un paio di giorni dovrebbe arrivare un primo, temporaneo pronunciamento dei giudici amministrativi di Palermo. Senza contraddittorio, decideranno sulla richiesta sospensiva urgente. In caso di accoglimento, Italia tornerebbe sindaco in carica, privando di effetti immediati la sentenza del Tar. Almeno fino all’udienza che, calendario alla mano, potrebbe tenersi dopo il 15 gennaio 2020. In contraddittorio tra le parti, questa volta, il Consiglio di Giustizia Amministrativa si pronuncerà definitivamente sulla vicenda.
Il ricorso in 50 pagine si base su diversi argomenti. Alcuni di natura processuale e la stessa ammissibilità del ricorso elettorale di Ezechia Paolo Reale ed altri sulla sproporzione – secondo Francesco Italia ed il suo legale Gianluca Rossitto – tra l’ordinata ripetizione in 9 sezioni delle operazioni elettorali e l’annullamento dell’intero dato delle amministrative (proclamazione degli eletti, ndr). Nel ricorso di Francesco Italia viene anche sostenuto che non ci sarebbero prove dirette di uso improprio di schede elettorali e pertanto non si dovrebeb annullare una elezione su base ipotetica.
Il tentativo è pertanto quello di evitare l’insediamento in un commissario che dovrebbe sostituirsi, altrimenti, al primo cittadino, alla giunta e al consiglio comunale fino al momento in cui le elezioni saranno ripetute, laddove stabilito, per il primo turno. Con la sospensiva, invece, il sindaco rimarrebbe in carica fino alla sentenza definitiva del Consiglio di giustizia amministrativa. Normalmente, sulle richieste di sospensiva, il Cga si pronuncia in tempi celeri, teoricamente anche 48 ore potrebbero essere sufficienti.
Al  ricorso di Italia si oppone subito un controricorso da parte di Ezechia Paolo Reale, che aveva già preannunciato di essere pronto a tale eventualità. Questa mattina, proprio Reale, terrà una conferenza stampa in cui entrerà nel merito di alcuni aspetti di questa vicenda. Intanto la giunta resta in carica ma inattiva, ad eccezione di atti indifferibili.




Il Pd a difesa dell’ex sindaco di Pachino. Giuca e gli altri: “Bruno è persona onesta”

Ci sono tutti i nomi di primo piano del Pd siracusano nella lettera con cui viene espressa solidarietà all’ex sindaco di Pachino, Roberto Bruno. Chiamati a raccolta dal primo firmatario Giovanni Giuca, in calce si leggono i nomi di Marica Cirone Di Marco, Sofia Amoddio, Bruno Marziano, Turi Raiti, Massimo Carrubba e molti altri. C’è anche la firma di Giancarlo Garozzo, il leader provinciale di Italia Viva.
Nei giorni scorsi, il Tribunale di Siracusa ha disposto che Bruno non possa candidarsi alle elezioni per i prossimi dieci anni.
“In merito alla vicenda che riguarda lo scioglimento, per presunte infiltrazioni mafiose, del Comune di Pachino, pur rispettando la sentenza pronunciata dal Tribunale Civile di Siracusa, siamo fiduciosi che la Corte di Appello di Catania ribalterà il giudizio del Giudice di primo grado. Preme sottolineare che il sindaco Bruno non è stato mai indagato in sede penale, né, tantomeno, è stato sfiorato da vicende poco chiare che abbiano a che fare con la criminalità pachinese”, si legge nella lunga nota di sostegno all’ex primo cittadino pachinese.
“Durante tutto il periodo della sua sindacatura è stata avviata una importante e feconda stagione culturale e politica per la città di Pachino. Il percorso di straordinaria innovazione amministrativa, coerenza e trasparenza, è stato unanimemente riconosciuto a più livelli istituzionali e, ne siamo certi, anche dalla popolazione di Pachino che ama la città. È stata segnata una forte discontinuità con comportamenti del passato, soprattutto recente.
Roberto è una persona che si è spesa, con dedizione totale, per la crescita della propria città, ha riformato il modo di pensare e agire in politica ed ha ripristinato il concetto di legalità e di sicurezza dei cittadini”.
E vengono ricordate alcune operazioni come la restituzione al servizio pubblico dell’impianto di erogazione idrica nelle contrade marinare di Granelli, Ciappa e Costa dell’Ambra. “Con molto coraggio, ha sottratto l’intera rete ad una discutibile gestione privata, condotta con metodi di dubbia legalità, tanto che i suoi autori sono tutti imputati in un processo penale, in corso di svolgimento”, ricordano i firmatari della lettera pro Roberto Bruno.
“Siamo sicuri della onestà intellettuale, morale e politica di Roberto Bruno al quale rinnoviamo la nostra stima e la nostra solidarietà, augurandogli, nel contempo, che la forza della verità dei fatti possa emergere chiaramente restituendo integralmente la propria onorabilità al giovane sindaco”.




Siracusa. Tar, I Verdi a sostegno di Italia : “Chi parla di brogli specula”

“La città sta subendo l’ennesimo sfregio  da chi non desidera il suo bene ma ha solamente l’obiettivo di occuparne posizioni di potere”. I Verdi commentano così il clima che si è venuto a creare dopo la sentenza del Tar che ha annullato la proclamazione del sindaco e del consiglio comunale di Siracusa. La federazione, con Salvo Costantino, Andrea Buccheri (con la giunta Italia assessore all’Igiene Urbana), Salvo La Delfa e Alberto Scamacca “manifestano la loro solidarietà al Sindaco Italia che si trova a dover rispondere alle accuse infamanti di brogli elettorali fatte da chi vuole speculare sulla sentenza del Tar. Accuse che fanno intendere ad una forma di broglio voluto, quanto invece, leggendo la sentenza è evidente che non si è trattato di altro che dell’errore umano di qualche presidente di seggio che, non avendo ricevuto alcuna formazione, si è trovato a dover svolgere un compito per lui resosi complicato”. I Verdi evidenziano come “da subito dopo le votazioni era noto che sono stati errori umani a determinare le incongruenze osservate nelle nove sezioni su cui il Tar si è pronunciato ma, nonostante ciò, per meri fini propagandistici si continua a dichiarare ciò che non corrisponde al vero”. I Verdi assicurano il loro “pieno appoggio a Italia e che lavoreranno per evitare la paralisi in cui questa città potrebbe precipitare dopo l’annullamento della proclamazione del Sindaco e dopo lo scioglimento Consiglio Comunale”. Una presa di posizione chiara quella dei Verdi che, in questo modo, stanno anche rendendo evidenti le proprie intenzioni in merito alle alleanze da stringere in vista della campagna elettorale. Sebbene le liste rimangono, infatti, le stesse che hanno partecipato alle ultime amministrative, non è un mistero per nessuno che, in base agli accordi e alle strategie politiche, si possa utilizzare il voto disgiunto come mezzo per spostare voti. Il gruppo dei Verdi, in consiglio comunale, si è costituito come tale pochi mesi fa. I suoi componenti facevano parte di Democratici per Siracusa.




Amministrative bis, le strategie di “squadra”: sostegni trasversali e scontri in lista

Gli strateghi della politica siracusana sono già all’opera. Le strategie uniche delle forze in campo si iniziano a dipanare, più o meno chiare. Anche se di chiaro, al momento, c’è veramente poco. Dopo la sentenza del Tar che dispone la ripetizione delle operazioni di voto in 9 sezioni siracusane, diciotto mesi dopo, come si comporteranno i vari schieramenti?
Ipotizzando che potrebbero essere tra 3.500 e 4.000 i voti validi in quelle 9 sezioni, appare difficile l’obiettivo dell’elezione al primo turno di Ezechia Paolo Reale (adesso al 37,5%). La matematica lo rende possibile, ma si dovrebbe rasentare il plebiscito. Reale è comunque già certo comunque di andare al ballottaggio. A questo punto, allora, la strategia di squadra potrebbe virare sull’inatteso sostegno all’avversario considerato più debole, tra quelli possibili al secondo turno. Ed il centrodestra lo ha individuato in Silvia Russoniello (M5s) che dovrebbe recuperare in 9 sezioni poco più di 1.100 voti su Francesco Italia. Alla stessa maniera, strategia unica di Francesco Italia e del suo staff sarebbe quella di far convergere sullo stesso Italia, già al primo turno bis, i voti di quelli che poi sarebbero diventati gli alleati al ballottaggio del 2018 (Granata, Randazzo, Moschella).
Ma così facendo si rischia di sottovalutare un altro interessante motivo di scontro in quella che sarà la tornata bis: diverse liste ballano attorno al famoso sbarramento del 5%. E tra candidati al Consiglio comunale della stessa lista le distanze sono cortissime. Sarà già faticoso convincere gli elettori ad andare al seggio per una tornata dal particolare appeal, però il disgiunto spinto creerebbe forse ancora più confusione in una battaglia che – inutile negarlo – dentro molte liste sarà accesa all’inverosimile per un posto in Consiglio. Quasi fratricida.
Si potrà capire qualcosa di più quando si avrà anche contezza della data della ripetizione delle elezioni. E poi ancora: si rivoterà solo in 9 sezioni o dopo gli eventuali ricorsi e controricorsi quel numero aumenterà o diminuirà? Variabili non da poco per credibili strategie politico-elettorali.




Siracusa. Tar:”Prestigiacomo mistifica la realtà”, Giansiracusa e Furnari replicano alla deputata

“La nota della parlamentare Stefania Prestigiacomo sulla sentenza emessa  dal Tribunale Amministrativo appare come un tentativo di mistificazione della realtà”.Così Michelangelo Giansiracusa e Alessandra Furnari, con l’amministrazione Italia capo di gabinetto e assessore alle Politiche Sociali commentano le dichiarazioni della deputata di Forza Italia.
“Il Tar-fanno presente- ha escluso, proprio in quella sentenza, comportamenti di rilievo penale e continuare a parlare di “brogli” è pertanto inaccettabile”. Poi Giansiracusa e Furnari alzano il tiro.
“Registriamo, tuttavia-proseguono-per la prima volta, dopo anni di silenzio, un accenno all’esistenza del “Sistema Siracusa”. Certo, ci saremmo aspettati una presa di posizione netta da parte dell’onorevole Prestigiacomosul sistema malavitoso che ha minato la stabilità economica e democratica del Comune di Siracusa negli anni scorsi, che ha visto il precedente sindaco, il precedente consiglio comunale e la precedente giunta vittime di un attacco ingiusto e malavitoso e che ora, in concomitanza con la sentenza, torna all’attacco con un ricorso per ottemperanza con richieste milionarie nei confronti del Comune”. Il riferimento è alla richiesta di 27 milioni per la vicenda Open Land.
“Su questo concreto ed attuale pericolo – la sollecitazione di Giansiracusa e Furnari-provi a concentrarsi Prestigiacomo, per la prima volta, se vuole davvero difendere la città! Noi-la chiosa- continuiamo a percorrere la via del servizio e della legalità senza accettare lezioni da chi è stato silente, mentre altri lottavano contro il “Sistema Siracusa”.




Siracusa. Sentenza Tar, Granata: “Nessun broglio. Ecco invece le conseguenze per la città”

Fabio Granata non ci sta. Dopo un’attenta lettura della sentenza del Tar, l’esponente di Oltre, con la giunta Italia assessore alla Cultura, ribadisce “alcune verità oggettive sulla sentenza del TAR relativa alle elezioni amministrative della nostra città. Per iniziare-premette- bisogna farla finita con la suggestione di inesistenti brogli: nella sentenza si parla solo ed esclusivamente di irregolarità ( non di brogli) in sole 9 sezioni sulle 123.
D’altra parte è bene ricordare che al primo turno l’unica regia esistente e che con ogni mezzo e tipologia spregiudicata di candidatura ha provato ad arrivare al 40 per cento, è stata quella della coalizione di Paolo Reale.
Tutti gli altri facevamo la nostra battaglia con le nostre comunità politiche.
Paolo Reale era invece sostenuto da Gennuso, Coltraro, Magro e compagnia( si fa per dire) bella…”. Un chiaro attacco quello di Granata all’indirizzo della coalizione che ha sostenuto la candidatura di Reale. Lo rende ancora più chiaro nel passaggio successivo del suo intervento.
“Invece di blaterare di legalità-tuona l’ex assessore-  sopratutto i sodali storici di Dell’Utri spieghino invece alla città che prezzo avrà questo nuovo commissariamento della politica: solo nelle mie rubriche si bloccheranno tutte le mostre e gli eventi già pronti per le Festività, nessuno seguirà il ripristino della agibilità per l’Antico Mercato, nessuno potrà firmare la convenzione per il nuovo corso di laurea in valorizzazione del Patrimonio Culturale decisa venerdì con il Sindaco Italia, il Rettore e i vertici della Università di Catania e quindi nessuno ripristinerà e riaprirà Palazzo Impellizzeri e nessuno seguirà la definizione degli attesissimi lavori per la riapertura del Palazzo storico del Gargallo. Inoltre saranno a rischio i finanziamenti già ottenuti dalla Regione sui nostri progetti per la grande esposizione su Cambellotti e il Teatro Classico ( 88 mila euro), quelli per le attrezzature audiovisive e per l’impianto di riscaldamento del Teatro Comunale( 250 mila euro), quelli per la riapertura delle Latomie e del Teatro di Verdura( 310 mila euro), quelli per il completamento della rigenerazione del Parco e del Giardino Botanico di Villa Reimann oltre a tanti progetti importanti per le Scuole, per la Cultura e per il Turismo Culturale.A rischio anche il progetto di oltre 100 mila euro sulla Mazzarrona legato alla legge 77 per i Siti Unesco: insomma c’è proprio da essere soddisfatti per questa sentenza che peraltro non determinerà alcun cambiamento nell’esito finale del ballottaggio che resta quello con il quale Francesco Italia ha surclassato Reale. In compenso – fa notare Granata – rialza la testa il sistema Siracusa chiedendo 27 milioni di euro al Comune”.




Siracusa. Sentenza Tar, Cavallaro (Fratelli d’Italia): “Intoniamo il requiem, democrazia ferita”

“L’ombra di un presunto caso di firme false per le amministrative 2013 e ora anche le amministrative 2018 sono sotto la lente d’ingrandimento della Procura”. Paolo Cavallaro di Fratelli d’Italia parla di “democrazia in serio pericolo, i cittadini non possono essere certi nemmeno che il loro voto giunga a destinazione”-secondo il legale siracusano, esponente del partito di Giorgia Meloni.
“È chiaro -sostiene Cavallaro -che occorra una rapida rivisitazione della legge elettorale, del sistema degli scrutini e persino dei meccanismi giudiziari che consentono il controllo delle operazioni elettorali, se è vero come lo è che è passato un anno e mezzo per conoscere l’esito del ricorso del candidato Reale.
Al di là delle future mosse dell’Assessorato regionale, che dovrà dare risposte a diversi interrogativi sulle prossime elezioni da svolgere, in considerazione della sopravvenuta dichiarazione di decadenza del consiglio comunale, il legislatore deve farsi parte diligente per dotare la democrazia di regole chiare e strumenti rapidi di risoluzione dei contenziosi.Prima di riaprire l’agone elettorale, la classe dirigente di ogni partito si soffermi a riflettere su questi temi che devono essere prioritari e condivisi trasversalmente. Per il momento -conclude Cavallaro – intoniamo il Requiem”.




Dopo il Tar. Ezechia Paolo Reale, “grave riscontrare manipolazione delle schede”

VIDEO QUI: L’intervista di Ezechia Paolo Reale su FMITALIA

In una lunga intervista su FMITALIA, Ezechia Paolo Reale commenta la sentenza del Tar sulle amministrative del 2018 e analizza i possibili scenari futuri. Quando nelle 9 sezioni verranno ripetute le operazioni di voto, si partirà dal 37,5% per Reale così già certo del ballottaggio e con la matematica che lascia le porte aperte all’elezione al primo turno.
“Ho intentato un processo contro il Comune di Siracusa e non contro Francesco Italia”, spiega tra le tante cose il leader di Progetto Siracusa. E se Italia dovesse presentare ricorso al Cga, annuncia la contromossa: “un controricorso in cui chiederò di approfondire i controlli in quelle sezioni dove potrebbero ancora rilevarsi irregolarità”.
Sopra il link per l’intervista completa.




Dopo il Tar: Francesco Italia studia il ricorso: “preoccupato per il futuro della città”

“Stiamo valutando la possibilità di presentare un ricorso al Cga”. Lo dice Francesco Italia nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede del movimento AvantInsieme. Accanto a lui, tutti gli assessori di quella che fino alla sentenza del Tar, arrivata ieri, era la sua giunta. I volti sono distesi a dispetto della decisione dei giudici amministrativi etnei che hanno annullato la proclamazione a sindaco di Italia e del Consiglio comunale, ordinando la ripetizione delle elezioni in 9 sezioni di Siracusa.
Il ricorso potrebbe essere pronto a metà della prossima settimana, Italia ne ha già discusso con gli avvocati. La prima richiesta sarà quella di una sospensiva degli effetti della sentenza del Tar fino a pronunciamento del Cga.
Nel frattempo, ha raccontato il suo punto di vista su tutta la vicenda. Partendo, quasi a sorpresa, da un’analisi del dato positivo che il Tar ha messo nero su bianco. “Non esiste nessuna consorteria, anzi noi siamo quelli che un certo sistema lo hanno contrastato e sconfitto. Sono contento di aver dimostrato con i fatti da che parte stiamo e per la dimostrazione che i brogli non esistono. Reale aveva contestato il risultato in 76 sezioni, irregolarità sono state riscontrate in 9 e una è quella piccolissima dell’ospedale. In ogni caso, non raggiunge la soglia per l’elezione diretta. Rischiamo di creare pregiudizi e dover rifare parzialmente delle elezioni, spendendo soldi pubblici, per non produrre alcun effetto”.
E poi ancora, a ruota libera, Francesco Italia: “non ho nulla contro l’ambizione, ma alcune ambizioni mi fanno paura, soprattutto se mirano all’occupazione di poltrone e non per fine di servizio. Avere un sindaco ed una giunta in carica è presidio a difesa della città, oltre che sinonimo di legalità. Volete la mia prospettiva? Vedo un treno importante per la città che rischiamo di perdere”. Ed elenca le procedure per le assunzioni comunali dopo quota100 che rischiano di fermarsi, interventi come Agenda Urbana ed i mutui per scuole, cimitero ed edilizia popolare.
Nel suo entourage, intanto, si fa di conto: voti del primo turno, votanti, sezioni. Ma in fibrillazione ci sono, soprattutto, i consiglieri comunali. Il civico consesso, attualmente sospeso e commissariato, tornerà in vita dopo la ripetizione delle elezioni nelle famose 9 sezioni. Ma è facile prevedere che cambierà volto e, sottotraccia, partono le grandi manovre per andare a caccia della fatidica soglia del 5%, tra chi era molto vicino e chi la aveva superata per un soffio.