Siracusa. "Oltre" diventa movimento politico, Granata: "rigenerazione ora programma di governo"

“Oltre” diventa ufficialmente movimento politico. Per l’esattezza, come da denominazione, “movimento per la rigenerazione”. Presidente fondatore è Fabio Granata, ora assessore comunale, che però non guiderà la sua creatura che si muoverà autonomamente dalla esperienza di Granata al governo della città.
“La nascita di Oltre testimonia che non è stata solo una lista civica che ha appoggiato la mia candidatura a sindaco alle scorse amministrative – ha detto Granata – e che ha contribuito in maniera determinante all’esito definitivo del voto. Tutta la parte del nostro programma sulla rigenerazione e sulla legalità è stata condivisa dall’attuale sindaco Francesco Italia nel suo programma di governo”.
Per acclamazione l’assemblea ha eletto il presidente vicario che guiderà il movimento, Camillo Biondo. Dirigente bancario già consigliere comunale con An ef ex presidente della Società di San Vincenzo. Portavoce sarà Giuseppe Raimondi, ex militante 5 Stelle. Nel comitato dei garanti, tra gli altri, Fausto Consiglio, già Lotta continua e fratello dello storico esponente politico Nino Consiglio, e il professore Peppino Stella militante storico della destra sociale e legalitaria in città. “Oltre rappresenta un capitale umano e ideale da non disperdere. Il nostro programma è oggi parte del programma amministrativo di questa città”, ha detto Biondo




Siracusa. Spostarsi all'interno della Ztl con le navette, Castagnino: "ci sono i bus, manca la deliberazione"

Tutto pronto per il potenziamento del servizio di trasporto pubblico all’interno della Ztl di Ortigia. Da alcuni giorni le navette elettriche rimaste ferme per guasti vari sono tornate in strada, in più gli uffici comunali competenti hanno proceduto a produrre l’atto che riattiverebbe di fatto il servizio.
“Ma ad oggi l’amministrazione non ha provveduto ad approvare la proposta”, spiega il consigliere in pectore Salvo Castagnino. “Sono certo che a breve il sindaco provvederà garantendo un servizio necessario per tutti coloro che vivono e vorranno vivere Ortigia lasciando l’auto al di fuori della zona a traffico limitato del centro storico”.




Siracusa. Ex Provincia Regionale, proroga fino al 30 settembre per la commissaria Floreno

Avanti fino al 30 settembre. Carmela Floreno è stata confermata commissario straordinario della ex Provincia Regionale di Siracusa sino a quella data. Firmato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, e dall’assessore regionale alle Autonomie locali, Bernadette Grasso, il decreto di proroga. L’11 luglio atteso il pronunciamento della Corte Costituzionale che potrebbe aprire le porte al ritorno della rappresentanza politica dell’ente, e quindi elezioni in autunno.




Siracusa. Si diradano le nubi, verso la ripartizione dei seggi in Consiglio comunale: nomi e numeri

Prende forma il nuovo Consiglio comunale di Siracusa. A forza di riscontri e verifiche effettuate dall’ufficio elettorale centrale, le ipotesi dei primi giorni post voto trovano conferma, nonostante i dubbi suscitati dalla difficoltà di “reperire” i numeri ufficiali. Il Movimento 5 Stelle è il più votato con il 12,78%, seguito da Forza Italia (9,44%) e quindi Progetto Siracusa (8,75%), Cantiere Siracusa (7,67%), Siracusa Protagonista con Vinciullo (7,57%), Fuori Sistema (6,74%), Lealtà e Condivisione (5,66%), Siracusa Futura-Pd (5,44%), Siracusa 2023 (5,38%), Amo Siracusa (5,25%).
La geografia politica della nuova assise ha baricentro a destra e questi dovrebbero essere i numeri: sono 18, incluso Ezechia Paolo Reale, i consiglieri comunali del centrodestra; 9 quelli eletti nella compagine del sindaco Francesco Italia e 5 i pentastellati new entries assolute a Palazzo Vermexio.
I nomi dei 32, in attesa di ufficializzazione, dovrebbero essere quelli di: Roberto Trigilio, Moena Scala, Chiara Ficara, Silvia Russoniello e Francesco Burgio (M5s); Ezechia Paolo Reale, Curzio Lo Curzio, Michele Mangiafico, Luigi Cavarra, Simone Ricupero (Progetto Siracusa); Sergio Bonafede, Giuseppe Impallomeni, Chiara Catera, Tonino Trimarchi (Cantiere Siracusa); Giovanni Boscarino, Federica Barbagallo, Alessandro di Mauro, Ferdinando Messina (Forza Italia); Fabio Alota, Salvo Castagnino, Mauro Basile (Siracusa per Vinciullo); Gaetano Favara, Carlos Torres (Amo Siracusa); Carlo Gradenigo e Pippo Ansaldi (Lealtà e Condivisione); Andrea Buccheri, Pamela La Mesa (Siracusa Futura – Pd); Enzo Pantano, Laura Spataro e Franco Zappalà (FuoriSistema); Michele Buonomo e Costantino Muccio (Siracusa 2023).
Per la certezza dei nomi bisognerà comunque attendere la conclusione dell’esame dei voti di preferenza e la proclamazione degli eletti.




Siracusa. "Giù le mani dal castello": il centrodestra scende in piazza e attacca, "chi sono i veri cementificatori?"

“Giù le mani del castello”. Recita così lo striscione srotolato questa mattina durante il sit-in organizzato dal centrodestra siracusano davanti all’ingresso del Maniace. A sorreggerlo, in prima fila, l’ex ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e accanto a lei Enzo Vinciullo e Bruno Alicata. Poco distante Confalone, Mauro Basile e Giovanni Magro. Bandiere di Forza Italia, Udc e Fratelli d’Italia. Tutti contrari ai lavori in corso – ed in fase di conclusione – alle spalle di quel cancello, nell’area ritrovata della ex piazza d’Armi.
La vicenda rischia di creare un primo imbarazzo nella nuova giunta comunale dove sono presenti “pezzi” importanti dell’ambientalismo e della rigenerazione urbana (Randazzo, Granata) e impegnati di recente nella battaglia per la tutela di Cala Rossa. “Il silenzio è complicità”, attacca Enzo Vinciullo. “C’è incoerenza tra quello che ha fatto il Demanio anni fa e quello che sta facendo adesso. Prima vengono abbattuti magazzini per 4 mila metri quadrati per riacquistare la visibilità del mare e ora, sempre lì, si costruiscono nuove strutture in cemento e acciaio. Ho esperienza nella ricostruzione, sono stato assessore comunale con quella delega. E ricordo che ogni volta la Soprintendenza mi ha vietato l’utilizzo di ferro e cemento in Ortigia perchè non si poteva far ricorso a materiali nuovi. Ora tutto cambia. E un luogo dell’anima diventa un luogo qualsiasi”, dica ancora Vinciullo con accanto il commissario provinciale di Forza Italia, Bruno Alicata. “Ci sono almeno tre vincoli in quell’area. Come è possibile che quello che non si può fare nelle campagne si possa invece fare qui?”, accusano dal centrodestra.
“E’ stata fatta una gara, le procedure sono state rispettate e passi che il costo della concessione pare irrisorio ma non va bene che l’amminsitrazione comunale con la commissione edilizia per Ortigia abbia potuto autorizzare una struttura del genere, con modifiche operate anche sotto campagna elettorale”, aggiunge ancora Vinciullo che maliziosamente si domanda “chi sono i veri cementificatori in città?”.




Siracusa. Il cantiere della discordia, Francesco Italia punge gli oppositori: "c'è chi mente ai cittadini"

Al centrodestra sceso in piazza come non accadeva da decenni, il neo-sindaco Francesco Italia risponde sui social. Ad infiammare lo scontro politico, i lavori nell’area della ex piazza d’Armi. “In questa città è apparentemente impossibile, per una parte, confrontarsi a viso aperto senza mentire ai cittadini. La settimana prossima daremo la possibilità ai progettisti e a tutti i soggetti coinvolti in questo splendido recupero di una nuova piazza di Siracusa, di raccontare e dettagliare il progetto nella più completa trasparenza”, anticipa Italia. Che punta il dito contro “soliti personaggi” e le “solite bugie raccontante per il gusto della polemica e dell’attacco strumentale”.
Nella chiosa, Francesco Italia chiama in causa “armonia ed equilibrio indispensabili perché nella nostra città possano fiorire pensieri, azioni e persone coerenti con la nostra storia”.
E il sindaco richiama il precedente dell’Artemision con il contorno di critiche e denunce pubbliche per quello che – da alcuni – veniva visto come un sacrilegio del Giardino di Artemide divenuto oggi in realtà nuovo spazio per la città.




Siracusa. Consiglio comunale, rischio insediamento sub iudice? Oggi esame clou: sei sezioni con dati parziali

Rischia di essere uno dei pomeriggi più “caldi” per l’ufficio elettorale centrale. La sessione odierna verrà dedicata, in particolare, ai dati di spoglio di sei sezioni che rischiano di diventare il casus belli di queste amministrative.
Secondo quanto sostengono i rappresentanti di più partiti, l’analisi incrociata di verbali e tabelle di scrutinio non avrebbe risolto nulla sino ad oggi, relativamente alle sei sezioni in esame. Anzi, i dati sarebbero – nella migliore delle ipotesi – appena parziali e per nulla univoci. Mancherebbero numeri ed indicatori, anche di preferenza. E non potendo essere il voto oggetto di “interpretazione”, si annuncia particolarmente complesso il lavoro dell’ufficio elettorale centrale.
E’ il centrodestra il più battagliero, con alcuni dei suoi principali esponenti sempre presenti alle sedute di verifica, al quarto piano di palazzo Vermexio. Ieri l’annuncio della presentazione di un ricorso al Tar per ottenere il riconteggio delle schede. “Non c’è alternativa se non l’apertura dei plichi elettorali su ordine dei giudici amministrativi”, spiega Enzo Vinciullo appena fuori palazzo di città.




Siracusa. Sabato inizia la sindacatura Italia, il centrodestra prepara il ricorso

Sabato mattina ci sarà il passaggio ufficiale di consegne tra il sindaco uscente, Giancarlo Garozzo, e il nuovo primo cittadino, Francesco Italia.
La coalizione di centrodestra che ha sostenuto Ezechia Paolo Reale, intanto, ha deciso di ricorrere al Tar di Catania per chiedere l’apertura dei plichi contenenti le schede votate al primo turno “per fare emergere la volontà effettiva dei siracusani”. E questo alla luce delle note difficoltà “nell’assegnazione dei voti di preferenza, dovute, fra l’altro, all’assenza dei verbali e delle tabelle di scrutinio”, si legge nella nota ufficiale.
Reale dovrebbe assumere la guida del Consiglio comunale dove la sua coalizione dovrebbe contare sulla maggioranza. Le otto forze politiche che compongono la coalizione (Forza Italia, Progetto Siracusa, Siracusa Protagonista, Cantiere Siracusa, Idea Sicilia, Fdl, Udc e Amo Siracusa) assicurano coesione e compattezza, insomma nessun salto della barricata. “La nostra opposizione sarà costruttiva, ma ferma ed intransigente”, dice Enzo Vinciullo.




"Granata fucilato al petto", il paradosso di Carmelo Briguglio (Diventerà Bellissima). La replica: "Impedito mani rapaci sulla città"

La politica vive anche di provocazioni e forzature e nessuno si scandalizza. Ma ci sono dei limiti: la decenza e il buon senso, ad esempio. Carmelo Briguglio, politico siciliano di lungo corso e attualmente elemento di spicco di DiventeràBellissima poco pare curarsene commentando il risultato delle elezioni amministrative a Siracusa e a Messina.
“Io credo che Granata vada fucilato al petto per ciò che sappiamo e non, a Siracusa. Ma soltanto un minuto dopo mezzo centrodestra e due terzi dei capi di Forza Italia, i quali a Messina hanno tradito Bramanti. Fabio al petto perchè lo ha fatto alla luce del sole e spiegando i suoi perchè, quelli alla schiena, con degrado, perchè lo hanno fatto nell’ombra, fino alla vittoria del neo-sindaco della 13.a città d’Italia. Attenderò di udire le prime scariche di fucileria. Se la politica si fa col Codice Penale Militare in tempo di guerra (vecchio)”. Questo il post di Briguglio. Per i suoi (ex?) sodali politici, Fabio Granata è reo di “tradimento” per aver abbandonato il centrodestra optando, al secondo turno, per il sostegno aperto a Francesco Italia di cui è assessore designato. Al punto che lo stesso Musumeci aveva “scomunicato” Granata a pochi giorni dal ballottaggio.
Briguglio chiarisce che il suo era solo un paradosso. Un paradosso mal interpretato o non colto dai giornalisti, prova a spiegare in un successivo post. “Il paradosso è che a Siracusa qualche collega giornalista non colga il paradosso”, il testo integrale. Il paradosso che evoca armi e proiettili appare, per continuare la serie, piuttosto paradossale.
In ogni caso, anche Fabio Granata commenta, stesso mezzo. “E per cosa dovrei esser fucilato, seppur con onore? Per aver impedito che la città (Siracusa, ndr) cadesse in mani rapaci e interessate solo alla riaffermazione del potere di un ceto politico privo di ideali e interessato solo al potere?”, scrive. “O dovrei esser fucilato, seppur al petto e con onore, per essere stato oggetto al primo turno di offese, minacce, scherno e ironia anche nei confronti della mia famiglia mentre la gioiosa macchina da guerra del Governo Regionale sfilava a sostegno di Reale e io ero considerato come un fastidio imbarazzante da archiviare e nascondere da parte del movimento che avevo contribuito a fondare, del quale ho scritto il manifesto culturale e che avrebbe dovuto far diventare bellissima la Sicilia? E perché al secondo turno avrei dovuto lasciar vincere tutto questo? Per ottenere la fine dell’ostracismo nei miei confronti, mi spiegavano. Magnanimi. Ho scelto diversamente. E lo rifarei mille altre volte. E non solo per poter governare la mia città con un sindaco, una giunta e una comunità di galantuomini e straordinarie donne e poterlo fare solo ed esclusivamente per difendere legalità e beni comuni e rigenerare ambiente e qualità della vita negli anni svenduta dai personaggi radunati nel centrodestra ma semplicemente e soprattutto perché la bandiera ideale per la quale ho iniziato a far politica non poteva che esser situata li dove è stata piazzata. Dove avevo sognato di poterla tornare a far sventolare quando insieme a Nello Musumeci, Briguglio e pochi altri fondammo Diventerà Bellissima: dalla parte della gente per bene. Ma sembra lo ricordi solo io”.




Siracusa il giorno dopo il voto. La prima sfida è la pacificazione: troppi scontri, troppe divisioni. La città venga prima

E adesso è tempo di pacificazione per una Siracusa spaccata e divisa, anche al voto. La città si è divisa in due fazioni, anche crudamente, con una personificazione estrema della sfida.
Ci sarebbe in realtà anche una terza fazione, quella di chi non è andato a votare perchè non si è sentito rappresentato da nessuno dei due candidati. E’ insomma una città animata da troppe contrapposizioni quella adesso chiamata a ricompattarsi sulle priorità per ritrovare uno sprint che manca da tempo, inseguito con mille parole ma decisamente meno fatti.
Francesco Italia è il nuovo sindaco. A lui ora il compito di lavorare bene per Siracusa. “Con senso del dovere”, dice dopo una notte insomma e con la necessità di razionalizzare il risultato e quanto accaduto. Accettando, e si spera vincendo, le sfide da cui è atteso.
Si comincia subito con l’emergenza rifiuti ed un sistema di gestione da ripensare. C’è poi il trasporto pubblico urbano, praticamente inesistente e con il rischio di arrivare a settembre con le navette elettriche comunali ferme in attesa (anche qui) di una nuova gara. Intanto, però, sono solo due i mezzi in circolazione per tre linee previste: gli altri sono fermi perchè necessitano riparazioni. Siracusa vuole puoi vedere nei prossimi cinque anni la posa della prima pietra e dei primi pilastri del nuovo ospedale, tematica troppo a lungo trascinata in sterili dibattiti. Le competenze sono varie (Comune, Asp, Regione, Governo) ma a palazzo di città si chiede di guidare con forza e senza troppo bon ton istituzionale il processo che deve condurre alla realizzazione dell’opera. Ed a questo capitolo è strettamente legata la pagina occupazione e sviluppo: con gli investimenti partono i cantieri, con i cantieri riparte anche l’occupazione ed in qualche modo i servizi. Un sindaco non crea posti di lavoro, ma può creare le condizioni per stimolare l’economia. I fondi europei, nazionali e regionali vanno cercati, presi e spesi. Purtroppo viviamo in una fase storica in cui non è più possibile essere spettatori o attendere ce qualcosa cada dal cielo. Anche gli uffici comunali devono tornare ad incidere sulla qualità della vita cittadina. Al nuovo sindaco non mancherà modo di incentivare e stimolare le capacità che dentro palazzo Vermexio ci sono e possono cambiare il copione delle occasioni mancate. Da questo punto di vista, è lecito attendersi la realizzazione delle piste ciclabili finanziate dal collegato ambientale e progettate in viale Santa Panagia e viale dei Comuni. E poi la partenza dei cantieri da 18 milioni di euro deliberati dal Cipe per la riqualificazione delle periferie e di viale Tisia.
La Tari sarà un altro scoglio da affrontare in Consiglio comunale, una assise dove Italia non può contare – sulla carta – di una maggioranza. E potrebbe non essere sufficiente un accordo sul programma con i consiglieri pentastellati. Real politik invita a seguire con attenzione i primi movimenti nella geografia politica del Consiglio perchè potrebbero andare in scena salti della barricata a stretto giro di posta. La prima partita sarà sulla presidenza dell’assise che dovrebbe essere appannaggio di Ezechia Paolo Reale.