Siracusa. L’ultimo provvedimento del Consiglio comunale: acquisizione strade private

L’ultimo atto del Consiglio comunale di Siracusa prima dell’avvio della fase commissariale è stato l’approvazione della delibera per l’acquisizione gratuita ed accorpamento al demanio stradale comunale di strade private utilizzate da oltre 20 anni ad uso pubblico.
Forza Italia, con il capogruppo Ferdinando Messina, rivendica il ruolo importante rivestito con il voto favorevole al provvedimento che così è stato approvato.
“Questo atto consentirà ai privati di cedere, dopo il frazionamento catastale, le strade private che da oltre vent’anni sono d’uso pubblico; il Comune potrà, a conclusione dell’acquisizione, procedere alle manutenzioni e alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria”, spiega Messina.




Siracusa. Scioglimento del Consiglio comunale, Mangiafico: “ora tavolo del dialogo”

Non è “una sorta di sfiducia al sindaco Francesco Italia”, però certamente lo scioglimento del Consiglio comunale di Siracusa è “una ferita importante dalla quale, però, bisogna ripartire”. Lo sostiene Michele Mangiafico, vicepresidente dell’assise prossima alla decadenza.
“È inimmaginabile pensare che la sola amministrazione comunale possa rispondere all’esigenza della tenuta sociale della comunità senza l’ausilio di corpi intermedi”. In quest’ottica, il dialogo diventa l’elemento prioritario. “Il primo cittadino – continua Mangiafico – è chiamato da subito a recuperare un’interlocuzione costante con i partiti e movimenti civici, con la rete di associazioni, con le organizzazioni di categoria, senza escludere la possibilità e la capacità di un tavolo settimanale di confronto capace di fungere da cinghia di trasmissione. Sarà necessario moltiplicare le occasioni di ascolto, anche in ragione delle oggettive difficoltà finanziarie dell’ente e, quindi, della consapevolezza di quanto sarà difficile rispondere a bisogni e problemi che la città soffre e manifesta. Serve fiducia, fiducia attraverso le risposte, iniziando dalle risorse che l’approvazione del rendiconto liberava: scuole, strade, cimitero. Interventi visibili e concreti”.




Siracusa. Consiglio comunale out, è ora una giunta “testa bassa e amministrare”

Sindaco e giunta al completo, nello studio verde di Palazzo Vermexio, per lanciare il nuovo modello amministrativo per Siracusa. Senza il Consiglio comunale, avviato a scioglimento, Francesco Italia sente che la pressione è ora tutta sulla sua squadra di governo cittadino. Altro che mani libere da podestà o quasi, la paura è che la situazione possa rivelarsi diversa, con ostacoli a iosa ed un’attenzione verso ogni passo moltiplicata rispetto al passato.
Ecco allora che il primo cittadino lancia il suo messaggio. “Continueremo ad amministrare”, dice allontanando ancora una volta le richieste (per la verità ormai sottotraccia) di dimissioni. Ma con un metodo che Italia riassume in poche parole: “testa bassa sui documenti per almeno 16 ore al giorno”. I suoi assessori, già informati, ascoltano e annuiscono. Non sarà magari una richiesta di cambio di passo però ha lo stesso effetto. Senza bilancini da equilibrio politico su base rappresentativa in Consiglio, ogni assessore deve pensare a lavorare e produrre risultati. Chi rallenta, espone la giunta a troppi rischi nell’attuale scenario. Ed il prossimo, eventuale rimpasto potrebbe pertanto essere dettato da altre logiche, non politiche.
Via il Consiglio comunale, la giunta non taglia fuori i consiglieri comunali anche se privi di carica. “Le interlocuzioni con loro ci saranno sempre. Dialogo aperto anche alle opposizioni. Il consiglio si è sciolto per suo errore però adesso l’obiettivo è pacificare la città”.
Più spazio per sindacati e associazioni di categoria che, insieme ai cittadini, saranno i “supplenti” del Consiglio comunale che non c’è più. Questa la volontà dichiarata. “Perchè governiamo non per occupare posizioni ma per fare il bene della città”, rivendica il sindaco Francesco Italia. “Basta al caos che qualcuno ha determinato perché non soddisfatto delle elezioni. Se ne faccia una ragione. Chi vorrà, troverà le porte aperte per amministrare per il bene di Siracusa”.




Siracusa. Consiglio comunale, ultimo atto: clima avvelenato e c’è chi parla di ricorso

Doveva essere il “gran finale” ma la seduta di ieri del consiglio comunale, con un unico, ultimo, punto all’ordine del giorno da approvare, non è andata a buon fine. La ragione, quella innumerevoli volte già vista: il venir meno del numero legale. Non un caso, ovviamente, ma una precisa volontà. Quella stessa precisa volontà potrebbe essere stata alla base della bocciatura del conto consuntivo, che ha avuto come conseguenza lo scioglimento dell’assise cittadina. Sempre più accreditata, ad ogni modo, l’ipotesi che ci sia stato un errore di calcolo. Magari non da parte di tutti, ma di certo da parte di chi non avrebbe affatto voluto che il consiglio comunale decadesse e che, successivamente, ha fatto di tutto, freneticamente (inclusi i fioretti e le preghiere) perchè si potesse tornare indietro. Ma indietro non si torna e questa mattina il sindaco, Francesco Italia, insieme alla sua giunta, comunicheranno le modalità individuate per andare avanti nella gestione del Comune. Niente dimissioni, su questo nessun dubbio. E già ieri, in consiglio comunale (che si è svolto nel salone Borsellino di Palazzo Vermexio), il primo cittadino alcuni aspetti li ha anticipati. Ha anche ribadito che “se si fosse trattato di bocciatura politica, l’occasione migliore sarebbe stata quella relativa all’approvazione del Bilancio di Previsione, che è la traduzione della programmazione politica di un’amministrazione. Bocciare il consuntivo è come bocciare l’estratto conto. Non ha affatto senso”. Come dire, se l’obiettivo era “mandare a casa il sindaco”, in realtà “a casa” ci torna chi voleva farlo. Cosa succede a questo punto? Le ipotesi secondo cui Italia avrebbe intenzione di rimodulare subito la sua squadra, componendo l’esecutivo solo con i “suoi”, sarebbe priva di fondamento. In questa fase, stando anche a quanto paventato dal capo di Gabinetto, Michelangelo Giansiracusa, l’esecutivo dovrebbe rimanere interamente in carica e le forze che esprimono gli assessori dovranno sostenere politicamente l’attività amministrativa, un po’ per colmare parte del vuoto in termini di confronto che si viene a creare con l’assenza di un consiglio comunale. Il primo cittadino propone, dunque, un modello da seguire, in cui pare intenda coinvolgere forze politiche, ex consiglieri e la città con strumenti di partecipazione. Parole piuttosto vaghe, al momento, ma che saranno spiegate in maniera concreta nel corso della conferenza stampa convocata per le 11,30 nella Sala Archimede. Certo, ci sono appetiti che adesso sembrano essere rinvigoriti. C’è chi intravede spiragli per ruoli di maggiore rilievo. Nessuno dimentica che c’è ancora un possibile posto da assegnare in seno alla giunta comunale, anche non toccando nessuno dei ruoli già assegnati con l’ultima rimodulazione della giunta. E nessuno dimentica nemmeno che per il 5 dicembre è atteso il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dal competitor di Italia alle ultime amministrative, Ezechia Paolo Reale. A prescindere da questo, alcuni consiglieri avrebbero anche l’intenzione di verificare la possibilità di presentare un ricorso, ritenendo, tra gli altri aspetti, frettolosa l’approvazione del Consuntivo da parte del commissario nominato dalla Regione, il funzionario Giovanni Cocco.  Intanto il consiglio è stato aggiornato per l’approvazione di quell’unico punto che ieri non ha ottenuto in “via libera”. Si tratta del provvedimento che regolamenta l’acquisizione gratuita e l’accorpamento al Demanio stradale comunale di terreni di proprietà privata utilizzati ad uso pubblico. Dovrebbe essere approvato oggi pomeriggio, sempre alle 18,30.




Il commissario approva il consuntivo, Consiglio comunale ufficialmente out

È stato approvato d’ufficio dal commissario ad acta, Giovanni Cocco,il bilancio consuntivo 2018 del Comune di Siracusa. Procedura veloce, senza badare troppo agli appello che nelle ultime ore si erano moltiplicati da più parti politiche. Il commissario ha anche firmato il decreto di scioglimento dell’assise cittadina. Quando questa sera i consiglieri comunali si riuninaranno in aula, sapranno già di essere di essere degli “ex”.
Paradossale la vicenda, frutto di errori più che di reale volontà. Il Consiglio va a casa bocciando un atto che il commissario ha, invece, approvato tale e quale in mezza mattinata.
Domani alle 11.30 il sindaco Francesco Italia e la giunta comunale incontreranno la stampa per comunicazioni sul tema.




Siracusa. Pasticcio scioglimento dell’assise, la Scala rassicura: “spazio per discuterne”

Chiamata in causa da una lettera del consigliere Ezechia Paolo Reale, subito ribaltata sui social, la presidente del Consiglio comunale, Moena Scala, non si tira indietro. E, stesso mezzo, invia la sua risposta a poche ore da quella che potrebbe essere l’ultima seduta del civico consesso siracusano. Il tema è la discussione in aula, pur se non all’ordine del giorno, del momento politico e delle cause del probabile scioglimento dell’assise dopo il no al conto consuntivo 2018.
“Ho sempre sostenuto la forte ed assoluta necessità di un dialogo costruttivo tra le forze politiche. Ho tentato di ricondurre nei binari di un corretto e pacato dialogo istituzionale le continue ed immature bagarre di un’aula che spesso ha disatteso ciò che questa città grida ancora a gran voce, ovvero maturità politica”, ricorda la presidente Scala prima di rivolgersi direttamente al consigliere Reale. “La richiesta non può che trovarsi in perfetta sintonia con quanto da sempre messo in atto dalla scrivente, mantenendo tempi e modi fin qui concessi nel rispetto delle tematiche trattate e ricordando a tutti che esiste un ordine del giorno fissato e sul quale ognuno di noi è responsabilmente tenuto ad esprimersi”. Moena Scala ricorda di essere stata proprio lei ad introdurre “uno spazio iniziale dedicato alle comunicazioni su argomenti considerati rilevanti per la città”.
La presidente Scala, però, non nasconde l’amarezza nel riscontrare solo ora tanta attenzione verso certi meccanismi e comportamenti d’aula a dispetto della precedente e “quasi totale indifferenza, soverchiata da una dialettica urlata ed incapace, alla resa dei fatti, di rappresentare questa città come meriterebbe”.
E’ innegabile che siano stati 16 mesi difficili per il Consiglio comunale di Siracusa, stritolata da una composizione politica che non ne ha potuto garantire l’equilibrio. “Auspico che questa dolorosa pagina politica cittadina possa spingere tutti a dare finalmente concreta attuazione a quel ‘cambio di passo’ tanto sperato, quanto necessario”.




Siracusa. Ultima seduta di Consiglio comunale, Reale: “non si può far finta di niente”

Quella di oggi potrebbe essere l’ultima seduta del Consiglio comunale di Siracusa. Il commissario ad acta Giovanni Cocco è arrivato in città ed inizierà a muovere i primi passi per approvare in supplenza del civico consesso il bilancio consuntivo 2018 per poi aprire le procedure di scioglimento dell’assise.
“La seduta odierna non può, a mio avviso, essere limitata alla trattazione dell’ordine del Giorno. Non possiamo certo fingere che non siano accaduti fatti di profondo rilievo istituzionale, quali il voto negativo sulla proposta di rendiconto, che con ogni probabilità comporteranno un’ingiusta sanzione sulla base di una norma iniqua”. Lo dice il leader di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale che ha inviato una lettera alla presidente del Consiglio comunale, Moena Scala, chiedendole di consentire di analizzare in assemblea gli ultimi fatti e le loro conseguenze. “La gente non capirebbe se noi restassimo oggi in silenzio e non dibattessimo anche questo rilevantissimo tema in quella che potrebbe essere l’ultima seduta di questo Consiglio Comunale”, insiste Reale.
“Non evidenziare i veri motivi che hanno condotto all’attuale situazione e non sottolinearne gli aspetti di anomalia che minano autonomia del Consiglio e democraticità del sistema sarebbe un’omissione vile, soprattutto a fronte di molte valutazioni errate, inique ed a volte offensive che, nel forzato silenzio tenuto sino ad oggi dal Consiglio Comunale, sono state veicolate all’opinione pubblica”, l’analisi di Reale che rimane in pressing sull’amministrazione Italia, anche in previsione della data del 5 dicembre quando – dopo un paio di rinvii – il Tar dovrebbe pronunciarsi sul ricorso elettorale presentato proprio da Reale contro il risultato dello spoglio delle amministrative 2018.




Siracusa. L’ultima mossa per salvare il Consiglio comunale: nota inviata alla Regione

L’ultima carta da giocare per evitare lo scioglimento del Consiglio comunale di Siracusa porta la firma del gruppo consiliare di Siracusa Protagonista. Con una articolata nota inviata nelle ore scorse all’assessorato regionale alle Autonomie Locali, viene chiesta una proroga al 27 novembre per l’approvazione del rendiconto di gestione. In quella data scadrebbe, secondo Siracusa Protagonista, il termine di trenta giorni decorrente dalla nota di “avviso” del commissario ad acta, protocollata il 28 ottobre. In alternativa, viene richiesta una convocazione urgente ad hoc del Consiglio Comunale di Siracusa direttamente a cura del Commissario ad acta.
A motivare una simile richiesta di tempi supplementari è la mancata pubblicazione del bilancio di alcune società partecipate. Nel consuntivo non c’è traccia del bilancio del Consorzio Universitario Archimede. Lo aveva segnalato nella seduta dell’8 novembre la consigliera Cetty Vinci e quel suo documento scritto è stato allegato alla richiesta di proroga o nuova convocazione.
“Contestiamo le anomalie che vi sono state nell’approvazione del consuntivo. All’assessorato regionale chiediamo di verificare quanto da noi dichiarato, prima di procedere ad un probabile ed eventuale scioglimento del Consiglio Comunale”, dice Enzo Vinciullo insieme ai consiglieri comunali Salvatore Castagnino, Fabio Alota e Mauro Basile. “Per dimostrare che non vi è alcun attaccamento alle poltrone da parte nostra, rinunciamo al gettone di presenza fino al termine del mandato nel caso in cui il Commissario, ascoltate le nostre ragioni e le nostre considerazioni, dovesse riconvocare il Consiglio Comunale”.
Lunedì il commissario ad acta, Giovanni Cocco, sarà a Siracusa per avviare le procedure che porteranno alla probabile approvazione del conto consuntivo sostituendosi al Consiglio comunale. “Sbobini la seduta, ascolti gli interventi di tutti i consiglieri e verifichi le criticità e solo dopo valuti a mente serena se ci sono i termini per una riconvocazione del Consiglio comunale”.




Siracusa. Cade il consiglio, Italia: “Non mi dimetto, nuove soluzioni per governare la città”

Il sindaco, Francesco Italia si prepara a governare la città con la sua giunta e ipotizzando nuovi soluzioni che “garantiscano la pluralità”. Questo sembra trapelare dalle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino questa mattina su FMITALIA. Italia non usa mezzi termini e respinge con forza le accuse di quanti sostengono che dietro la bocciatura del conto consuntivo 2018, che avrebbe ormai determinato lo scioglimento del consiglio comunale, possa esserci un chiaro piano, magari architettato proprio da Italia. Un’ipotesi che il sindaco giudica assurda. Parla di chi descrive simili scenari come di chi “da tempo non ha il senso del ridicolo. I consiglieri- tuona Italia- avrebbero dovuto dire subito la verità e cioè che hanno sbagliato. Un clima di contrapposizione inaccettabile quello che si è venuto a creare- prosegue- con conseguenze purtroppo molto gravi per la città e il fatto che adesso tentino in tutti i modi di trovare appigli e scuse è molto spiacevole”. Italia rincara poi la dose.  “Bastava dire che si sono pentiti-ribadisce-  chiedere scusa e di votare, se possibile,  il consuntivo 2018, che non è, del resto uno strumento di programmazione. Ci siamo insediati a luglio del 2018, quando le risorse erano già spese. Il consuntivo è solo la fotografia di quanto già fatto. Singolare che il Bilancio di previsione, che è invece, lo strumento politico che caratterizza una giunta, sia stato approvato in prima convocazione da 13 consiglieri comunali, per la prima volta dopo circa 10 anni, lo scorso Aprile”. Il sindaco utilizza parole forti.  “Ci sono momenti in cui bisognerebbe avere dignità e senso di rispetto per i cittadini, tacendo- dice ancora- tentando di recuperare, se si può”. L’atteggiamento del primo cittadino, a questo punto, non sembra affatto di apertura nei confronti di chi “ha determinato questa grave frattura”. “Ho sempre cercato di creare un clima di unità, con tutte le forze politiche- assicura- ma mi sono trovato di fronte ad un comportamento politico irresponsabile, che dimostra come queste persone siano interessate solo a posizioni di potere”. I nuovi scenari sono quindi chiaramente allo studio. Il sindaco non si sbilancia ma assicura che “se la questione consiglio comunale dovesse chiudersi con lo scioglimento, metteremo  la città nelle condizioni di continuare a svilupparsi, progredire e dare senso al  lavoro svolto in un anno e mezzo, nonostante il clima avvelenato”. Italia è intanto pronto a pubblicare i nomi di quanti hanno votato il consuntivo 2017 ma non il consuntivo 2018,  “per dimostrare che non c’è nulla di politico. E’ stato semplicemente un errore in consiglio comunale. L’intenzione – il primo cittadino non ha dubbi – era quella di fare cadere il numero legale”. Del futuro dell’amministrazione della città, Italia lascia intuire quindi la volontà di avviare confronti con quanti hanno sostenuto la sua amministrazione e con le categorie produttive della città. Infine un riferimento alla sua squadra. “Sono tutte persone- conclude Italia- che lavorano 16 ore al giorno”. Nella giunta Italia, attualmente composta da 8 assessori, potrebbe ancora essere inserito un componente, secondo quanto consente la legge.




Siracusa. Addio al consiglio comunale, dopo lunedì vuoti i 32 scranni: arriva il commissario

Addio al consiglio comunale di Siracusa. Quella di ieri, in un clima per certi versi sospeso, con nervosismi, sorrisi tirati, qualche sguardo di fuoco, è stata  la penultima seduta dell’assise cittadina, l’ultima pienamente operativa. La bocciatura del Bilancio Consuntivo, qualunque sia stato il motivo che l’ha determinata; che si sia trattato di un errore di calcolo da parte di qualcuno, di una volontà precisa da parte di altri, di una conoscenza superficiale del diritto amministrativo, da parte di altri ancora, non ha lasciato alcuno spiraglio di recupero, nonostante i febbrili , frenetici, nervosi tentativi degli ultimi giorni. Il commissario nominato dalla Regione, il funzionario Giovanni Cocco, si sostituirà al consiglio comunale, ormai dunque sciolto, e approverà lunedì lo strumento finanziario. Da quel momento la giunta, con a capo il sindaco, Francesco Italia, lavorerà senza contraddittorio, rapportandosi solo con il commissario. Subito dopo il “no”, di cui alcuni non avevano ben valutato le conseguenze, era partita la corsa contro il tempo, il tentativo di studiare una soluzione che in corner potesse salvare consiglio (e consiglieri). Colloqui, approfondimenti, dialoghi, pare, anche con l’assessorato regionale agli Enti Locali, che in un primo momento sembrava aver mostrato delle aperture. Nessuna delle ipotesi valutate, tuttavia, sarebbe stata supportata dai criteri previsti dalla legge. Insomma, nulla da fare. Restano, tuttavia, degli elementi politici emersi proprio in questa circostanza. L’atteggiamento assunto da molti all’indomani di quanto accaduto, l’accanimento, la preoccupazione, l’ira perfino in qualche caso, oppure, all’opposto, la gioia incontenibile. Tutti fattori che hanno lasciato emergere una serie di dati politici e di obiettivi . Quello che sarà, dunque, lo si vedrà a partire da lunedì. A prescindere da tutto questo, ieri sera, il consiglio comunale ha affrontato alcuni dei punti all’ordine del giorno. Lunedì alle 18 darà, invece, il “via libera” all’acquisizione gratuita e l’accorpamento al Demanio Stradale comunali di terreni di proprietà privata utilizzati ad uso pubblico, tema che ieri è rimasto in sospeso.Saranno a carico dell’Ente le eventuali spese di frazionamento e gli atti catastali. Per il resto, “ok” ad un debito fuori bilancio di 42 mila euro per i lavori di ristrutturazione della scuola di via dei Mergulensi. “Si” anche alla proposta di Sergio Bonafede, per impegnare l’amministrazione comunale a predisporre corsi di preparazione per i sorteggiati a ricoprire l’incarico di presidenti di seggio, segretari e scrutatori, con il coinvolgimento della Prefettura e l’Ordine degli Avvocati, valendo come credito formativo obbligatorio. E questo, a quanto pare, è tutto.