Siracusa. Tassa di soggiorno, può iniziare la vita della Consulta Speciale, Sorbello rappresentante dell'opposizione

Con l’elezione di Salvo Sorbello come rappresentante dell’opposizione nella Consulta speciale per l’imposta di soggiorno, si completa la fase propedeutica alla operatività dell’organismo. In base al regolamento comunale, la consulta “definisce e identifica gli scopi da raggiungere con l’imposta di soggiorno, proponendo progetti ed iniziative, valutando il raggiungimento degli scopi degli stessi”.
Lo stesso Sorbello in passato aveva chiesto la convocazione della Consulta, “che avrebbe dovuto per regolamento essere convocata almeno due volte l’anno”, ricorda. Dall’opposizione Vinci, Zappalà e lo stesso Sorbello assicurano che continueranno a vigilare, “con sempre maggiore attenzione”, sul corretto utilizzo delle somme incassate ogni anno dal Comune.




Ex Provincia. Non c'è l'atteso salva-Siracusa, dalla Regione una "misura insufficiente"

La giunta regionale avrebbe partorito la sua soluzione. Altri 17 milioni deliberati ma non per salvare la sola ex Provincia Regionale di Siracusa bensì tutte quelle in difficoltà.
Soldi da aggiungere ai circa 28 milioni da ridistribuire tra tutti gli enti di area vasta. Non è certo quello che si aspettavano i dipendenti della ex Provincia di Siracusa.
“È una misura insufficiente”, la boccia senza appello il presidente della Commissione Bilancio Ars, Enzo Vinciullo. Preoccupato anche dai tempi di possibile attuazione di una simile misura. “Il provvedimento deve passare in commissione bilancio e poi all’esame dell’aula. A Crocetta non è forse chiara l’emergenza siracusana”, continua Vinciullo. “Ai dipendenti di Siracusa dico di non desistere dalla loro azione di lotta per una giusta rivendicazione”.




Siracusa. Zito, deputato pentastellato sulla gru: "mobilità per i lavoratori. Ma Baccei si dimetta"

“L’assessore regionale all’economia Baccei rassegni immediatamente le proprie dimissioni. Il disastro delle ex province con la disperazione dei lavoratori è il risultato dell’inettitudine politica del governo regionale che non è riuscito a battere i pugni sui tavoli romani. Inettitudine che si somma a 15/20 anni di mala gestione politica delle province regionali”.
E’ il commento a caldo del deputato regionale del Movimento 5 Stelle Stefano Zito, sceso dalla gru, dove ha convinto insieme ad una squadra di vigili del fuoco, ad interrompere la pericolosa protesta, due dipendenti dell’ex Provincia Regionale di Siracusa che lamentavano con veemenza il loro disappunto per il mancato percepimento dello stipendio da mesi. “Siracusa, più delle altre ex province siciliane – spiega Zito – ha un buco che potrebbe superare i 20 milioni di euro e 100 sono invece i milioni per i contenziosi. Sebbene la Regione Siciliana abbia annunciato l’aumento degli stanziamenti, a nulla potrebbero valere considerando il prelievo forzoso che il Governo esige annualmente. Già lo scorso anno, insieme alla collega portavoce alla Camera Maria Marzana, abbiamo segnalato che la situazione fosse disastrosa, abbiamo presentato due proposte di legge che prevedono la sospensione di un anno e mezzo di tale prelievo, sospensione da estendere anche ai mutui. Per quanto attiene ai lavoratori, abbiamo proposto la loro mobilità presso altri Enti, tribunali, scuole e ministeri. Dati i disastri odierni, è evidente che chi ha il pallino del gioco se ne è infischiato allegramente, giocando con la pelle delle persone. La disperazione odierna, potrebbe tra l’altro esplodere con ancora maggiore forza a settembre in tutte le province della regione. A questo punto, – conclude Zito – ribadiamo al Governo di accogliere la nostra proposta, modificando il DDL Enti Locali. Intanto però Baccei deve andare a casa”.




Siracusa. Salvare la ex Provincia? Pressing della politica nazionale: Prestigiacomo, "nel decreto Mezzogiorno taglio al prelievo forzoso"

“Ho chiesto l’intervento immediato del governo nel decreto Mezzogiorno, in discussione al Senato, per trovare una immediata soluzione per risolvere il problema dei pagamenti arretrati dai mesi ai dipendenti della Provincia regionale di Siracusa”. La parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, presenta un piano concreto. “Occorre un intervento normativo immediato che interrompa il prelievo forzoso da parte dello Stato e che risucchia ogni risorsa e impedisce di pagare gli stipendi ai dipendenti”.
Da Roma, l’ex ministro siracusano sta seguendo con preoccupazione le sorti dei dipendenti e dell’ente. “L’esasperata manifestazione che continua anche oggi da’ il senso dell’urgenza di porre fine ad una situazione inaccettabile piu’ volte denunciata della quale il governo Crocetta si e’ totalmente disinteressato. Attendiamo una risposta rapida ed efficace”.




Siracusa. Ex Provincia, la polemica di Cancelleri (M5S): "la politica parla di elezioni mentre gli enti muoiono"

“È evidente che i dipendenti dell’ex provincia di Siracusa vogliono, come l’Ars, le elezioni provinciali, e le vogliono a tal punto di arrivare a rischiare la vita arrampicandosi su una altissima gru”. La dichiarazione – polemicamente ironica – è del candidato alla presidenza della Regione del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri.
“È chiaro – dice il deputato all’Ars – che il problema delle ex Province non è certo quello della parte politica e, quindi delle elezioni, ma dei soldi che mancano per colpa dello Stato, che ha tagliato i fondi alle ex Province, e della Regione, che non è stata assolutamente in grado di far sentire minimamente la sua voce a Roma. Crocetta e Baccei non sono riusciti a farsi ascoltare dal governo nazionale, a differenza di altre Regioni che sono riuscite a congelare in toto o in parte il prelievo forzoso statale. La debolezza delle Regione è stata una costante del governo Crocetta, che ha sempre fatto la voce grossa con i piccoli, per poi diventare afona con lo Stato. Tutto questo è inaccettabile”.
“Ai lavoratori dell’ex Provincia – conclude Cancelleri – tutta la nostra solidarietà e un grazie al collega Stefano Zito che, ieri è salito sulla gru per manifestare la sua vicinanza, e quella del nostro gruppo parlamentare, ai manifestanti”.




Ias, il Pd accende le polveri nello scontro tra soci pubblici e privati: "via il direttore"

Il voto contrario sul bilancio consuntivo del 2016 da parte dei soci privati dell’Ias viene aspramente criticato dal Pd. Salvo Baio e Turi Raiti parlano di scelta “incomprensibile e particolarmente grave perchè dettata da propositi destabilizzanti” che avrebbe potuto determinare un conflitto dagli esiti imprevedibili sul futuro del depuratore consortile.
“Il consuntivo 2016 è lo specchio fedele della gestione dell’Ias da parte anzitutto del direttore dello stabilimento che è espressione degli industriali. Dunque il voto contrario delle industrie rende oggettivamente incompatibile la sua permanenza al vertice aziendale”, dicono cono forza i due esponenti Pd.
“A conferma dell’incomprensibilità del comportamento dei soci privati, nella riunione del consiglio di amministrazione gli stessi avevano votato a favore del bilancio. Cosa c’è dietro questo atteggiamento schizofrenico e dirompente?”, si domandano Baio e Raiti.
Che leggono in questo atteggiamento un possibile tentativo di aprire alla privatizzazione del depuratore o una volontà di ridimensionare il ruolo pubblico. “Sappiano gli industriali che non avranno gioco facile e che non sarà loro consentito di mettere in discussione i posti di lavoro e la dignità dei dipendenti. Ha fatto bene il presidente dell’Ias, Brandara, ad approvare il bilancio avvalendosi del pacchetto di maggioranza”.
Il Pd auspica adesso che la Regione rinnovi la convenzione con Ias, “senza intaccare i rapporti tra la parte pubblica e quella privata”, definendo un programma di investimenti volti a rigenerare gli impianti.




Siracusa. Ex Provincia, c'è il decreto regionale: 2,8 milioni subito disponibili su 5,8 stanziati

E’ stato firmato nella tarda mattinata a Palermo il decreto che destina 5,8 milioni di euro alla ex Provincia Regionale di Siracusa. Erano stati stanziati come incremento del contributo alla finanza pubblica imposto agli enti di area vasta dell’Isola nell’anno 2016. “Oggi stesso avverrà la registrazione da parte della Ragioneria per procedere, già lunedì, con i mandati di pagamento”, spiega il presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, Enzo Vinciullo. La somma immediatamente disponibile è però di 2,8 milioni, in attesa che le somme liberate dall’Accordo tra lo Stato e la Regione Siciliana (per quanto riguarda l’Iva, ndr), siano rese disponibili.
Il commissario della ex Provincia, Arnone, ricorda però che le somme saranno sufficienti per il pagamento ai dipendenti di due delle 5 mensilità arretrate e di due fatture della partecipata Siracusa Risorse. Anche questa mattina su FM ITALIA ha ribadito che servono 15 milioni di euro di risorse straordinarie per chiudere l’anno, altrimenti sarà default.
Dei quasi 6 milioni destinati alla ex Provincia di Siracusa,




Disastro ignorato: la Regione va a Patti e Chiaramonte ma dimentica la Valle dell'Anapo

Gaffe del vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello. Dopo l’emergenza incendi della scorsa settimana ha visitato Patti, promettendo aiuti alle imprese danneggiate, ed ha annunciato una mossa analoga per Chiaramonte Gulfi, dove si recherà mercoledì. Neanche una parola, invece, sulla devastazione della Valle dell’Anapo.
A Patti la Lo Bello ha detto: “Le fiamme e il fuoco hanno ridotto quel paradiso un inferno, Patti e il suo circondario devono recuperare subito quella bellezza che ha reso questa zona meta di turismo”. Non vale forse lo stesso, se non di più, per Pantalica, Cavagrande e Valle dell’Anapo?
Se di distrazione si tratta, è ancor più grave dopo la problematica gestione dell’incendio che in 4 giorni ha bruciato oltre cento ettari boschivi.
Gli incontri a cui sta partecipando la vicepresidente hanno come tema “Il fuoco nemico”. Ma anche la politica regionale non riesce a mostrare una faccia amichevole nel siracusano. Evidentemente qui danni, aziende e cittadini valgono meno.




Siracusa. La nuova caserma dei Carabinieri contrasta con il Local Action Plan? I dubbi del M5S

Il Movimento 5 Stelle di Siracusa boccia la decisione di trasferire la caserma dei Carabinieri in via Elorina, nell’area dell’Aeronautica militare. Per i pentastellati quella zona dovrebbe essere “finalmente destinata alla fruizione pubblica così da poter riconsegnare alla città e ai Siracusani un pezzo di territorio da troppo tempo negato”.
Una condivisibile opinione che si scontra, però, con la realtà dei fatti. La zona è area militare e solo un intervento di revisione del ministro della Difesa – come i recenti bandi per i fari del Plemmirio e di Brucoli – renderebbe possibile una ripubblicizzazione di quei luoghi, altrimenti considerati area militare.
Il Movimento 5 Stelle ricorda però che “alcuni anni fa il Consiglio comunale approvò una variante urbanistica per costruire la caserma in viale Santa Panagia”. Come dire che le alternative alla scelta adottata esisterebbero: “si pensi agli immobili comunali e provinciali in disuso o all’area attualmente occupata dall’Aeronautica al Villaggio Miano”.
Idee e proposte tardive, però. Da anni si sapeva che si stava lavorando per la soluzione di via Elorina, con accordi, progetti e finanziamenti non arrivati l’altro ieri.
È però corretta un’osservazione svolta dai pentastellati aretusei. “Il Comune di Siracusa è da molti anni in possesso di un Local Action Plan, che prevede 15 progetti strategici di un Piano di Sviluppo Sostenibile nell’ambito del progetto europeo Urbact. Questi progetti, dettagliati e completi, appartengono al Comune in quanto regolarmente commissionati e pagati alle ditte che li hanno elaborati. All’interno di questi 15 progetti vi sono il n. 5, Waterfront Porto Grande, e il n. 6, Passeggiata pista ciclabile Pantanelli. Leggendo questi progetti –
chiosano i 5 Stelle – risulta, del tutto evidente, che il Piano Strategico della città di Siracusa preveda delle azioni di sviluppo che contrastano fortemente con la realizzazione della caserma dei Carabinieri proprio in quel sito”. Per la realizzazione di quei progetti servirebbero fondi europei. Ancora non disponibili o forse non intercettati.




Siracusa. Intervista con il presidente del Pd, Matteo Orfini: elezioni, alleanze e immigrazione

Il presidente del Pd, Matteo Orfini, è stato ospiti questa mattina ad FM ITALIA ed FM ITALIA TV. Accompagnato dal segretario provinciale del partito, Alessio Lo Giudice, ha parlato inevitabilmente di elezioni ed alleanze ma – inevitabilmente – anche di immigrazione.
Durante Radiblog, ha puntualizzato che il Pd “non sta immaginando un governo con Berlusconi. Anzi stiamo cercando di evitare le larghe intese: ma per farlo c’è bisogno che il Pd vada bene”. Vista la quasi impossibilità di cambiare legge elettorale in questa legislatura, Orfini ricorda come “il proporzionale non necessita di alleanze ma ognuno va alle elezioni e cerca di prendere più voti possibili. E’ chiaro che si spera, il giorno dopo le elezioni, di costituire un governo di centrosinistra”. Ma chi sarà il candidato premier del Pd? Da Siracusa, Orfini non ha dubbi. “Siamo un partito che ha scritto nello Statuto che è il suo segretario il candidato premier. Il Pd andrà alle elezioni candidando Matteo Renzi per la guida del Paese”.
Discorso diverso per le regionali, dove il Partito Democratico continua a corteggiare il presidente del Senato, Grasso. “Dobbiamo fare di tutto per creare le condizioni che gli consentano di candidarsi”, ha detto il presidente del Pd, Matteo Orfini. “Penso che questa sarebbe la soluzione più forte per la Sicilia e credo che il Pd debba lavorare per facilitare questa soluzione”. Ma bisognerà far cambiare idea a Grasso, non esattamente innamorato dell’idea di quella candidatura. “Io non dispero che possano accadere dei fatti nuovi che possano consentirgli di accettare la candidatura. Abbiamo un po’ di tempo per provare ad arrivare a questa soluzione”.
Sui 5 Stelle, il giudizio di Orfini è tranchant. “Io ho dei dubbi che una regione importante come la Sicilia scelga il salto nel buio affidandosi a degli incompetenti”. Ma il presidente del Pd ha parole al vetriolo anche per i “transfughi” di Articolo 1. “Da quando sono usciti dal partito non fanno altro che parlare del Pd, attaccarlo e criticarlo. E’ come quando due persone si lasciano e si parla del fidanzato. Vuol dire che gli manchiamo”. Porte chiuse ad una possibile alleanza futura. “E’ difficile chiedere un’alleanza nel momento in cui si insulta quello con cui ti vuoi alleare. Evidentemente si sono pentiti della scelta fatta e sfogano così la loro frustrazione. E’ chiaro che questo non aiuta i rapporti politici. Per fortuna c’è una legge elettorale che consente ad ognuno di noi di misurare il proprio consenso elettorale”.
Infine, capitolo immigrazione. La notizia di nuovi hotspot in Sicilia con Augusta designata ad ospitarne uno ha visto la contrarietà dell’opinione pubblica locale. “In effetti non possiamo accogliere tutti i migranti, perché non ce la facciamo”, ammette il presidente del Pd, Matteo Orfini. “Dobbiamo aiutare a casa loro chi fugge per venire in Europa e pensa di trovare una vita migliore. Questo non significa avere la stessa idea di Salvini ma vuol dire investire in cooperazione internazionale, come noi abbiamo fatto ripristinando fondi che i governi sostenuti da Salvini avevano tagliato, vuol dire anche investire in quei Paesi”. Quanto alla realizzazione di nuovi hotpost in Sicilia il presidente del Pd spiega che “c’è da riorganizzare un sistema di accoglienza con modalità differenti da quelle fin qui gestite, che hanno funzionato fino ad un certo punto. Ci sono delle ipotesi che vanno confrontate con tutti, con le istituzioni locali e le Regioni”.