Siracusa. Disservizi all'Inps, il sistema telematico va a singhiozzo: la denuncia della Amoddio

La parlamentare del Pd, Sofia Ammoddio, richiama l’Inps dopo i disservizi causati a Siracusa. “Colpa del sistema telematico che continua a provocare enormi disagi per l’utenza e per i dipendenti dell’ente”, denuncia la Amoddio. “Da settembre 2017 continui blocchi al sistema informatico hanno comportato il rallentamento delle attività lavorative dell’Ente e l’accumulo di pratiche da esitare. L’esternalizzazione dei servizi telematici, oltre ad essere finita sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti per via del cospicuo incremento del 135% che si evince dal bilancio pluriennale 2014/2016, non ha portato i frutti sperati in termini di funzionalità e miglioramento del servizio. L’utenza – continua Amoddio – ha il diritto di usufruire di un servizio capace di garantire prestazioni sociali certe ed in tempi rapidi ma questo obiettivo, centrale nella funzione di un servizio pubblico, non viene raggiunto”.
I malfunzionamenti sarebbero continui. “Questa situazione, oltre a logorare il lavoro dei dipendenti dell’Ente, rischia di sfociare in una vera e propria problematica di ordine pubblico con reazioni quotidiane critiche e conflittuali sia tra gli utenti che tra gli operatori”. Per questo motivo – conclude la parlamentare – “ho presentato una interrogazione dettagliata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali affinché intervenga con tutti i mezzi a disposizione, per risolvere questo grave disservizio”.




Siracusa. Forza Italia ritorna, Prestigiacomo: "noi, argine contro improvvisazione del M5s"

L’affermazione senza precedenti del Movimento 5 Stelle è colpa della sinistra. A sostenerlo è l’ex ministro Stefania Prestigiacomo, oggi parlamentare di Forza Italia. Il successo grillino anche a Siracusa “è il lascito di anni di potere della sinistra che da Roma a Palermo fino a Siracusa ha avuto irresponsabilità di governo, provocando disastri politici ed economici che hanno alimentato la protesta demagogica dei Cinquestelle. Per fortuna i siciliani hanno posto un argine sia al malgoverno della sinistra che al ribellismo parolaio dei grillini eleggendo Nello Musumeci e riconsegnando la Regione al Centrodestra”, le parole della Prestigiacomo. Che rincara la dose in prospettiva amministrative del 2018: “Il nostro territorio non può essere lasciato nelle mani dell’improvvisazione demagogica del M5s”.
Da questo punto di vista, forte del risultato alle Regionali (superato il 16%), Forza Italia si candida quale argine. “Ci aspetta una fase di impegno e di ricostruzione dopo la stagione della sindacatura Garozzo, evidentemente tra le peggiori della storia della città. La qualità e la capacità che i moderati sanno mettere in campo devono tornare a servizio della città e delle istituzioni locali che sono state indebolite e delegittimate anche da anni di conflittualità interne, polemiche continue, scandali che hanno coinvolto il Pd siracusano e che hanno paralizzato Siracusa”.




Siracusa. Fenomeno Rossana Cannata, ancora una volta Forza Italia è donna: aperta la corsa per la segreteria?

Il successo, forse inatteso nelle proporzioni, fa ripartire il dibattito interno in Forza Italia. A chi la guida provinciale del partito? La risposta non è poi così ovvia. Se da una parte c’è la legittima ambizione dell’attuale commissario provinciale Edy Bandiera che rivendica la bontà del lavoro svolto, dall’altra c’è il “peso” innegabile di Rossana Cannata. La new entry avolese “spacca” il partito. Forte delle sue 6.836 è stata la terza più votata alle ultime regionali e nella lista di Forza Italia ha messo tutti in fila, compresi gli agguerriti ed esperti amici di partito che alla candidatura di Rossana Cannata avevano ceduto in nome delle quote rosa.
Partita in sordina, forse sottovalutata in avvio si è poi trasformata in un fenomeno. E col fenomeno Cannata adesso Forza Italia dovrà fare i conti. Liquidarla senza darle rappresentanza interna è impensabile. E siccome in democrazia i numeri hanno una loro valenza e “pesano” il candidato, potrebbe persino chiedere la segreteria provinciale.
Giovane, plurivotata e determinata: sembra possedere il profilo ideale per ripercorrere quello che è stato il cammino di un’altra famosa donna di Forza Italia, a Siracusa prima ed a Roma poi: Stefania Prestigiacomo. Con cui, però, i rapporti sono ancora freddi, dicono i rumors. Certo non è un mistero che l’ex ministro abbia parteggiato in queste elezioni per Bandiera. Ma da fine politico qual’è, non potrà chiudere gli occhi davanti al successo di Rossana Cannata.
Un successo che ha una base solida ad Avola. Nella sua roccaforte, la sorella del primo cittadino – rieletto di recente con il 70% delle preferenze – ha resistito all’avanzata del Movimento 5 Stelle. Se i grillini hanno fatto il pieno in tutti i Comuni della provincia, solo Avola fa eccezione. Dove Forza Italia sfiora il 45%, una percentuale di altri tempi. E anche questo è un altro dato con cui i berlusconiani siracusani dovranno fare i conti.




Siracusa. Il Movimento Cinque Stelle vuole adesso Palazzo Vermexio: "questa amministrazione si prepari a lasciare"

Il Movimento Cinque Stelle si candida ufficialmente a governare Siracusa. La netta affermazione di domenica, con oltre 50.000 voti in provincia e ben 17.494 nel solo capoluogo, rilancia le ambizioni dei pentastellati che affilano così le armi per le amministrative di giugno 2018.
“Questa amministrazione si prepari a lasciare questa città che ha letteralmente finito di devastare, lo faccia presto, senza ulteriori perdite di tempo. I cittadini tutti lo esigono e lo chiedono a gran voce”, scrive il meet up siracusano in una nota ufficiale.
Alle ultime amministrative il M5s non portò a casa nessun risultato apprezzabile. In Consigli comunale non ha alcun rappresentate. Adesso, però, l’aria sarebbe diversa. Ancora da trovare, però, il candidato sindaco. I nomi più gettonati, al momento, sarebbero quelli di Giovanni Napolitano e Paolo Ficara. Non sono escluse sorprese dell’ultima ora. Su cui, comunque, deciderà sempre il Movimento seguendo le sue note dinamiche.




Siracusa. Pd, volano gli stracci: il segretario cittadino invita Garozzo alle dimissioni da sindaco

Continuano a volare gli stracci in casa Pd. Il risultato dell’ultima tornata elettorale segna l’ennesima frattura di un partito sempre più lontano dal “suo” sindaco. Giancarlo Garozzo, renziano della prima ora, viene “disconosciuto” una volta di più da quello che dovrebbe essere il partito di sostegno e di riferimento.
Il segretario cittadino, Marco Monterosso, entra a gamba tesa e chiede le dimissioni da primo cittadino di Garozzo. “Dopo quasi cinque anni in cui l’azione politica del sindaco è stata impronta solo all’insegna della divisione e del conflitto è venuto il momento di chiamare a raccolta le forze civiche e politiche della città a costruire un nuovo progetto cittadino che accantoni definitivamente questa esperienza”. Una sorta di epitaffio vergato da Monterosso che a Garozzo chiede una assunzione di responsabilità “e si dimetta” per riconsegnare “la città ad un’amministrazione che ne abbia a cuore i destini e che non abbia, come la sua, l’unico scopo di garantire posizioni politiche”.
Nuovo terreno di scontro è il sostegno che il sindaco, con la sua giunta, ha offerto in campagna elettorale a Gaetano Cutrufo. “Senza strumentalizzazioni, continuiamo a pensare a Cutrufo come una risorsa per il Pd. Ma a noi interessa la città, ci interessano i servizi e le opere che come classe dirigente mettiamo in campo come chiaro segnale di buon governo”.
E per rendere la rottura ancora più netta, il segretario cittadino saluta Garozzo come poco interessato a fare il sindaco ma comunque “unico e solo responsabile di un amministrazione che oramai sopravvive solo a se stessa, in perenne agonia”.




Siracusa. Fabio Granata paragona Zito al figlio di Genovese, replica il pentastellato: "Granata chi?"

In tempi in cui la dietrologia ed il sospetto sono sempre dietro l’angolo, è destinato a far discutere il post di Fabio Granata. L’ex parlamentare siracusano, fedelissimo di Musumeci e una delle principali anime di #diventeràbellisima, prende di mira il deputato del M5s, Stefano Zito, rieletto con 18.008 preferenze.
“Giustamente tutti si chiedono come ha fatto Genovese a prendere 20.000 preferenze a Messina”, scrive Fabio Granata. “Ma a Siracusa, che ha un terzo degli abitanti di Messina, nessuno si chiede come ha fatto Zito a prenderne 18.000 vista la sua flebile presenza politica?”, si domanda Fabio Granata che conclude parlando di “misteri a cinque stelle”.
Stringata e tutta puntata ad un corrosivo sarcasmo la replica di Stefano Zito. “Granata chi?”




Siracusa. Il ritorno di Forza Italia, c'è la firma del quasi assessore regionale Edy Bandiera

Nella “rinascita” di Forza Italia c’è lo zampino del commissario provinciale del partito, Edy Bandiera. Suoi 5.538 voti dei 20.991 raccolti in provincia. Non è risultato eletto per l’exploit di Rossana Cannata (6.836) ma può vantare più di un merito. L’impegno per la ricostruzione di Forza Italia, di cui erano rimaste solo macerie dopo i fasti di un tempo, è il primo. Poi c’è il suo “imprimatur” sulla lista che è risultata “vincente”.
Non è un mistero, inoltre, che Edy Bandiera si sarebbe risparmiato una lunga campagna di accuse sugli impresentabili. Si è opposto fermamente alla presenza in lista di Antonello Rizza, l’ex sindaco di Priolo al centro di un caso giudiziario. E fosse dipeso dal solo Bandiera, che in Stefania Prestigiacomo ha valido interlocutore, alla fine non ci sarebbe stato posto per l’ex primo cittadino che, alla fine, ha portato alla causa azzurra 4.929 voti. Meno di quanto si pensasse e in rottura politico-elettorale con il commissario provinciale di Forza Italia. Che non si è fasciato la testa, in silenzio ha evitato le polemiche ed ha tirato diritto.
Forza Italia, nel suo direttivo regionale, tiene molto in considerazione queste vicende. Ha mostrato in più occasioni apprezzamento per Edy Bandiera che adesso è, a pieno titolo, uno dei papabili assessori della giunta Musumeci.
Rumors danno quasi certa la rubrica dell’Agricoltura. Dicastero importante per la Sicilia e, in particolar modo, per la provincia di Siracusa che con la sua zona sud e gli agrumi dell’area nord incide per l’8% sul quadro economico regionale. Da agronomo laureato con 110 e lode, Bandiera può vantare anche una certa competenza della materia. Cosa che potrebbe liberarlo dalla dipendenza stretta da dirigenti e funzioni dell’ufficio regionale.
Al momento nessun commento ufficiale da parte di Edy Bandiera. Che già in campagna elettorale era stato indicato come possibile assessore di Musumeci. Le prossime ore saranno decisive per la conferma. Bandiera attende con calma. E con un piede già dentro la squadra di governo. Siracusa manterrebbe così la sua rappresentanza in giunta regionale.




Siracusa. Il Pd distante dalla realtà, sa solo litigare: Lo Giudice mette alla porta Garozzo

La pioggia di preferenze al M5s non ha evidentemente significato nulla per la politica “tradizionale”. Il Pd – travolto dallo tsunami pentastellato – non riesce ad andare oltre alle sue divisioni provinciali. Un clima che si trascina da cinque anni buoni e che non promette nulla di buono, per il principale partito del centrosinistra, per il futuro.
Il sindaco di Siracusa, il renziano Giancarlo Garozzo bolla il Pd come “un partito che non esiste più”. E accusa i segretario provinciale (Lo Giudice) e regionale (Raciti) di inciuci e manovre poco consone alla campagna elettorale.
Un attacco duro e frontale, chiuso con la richiesta di loro dimissioni. Non si fa attendere la replica di Alessio Lo Giudice. “Le affermazioni del sindaco Garozzo non sembrano certo quelle di un dirigente del Pd. Ma è coerente con il suo esplicito sostegno a un candidato all’Assemblea Regionale Siciliana appartenente alla lista di Alternativa Popolare. Sostegno tanto più imbarazzante considerato che non mi risulta che Garozzo si sia ad oggi dimesso dalla Direzione Nazionale del PD, di cui è componente”. Così però il segretario provinciale offre un assist a Garozzo che potrebbe ricordare come Cutrufo, il candidato finito in Ap, doveva essere uomo del Pd ma poi clamorosamente fatto fuori dalla lista dagli stessi organi provinciali del Partito Democratico.
“Perché mai Garozzo si stupisce del fatto che Matteo Orfini, come tanti altri dirigenti nazionali, abbia fatto il suo dovere girando la Sicilia e facendo campagna elettorale per il Pd in alcuni Comuni della provincia di Siracusa? E perché si stupisce del fatto che sindaci del Partito Democratico abbiano votato per il Pd e per i suoi candidati? In realtà, il sindaco Garozzo sembra avere poca dimestichezza con le regole del Partito Democratico. Una scarsa dimestichezza ampiamente dimostrata nella campagna elettorale appena conclusa, in cui si è adoperato per sottrarre voti alla lista del Pd. Ho l’impressione che la reazione scomposta di Garozzo sia volta solo a spostare l’attenzione dal disastro politico prodotto dalle sue stesse scelte”, il ragionamento del segretario provinciale che prova così a mettere alla porta Giancarlo Garozzo. Operazione tentata già in precedenza, con il ritiro del sostegno esplicito del Pd all’amministrazione Garozzo. Il risultato? Sempre lo stesso.




Siracusa. Una valanga a Cinque Stelle, il Movimento avanti ovunque: Zito, 18.008 preferenze

Chiamatela valanga, anche se per qualcuno può apparire più uno tsunami. Il Movimento 5 Stelle è incontenibile a Siracusa, provincia più grillina della Regione. In nessun collegio elettorale siciliano tanti voti come in quello siracusano. Sono stati, per la precisione, 52.437. “Un voto di opinione”, spiega dal primo minuto Stefano Zito come a voler allontanare l’idea che sia sempre e solo una preferenza di pancia e protesta quella che confluisce nel partito di Cancelleri, Di Maio e Di Battista.
Quasi il 35% degli elettori siracusani ha scelto il M5s. Come è distante – visto da lì – il 16,7% della pur rediviva Forza Italia. E come è lontano e piccolo quel 12,9% del Pd, marcato da vicino dall’exploit provinciale dell’inesistente (in Regione) Alternativa Popolare (9,1%). Il segnale è chiaro, adesso bisogna fare i conti anche con i pentastellati, nell’equilibrio politico provinciale che si prepara ad altri importanti appuntamenti elettorali: le nazionali, le provinciali, le comunali nel capoluogo. Il 2018 sarà anno grillino? Lo diranno le urne.
Intanto il M5s raddoppia la sua deputazione in Regione. A Zito si affianca adesso il priolese Giorgio Pasqua, premiato come secondo in lista dalla valanga di voti arrivata in provincia. Ma a dare le dimensioni del trionfo a 5 Stelle è, più di ogni altro dato, quel 18.008 di preferenze personali andate a Stefano Zito (9.271 nella sola Siracusa). Una “mostruosità” numerica che non si vedeva dai tempi della Dc.
E tutto senza una campagna elettorale “classica”, senza inondare di volantini e lettere, senza porta a porta, senza promesse ed incontri, senza considerare gli elettori “pacchetti”. Zito e il “suo” M5s hanno razziato preferenze che una volta andavano a destra ed a sinistra. Una sinistra – soprattutto – rasa al suolo dal voto siracusano, spazzata via da uno tsunami a 5 Stelle che studia adesso da Movimento di governo e non più solo di lotta.




Siracusa. Il vano exploit di Enzo Vinciullo, campione di voti "frenato" dall'inesistente Ap

Il risultato è ottimo. Ma non basta. La “vittima” eccellente di un partito sbagliato è Enzo Vinciullo. Il presidente uscente della commissione bilancio piazza l’ennesimo exploit personale, con quasi 7.000 preferenze. Una messe di voti che sarebbe stata ben più che sufficiente per ritrovarsi nuovamente eletti. Persino nel Pd di questi tempi. Ma non nell’inesistente Alternativa Popolare di Alfano, che a Siracusa – grazie soprattutto a Vinciullo e poi a Cutrufo – arriva al 9% con quasi 14 mila voti ma sparisce in ottica regionale con una percentuale che non supera il 5% di sbarramento.
Sforzo vano quello del “professore” Enzo che paga – ma con onore – una cosa davvero rara nella politica di questi tempi: la coerenza. Quella che non avrebbero mostrato i centristi, indicati come i “traditori” dell’accordo che condusse alla nascita di Ap.
Da più votato dei non eletti, Vinciullo serrerà adesso le fila e si presenterà per la riscossa. Che potrebbe partire dalle amministrative di giugno a Siracusa, con una candidatura a sindaco del capoluogo.

Dal canto suo Vinciullo fa la sua disamina e fa notare alcuni dati in particolare. “Alternativa Popolare con il 9.11% dei consensi, in provincia di Siracusa, si conferma fra i primi partiti- esordisce- Alla Regione, invece, il dato di Siracusa è in assoluto il primo fra quelli riportati da Alternativa Popolare in tutte le rimanenti province. Lo dichiara l’On. Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS. Un risultato straordinario frutto del lavoro di tutti gli attivisti, i dirigenti, gli amici che si sono spesi con grande impegno e abnegazione che, se si fosse avuto anche in altre province, vedrebbe Alternativa Popolare essere presente nel Parlamento Siciliano.A Siracusa, con il 12.47% siamo il secondo partito. In numerosi comuni della provincia siamo riusciti a superare di molto il risultato a due cifre ed in alcune realtà siamo arrivati ad oltre il 27%. Risultato questo che è frutto anche dell’impegno profuso da me e da Cutrufo che ha conseguito un risultato personale di assoluto rilievo. Spiace che il candidato dei centristi abbia conseguito solo 5 voti e con ciò ha impedito la possibilità che Alternativa Popolare diventasse il primo partito in città.Ringrazio i quasi 7000 elettori che mi hanno espresso fiducia e con ciò mi hanno invitato a continuare nell’azione politica da me intrapresa ormai da anni. Continuerò sulla strada intrapresa a difesa del territorio”.