Siracusa. Il mini rimpasto della giunta Garozzo, Zappulla e Princiotta: "Gestione dissennata"

“Una gestione dissennata del Comune e della giunta”. Così il deputato Pippo Zappulla e la consigliera comunale Simona Princiotta commentano il nuovo mini rimpasto dell’esecutivo retto dal sindaco Giancarlo Garozzo. “Questo valzer continuo di assessori-tuonano gli esponenti di Articolo Uno- sembra rispondere a equilibrismi circensi e appare come il tentativo di testare la capacità di resistenza e sopportazione dei siracusani nascondendo con effetti speciali il clamoroso vuoto politico e la conclamata mediocrità amministrativa. Un ulteriore atto di disprezzo per la città di un sindaco incapace di affrontare seriamente le vere questioni aperte: dalla gestione del servizio idrico a quella dei rifiuti, dalle politiche sportive alla gestione della Cittadella, dalle politiche sociali agli asili nido, dalle periferie della città a una decente politica dei trasporti, dalla valorizzazione di Ortigia al buonsenso e buon gusto nel tutelarla”.Zappulla e Princiotta parlano di un “Pd che resta paralizzato dagli equilibrismi tra le componenti, dalla paura di ritorsioni politiche e dal camaleontico trasformismo del suo segretario provinciale caduto in un incomprensibile, assordante silenzio . Così facendo, il Partito Democratico si sta assumendo la gravissima responsabilità di consegnare al populismo
e alla demagogia il futuro della città”.




Siracusa. Il Movimento 5 Stelle boccia la giunta: "troppi cambi, scelte discutibili, nessun risultato"

Il Movimento 5 Stelle fa i conti ala giunta Garozzo: 23 assessori avvicendati in 4 anni. “Un’acuta forma di dimissionite”, commentano i pentastellati siracusani con buona dose di sarcasmo.
“Le problematiche ataviche che Siracusa si porta dietro da decenni sono, senza dubbio, collegate ad un modo di fare politica che non si preoccupa di dare concretezza e solidità ad un progetto iniziale e condiviso, ma vive di accordi temporanei, alleanze strategiche, cambi di casacca che nulla hanno a che fare con l’interesse della collettività che si viene chiamati ad amministrare”, l’analisi del M5S. Che non lesina critiche anche alle persone scelte per ricoprire, nel tempo, le rubriche loro assegnate. “Spesso vengono scelte professionalità discutibili, non in linea con la funzione che si andrà a ricoprire. Pertanto la carica diventa irrilevante al fine del miglioramento dell’azione politica e rischia di non produrre vantaggi sul piano dello sviluppo e del miglioramento della società in cui si vive.
Da qui la bocciatura dell’attuale sindacatura. “È sotto gli occhi di tutti il fallimento di un progetto politico che intendeva rottamare il vecchio ma che, alla fine, non ha fatto altro che rottamare se stesso, sotto una spessa coltre di impegni disattesi, progetti non realizzati, beghe di bassa politica che hanno di fatto drammaticamente affondato una città e con essa l’immagine che tutti speravamo di vedere”.




Siracusa. Si dimette l'assessore Grazia Miceli, verso un nuovo mini-rimpasto delle quote rosa

L’assessore Grazia Miceli ha protocollato stamattina le sue dimissioni dalla carica. Le sue rubriche – Protezione civile, Decentramento, Servizi demografici, Patrimonio e contenzioso e Pari opportunità – tornano dunque nella mani del sindaco, Giancarlo Garozzo. Si tratta di una rotazione annunciata. Si va verso una nuova aggiustata alla squadra di governo cittadino, in linea con le nuove intese politiche a palazzo Vermexio. Nei giorni scorsi si era dimessa, con leggera polemica, anche Valeria Troia. Nei prossimi giorni le due esponenti “rosa” della giunta verranno sostituite. Si fa con insistenza il nome di Silvia Spadaro, in quota Centristi per l’Italia. Incertezza intorno al secondo nome.

Questo il testo della lettera di dimissioni di Grazia Miceli

Signor Sindaco,
con la presente sono a rassegnare formalmente le mie dimissioni dalla carica assessorile.
La ringrazio per avermi dato l’opportunità di vivere questa esperienza. Sono stati mesi intensi, ricchi di relazioni umane e formative. Ho cercato di svolgere il mandato con umiltà e correttezza, senza tornaconti personali, e sempre con un profondo senso di responsabilità.
Ho sempre garantito la mia presenza in Comune per seguire le questioni amministrative, togliendo del tempo al mio impegno professionale e spesso anche alla mia famiglia.
Ho sempre avuto vocazione politica intesa come voglia di fare qualcosa che migliori la vita di tante persone; certo, sarebbe stato più facile contare il numero dei comunicati stampa oppure sedersi davanti a un computer e lasciarsi andare ai commenti nei social, il più delle volte gratuiti, ma ritengo il tutto poco gratificante. La democrazia, come insegnava Guido Calogero, non può essere il Paese degli oratori ma quello degli ascoltatori, e i politici dovrebbero imparare di più ad ascoltare.
Non ho inteso fare della politica “il mio mestiere”, piuttosto ho utilizzato “il mestiere” per fare politica, rendendomi propositiva e collaborativa.
Approfitto di questa missiva per ringraziare tutti gli assessori con i quali ho cercato di avere un rapporto di confronto e collaborazione.
Ringrazio tutti i dipendenti comunali, in particolare quelli dei miei settori di riferimento, per il loro lavoro e il loro impegno, spesso non riconosciuto.
Ringrazio la Protezione civile comunale e tutti i volontari del gruppo comunale sempre disponibili ad assicurare la loro presenza nelle iniziative sportive, feste, manifestazioni e momenti di vera emergenza.
Ringraziandola ancora per avermi offerto l’onore di potermi mettere al servizio della mia Città, auguro a lei e all’intera Amministrazione buon lavoro.




Siracusa. Assistenza domiciliare agli anziani, no sospensione. "Monte ore ridotto a giugno"

Dopo la nota dei consiglieri comunali di opposizione Salvo Sorbello e Cetty Vinci si accende il dibattito sull’interruzione dell’assistenza domiciliare agli anziani ultra sessantacinquenni non autosufficienti. Prova a riportare ordine l’assessore alle Politiche Sociali, Giovanni Sallicano. “L’amministrazione comunale è in prima linea per risolvere la problematica venutasi a creare, senza alcuna responsabilità imputabile al Comune”, dice subito. “Spiace leggere interrogazioni inviate per mezzo stampa da consiglieri comunali, la cui preoccupazione maggiore sembra quella di accusare piuttosto che di essere informati o di informare correttamente. Si possono capire: la campagna elettorale è alle porte e devono garantirsi visibilità”. Sallicano ricorda che l’assistenza a questi anziani era assicurata grazie ai Fondi Pac, di provenienza ministeriale, che non sono stati più prorogati. “L’assessorato ha interessato per tempo il Ministero dell’Interno, competente in materia, per sollecitare il reperimento di altri fondi utili, ma allo stato la risposta non è stata positiva. Si è ottenuta la convocazione dell’apposita Commissione ministeriale che gestisce tali misure di assistenza, la cui riunione è prevista entro la prima metà del mese di giugno. Contemporaneamente, in attesa di una soluzione più a lungo termine ed in armonia con le esigenze di bilancio e le sue note ristrettezze, sarà garantita comunque l’assistenza in questione intanto per il mese di giugno, seppur per un monte ore lievemente ridotto”.
La controreplica di Sorbello e Vinci non si fa attendere. “Il servizio di assistenza domiciliare era stato sospeso ieri e a partire da domani, come si evince dalla nota ufficiale del 30.5.2017. Oggi, a seguito del nostro intervento, hanno capito di averla fatta grossa ed hanno effettuato una precipitosa marcia indietro. Resta comunque l’amarezza per il disorientamento che loro hanno causato a tanti anziani e alle loro famiglie”.
Sallicano non ci sta. “Si stiano calmi e riflettano almeno un pò. Quella che loro chiamano nota sui fondi per l’assistenza domiciliare agli anziani, che in realtà è una determina dirigenziale, costituisce un atto dovuto, conseguente alla scadenza della misura concessa al Distretto Socio Sanitario n. 48 dal Ministero. Questa mattina, di buon ora, abbiamo cercato e trovato la soluzione almeno per il mese di giugno, in attesa di aperture a livello centrale, approvando in Giunta il relativo atto di indirizzo. Tutto questo sarebbe stato conseguenza dell’intervento dei consiglieri?”, si domanda l’assessore alle Politiche Sociali. Che rincara la dose. “E’ ridicolo solo pensarlo, a meno che io sia in possesso di poteri divinatori. E non li ho. Si mettano il cuore in pace, quindi, i consiglieri Sorbello e Vinci e dedichino la loro attenzioni premonitrici ad altre vicende, senza usare strumentalizzazioni, non degne della loro attività”.




Siracusa. Ortigia e la fabbrica del divertimento, Burti: "troppi errori, si alla musica con le regole esistenti"

Regolamento caffè concerto? Non serve. Parola di Cosimo Burti. Il consigliere comunale non risparmia critiche alle novità allo studio per una nuova regolamentazione della fabbrica dell’intrattenimento in Ortigia. Parla di “maldestro tentativo di cambiare il regolamento comunale sui dehors”, riferendosi ai tentativi di un passato recente e attacca “l’incapacità di far rispettare regole ed ordinanze già esistenti ed efficaci”. Da qui nasce, per Burti, l’errore della “proposta di modifica al regolamento dei caffè concerto ancora oggi in discussione in terza commissione. Chi non rispetta le regole continuerà a non farlo, il mio invito è quello di accelerare l’iter del piano di zonizzazione e di intensificare i controlli. Questo rappresenta l’unico modo per tutelare chi lavora onestamente”.
E per rendere ancora più chiaro il suo pensiero, il consigliere dice si alle attività musicali (“il centro storico deve essere animato”) e richiama “il successo della recente manifestazione Aperto per cultura” come esempio “di come si può fare musica, rispettando chi risiede nel centro storico”.




Siracusa. Asili nido comunali, Bandiera (Forza Italia): "Selezioni pubbliche per il personale"

Selezioni pubbliche per il reperimento del personale degli asili nido comunali, sulla base della legge regionale 22 dell’86. La proposta parte da Forza Italia attraverso il commissario provinciale, Edy Bandiera. “Parliamo di personale che da anni vive sofferenze legate alla mancata corresponsione regolare degli stipendi -dice Bandiera- ed oggi teme per il futuro lavorativo per inadempienze croniche dei gestori di alcune cooperative e per gli “errori” dell’amministrazione, nel procedere ad alcuni affidamenti. Al pari, occorre dare serenità alle famiglie che affidano giornalmente i propri figli a personale che nel tempo ha acquisito competenze e che è chiamato a svolgere un compito che merita serenità e attenzione”. Il commissario di Forza Italia chiede alla giunta Garozzo di intervenire nell’immediato, ripristinando, “nei termini di legalità e trasparenza, un servizio fondamentale, ormai inserito nei LEA (livelli essenziali assistenza) nazionale per la crescita del bambino, e riuscire, così e finalmente, a dare ai lavoratori un presente sereno e un futuro occupazionale certo, svincolandoli finalmente dagli umori e dalle casse delle cooperative che, fino ad oggi, in diversi casi, con una querelle interminabile, hanno gestito questo servizio”.




Massimo D'Alema a Siracusa: "Investire sul sistema sociale pubblico. Il Pd ha perso i valori fondanti"

“Investire sul sistema sociale pubblico, che rischia di crollare, e riportare l’attenzione del centrosinistra verso quei valori fondanti che il Pd ha abbandonato”. Sono parole di Massimo D’Alema, che ieri ha preso parte, insieme all’europarlamentare Sonia Alfano, al convegno “Giustizia Sociale, Lavoro, Sud: la vera svolta per l’Italia”, organizzato da ArticoloUno Movimento Democratici e Progressisti, che nel territorio da capo al parlamentare Pippo Zappulla. D’Alema ha affrontato anche il tema dei rapporti con il Pd. “Il Partito democratico- ha detto-
ha mutato natura, ha abbandonato le ragioni e i valori su cui era stato fondato, ma resta un interlocutore importante, sempre che non si allei con Berlusconi”. Secondo D’Alema Matteo Renzi ha commesso un passo falso, recuperando una parte di elettorato di centrodestra ma aprendo “una voragine a sinistra”. Per l’ex presidente del Consiglio, la ricetta è un ‘alleanza per il cambiamento che tracci una linea di demarcazione col Pd, perché a sinistra della politica renziana c’è un quarto della società italiana”. Di lavoro ha parlato Zappulla. L’obiettivo lanciato è quello di “ridare dignità al lavoro è il nostro tratto identitario, oltre che punto centrale del nostro Piano nazionale – ha detto Zappulla, in apertura dei lavori -. Il lavoro è un valore che il Partito democratico ha svilito al punto che si può comprare nelle edicole, con la manciata d’euro occorrenti per un voucher. Se per reintrodurli il governo vuole mettere la fiducia, allora vuol dire che a Gentiloni non voteremo la fiducia. Vogliamo ridare una casa alla Sinistra di governo che sa sta all’opposizione ma punta a governare per cambiare il Paese”.
Il parlamentare siracusano di Articolouno ha pure focalizzato i nodi delle regionali e delle comunali:”In Sicilia se il centrosinistra si vuole presentare compatto deve puntare a un nome autorevole come Pietro Grasso, o a un nome di identico profilo e prestigio del presidente del Senato. Deve essere una candidatura di netta discontinuità, perché c’è una questione morale a Palermo come a Siracusa. Non ci piace la via giudiziale alla politica, ma non possiamo girarci dall’altra parte al riemergere delle lobby di interesse e al degenerare dello stile e dell’etica dell’amministrare. Vogliamo una politica vera e il rilancio dell’economia, per questo diciamo al Pd di essere pronti a fare insieme un grande progetto di cambiamento”.
Sonia Alfano ha ricordato l’impegno di presidente della prima commissione antimafia costituita dal Parlamento europeo, rivelando:”Sono stata io a cercare Articolouno. Nel Mdp ho ritrovato quell’entusiasmo perso in un partito dove Renzi ha introdotto lo stalinismo”.




Siracusa. Sit-in alla ciclabile di Progetto Siracusa, Reale: "Rebuilding the future, costosa inutilità"

Quinto appuntamento con “i sabato dello spreco” di Progetto Siracusa, il movimento guidato da Ezechia Paolo Reale. Attenzioni puntate, questa volta, sulla pista ciclabile e il progetto Rebuilding The Future da cui è nato il parco delle sculture lungo la ciclabile.
Progetto Siracusa denuncia i “numeri da capogiro” dell’operazione: “62mila euro previsti per la Programmazione e Direzione Artistica, 300mila di opere di allestimento, 72mila e 800 destinate a Comunicazione e Marketing ed, infine, per attrezzature, allestimenti arredi e organizzazione di eventi artistici una somma pari a 209mila euro, per un totale di 644.100 eEuro che si conclude con una rendicontazione finale di 599.858,84 euro”.
L’interrogativo posto dal movimento politico è cosa sia rimasto di tutto quel denaro speso. “Come oggi si può definire Re Building the future se non un progetto costosissimo ed, ahimè, di pochissima utilità per la città?”, dice Ezechia Paolo Reale.
Delle 8 opere realizzate (e non 10 come previsto originariamente, ndr) una è stata recentemente rubata (Tornerai alla terra, di Moira Ricci) ed un’altra danneggiata anche dalle intemperie e mai finora ripristinata. “Come si possono prendere 600 mila euro e non pensare alle periferie che non sono state in alcun modo valorizzate, né alcun beneficio hanno tratto? Più che inutili direi che sono stati soldi sperperati”, aggiunge Salvo Sorbello che, a ridosso della realizzazione del progetto, fece una tempestiva richiesta di chiarimenti a cui è giunta una vaga risposta solo dopo due anni. Per non parlare del Bando per la Comunicazione errato, solo il primo dei tanti, per cui il Tar di Catania ha obbligato il Comune al rimborso del secondo aggiudicatario.
“Un’operazione di pubblic art – commenta la storica dell’arte, Ornella Fazzina, presente al Sit-in di Progetto Siracusa – che andava elaborata, tutelata con strategie di sicurezza inserite subito, nel momento in cui si inaugurava l’evento. E poi – aggiunge Fazzina – non è esistita alcuna partecipazione attiva del contesto. Nel momento in cui il cittadino non si sente in dialogo, coinvolto con queste opere, non le comprende e non le rispetta neanche. La mancanza di chi ha realizzato questo progetto è massima, soprattutto non è soltanto la storia di Siracusa che va conosciuta ma anche la storia sociale della città, sconosciuta da chi opera in questo modo”.
Conclusioni affidate al leader, Reale. “Non possiamo tollerare un’idea di arte per pochi, sempre gli stessi, e non per tutti”.




Siracusa. Registro della bigenitorialità, toni accesi in Consiglio comunale: "atti in Procura"

Rinviata a data da destinarsi l’approvazione del “Regolamento per l’istituzione e la tenuta del registro della bigenitorialità”. Il Consiglio comunale, riunito stamattina in seconda convocazione, ha approvato con 11 sì, 8 no e 2 astenuti una proposta di rinvio di Simona Princiotta avanzata nel corso di un dibattito a tratti acceso e che è stato incentrato prevalentemente sulla legittimità dell’atto.
Diverse anche le richieste di inviare gli atti alla Procura della Repubblica: di Salvo Sorbello e Salvatore Castagnino per verificare l’esistenza di profili di reato; di Dario Tota affinché si accertino casi di incompatibilità di consiglieri che hanno partecipato al voto sulla proposta di rinvio.
Dopo il voto, il presidente Santino Armaro ha dichiarato chiusa la sessione in quanto gli altri punti all’ordine del giorno, tutti relativi all’area del nuovo ospedale, erano stati ritirati dai proponenti.
La proposta di Registro nasce da un protocollo d’intesa firmato lo scorso mese di dicembre tra il Comune e l’associazione “Io ed il mio papà”. Per “bigenitorialità” si intende il diritto-dovere di entrambi i genitori di mantenere un rapporto continuativo con i figli e di intervenire nella loro educazione, anche in caso di separazione o divorzio. Il Registro è istituito presso l’anagrafe comunale e ad esso il minore, se residente nel Comune, potrà essere iscritto anche disgiuntamente dai genitori. Nel Registro è prevista l’indicazione, per i figli delle coppie separate o divorziate, anche del domicilio dell’altro genitore, insieme alla residenza principale. Intende essere una fonte di informazioni per quelle amministrazioni che avranno necessità di acquisire l’indirizzo di residenza di entrambi i genitori del minore.
“Il Registro – ha detto l’assessore ai Servizi demografici, Grazia Miceli – viene istituito nel superiore interesse dei minori che hanno diritto, come vuole la Convenzione dei diritti del fanciullo di New York del 1989 e come ribadito dalla legge 54 del 2006, ad intrattenere rapporti equilibrati e continuativi con entrambi i genitori”.
Nella discussione generale, Sorbello ha criticato l’amministrazione per non avere fatto quanto promesso in campagna elettorale in favore delle famiglie, che si rompono anche per le difficoltà economiche, mentre propone uno strumento destinato ai rapporti tra genitori dopo la separazione o il divorzio. Diversa l’analisi di Carmen Castelluccio che considera il Registro uno strumento nell’interesse dei figli delle coppie separate, le quali possono così mantenere rapporti con entrambi i genitori, ma non si nasconde il rischio che possa alimentare i conflitti tra i due.
Il confronto si è fatto più acceso quando è entrato nei contenuti dell’atto. Elio Di Lorenzo ha contestato l’inserimento nell’atto del protocollo d’intesa con “Io e il mio papà” trovando anomalo che fosse stato firmato con una sola associazione e non con altre. Una scelta che, secondo Castagnino, rende la “proposta illegittima” in quanto prospetta una collaborazione tra l’amministrazione e una specifica associazione. Il consigliere ha chiesto anche perché l’intesa sia stata firmata prima che si costituisse il Registro.
Per Princiotta, quanto avvenuto con il protocollo è un fatto “osceno” perché l’associazione che lo ha firmato farebbe riferimento a un movimento politico già impegnato in campagna elettorale. La consigliera ha poi evidenziato che la proposta non è stata inviata alla commissione Politiche sociali ma solo alla commissione Servizi demografici.
Per Alessandro Acquaviva il regolamento è carente nel definire i rapporti con gli enti che potranno accedere al Registro, motivo per cui c’è il rischio che nessuno lo utilizzerà. Secondo Cetty Vinci il provvedimento va discusso alla presenza dell’Ufficio legale perché contiene “troppe anomalie” che lo rendono illegittimo e poi rischia di accrescere il conflitto tra i genitori.
Anche per Sorbello, che ha evidenziato come molti comuni a giuda Pd abbiano deciso di non dotarsi di questo strumento, è stato un errore non avere inviato la proposta alla commissione Politiche sociali. Troppi gli aspetti non chiari, secondo il consigliere, come il fatto che la firma nel protocollo è dell’assessora e non del sindaco senza che agli atti vi sia la delega. Quindi ha concluso chiedendo l’invio dell’incartamento alla Procura. Richiesta alla quale si è associato anche Castagnino per verificare: se è stato commesso un abuso d’ufficio; di chi sia la firma sul protocollo d’intesa; la compatibilità tra il protocollo e la proposta portata in aula. Castagnino ha pure chiesto che gli sia consegnata copia dell’avvenuta trasmissione degli atti alla Procura.
Non ha rilevato profili di irregolarità, invece, Castelluccio che, pur manifestando qualche dubbio sull’efficacia dello strumento, ha detto che è legittimo che il Comune firmi accordi con associazioni e che, comunque, la decisione del Consiglio non riguarda il protocollo ma il Registro della bigenitorialità.
Poi ha preso la parola l’assessore Miceli per un replica. Il protocollo d’intesa, ha spiegato, nasce da un delibera di Giunta ed è servito da input per la stesura del regolamento; la ragione per cui l’accordo con l’associazione “Io e il mio papà” porta la firma dell’assessora è che quel giorno il sindaco era bloccato da altri impegni istituzionali e, quindi, l’ha delegata. Nel merito, ha chiarito che il Registro sarà uno strumento a cui può avere accesso solo la pubblica amministrazione.
Sulla replica è intervenuto Sorbello che ha evidenziato come l’assessora avesse citato due documenti non presenti nel fascicolo: la delibera di Giunta e la delega del sindaco per la firma del protocollo. Immediata la risposta del vice segretario generale, Loredana Caligiore: i due atti, ha detto, non sono citati nella proposta di delibera e dunque non devono far parte del fascicolo. D’altra parte, ha concluso, il Consiglio è chiamato a votare il regolamento e non il protocollo d’intesa.
Sulle questione procedurali il presidente Armaro, prima di passare alla votazione, ha detto di ritenere trattabile la proposta perché completa dei pareri tecnico e contabile; quindi ha chiarito che della questione era stata investita la commissione Servizi demografici perché sul Registro avrà competenza solo l’Ufficio anagrafe i cui funzionari hanno redatto la proposta.
Dopo il voto, prima dello scioglimento della seduta, c’è stato spazio ad altre richieste. Di Lorenzo ha chiesto che l’atto sia inviato anche alla commissione Politiche sociali; Castagnino che la proposta venga arricchita del parere dell’Ufficio legale; Alberto Palestro che si verifichi l’eventuale incompatibilità di consiglieri che hanno partecipato al voto, istanza questa ulteriormente rincarata da Tota il quale ha chiesto che della questione venga interessata la Procura.




Siracusa. Diffamazioni a mezzo social e rispetto delle istituzioni: "Urgente un tavolo di discussione sulla giustizia del Pd"

L’invito della parlamentare nazionale Sofia Amoddio trova consensi all’interno del Pd provinciale. Ad avanzare la stessa richiesta, in primo luogo ai segretari provinciale e cittadino,sono oggi la responsabile Giustizia dell’esecutivo provinciale Pd, Alessandra Furnari, il componente della direzione cittadina Pierpaolo Coppa e i componenti della Direzione provinciale, Santino Armaro, Francesco Italia e Pierpaolo Coppa. Ulteriore passaggio nell’ambito del confronto interno al Partito Democratico, in alcune circostanze carico di tensioni. Le ragioni della richiesta sono spiegate in poche righe. “Nell’epoca delle post verità e delle diffamazioni a mezzo social, riteniamo necessario avviare una riflessione accurata sul tema giudiziario- premettono gli esponenti della forza politica di maggioranza al Comune- È urgente analizzare i fatti e le circostanze che rischiano, da anni, di minare le fondamenta del rispetto istituzionale e del vivere civile nella nostra città e nella nostra provincia. Nel rispetto assoluto della separazione dei ruoli tra i poteri dello Stato e con la consapevolezza che rimanere silenti non giova alla democrazia del partito, né alla fiducia della comunità nelle istituzioni, condividiamo la richiesta dell’ Sofia Amoddio di convocare con urgenza un tavolo cittadino e provinciale del partito democratico sul tema della giustizia e chiediamo al segretario cittadino e al segretario provinciale di farsene promotori”.