Canalone di gronda, manovre per recuperare il finanziamento con progetto esecutivo

E’ forte il clamore suscitato dalla notizia della perdita del contributo da 6,2 milioni di euro per il progetto del canalone di gronda di Epipoli. In alcuni allegati non sono state apposte le firme digitali, cosa che ha reso “irricevibile” la richiesta partita da Palazzo Vermexio, quando sindaco era Giancarlo Garozzo.
E’ stato il leader di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale, a rendere di dominio pubblico la paradossale vicenda. “Polemica politica disfattista che non aiuta. Dobbiamo tutti cercare di fare bene per la comunità siracusana, nei rispettivi ruoli”, taglia corto Giansiracusa.
Quanto alla vicenda, non tutto sarebbe perduto per il canalone di gronda. “Rassicuro Reale, ce ne stiamo occupando da tempo. Abbiamo ricevuto e risposto agli appunti mossi dalla Regione, sin da luglio scorso. Cercheremo comunque di salvare l’istanza, presenteremo opposizione e ricorso al Tar. Però ci stiamo anche portando avanti, al tempo stesso. Il finanziamento da 6,2 milioni era relativo ad un fase di progettazione preliminare, di concerto con la Regione stiamo lavorando per superare quella fase e dotarci subito di un progetto esecutivo e definitivo”, spiega il capo di gabinetto.
Ci si domanda, però, come sia stato possibile presentare una documentazione mancante in alcuni punti di firma digitale (prevista) e perchè non vi si sia stato un immediato tentativo di salvare il salvabile. “Non appena abbiamo saputo, era luglio del 2018, abbiamo presentato note difensive. Abbiamo affrontato la questione dall’inizio, chiedendo appuntamenti all’assessorato regionale ed al dirigente generale. Ci hanno ricevuto e rassicurato, spiegando che quella graduatoria non sarebbe andata a finanziamento reale perchè dedicata a progetti preliminari. Vi dirò di più – aggiunge ancora Giansiracusa – ho incontrato ieri il commissario straordinario per il dissesto idrogeologico che ha confermato la disponibilità immediata di 223mila euro per avviare la progettazione definitiva del canalone di gronda di Epipoli. Non appena metterà questa progettazione a gara, avremo le idee più chiare anche sulle nuove tempistiche. Rassicuro tutti, siamo sul pezzo e in contatto continuo con la Regione”.




Melilli. Ispezione su presunte irregolarità amministrative al Comune: “Vogliamo chiarezza”

Un’interrogazione contenente la richiesta di risposte certe sulle vicende che riguardano la gestione dell’attività amministrativa al Comune di Melilli. L’hanno presentata, esprimendo tutto il loro disappunto per la vicenda specifica, i consiglieri comunali di “Ritorniamo al Futuro”, Pippo Sorbello, Salvo Sbona, Concetta Quadarella e Pierfrancesco Scollo. La richiesta di delucidazioni è stata avanzata alla luce della nota dell’assessorato regionale agli Enti locali che ha per oggetto  l’“ispezione in ordine a presunte irregolarità amministrative riscontrate presso il Comune di Melilli”. I consiglieri “denunciano la mancanza di trasparenza nell’attività amministrativa”.




Motopesca Zaira, approvato in Ars emendamento: sostegno alla famiglia Sapienza

E’ stata approvata all’unanimità dal parlamento siciliano la nuova norma sulla pesca comprensiva dell’emendamento che dovrebbe permettere di riportare a Siracusa il motopesca Zaira. Via libera allo stanziamento straordinario di 1,5 milioni di euro per sostenere la famiglia siracusana dei Sapienza, che ha perduto un congiunto nell’inabissamento del peschereccio in acque maltesi, e di intervenire per consolidare l’azienda pachinese di acquacoltura “Acqua Azzurra” messa in ginocchio dall’ultima ondata di maltempo.
Evidente la soddisfazione dell’assessore regionale al ramo, il siracusano Edy Bandiera. “Dopo 18 anni di vuoto normativo la Sicilia si dota finalmente di una norma che prevede la salvaguardia e il rilancio delle identità marine e dell’economia del mare. Possiamo ora sostenere la nostra marineria anche quando le imbarcazioni vengono affondate o danneggiate in maniera grave dal maltempo”.
Viene istituto un fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura, destinato ai familiari delle imprese di pesca e alle aziende di acquacoltura, colpite da naufragi e danni, legati al maltempo e alle avversità meteo marine.
“Con l’approvazione di questa legge e l’emendamento che ho proposto, per come avevo annunciato, di concerto col Presidente Musumeci, che stanzia un milione e cinquecentomila euro per le imprese di pesca e acquacoltura affondate o gravemente danneggiate – afferma ancora Edy Bandiera – potremo sostenere economicamente la famiglia Sapienza, che ha perso un caro congiunto nel recente naufragio maltese, l’azienda di acquacoltura Acqua Azzurra di Pachino e le altre imbarcazioni siciliane, affondate o gravemente danneggiate dal maltempo, consentendogli di potere ripartire dopo accadimenti che, di fatto, hanno ostacolato ogni attività ed opportunità”.




Siracusa. Il “caso” Giovanni Randazzo: dimissioni confidate ma al momento rientrate

La confessione di una certa stanchezza personale, la tentazione di possibili dimissioni e infine la decisione di proseguire. Si potrebbe riassumere così la vicenda che vede protagonista il vicesindaco ed assessore Giovanni Randazzo.
Nelle ultime ore si è parlato con insistenza di sue dimissioni. A fare chiarezza è il diretto interessato. “Ho espresso una stanchezza personale e la possibilità di rinunciare al mio incarico in giunta nel corso di un’assemblea con l’associazione politica Lealtà e Condivisione, cui appartengo”, dice Randazzo. “Motivi personali dovuti alla fatica di attendere al mio ruolo di amministratore in contemporanea agli impegni lavorativi e familiari. Il mio non voleva essere certo un annuncio alla città, era un intento espresso al mio gruppo, che mi ha sostenuto costantemente e con cui resto in pieno accordo”. Una comunicazione in forma riservata, “anche perché mi ripromettevo di parlarne meglio ed in maniera più approfondita con il sindaco ed i colleghi di giunta, concordando le relative modalità e comunque portando a termine i tanti impegni ancora in corso per tutto il tempo necessario”, racconta ancora Randazzo.
Ma quella comunicazione riservata è diventata notizia. “Purtroppo è stata diffusa in maniera asettica e certo contrariamente alle mie intenzioni e stile. Non so quale sarà adesso l’evoluzione della vicenda, per la quale mi confronterò quanto prima con il sindaco e la giunta. Per intanto il mio lavoro continua come prima, nell’interesse della mia città, i cui problemi ovviamente prevalgono su ogni motivo personale”, chiosa Randazzo.
La piega imprevista presa dalla vicenda potrebbe paradossalmente convincere Giovanni Randazzo a rimanere e proseguire, fornendogli quella spinta necessaria in un momento di stanca. Fonti vicine alla giunta confermano la volontà di non “perdere” un elemento come l’attuale vicesindaco, considerato elemento di equilibrio e capacità.




La Regione cerca volontari per i siti archeologici. I deputati M5S: “Basta il personale a disposizione”

“Prima di pubblicare altri bandi per la ricerca di personale al servizio dei siti archeologici della Regione Siciliana, si dovrebbe ricorrere ai numerosi dipendenti di cui la Regione dispone e formarli, laddove fosse necessario, per ricollocare il personale lì dove serve, come nei siti archeologici”. Parlano chiaro i deputati, nazionali e regionale del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, Paolo Ficara e Stefano Zito. “E’ da rilevare -dicono i portavoce del M5S- l’inadeguatezza di una Regione amministrata davvero male. L’avviso pubblicato sul sito dell’assessorato regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana sembra l’ennesima ricerca di “volontari” da impiegare in siti archeologici, monumentali e musei di Siracusa e di Piazza Armerina.  Oltretutto, la retribuzione prevista all’ora, al lordo, è di 4 euro per un servizio giornaliero di sei ore, festivi inclusi: davvero inadeguata”.La disamina dei pentastellati prosegue parlando delle “soprintendenze e delle strutture legate al patrimonio culturale che sono, oramai, svuotate ed esautorate, sia per i pensionamenti sia per le carenze di finanze e di personale. Ricorrere a quel personale di cui dispone già la Regione, potrebbe essere risolutivo anche perché non è possibile bandire altri concorsi pubblici alla luce del clientelismo diffuso negli ultimi anni. Al Governo nazionale il MoVimento 5 Stelle -puntualizzano- ha intrapreso una direzione opposta a quella scelta dal Governo regionale. Il ministro Bonisoli ha firmato il decreto che istituisce, presso il MIBAC, gli elenchi nazionali dei professionisti competenti sulle varie categorie di beni culturali. Questo decreto -concludono Scerra, Ficara e Zito- ha voluto ridare dignità a tutte quelle competenze che in passato erano state dimenticate. Se dal governo regionale si prestasse la stessa attenzione , si potrebbe riconoscere la meritocrazia verso chi ha speso e investito tempo e denaro per il proprio futuro”.




Castello Eurialo ed altre erbacce: litigano Musumeci e Faraone

Davide Faraone attacca Musumeci sul caso Siracusa e la gestione dei beni culturali. E il governatore ribatte piccato. “Il senatore del Pd Davide Faraone non ha il senso del pudore. Se lo avesse, la smetterebbe in questo vergognoso, quanto inutile, tentativo di far dimenticare ai siciliani la latitanza del passato governo regionale, anche nella gestione dei siti archeologici dell’Isola. Se avesse avvertito, allora, la stessa sensibilità che finge di avere adesso, le erbacce del Castello Eurialo a Siracusa e quelle di tanti altri siti archeologici regionali sarebbero di minore impatto”, le parole di Musumeci. “Voglio rassicurare i siciliani: stiamo lavorando affinché, entro pochi mesi, sia varato un articolato Piano di accesso e fruizione ai reperti archeologici rimasti in passato preclusi ai visitatori. Sarà uno dei rimedi ai tanti problemi annosi lasciati insoluti dal precedente governo a guida Pd”. Nell’attesa, però, il Castello Eurialo resta ancora chiuso e Megara Hyblea sotto le erbacce.
“Musumeci, invece di addossare la colpa ad Adamo ed Eva, dovrebbe convincersi che non fa il presidente della provincia. Da quasi due anni, 575 giorni per la precisione, è il governatore della Sicilia e per pulire ed aprire i siti artistici siciliani basta qualche settimana di lavoro, non 575 giorni. Non occorre neppure un piano, così come anticipa, rispondendo stizzito alla dura realtà, che dice varerà entro pochi mesi”, replica Davide Faraone che poi punte Musumeci: “Presidente della provincia, entro pochi mesi sarà autunno e la stagione sarà irrimediabilmente compromessa con danni incalcolabili per il turismo e per l’immagine della Sicilia.




Siracusa. “Ciclopica”, il M5S diserta la seduta della commissione con l’assessore: “Revoca della convenzione”

Presa di posizione netta da parte dei consiglieri del Movimento 5 Stelle sulla vicenda legata alla mostra “Ciclopica”.In una nota diffusa in mattinata, i consiglieri “manifestano la totale e ferma riprovazione per quanto accaduto: un fatto grave che si è tradotto inevitabilmente in un danno di immagine per la nostra Città, oltre a confermare un’inefficiente e, a dir poco, superficiale gestione da parte dell’Amministrazione”. Il gruppo non prenderà parte alla seduta della commissione consiliare, così come annunciato da altre forze politiche,  convocata per ascoltare quelle che i pentastellati definiscono “inutili e di certo tardive spiegazioni da parte dell’assessore, che farebbe bene, invece, a fornire opportuni e forse credibili chiarimenti pubblici”. La richiesta torna ad essere quella della revoca della convenzione tra Ente e Sicilia Musei. Il Movimento 5 Stelle parla di “quanto mai dubbia gestione degli eventi” e chiede spiegazioni chiare all’amministrazione comunale, affinchè le fornisca alla città che “ancora una volta, subisce il danno di una scarsa capacità di controllo”. Chi “ha responsabilità  (assessore, dirigente della mostra, curatore)  se ne sarà accertata, sotto il profilo giudiziario, dovrà pagare. Chiunque sia dovrà fare un passo indietro, altrimenti saremo noi -conclude il gruppo consiliare del M5S- a chiedere al consiglio di votare perché si dimetta”. Da parte dei 5 Stelle, infine, la dichiarazione di massima fiducia nella magistratura.




“Ciclopica”, statue sequestrate: Progetto Siracusa vuole le dimissioni di Fabio Granata

La notizia del sequestro di due sculture esposte nella mostra Ciclopica e la decisione di chiudere “momentaneamente” l’esposizione hanno una prima ricaduta politica: Progetto Siracusa chiede “le immediate dimissioni dell’assessore Fabio Granata”.
I consiglieri comunali del gruppo, capitanati da Ezechia Paolo Reale, hanno comunicato al presidente del Consiglio che non parteciperanno a lavori di Commissione “nei quali sia prevista l’audizione dell’assessore Granata”.
Proprio Reale definisce “grotteschi” gli sviluppi grotteschi della vicenda Ciclopica. “Progetto Siracusa non entra nel merito delle accuse che hanno portato al sequestro di due delle opere in esposizione, che saranno accertate nelle sedi giudiziarie competenti, e che, se vere dovrebbero portare alle dimissioni del Sindaco, unico atto dignitoso possibile dopo il rifiuto altezzoso di revocare il protocollo d’intesa/convenzione, nonostante il voto unanime dell’intero Consiglio Comunale”, aggiunge ancora l’esponente di Progetto Siracusa ricordando il recente voto dell’assise. “Progetto Siracusa non accetta la menzogna verso la città di aver chiuso in fretta e furia la mostra con un cartello che intendeva far credere che fosse necessario procedere a lavori di manutenzione. Non accetta che ai turisti ed ai cittadini non sia stata data alcuna comunicazione al solo fine di coprire quanto di grave stava accadendo. La responsabilità politica di tale puerile menzogna – dice ancora Reale – ricade interamente sulla giunta municipale ed in particolare sull’assessore Granata che mai avrebbe dovuto consentire di ingannare in tal modo la città esponendola ad una perdita di immagine ancora maggiore rispetto a quella conseguente alla già sgradevole circostanza che in una mostra da lui fortemente sostenuta un nucleo specializzato di Carabinieri ipotizzi che vengano esposte opere non autentiche”.




Siracusa. Forza Italia chiede le dimissioni di Fabio Granata: “revocare concessione”

Anche Forza Italia chiede le dimissioni dell’assessore Fabio Granata e del sindaco Italia “ove venisse confermata la non autenticità di due sculture esposte durante la mostra Ciclopica”. Il commissario cittadino degli azzurri, Gianmarco Vaccarisi, ricorda anche il precedente “dell’anomala vicenda del Caravaggio” e sommando i due episodi conclude invitando l’assessore Granata e il sindaco Italia a rassegnare le dimissioni “dato il danno d’immagine incommensurabile arrecato”. Non solo, Forza Italia vuole la revoca immediata del protocollo d’intesa-concessione con la società Sicilia Musei: “inaccettabile il tentativo di voler far passare la chiusura della mostra come una necessità di procedere a lavori di manutenzione”.




Vicenda Ciclopica, Amo Siracusa: “Ora la revoca dell’affidamento dell’ex convento”

Reazioni a catena dopo il sequestro di due sculture esposte all’interno della mostra “Ciclopica” da parte dei Carabinieri. Il gruppo consiliare “Amo Siracusa” annuncia l’intenzione di non partecipare alla seduta di lunedì dedicata alla mozione con cui si chiede la revoca in autotutela della delibera di giunta con cui si affida l’ex convento di San Francesco d’Assisi all’associazione che gestisce la mostra in questione. Contestualmente, Michele Mangiafico, Gaetano Favara e Carlos Torres invitano il sindaco, Francesco Italia a provvedere ad un confronto “con una o più figure di storici dell’arte che possano sempre salvaguardare Siracusa nelle scelte amministrative volte alla realizzazione di eventi di questo tipo”. “La vicenda del sequestro di due opere presenti alla mostra d’arte “Ciclopica” da parte del nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri -commentano i consiglieri- si inserisce sul solco di un dibattito politico interno al Comune di Siracusa che ha visto nei giorni scorsi il gruppo consiliare “Amo Siracusa” contribuire all’approvazione di una mozione che chiede all’Amministrazione la revoca in autotutela della delibera di Giunta di affidamento dell’ex convento di San Francesco di Assisi da parte del Comune al soggetto che organizza la mostra.
Esprimiamo la nostra preoccupazione -dicono ancora Favara, Mangiafico e Torres- per il danno di immagine che può ricadere su città d’arte e cultura come Siracusa dal rischio di esporre in palazzi istituzionali opere d’arte di dubbia attribuzione. Per questa ragione, considerando l’importanza dei nomi presenti nelle mostre organizzate da “Sicilia Musei”, ci auguriamo che abbia corso una verifica anche più ampia da parte del nucleo dei Carabinieri che sovrintende alla Tutela del Patrimonio Culturale su tutte le opere che in questo momento sono esposte nel nostro territorio”.

Sul tema interviene anche Pippo Impallomeni, che chiede le dimissioni dell’assessore Fabio Granata. Nello specifico, il consigliere comunale ritiene che “considerando l’importanza dei nomi presenti nelle mostre organizzate da “Sicilia Musei”, ci si augura una verifica anche più ampia da parte del nucleo dei Carabinieri che sovrintende alla Tutela del Patrimonio Culturale su tutti i siti ed altresì ci si chiede, se le dimissioni dell’Assessore Granata non potessero essere una tutela dell’intera aministrazione di Siracusa”.