Siracusa. Entrate e ingiunzioni di pagamento: un regolamento per il Comune

Il Comune verso l’adozione di un “Regolamento per la definizione agevolata delle entrate comunali non riscosse a seguito della notifica di ingiunzione di pagamento”. Il tema sarà al centro del consiglio comunale di domani, mercoledì 26 giugno, alle 19.  L’Aula proseguirà poi nell’approvazione della restante parte del nuovo “Regolamento per l’alienazione del patrimonio immobiliare del Comune”; e si occuperà di tre atti di indirizzo, due di Carlo Gradenigo sul “Collegamento intermodale Ortigia Plemmirio” e sulla “Rifunzionalizzazione dell’asse ferroviario Siracusa-Fontane Bianche- Avola-Noto”; ed uno della I Commissione sulla “Gestione della Casa del Pellegrino”.




Rottamare multe stradali o pubblicitarie? Democratici per Siracusa perplessi

Il Regolamento per la definizione agevolata delle entrate comunali non riscosse a seguito della notifica di ingiunzione di pagamento è uno dei punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Siracusa. Andrea Buccheri, Salvatore Costantino Muccio e Michele Buonomo non celano la loro perplessità. “Decideremo solo dopo il dibattito in aula – dice Costantino Muccio – se votare a favore oppure no. E’ importante chiarire che si tratta di eventuali rottamazioni per multe elevate per violazioni al codice della strada o di natura pubblicitaria e non per cartelle esattoriali generiche come Imu e Tari. Ci riserviamo ogni decisione, ma al momento siamo abbastanza scettici su un provvedimento che potrebbe incoraggiare le trasgressioni. Intendiamo tutelare la gente onesta e non fare facile populismo perchè si rischia di lanciare un messaggio deleterio e che non ci piace”.
Buccheri, Costantino Muccio e Buonomo sono contrari a qualsiasi forma di strumentalizzazione nei confronti di un provvedimento che potrebbe favorire i soliti “furbetti”, facendo passare il messaggio in base al quale trasgredire le norme potrebbe comportare conseguenze tutt’altro che congrue per i responsabili. “Per il momento non prendiamo posizione – sottolineano i tre consiglieri comunali – ci riserviamo di decidere dopo il dibattito e dopo una serena ed attenta valutazione dei fatti”.




Siracusa. Pronunciamento del Cga, Messina: “confermata la libertà dell’elettore”

“La decisione odierna, confermando il principio voluto dal legislatore siciliano di distinguere il voto al sindaco da quello ai singoli consiglieri, afferma in maniera inequivocabile come il voto vada automaticamente al sindaco solo nel caso di voto alla lista a suo sostegno, ma non viceversa. L’elettore mantiene intatto quindi la libertà di scegliersi un consigliere diverso dal sindaco. A Siracusa questo ha determinato un paradosso al primo turno, mentre al ballottaggio ha consegnato alla città un sindaco senza maggioranza”.
Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia Siracusa, Ferdinando Messina, all’esito del giudizio del Cga sul ricorso avverso alla proclamazione degli eletti al Consiglio comunale.
“Ringrazio l’avvocato Paolo Germano, ed il suo staff di legali, che hanno saputo ben interpretare le ragioni del contendere. Si tratta di un risultato importante che ribadisce un concetto pacifico, quale quello della possibilità data all’elettore di scegliere un sindaco diverso dal consigliere, e che mette chiarezza su una tutta una problematica amministrativa sulla quale la decisione odierna mette un punto fermo anche per il futuro”.

foto generica dal web




Siracusa. Nuovo ospedale, Consiglio comunale in seduta aperta il 15 luglio

Il Consiglio comunale di Siracusa si riunirà in seduta aperta per discutere di nuovo ospedale lunedì 15 luglio alle 10.30. La data è venuta fuori al termine della conferenza dei capigruppo tenutasi questa mattina a Palazzo Vermexio. Non ha partecipato il direttore generale dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, la cui audizione in capigruppo era stata pure valutata. Pur di rendere possibile l’incontro, i rappresentanti delle forze politiche sarebbero disponibili a tenere la prossima capigruppo sul tema anche nel palazzo dell’Asp, in corso Gelone.
Alla seduta aperta del 15 luglio è stato invitato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. La sua presenza è ritenuta irrinunciabile e pertanto si attende la conferma ufficiale o almeno l’indicazione di una diversa data per poter con certezza contare sulla sua partecipazione.
La promessa della Regione (“nuovo ospedale di Siracusa presto promosso in Dea di II Livello”) si scontra infatti con una realtà ben diversa: per la rete regionale, nel bacino Siracusa-Ragusa-Catania sono state assorbite da quest’ultima le “disponibilità” di Dea di II livello. Dovrebbero quindi prima declassare uno dei tre ospedali etnei prima di poter promuovere Siracusa. E su questo serve un impegno pubblico dell’assessore Razza ma soprattutto un documento protocollato della Regione.




Progetto Siracusa critica Palazzo Vermexio sull’ospedale: “insiste con chiacchiere perse”

L’insistenza nel voler coinvolgere nel procedimento sull’ospedale a Palazzo Vermexio anche l’Asp di Siracusa non piace a Progetto Siracusa. “L’Azienda Sanitaria è un soggetto pubblico terzo che ha commissionato una perizia tecnica tesa ad individuare l’area nella quale progettare e realizzare un ospedale di primo livello. Progetto Siracusa, che ritiene ineludibile per il territorio un ospedale di secondo livello, non intende avere interlocuzioni private o semipubbliche sul punto”, la posizione espressa da Ezechia Paolo Reale. “Se l’amministrazione comunale condivide i contenuti e le scelte dell’amministrazione regionale e del perito Asp non ha altro da fare che istruire la necessaria variante urbanistica e sottoporla alla decisione del Consiglio Comunale nelle forme e nei modi previsti dalla legge e dal regolamento. Se non la condivide, dopo essersi assicurata dell’attuale esistenza dei fondi destinati alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa non ha che da insistere con Asp affinché proceda ai regolari bandi di progettazione e realizzazione della struttura nell’area già individuata. In entrambi i casi reputiamo inopportuna un’interlocuzione preventiva che non ci sembra di alcuna utilità pratica ed arricchisce solo il già consistente livello di chiacchiere perse su un argomento di vitale importanza che richiede scelte operative, percorsi amministrativi limpidi ed assunzioni di responsabilità dei soggetti istituzionalmente competenti”.
La bocciature delle mosse dell’ufficio di presidenza del Consiglio comunale è netta, da parte di Progetto Siracusa. “Crediamo che Regione ed Asp abbiano a disposizione tutti gli strumenti idonei di democrazia diretta per rivolgersi direttamente ai cittadini e coinvolgerli nella propria scelta, senza una mediazione inutile come quella proposta ai Gruppi Consiliari in assenza di decisioni sia da parte Asp che da parte della nostra amministrazione e senza assicurazioni certe sull’attualità del finanziamento dell’opera. Per noi il dibattito sull’ospedale non deve essere riservato ma pubblico, partendo dalle posizioni e dalle scelte delle istituzioni che ne hanno la responsabilità”.




Siracusa. Edilizia sociale, per la Sicilia 22,6 milioni di euro: nuovi alloggi e messa in sicurezza

Interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana per l’edilizia residenziale e pubblica e per la messa in sicurezza e l’efficientamento degli edifici esistenti. E’ quanto è previsto Regioni e Province autonome, con 250 milioni di euro stanziati a questo proposito.  Per la Sicilia , le risorse ammontano a circa 22 milioni e 600 mila euro. Ad evidenziare l’opportunità sono i deputati del Movimento 5 Stelle. Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana e Pino Pisani. Un’opportunità che i deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua salutano con favore.  “Ora-commentano-  ciascuna Regione individuerà i comuni che possono presentare le proposte di intervento e l’elenco sarà approvato da un prossimo decreto che definirà anche procedure, tempistica e modalità di monitoraggio del programma”.




Siracusa si dota di un regolamento per coinvolgere i cittadini nelle scelte sociali

Il Comune di Siracusa si è dotato di un regolamento sulla democrazia partecipata
per coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano principalmente la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale. Il provvedimento, immediatamente esecutivo per rispettare la scadenza del 30 giugno, è stato approvato ieri sera a larga maggioranza dal consiglio comunale, che si è riunito in seconda convocazione dopo che la seduta di venerdì non si era tenuta per mancanza del numero legale.
L’Assise inoltre ha dato il via libera al progetto “Le vie dei diritti e della legalità”, proposta avanzata da Andrea Buccheri, e ha respinto, con 4 sì, 6 astensioni e 4 no, un ordine del giorno di Sergio Bonafede sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Rinviato, al primo Consiglio utile, un atto di indirizzo sulla gestione della Casa del pellegrino proposto dalla prima
commissione consiliare.
Il regolamento per la democrazia partecipata, in applicazione di una legge del 2014, è stato illustrato in aula dall’assessore alle Relazioni con la città, il vice sindaco Giovanni Randazzo.
Esso intende regolare forme concrete di coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali su alcune tematiche riconducibili al governo del territorio. Nel rispetto del principio di trasparenza della pubblica amministrazione e della condivisione delle decisioni da parte della gente, si
promuove la cosiddetta “cittadinanza attiva” dei residenti che abbiano compiuto 16 anni fssando, per questi processi, uno stanziamento di bilancio minimo pari al 2 per cento dei trasferimenti della Regione per la spesa corrente relative al gettito Irpef.
La democrazia partecipata è stata pensata prioritariamente per “le politiche di rigenerazione e innovazione urbana con attenzione alla riqualifcazione delle periferie, all’inclusione sociale e all’accessibilità funzionale e fisica per gli ambiti con elevati livelli di
funzionalità”. La procedura prevede che, entro il 30 aprile di ogni anno, l’Amministrazione pubblichi per 30 giorni un avviso con l’indicazione delle aree tematiche e le risorse disponibili e con la convocazione di un’apposita assemblea per illustrare l’argomento e raccogliere stimoli dai cittadini. Entro i 15 giorni successivi alla scadenza dell’avviso, gli interessati devono presentare delle schede progetto (una per ciascuno) la cui ammissibilità verrà valutata dai dirigenti comunali competenti. Una volta pubblicate sul sito istituzionale, se le idee selezionate non sono più di 15, sarà indetta un’assemblea per loro valutazione; se sono più di 15, si procederà ad una votazione con apposite schede per la selezione dei progetti. In entrambi i casi, al termine dell’assemblea le 15 idee saranno sottoposte al voto sarà stilata una graduatoria.
Alla fne di questo iter, il Responsabile unico del procedimento, nella persona dal dirigente dell’Ufcio programmi complessi e rapporti con la città, in base alla graduatoria e in ragione dello stanziamento, provvederà all’assegnazione delle somme ai singoli progetti fino ad esaurimento delle stesse.
Il provvedimento è stato approvato senza dibattito e, nella sua stesura finale, è anche il frutto di alcuni emendamenti migliorativi approvati ieri dall’aula. Sei, illustrati da Carlos Torres, erano stati presentati dalla commissione Regolamenti; uno portava la frma di Buccheri.
Sempre Andrea Buccheri era il primo frmatario dell’atto di indirizzo – sottoscritto anche da consiglieri comunali di vari schieramenti – per l’adesione al progetto “Le vie dei diritti e della legalità”, seconda proposta approvata ieri, che ha l’obiettivo di mantenere viva la memoria di chi è morto per mano delle mafe. Il documento era stato depositato nel corso della seduta dello scorso 20 maggio in vista dell’anniversario della strage di Capaci.
L’atto prevede l’intitolazione di 5 strade cittadine a “chi ha combattuto perché questa difficile terra – si legge – diventasse più giusta e meno corrotta e dove venissero garantiti i diritti di
tutti”. I principali destinatari, ha detto Buccheri nella sua relazione, sono i giovani che non erano ancora nati ai tempi delle stragi; tra queste, ha ricordato quella della circonvallazione di Palermo del 16 giugno del 1982 dove fu ucciso il carabiniere siracusano Salvatore Raiti.
Non è stato, invece, approvato l’ordine del giorno a firma di Sergio Bonafede e proposto per verifcare il livello di applicazione, da parte dell’Ente, del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) dagli edifci e dagli spazi pubblici. Bonafede, illustrando l’argomento, ha evidenziato come lo strumento si riferisca non solo agli ostacoli fsici ma anche alle cosiddette “barriere senso-percettive” che sono motivo di disagio principalmente per i ciechi e gli ipovedenti. La loro mancata eliminazione è motivo di discriminazione e di violazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, secondo Bonafede, che ha pure ricordato come ci siano in Italia comuni che sono stati condannati in seguito a ricorsi presentati da associazioni o da singoli
cittadini. Con questo atto, ha concluso, diamo un contributo per una città più solidale; all’Amministrazione toccherà “un compito arduo ma virtuoso” da completare nel più breve tempo possibile.
L’argomento, nonostante fosse l’ultimo all’ordine del giorno, è stato afrontato in apertura di seduta grazie a una richiesta di prelievo presentata da Ferdinando Messina ed è stato oggetto di
un lungo confronto. Michele Buonomo ha ricordato le tante barriere architettoniche ancora presenti in città, soprattutto nelle periferie; Franco Zappalà ha chiesto perché non trovi ancora piena applicazione una legislazione che risale al 1986; Rita Gentile ha riferito che l’Amministrazione ha inserito la questione nel Documento unico di programmazione (Dup), circostanza confermata anche dal vice sindaco Randazzo; Salvatore Costantino Muccio, dopo avere manifestato la sua contrarietà alla formulazione del documento, ha parlato dei tanti comportamenti incivili, come quelli di chi parcheggia davanti gli scivoli, che rendono difcile la vita diversamente abili; Messina ha proposto di modifcare l’ordine del giorno per impegnare l’Amministrazione, come previsto dalla legge, a destinare all’abbattimento della barriere il 10 per cento degli oneri di urbanizzazione e delle sanzioni.
Respinto da Bonafede un invito di Costantino Muccio afnché fl documento fosse ritirato per un approfondimento nella commissione consiliare competente, l’ordine del giorno è stato messo ai voti ed è stato bocciato dall’Aula. Dopo il voto, Bonafede ha lasciato i lavori in segno di protesta.




Rita Gentile assessore al posto di Randazzo: l’indicazione di Lealtà & Condivisione

L’indicazione chiara arriva direttamente da Lealtà & Condivisione e conferma quanto riportato da SiracusaOggi.it: Rita Gentile in giunta al posto del dimissionario Giovanni Randazzo. Un cambio tutto interno al movimento politico fondato dallo stesso Randazzo, attuale titolare della Mobilità, che nelle settimane scorse ha ufficializzato la sua uscita dalla squadra di governo cittadino.
Attuale consigliere comunale, Rita Gentile assicurerebbe – secondo L&C – “la continuità del proficuo lavoro svolto da Giovanni Randazzo oltre che garantire efficacemente l’assolvimento di molteplici compiti congruenti con l’esperienza maturata a livello professionale ed amministrativo”.
Passerebbe anche da questo avvicendamento quel “cambio di passo” che viene chiesto alla giunta di fronte a problemi tuttora irrisolti ed elencati nel documento del direttivo di L&C: igiene urbana, mobilità, edilizia scolastica, manutenzione delle strade, abusivismo dilagante, inclusione sociale, rigenerazione delle periferie, turismo e gestione pubblica dei beni pubblici.
Particolarmente critica è poi Lealtà & Condivisione circa l’assenza di programmazione dell’azione di governo. “Siamo convinti che le legittime aspettative della cittadinanza possano trovare una risposta solo in presenza di uno sforzo collegiale ancora più sostenuto e sorretto da un visibile progetto di medio-lungo periodo. Abbiamo più volte sollecitato l’avvio di un confronto su questo terreno e continueremo a farlo perché siamo consapevoli che, senza questo approccio l’impegno posto in essere non solo dalla Giunta ma anche dal Consiglio comunale nel suo complesso è destinato a disperdersi”.
Il rimpasto di giunta è sempre più vicino. Insieme alla più che probabile staffetta Randazzo-Gentile, vi sarebbero altri due assessori in uscita e le indiscrezioni puntano su Nicola Lo Iacono (Bilancio) e Giusy Genovesi (Urbanistica).




Siracusa. Aumenta il numero degli assessori, da 7 fino a 9. Reale: “non farlo, non serve”

A luglio potrebbe allargarsi la giunta comunale di Siracusa. Aumentano gli assessori, in ossequio ad una legge regionale di fine marzo scorso: da 7 possono diventare fino a 9. In realtà, Palazzo Vermexio – così come gli altri enti locali siciliani – potrebbe anche scegliere di non modificare nulla e mantenere il numero attuale. Ma serve una modifica dello Statuto entro il 26 giugno. A chiederla è stato il capogruppo di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale, che ha sollevato qualche giorno fa il tema in Consiglio comunale. Timide le risposte ricevute, come se il tema non interessasse. “Eppure incide sul cosiddetto costo della politica, con due nuovi stipendi pagati dalla collettività senza che si riscontri la necessità di dotarsi di una giunta così allargata, quasi quanto quella di Catania che pure è molto più grande”, spiega Reale. Per accelerare, ha anche materialmente scritto la modifica dello Statuto, “un provvedimento di appena un rigo”, dice. Ma nonostante la condivisione del tema da parte del consigliere pentastellato Roberto Trigilio, non paiono arrivare segnali di interesse verso la vicenda. L’adeguamento statutario – prevede la legge regionale – deve essere operata entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. E la scadenza è ormai prossima: 26 giugno.
La norma prevede 4 assessori per i Comuni fino a 10mila abitanti; 5 tra 10 e 30mila abitanti; 7 tra 30 e 100mila; 9 tra 100 e 250 mila (è il caso di Siracusa) ; 10 tra 250 e 500 mila; 11 sopra i 500mila abitanti. Per fare alcuni esempi, a Palermo (al momento 8 assessori), il sindaco Leoluca Orlando, in base alla norma varata, può portare il numero a 11; a Catania da 8 può salire fino a 10; a Siracusa fino a 9. “Sono troppi per Siracusa, non necessari e rappresenterebbero spese aggiuntive”, ripete Ezechia Paolo Reale.




Siracusa. Rumors dal Palazzo, rimpasto di giunta: tre assessori in uscita

Si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile rimpasto nella giunta comunale di Siracusa. Un aggiustamento della squadra di governo cittadino ad un anno dall’ingresso in carica dei sette assessori designati dal sindaco Francesco Italia.
Secondo i rumors, sarebbero tre quelli in uscita. Il primo nome, per stessa ammissione del diretto interessato, è quello di Giovanni Randazzo. Il titolare della Mobilità ha annunciato da tempo le sue dimissioni. “Da definire col sindaco la data”, diceva. Più che la data, l’occasione: sarebbe fornita dal rimpasto.
Dopo aver completato la stesura del bilancio ed avviato la macchina di Riscontro per contrastare l’evasione, parrebbe prossima alla conclusione questa avventura politica del tecnico Nicola Lo Iacono, assessore al Bilancio. In odore di avvicendamento anche la titolare dell’Urbanistica, Giusy Genovesi.
Al loro posto sembrerebbe prossimi all’ingresso in giunta Rita Gentile e Andrea Buccheri. Entrambi consiglieri comunali, la prima del gruppo Progetto Comune il secondo di Democratici per Siracusa. Il ruolo di vicesindaco andrebbe a Fabio Moschella, al posto del dimissionario Randazzo.