Parco archeologico di Siracusa, è scontro: Forza Italia contro il piano e contro Granata

Scintille tra Fabio Granata e Forza Italia sull’istituzione del parco archeologico di Siracusa. La contrarietà del partito azzurro ha provocato la reazione dell’assessore comunale alla cultura che ha bollato come “follia” la posizione espressa a nome di FI da Stefania Prestigiacomo.
Non le manda a dire neanche Ferdinando Messina, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia. “Non vogliamo attenuare la valorizzazione dei beni monumentali siracusani bensì incrementarla”, puntualizza prima di chiamare in causa direttamente Granata. “L’assessore, se riuscisse ogni tanto ad uscire dal suo universo di autoreferenzialità cangiante, dovrebbe rendersi conto che esiste un piano paesaggistico in vigore a Siracusa e non ad esempio a Palermo, Catania o Messina e che pone vincoli strettissimi e puntuali sul territorio. Invece di agitare minacciose eppure vaghissime accuse – punge Messina – dovrebbe denunciare pubblicamente ogni ‘piccolo e particolare interesse speculativo’ attorno all’area archeologica. Inoltre l’assessore per tutte le stagioni dovrebbe ricordare che la normativa sui piani paesaggistici assorbe la parte vincolistica della ‘Legge Granata’, ossessivamente auto-rievocata, e quindi la supera”.
Quanto alla posizione di Forza Italia, “non vogliamo un altro ente che si sommi ai due poli museali, di cui uno specificamente archeologico, già esistenti a Siracusa. Chiediamo semmai che le prerogative di autonomia di spesa degli introiti dei beni culturali locali previste dalla legge sui parchi vengano estese anche ai musei oggi, in primis al Paolo Orsi, in stato di degrado per difficoltà economiche. E a questa modifica della normativa stiamo lavorando con un progetto legislativo ad hoc. Quindi no all’istituzione del parco, si a tutele rigorosissime e autonomia economica di parco e musei”.




Parco Archeologico di Siracusa, niente istituzione. Granata: “colpa di Forza Italia”

Si accende la battaglia politica sull’istituzione del parco archeologico di Siracusa. Dopo settimane di “si dice”, è l’assessore alla cultura Fabio Granata a svelare ufficialmente cosa blocca il procedimento. “E’ Forza Italia”, spiega diretto. Se gli annunci dell’assessore regionale Tusa – che in più occasioni aveva dato per imminente l’istituzione del parco siracusano – non si sono mai concretizzati, sarebbe per via dell’ostruzionismo del partito degli azzurri ed in particolare dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo.
“Forza Italia ha ufficializzato la sua posizione contro l’istituzione del grande parco archeologico di Siracusa attraverso Stefania Prestigiacomo. Per la tutela di qualche piccolo interesse particolare e speculativo – accusa sulla sua pagina Facebook, Granata – si propone di non applicare la legge che porta il mio nome e di far perdere alla città la gestione autonoma di decine di milioni di euro in servizi, innovazione, occupazione e promozione per il nostro turismo culturale”. Il giudizio di Fabio Granata è netto: “una follia”. Poi una pizzicata agli ex alleati Nello Musumeci e Sebastiano Tusa. “Facciano capire cosa intendono fare. Io in quel centrodestra non potevo certo restare, ora chiaro a tutti”.




Incendio Versalis, nessun sequestro. L’eurodeputato Corrao presenta interrogazione

Niente sequestro dell’impianto e nessun avviso di garanzia. Si sono chiuse così le verifiche disposte dalla Procura di Siracusa sui luoghi dove è avvenuto l’incendio che ha distrutto il forno B1008 dell’impianto Versalis di Priolo. Le polemiche, però, non si arrestano. L’eurodeputato del Movimento Cinque Stelle, Ignazio Corrao, punta l’intera area industriale ed ha chiesto alla Commissione Europea di intervenire “a supporto di un piano di bonifica e riduzione del rischio di contaminazione e di fornire strumenti normativi per la bonifica negli agglomerati industriali e maggiori risorse economiche”.
Nella sua interrogazione, Corrao si sofferma sui controlli della qualità dell’aria, giudicati carenti. “Poche settimane fa – spiega – l’Arpa ha confermato che le tre centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico nella zona industriale di Augusta sono fuori servizio. L’Arpa sostiene paradossalmente che non siano comprese nel programma per la valutazione della qualità dell’aria, dato che si tratta di strumenti fondamentali per misurare quanto è inquinata l’aria della zona. Tant’è che nel 2017 sono stati registrati 275 superamenti della media oraria dando ad Augusta la maglia nera rispetto all’intera rete regionale. Ma di quanto accade, i cittadini continuano a non sapere nulla anche perché i dati, non vengono mai resi noti. Peccato però che la pubblicazione dei dati è invece prevista dai regolamenti europei. A preoccuparmi – continua l’eurodeputato – è anche l’ultimo studio del CNR sullo stato pessimo del mare. Lo sversamento dei reflui dell’impianto cloro-soda incontrollato almeno fino alla fine degli anni Settanta ha determinato un grave stato di contaminazione da mercurio nell’ambiente marino della Rada di Augusta. Sono stati recentemente misurati allarmanti livelli di mercurio sia nel mare sia nel comparto ittico. Ma la cosa più allarmante è che lo studio ha rilevato elevati livelli di mercurio nel sangue e nei capelli della popolazione investigata direttamente riconducibili al consumo di pesce locale”.




Siracusa. Scuole al freddo, Zito: “anche gli studenti vittime della riforma Crocetta”

“Il buco delle ex Province Regionali sta continuando a presentare i conti. Dopo l’ormai cronico ritardo nel pagamento degli stipendi dei dipendenti, l’assente manutenzione ordinaria delle strade e lo stato delle nostre scuole, questa volta, purtroppo, tocca agli studenti delle scuole superiori. Riscaldamenti spenti o senza manutenzione, gli enti competenti non hanno un euro in cassa. E chi oggi promette nuovi salvagente dalla Regione dimentica che a Palermo non è ancora stato approvato il Bilancio”. Il deputato regionale Stefano Zito (M5s) interviene sulle proteste in atto per le scuole lasciate al freddo. Oggi la protesta a Siracusa. E Zito ha portato questa mattina il tema in Ars, con un suo intervento in aula.
A” fronte del conclamato fallimento della riforma voluta dal governo Crocetta e dell’inutilità dei pochi correttivi apportati o tentati negli anni, l’unica mano d’aiuto concreta è arrivata dal governo centrale. Nel nuovo accordo Stato-Regione è stato accolto il grido di dolore della Sicilia: è stato tolto il vincolo del 2% di riduzione della spesa rispetto all’anno precedente e già da quest’anno è stato ridotto il contributo alla finanza pubblica della Regione allo Stato”, ricorda Paolo Ficara, parlamentare nazionale M5s. “Uno dei tavoli di discussione aperti a Roma – prosegue – è quello sulla sostenibilità delle ex Province Regionali siciliane, cui si troverà una soluzione nei prossimi mesi. La loro situazione è drammatica: dal dissesto di Siracusa al lumicino di Enna e Ragusa. Centinaia di milioni di euro di passività, però, la dicono lunga anche su gestioni poco lungimiranti negli anni in cui sembrava andare tutto bene”.




Un commissario per le strade siciliane, il caso della viabilità provinciale siracusana

(c.s.) “Le strade siciliane sono ridotte a un colabrodo e la Regione si è decisa ad accettare la mano tesa dal ministro Danilo Toninelli durante la sua ultima visita in Sicilia”. Il parlamentare nazionale Paolo Ficara e il deputato regionale Stefano Zito (M5s) annunciano così la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza presentata dal governo Musumeci e finalmente sul tavolo del responsabile delle Infrastrutture.
“Le strade statali, provinciali, comunali e persino le autostrade sono disastrate e, per lunghi tratti, addirittura compromesse”, ricorda Paolo Ficara, il quale ha accompagnato il ministro Toninelli nel suo recente tour per visionare le condizioni della viabilità siciliana. “Una manutenzione ordinaria, quasi del tutto assente negli ultimi anni, interventi straordinari che non risolvono i problemi, i fondi – che già sono stati stati stanziati e di cui cercheremo di disporre al meglio e più velocemente rispetto ai periodi che ci hanno preceduti, – i danni legati al sottovalutato dissesto idrogeologico hanno fortemente rallentato la mobilità isolana”, aggiunge Stefano Zito il quale ha lavorato assieme ai colleghi regionali per arrivare al risultato odierno grazie a un pressing continuo.
“La provincia di Siracusa purtroppo conosce bene il problema. Basti pensare alle condizioni precarie dei chilometri e chilometri di strade provinciali, in lungo e in largo per il territorio siracusano, da nord a sud. E’ emblematico il caso della provinciale 45, la Cassaro – Ferla, chiusa per frana dal 3 dicembre scorso o, per citare casi di cronaca locale recenti, il tratto finale di viale Epipoli sino a Belvedere: una strada provinciale considerata pericolosa, senza illuminazione, con buche e altre insidie, in cui non si riesce a intervenire per via di uno sterile balletto di competenze tra Comune ed ex Provincia”, elenca Paolo Ficara.
Aumentano i tratti interdetti e chiusi al traffico, come ha scritto nella sua relazione il Dipartimento Regionale di Protezione Civile. “Servono interventi urgenti e la Regione ha finalmente preso atto che non riesce a gestire l’emergenza da sola. Interverremo adesso dal governo centrale grazie alla nomina di un commissario straordinario. Questo permetterà di lavorare per sbloccare i cantieri utilizzando i fondi disponibili che, per discutibili ragioni, non sono mai stati spesi. E la provincia di Siracusa non sarà Cenerentola, metteremo in campo tutte le azioni necessarie per garantire una viabilità sicura, funzionale ed efficiente”, conclude il portavoce nazionale del MoVimento Cinque Stelle, Paolo Ficara.




Siracusa. Arriva la nomina ufficiale, Lucio Ficarra è direttore generale dell’Asp

La Commissione Affari Istituzionali all’Ars si è pronunciata sulle nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere, scelti dalla giunta di Governo. Con 5 voti a favore (coalizione di maggioranza) 4 contrari (M5S) e 3 astenuti (Pd e Cento Passi per la Sicilia), le designazioni sono state approvate. Salvatore Lucio Ficarra diviene quindi ufficialmente direttore generale dell’Asp di Siracusa, di cui era commissario da dicembre in attesa della nomina definitiva.
Soddisfatta Forza Italia. “Le nomine approvate spianano la strada verso un percorso più trasparente e lineare, dettato da procedure concorsuali, che premiano la competenza e la professionalità”, spiega il partito regionale.




Siracusa. Il Consiglio comunale torna in aula il 15 gennaio, 5 punti all’odg

Il presidente del Consiglio comunale, Moena Scala, ha convocato l’assise per martedì 15 gennaio alle 18. Cinque i punti all’ordine del giorno, tra i quali la relazione del Difensore dei diritti dei bambini, la “Revisione periodica delle società partecipate” ed un ‘interpellanza, primo firmatario il consigliere Carlos Torres avente ad oggetto le “Modalità di calcolo per la liquidazione della Tari per il 2018”.




Decreto Sicurezza, anche Anci Sicilia contraria: Amenta, “ma non violiamo la legge”

Anche Anci Sicilia mostra aperta contrarietà al decreto sicurezza del ministro Salvini. Il vicepresidente regionale, il siracusano Paolo Amenta, punta il dito contro la solita abitudine di scaricare sui Comuni “tutte le responsabilità e le problematiche delle scelte politiche dei partiti, nel caso in specie quelli sul diritto dei migranti richiedenti asilo, con regolare permesso di soggiorno, di avere la residenza anagrafica e i servizi che ne conseguono. È una questione di civiltà oltre che morale ed umana”.
Amenta si schiera con i tanti sindaci, ad iniziare dal primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, presidente nazionale di Anci, che in tutta Italia stanno alzando la voce contro il decreto. “Non vogliamo violare una legge dello Stato, consapevoli come siamo che le leggi vanno applicate, ma dobbiamo porre all’attenzione del Governo il fatto che questa decreto sicurezza si pone in contrasto con la Costituzione, i trattati comunitari ed internazionali ed una precedente norma del 1998, non abrogata, e richiamata in questi giorni di dibattito dal giurista Sabino Cassese (già giudice della Corte Costituzionale ed ex Ministro della Funzione Pubblica, ndr) che afferma che le iscrizioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante, sono regolate alle stesse condizioni dei cittadini italiani”, prosegue Amenta.
Secondo i sindaci “ribelli”, la norma viola i diritti umani riconosciuti dal nostro Paese attraverso i trattati internazionali sottoscritti. Inoltre, il decreto raddoppia da 2 a 4 anni i tempi di attesa per l’istruttoria della cittadinanza, trasformando i migranti in cittadini fantasma. “Parliamo di uomini, donne e bambini che meritano rispetto come più volte sottolineato da Papa Francesco e dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il governo vuole occuparsi di sicurezza – conclude il vicepresidente di Anci Sicilia – e allora inizi a confrontarsi con i territori, con i Comuni, per migliorarne le condizioni di stabilità e quelle delle risorse umane, ad iniziare dalla Polizia Municipale e dagli Uffici dei Servizi Sociali. Ecco che allora si porrà la questione sicurezza nei nostri territori, che certamente non sono minacciati dallo straniero in regola che richiede giustamente la residenza anagrafica, ma da altri fattori, come le organizzazioni criminali e mafiose, su cui mi pare questo governo dice poco e niente”.




“Siracusa senza un adeguato piano di protezione civile”, affondo di Fratelli d’Italia

“Un piano di protezione civile inadeguato nel capoluogo, il viadotto di Targia ancora chiuso e le aree di raccolta ignote ai più”. Fratelli d’Italia sollecita l’amministrazione comunale di Siracusa ad attivarsi per colmare una lacuna che il coordinatore cittadino Paolo Cavallaro mette in rilievo. “Nelle prime ore di questa mattina -ricorda- sono state avvertite ben 3 scosse di terremoto, una delle quali più forte con epicentro a Sortino. Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia di Siracusa esprime vicinanza ai sortinesi in particolare ma anche forte preoccupazione per l’assenza di un piano di protezione civile comunale adeguato ai tempi nella città di Archimede, come probabilmente in molte altre della provincia. La natura non segue le dinamiche politiche-osserva ancora- i tempi delle amministrazioni, i tempi giudiziari, o chissà cos’altro, ma agisce, si muove. Già il terremoto nel catanese avrebbe dovuto rompere il silenzio, come anche quelli verificatisi in altri luoghi d’Italia negli anni passati.
Ma sappiamo che la nostra città una cosa la sa proprio fare bene: dormire beatamente”. Cavallaro evidenzia l’assenza di informazioni adeguate sulle vie di fuga, sulle aree di attendamento e su quanto necessario in caso di calamità.
“Nessuna notizia è riportata sul sito web istituzionale del Comune-continua l’esponente di Fratelli d’Italia-  nemmeno un link, un trafiletto, un numero d’emergenza, una chat”. L’appello è rivolto al sindaco, Francesco Italia e al presidente del consiglio comunale, Morena Scala, ciascuno per le proprie competenze, “perché rassicurino la cittadinanza in ordine alle misure di protezione civile che saranno apprestate in caso di calamità e perché sia convocato un consiglio comunale ad hoc sul tema, per consentire alla cittadinanza di discuterne con i propri rappresentanti”.




Decreto Sicurezza e la fronda dei sindaci. Italia (Siracusa): “Legge deprecabile”

I sindaci italiani contro il decreto sicurezza del ministro Salvini. Da Orlando a Sala, passando per De Magistris e Pizzarotti: i rappresentanti delle principali città (Palermo, Milano, Napoli e Parma) prendono posizione e si mettono di traverso sull’applicazione di una legge che priverebbe – secondo alcune interpretazioni i richiedenti asilo di alcuni diritti previsti costituzionalmente.
Prende posizione anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Ritengo che l’articolo di legge di conversione del cosiddetto decreto sicurezza, negando la possibilità di iscriversi all’anagrafe e di ottenere la residenza ai possessori di permesso di soggiorno, presenti evidenti profili di illegittimità costituzionale e si ponga in contrasto con i principi comunitari. E’ deprecabile da un punto di vista etico e morale. Sotto il profilo politico e culturale mi schiero, dunque, chiaramente con quei sindaci che hanno sollevato la questione e posto all’attenzione del governo l’evidente contraddizione tra il contenuto della legge e i principi costituzionali di Uguaglianza. L’applicazione di questa norma – dice ancora Italia – equivale ad un ritorno all’indietro di decenni in termini di accoglienza in quanto, senza la concessione della residenza, i Comuni non potranno rilasciare al migrante la carta di identità, negandogli di conseguenza l’accesso ai servizi sanitari e ai centri per l’impiego. Il nostro Paese, profondamente legato ad una tradizione umanitaria e cristiana, non può far prendere il sopravvento a sentimenti di discriminazione e di paura. Mi auguro che il Governo ascolti la voce dei sindaci e di tutte quelle forze politiche che hanno evidenziato le conseguenze in termini di sicurezza e di incertezza derivanti dalla applicazione immediata di un tale dispositivo”.
Al momento la legge a Siracusa sarà comunque applicata.