Siracusa. Ato Idrico, eletto il presidente: è il sindaco del capoluogo, Francesco Italia

Il sindaco, Francesco Italia, è stato eletto all’unanimità presidente dell’Ato idrico. Italia prende il posto dell’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, decaduto dopo la tornata elettorale amministrativa dello scorso giugno
L’assemblea dei sindaci ha eletto anche i componenti del consiglio di amministrazione che sono: Cettina Di Pietro sindaco di Augusta (vice presidente), Gaetano Montoneri (Portopalo), Corrado Bonfanti (Noto), Mirella Garro (Cassaro), Gianni Limoli (Floridia), Daniele Nunzio Lentini (Francofonte).
“Un compito non facile – commenta il sindaco Italia – che affronteremo con spirito di collaborazione e tenendo costantemente aperto un canale di comunicazione con la Regione. La realizzazione di un sistema di gestione che tagli gli sprechi, vada incontro alle esigenze delle famiglie e salvaguardi l’ambiente sarà perseguito attraverso scelte condivise che coinvolgano tutti i comuni della provincia”.




Siracusa. Costituito il Tavolo tecnico per lo sviluppo del Porto

Costituito il tavolo tecnico per lo sviluppo e la sicurezza dei processi economici, della portualitá e della logistica del complesso portuale di Siracusa, ambito che comprende sia il Porto grande che la baia di Santa Panagia. Il Tavolo è stato istituito dal comandante della Capitaneria di porto, Luigi D’Aniello, che nel nuovo assetto normativo diventa centrale nel fare sintesi e contemperare le attività che ruotano attorno agli scali. Oltre ad enti pubblici, vi partecipano le agenzie marittime, gli operatori tecnici nautici, le società di servizi e i terminalisti. “Un’importante e condivisa iniziativa che ci vedrà coinvolti assieme ad altri Enti e soggetti del cluster marittimo nell’ottica di una modernizzazione del concetto di sviluppo del mare e delle risorse ad esso connesse”, il commento dell’assessore alle Risorse mare, Giusy Genovesi.
“Ho espresso al comandante – prosegue l’assessore Genovesi – la piena adesione al Tavolo tecnico e le mie rassicurazioni sulla oramai urgente necessità, espressa dallo stesso comandante oltre che da più attori, di dare seguito ad un’azione di pianificazione urbanistica di settore, la redazione del Piano regolatore del porto e del Piano di utilizzo del demanio marittimo, nell’ambito delle scelte programmatiche della nostra amministrazione”.
Prima delle festività natalizie, nuovo incontro per un focus sull’andamento dei lavori di completamento della banchina 2 del Porto grande, opera atta dagli operatori e dalla città.
Una volta a regime, il Tavolo dovrebbe riunirsi ogni 6 mesi o, comunque, quando sarà richiesto dalle circostanze (anche in forma ristretta) per approfondire le tematiche connesse alle attività portuali.




Povera Siracusa, senza alleati in provincia: anche Sortino boccia l'ospedale alla Pizzuta

Anche il Consiglio comunale di Sortino prende una posizione netta sul nuovo ospedale di Siracusa. E seguendo quella che sembra una strategia politica unica, delega il sindaco Enzo Parlato a “tutelare il diritto alla salute dei cittadini di Sortino”.
Nonostante la Regione tagli presidi, tolga i medici dalle ambulanze e non rafforza i mezzi del 118 in provincia di Siracusa, i vari Comuni aretusei preferiscono concentrarsi sul bersaglio piccolo: l’ubicazione del nuovo ospedale. No alla Pizzuta (come deciso da Siracusa), si ad un’area non ancora meglio identificata nei pressi dello svincolo autostradale. “I cittadini sortinesi per raggiungere un presidio ospedaliero così interno alla città perderebbero minuti preziosi nel traffico mentre se si costruisse lungo l’asse autostradale si riuscirebbe a rendere l’accesso più semplice e immediato”, spiega la presidente del civico consesso di Sortino, Pia Parlato. “La vera battaglia però rimane quella di riuscire ad avere un presidio Hub perchè così avremmo un nosocomio completo e moderno e questo non sarebbe possibile con un ospedale situato in una zona come la Pizzuta, che per di più è destinata a una espansione limitata per motivi urbanistici”. Ma anche la battaglia per un ospedale di secondo livello arriva fuori tempo massimo, dopo che a luglio scorso la Regione ha già approvato il piano ospedaliero che mette l’Umberto I (anche quello nuovo che verrà) allo stesso livello del Di Maria-Trigona, dell’ospedale di Scicli o di Acireale.
Anche l’atto approvato dal Consiglio comunale di Sortino è stato trasmesso ai vertici dell’Asp, al presidente Musumeci e all’assessore regionale alla Salute, Razza.




Siracusa. Ex Provincia, pagamento degli stipendi: interviene Stefania Prestigiacomo

Scende in campo anche la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, per gli stipendi dei dipendenti della ex Provincia Regionale di Siracusa. “Ho chiesto un intervento urgente al vice presidente della Regione, Gaetano Armao, per far fronte al pagamento degli arretrati. Mi ha fornito ampie e concrete rassicurazioni che ci sarà un trasferimento a favore dell’ente quanto prima. Confido in un intervento immediato affinché per questi lavoratori e le loro famiglie possa essere un sereno Natale e assicuro che vigilerò in tal senso”, recita la nota inviata alle redazioni.




Il nuovo ospedale di Siracusa, adesso i soldi ci sono davvero: firmato l'accordo

È stato firmato a Roma l’accordo Stato-Regione che destina 2 miliardi di euro per l’edilizia sanitaria e, di conseguenza, viene rifinanziato l’art.20 della Legge 67/88. Fuori dalle indicazioni tecniche, c’è il finanziamento statale per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa.
Nelle casse della Regione Siciliana in arrivo quasi 600 milioni di euro attesi dal dicembre 2010. Adesso, il Presidente della Regione siciliana potrà dare mandato all’assessore regionale della Salute di firmare il Decreto di finanziamento per il nuovo ospedale di Siracusa.
Un ospedale che, alla luce della deliberazione della giunta regionale del 19 ottobre scorso, non più è da considerarsi provinciale ma di I livello.
Adesso ci sono i soldi e c’è l’indicazione dell’area su cui costruire l’attesa struttura sanitaria. “Sono convinto che ora il presidente della Regione si attiverà per confermare quanto già deliberato dalla sua giunta di governo, smentendo quanti in questi giorni, facendosi scudo del suo nome e delle sue parole, affermavano che il presidente della Regione avrebbe bloccato l’arrivo dei fondi”, commenta Enzo Vinciullo piombando nel cuore della polemica tra il Comune capoluogo e diversi centri della provincia. “Proteste fuori luogo e fuori tempo massimo e che rischiano di fare perdere il finanziamento. Agli sbruffoni che pontificano in questi giorni – dice Vinciullo – dico che il Comune di Siracusa ha una dignità e ha un ruolo riconosciuto dalla legge nella scelta dell’area. Le proposte fantasiose, surreali e ipocrite spesso evidenziano anche la povertà culturale ed umana di chi le espone”.
Soltanto l’Asp potrà al limite costringere il Comune di Siracusa a ritornare sulla scelta già compiuta dell’area. Sarebbe però strano ad oltre un anno dal provvedimento decisorio del Consiglio comunale e dopo che la stessa Asp ha dato il suo sta bene al vertice con Musumeci di fine ottobre.




Nuovo ospedale, l'Unione dei Comuni dichiara "guerra" alla scelta di Siracusa

I Comuni della zona montana non mollano la presa. E continuano nella loro azione “persuasiva” su Siracusa, l’Asp e la Regione. L’obiettivo è ottenere un ripensamento che induca a valutare la zona vicina all’autostrada come adatta per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. No deciso alla Pizzuta, valutata difficile da raggiungere dai centri della provincia, dovendo passare per il centro urbano. Neanche una parola, però, sul taglio delle importanti ambulanze del 118 – alcune private anche della presenza del medico a bordo – proprio nella zona montana. Sarebbe stata quella, probabilmente, azione più urgente se davvero si vuole mirare a tutelare la salute degli abitanti di quelle comunità. I quali, in caso di grave necessità, devono prima essere messi nelle condizioni di arrivarci in un ospedale.
Il Consiglio dell’Unione dei Comune Valle degli Iblei ha deliberato all’unanimità un atto di indirizzo con cui chiede a gran voce di essere parte attiva nei processi di individuazione del sito che vedrà l’edificazione del nuovo ospedale di Siracusa, definito “provinciale” (termine che però, come la stessa Regione chiarisce, non è contemplato, ndr). Non solo, l’Unione dei Comuni presenterà una sua relazione sulle possibili aree (in territorio del capoluogo) su cui costruire in alternativa. E la comunicazione è stata inviata al presidente della Regione ed a tutti gli altri enti preposti.




Ex Provincia, per gli stipendi riparte la battaglia in Ars: Cannata, "chiesto stanziamento"

“Oggi pomeriggio, scaduti i termini, ho presentato emendamenti alle variazioni al bilancio di previsione della Regione con cui ho chiesto uno stanziamento economico per garantire il pagamento degli stipendi al personale del Libero Consorzio Comunale di Siracusa e della partecipata Siracusa Risorse”, spiega in una sua nota la deputata regionale Rossana Cannata.
“Ho inoltre proposto che al Fondo regionale di garanzia per gli Enti locali siciliani in dissesto, di nuova istituzione, possano accedere anche quelli in pre-dissesto, nonché i Liberi Consorzi comunali in dissesto”.
La ex Provincia di Siracusa è l’unico ente di questo tipo in dissesto e attraverso l’attivazione del Fondo “le banche potrebbero erogare anticipazioni per il pagamento degli stipendi e degli oneri contributivi”.




Siracusa. Teatro Comunale, i 5 Stelle: "bando pubblico per il direttore artistico"

I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle sono pronti a presentare in aula una bozza di regolamento, statuto ed un tariffario per la gestione del teatro comunale di Siracusa. A fine novembre è arrivata l’agibilità definitiva, che permette di ragionare su di una attività senza interruzioni.
Figura chiave sarà quella del direttore artistico che, per i pentastellati, “dovrà essere individuato tramite un trasparente bando pubblico. Il professionista dovrà essere capace di valorizzare le potenzialità del teatro e coniugare eccellenza artistica e merito, all’insegna di una stagione teatrale, o concertistica, di più alti toni rispetto a quelli sinora proposti”.
La proposta di consiglieri Russoniello, Scala, Ficara, Burgio e Trigilio vuole segnare delle linee guida studiate anche per consentire alle associazioni cittadine di poter usufruire dei locali per i fini ad esso preposti, “lasciando più spazio al merito ed alle capacità, a discapito di raccomandazioni legate alla vicinanza di un colore politico”.




Ospedale alla Pizzuta, cresce opposizione in provincia: anche Canicattini vota il suo no

Anche il Consiglio comunale di Canicattini Bagni si schiera con Palazzolo e chiede che venga ripensata da Siracusa la scelta della Pizzuta come area su cui costruire il nuovo ospedale. Approvata a larga maggioranza la mozione “per una adeguata e funzionale pianificazione strategica del nuovo ospedale distrettuale e provinciale di Siracusa nell’area dello svincolo Siracusa sud della rete autostradale”. Si mette nero su bianco, così, la contrarietà del Comune di Canicattini Bagni, in linea con la decisione assunta e manifestata da tutti i Comuni dell’area montana e non solo, all’individuazione all’interno del centro abitato del capoluogo, nell’area FS2 della “Pizzuta”, fatta dal Consiglio comunale di Siracusa per la costruzione del nuovo ospedale.
“Una battaglia di civiltà che guarda al futuro, alle nuove generazioni che non dovranno essere penalizzate nel diritto ai servizi sanitari e negli standard qualitativi, da scelte dettate dall’ottusità e dallo scontro politico”, ha detto il presidente dell’assise, Amenta. “L’ospedale di Siracusa, finanziato al 95% dallo Stato, per il 5% dalla Regione e per il restante dall’alienazione dei beni esistenti, le vecchie strutture, per cui l’Asp, vera responsabile del progetto, deve individuare l’area più adeguata per le sue funzioni distrettuali e provinciali, non può essere rinchiuso nel centro abitato in una zona ad alta intensità abitativa e commerciale, qual è la Pizzuta, dove i costi di espropriazioni, così come sentenziato anche dal CGA, oscillano sui 130 euro al metro quadro. Quando, invece, c’è la possibilità di avere una struttura libera da criticità viarie, aperta a possibili allargamenti dei servizi, compreso un eliporto per il primo soccorso, come presuppone una moderna struttura sanitaria che opera in una provincia ad alto rischio sismico e con uno dei più grandi petrolchimici d’Europa, in un’area più omogenea, nei pressi dello svincolo autostradale Siracusa Sud, dove i costi si riducono notevolmente intorno ai 30 euro a metroquadro. Che oltre ad essere facilmente raggiungibile senza vincoli viari, da tutti i Comuni, permetterà a questa provincia di mettere in rete tutte le strutture ospedaliere (Avola-Noto, Augusta, Lentini, Siracusa), migliorando notevolmente i servizi e l’offerta ai cittadini del territorio, soprattutto con un suo passaggio ad Hub, l’unico in tutta la Sicilia Sud orientale”.
Alla Conferenza dei Sindaci della scorsa settimana, la posizione di Canicattini era stata anticipata dalla sindaco Marilena Miceli. “Abbiamo ribadito la contrarietà al nuovo ospedale alla Pizzuta e l’esigenza di avere una struttura efficiente e funzionale a ridosso dell’asse autostradale che attraversa e unisce tutta la provincia. In merito alle perplessità sui tempi e sulla garanzia del finanziamento, la Conferenza ha dato mandato al suo presidente, il Sindaco di Siracusa, di chiedere un incontro con l’Asp e il Presidente della Regione, Nello Musumeci, per ribadire la necessità di individuare una nuova e più funzionale area per l’ospedale”.
La mozione verrà ora trasmessa alla Regione, all’Asp ed a tutti i Comuni della Provincia a cominciare da Siracusa.




Siracusa. Ex Provincia rischia secondo default, Cafeo porta tema in Ars

Troppo ridotte le risorse che la Regione può mettere a disposizione delle ex Province. E per l’ente siracusano si profila una nuova dichiarazione di dissesto anche per il 2018.
“Ad aggravare il quadro generale – dice il deputato regionale Giovanni Cafeo – proprio sul destino dei Liberi Consorzi sembra aleggiare quasi una sorta di rassegnazione da parte del Governo e di buona parte della politica, come se non ci fossero ormai speranze di salvataggio per un ente vittima di errori politici certamente trasversali ma che di sicuro, nonostante le promesse elettorali, perseverano ancora oggi e ad ogni livello istituzionale”.
Siracusa rischia il secondo default consecutivo. “È evidente che alle chiacchiere e alle buone intenzioni, captate spesso in ordine sparso più attraverso i media che nelle apposite sedi istituzionali, si debba sostituire adesso una vera e propria azione sinergica da parte della politica e delle istituzioni, mirata ad ottenere soluzioni reali al problema, come ad esempio la riduzione del prelievo forzoso da parte dello Stato”, aggiunge Cafeo.
“Se l’obiettivo comune sarà quello di fare squadra per provare a far rientrare una crisi ormai divenuta inaccettabile, nella quale dietro ai numeri e ai bilanci delle ex Province si celano donne e uomini meritevoli della stessa dignità lavorativa di tutti gli altri impiegati pubblici, allora il mio impegno e la mia disponibilità saranno massime; in caso contrario – conclude il parlamentare regionale – posso garantire sin da adesso che non mi accoderò in nessun caso a questo clima di rassegnazione e accettazione passiva dello status quo, facendo sentire in tutte le occasioni possibili, anche se inascoltato, il mio forte dissenso”. Domani seduta in Commissione sul tema.