Nuovo ospedale, mancano 148 mln. Cannata (Fdl) rassicura “Si farà”

“Il nuovo ospedale di Siracusa si deve fare”. Sono le parole del parlamentare di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, con l’obiettivo di rassicurare l’ex sindaco Giancarlo Garozzo e la provincia, che attende la nuova struttura, per la quale servono circa 347.844.837 di euro. “Abbiamo già la certezza sui 200 milioni di euro di finanziamento con delibera del Governo Musumeci e assessore Razza, – sottolinea il deputato FdI dopo aver parlato con l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò e alla Sanità Giovanna Volo – mi hanno garantito che la Regione metterà gli altri fondi necessari per avviare la gara e il presidente Schifani ha già dimostrato sensibilità e preso un impegno in tal senso. In ogni caso stiamo seguendo con attenzione tutte le procedure e ricordo che con un mio Odg approvato dal Governo Meloni di intesa con il Ministro Fitto è prevista ogni iniziativa necessaria, d’intesa con la Regione Siciliana, per indicare nel cosiddetto Accordo per la coesione, tra gli obiettivi di sviluppo da perseguire, la completa realizzazione del polo ospedaliero di Siracusa”. Anche di questo si è parlato durante l’incontro avuto ieri con il commissario Asp Alessandro Caltagirone, con cui si è fatto il punto non ravvisando alcun pericolo per la realizzazione di un’infrastruttura tanto importante e si è discusso del potenziamento dell’offerta sanitaria a Siracusa. “Sto seguendo la vicenda e nei prossimi giorni parlerò anche con il commissario straordinario Guido Monteforte Specchi che seguirà l’iter per la realizzazione. Il nuovo ospedale di Siracusa e il potenziamento dei servizi sanitari è una priorità per il Governo nazionale, per il Governo regionale e soprattutto per l’intera provincia”




Nuovo ospedale di Siracusa, Gennuso (FI) “Il Governo regionale garantirà i fondi”

“Sono certo che il Governo regionale garantirà i fondi per l’ospedale di Siracusa con qualsiasi fonte di finanziamento disponibile.
Non ho mai avuto e non ho dubbi sull’attenzione che il Presidente Schifani ha rivolto alla nostra provincia, come dimostrato dai tanti provvedimenti realizzati e promossi per i servizi per i cittadini, le imprese e per il territorio. Anche in questo caso sono certo che avremo conferma che nessun investimento sarà tagliato e che il nuovo ospedale di Siracusa resta una priorità per il Governo della Regione.
Spiace che da parte di qualcuno si faccia polemica sterile, che è fine a sé stessa e sicuramente non risolve alcun problema né aiuta i siracusani”. Sono le parole del deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso, dopo le indiscrezioni circolate sulla programmazione regionale dei fondi che coinvolgono la sanità.




Dove sono finiti i soldi per il nuovo ospedale? Scerra (M5S) “Tutelare la nostra sanità”

“Ci avevano assicurato che i 148 milioni di extracosti necessari per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa sarebbero stati trovati nell’Accordo di Coesione. Adesso invece sembrano proprio spariti dal piano proposto dalla giunta regionale. Se così fosse realmente, ci troveremmo davanti ad una presa in giro bella e buona”. Sono le parole del deputato Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle, che commenta la recente approvazione della proposta di programmazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 previste per la Sicilia.
“Quando nei mesi scorsi è emerso il problema delle somme extra necessarie, oltre ai 200 milioni di euro già disponibili, mi sono recato personalmente in Assemblea Regionale Siciliana. Il timore allora era che si perdesse tempo e invece adesso scopriamo che i fondi per l’ospedale di Siracusa non ci sarebbero neanche nell’Accordo di Coesione. Allora c’è un problema ed è un problema enorme al di là di rassicurazioni di facciata. I soldi per gli investimenti in Sicilia continuano a sparire, nel nome di quella boutade che è il Ponte sullo Stretto”, prosegue Scerra.
“E’ evidente che il governo regionale non sa farsi valere a Roma dove la maggioranza di centrodestra non appare interessata a tutelare gli interessi della Sicilia e della provincia di Siracusa. Alla luce dell’inerzia dei Governi regionale e nazionale – conclude Scerra – la pressione politica del M5S affinchè sia tutelata la nostra sanità sarà ancora più forte e decisa”.




Bastano le rassicurazioni sul nuovo ospedale? Italia Viva “Troppe parole, servono certezze”

“Sono bastate le legittime riflessioni del nostro componente dell’esecutivo regionale ed ex Sindaco, Giancarlo Garozzo, per far riprendere, immediatamente, ad alcuni deputati regionali e nazionali del nostro territorio, la propaganda legata alla realizzazione del nuovo Ospedale che attende, da troppo tempo, la posa della prima pietra. E’ evidente, però, che tali rassicurazioni nulla valgono quando i fatti dimostrano il contrario ed i fatti non possono che essere i numeri che emergono inconfutabilmente dalle decisioni del Governo Regionale che ritiene che la sanità pubblica non sia tra le priorità della nostra regione e che i cittadini della Provincia di Siracusa non meritino una struttura ospedaliera degna di poter essere così chiamata. Non vogliamo rassegnarci al fatto che i cittadini della nostra provincia non possano vedere attuato l’art. 32 della nostra costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo, oltre che interesse della collettività, e garantisce cure gratuite (ed adeguate) ad ogni cittadino. Pretendiamo quindi che i deputati del centrodestra, nel rispetto del territorio che li ha eletti, illustrino nel dettaglio e dimostrino, documenti alla mano, perché dovremmo ancora credere alle loro rassicurazioni. Nelle stesse parole dell’Onorevole Cannata, ad esempio, troviamo un richiamo allo stanziamento di 200 milioni di euro, che per altro risulta fermo nel bilancio regionale sin dai tempi del governo Crocetta, ma non ci spiega, lo stesso Onorevole, dove dovrebbero essere reperiti gli ulteriori “147.844.837” milioni che mancano per il raggiungimento della somma necessaria, né spiega che, proprio tale mancanza, è tra le ragioni per cui, nonostante il tempo trascorso, non è ancora stata ratificata la nomina del nuovo commissario per la
realizzazione dell’opera. Senza tali dimostrazioni, infatti, non ci resta che prendere atto dell’ulteriore fallimento”. Sono le parole di Alessandra Furnari, Presidente Provinciale Italia Viva Siracusa, e Gaetano Penna, Presidente Cittadino Italia Viva Siracusa, che commentano le indiscrezioni “sul possibile definaziamento della Regione sulla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa”, come denunciato da Giancarlo Garozzo, componente dell’esecutivo regionale di Italia Viva.




Accordo di Coesione, “spariti” i fondi: che ne sarà del nuovo ospedale di Siracusa?

Ad accendere la miccia è Giancarlo Garozzo, componente dell’esecutivo regionale di Italia Viva ed ex sindaco di Siracusa. “La Regione sembra avere definanziato la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa e nessuno ha ancora aperto bocca nel territorio su un possibile scippo di questa portata”. Nel programma approvato dalla giunta regionale con 6,5 miliardi di fondi Fsc non si trova, in effetti, nessun riferimento all’ospedale nuovo del capoluogo aretuseo che attende ulteriori 148 milioni di euro, oltre ai 200 già disponibili.
“L’aspetto intollerabile è la cancellazione dei progetti di realizzazione dei nuovi ospedali di Siracusa, Carini e Gela. Significherebbe che, al contrario di quanto assicurato dallo stesso governatore durante una visita proprio in città, non solo l’intera somma necessaria non era stata recuperata, ma nemmeno i 100 milioni di cui si parlava saranno attinti da questo imponente strumento finanziario”. Una frase che vale come un interrogativo: dove sono i soldi per l’ospedale di Siracusa?
Dalla maggioranza, arrivano le rassicurazioni del deputato regionale Gennuso (FI). “I fondi per il nuovo ospedale di Siracusa ci sono e la sua realizzazione non è in alcun modo messa in discussione, state sereni”, scrive su i suoi canali social.
Il parlamentare Luca Cannata (FdI), dopo aver parlato con l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò e alla Sanità Giovanna Volo, assicura che “la Regione metterà gli altri fondi necessari per avviare la gara e il presidente Schifani ha già dimostrato sensibilità e preso un impegno in tal senso. In ogni caso stiamo seguendo con attenzione tutte le procedure e ricordo che con un mio Odg approvato dal Governo Meloni di intesa con il Ministro Fitto è prevista ogni iniziativa necessaria, d’intesa con la Regione Siciliana, per indicare nel cosiddetto Accordo per la coesione, tra gli obiettivi di sviluppo da perseguire, la completa realizzazione del polo ospedaliero di Siracusa”. Anche di questo si è parlato durante l’incontro con il commissario Asp Alessandro Caltagirone, con cui si è fatto il punto non ravvisando alcun pericolo per la realizzazione di un’infrastruttura tanto importante e si è discusso del potenziamento dell’offerta sanitaria a Siracusa. “Sto seguendo la vicenda e nei prossimi giorni parlerò anche con il commissario straordinario Guido Monteforte Specchi che seguirà l’iter per la realizzazione. Il nuovo ospedale di Siracusa e il potenziamento dei servizi sanitari è una priorità per il Governo nazionale, per il Governo regionale e soprattutto per l’intera provincia”.
Dall’opposizione, il parlamentare Filippo Scerra evidenzia però le criticità della storia. “Ci avevano assicurato che i 148 milioni di extracosti necessari per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa sarebbero stati trovati nell’Accordo di Coesione. Adesso invece sembrano proprio spariti dal piano proposto dalla giunta regionale. Se così fosse realmente, ci troveremmo davanti ad una presa in giro bella e buona”. Lo dice il deputato Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle, commentando la recente approvazione della proposta di programmazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 previste per la Sicilia.
“Quando nei mesi scorsi è emerso il problema delle somme extra necessarie, oltre ai 200 milioni di euro già disponibili, mi sono recato personalmente in Assemblea Regionale Siciliana. Il timore allora era che si perdesse tempo e invece adesso scopriamo che i fondi per l’ospedale di Siracusa non ci sarebbero neanche nell’Accordo di Coesione. Allora c’è un problema ed è un problema enorme al di là di rassicurazioni di facciata. I soldi per gli investimenti in Sicilia continuano a sparire, nel nome di quella boutade che è il Ponte sullo Stretto”, prosegue Scerra. “E’ evidente che il governo regionale non sa farsi valere a Roma dove la maggioranza di centrodestra non appare interessata a tutelare gli interessi della Sicilia e della provincia di Siracusa. Alla luce dell’inerzia dei Governi regionale e nazionale – conclude Scerra – la pressione politica del M5S affinchè sia tutelata la nostra sanità sarà ancora più forte e decisa”.




Auteri (FdI), Nuovo ospedale di Siracusa “I soldi ci sono, investimento prioritario”

(cs) “Lo stanziamento da 200 milioni di euro sul nuovo ospedale di Siracusa risale al Governo Musumeci, decreto 616/22 firmato dall’assessore Ruggero Razza, e non alla disastrosa presidenza Crocetta di cui non si ricorda un provvedimento a favore della nostra provincia. Non è mai stato messo in discussione ed è un progetto da sempre prioritario per il centrodestra e per il Governo Meloni”. Il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, si inserisce nel discorso relativo al nuovo nosocomio aretuseo dopo i dubbi sollevati dall’ex sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e dai presidenti provinciale e comunale di Italia Viva. “A cui non sono bastate evidentemente le rassicurazioni dell’on. Luca Cannata – aggiunge – che a Roma ha chiesto e ottenuto con un suo preciso Ordine del giorno l’impegno da parte del Governo nazionale a indicare la realizzazione del polo ospedaliero nel cosiddetto Accordo per la coesione con la Regione Siciliana. I fondi più ingenti sono già stati impegnati con il cosiddetto ex articolo 20”. Il deputato regionale di FdI si riferisce al programma straordinario degli investimenti pubblici in sanità, che affronta la necessità di ammodernare il patrimonio strutturale e tecnologico del Servizio Sanitario Nazionale. “In ogni caso il presidente Schifani ha più volte confermato che l’ospedale è opera strategica e che i fondi ci sono – conclude Auteri –, tanto da aver investito della notizia anche il neo commissario Asp Caltagirone, conscio della necessità di avere una nuova struttura. Abbiamo già ampiamente spiegato che per la restante parte a garanzia delle coperture economiche c’è una salda intesa tra Governo nazionale e il ministro Fitto e il Governo regionale e il governatore Schifani per lo stanziamento. Per quanto riguarda la nomina del commissario Monteforte Specchi, infine, si tratta solo della nota macchina burocratica e a breve si avrà l’ operatività. Purtroppo gli amici di Renzi con Garozzo in testa non avendo argomenti tentano di screditare il nostro produttivo lavoro. Stiano sereni”.




Voto per i fuorisede, Spada (PD) “Calendarizzate le audizioni, impegno trasversale sul tema”

“Il diritto di voto per i fuorisede è una battaglia che non ha colore politico. Lavoriamo in Assemblea Regionale Siciliana nell’interesse della democrazia”, sono le parole di Tiziano Spada, parlamentare regionale del Partito Democratico, a proposito del Disegno di Legge che garantirebbe ai cittadini residenti in Sicilia di votare nonostante si trovino fuori Regione per motivi di studio, lavoro e cura.
“Nella giornata di mercoledì, in I^ Commissione “Affari Istituzionali”, abbiamo calendarizzato le audizioni per la definizione del Disegno di Legge che consentirebbe il voto ai fuori sede – aggiunge Spada -. Come testo base è stato adottato quello della collega on. Martina Ardizzone che verrà coordinato con quelli presentati dal sottoscritto, dall’on. Nello Dipasquale e dall’on. Ismaele La Vardera. Si tratta di un passaggio fondamentale per dotare i cittadini siciliani, giovani e meno giovani, di un diritto sancito dalla Costituzione”.
Il deputato regionale aggiunge: “Quello che sta emergendo in questa legislatura conferma l’impegno trasversale su diversi temi su cui da decenni regna il silenzio. Il fatto che diventino argomento di discussione in Assemblea Regionale certifica la determinazione non solo del sottoscritto ma di una generazione intera che sta provando finalmente a cambiare le cose”.




Cellulari e dispositivi digitali. Gilistro (M5S): “Pronto un ddl. L’abuso sta provocando disastri”

(cs) Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti. E ancora disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali.
Possono essere questi e tanti altri i contraccolpi all’uso sconsiderato di smartphone, videogiochi e altri dispositivi digitali da parte dei bambini molto piccoli e degli adolescenti.
Per correre ai ripari il pediatra-deputato M5S all’Ars Carlo Gilistro, dall’alto del suo osservatorio privilegiato – ha messo a punto un ddl voto che punta a delegare al Parlamento nazionale una legge che miri a realizzare una campagna di informazione sui percoli derivanti dall’uso precoce e smodato di queste apparecchiature e, soprattutto, a vietarle fino a tre anni, limitandone fortemente l’uso negli anni successivi, e sanzionandone l’uso per fini non didattici nelle scuole, “perché, se usate male, possono provocare disastri irreparabili nei nostri bambini e nei nostri ragazzi”.
Il ddl è stato presentato oggi ai giornalisti all’Ars nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre a Gilistro, Nuccio di Paola e Antonio De Luca, rispettivamente coordinatore regionale M5S e capogruppo M5S all’Ars e Salvatore Nocera Bracco, medico e facilitatore dialogico.
“Siamo consapevoli – dice Gilistro – che un divieto del genere è difficile da fare rispettare e quindi da sanzionare: ma la nostra vuole essere soprattutto una provocazione, un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori che molto spesso scambiano un cellulare per un baby-sitter e per tenerli buoni affidano ai propri figli, anche in tenerissima età, uno smartphone o un ipad, non sapendo che rischiano di minare per sempre la loro salute psico-fisica”.
“I segnali che abbiamo ormai oltrepassato i livelli di guardia – continua Gilistro – ormai sono tantissimi. È proprio di questi giorni la notizia che il sindaco di New York ha deciso di portare in tribunale TikTok, Faceboook, Instagram e similari, accusando questi gettonatissimi social di aver alimentato una crisi mentale tra i giovani su scala nazionale a livelli che non si erano mai visti”.
Recenti studi dicono che in Italia il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per calmare i propri figli già durante il loro primo anno di vita e che su 10 bambini tra i 3 e i 5 anni , 8 sanno usare il cellulare dei genitori.
“Se i genitori – dice Gilistro – fossero informati dei pericoli cui espongono i propri bambini si guaderebbero bene da affidargli queste apparecchiature, che, è bene sgomberare il campo da possibili equivoci, sono importantissime se usate bene e alla giusta età, ma che se lasciate in mano a bambini piccoli, e per giunta molto a lungo, possono essere un attentato alla loro salute, provocandogli addirittura disturbi permanenti”.
L’idea di dichiarare guerra all’uso sconsiderato di cellulari e apparecchiature digitali in tenera età e nella prima adolescenza nasce per Gilistro qualche anno fa nel suo studio medico a un tiro di schioppo da Ortigia, meta sempre più di frequente di genitori che raccontano di svenimenti, scoppi di rabbia, crisi di panico e altri malesseri dei propri figli “spesso con un unico denominatore: il cellulare e gli apparecchi digitali”.
“I casi – dice Gilistro – si sono decuplicati negli ultimi dieci anni. Quasi sempre i bambini accusano sintomi aspecifici, innescando una serie di esami inutili e dannose radiografie, alla ricerca di inesistenti patologie, cosa che non fa altro che provocare ulteriori danni ai bambini ed evitabili spese alla sanità, contribuendo giocoforza a gonfiare le liste d’attesa”.
Sulla necessità normare l’uso degli apparecchiature elettroniche in età precoce si è espressa recentemente la società italiana di Pediatria emanando le linee guida, recepite dal ddl Gilistro, che bandisce l’uso delle apparecchiature digitali prima dei due anni di età, durante i pasti e prima di andare a dormire e ne suggerisce l’uso limitatissimo negli anni immediatamente successivi.
Un netto altolà a smartphone, tablet e similari è arrivato anche dal mondo della scuola. Nel dicembre del 2022 il ministero dell’Istruzione ha emanato una circolare che ne evidenza i potenziali effetti dannosi, stabilendo un divieto di uso in classe con eccezione per le finalità didattiche e formative.
“Questo ddl – afferma Gilistro – accoglie i suggerimenti della circolare ministeriale e aggiunge anche sanzioni per i trasgressori, lasciandone la regolamentazione agli istituti scolastici”.
La lotta siciliana all’abuso in età precoce dei dispositivi digitali non si ferma al ddl presentato oggi. Giovedì 22 febbraio è in scaletta all’Ars un convegno su questo tema cui sono stati invitati, oltre a medici che hanno studiato a lungo la materia, esperti, insegnanti e i rappresentanti di tutti i partiti per l’elaborazione di una carta dei diritti e doveri dei genitori su questa tematica.
Al convegno saranno collegate anche numerosissime scuole siciliane che hanno risposto all’invito del direttore dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro, a testimonianza di quanto il problema sia sentito anche tra i banchi di scuola.




Avviati i cantieri di rigenerazione urbana a Lentini. Scerra (M5S) “Grazie al governo Conte e al M5S”

“Finalmente avviati i primi interventi di rigenerazione urbana a Lentini, su 17 complessivi. Ricordo ai più distratti che questi lavori sono oggi possibili dopo anni di impegno del Movimento 5 Stelle, con il decreto di finanziamento del governo Conte ed il lavoro condotto a livello locale con la precedente Giunta del Patto civico con il M5S”. Sono le parole della consigliera comunale Maria Cunsolo (M5S), che commenta l’avvio dei cantieri di rigenerazione urbana a Lentini. “Desolante assistere come, in assenza di traguardi propri, in molti stiano appuntandosi una medaglia politica sul petto. Ringrazio il parlamentare Filippo Scerra che ha reso possibili questi interventi volti a ridurre i fenomeni di emarginazione e degrado sociale, a Lentini”, aggiunge ancora la Cunsolo.
“I lavori di rigenerazione urbana avviati negli ultimi tre anni in varie parti d’Italia, e adesso anche a Lentini, sono il coronamento di un progetto di decoro ambientale e sociale a cui abbiamo dato concretezza durante il governo Conte. Il bando Periferie varato dal governo Cinquestelle, ad esempio, è quello che oggi ha permesso a centinaia di amministrazioni comunali di perfezionare, abbellire e rigenerare spazi di vita e aggregazione consegnati ai cittadini. Giusto ricordare chi e come ha permesso di salire su di una macchina già avviata”, commenta il parlamentare Filippo Scerra (M5S) .




Qualità dell’aria a Siracusa, la Commissione Sanità chiede tutti i dati Arpa/Aia

L’incendio di via Elorina e le sue conseguenze ambientali sono state al centro della riunione della Commissione consiliare Sanità, presieduta da Cosimo Burti. Alla convocazione, nella sede della Protezione Civile in via Elorina, hanno risposto l’assessore Enzo Pantano, insieme alla dirigente del settore Delfina Voria ed all’ingegnere Michele Dell’Aira. A lavori in corso, si è poi aggregata anche l’assessore Teresella Celesti, con delega alla Sanità.
Sono stati analizzati i primi dati Arpa disponibili sulle sostanze sprigionate dalla vasta combustione. “La volontà della Commissione è quella di cogliere l’occasione per avviare una discussione generale sulla qualità dell’aria a Siracusa”, spiega Burti. Sono stati allora richiesti ulteriori report, da quello sulle diossine (disponibile a breve da Arpa Palermo), alle indicazioni provenienti dai tavoli ministeriali per le Aia a cui da alcuni anni partecipa anche il Comune di Siracusa. “Il livello di polveri sottili desta qualche preoccupazione, vorremmo conoscere la situazione in dettaglio per capire dove nasce il problema e quindi intervenire”, spiega Burti. Mercoledì 28 alle 15.30, sempre alla Protezione Civile, nuova convocazione della commissione che confida di poter disporre anche dei dati aggiornati. “Mi spiace per l’assenza del sindaco e mi auguro accolga favorevolmente l’invito per il 28 febbraio, dando priorità ai temi dell’ambiente e della salute per un momento di confronto sano e costruttivo”, continua Burti.
Non è da escludere, qualora venisse confermato un problema con i livelli di pm 10 e pm 2,5, che anche la Commissione Sanità possa proporre con un documento condiviso l’indizione di giornate ecologiche e/o l’adozione di targhe alterne nei fine settimana. “E’ presto per parlarne. Attendiamo di conoscere i dati. Se dovesse emergere una precisa responsabilità del traffico sulla qualità dell’aria di Siracusa prendere in considerazione le soluzioni migliori. Ma serve un quadro chiaro, che includa anche i dati relativi alla vicina zona industriale e per questo possono essere utili anche gli elementi emersi al Ministero durante i tavoli tecnici per le Autorizzazione Integrate Ambientali”, conclude Cosimo Burti.

assenza del sindaco? un’occasione mancata di sano confronto construttivo su tema importante. mi spiace e mi auguro accolga favorevolmente invito la prossima volta e dia priorietà ai temi dell’ambiente e della salute.

commissione ambiente, igiene e sanità