Siracusa. Il passaggio di consegne Igm-Tekra anima il Consiglio comunale

Quasi tre ore di confronto tra Consiglio comunale e amministrazione per fare luce, ieri, sui vari e complessi aspetti del passaggio a una nuova ditta esterna, la Tekra, del servizio di igiene urbana finora svolto da Igm Rifiuti industriali. Il dibattito nell’aula si è svolto con toni pacati, nonostante le tensioni di questi giorni e davanti a una cinquantina di lavoratori Igm preoccupati per il loro futuro che hanno ascoltato in silenzio.
A relazionare è stato il sindaco, Francesco Italia, che ha precisato il ruolo neutrale svolto nella vicenda dal Comune, che “parteggia solo per i cittadini, la legalità e per un servizio efficace ed efficiente. Passaggi di appalto di questa portata non sono mai facili”. Il caso è seguito costantemente e con la dovuta attenzione, ha assicurato il sindaco, che poi ha ringraziato la Prefettura, e nello specifico il vice prefetto Romano, per la sensibilità mostrata nel farsi carico della questione dei lavoratori.
La relazione è stata completata da una dettagliata esposizione dei fatti da parte dell’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, che ha pure risposto alle domande poste dall’Aula; tra i due un intervento di Salvatore Castagnino che si è chiesto se Tekra, non subentrata nei tempi a Igm, possa essere considerata inadempiente e se per questo non si debba fare scorrere la graduatoria della gara ponte. Castagnino ha poi manifestato due preoccupazioni: che siano tutelati i lavoratori e che il Comune non accumuli un debito fuori bilancio per effetto delle proroghe.
Al dibattito hanno dato il loro contributo numerosi consiglieri. Alessandro Di Mauro (ha posto il problema delle ditte esterne all’Igm e dei rischi di demansionamento degli interni), Mauro Basile (anche lui contrario al demansionamento) Giuseppe Impallomeni (che ha invitato l’Amministrazione a fare uno sforzo aggiuntivo per il personale amministrativo di Igm e per quello delle ditte subappaltatrici), Curzio Lo Curzio (Tekra garantirà, ha chiesto, lo stesso servizio di Igm e completerà la differenziata), Roberto Trigilio (che ha proposto una commissione che vigili sul passaggio), Gaetano Favara (che si è chiesto se la Tekra sarà nelle condizioni di migliore il servizio attuale), Salvatore Costantino Muccio (per il quale non è chiara la posizione dell’Igm sul personale), ancora Castagnino (per il quale c’è il rischio che giorno 9 si arrivi a una situazione di stallo e si è detto convinto che quanto accade oggi è il frutto degli errori commessi negli anni scorsi dalla precedente amministrazione), Ferdinando Messina (che ha chiesto chiarimenti si tempi di stipula del nuovo contratto) e Andrea Buccheri (che ha invitato l’Ente a chiedere un rispetto dei tempi da parte di Tekra).
Dei contenuti e dello svolgimento dei lavori si è detta soddisfatta il presidente del consiglio comunale, Moena Scala, che ha ringraziato i consiglieri per il contributo proficuo fornito per chiarire tutti gli aspetti della questione.




Province, la Sicilia recepisce la legge Delrio: "Mentre governo è pronto ad abrogarla"

“Dopo tanti impegni e proclami e mentre a Roma si parla di ritorno delle Province, in Sicilia si recepisce la Legge Delrio”. Duro il commento di Vincenzo Vinciullo, che esprime rammarico per il silenzio “assordante della politica, dei sindacati, della stampa mentre tutto questo accade, come se non fosse sotto gli occhi di tutti il dramma che stanno vivendo le ex Province siciliane”. Il leader di “Siracusa Protagonista” esprime la speranza che  “il Governo, dopo il recepimento di un ordine del giorno, approvato dalla Camera dei Deputati, possa abrogare la Legge “Delrio” e ridare alle Province, con l’abolizione fra l’altro del prelievo forzoso, un minimo di dignità, soprattutto ai lavoratori che continuano a percepire a singhiozzo i loro stipendi”. La vicenda, sottolinea Vinciullo, sta causando
“gravissime ripercussioni dal punto di vista della gestione del territorio” .




Siracusa. Rifiuti, la vicenda in Consiglio comunale: domani seduta ad hoc

Il delicato momento di transizione del servizio di igiene urbana irrompe in Consiglio comunale. Nonostante non fosse punto all’ordine del giorno, è stato il tema su cui si è confrontata l’aula. In apertura di seduta i consiglieri hanno infatti chiesto al Presidente la trattazione dell’argomento che, non essendo posto all’ordine del giorno, per Regolamento, non sarebbe potuto essere trattato se non in un’apposita nuova seduta consiliare. A seguito di una riunione dei capigruppo straordinaria, il presidente Moena Scala ha convocato una nuova seduta consiliare per domani pomeriggio alle 15 con un unico argomento all’ordine del giorno, quello delle “Problematiche di igiene urbana”. Sarà presente in aula il sindaco, Francesco Italia. Oggi al quarto piano presenti anche diversi lavoratori delle cooperative che svolgevano servizio per Igm che rischiano di ritrovarsi senza lavoro nell’immediato.
La seduta odierna, per mancanza del numero legale, è stata rinviata a domani, sabato 1 dicembre, sempre alle 10, in seconda convocazione. Tra i punti all’ordine del giorno due variazioni di bilancio: la prima riguardante le spese di manutenzione straordinaria all’edificio Mae del cimitero dove si è verificato il cedimento di una parte di solaio posto a copertura dei loculi; la seconda impegna spese relative ai servizi connessi al randagismo. Ci sono poi un atto di indirizzo, primo firmatario Francesco Zappalà, che impegna la Giunta all’istituzione di un “Ufficio trasparenza”; ed un ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Carlo Gradenigo, riguardante l’impatto sul territorio del D.L. 4 ottobre n.113 in materia di immigrazione e sicurezza.




La strana partita del governatore Musumeci sul nuovo ospedale di Siracusa

Che partita sta giocando il governatore Musumeci sul nuovo ospedale di Siracusa? Da una parte la Regione dichiara di volere fortissimamente la realizzazione dell’infrastruttura di cui si discute ormai da trent’anni, dall’altra quasi suggerisce azioni “perdi-tempo”.
E’ il caso di chiarire le posizioni. Negli incontri ufficiali con il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il presidente Musumeci è stato perentorio: “entro il 30 novembre dovete comunicarmi l’area su cui costruire l’ospedale, perchè Siracusa deve dotarsi di un nuovo nosocomio”. E per non sbagliare, ai rappresentanti dell’Asp presenti al vertice ha chiesto un parere sull’area individuata dal Consiglio comunale aretuseo nel luglio 2017: “è ok”, il laconico sta bene ricevuto in risposta. Nonostante, sotto traccia, si parli di qualche perplessità mai pubblicamente manifestata, dell’Ufficio Tecnico dell’Azienda Sanitaria Provinciale che dovrebbe occuparsi della progettazione dell’ospedale. Ricapitolando: Musumeci dà un termine perentorio oltre il quale vuole archiviare le discussioni sull’area su cui costruire l’ospedale per passare alla progettazione e sua realizzazione e, per questo, chiede anche il parere di Asp.
Ma quando ha ricevuto il sindaco di Palazzolo, Salvo Gallo, il governatore Musumeci ha cambiato atteggiamento. “Fatemi avere quanti più ordine del giorno possibili approvati dai Consigli comunali della provincia e riapriamo i termini per la scelta dell’area”, avrebbe più o meno detto. Un suggerimento che, però, striderebbe con il Musumeci che vuole che si faccia in fretta per l’ospedale di Siracusa. Il primo cittadino ibleo però smentisce categoricamente. “La proposta degli ordini del giorno è mia, il governatore si limiterebbe a prenderli in considerazione”, dice commentando una partita politica che adesso si infiamma. “Si facciano l’ospedale da 350 posti letto alla Pizzuta, se vogliono. Ma così devono spiegare perchè svendere 350 posti letto della sanità pubblica visto che l’Umberto I ne conta 700”.
Ieri, intanto, assemblea dei sindaci della provincia di Siracusa a Palazzo Vermexio. All’ordine del giorno, l’area su cui costruire il nuovo ospedale. Ai sindaci della zona montana con in più il sostegno di Melilli non piace la zona scelta, quella della Pizzuta. Penalizza chi, proprio dalla provincia, vorrebbe raggiungere la struttura sanitaria. Per questo chiedono di valutare un “ripensamento” e optare per un terreno nei pressi della grande viabilità, l’autostrada insomma. Se ne tornerà a discutere, in una nuova assemblea con la partecipazione – richiesta – di Asp e Regione.
Se si deve tener conto del Musumeci-pensiero 1, ovvero del perentorio termine del 30 novembre, non c’è più tempo per rimettere tutto in discussione. Se dovesse valere il Musumeci-pensiero 2, tutto è possibile. Sarebbe a questo punto interessante capire chi e se vuole davvero che si costruisca il nuovo ospedale di Siracusa. Per il momento continuano a vincere confusione, divisioni ed egoismi. Un mix perfetto per allontanare il risultato.

foto: a sinistra, il sindaco di Palazzolo con Musumeci; a destra un momento dell’incontro tra Musumeci, Razza e il sindaco di Siracusa




Ferrovie, il Ministero stanzia 300 milioni. Ficara: "Regione ora faccia la sua parte"

“Fondi per nuovo materiale rotabile e maggiore efficienza per i viaggiatori. Il Ministro Toninelli ha stanziato quasi 300 milioni di euro in più per ferrovie e pendolari e la Commissione Trasporti ha chiesto che lo stanziamento per il Mezzogiorno sia almeno del 34%. La Regione Siciliana però deve fare la sua parte aumentando la propria compartecipazione per gli investimenti”. A dichiararlo sono il deputato Paolo Ficara, componente della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati e la capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Zafarana. “Nello Schema di decreto sulla ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese – spiegano i deputati – rispetto al quale abbiamo espresso parere positivo in commissione Trasporti, ci sono quasi 300 milioni euro aggiuntivi rispetto ai 640 già presenti: Uno sforzo importante per l’ammodernamento di locomotori e carrozze del trasporto ferroviario regionale. L’indirizzo che abbiamo dato a livello parlamentare – spiegano ancora Ficara e Zafarana – è quello di ottenere una ripartizione di queste risorse equa tra le diverse aree del paese, ma per fare questo, occorre che la Regione Siciliana aumenti e di molto, la propria quota minima di compartecipazione del 40%. Al momento infatti la Regione con il governo Crocetta aveva investito appena 15 milioni e mezzo di euro che, tradotto nei fatti, significa avere infrastrutture scadenti da dopoguerra, mentre altre regioni del Mezzogiorno quali Lazio o Campania sono già al passo grazie a investimenti ben maggiori delle rispettive Regioni. Auspichiamo quindi che il governo Musumeci, faccia la sua parte in sede di Conferenza Unificata, aumentando lo stanziamento per la compartecipazione dato che al momento riceviamo appena il 3,63% degli investimenti nazionali. Una percentuale ridicola rispetto ad altre regioni d’Italia che hanno addirittura meno chilometri di linea ferrata rispetto alla nostra, tra le quali, Lazio, Campania e Toscana. Un vero paradosso se si considera che la Sicilia, è la quinta regione del Paese per numero di chilometri di linea ferrata. Musumeci – sottolineano Ficara e Zafarana – deve fare la sua parte anche in virtù dei numerosi disservizi denunciati dal comitato pendolari pochi giorni fa su ritardi accumulati nelle principali tratte siciliane, dove su 76 treni osservati il 16 novembre, il ritardo accumulato è stato di 34 ore e 35 minuti. La Regione Siciliana, che ha firmato il contratto di servizio con Trenitalia lo scorso Maggio, vigili sulla qualità del servizio offerto ai cittadini” – concludono i deputati.




Siracusa. Il prestito dell'Antonello da Messina, interrogazione di Cafeo all'Ars

La richiesta di conoscere se il trasferimento eventuale dell’Antonello da Messina possa essere supportata dal parere positivo dell’Istituto Regionale di Restauro che, “conoscendo le condizioni di salute de L’Annunziazione, possa formulare un giudizio rispondente alle norme di salvaguardia  dell’importante opera, il cui spostamento è già stato negato in passato” e la richiesta di sapere su quali basi “è stata ritenuta adeguata la compensazione con le opere dell’artista Palladino , che saranno esposte alla Galleria Bellomo in luogo dell’Antonello Da Messina (Caino e Abele, Santa Caterina e San Girolamo). E’ il contenuto di un’interrogazione presentata all’Ars dai deputati regionali Giovanni Cafeo, Catanzaro, De Domenico e Sammartino. Non solo siracusani, quindi, ma anche in rappresentanza degli altri territorio siciliani deputati a dare in prestito opere di Antonello che custodiscono in vista della mostra in programma a Palermo, a palazzo Abatellis e su cui l’assessore regionale, Sebastiano Tusa, ha già espresso la propria ferma intenzione di non tornare indietro sulla scelta di proseguire con i prestiti. La vicenda non rappresenta, dunque, solo una battaglia siracusana, da parte di quanti, a partire dallo Storico dell’Arte, Paolo Giansiracusa, si dicono fortemente preoccupati per le ripercussioni che, sulle condizioni del dipinto, potrebbero avere le operazioni di trasferimento e, poi, di restituzione. Cafeo si dichiara pronto a fare tutto il possibile per andare a fondo alla vicenda, esprimendo l’auspicio di poter incontrare Tusa, come richiesto, prima che la mostra abbia effettivamente inizio.




Proposta di legge anti-miasmi, Pasqua: "Simage per individuare chi inquina"

Prendere spunto dal Veneto ed applicare anche in Sicilia il sistema Simage per garantire la qualità dell’aria in zone altamente industrializzate. La proposta è del deputato regionale Giorgio Pasqua (M5s) che ha preparato un apposito disegno di legge “per ridurre gli attacchi alla salute dei cittadini”.
Il Simage serve, a costo zero, per monitorare chi, con cosa e da dove si sta inquinando. “La Regione Siciliana non perda più tempo, mentre i governi regionali degli ultimi 20 anni cincischiano la gente continua a morire di tumore. Musumeci decida da che parte stare, se da quella delle vittime o dei carnefici”, le parole di Pasqua che della proposta di legge è primo firmatario.
Simage sta per Sistema Integrato per il Monitoraggio Ambientale e la Gestione delle Emergenze, ossia un sistema di prevenzione ed intervento finalizzato a gestire il rischio industriale ed eventuali situazioni di emergenza nelle aree industriali. Il suo scopo è quello di garantire la sicurezza delle aree attraverso il rilievo tempestivo di anomalie negli stabilimenti industriali da cui possono scaturire incidenti e la consequenziale gestione delle emergenze. Possibile grazie all’analisi ed alla trasmissione in tempo reale delle informazioni raccolte dagli stabilimenti industriali e da centraline di rilevamento degli enti di controllo e messi a disposizione della popolazione sul web come open data, minuto per minuto. “Ci sono troppe aree della Sicilia – spiega Pasqua – dove si muore per tumori, malattie degenerative, malattie respiratorie acute e malattie dell’apparato digerente. In zone come Priolo che peraltro è la mia città, Melilli, Augusta, Siracusa ma anche Gela e Milazzo, ogni giorno si registrano nuovi casi di tumore o altre malattie devastanti. Ebbene, un sistema monitoraggio costante e scientifico serve a proteggerli dai fumi tossici attraverso un sistema di prevenzione. Con questo sistema – spiega ancora Pasqua – possiamo scoprire chi, con cosa e da dove parte la fonte di inquinamento. Per semplificare, possiamo paragonarla ad una stazione meteo dell’inquinamento in grado di registrare tempestivamente le anomalie della qualità dell’aria”.




Siracusa. Multe: dove finiscono i soldi? "Con modifica al Codice, obbligo trasparenza"

Ha una genesi siracusana la proposta di legge di modifica del Codice della Strada in discussione in Parlamento. Non solo perchè uno dei primi firmatari è il deputato siracusano (M5s) Paolo Ficara ma soprattutto perchè una misura in particolare deriva da un’anomalia riscontrata anche a Siracusa dallo stesso Movimento. La misura in questione è quella che punta a rendere davvero trasparente come i Comuni utilizzino i proventi delle multe stradali pagate dai cittadini.
“Che fine facciano quelle somme ora i cittadini potranno scoprirlo grazie ad una misura inserita dal Movimento 5 Stelle nella proposta di legge di modifica del Codice della Strada”, annuncia Paolo Ficara. “Fino ad oggi era difficile sapere e capire come venivano utilizzate le somme incassate con le contravvenzioni. Adesso sarà possibile garantire che questi soldi vengano reinvestiti dal Comune in sicurezza stradale”, spiega il componente siracusano della Commissione Trasporti della Camera.
“Per legge, almeno il 50% deve andare a finanziare interventi su manto stradale, segnaletica, piste ciclabili e prevenzione. Grazie alla misura inserita all’interno della nostra proposta di legge di modifica del Codice della strada, la trasparenza totale sull’uso dei proventi derivanti dalle multe stradali sarà resa obbligatoria”, spiega ancora Ficara. “I cittadini devono sapere come vengono spesi i loro soldi. Per questo la nostra proposta di legge impone la pubblicazione dei dati in un’apposita sezione del sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La trasparenza nella pubblica amministrazione e’ un principio fondamentale da rafforzare oltre che un atto dovuto nei confronti dei cittadini ed un utilissimo strumento per incrementare la sicurezza sulle strade”, conclude Paolo Ficara.
L’obbligo della trasparenza trae spunto dal lavoro del giugno 2017 del meetup siracusano del Movimento 5 Stelle, lavoro portato aventi dallo stesso Paolo Ficara e Rino Mulè, referente del gruppo di lavoro sulla mobilità, dove fu analizzata la modalità di spesa dei soldi incassati dalle multe dal Comune di Siracusa, scoprendo che l’obbligo di destinare almeno il 50% dei proventi ad appositi capitoli di bilancio riguardanti la circolazione stradale presentava parecchie zone d’ombra. Entro il 31 maggio di ogni anno il tutto andava rendicontato al Mit, ma Palazzo Vermexio non ha mai ottemperato perchè “mancano i decreti attuativi”. Questa fu la risposta degli uffici. “Vero, ma solo nella parte relativa alle multe da autovelox e non per tutto il resto. Il sospetto é che l’amministrazione abbia utilizzato queste somme per coprire altri capitoli di bilancio”, ricorda il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle.




Siracusa. Case popolari e infrastrutture a Belvedere, "si" del consiglio comunale

Investimenti per infrastrutture a Belvedere e manutenzione straordinaria delle case popolari.  Sono i contenuti delle due delibere con le quali il consiglio comunale ieri sera ha impegnato l’Amministrazione ad intervenire. Entrambi i provvedimenti, un atto di indirizzo e una mozione, il primo illustrato da Mauro Basile e il secondo da Pamela La Mesa, sono stati approvati all’unanimità; ritirati, invece, dai proponenti un ordine del giorno sulla nomina del capo di gabinetto, un’interrogazione sull’appalto asili nido (entrambi a firma di Salvatore Castagnino) e una mozione sulle coperture assicurative per volontari di protezione civile presentata da Roberto Trigilio.
La seduta si è sciolta dopo tre ore rimandando gli altri argomenti a data da destinarsi.
La riunione è stata aperta da due interventi su argomenti fuori dall’ordine del giorno. Il primo è stato di Salvatore Costantino Muccio che ha chiesto un uso più attento dell’aula per attività extraconsiliari. Il riferimento è stato al danneggiamento di alcuni banchi sui quali sono state trovate delle incisioni. La presidente, Moena Scala, ha ricordato che è la presidenza a deciderne l’uso e che farà le opportune verifiche sull’accaduto.Il secondo intervento è stato di Salvatore Castagnino, che ha parlato della riunione sul nuovo ospedale tenuta sabato scorso a Palazzolo. Secondo il consigliere, in quella occasione è stato “delegittimato”, anche con affermazioni pesanti, il lavoro del consiglio comunale di Siracusa e ha chiesto di conoscere quale atteggiamento abbia tenuto il presidente Scala che era presente all’incontro.Immediata la replica del presidente che ha detto di avere chiarito che il 14 novembre l’Assise siracusana si è limitata a prendere atto di una decisione già adottata nel luglio del 2017 e di avere chiesto copia del verbale della riunione, che poi sarà inviata a tutti i consiglieri siracusani.Il primo punto affrontato dal Consiglio è stato l’ordine del giorno proposto da Castagnino sulla nomina del nuovo capo di gabinetto. L’obiettivo era di verificare il rispetto della normativa e il parere di conformità dell’atto attraverso il parere dei revisori legali, che però ieri non erano presenti. Per tale ragione, Castagnino ha deciso di ritirare il documento e ha chiesto che sia calendarizzato al primo punto della prossima seduta utile. Secondo il consigliere, la decisione di assumere a tempo determinato una figura esterna non si giustifica perché il Comune dispone della professionalità necessarie e, dunque, comporta un esborso di somme aggiuntive. Sull’argomento sono intervenuti anche Carlo Gradenigo e Chiara Ficara.Ritirata da Castagnino anche l’interrogazione sulla gestione degli asili nido perché superata dai fatti in quanto il bando è andato in porto qualche settimana dopo la sua presentazione. Il consigliere, tuttavia, ha espresso perplessità sul fatto che il prezzo frutto del ribasso d’asta possa essere sufficiente a coprire per intero le spese, a danno della qualità del servizio.La questione delle infrastrutture a Belvedere, sulla quale ha relazionato Mauro Basile, è stata affrontata con un atto di indirizzo, approvato all’unanimità, con il quale è stato chiesto all’Ente di inserire nel piano triennale delle opere pubbliche gli interventi necessari e nel bilancio uno specifico capitolo di spesa. Secondo Basile, la frazione è stata dimenticata da troppo tempo e adesso rischia di perdere anche il centro anziani; inoltre, mancano spazi per i bambini (quello di piazza Eurialo necessita di manutenzione) e il campo di calcio recentemente riqualificato è privo di un gestore, non viene praticamente utilizzato e rischia il degrado. Il dibattito, che ha toccato anche la più generale situazione delle periferie, hanno parlato Vincenzo Pantano, Andrea Buccheri, Castagnino, Franco Zappalà e Michele Mangiafico che ha chiesto di conoscere la posizione dell’Ente. La parola è stata presa dal vice sindaco per dire che la Giunta è impegnata a presentare nei tempi il bilancio di previsione del 2019 così da rilanciare l’attività amministrativa, nella quale la questione periferie è tra le priorità.Infine il tema della manutenzione della case popolari è stato sollevato da Pamela La Mesa, che ne ha descritto la condizione di abbandono e degrado. La sua mozione, da lei stessa emendata sulla base del confronto in aula per essere indirizzata ai soli palazzi di proprietà comunale, è stata approvata all’unanimità e impegna l’Ente a censire il patrimonio, calcolare le somme che si possono incassare dalla vendita delle case e dai canoni di locazione (compresi quelli arretrati in sanatoria), individuare gli immobili che necessitano di interventi e stabilire un piano di interventi straordinari. Il dibattito è stata animato da Mangiafico, Castagnino, Rita Gentile, Buccheri, e Ferdinando Messina.Prima del voto sul rinvio a data da destinarsi, Trigilio ha ritirato la mozione sulla copertura assicurativa per i volontari di protezione civile in quanto già garantita dall’Ente.




Siracusa. Carta Rei: "Iter complesso, troppe pratiche in sospeso"

“Un percorso a ostacoli quello a cui i cittadini che ritengono di avere diritto al reddito d’inclusione e numerose carte restano in sospeso da mesi”. La consigliera comunale Chiara Catera denuncia una situazione paradossale, puntando l’indice in particolar modo sull’Inps.  “La prima erogazione era prevista per lo scorso febbraio-ricorda-  ma molte pratiche, nonostante i requisiti accertati, restano in sospeso e i destinatari non hanno modo di utilizzare la carta prepagate”. Ottenere il Reddito d’Inclusione, secondo la consigliera comunale, Chiara Catera è davvero difficile, a causa, soprattutto, di una burocrazia troppo intricata. “Primo ostacolo, la necessità di effettuare la domanda scaricandola da internet- spiega Catera- Chi ha 6 mila euro di reddito Isee potrebbe non averlo e potrebbe anche non avere un’auto per raggiungere, in alternativa, l’Ufficio Protocollo”. Non è di certo a quel punto che si ferma l’iter, fa notare la capogruppo di Cantiere Siracusa.  “L’Ufficio Protocollo-spiega Catera – trasmette tutto alle Politiche Sociali, che dopo una decina di giorni trasmette la documentazione raccolta all’Inps.L’istituto di previdenza, se riscontra anomalie, anzichè comunicarlo al Comune, tace e deve essere palazzo Vermexio  a chiedere notizie, spesso senza ottenere alcuna risposta. In caso di esito positivo, invece, l’Inps trasmette tutto a Palermo, che lo gira a Roma. Infine, l’avviso per poter ritirare la carta presso l’ufficio postale piu’ vicino al destinatario, e poi ancora la necessità di ricevere il pin, che arriva in un secondo momento. E’ anche capitato- conclude Catera- che il numero civico fosse errato. Ci sono quindi cittadini che sono in possesso della carta Rei ma non possono comunque utilizzarla”.

A questo si aggiungerebbe un ulteriore problema, ancora legato a quando il sussidio si chiamava “Sia” (sostegno per l’inclusione attiva) . Il Comune aveva pubblicato un bando per la selezione di figure professionali (psicologi, assistenti sociali e così via ) che avrebbero dovuto tracciare un quadro preciso per ogni singola istanza e , dunque, per ogni singolo cittadino. La graduatoria non è ancora stata pubblicata. Questo comporterebbe il rischio di perdita dei fondi ministeriali all’epoca stanziati.