Siracusa. Un cerchio magico attorno al sindaco Italia? Granata: “Moschella, che dici?!?”

Le parole con cui Fabio Moschella si è congedato dalla giunta comunale non sono andate giù leggere ad un altro Fabio, l’assessore Granata. “Cerchio magico? Non so da dove il mio amico Fabio Moschella abbia ricavato la percezione di un cerchio magico attorno a Francesco Italia che determinerebbe le decisioni della giunta e il governo della città. Fermo restando che non delegherei mai a nessun organismo informale scelte che coinvolgono anche la mia responsabilità politica, ribadisco che nella mia precedente e non breve esperienza di governo non ho mai visto un tale livello di discussione e partecipazione alle decisioni così come nella giunta di Francesco Italia. Semmai ho avvertito a volte un eccesso di discussione e non poche volte ho infatti sollecitato il Sindaco a decidere liberamente e velocemente senza troppi passaggi”.
Granata era candidato sindaco, come Moschella e Randazzo. In fase di ballottaggio, i tre hanno poi sostenuto Francesco Italia. “E lo abbiamo fatto tutti e tre sulla base di un programma comune e su una forte affinità elettiva nella visione del governo della città. Una fiducia ben riposta che confermiamo anche come movimento politico Oltre”.




Siracusa. Randagismo, incontro in Prefettura: “è emergenza, servono misure ad hoc”

“La condizione dei cani randagi nella provincia di Siracusa è fuori controllo”. A sostenerlo sono i consiglieri comunali Francesco Burgio e Chiara Ficara (M5s), per i quali “il fenomeno del randagismo è generatore di accanimento sugli esemplari che vagano per le città e delle volte pericolo per gli esseri umani”.
Burgio e Ficara saranno ricevuti dal prefetto Pizzi domani, lunedì 8 Luglio, “perchè si possa partire -dicono- da una base solida per affrontare l’annoso problema. Punto di partenza, il rispetto dei doveri istituzionali a tutti i livelli da adempiere ognuno per il proprio settore di competenza”.
I due consiglieri cercano di riaccende i riflettori sul fenomeno, dopo il tavolo prefettizio del 2016. “Il randagismo rappresenta un tema molto delicato sul quale non può e non deve affievolirsi l’attenzione, soprattutto da parte delle istituzioni che nel passato hanno, invece, mostrato inadeguatezza rispetto ad un problema che in molti casi ha acquisito carattere emergenziale. Vi sono dati riguardanti la nostra provincia che rivelano la grave carenza ed inadeguatezza nella gestione del fenomeno da parte dei soggetti preposti. Occorre, pertanto, fare chiarezza su ruoli ed azioni e sul necessario rispetto delle norme di Legge in materia”. Secondo alcuni dati non verificati, sarebbero circa 30mila i cani vaganti in provincia di Siracusa. 




Siracusa. “Uffici delle circoscrizioni al collasso”, denuncia di Silvia Russoniello (M5S)

Uffici delle circoscrizioni al collasso La denuncia è della consigliera comunale, Silvia Russoniello. L’esponente del Movimento 5 Stelle denuncia una situazione che starebbe causando una serie di disagi ai cittadini. Il problema sarebbe legato ai cambiamenti agli orari di apertura pomeridiana, a cui si aggiungono “ferie, malattie da un lato e ferie e pensionamenti dei dipendenti “. Tutto questo, secondo Silvia Russoniello, rischierebbe di paralizzare l’attività degli uffici, creando un grave danno all’utenza in un periodo dell’anno in cui, in vista delle partenze per le vacanze, aumentano per esempio le richieste di rinnovi di carte d’identità”. “Il Comune – ricorda Russoniello-  funziona solo se ha del personale motivato, formato e qualificato. Con una valorizzazione delle sue competenze e capacità, dal punto di vista sia umano sia professionale, che deve essere costante. Perché sono i dipendenti comunali a metterci la faccia con i cittadini e se hanno problemi il sindaco deve aiutarli mettendo a loro disposizione uffici efficienti. Invece  si modificano gli orari di apertura pomeridiana degli uffici circoscrizionali, costringendo alcuni dipendenti a spostamenti in altri uffici non solo di pomeriggio ma anche di mattina. Quando c’è già altro personale e quello spostato momentaneamente non può far molto, essendo privo di strumenti operativi come computer e quant’altro”. Russoniello contesta, inoltre, la mancata applicazione dell’atto di indirizzo con cui le municipalità a Siracusa vengono ridotte a 5 in luogo delle 9 circoscrizioni.




Siracusa. Edilizia scolastica, progetti bocciati dalla Regione: il Comune valuta impugnativa

“I progetti per migliorare le condizioni di 4 edifici scolastici siracusani sono stati esclusi dal finanziamento regionale. Il Comune di Siracusa ha perduto circa 1,7 milioni di euro”. Il consigliere comunale Ezechia Paolo Reale ha scoperto e segnalato il nuovo caso, poche settimane la bocciatura di un finanziamento per l’assenza di una firma digitale. “Se invece di impiegare il loro tempo a fare la vecchia e scadente politica della campagna acquisti tra i consiglieri comunali, sindaco e giunta si impegnassero a fare le cose per bene?”, si domanda polemica su facebook. Esclusi dal finanziamento i progetti per i comprensivi Costanzo, Giaracà, Verga e Paolo Orsi.
Dagli uffici delle politiche scolastiche appaiono sorpresi dalla decisione della Regione, nella predisposizione del piano triennale dell’edilizia scolastica. E’ un documento che rappresenta un elenco di priorità, aggiornato annualmente. I progetti presentati dal Comune di Siracusa sarebbero corredati di tutti gli atti ma per Palermo “vanno approvati da organo di vertice gestionale dell’amministrazione”. Secondo una diffusa interpretazione soddisferebbe la richiesta l’avvenuta approvazione da parte del dirigente del settore. Non è escluso che Palazzo Vermexio possa impugnare la decisione della Regione.




Noto. Il senatore Giarrusso a Salvini: “Commissione per sciogliere il Comune”

Un’interrogazione del senatore Mario Michele Giarrusso sulla vicenda legata all’amministrazione di Noto. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Antimafia chiede una commissione per  lo scioglimento  del Comune di Noto. Al  Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, l’esponente pentastellato chiede se  “sia a conoscenza dei gravissimi fatti che riguardano l’amministrazione comunale di Noto e non intenda attivare la procedura di scioglimento dell’Ente”. “Il territorio di Noto-spiega l’esponente del M5S- sarebbe caratterizzato dalla presenza di diverse associazioni di stampo mafioso. Poiché risulta che il sindaco avrebbe rapporti stretti con un boss locale di spicco, abbiamo chiesto al Ministro dell’Interno se vi siano i presupposti per avviare la procedura di scioglimento del Consiglio comunale di Noto. Il boss Rino Albergo, come risulta nelle inchieste giornalistiche di Paolo Borrometi, ha gestito indisturbato svariate attività commerciali nel centro di questa importante cittadina turistica-prosegue Giarrusso –  e gestito il catering del “Gran Ballo UNESCO”, prima di ricevere le interdittive antimafia della Prefettura di Siracusa”. Al ministro Salvini viene, pertanto, richiesto di intervenire con urgenza con la “commissione d’acceso per lo scioglimento per mafia del Comune”.




Pronto Soccorso di Noto chiuso, Forza Italia chiede l’intervento del prefetto: “Regione assente”

“E’ inaudita e sospetta la chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale di Noto. Grave nella sostanza e nella forma. Si lascia un territorio che oggi ospita, fra residenti e turisti, circa 60 mila persone senza un presidio di primo intervento nella stagione in cui massime sono le esigenze per le condizioni climatiche e per l’afflusso dei visitatori”. Da Roma, fa sentire la sua voce Stefania Prestigiacomo. La parlamentare di Forza Italia lamenta anzitutto la forma. 
”Si chiude senza avvisare le istituzioni, il sindaco di Noto in primo luogo e i sindaci dei comuni della zona sud che sull’ospedale di Noto gravitano. E possibile che il sindaco, responsabile della sanità pubblica in un territorio venga a sapere della chiusura del pronto soccorso dai social network? Inquietante e sospetto poi che la chiusura sia dovuta alla contemporanea assenza di alcuni medici per infortunio sul lavoro. Ancora più preoccupante – dice Stefania Prestigiacomo – che una situazione del genere potrebbe ripetersi fra gli anestesisti, stante le voci che circolano, che di fatto segnerebbe il collasso dei servizi ospedalieri. E questo dopo la chiusura del punto nascite di qualche tempo fa proprio a Noto”.
La deputata azzurra chiama in causa il prefetto, “perché prenda in mano la situazione a fronte della intollerabile e dolosa assenza della Regione che da una parte sguarnisce la sanità del siracusano, accettando un inammissibile vulnus nel diritto alla salute, dall’altra coltiva la nascita e crescita di un nuovo ospedale, il San Marco, nel catanese, a pochi chilometri da Lentini, dove per far spazio all’imperialismo sanitario etneo, l’ospedale è stato classificato a presidio di base pur essendo di fatto un Dea di primo livello”.
Duro il commento anche di Pippo Gennuso. “Il Pronto Soccorso del Trigona deve riaprire in fretta e con la normale dotazione organica, non facendo ricorso ai medici pensionati. Se il direttore generale dell’Asp non riesce nemmeno a gestire medici per il reparto di primo soccorso, siamo davvero alla frutta. Sto valutando ogni iniziativa possibile per difendere i cittadini del mio territorio. L’Asp e l’assessore Razza facciano il loro: trovino medici in pianta stabile per tenere aperti i reparti. Niente compromessi per Noto e basta cercare di far brillare solo l’ospedale di Avola, il cui pronto soccorso preso d’assalto in queste ore di emergenza mostra tutti i suoi limiti, specie in capacità di accoglienza”.




Nuovo ospedale, martedì la Commissione regionale Sanità a Siracusa

La Commissione regionale Sanità martedì 9 luglio sarà a Siracusa per un incontro sulla realizzazione del nuovo ospedale. A dare l’annuncio è il deputato regionale Stefano (M5S). “Già il 4 febbraio di quest’anno avevo presentato richiesta di audizione al presidente della commissione, invitando anche l’assessore alla salute Razza, la soprintendenza di Siracusa, il sindaco di Siracusa e i tecnici. Bisogna certamente accelerare per avviare l’iter di costruzione ma anche ragionare subito e in maniera chiara della promozione a Dea di II livello del nuovo nosocomio, come avevo chiesto con apposita mozione nelle settimane scorse”, ricorda Zito.
In più occasioni, i deputati pentastellati, di concerto con il gruppo parlamentare, hanno richiesto una seduta aperta con il Consiglio comunale di Siracusa per condividere una scelta e una procedura che possa realmente far partire l’iter di costruzione dell’ospedale.
“Negli anni scorsi il M5S – aggiunge Paolo Ficara, parlamentare nazionale M5S – è stato l’unico a chiedere tavoli tecnici e confronti perché l’area scelta non convinceva, come poi ha certificato anche la perizia commissionata dall’Asp. Purtroppo quelle richieste non sono state tenute nel dovuto conto, spingendo sempre più verso quello che oggi appare come un vicolo cieco. Abbiamo sempre puntato l’attenzione sull’intera vicenda, convinti della necessità di una accelerazione nell’iter di costruzione del nuovo ospedale di Siracusa e la sua qualifica di Dea di II livello”, conclude Ficara.




Niente bando start-up, il Comune punta sul tutoring. Cantiere Siracusa: “sbagliato”

Niente bando per finanziare giovani idee imprenditoriali. L’iniziativa avviata dal sindaco Giancarlo Garozzo si ferma qui, per il momento. Nello schema di bilancio 2019 non è prevista la misura che ha visto la nascita di diverse start-up, alcune delle quali però – nonostante il finanziamento pubblico – non hanno superato il traguardo dei 3 anni di vita.
Cantiere Siracusa rumoreggia. “Eliminare il finanziamento delle start-up denota assenza di obiettivi strategici chiari in favore delle iniziative imprenditoriali locali. Nessuna traccia nel bilancio di previsione 2019 che elimini ogni dubbio sulla scelta di non sostenere quei giovani che vogliono inserirsi nel tessuto economico locale.
In passato, sono state 60 le iniziative nate grazie al sostegno pubblico. Un freno all’imprenditoria locale che farà la differenza in termini di indirizzo e sostegno alle imprese”, dice il gruppo capitanato da Chiara Catera.
E’ corretto, però, ricordare che negli ultimi anni sono diminuiti numero e qualità delle idee partecipanti al bando: appena 6 nel 2018. Il Comune appare orientare a seguire strade alternative per il sostegno all’imprenditorialità, più di tutoraggio e meno di sostegno economico spicciolo. “Le imprese finanziate negli anni scorsi, diverse non hanno avuto vita lunga sul mercato”, ricordava prima delle dimissioni l’assessore allo sviluppo economico, Fabio Moschella. Il bando start up prevedeva 10mila euro di finanziamento a fondo perduto da parte del Comune a 18 idee imprenditoriali selezionate da una apposita commissione.




Siracusa. Sboccia l’intesa tra il Pd e il sindaco Italia dopo le dimissioni di Moschella. Ma…

Non c’è tema meno appassionante della politica d’estate. E meno ancora appassionano le vicende di un rimpasto, lungo nella sua genesi, quando ci sono almeno tre grandi problemi nel frattempo da affrontare e risolvere. Ma si sa, l’orchestra del Titanic non ha mai smesso di suonare.
Sia come sia, le dimissioni di Moschella risvegliano improvvisamente il Pd a Siracusa. Del partito non si avevano tracce da almeno un anno. Adesso con una nota, il gruppo dirigente del Partito Democratico si smarca da eventuali responsabilità circa le dimissioni dell’ex assessore allo Sviluppo Economico. “Dimissioni non concordate”, si legge ma non è un mistero che pochi giorni prima ci sia stato un incontro con il sindaco Italia – a cui viene confermato sostegno – mirato proprio ad una ripresa del dialogo con la forza politica di centrosinistra. “Nei prossimi giorni il Pd valuterà tutta la vicenda per dare al sindaco Italia il proprio contributo finalizzato al rafforzamento dell’esecutivo ed al raggiungimento degli obiettivi del programma presentato agli elettori”, recita la nota. Tradotto dal politichese, sembra proprio la richiesta di un assessore che sia espressione diretta del Pd nella giunta comunale.
Le dimissioni di Moschella sorprendo – e mettono politicamente all’angolo – il movimento Prossima, che lo aveva sostenuto. “Abbiamo fatto parte di quel gruppo di movimenti che, un anno fa, dopo attenta e ponderata discussione al nostro interno, hanno sostenuto prima Moschella e poi Italia al ballottaggio. Siamo stati parte attiva nelle discussioni e nei confronti. Ci siamo fidati e affidati alle parole di ognuno senza mai venire meno ai nostri principi. Dopo le dimissioni di Giovanni Randazzo prima e di Fabio Moschella dopo, riemerge, a nostro avviso, quel solito modo di intendere la politica”. Prossima lamenta una mancata condivisione delle scelte e dei passaggi di questi concitati momenti. Ma più di ogni altra cosa, la mancanza di “coerenza”.




Siracusa. Si è dimesso l’assessore Moschella: “manca la politica”

Fabio Moschella si è dimesso da assessore. Una decisione arrivata a sorpresa, proprio quando sembrava in realtà prossimo ad assumere anche l’incarico di vicesindaco. Con una lumga lettera motiva le sue ragioni. “Ho cercato in questo anno di esperienza di coniugare attività amministrativa e visione politica con una presenza assidua in giunta, consiglio, assessorato. È stato fatto un lavoro impopolare ma necessario in particolare sotto il profilo del risanamento finanziario. Sono state condotte importanti battaglie di civiltà e di tutela dei diritti. Sono stati fatti degli errori ma questo è nell’ordine delle cose”.
Poi Moschella indica il perché delle sue dimissioni. “Mi manca la politica, il governo della politica e credo che questo manchi alla città, al suo presente e al suo futuro. Non si può sottovalutare che solo diciottomila elettori hanno ritenuto di votare per questa amministrazione e che prima e dopo la campagna elettorale si stava diffondendo un prevalente sentimento di malessere tra i cittadini e che con questo sentimento bisognava misurarsi.
Ho cercato di far comprendere che è impossibile governare senza una maggioranza in consiglio comunale e che non possono lasciarsi i consiglieri comunali al destino del fai da te.
Ho cercato di far comprendere che avevamo di fronte una sfida difficile e che poteva e può essere vinta solo sul terreno della politica. Ho cercato di far capire che non si può rimanere chiusi nei tecnicismi e che occorre cercare di rendere quanto più possibile chiara l’azione di governo. Ho spinto, quando necessario, perché ci si assumesse la responsabilità negli errori. Ho cercato di sviluppare il senso del rispetto verso partiti, corpi intermedi, movimenti. Ho cercato di porre al centro i temi dello sviluppo e dell’economia senza i quali non si va da nessuna parte. Nelle mie dimissioni – continua Moschella – non c’è nulla di personale, voglio solo lanciare un segnale sperando che le dimissioni di questi ultimi giorni siano utili per fare sostanziali passi avanti, così come richiesto d’altra parte dal documento di Lealtà e Condivisione, non certo lieve ma sbrigativamente derubricato a mozione d’affetti.Una logica autoreferenziale non porta lontano. Serve apertura e riconoscimento anche delle altrui ragioni”. Dimissioni con un probabile strascico polemico, quindi.