Siracusa. Reale punge Granata: impresentabili e responsabili, “Caro Fabio, non ricordi?”

Con un nuovo video postato sulle sue pagine social, Ezechia Paolo Reale rilancia la polemica sulle “metamorfosi” politiche che avrebbero raggiunto il top con il recente rimpasto della giunta. In particolare, il leader di Progetto Siracusa torna a pungere l’assessore Fabio Granata. Lo fa con un video con destinatario chiaro sin dal titolo: “Caro Fabio, può essere mai che non ti ricordi?”.
Il Fabio in questione è proprio Granata e quell’elenco di presunti “imprensentabili” che, durante la campagna elettorale, l’allora candidato sindaco di Oltre presentò in Prefettura. “Il 30 maggio – dice nel video Reale rivolto a Granata – ti sei recato in Prefettura per presentare un elenco di soggetti candidati che mi supportavano e che, a tuo avviso, avevano scheletri nell’armadio. Adesso hai scritto che in quell’elenco non c’erano candidati di Amo Siracusa. Forse non lo ricordi, ma io quel documento ce l’ho. Il prefetto ha trasmesso quel tuo elenco al questore per eseguire la verifica e riscontri dovuti. Al primo rigo dell’elenco c’è, guarda caso la lista Amo Siracusa”.
Amo Siracusa è recentemente passata a sostegno della maggioranza e, dopo il rimpasto, può contare su di un assessore: Maura Fontana.

https://www.facebook.com/epreale/videos/723109361443354/




Siracusa. Cutrufo in difesa di Amo Siracusa: “Reale stia sereno, tutto già chiarito”

Le ultime dichiarazioni di Ezechia Paolo Reale tornano ad agitare la politica cittadina. A replicare è il leader di Amo Siracusa, movimento politico chiamato in causa da Reale nel suo video in cui si torna a parlare della lista dei cosiddetti impresentabili candidati alle ultime amministrative, presentata in Prefettura dall’attuale assessore comunale Fabio Granata.
“Tutti i punti del programma di governo della città del sindaco Italia sono stati da noi esaminati con lo stesso, integrati con quanto da noi proposto, e condivisi”, precisa intanto Gaetano Cutrufo. “Tutte le contrapposizioni politiche che ci hanno visto leali oppositori durante la oramai trascorsa campagna elettorale fanno parte di una storia passata: la città ha bisogno di un buon governo e di figure capaci e in grado di dare sostanziali contributi all’azione amministrativa. Noi ci poniamo in questo cammino con energia e fiducia e senza remora alcuna. Le differenze con Fabio Granata restano e saranno sempre oggetto di un confronto aperto e leale ma le diffidenze non fanno parte del nostro modo di essere. Quanto riportato dall’avvocato Reale è stato ampiamente discusso, chiarito e superato con i soggetti interessati prima del nostro appoggio all’azione di governo”.




Siracusa. Doppiopesismo, poltrone e voltagabbana: “c’è una questione morale”

Il rimpasto ed i nuovi equilibri politici a Palazzo Vermexio restano tema caldo. I consiglieri comunali Roberto Trigilio e Silvia Russoniello (M5s), dopo aver assistito al riposizionamento di alcune forze che siedono in aula Vittorini, sollevano la questione morale. “Manca totalmente il rispetto del proprio elettorato e del cittadino. Mancano i programmi, i progetti e le soluzioni per i problemi di Siracusa e dei siracusani. L’unico scopo evidente è continuare a gestire quel po’ di potere che si può. Altro che pacificazione, qui l’inciucio si è fatto arte”, scrivono i due in una nota in cui riconoscono comunque a Reale di aver toccato un tema vero.
“E’ uno spettacolo avvilente quello che la politica siracusana sta regalando in questi ultimi giorni. Dal rimpasto ai cambi di casacca, dal doppiopesismo all’attaccamento alla poltrona. Persino L&C alza una timida voce di sdegno per l’operazione rimpasto che ha trasformato la giunta in un pullman multicolor, al cui interno trovano allegramente posto esponenti di centrodestra e centrosinistra. Siamo orgogliosamente diversi e strenuamente all’opposizione di una giunta con poche idee amministrative”, il pensiero di Russoniello e Trigilio. Che ai colleghi d’aula “folgorati sulla via di Palazzo Vermexio” rammentano che se non si ritrovano più nello schieramento con cui sono stati eletti, possono anche rimettere il mandato. “C’è più dignità nel passare la mano che nel passare per opportunisti”.




Fuoco amico sulla giunta Italia, anche Sos Siracusa perplessa sulla nomina di Fontana

Dopo gli appunti di Lealtà e Condivisione, forza politica a sostegno del sindaco Italia e con una rappresentante in giunta (Rita Gentile), anche l’anima ambientalista del centrosinistra siracusano avanza dubbi e interrogativi sul rimpasto. Sos Siracusa non sembra condividere la nomina come nuovo assessore all’Urbanistica di Maura Fontana.
“Se nulla si può aggiungere sulla vicenda giudiziaria che l’ha vista assolta in merito ad un’accusa di abuso d’ufficio perché il fatto non sussiste, in qualità di proprietaria-committente e progettista di un complesso turistico sopra il Fiordo della Pillirina e all’interno degli attuali confini della Riserva Terrestre Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena, non si può non ricordare, come già fatto da alcuni organi di stampa locali, che la stessa sentenza riporta al suo interno che ‘i provveddimenti concessori (…) devono ritenersi afflitti da alcuni rilevanti profili di illeggitimità’”.
Per Sos Siracusa salta all’occhio anche “il ruolo professionale del neo assessore all’Urbanistica, progettista di un comparto di ville mono e bifamiliari che hanno interamente ricoperto una zona mite di campagna come Isola-Carrozzieri. Comparti di edilizia convenzionata frutto di uno scellerato PRG le cui ripercussioni sono oggi chiaramente visibili dall’Isola, all’Epipoli passando per Tremmilia con un’espansione a macchia d’olio della città che ne ha massacrato il profilo con numerosi scheletri di case ancora oggi invendute. Un aumento ingiustificato di volumi e superfici edificate che rende ancor più difficile e antieconomica la gestione dei principali servizi al cittadino che spesso lamentiamo”.
Sos Siracusa – cartello di associazioni ambientaliste – solleva allora una questione di opportunità politica e di compatibilità. La storia professionale (legittima) di Maura Fontana non si abbinerebbe – è la valutazione – con gli indirizzi del programma politico della giunta attuale in termini di “consumo di suolo zero”.




Siracusa. I renziani di Italia Viva alla conquista del Consiglio comunale. E in giunta…

Cambiamenti in vista anche sulla scena politica siracusana dopo la nascita del nuovo soggetto politico Italia Viva. La “creatura” di Matteo Renzi ha in provincia la sua figura chiave nell’ex sindaco, Giancarlo Garozzo. Con politica coerenza, ha annunciato nei giorni scorsi l’addio al Pd e la piena ed entusiastica adesione al movimento politico che si piazza tra i moderati ma con un occhio attento alla sinistra, dove il Pd rimane alleato naturale però non unico, e l’obiettivo di dare vita ad un nuovo polo.
In attesa di capire le mosse di Francesco Italia verso il movimento renziano, è possibile immaginare che la nuova formazione politica potrebbe subito presentarsi come una “forza” in Consiglio comunale: Trimarchi, Spataro, Pantano e forse anche Zappalà potrebbero costituirne l’ossatura. E in una mappa politica molto liquida, come quella dell’attuale assise, non sorprenderebbero eventuali e più che probabili adesioni anche dal centrodestra.
Quanto alla giunta, assessori come Alessandra Furnari e Cosimo Burti possono venire considerati (per storia politica personale) nell’orbita di Italia Viva, mentre il “tecnico” Pierpaolo Coppa potrebbe essere il nome nuovo e in più per l’universo renziano aretuseo.
Ad uscirne pesantemente indebolito sarebbe il Pd, improvvisamente all’angolo in giunta ed in Consiglio. Ma non dormono sonni tranquilli neanche in Forza Italia e tra i banchi del centrodestra.




Siracusa. Politica incandescente, Granata contro Reale: “sconfitto e traumatizzato”

Non si fanno attendere le reazioni alle accuse di doppiopesismo mosse da Ezechia Paolo Reale a diverse componenti politiche, di opposizione ieri e di maggioranza oggi. Fabio Granata, assessore alla legalità citato dal leader di Progetto Siracusa per la battaglia contro gli impresentabili che sarebbero poi transitati dalla parte dell’amministrazione, replica a stretto giro di posta. “A volte le sconfitte elettorali lasciano traumi evidenti nelle persone e le trasformano lentamente quanto inesorabilmente. L’ultima uscita pubblica del consigliere Ezechia è dimostrazione plastica di questa dinamica. Fabio Granata, Francesco Italia e l’intera Giunta Comunale non accettano lezioni di etica e di politica da nessuno, tanto meno da chi nella costruzione della sua ennesima candidatura fallimentare a sindaco della Città, non ha avuto remora alcuna ad accettare sostegni e candidature ‘discutibili’. E questo – continua Granata – non secondo una valutazione soggettiva, ma alla luce delle sentenze penali successivamente sopraggiunte nei confronti dei suoi sponsor o candidati delle sue liste. Tanto meno da parte di chi non ha mai espresso una sola parola contro quel Sistema Siracusa che ha massacrato la nostra città”.
Parole, quelle di Fabio Granata, destinate a rendere ancora più incandescente il clima politico. “Rassicuriamo il consigliere Ezechia Reale che nella relazione denuncia alla Prefettura di Siracusa non erano presenti candidati di Amo Siracusa e che, per quando riguarda l’espressione in Giunta dello stesso gruppo, l’architetto Fontana, dovrebbe conoscere bene l’esito del procedimento che l’aveva vista coinvolta visto la sua piena assoluzione, merito sia della totale estraneità ai fatti contestati che della abilità del difensore: lo stesso avvocato Paolo Reale al quale consiglio vivamente di tornare alla professione a tempo pieno. Ed a proposito di ‘trasformismo’, potrei infierire ricordando il suo rapido passaggio dalla fede radicale e da assessore di Crocetta alle ‘magnifiche sorti e progressive’ del centrodestra…”.




Siracusa. Metamorfosi politiche, tradimenti e altre storie: “impresentabili ora responsabili”

Il salto della barricata del gruppo di Amo Siracusa, nato come opposizione ma adesso entrato in giunta con Maura Fontana, manda su tutte le furie Ezechia Paolo Reale. Il leader di Progetto Siracusa era stato sostenuto nella sua corsa per la sindacatura anche da quel gruppo politico che un anno dopo le elezioni pare aver cambiato opinione.
“L’ingresso in giunta del gruppo di Amo Siracusa, che aveva appoggiato la mia candidatura alle elezioni, è stato salutato dal Sindaco, con una lunga ed accorata perorazione, come atto di responsabilità verso la città che, per poter sopravvivere, pare proprio abbia assoluto bisogno di loro e di qualche altro ‘responsabile’, già arruolato o pronto ad esserlo. In realtà non è così. Ad aver bisogno di loro non è la città, ma il sindaco. Siracusa avrebbe, invece, avuto bisogno della loro coerenza per interrompere un’esperienza di governo sino ad oggi disastrosa”, si sfoga.
Reale punta l’indice contro Mangiafico e Ricupero, eletti proprio con il “suo” Progetto Siracusa. “La scelta di schierarsi con il sindaco, e contro il proprio movimento, è un tradimento degli ideali e dell’impegno profuso dagli altri 30 candidati e da tutti i sostenitori di Progetto Siracusa. Che il Sindaco li abbia appellati come ‘responsabili’, con un richiamo immediato e diretto, che immagino non voluto, ai più celebri Razzi e Scilipoti, è già ironia sufficientemente descrittiva, alla quale non è necessario aggiungere altro. Sono, invece, contento per gli amici di Amo Siracusa, eletti e non eletti, compresi i vertici Gaetano Cutrufo e Mario Bonomo. Trattati come pezzenti e delinquenti, durante una campagna elettorale falsa e violenta, segnalati al Prefetto come ‘impresentabili’ e dati in pasto all’opinione pubblica, oggi le donne e gli uomini di Amo Siracusa costringono chi li offendeva e li denunziava ad elogiarli ed a scodinzolare ossequioso al loro cospetto. Gli ‘impresentabili’ di ieri – dice con mordente sarcasmo Reale – si sono trasformati, come per miracolo, nei ‘responsabili’ di oggi, accolti positivamente, per il tempo che saranno utili, nei circoli intellettuali e nei salotti bene della città da quella borghesia snob che storceva il naso raffinato ed agitava le manine ben curate quando Randazzo, Moschella, Italia e Granata fremevano di sdegno di fronte al loro imminente assalto ai cristallini ed immacolati palazzi del potere locale. E’ una bella rivincita. Ma quella che per gli ex impresentabili è metamorfosi, per Fabio Granata è nemesi, destino beffardo. Proprio sui loro voti oggi si poggia, ironia della sorte, il suo nuovo assessorato alla ‘legalità'”.




“Nè metamorfosi, nè tradimenti”, Mangiafico spiega la scelta di Amo Siracusa

“Se ciò che noi abbiamo proposto si traduce in azione amministrativa, credo che sia un bene per la mia città e ne sono felice”. Michele Mangiafico replica così alle pesanti accuse mosse dal leader di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale a lui e agli altri consiglieri di “Amo Siracusa”,  Carlos Torres  e Gaetano  Favara, che con l’ingresso in giunta di Maura Fontana, che li rappresenta, sono entrati a far parte a pieno titolo della maggioranza a sostegno del sindaco, Francesco Italia. Reale li definisce “impresentabili”.  La replica arriva dal profilo Facebook di Mangiafico. Il vice presidente del consiglio comunale ripercorre i momenti che lo hanno condotto, durante le ultime amministrative, a sostenere la candidatura di Reale alla carica di primo cittadino.  “Il programma -ricorda Mangiafico- resta per me una bussola dell’azione amministrativa, avendo personalmente contribuito ad obiettivi che in questi quattordici mesi sono stati anche spunti di dibattito in consiglio comunale e oggi si trovano persino nel più recente bilancio del Comune di Siracusa. Ma, al di là del merito, nella primavera del 2018 abbiamo condiviso con Paolo un metodo. Nel senso che io ho rappresentato a lui cosa avrebbe significato la mia eventuale presenza in Consiglio comunale e lui ha apprezzato il mio pensiero: recuperare il senso di comunità, attraverso il dialogo, con proposte costruttive, con un atteggiamento scevro dalla denigrazione dell’altro. Un impegno civile accompagnato da serenità di giudizio e propedeutico allo sviluppo del territorio. Da lì -puntualizza- non mi sono mosso. Anzi. Nel tempo ho incontrato sulla strada del consiglio comunale alcuni coetanei, come Carlos Torres e Gaetano Favara, con cui abbiamo condiviso specifiche proposte per la città, che disegnano una comunità più attenta ai più deboli, alla sicurezza di tutti, in primo luogo dei più piccoli e, più in generale una città vicina alle nuove generazioni. Se ciò che noi abbiamo proposto si traduce in azione amministrativa-ribadisce-  credo che sia un bene per la mia città e ne sono felice”.




A Siracusa l’anatema di Bonelli (Verdi): “bonifiche, qui il fallimento dello Stato”

Le mancate bonifiche nel quadrilatero industriale siracusano devono finire in Consiglio dei Ministri. Il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, ne è sicuro. E questa mattina da Siracusa è tornato ad attaccare governo e Regione per i rispettivi ritardi in una storia ormai ventennale. “Il Governo deve assumersi la responsabilità di fare partire le bonifiche, valutando la posizione delle imprese presenti sul territorio dal punto di vista del danno ambientale che è stato causato alla cittadinanza”.
“Questo territorio – ha proseguito Bonelli – è da tempo alle prese con una grave emergenza ambientale, che rappresenta il fallimento dello Stato. Qui purtroppo viene applicato il principio in base quale chi inquina non paga e questo è inaccettabile”.
Bonelli ha affrontato anche la questione inerente alle trivellazioni nella Val di Noto: “Il presidente Musumeci scarica le responsabilità sul governo nazionale, giocando a ping pong, ma – ha spiegato Bonelli – la legge parla chiaro: la Regione rilascia le autorizzazioni per la terra ferma, quelle a mare invece vengono rilasciate dallo Stato. Ecco perché è già partita una diffida alla Giunta siciliana perché ritiri l’autorizzazione e lo faccia entro i prossimi trenta giorni. Le trivellazioni sono un modo preistorico e barbaro di produrre energie e noi riteniamo irresponsabile l’atteggiamento della Regione”
Per quanto riguarda la costruzione di un resort a 5 stelle nell’isolotto di Capo Passero, Bonelli sottolinea come “si tratti di un’operazione che determina un processo di privatizzazione delle bellezze ambientali e dei siti archeologici del nostro paese. Inaccettabile che la Regione non sia intervenuta prima. Mi muoverò presso il ministero dell’ambiente chiedendo anche l’immediato intervento dell’Unione Europea”.
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Siracusa. Rimpasto di giunta, ultimo atto: il Pd ora ha fretta di chiudere la partita incrociata

E alla fine è arrivato il momento del Pd, ultimo atto del rimpasto di giunta. Il sindaco Francesco Italia lo aveva detto lunedì, prima del giuramento di tre nuovi assessori: “per l’ultimo assessorato, aspetto il Pd. Faccia in fretta, altrimenti pronti ad aprire a chi ha mostrato volontà di dialogo costruttivo con l’amministrazione”. Un riferimento al M5s o ad una sua componente e forse anche a pezzi di Forza Italia.
Da un punto di vista di tattica politica, le parole di Italia sono state quel “pepe” che spingerà le varie anime del Partito Democratico a chiudere la partita stasera o al massimo domattina. Il nome che da tempo circola per l’ingresso in giunta è quella del segretario cittadino Marco Monterosso. Ma, come tradizione, non è mai una partita semplice quella che si gioca all’interno dello spaccato Pd. Pertanto servono incroci ed incastri insieme a fortunate coincidenza astrali.
L’addio dei renziani al Pd, ad esempio, è una di queste ultime. Ha certamente semplificato l’intesa. Bisogna convincere tutti adesso a mandare giù il nome di Salvo Adorno per la segreteria provinciale del Partito Democratico, in un delicato incastro di pesi e contropesi interni che richiedono bilancino da farmacista.
Se il nome di Marco Monterosso rimane quello “ufficiosamente ufficiale”, nelle ultime ore si vociferava anche di Glenda Raiti, cognome importante, figlia di Turi, esponente di spicco del centrosinistra siracusano. Ma pare che non si sia andati oltre il “si dice”. Fuori dai giochi i nomi di outsider fugacemente ipotizzati in una o in un’altra delle riunioni Pd. Sorprese sempre possibili e dietro l’angolo con l’area zingarettiana ago della bilancia.
Se l’incastro ci sarà (assessorato ad una anima del Pd, segreteria provinciale all’altra), stasera o al più tardi domattina si potrà chiudere per il rimpasto. Ma non è da escludere l’ennesimo supplemento di meditazione con rinvio al fine settimana.