Siracusa. Annullamento della proclamazione di sindaco, Prestigiacomo: “Ora la verità”

“Alla ferita del Sistema Siracusa, si aggiunge oggi l’ombra di brogli nel processo democratico”. Così la deputata di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo commenta l’annullamento, da parte del Tar di Catania, della proclamazione del sindaco di Siracusa. La sentenza sul ricorso presentato dal candidato Ezechia Paolo Reale, sostenuto dal Centrodestra, è stata emessa ieri e annulla l’elezione del sindaco e anche quella del consiglio comunale del capoluogo. “Arriva a 18 mesi dalla presentazione del ricorso- prosegue Prestigiacomo- Si rivoterà, quindi, in nove sezioni del primo turno. Adesso- tuona la parlamentare- vogliamo la verità”.




Siracusa. Ezechia Paolo Reale: “soddisfazione e amarezza, qui problema di democrazia”

Pochi minuti dopo la sentenza del Tar, Ezechia Paolo Reale è all’Urban Center di Siracusa. Era stato invitato per parlare nel corso del dibattito pubblico sul futuro dell’area di via Elorina e del suo waterfront e non si è sottratto.
La notizia dell’annullamento parziale delle elezioni amministrative e della proclamazione di sindaco e Consiglio comunale (già commissariato) lo ha raggiunto mentre era in auto. Le prime chiamate dei giornalisti, dietro a dei rumors che anticipavano quello che da lì a poco sarebbe diventato ufficiale. E poi le 121 pagine della sentenza.
“Sono soddisfatto ma la mia è una soddisfazione intrisa di profonda amarezza. Questa sentenza purtroppo certifica che a Siracusa c’è un problema di libero esercizio della democrazia attraverso uno dei suoi strumenti principe: le elezioni”. E questo è un altro degli aspetti su cui le istituzioni cittadine dovranno profondamente interrogarsi.
“Il mio non era un ricorso contro Italia – spiega ancora Reale – ma contro il Comune di Siracusa. Non era un fatto personale. Spiace che vi siano stati tentativi di ridurlo ad uno scontro tra lui e me”.
In serata, previsto un vertice con i componenti più stretti del suo staff per decidere le prossime mosse. Bocche cucite, per il momento, dall’entourage di Francesco Italia. Viene data per possibile l’opzione del ricorso al Cga. La doccia è stata davvero fredda, gelata.




Siracusa. Le parole di Francesco Italia, “resterò fedele ai miei valori di sempre”

È affidato ad un lungo messaggio su facebook il commento di Francesco Italia a quanto accaduto nelle ultime ore. “Da domani, nulla per me cambierà e nulla sarebbe comunque cambiato. Continuerò a restare fedele ai valori che danno senso alle mie giornate, a guardare negli occhi i miei familiari e tutti i miei concittadini perché ho fatto del mio meglio e non c’è nulla di cui non sia fiero. Quindi grazie, a tutti, anche a chi ha provato, senza successo, a mettere alla prova l’integrità, la gioia di vivere e la fiducia che fanno di me la persona che sono”.




Siracusa e il waterfront di via Elorina: 50 anni dopo, ci si riprova. “Il futuro è lì”

Già nei tardi anni 60, l’urbanista Cabianca indicava nell’area del golfo di Siracusa – ed in particolare in quello che oggi chiamiamo il waterfront di via Elorina – il punto più indicato per la crescita della città. Ma il Consiglio comunale dell’epoca bocciò quella bozza di piano regolatore, preferendo lo sviluppo a nord.
Oggi si è riaperto il dibattito sul futuro di Siracusa e ritorna attuale quel progetto: smilitarizzazione, riqualificazione, accesso pubblico, non cementificazione, portualità turistica. Ecco le nuove parole chiave.
“Sono contento di avere contribuito a rilanciare il dibattito pubblico sul futuro dell’area di via Elorina ed in particolare dell’ex idroscalo. Diversi incontri istituzionali e la risposta alla mia interrogazione mi portano a maturare la convinzione che mai come oggi sia possibile scrivere un nuovo futuro, pubblico, per quel vasto waterfront”. Lo dice oggi il parlamentare siracusano, Paolo Ficara (M5s) che con una interrogazione parlamentare ha riaccesso attenzioni affiorate a più riprese negli ultimi anni. Ficara risponde a tono alla pizzicata della collega deputata Stefania Prestigiacomo: “Sono contento di averla sorpresa e la ringrazio per la lezione di bon ton parlamentare che mi ha donato. Ne faccio tesoro mentre, però, mi chiedo come mai in oltre vent’anni di politica attiva e di ministero non si sia mai prima d’ora occupata concretamente della vicenda. Come ho già detto, ben venga anche il suo impegno e quello di tutti gli altri smemorati che fino a pochi mesi fa addirittura volevano farci la caserma dei carabinieri in quell’area”. Un progetto, quest’ultimo, che pare aver perso appeal. Salvo il finanziamento, la nuova caserma sorgerà altrove ma non nell’area dell’aeronautica.
Oggi, intanto, dibattito pubblico all’Urban Center sul waterfront di via Elorina. “Purtroppo impegni parlamentari per il voto di fiducia sul decreto fiscale non mi permettono di rientrare per tempo a Siracusa. Ben vengano comunque queste occasioni, il futuro di Siracusa appartiene a tutti ed in particolare a quelli che dalla filosofia di vent’anni di chiacchiere vogliono finalmente passare ai fatti”.




Siracusa. Waterfront di via Elorina, Prestigiacomo: “nasca lì il nuovo museo”

E’ di grande attualità il dibattito sul futuro dell’area dell’ex idroscalo di via Elorina. Sono sempre più numerose le voci che chiedono di restituire l’area ad uso civile. Tra questi, la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo. “Ho già informato il ministro della difesa Lorenzo Guerini della necessita di liberare l’area dell’idroscalo di Siracusa, oggi ancora occupata dai militari, e restituirla a usi civili e alla pubblica fruizione. Il ministro mi è sembrato molto disponibile su questo tema e ne riparleremo a breve in un incontro al ministero”.
La Prestigiacomo ha anche incontrato il ministro per il mezzogiorno, Giuseppe Provenzano. “A lui ho illustrato un emendamento alla manovra, che ho depositato tramite il collega senatore Schifani, che vincola 50 milioni di fondi strutturali per la costruzione del nuovo museo archeologico di Siracusa da realizzare possibilmente nell’area del’idroscalo. Ho spiegato a Provenzano l’importanza economica e istituzionale che tale progetto potrebbe avere in termini di rilancio e promozione turistica del nostro territorio. Il ministro mi è sembrato particolarmente entusiasta dichiarandosi conoscitore ed estimatore del museo Paolo Orsi. Provenzano mi ha anche suggerito un approfondimento della questione valutando anche opzioni diverse rispetto all’emendamento con l’obiettivo di realizzare il museo nei tempi più rapidi e nel modo migliore possibile. E’ chiaro che per operare per questo obiettivo è indispensabile il coinvolgimento, la condivisione e il sostegno di tutte le espressioni del territorio con la consapevolezza che siamo noi e solo noi i difensori di Siracusa e non certo e non tanto i governi di Roma e Palermo”, dice ancora la parlamentare azzurra.




Siracusa. Nuovo Ospedale, Vinciullo: “Non firmai la proposta sull’area”

Replica dell’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo alle accuse mosse al suo indirizzo nei giorni scorsi dall’ex consigliere comunale, Gaetano Favara di “Amo Siracusa”.

“Come è notorio a tutti, tranne ai miei accusatori, la deliberazione n.84 del 14 novembre 2018 non è stata da me né votata né firmata-premette- Quello che colpisce, invece, è la proposta di deliberazione, fra l’altro approvata all’unanimità, tranne tre astenuti, è firmata proprio dal Consigliere Comunale che, evidenziando notevoli capacità linguistiche e lessicali, nonché notizie storiche importanti, mi accusa di essere uno smemorato.
Alla luce degli atti dimostrati, ha proseguito Vinciullo, credo di non essere smemorato e che forse questo brutto termine possa essere affibbiato a chi mi accusa di aver dimenticato una cosa che non ho mai fatto”. Il parlamentare dell’Ars prosegue, rivolgendosi all’assessore all’Urbanistica, Maura Fontana.  “Non capisco in questa vicenda -continua Vinciullo – la reazione scomposta dell’Assessore all’Urbanistica e del suo partito a cui ricordo che, in occasione della nomina della stessa, noi siamo stati assolutamente rispettosi della Legge non attaccandola, anzi, facendo osservare che non vi era alcuna incompatibilità dal punto di vista amministrativo. Ho solo detto che l’area non era quella riportata dai giornali dopo le dichiarazioni del Sindaco.
Dicendo la verità, ha continuato Vinciullo, pensavamo di non offendere nessuno. Ci siamo sbagliati e ci spingono con le loro parole a sospettare che dietro questa vicenda c’è tutt’altro che ancora non abbiamo scoperto.Una cosa è certa: io faccio politica per passione, loro fanno politica perché pagati profumatamente dalla città e per cui, in tutte le informazioni e notizie che danno, proprio perché pagati, ha concluso Vinciullo, devono essere assolutamente certi di ciò che dicono e di ciò che fanno e nella scelta della quinta area dove costruire il nuovo ospedale hanno dato notizie almeno non rispondenti al vero”.




Le “sardine” siracusane pronte al battesimo della piazza: 6 dicembre al Tempio di Apollo

Le sardine siracusane sono pronte al debutto “ufficiale”. Venerdì 6 dicembre, dalle 19, manifestazione al tempio di Apollo per urlare “no” al razzismo e al fascismo e chiedere un’Italia solidale, accogliente che rispetti i diritti e che eserciti la solidarietà. U”na manifestazione pacifica, allegra, che unirà tutti coloro i quali credono nella Costituzione e nei suoi valori e rifiutano il populismo che minaccia il vivere civile. Nessuna bandiera, nessun simbolo di partito, niente slogan offensivi né insulti, solo sardine, arte, creatività, musica, allegria e voglia di stare insieme”, spiegano gli organizzatori.
Il movimento delle sardine è nato spontaneamente a Bologna e si è presto diffuso in gran parte d’Italia in risposta alle politiche e alle pericolose idee autoritarie delle forze populiste e sovraniste.
Le sardine sono persone di ogni età e visione politica che si riconoscono nell’antirazzismo, nell’antifascismo e nella contrarietà a tutte le politiche di crudeltà e di chiusura contro gli ultimi, si uniscono per contrastare l’odio e lo fanno con la forza della fratellanza, dell’ironia, dell’arte, della solidarietà e della voglia di stare insieme, di riprendersi le piazze per chiedere alla politica, nel suo insieme, di cambiare rotta, abbandonare gli slogan e la semplificazione, e di tornare a far brillare il faro della civiltà e dell’umanità, dell’inclusione e della solidarietà.




Siracusa. Consiglio comunale, l’opposizione pronta al ricorso al Tar

L’ipotesi di un ricorso da parte dell’opposizione dell’ormai ex consiglio comunale sembra farsi più concreta. Di questo da settimane parlano i consiglieri, con i loro partiti e movimenti politici di riferimento. Ci sarebbero diversi elementi al vaglio dei legali che potrebbero formalmente ricorrere alla giustizia amministrativa. Al centro ci sarebbe una “riunione di servizi” di cui nessuno, secondo quanto racconta l’ex deputato regionale, Enzo Vinciullo, sarebbe stato a conoscenza e con cui il commissario Cocco avrebbe stabilito un’accelerazione dei tempi per l’approvazione del conto consuntivo, la cui bocciatura ha poi comportato lo scioglimento del consiglio comunale. Il ricorso al Tribunale Amministrativo, quindi, potrebbe essere presentato su presupposti formali, che nulla avrebbero a che vedere con quelli che poi sono stati gli esiti di quella seduta, tra “no”, assenze momentanee, possibili errori di valutazione o precise volontà politiche. “Siamo a conoscenza- spiega Vinciullo- di una riunione fra il commissario, il segretario generale, un rappresentante della Ragioneria e la presidente del consiglio comunale. In quella circostanza, di cui nessuno è stato informato, è stato deciso di contingentare i tempi. Al funzionario regionale fu detto che i tempi dovevano essere stretti, per consentire l’accensione di mutui e le assunzioni da effettuare. Peccato che quel consuntivo, l’amministrazione comunale, avrebbe dovuto sottoporlo al consiglio comunale ad aprile ed invece lo ha fatto a settembre, con 5 mesi di ritardo”. L’opposizione punterebbe molto, in vista di un possibile ricorso, su quella presunta riunione. “Non sappiamo se si sia tenuta a Palermo, chi l’abbia convocata o richiesta- prosegue Vinciullo- e soprattutto occorre sapere chi ha avanzato la richiesta di contingentare i tempi. Nessuna di quelle persone rappresenta il sindaco di Siracusa”. Un eventuale ricorso partirebbe, dunque, dal verbale relativo all’incontro al centro dell’attenzione dei consiglieri di minoranza. E’ proprio questo il documento di cui pare chiedano di entrare in possesso.  “È il commissario a scrivere che questo incontro si è tenuto- prosegue l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars- Lo scrive  per giustificare il fatto di aver dato 15 giorni al consiglio comunale. Non la chiama conferenza di servizio, ma riunione di servizio. Vogliamo sapere anche perché la chiama cosi”. Altro aspetto, la presunta illegittimità della convocazione della seduta del consiglio comunale per l’approvazione del consuntivo. “Andava fatta con raccomandata o pec- protesta Vinciullo – e invece la convocazione è partita con una semplicissima mail”. Secondo l’esponente di Siracusa Protagonista, durante “quella conferenza di servizi è stato deciso il futuro del consiglio comunale, senza che nessuno ne abbia avuto notizia”.




Siracusa. Nuovo ospedale, Amo Siracusa: “Inutili polemiche su un problema risolto”

“Come lo smemorato di Collegno: è l’immagine che si porta dietro Enzo Vinciullo che, millantando di essere l’artefice, quasi fosse un progettista, dell’individuazione dell’area del nuovo ospedale, ha cancellato dai suoi ricordi la seduta del 14 novembre dello scorso anno, quella in cui i suoi consiglieri votarono un ordine del giorno che impegnava l’amministrazione a realizzare il nosocomio alla Pizzuta”.
E’ la presa di posizione di Gaetano Favara, esponente di Amo Siracusa, in merito alla vicenda della costruzione del nuovo ospedale. “Bene ha fatto l’assessore all’Urbanistica Maura Fontana – spiega Favara– a chiarire degli aspetti che sono fondamentali. Accorciare i tempi, piuttosto che impelagarsi nelle maglie della burocrazia, è una scelta oculata e lungimirante. Ma ci chiediamo: quale è il vantaggio di innescare una polemica su un’opera che finalmente sarà realizzata? Probabilmente, si tratta di frustrazione perché dopo tanti anni trascorsi alla guida dell’amministrazione comunale o su un seggio dell’Assemblea regionale non si è riusciti a portare a casa un risultato così importante per Siracusa, che avrà finalmente un ospedale di secondo livello. I viaggi della speranza in altre strutture devono finire per tanti siracusani che da decenni chiedono di avere una sanità migliore. Alle promesse, questa amministrazione ha risposto con i fatti ed invece di rallegrarsi per il risultato raggiunto, si preferisce gonfiarsi il petto. Peccato che i consiglieri di opposizione si erano espressi in modo diametralmente opposto. Mentre alcuni chiacchierano, l’amministrazione ha mostrato senso di responsabilità, promuovendo la collaborazione con Regione ed Asp che ci porterà ad un risultato storico”.




Nuovo ospedale, stop alle polemiche: Gianni, “non ripetere sempre lo stesso errore”

“Se non c’è una motivazione vera e seria per dire che l’area individuata non va bene, si stoppino subito le polemiche sul nuovo ospedale di Siracusa”. Pippo Gianni, politico di lungo corso, richiama colleghi vecchi e nuovi nell’interesse comune di un obiettivo mai così vicino come oggi.
“Non si deve ripetere il solito copione”, il monito lanciato dall’attuale sindaco di Priolo che vanta un curriculum politico di primo piano, da deputato nazionale e regionale. Da presidente della commissione Sanità, circa vent’anni fa, stanziò 140 miliardi di lire per costruire il nuovo ospedale di Siracusa. Nonostante la disponibilità dei fondi, non se ne fece nulla. “Perchè è sempre mancata l’indicazione dell’area. I soldi c’erano. Avevo indicato dove erano le risorse. Purtroppo Siracusa non è pervenuta: mai indicata l’area. E i soldi sono andati altrove. Mentre qui si chiacchiera, altrove si costruiscono ospedali. Vogliamo ripetere il copione?”, domanda sornione a voce alta.
“Perdere tempo è un errore. E se si continua così, i soldi verranno stornanti e finiranno ad altre province”. Ma Pippo Gianni è convinto che questa sarà però la volta buona. “Perchè c’è un direttore dell’Asp determinato e perchè la volontà della Regione è chiara. Siracusa non faccia scherzi questa volta. E comunque avere scelto un’area vicino all’autostrada è cosa buona. L’ospedale sarà così raggiungibile facilmente da noi che viviamo in provincia. Con un Dea di II livello si potrà poi dare quella risposta sanitaria che oggi nel siracusano non c’è. Ripeto, se non c’è una motivazione vera e seria per dire no a questa area, non si perde tempo e si proceda”.