Sortino. Postazione del 118 "salva", Parlato convince la commissione Sanità

Sortino non perderà l’ambulanza con medico a bordo. La decisione assunta dalla giunta regionale, con cui la postazione del 118 sarebbe stata declassata, con mezzi di soccorso con il solo infermiere, oltre all’autista, sarà rivista. E’ andata a buon fine la missione palermitana del sindaco, Vincenzo Parlato, che dal primo istante si è detto nettamente contrario alla scelta compiuta, contestandola aspramente e preannunciando l’intenzione di fare quanto nelle sue possibilità per far compiere al governo regionale un passo indietro rispetto ad un provvedimento che avrebbe fortemente penalizzato la comunità della zona montana, con i rischi conseguenti in termini di diritto alla salute. Questa mattina, audizione del primo cittadino in Commissione Sanità dell’Ars, il parlamento siciliano. “Ho spiegato le mie ragioni- racconta il sindaco di Sortino- che sono poi quelle dei miei concittadini. Non c’era alcun dubbio che avrebbero trovato la condivisione dei componenti della commissione. Ho anche ottenuto un riscontro positivo da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, con l’impegno di agire per ripristinare le precedenti condizioni”.




Siracusa. Servizio Asacom la Regione libera le risorse: "ora si riparta"

La Regione ha finanziato con 337.305 euro l’avvio dei servizi di assistenza Asacom e trasporto disabili destinati agli istituti superiori della provincia di Siracusa. Si attende ora la pubblicazione del decreto. “Auspico che il Libero Consorzio di Siracusa si adoperi affinché i servizi riprendano al più presto”, l’invito del deputato regionale Giovanni Cafeo. Senza, insomma, aspettare i passaggi dalla ragioneria e il formale accredito delle somme, “comunque ormai certe così come altrettanto certi sono i drammi delle famiglie che già da un mese vivono l’assenza di questi servizi essenziali”.




Treno da Siracusa a Fontanarossa, Ficara e Cantone (M5S): "Rfi acceleri"

(cs) I deputati alla Camera del M5S, Paolo Ficara e Luciano Cantone, partono in pressing su Rfi chiedendo una celere realizzazione della fermata ferroviaria di Fontanarossa. “A quanto ci risulta – dichiarano i portavoce siciliani – Enac sarebbe pronta alla formale consegna delle aree a Rfi”, passaggio fondamentale per avviare i lavori di un’opera che permetterà a milioni di cittadini siciliani e turisti che affollano l’aeroporto etneo di usufruire di un servizio essenziale.
“Come confermato da Rfi nelle scorse settimane – ha detto il portavoce M5S, Ficara – le procedure per l’espletamento del bando dovrebbero partire entro la fine dell’anno con la progettazione definitiva, mentre nei primi mesi del 2019 dovrebbero essere espletate le varie fasi di gara, completata la progettazione esecutiva e consegnati i lavori che dovrebbero essere completati entro la fine del 2019”.
Nei giorni scorsi, intanto, è stato riattivato il collegamento ferroviario per l’aeroporto palermitano di Punta Raisi “pertanto auspichiamo che Rfi si impegni a velocizzare l’iter – concludono Ficara e Cantone – dando ai siciliani della zona orientale un servizio atteso da tanto tempo. Così come abbiamo fatto in questi primi mesi di legislatura, ci impegneremo a vigilare affinché al primo posto vengano messi gli interessi dei cittadini.




Depuratore Consortile Ias, audizione in Ars: "presto nuovo bando di gestione"

Audizione in commissione Ars per le Attività Produttive dei vertici Ias. AL centro doveva esserci l’analisi del piano industriali su cui, però, non si è potuto discutere compiutamente. “Il dirigente generale dell’Irsap, ente regionale che ha in gestione la struttura, ha reso noto ai presenti che sono in corso di svolgimento tutti gli atti propedeutici all’emanazione di un bando per la gestione dell’impianto di Priolo. L’incontro è stato comunque proficuo, perché ha mantenuto alta l’attenzione verso il destino di un impianto strategico che necessita però di importanti interventi di manutenzione e investimenti per il potenziamento e la modernizzazione”, il commento di Giovanni Cafeo che ha svolto le funzioni di presidente durante l’audizione.
A breve le parti si incontreranno per verificare le condizioni di un accordo tra tutti gli azionisti, “al fine di trovare finalmente la quadra e immaginare per l’Ias una gestione più snella, di tipo manageriale”.




Voto di scambio con la mafia, assolto l'ex deputato Pippo Sorbello

Assolto l’ex sindaco di Melilli ed ex deputato regionale, Pippo Sorbello. Era accusato di voto di scambio aggravato dalla presunta aderenza al clan Nardo di Lentini, nelle campagne elettorali per le comunali di Melilli del maggio 2007 e per le regionali del 2008.
Il Tribunale di Siracusa ha assolto Sorbello dalla circostanza aggravante di mafia, nell’ambito dell’inchiesta Morsa 2. Dichiarato estinto per intervenuta prescrizione il reato di voto di scambio, declassato a livello semplice.
Sorbello era difeso dall’avvocato Stefano Rametta. “Si è finalmente chiuso un capitolo giudiziario che ha segnato profondamente la mia vita negli ultimi anni. Ho atteso con pazienza la possibilità di dichiarare a gran voce la mia totale estraneità a un reato infamante da me mai commesso, confidando sempre nella giustizia e nel lavoro della magistratura”.




Intimidazione a Claudio Fava, la solidarietà della politica siracusana

Anche da Siracusa è unanime la condanna dell’atto intimidatorio subito questa mattina dal presidente della commissione antimafia regionale, Claudio Fava. Gli è stata recapitata una busta contenente un proiettile calibro 7,65. “Un gesto deplorevole e inaccettabile verso chi lavora per contrastare corruzione e mafia”, dice la vicepresidente della stessa commissione, la deputata regionale siracusana, Rossana Cannata. “Condanno fortemente
l’accaduto, esprimo la mia vicinanza all’onorevole Fava e confido nell’operato delle Forze dell’Ordine”.
Anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, condanna l’accaduto. “La storia personale e pubblica di Claudio Fava non lascia spazio a dubbi sul fatto che il suo impegno contro la criminalità e il malaffare andrà avanti con sempre maggiore determinazione. Resta la gravità di un gesto che deve spingere tutti, dentro e fuori le istituzioni, a non abbassare la guardia e a non perdere di vista le priorità della nostra terra sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico”.
Anche il primo cittadino di Pachino, Roberto Bruno, ha voluto inviare un messaggio di vicinanza a Claudio Fava. “Massima solidarietà all’uomo, al deputato e al simbolo di una lotta aspra e radicale alla mafia. Un vile gesto da condannare, tutti i siciliani devono fare quadrato attorno alla figura di Claudio e a ciò che ha rappresentato, e continuare a rappresentare il suo impegno politico e culturale, sia dentro che fuori le istituzioni, per la nostra terra che ha bisogno di ribadire i principi dell’antimafia”.
Il parlamentare regionale Giovanni Cafeo parla di fatto “gravissimo e inaccettabile perché per chi si occupa di politica ed è anche chiamato a far parte di un’assemblea legislativa è normale, anzi quasi fisiologico, che sia sottoposto a critiche e a giudizi anche duri da parte dei cittadini, per le scelte operate nell’esercizio delle proprie funzioni; in nessun caso però possono essere ammessi atti vigliacchi di intimidazione, sinonimo di un atteggiamento violento che non rispecchia in alcun modo l’indole dei siciliani”.




Siracusa "per i diritti umani" alla marcia di Riace per il sindaco ai domiciliari

La foto è diventata virale in fretta. Il lancio dell’agenzia Ansa, poi ripreso dai principali media italiani su tutte le piattaforme. Ed inevitabilmente rimane ancora oggi una delle più commentate dai siracusani. La foto in questione è stata scatta a Riace, Comune improvvisamente balzato agli onori della cronaca per l’arresto del sindaco con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione. Colpisce quel cartello esposto da Carlo Gradenigo, anima di Sos Siracusa e consigliere comunale, tra i 60 siracusani che sabato hanno partecipato al corteo di solidarietà per il primo cittadino ai domiciliari.
“Siracusa città per la pace e per i diritti umani” si legge in primo piano. Recitava così una tabella di intitolazione che era stata piazzata all’ingresso del capoluogo diverso tempo addietro, con tanto di cerimonia, e cui adesso però non si sa molto.
Quella foto e quella scritta esposta sono valsi una caterva di critiche social a Carlo Gradenigo che si è limitato a rispondere all’appello di Arci Siracusa che ha voluto portare solidarietà al sindaco di Riace, la “città dell’accoglienza”.
Come spiega lo stesso Gradenigo, quello striscione doveva solo essere “un simbolo per riconoscerci” e non fonte di polemiche social al limite dell’insulto. “Io le ho lette le critiche. Purtroppo nel Paese c’è un clima di grande rabbia. Io la penso diversamente e la cosa più difficile, in queste ore, è stata il non farsi vincere dalla collera e rispondere”, aggiunge. “Gli arresti domiciliari sono, a nostro avviso, eccessivi. Nessuno è al di sopra della legge e se ha commesso leggerezze o irregolarità è gusto che si indaghi. E’ però innegabile che la collettività che ha gestito sia diventata un modello, non solo di integrazione ma anche in termini di servizi per i suoi concittadini. Abbiamo portato il nostro sostegno al sindaco di Riace forti di quel senso di Siracusa città per la pace e per i diritti umani. Tutto qui”, racconta sempre Carlo Gradenigo.
“Volevo vedere di cosa esattamente si stava parlando. E non c’era modo migliore che andare a Riace, parlare con la gente e capire. Consiglio a tutti di farlo, prima di ogni sentenza emessa via social network. Magari converrebbe anche al ministro Salvini, visto il suo ultimo scivolone con l’intervista pubblicata sui suoi canali…”, punzecchia il consigliere comunale siracusano.




Siracusa. Il Comune e l'evasione, blando contrasto: recuperati 3.763 euro

Siracusa fa poco per contrastare l’evasione. Lo evidenziano i dati relativi al 2017 elaborati dalla Cgia di Mestre. Il Comune ha riscosso una cifra “risicata”: 3.763 euro. Meglio certamente di Napoli (150) e Cagliari (350), poco di più rispetto a Catania (3.447) e Benevento (2.478). Al sud il record spetta a Reggio Calabria che ha incassato 250.566 euro. Poi il vuoto: Messina 16.095, Palermo 6.646 e, per l’appunto, Siracusa 3.763.
Tra i 7.978 Comuni italiani soltanto 435 (il 5,4%) si sono mossi per contrastare l’evasione nel 2017, segnalando all’amministrazione finanziaria o alla Guardia di Finanza situazioni di presunta violazione delle normative fiscali e previdenziali compiute dai propri concittadini che, poi, hanno dato luogo a un effettivo recupero di imposta.
E’ quanto denuncia la Cgia di Mestre che osserva come Milano sia stata la più “virtuosa” con un recuperato di 1,3 milioni di euro. Poi Genova (967.577), Prato (751.620), Torino (517.952), Bergamo (505.448), Reggio Emilia (447.390).




Riqualificare Cassibile con il social housing: progetto in cerca di finanziamento

Per il momento è solo un progetto. Una idea di social housing per riqualificare Cassibile attraverso il coinvolgimento dei privati. La speranza del Comune di Siracusa, che ha presentato il progetto, è al momento riposta nel bando regionale sui “Programmi integrati per il recupero e la riqualificazione” rivolto ai privati interessati ad aderire ai piani del Comune sulla ricucitura urbanistica delle periferie.
Il bando era stato pubblicato lo scorso agosto e, alla scadenza del 15 settembre è stata presentata una sola proposta che la commissione di gara ha ritenuto idonea. Il piano di intervento, entro giorno 15, sarà inviato alla Regione a cui spetta la decisione sull’ammissione al finanziamento.
Il progetto, presentato da “Casa Archimede 2”, è stato pensato per un’area all’ingresso nord di Cassibile e consiste nella costruzione di 32 alloggi a canone sostenibile di diverse dimensioni (bivani, quadrivani e pentavani) più un parco e altri servizi annessi; inoltre le opere di urbanizzazione prevedono di realizzare una condotta di acque bianche che consentirà di eliminare l’allagamento della zona che si verifca in caso di piogge abbondanti.
Il costo dell’intervento è di 4 milioni 320mila euro più un milione e 50mila euro per le opere di urbanizzazione. La parte costruttiva, se ci sarà il via libera da Palermo, sarà per metà a carico della Regione e per metà a carico della ditta; interamente pubblica, invece, la parte rimanente della spesa che sarà a carico del Comune solo per il 20 per cento (210mila euro). In coerenza con l’idea di social housing, il progetto prevede una serie di spazi che
intendono stimolare la socializzazione tra i residenti degli alloggi (che saranno coinvolti attraverso processi guidati anche nella gestione degli immobili) e tra questi e i residenti del quartiere.
“L’intervento – spiega l’assessore all’Urbanistica, Giusy Genovesi – va nella direzione di quell’architettura partecipata ritenuta necessaria nei processi di riqualifcazione non solo urbana ma anche sociale delle periferie. In questo senso, diventa importante che la prima esperienza del genere avvenga proprio a Cassibile, dove con gli anni si è formato un mix sociale particolare per la presenza di una consistente comunità di stranieri. Il progetto, inoltre, è stato ritenuto interessante perché, attraverso le opere di urbanizzazione e una spesa minima per il Comune, si può risolvere in quell’area il problema del mancato deflusso delle acque piovane che crea disagi e rischi agli abitanti della frazione”.
Saranno aperti alla fruizione pubblica l’ampio parco, dove sarà attrezzata una zona dedicata ai bambini, e uno locale equosolidale rivolto alle piccole imprese e alle attività artigianali di Cassibile che praticano forme di commercio alternativo che stimoli la consapevolezza dei consumatori. Numerosi anche i locali comuni destinati alla socializzazione dei residenti degli alloggi: cucina, lavanderia, spazio bricolage e una living room.




Siracusa. Villa Abela, la giunta comunale dispone accertamenti

Dopo il clamore mediatico suscitato dalla notizia del possibile abbattimento del villino liberty noto come Villa Abela, la giunta comunale di Siracusa ha disposto accertamenti. Un invito ad approfondire la vicenda è stato inviato al dirigente del settore Territorio del Comune, valutando la possibilità di una sospensione del permesso a costruire. Nello stesso tempo, all’assessorato regionale ai Beni culturali è stata recapitata una richiesta di verifica circa “la regolarità delle procedure”.
Villa Abela, costruzione del 1925 che potrebbe essere abbattuta per dare spazio e nuovi edifici ma sulla quale pende un giudizio del Consiglio di giustizia amministrativa, finisce in un atto di indirizzo approvato nel pomeriggio e che si basa sul presupposto che un pronunciamento del Cga favorevole alla salvaguardia della villa potrebbe arrivare ad abbattimento già avvenuto, dunque quando sarebbe già troppo tardi.
La delibera ripercorre l’intera vicenda, iniziata con la richiesta di demolizione presentata dai proprietari sei anni fa e proseguita con l’avvio, da parte della Soprintendenza, della procedura di dichiarazione di interesse culturale, dichiarazione che però non fu accordata, fino al nulla osta alla prosecuzione dell’intervento urbanistico.
Attorno a villa Abela, negli ultimi giorni, i contrari all’abbattimento hanno riacceso la discussione con la presentazione di una diffida e di un esposto alla Procura della Repubblica, oltre a un’interrogazione parlamentare e a un’interpellanza consiliare. L’amministrazione comunale ritiene che ci siano tutte le condizioni per riconsiderare il caso e invita il proprio dirigente al Territorio a “riesaminare sul piano urbanistico la legittimità del permesso di costruire” anche sulla scorta dei contenuti dell’appello al Cga, “nonché all’eventuale adozione di un provvedimento di temporanea sospensione dell’efficacia del permesso, nelle more di una possibile acquisizione di apposito parere legale”; invita inoltre, “l’assessorato regionale ai Beni culturali e ambientali a verificare la regolarità delle procedure”.
“Una vicenda delicata – dichiara l’assessore all’Urbanistica, Giusy Genovesi – che merita attenzione per evitare decisioni tardive. Nonostante la mancata apposizione del vincolo architettonico, non si può negare che l’edificio conserva ancora una sua qualità estetica e stilistica e che è inserita in un contesto pregevole dal punto di vista paesaggistico oltre che storico e archeologico. La villa e il giardino, caratterizzato dalla presenza delle antiche latomie greche del complesso dei Cappuccini, sono una testimonianza della cultura architettonica dei primi decenni del ‘900 nonché dello sviluppo urbanistico e sociale dell’epoca. Per tutto questo – conclude l’assessore Genovesi – riteniamo che ci possano essere le condizioni per un pronunciamento del Cga favorevole ai ricorrenti e che si possa tentare di rinviare la demolizione fino alla decisione finale dei giudici”.