Augusta. Port Authority, dura interrogazione di Vinciullo: "Ministro e Regione complici"

Toni duri, parole forti quelle utilizzate dal deputato regionale Vincenzo Vinciullo nell’interrogazione indirizzata al presidente della Regione, Rosario Crocetta sulla vicenda Autorità Portuale di Augusta. Il presidente della Commissione Bilancio dell’Ars invoca subito una marcia indietro chiedendo di sapere “se dopo aver accertato di essere stato ingannato dai suoi collaboratori, intenda revocare immediatamente il provvedimento”. Poi una serie di dati, che suonano come un “rimprovero” per la richiesta avanzata. “Il porto di Augusta è il settimo d’Italia per movimentazione di merci, con ben 27 milioni di tonnellate e Catania è solo il 19° porto, con meno di 6 milioni di tonnellate di movimentazione di prodotti, i dati forniti dalla Regione sono inesatti, se non addirittura falsi, laddove i comparti marittimi sono divisi in 4 principali e si omette di indicare il quinto, che è quello del trasporto di merci liquide e sfuse, che fanno di Augusta il secondo porto in Italia con 25,3 milioni di tonnellate l’anno, dopo Trieste con 42 milioni di tonnellate, ma prima di Cagliari Sarroch con 24 milioni di tonnellate e perfino di Messina-Milazzo con 17,2 milioni di tonnellate e di Genova con 16,9 milioni di tonnellate”. Poi un passaggio su quanto previsto dal regolamento europeo e sulla decisione del ministro Delrio, assunta “pur non sussistendo nessuno presupposti giuridici su cui si è fondata la richiesta del Presidente della Regione Siciliana”. A commento, Vinciullo non lesina ulteriori critiche tanto al Governo quanto alla Regione. Ribadisce innanzitutto che “responsabile unico del provvedimento di killeraggio politico è il ministro Delrio.La risposta, formulata in modo irrituale e illogico, infondata dal punto di visto legislativo, del presidente della Regione Siciliana, non doveva essere accolta dal Ministro-tuona ancora il parlamentare dell’Ars- in quanto si fonda su presupposti errati e non conducenti alla verità.In tutta questa vicenda-conclude Vinciullo- è insopportabile che a dare notizia della firma del secreto sia colui il quale dovrebbe usufruire dello scippo, cioè il sindaco di Catania, che, con un dispaccio personale, rende nota la volontà del ministro, volontà che rimane ancora oscura, in quanto sul sito del ministero, ad oggi, non è stato pubblicato il decreto che, vorrei ricordare, deve essere approvato dal Consiglio dei Ministri, altrimenti è carta straccia”.




Melilli. Amministrative, ldv a sostegno della candidatura a sindaco di Sorbello

L’Italia dei Valori a sostegno della candidatura a sindaco di Pippo Sorbello. A comnunicarlo ufficialmente sono i segretari provinciale e regionale, Daniel Amato e Salvatore Messana, al termine di “un’approfondita valutazione. Il deputato regionale Sorbello rientra- spiegano i rappresentanti di Idv- in un ampio e articolato progetto politico di rilancio del territorio”. L’Italia dei Valori sarà, quindi, presente nella lista elettorale per il rinnovo del consiglio comuanale con Massimo Magnano, attuale consigliere comunale e commissario cittadino del partito politico “e con amici e simpatizzanti che ri rivedono in un disegno programmatico che metta in primo piano lo sviluppo economico e sociale della cittadina iblea”. Due le richieste di Italia dei Valori, da inserire nel programma elettorale: legalità e sviluppo sostenibile, con la volontà di “candidare Melilli ad essere polo per lo sviluppo sostenibile, sia in termini di rispetto e tutela ambientale, sia come riutilizzo e recupero di siti industriali dismessi”.




Siracusa. Azzeramento di giunta e presidenza del Consiglio, il 6 febbraio il Pd decide

Nuovo rinvio, ed è il secondo, per l’attesa direzione cittadina del Pd. Il segretario Marco Monterosso ha riaggiornato i lavori per il 6 febbraio, dopo che le due precedenti convocazioni sono andate a vuoto per l’assenza del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, trattenuto da altri impegni istituzionali.
Ma immaginare una direzione senza la corrente garozziana, proprio mentre si riaffaccia con aperture varie la discussione sull’azzeramento della giunta comunale, era in questa fase improponibile. Da qui la decisione di un nuovo rinvio. Andare comunque avanti, senza Garozzo, avrebbe probabilmente segnato l’ultimo ed insanabile strappo con buona pace delle trattative avviate nelle settimane scorse per un dialogo parzialmente ritrovato.
Non solo azzeramento della giunta – “senza diktat di corrente o area”, l’apertura di Garozzo – perchè nella discussione politica tutta interna al Pd (ma con riflessi diretti sulla vita amministrativa) si affaccia la possibilità che anche il presidente del Consiglio comunale Santino Armaro possa fare un passo indietro nel nome della pacificazione.

in foto: il segretario cittadino Monterosso a sinistra; il sindaco Garozzo a destra




Augusta. Autorità portuale a Catania, Prestigiacomo: "Scelta offensiva e grottesca"

“Lo scippo dell’autorità portuale di Augusta si è consumato, come nelle nostre previsioni nella desolante impotenza della classe dirigente della sinistra siracusana”. Così la parlamentare Stefania Prestigiacomo commenta la decisione del ministro Graziano Delrio.
L’ex ministro dell’Ambiente non ha dubbi “Era evidente-dice- sin dal progetto di accorpamento delle Autorità che Augusta stava per essere cancellata dal maggior peso politico di Catania nell’ambito degli equilibri del PD. E’ una scelta offensiva perché ignora l’economia prima che la dignità del territorio. Augusta è l’hub commerciale e industriale più importante della Sicilia orientale-prosegue Prestigiacomo-il suo declassamento grida vendetta. Ma a vendicare l’onore perduto di Augusta, – e, acor di più, le conseguenze economiche, anche in termiini di finanziamenti, di questa retrocessione – non possono essere i patetici onorevoli della sinistra siracusana che dovrebbero onestamente ammettere di non contare nulla e andarsi a nascondere invece di sbraitare contro il cielo e sottolineare così la loro irrilevanza. Ed è grottesco-sostiene ancora l’ex ministro- anche scaricare le colpe su Crocetta e la sua giunta, di cui Bruno Marziano è sorridente assessore”. La parlamentare indica quella che ritiene l’unica via d’uscita, strada estrema: “mandare a casa tutti, andare a nuove elezioni e cancellare questo governo e questa giunta regionale”.




Siracusa. Tensioni nel Pd, Minimo: "No a un'assemblea cittadina-processo inquisitorio"

Non tardano ad arrivare le reazioni nel Pd dopo le prese di posizione del segretario cittadino, Marco Monterosso da un lato e del sindaco, Giancarlo Garozzo, dall’altro in merito alla politica amministrativa al Comune e ai rapporti con il Partito Democratico. A esprimersi sulla vicenda è il consigliere comunale Fortunato Minimo. “Mentre da una parte -spiega l’esponente del Pd- rilevavo soddisfazione per un intervento maturo, costruttivo e di apertura al dialogo, dall’altra rilevavo una chiusura foriera di una presa di posizione già stabilita, decisa, irresponsabile che porta verso una rottura ulteriore allo interno del partito.Prima da iscritto e poi da consigliere comunale del Partito democratico urlo che non è possibile andare verso una assemblea della direzione cittadina, che comincia a rivelarsi per quella che alcune “anime” del partito vogliono che sia : un processo inquisitorio con sentenza già decisa e preordinata, che avviene peraltro, volutamente in assenza dell’unilateralmente accusato, di non si sa bene cosa”. Il dubbio che Minimo solleva è che ci siano “anime che vogliono distruggere tutto quello che si è costruito”. Sottolinea, poi, alcuni passaggi di quello che ritiene abbia caratterizzato fino ad oggi l’amministrazione Garozzo: “bandi di gara trasparenti, attenzione per le politiche sociali, la soluzione del problema legato al viadotto di Targia, le manifestazioni sportive di rilievo mondiale come nel caso della canoa polo, le emergenze affrontate”. Fortunato Minimo, che ricorda di rappresentare i “450 siracusani che l’hanno votato”, chiede una nuova data in cui convocare l’assemblea della direzione cittadina, da concordare con il sindaco.
“Tutto ciò -conclude il consigliere del Pd – nella direzione di quello slogan tanto caro al nostro partito che si dirige verso la “ricerca del bene comune”.




Augusta, Melilli e Priolo: Consiglio comunale congiunto per l'Autorità Portuale

Prima reazione concreta del territorio dopo lo smacco subito con l’Autorità Portuale di Sistema assegnata a Catania e non Augusta. I presidenti dei Consigli comunali di Augusta, Melilli e Priolo stanno concertando una seduta aperta e congiunta da convocare nella sede amministrativa dell’Autorità Portuale di Augusta. Il tentativo è quello di creare “una mobilitazione generale utile a indurre il Governo nazionale a rivedere le proprie decisioni sull’argomento”, spiega Salvo Sbona, presidente del civico consesso di Melilli. Ne ha già discusso con Lucia Fichera (Augusta) e Giovanni Parisi (Priolo) e nei prossimi giorni sarà definita la data. Saranno invitati i rappresentanti del Governo regionale, i Deputati nazionali e regionali, la Parti Sociali ed i rappresentanti delle Imprese che operano nel Porto.

foto: il consiglio comunale di Melilli




Autorità Portuale a Catania, la rabbia di Vinciullo: "legge calpestata, ci ribelleremo"

Salta dalla sedia Enzo Vinciullo. Il deputato regionale contiene a fatica la rabbia di fronte alla scelta di Catania come sede di autorità portuale di sistema ai danni di Augusta.”Accordi politici e personali, in contrasto con le norme comunitarie e italiane, fanno sì che, unico caso in Italia, Augusta, porto Core, non sarà Autorità Portuale, mentre Catania, unico caso in Italia, pur non essendo porto Core, sarà Autorità Portuale”, sintetizza Vinciullo.
“Di fronte a un provvedimento così iniquo, così ingiusto e così insopportabile da digerire, sento tutto il disgusto umano e politico che si può provare quando la Legge viene calpestata da chi la dovrebbe fare rispettare”, sbotta l’esponente di Ncd.
Vinciullo chiama alla mobilitazione: “invito i cittadini tutti a ribellarsi e ad opporsi a questo atto di arroganza politica”. E anticipa la volontà di rivolgersi alla magistratura per ottenere il rispetto della legge.




Dopo lo scippo Autorità Portuale l'on. Zappulla scarica Crocetta

Autorità Portuale a Catania, “una bruttissima pagina di squallida mediazione politica contro la logica economica e progettuale.Sono indignato contro il nefasto ruolo svolto dal Presidente Crocetta”. Al coro di sgomenti commenti si unisce anche il parlamentare Pd, Pippo Zappulla.
Che non le manda a dire neanche a Del Rio. “Cedendo alle evidenti pressioni, ha assunto una decisione che considero una squallida operazione politica che risponde esclusivamente alla geografia elettorale. Evidentemente Crocetta ha contato gli abitanti di Catania e non i metri delle banchine del porto, gli elettori piuttosto che i servizi e le potenzialità degli scali. Per questa ragione Crocetta non è piu’ il mio Presidente della Regione”, dice con sdegno Zappulla.
“Leggo di una soluzione di chiaro aggiramento dei criteri oggettivi attraverso una sorte di mediazione che vedrebbe i primi due anni a Catania per poi tornare ad Augusta. Una ipotesi assurda e incomprensibile: se infatti Catania ha le caratteristiche tecniche è giusto che mantenga sempre il ruolo, se li ha invece Augusta – come è evidente a tutta Europa – non si capiscono questi due anni”, attacca ancora Zappulla.




Augusta. Sofia Amoddio accusa Crocetta: "lo scippo è colpa sua. Vi svelo perchè…"

La colpa dell’attribuzione a Catania della sede di Autorità Portuale della Sicilia Orientale? “E’ del governatore Crocetta”, la risposta pronta della parlamentare Pd, Sofia Amoddio. “Sono delusa. Ho seguito la vicenda porto di Augusta dal primo momento, interfacciandomi innumerevoli volte con il Ministero e ricevendo sempre risposte tranquillizzanti, ma qualcosa è cambiato negli ultimi giorni in favore di Catania. Le responsabilità sono ben chiare e non possono essere attribuite ai deputati che si sono adoperati per fare in modo che l’autorità portuale venisse destinata ad Augusta. La colpa di questo scippo ai danni di Augusta è del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha forzato la mano e scelto inspiegabilmente Catania”.
La legge prevede infatti l’intesa vincolante con la Regione. Che, invece, ha scelto Catania. “Il Presidente Crocetta ha volontariamente ignorato le caratteristiche dello scalo megarese, il suo ruolo di principale porto petrolifero italiano e la sua centralità lungo le rotte del traffico internazionale del Mediterraneo e adesso dovrà renderne conto ai cittadini della provincia di Siracusa”.
La Amoddio svela, come retroscena, che “di fronte al parere vincolante di Crocetta, il Ministero ha dovuto mediare per affidare per i primi due anni l’Autorità portuale a Catania e per i successivi due ad Augusta, evitando così uno stallo che avrebbe danneggiato tutti perché avrebbe mantenuto il commissariamento. Confido che il presidente Crocetta chiarisca pubblicamente quanto prima le ragioni di questa scelta scellerata e spieghi ai cittadini siciliani per quale motivo continui ad avvantaggiare le città metropolitane a discapito delle altre aree della Regione”.




Siracusa. Rimpasto in giunta, sull'ipotesi tornano a dialogare Garozzo e il Pd

A pochi giorni dalla direzione cittadina del Partito Democratico, arrivano le parole del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. “Sono disponibile a ragionare su di un azzeramento della giunta, ma senza imposizioni”, ha ripetuto nelle ultime ore il primo cittadino. Una apertura dopo mesi di scontro duro, con lo stesso Pd che era arrivato a “disconoscere” l’amministrazione Garozzo. Parole che il segretario cittadino, Marco Monterosso, accoglie con un sonoro “finalmente”. Mentre il responsabile provinciale, Alessio Lo Giudice, preferisce attendere la direzione per dire la sua, Monterosso non nasconde il suo giudizio positivo. “Certo, si poteva fare prima. L’8 luglio avevo chiesto proprio questo. In ogni caso, è un fatto positivo. Su cui, però, l’ultima parola spetta alla direzione. Il discorso non è tra me e Garozzo”, spiega il segretario cittadino.
Quanto al toto-nomine dei nuovi assessori e alle “imposizioni” a cui fa riferimento il sindaco, Monterosso chiarisce di “non avere interessi sulle nomine. Quello che conta è il gesto politico: abbiamo perso il rapporto con la città, dobbiamo ricominciare con persone rappresentative di tutti e capaci di parlare con tutti. Non è un discorso di correnti”, assicura il segretario cittadino del Pd.
Rimane da stabilire quando finalmente andrà in scena l’attesa direzione cittadina. Dopo il primo rinvio della scorsa settimana, si profila un nuovo spostamento di data. Alla convocazione di domenica, infatti, il sindaco Garozzo non potrebbe rispondere presente per altri impegni istituzionali. “Ed è importante che ci sia anche lui”, spiega Monterosso, impegnato a trovare una nuova data che possa mettere d’accordo tutti i 100 circa componenti della direzione cittadina.