Noto. Ospedale Trigona: martedì commissione Sanità dell’Ars. Ternullo: “Convenzioni con cliniche”

“Un’accelerazione sulla vicenda ‘Trigona di Noto’, a partire da una seduta specifica della Commissione Sanità dell’Ars”. La deputata regionale Daniela Ternullo interviene sulla questione, confermando l’appuntamento fissato “per martedì 7 maggio a Palermo con una seduta specifica della Commissione con le parti interessate alla presenza del direttore generale, l’assessore alla Sanità Ruggero Razza e del sindaco Corrado Bonfanti”.
Lo afferma la parlamentare Daniela Ternullo che fa sapere che martedì 7 maggio alla Regione si tenterà di trovare una soluzione che metta tutti d’accordo sulla funzionalità degli ospedali di Noto e Avola.
“Voglio premettere – dice Ternullo – che la battaglia di campanile non mi appassiona. Quello che mi preoccupa è solo offrire servizi sanitari adeguati ad una popolazione che supera i centomila abitanti. Una cosa, però, deve essere chiara: Noto per la sua popolarità e per la sua vocazione turistica, non può essere mortificata, anche perché in certi periodi dell’anno, come l’estate, la popolazione raddoppia e non possiamo farci trovare impreparati ad una richiesta crescente. L’offerta sanitaria deve essere all’altezza della domanda. Mi conforta quanto annunciato dall’assessore Razza, ovvero che il Pronto soccorso non verrà toccato.
Daniela Ternullo annuncia che subito dopo il vertice di martedì, insieme ad altri colleghi e tecnici, visiterà gli ospedali, di Noto e Avola. “I due nosocomi debbono convivere, perché i reparti che mancano ad Avola, possono finire nella grande struttura di Noto per garantire così all’intera zona sud della provincia il massimo dell’offerta sanitaria”.
“In Commissione – prosegue la deputata – anticiperò l’iniziativa parlamentare che intendo portare avanti per la zona sud della provincia di Siracusa. Ovvero individuare cliniche private vicine alle due strutture con reparti che non ci sono nei nosocomi e convenzionarla con il sistema sanitario nazionale. Tutto questo lo ritengo utile, opportuno, conveniente e legittimo. Già nel 2011 ci fu un tentativo di convenzionare una struttura privata, iniziativa che però non andò in porto”.




Luca Cannata: “industrie, valore aggiunto dell’economia ma serve eco-compatibilità”

“Mio nonno Giovanni era un operaio della Montedison e non si può negare che la zona industriale di Siracusa, Priolo, Augusta e Melilli abbia creato occupazione in questi decenni. L’alto tasso di occupazione e di Pil provinciale delle industrie è uno degli elementi sul quale concentrare i nostri sforzi: non bisogna demonizzare il settore, ma far sì che possa essere portato a un livello alto di eco compatibilità sul territorio anche attraverso gli ammodernamenti dei sistemi di controllo”. Luca Cannata, candidato alle prossime elezioni europee con Fratelli d’Italia, accende i riflettori sulla zona industriale. “Servono maggiori controlli, certo – sottolinea – e puntare su quelle bonifiche di cui si parla da anni ma che troppo spesso restano al palo. Anzi, di cui si parla agendo soltanto con tempi elefantiaci”. Il sito di interesse nazionale di Priolo ha un’estensione di 5.814 ettari, il 37% (2.134 ettari) ricadono nella zona industriale. Dalle attività fatte dalle aziende industriali risulta che solo 394 ettari di aree risultano contaminate (18%), come emerso recentemente durante un incontro in Confindustria. Su 267 ettari contaminati sono stati avviati gli iter dei progetti di bonifica da parte delle aziende (68%), mentre per i restanti 127 ettari sono in corso, da parte del Ministero dell’Ambiente, necessari approfondimenti tecnici sulla natura della contaminazione. Per la Rada di Augusta, già nel 2009 i tecnici della Procura di Siracusa hanno prospettato una soluzione sostenibile nel tempo che prevede il dragaggio dei soli sedimenti ancora “attivi” (circa 1 milione di metri cubi) in un’area di 70 ettari a due passi dal Vallone della Neve. Per tutto il resto della Rada il nuovo sedimento ha sotterrato il vecchio in strati sempre più profondi e lo ha ormai spinto fuori dall’ecosistema acquatico.
“C’è un patto di responsabilità sociale, inoltre, promosso nel gennaio 2018 con 52 soggetti firmatari animati da uno scopo comune – ricorda Cannata – creare in provincia di Siracusa la coesione sociale e invertire la tendenza alla decrescita economica e sociale del territorio, che al momento occupa uno degli ultimi posti in Italia quando si parla di sviluppo ma che dovrebbe attrarre nuovi investimenti”.
Dal 3 maggio e fino al 2 luglio 2019, inoltre, gli imprenditori che intendono investire nell’area di crisi industriale non complessa della Regione Siciliana, potranno richiedere i finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione. Le iniziative imprenditoriali finanziabili devono prevedere la realizzazione di programmi di investimento produttivo o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione e programmi occupazionali finalizzati ad incrementare il numero degli addetti dell’unità produttiva oggetto dell’intervento. Le iniziative devono prevedere programmi di investimento con spese ammissibili di importo non inferiore a 1,5 milioni euro. I territori interessati sono quelli compresi nei comuni di Agrigento, Alcamo, Bivona, Brolo, Cammarata, Campobello di Licata, Capo d’Orlando, Catania, Enna, Giarre, Grammichele, Ispica, Lentini, Leonforte, Lercara Friddi, Messina, Milazzo, Mistretta, Mussomeli, Naro, Noto, Palermo, Partinico, Paternò, Patti, Petralia Sottana, Ragusa, Salemi, Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Scordia, Siracusa e Trapani. “Un corretto sviluppo industriale – conclude Cannata – vuol dire aiutare i territori a perseguire politiche di crescita. L’Unione europea nella sua complessità non può stare a guardare ma deve rendersi protagonista con regole chiare e snelle così da consentire a territori e imprenditori di poter essere i veri protagonisti”.




Rottamazione Ter, ultimo giorno per le domande. “Lavoriamo per riapertura termini”

“Abbiamo chiesto al Governo la riapertura dei termini per poter ampliare la platea di potenziali adesioni alla rottamazione ter”. Lo dice il deputato Filippo Scerra (M5s). Oggi, 30 aprile, infatti, è l’ultimo giorno utile per poter rientrare nella definizione agevolata dei debiti fiscali e contributivi per chi è in grave difficoltà economica. Gli ultimi dati ufficiali dell’Agenzia della Riscossione, riferiti allo scorso 18 aprile, parlavano di circa 870mila richieste ma negli ultimissimi giorni, nonostante le festività di Pasqua e i ponti per il 25 aprile, il numero sarebbe salito, tanto da far prospettare come bilancio finale circa 1,1 milioni di possibili adesioni.
Secondo i dati contenuti nel Documento di Economia e Finanza (Def), le operazioni di rottamazione degli ultimi tre anni garantiranno nell’anno in corso incassi di poco inferiori al miliardo, che in previsione saliranno a 1,5 miliardi nel 2020, 1,3 miliardi circa nel 2021, per sfiorare gli 1,7 miliardi nel 2022.
“Sono tutti segnali di quanto funzioni questo provvedimento”, commenta Scerra. Più che una proroga proponiamo la creazione di una nuova finestra così da consentire a chi si trova in difficoltà economiche ma con la voglia di mettersi in pari con lo Stato di poter aderire”.




Nessun siracusano nel cda della Sac nonostante il 25% della società sia “siracusano”

E’ stato eletto, ieri, il nuovo consiglio di amministrazione della SAC, la società che gestisce l’aeroporto di Catania. Nonostante la ex Provincia Regionale di Siracusa sia proprietaria del 25% delle quote sociali, nessun siracusano entra nel cda.
Nico Torrisi è stato confermato ad. Eletti all’unanimità il nuovo presidente, Sandro Gambuzza, già ai vertici della Camera di Commercio di Ragusa e i consiglieri di amministrazione Fabio Scaccia, imprenditore del settore farmaceutico, Giovanna Candura, già assessore regionale all’Industria e commissario della Camera di Commercio di Caltanissetta e Daniela La Porta (riconfermata).
“Nulla di personale contro il nuovo presidente e il riconfermato amministratore delegato, ma è chiaro che, ancora una volta Catania ha inflitto un’umiliazione pesantissima ed insopportabile alla provincia di Siracusa”, tuona l’ex presidente della commissione bilancio Ars, Enzo Vinciullo. “Da padroni siamo diventati garzoni”, la sua sintesi.




Occupazione: l’esodo dei giovani. Cannata, “Europa crei condizioni per rimanere a Sud”

“Bisogna mettere al centro dell’agenda politica nazionale ed europea, che deve essere investita del problema, la creazione di condizioni che consentano ai giovani di rimanere nel Mezzogiorno o di rientrarvi, mettendo a frutto esperienze e competenze acquisite in altre parti del mondo”. ‘Una valigia di cartone’ è il titolo della manifestazione di stamattina davanti la presidenza della Regione Siciliana a Palermo per dire no all’emigrazione dei giovani in cerca di occupazione e su questo tema è intervenuta l’AnciSicilia attraverso il proprio Ufficio di presidenza e il vicepresidente regionale dell’associazione nazionale Comuni italiani, Luca Cannata.
Anci chiede al Governo regionale di promuovere un incontro con il Governo nazionale e con i rappresentanti delle autonomie locali che metta al centro il tema delle iniziative da attuare per favorire opportunità di lavoro dei giovani e Luca Cannata, candidato alle prossime elezioni europee con Fratelli d’Italia, ci tiene a ricordare che il tema dell’emigrazione giovanile è direttamente legato alle dimensioni del fenomeno della disoccupazione giovanile in Sicilia che, come testimoniano i recenti dati certificati dalla Commissione Europea, rappresenta un dato allarmante toccando, per i giovani fino a 24 anni, il 53,6%. “Un’emergenza che tocca particolarmente i comuni dell’Isola – sottolinea – anche per le conseguenze di ordine sociale connesse al fenomeno dello spopolamento, che colpisce molti piccoli centri della Sicilia e che rischia di fare scomparire intere comunità”.
Secondo una recente indagine condotta fra fine gennaio e fine febbraio, su 46 mila europei di tredici Paesi (dei quali 5 mila italiani) da YouGov per conto dello European Council on Foreign Relations, in Italia il 32% degli elettori è preoccupato dall’emigrazione dei connazionali. Secondo l’Istat sono poi 738 mila gli italiani emigrati all’estero fra il 2008 e il 2017 e secondo dati di Eurostat riportati dal Centre for European Policy Studies, il 3,1% della popolazione italiana adulta vive e lavora altrove nel mondo. Dati che però potrebbero essere molto più elevati, per il semplice fatto che molti italiani non cancellano la residenza prima di espatriare e dunque non sono catturati dalle statistiche.
È la provincia di Agrigento a registrare il maggior numero di partenze secondo la XIII edizione del Rapporto “Italiani nel Mondo 2018” della Fondazione Migrantes: al primo gennaio 2018 risultavano aver cambiato residenza 154.979 agrigentini, il dato più alto dell’intera Sicilia e uno dei più alti in Italia, segue Catania, con 123.367, Palermo 121.741; Messina 87.711; Enna 77.624; Caltanissetta 73.121; Trapani 44.772; Siracusa 42.987; Ragusa 29.654. “L’emigrazione dei giovani in cerca di lavoro – conclude Cannata – è una delle piaghe più gravi che caratterizzano la realtà sociale ed economica della Sicilia e occorre uno sforzo corale per destinare le risorse disponibili a un progetto di sviluppo economico del territorio per intercettare le nuove opportunità di lavoro offerte, per esempio, dall’utilizzo delle tecnologie innovative, dall’offerta di servizi turistici e da un’agricoltura di qualità. Continuo a ripeterlo, a Bruxelles bisogna portare le nostre istanze e l’innovazione e la tecnologia servono per la valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico, culturale, umano”.




Siracusa. Mobilità Sostenibile, piano ok in Commissione ora tocca al Consiglio

La Quarta Commissione consiliare ha dato il suo via libera al piano della mobilità con delle modifiche ora all’analisi del Consiglio comunale di Siracusa. Oltre quattro mesi di lavoro per arrivare al risultato odierno che, però, non soddisfa il Movimento 5 Stelle: la consigliera Russoniello ha voto contro l’adozione del Pums non ritenendolo neanche lontanamente classificabile come piano della mobilità sostenibile.
Hanno votato a favore i consiglieri Mangiafico, Messina (presidente), Spataro, Impallomeni, Ricupero, Gradenigo, Costantino Muccio, Basile e Bonafede.
Gli emendamenti saranno illustrati nel corso del dibattito in Consiglio comunale e vertono sulla classificazione di “Area filtro Ztl” di tutta la zona Umbertina a partire da piazzale Marconi.
Altra attenzione è stata posta alla mobilità sostenibile con l’individuazione di strade secondarie per ciclisti e mobilità dolce. Lavoro forse troppo “scolastico”, maggiore ambizione e coraggio non avrebbero probabilmente guastato.
Comunque soddisfatto il presidente della commissione, Ferdinando Messina. “Adesso spetta al Consiglio comunale definire il piano della mobilità consentendo a Siracusa di avere per la prima volta uno strumento simile”, le sue parole.




Siracusa. Pensioni e quota100, “fuga” dal Comune: “personale, bandire nuovi concorsi”

Come anticipato da SiracusaOggi.it alcune settimane addietro, con Quota100 sono lievitate le richieste di pensionamento da parte del personale del Comune di Siracusa. Dirigenti, funzionari, impiegati, agenti della Municipale: è un piccolo ma sostanzioso “esodo”.
Il rischio è che l’amministrazione comunale possa trovarsi in difficoltà in mancanza di una programmazione lungimirante per sopperire alle prossime collocazioni a riposo. Il consigliere comunale Andrea Buccheri del gruppo “Democratici per Siracusa” ha presentato a tal proposito un’interrogazione che sarà trattata in aula durante il Question times del 6 maggio prossimo. Chiede di sapere “quali strategie ha predisposto l’amministrazione comunale per reclutare nuovo personale in sostituzione di quello che andrà in pensione”, sollecitando una risposta scritta “perché – fa notare Buccheri – si tratta di un argomento molto importante e la città ha diritto di sapere come il Comune intenda agire, visto che deve garantire, tra gli altri, i principi di portata costituzionale dell’efficienza e del buon andamento”. Il pericolo, infatti, a giudizio di Buccheri, è che il Comune possa trovarsi in breve tempo privo del personale necessario per garantire i numerosi servizi che ogni giorno vengono erogati alla cittadinanza
“L’Amministrazione Comunale – sottolinea Buccheri – potrebbe procedere all’eventuale stabilizzazione dei precari, contrattisti ed ex articolo 23, ai quali potrebbe essere ampliato il monte ore a 36 settimanali, bandendo magari concorsi riservati al personale interno per consentire il passaggio alle mansioni superiori”.




Luca Cannata guarda a Bruxelles: “voglio portare la voce del territorio”

Agricoltura, infrastrutture, sburocratizzazione e sostegno a imprese e amministrazioni locali. Da questi punti fondamentali parte la scelta di Luca Cannata di candidarsi alle prossime elezioni europee tra le fila di Fratelli d’Italia. “La mia è una scelta di campo – dice – per dare al territorio una risposta concreta e fattiva, sono l’unico amministratore locale candidato della provincia, l’unico ad avere un’esperienza da poter mettere a disposizione. Posso andare a Bruxelles per portare la voce del territorio e credo sia importante dare risposte alle domande dei cittadini”. Basti pensare all’economia agricola, che contraddistingue in particolare la parte sud orientale della Sicilia (ma non solo), che in questi anni ha vissuto problematiche irrisolte. Il pomodorino di Pachino, ad esempio, viene trovato nella grande distribuzione organizzata a 2,50 euro se proviene dall’Italia e a 1,40 euro se importato dal Nord Africa. “La Gdo acquisterebbe quello straniero – sottolinea Cannata – mettendo in crisi la piccola impresa, certo, ma anche le grandi aziende, che si trovano a dover rispettare giustamente standard salariali e sicurezza su lavoro, che però fanno lievitare quei costi che all’estero non sono contemplati”. E quindi sostegno alle imprese, con il sindaco di Avola che vorrebbe farsi portavoce delle problematiche che riguardano anche infrastrutture a servizio della collettività e delle imprese, pensiamo anche alla nostra zona industriale e al porto di augusta, alle spese in conto capitale dei Comuni che devono districarsi tra blocchi, vincoli e patti di stabilità. “Ad Avola in questi anni abbiamo fatto un grande lavoro di visione e strategia di sviluppo intercettando anche parecchi fondi europei – conclude Cannata – è fondamentale un’Europa più vicina al territorio anche atttarverso la sburocratizzazione a favore di imprese e cittadini per il rilancio del sistema produttivo e per fare del bene a tutti”.




I prodotti siciliani soffrono, poca tutela commerciale: “Rivedere gli accordi”

“Tutela delle eccellenze agroalimentari e maggiori risorse per gli agricoltori danneggiati da accordi commerciali sbagliati. La nostra nuova idea di Europa passa anche da questo”. Ad affermarlo è il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle e capogruppo in commissione politiche Ue a Montecitorio, Filippo Scerra. Una serie di punti che mirano a salvaguardare i prodotti di eccellenza del territorio siciliano, dalle arance di Lentini e della Piana di Catania, per passare all’olio degli Iblei, e non solo. “Mercati – prosegue Scerra – messi in difficoltà dall’invasione delle arance sudafricane o dalle importazioni di olio tunisino. L’Unione Europea negli ultimi anni è stata sorda al grido di aiuto lanciato dal comparto agricolo e dei prodotti di eccellenza”.
Già nel recente passato il Movimento 5 Stelle aveva detto “no” alla sottoscrizione di trattati internazionali che prevedevano “l’invasione” del nostro mercato e quindi delle nostre tavole, di prodotti provenienti dal continente africano. “Una prassi – ancora il deputato pentastellato – che non aiuta quei Paesi, né tutela i consumatori, ma che è solo un ulteriore aiuto ai grandi marchi. Nel 2018 è entrato in vigore l’Accordo di Partenariato Economico fra l’Unione europea e i Paesi della regione Sadc. Al Parlamento europeo il Movimento 5 Stelle ha votato contro perché questo accordo prevede una liberalizzazione nel settore agricolo, in particolare degli agrumi, mentre i produttori italiani sono in difficoltà da anni perché vengono sempre favoriti i principali competitori del made in Italy, come per esempio nel caso delle arance egiziane o marocchine. Per colpa di questo nuovo accordo vengono applicate tariffe agevolate dalle esportazioni di arance dal Sud Africa fino all’esenzione totale dei dazi entro il 2025. In pochi anni le importazioni dal Sud Africa sono aumentate del 21%. “Al Parlamento europeo – dice il deputato nazionale del M5S – lotteremo per rivedere l’intero sistema di accordi di partenariato con i Paesi africani difendendo la nostra agricoltura e favorendo investimenti in settori chiave per lo sviluppo africano, come infrastrutture e servizi. L’agricoltura non può diventare una merce di scambio.”
Allo stesso modo, dal novembre 2017 al maggio 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentate le esportazioni d’olio d’oliva sfuso (+177%) e di olio d’oliva imbottigliato (+25%) tunisino, a danno delle produzioni europee, specie italiane, spagnole e greche. Per invertire la rotta e rendere più competitivi sui mercati internazionali anche i nostri prodotti di qualità, il M5S vuole potenziare tutte quelle misure di sostegno al comparto agricolo attraverso l’implementazione dei fondi a sostegno delle imprese e dei prodotti a “Km 0”.
“Così facendo – spiega Scerra – si ottiene il duplice risultato di rimettere in carreggiata gran parte delle nostre aziende, e si incoraggiano inoltre i cittadini a mangiare prodotti sani e di qualità. Consumatori e produttori vanno ascoltati di più soprattutto adesso che le Istituzioni europee sono al lavoro per scrivere la politica agricola comune (Pac) del futuro, quella 2021-2027. Negli scorsi mesi abbiamo analizzato la nuova Pac in Commissione Politiche Ue alla Camera e più volte come M5S, ci siamo espressi contro i tagli proposti dalla Commissione europea, Di contro vogliamo maggiori investimenti per rafforzare la sicurezza alimentare e proteggere le nostre eccellenze gastronomiche (Igp, Dop)”.
L’obiettivo del M5S è quello di avere politiche più pronte a fronteggiare i momenti di crisi e maggiore trasparenza nelle etichette e nella provenienza dei prodotti. “Questo è quello che da tempo abbiamo messo al centro del nostro programma per una nuova Europa- conclude Scerra -. Siamo l’unico partito in Italia che, in vista delle prossime elezioni Europee ha già stilato un progetto con politiche chiare, precise, messe nero su bianco. Adesso ci vogliono risposte per i nostri agricoltori. Questa Europa ha voltato le spalle alle loro richieste e preferisce avvantaggiare la grande distribuzione organizzata. Per cambiare bisogna mandare a casa tutti quei partiti che hanno votato trattati e accordi che hanno di fatto umiliato le nostre eccellenze. Il M5S sarà sempre dalla parte dei nostri agricoltori.”




Avola e Noto, derby infuocato sull’ospedale: Cannata contro Bonfanti

Tra Avola e Noto adesso l’ostilità è dichiarata. Sul tema sanità mai così lontani i due sindaci. Dopo settimane di silenzio, da fuoco alle polveri il primo cittadino di Avola, Luca Cannata. “Adesso basta. L’ospedale di Avola non si tocca e se qualcuno pensa che basta scendere in piazza per cambiare le carte in tavola e ipotizzi di far chiudere l’ospedale di Avola per avere tutto a Noto si sbaglia. L’ospedale di Avola, ribadisco, non si tocca. È indecente leggere la lettera scritta dal sindaco Bonfanti che ha messo in discussione l’agibilità dell’ospedale di Avola, una struttura ospedaliera perfettamente funzionante – aggiunge Cannata – È grave e invito il sindaco di Noto a occuparsi delle strutture di Noto: pensi a governare la sua città. Noi non ci siamo mai intromessi nelle scelte degli altri Comuni e non deve scaricare le proprie colpe sugli altri. Bonfanti non è riuscito nella sua città a fare valere le sue idee iniziali, concordate nel tempo con i vertici dell’Asp8, e adesso sta cercando di fare disinformazione e campanilismo”.
Il trasferimento del punto nascita da Noto a Siracusa è stato dettato esclusivamente da motivi di sicurezza clinica per i nascituri e le mamme. E lì resterà finché non sarà possibile garantirne la massima sicurezza, come è stato riferito dai direttori dipartimentali dell’Asp8 di Siracusa al responsabile dell’unità operativa complessa di Pediatria del Trigona di Noto.
“Sosterrò tutte le battaglie per migliorare la sanità nella zona sud della provincia – sottolinea ancora Cannata – ma adesso basta con questo giochino, con questa lotta tra poveri che non serve a nessuno. Il Trigona di Noto deve restare aperto e funzionante ma se qualcuno pensa che Avola non debba avere tutti i reparti per acuti efficienti solo perché ci sono stati scioperi e proteste a Noto, ebbene si sbaglia. Anche noi siamo pronti a scendere in piazza, ma sono sicuro che non sia necessario perché qui, dubbi, non ce ne devono essere: due mezzi ospedali, come sono adesso, non servono a nessuno”.
Da oggi, quindi, basta “fair play”, perché un problema tecnico, come la mancanza di medici, è diventato “un attacco personale nei miei confronti facendo giochini di bassa politica – conclude Cannata -. Che senso ha nascere a Noto facendo rischiare la vita a mamme e bambini? Nessuno degli avolesi in questi anni ha fatto una questione su dove nascere e ancora oggi per noi è importante la sicurezza del paziente. Ad Avola, per esempio, si nasceva fino a diversi anni fa e si continuerà a nascere appena vi saranno le condizioni di sicurezza garantite dai già funzionanti reparti di rianimazione e Utin secondo la rifunzionalizzazione firmata da tutti, secondo leggi vigenti. Il sindaco Bonfanti perché non dice la verità e prova a spiegarlo? Perché non dice che a Noto si voleva realizzare una cittadella della salute con lungodegenza e riabilitazione? Perché non dice che così potremmo avere un offerta sanitaria differenziata e completa e sicura a distanza di 7 km? Cose che tra l’altro si potrebbero attuare subito con vantaggi per tutti se dicesse solo la verità e lasciasse fare il proprio lavoro ai medici in carica e non ai pensionati nostalgici. Il mondo è cambiato e la medicina si è evoluta. Per fortuna non siamo fermi ai tempi di Adamo ed Eva o, sarebbe meglio dire, di Adamo e Bonfanti. Il sindaco di Noto parli per sé e non parli né per gli avolesi né per gli altri comuni e cittadini della zona sud. A noi interessano reparti funzionanti efficienti e sicuri in entrambi gli ospedali”.