Solarino. Nuovo assessore per la giunta Scorpo: a Salvatrice Cassia i Servizi Sociali

Salvatrice Cassia è il nuovo assessore della giunta comunale guidata dal sindaco, Sebastiano Scorpo. Oggi il giuramento davanti al primo cittadino ed agli altri membri di giunta. Il neo assessore si occuperà di Politiche giovanili, Tempo libero giovani, Servizi sociali, Solidarietà sociale e Famiglia. Prende il posto della dimissionaria Mariaelisa Mancarella.
In linea con la scelta di nominare una donna, Salvatrice Cassia assume anche l’incarico di vicesindaco. Nata a Solarino 31 anni fa, impegnata nel sociale, Salvatrice Cassia si aggiunge agli assessori Alfio Cantarella (Sport, Spettacolo, Turismo, Attività produttive, Polizia municipale), Salvatrice Scalora (Cultura, Pari opportunità, Lavori pubblici ed Urbanistica), Giuseppe Pistritto (Bilancio, Verde pubblico, Ambiente, Pubblica istruzione). Il sindaco ha riservato per se le rubriche riguardanti Tributi, Personale e Protezione civile.




Siracusa. Direzione provinciale di Azione Nazionale, arrivano le nomine. A settembre il movimento diventa partito

Il Coordinamento provinciale di Azione Nazionale ha provveduto a nominare la direzione provinciale. Ne fanno parte: Aldo Ganci (coordinatore); Andrea Giuffrida (vice coordinatore); Lele Scollo, Silvia Di Grande, Grazia Sciara e Giuseppe Tumsctiz (dirigenti provinciali).
Le nomine sono un passaggio necessario in previsione della trasformazione di Azione Nazionale da movimento a partito, trasformazione che verrà ufficializzata a febbraio in occasione del congresso nazionale che si terrà a Roma.




Ex Provincia Regionale di Siracusa, operazione salvataggio: 15 milioni in 15 giorni

A Palermo si cerca di salvare in extremis il Libero Consorzio Comunale di Siracusa. Tra le ex Province siciliane è quella precipitata nella crisi più nera, con Ragusa ed Enna. In Commissione Bilancio dell’Ars, presieduta dal siracusano Enzo Vinciullo, è stato intanto sancito il principio che gli stipendi arretrati dei dipendenti delle tre ex Province Regionali in crisi debbano essere “garantiti” – e quindi saldati – entro il 31 dicembre 2016.
Cosa che vale a maggior ragione per l’ente siracusano, a rischio default. Per scongiurarlo, attenzioni particolari in Commissione Bilancio, da parte dei deputati siracusani: non solo il presidente Vinciullo ma anche Pippo Sorbello e Marika Cirone di Marco.
L’attuale mancanza di risorse dell’ex Provincia di Siracusa sarebbe tutta colpa “del prelievo forzoso dello Stato operato per il riequilibrio della finanza locale: Siracusa ha dato qualcosa come 19,5 milioni. Solo Catania e Palermo hanno sacrificato di più”, spiega Pippo Sorbello. Per potere chiudere l’anno senza traumi, al Libero Consorzio di Siracusa servono 9 milioni per pagare gli stipendi da giugno a dicembre ai 532 dipendenti; 3.150.000 per Siracusa Risorse (104 lavoratori, stipendi da maggio a dicembre); altri 483.000 euro per l’accantonamento delle ultime mensilità dell’anno per i mutui e altri 3.883.000 per coprire le anticipazioni effettuate dalla Tesoreria per gli stipendi di marzo, aprile e maggio scorsi.
“Entro dieci giorni dobbiamo portare da 18 a 25 milioni, con i lavori d’aula, le somme a disposizione delle tre province in crisi (Siracusa, Ragusa ed Enna). Ma è chiaro che almeno 15 milioni devono essere poi destinati a Siracusa. Su questo non arretriamo”, assicura l’on. Sorbello insieme a Marika Cirone di Marco. “Siamo ottimisti che si possa fare in fretta”, spiega quest’ultima. “E’ una partita importantissima. Stiamo cercando di evitare il default: sarebbe un dramma di proporzioni enormi. Per adesso l’obiettivo è superare questo 31 dicembre senza sconquassi e ripartire dal nuovo anno con maggiore capacità di cassa”. Questo l’auspicio dei due deputati siracusani in Commissione Bilancio.




Antimafia regionale, verso le conclusioni. Ascoltati a Palermo Armaro e Palestro

L’Antimafia regionale continua a tenere accesi i suoi riflettori sul “caso” Siracusa. Lo aveva già anticipato il presidente, Nello Musumeci, intervistato su Fm Italia e SiracusaOggi.it. Questa matina, insieme agli altri deputati regionali componenti la commissione, ha ascoltato il presidente del Consiglio Comunale, Santino Armaro, ed il consigliere comunale Alberto Palestro. Le due audizioni sono state secretate.
Pochi i dettagli che filtrano ma sono ormai chiari i fatti ed i temi attorno a cui ruota l’analisi “etica” della commissione regionale Antimafia che ha già convocato il sindaco, Giancarlo Garozzo, quindi la grande accusatrice Simona Princiotta e l’avvocato Peppe Calafiore e quindi il deputato nazionale Pippo Zappulla.
Entro la fine dell’anno il presidente Musumeci potrebbe rendere note le conclusioni della commissione sulle vicende politico-amministrativo-giudiziare siracusane. La commissione regionale antimafia non ha poteri di polizia giudiziaria per cui la sua analisi sarebbe comunque limitata ad una valutazione di carattere etico-morale sui comportamenti tenuti nel capoluogo aretuseo. Ha, però, già trasmesso incartamenti all’Antimafia nazionale dotata di ben altri poteri. A Roma, sino ad oggi, è stato convocato il solo sindaco Garozzo.




Siracusa. Il Pd fa fuori Giansiracusa con una mail: offende e diffama. Lui: "verifica in esecutivo"

La rottura interna al Pd è sancita con una email. Quella che il segretario provinciale Alessio Lo Giudice ha inviato nel pomeriggio di ieri al suo ex vice, Michelangelo Giansiracusa. Poche righe per certificare l’espulsione dall’esecutivo.
“Una giustificazione a posteriori, visto che avevo letto del mio allontanamento prima sui giornali”, commenta l’ex numero due provinciale del partito democratico.
A motivare l’esclusione, una sorta di incompatibilità politica e personale. “Affermi che ti avrei più volte offeso e diffamato pubblicamente, e rilasciato dichiarazioni al fine di ottenere visibilità personale o difendere la mia area. Ti chiedo di convocare un incontro alla presenza di tutto l’esecutivo per verificare in quale dichiarazione ciò sarebbe avvenuto”, scrive nella sua risposta Giansiracusa.
“Se avere un’opinione politica diversa dalla tua o muoverti una critica significa offendere, allora mi chiedo quale reazione dovrei avere io quando il portavoce della tua area di provenienza (Turi Raiti, ndr) mi da del miserabile sui giornali”, appunta ancora l’ex vice segretario.
“Quanto alla mia presunta smania di visibilità, grazie alle cose fatte in questi anni a Ferla, non ho bisogno certamente di un articolo o di un lancio di stampa in merito alle vicende del partito. Ho lavorato affinché si dialogasse e si trovasse una sintesi al di là delle aree. Attendo di conoscere quando potremmo confrontarci de visu alla presenza dell’esecutivo”, prosegue poi la lettere di Giansiracusa.
La rottura conferma l’esistenza di almeno due Pd paralleli che in comune hanno solo l’affitto della sede provinciale. Coinquilini neanche troppo pacifici. In attesa della classica linea bianca che demarchi ciò che è dell’uno da ciò che è dell’altro. In mezzo, un elettorato sempre più confuso, almeno nel capoluogo.




Siracusa. Precari del Comune, contratti in scadenza. Sfida Pd: "che vuol fare l'amministrazione?"

“Abbiamo chiesto, insieme ad altri consiglieri comunali, un dibattito generale in Consiglio comunale per la stabilizzazione dei precari comunali. Da 15 giorni aspettiamo di conoscere la data di discussione”. Non senza polemica, il capogruppo Pd, Francesco Pappalardo, insieme ai consiglieri Salvo, Acquaviva, Foti e Firenze vanno in pressing sull’amministrazione. “Che intenzioni ha sul personale per il triennio 2016/2018 ed in particolare sul precariato”, spiegano. “Vogliamo capire qual è il futuro lavorativo dei 69 lavoratori precari i cui contratti di lavoro scadono il 31 dicembre. Per questo ci auguriamo che in occasione del dibattito generale in cui è stata richiesta la presenza del sindaco e dell’assessore al ramo intervengano altresì, se ne faranno richiesta, i rappresentanti sindacali di categoria”.




Siracusa. Attacchi alla magistratura, Orgoglio Siracusano critica Garozzo e difende i pm

Il movimento politico Orgoglio Siracusano prende le difese della Magistratura. E bolla come “intollerabili” le “accuse di parzialità rivolte dal sindaco”. Pochi giorni fa, in conferenza stampa, Giancarlo Garozzo ha attaccato alcuni atteggiamenti di due magistrati. E quelle parole, rivolte “a quella parte della magistratura siracusana che sta conducendo inchieste su presunti reati nella pubblica amministrazione” per Orgoglio Siracusano “ledono il principio dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura e tentano di condurla in un campo che non le appartiene, ovvero la politica, per delegittimarla”.
I due pm citati dal primo cittadino sono Marco Di Mauro e Giancarlo Longo di cui i rappresentanti del movimento politico lodano “l’onestà del loro operato”.
Poi un invito a stemperare i toni. “Si consenta alla magistratura siracusana di fare il proprio lavoro con serenità, garantendo il principio dell’imparzialità della legge per tutti i cittadini e mettendo in condizione i siracusani di sapere se sono stati commessi dei reati nella gestione della cosa pubblica. Esprimiamo incondizionata solidarietà ai due magistrati oggetto delle accuse del sindaco e al Procuratore della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. Li ringraziamo per il lavoro e condanniamo ogni iniziativa politica e giornalistica che, per quanto isolata, sia volta a gettare discredito sull’attività della magistratura, con il preciso scopo di rallentare o fermare la macchina della giustizia”, la chiusura della nota inviata alle redazioni.




Politica. Ma a Siracusa il Pd esiste ancora? Quattro consiglieri del partito di maggioranza non votano il Bilancio

La decisione di quattro consiglieri comunali del partito di maggioranza, tra cui il capogruppo, di abbandonare l’aula al momento del voto di approvazione del bilancio di previsione pone un interrogativo: esiste ancora il Pd a Siracusa? Quando Francesco Pappalardo, Stefania Salvo, Tanino Firenze e Alfredo Foti escono dalla sala del Consiglio comunale, probabilmente tentando di far venire meno il numero legale e far saltare la votazione, dimostrano la chiara esistenza di almeno due Pd: quello di maggioranza che resta e vota favorevolmente lo strumento finanziario presentato dalla amministrazione di riferimento; e quello di lotta che sfrutta l’occasione per tentare di mandare un messaggio politico allo “sfiduciato” (dal Pd stesso) Garozzo, sfruttando l’occasione del bilancio.
Coerenza imporrebbe ora al segretario provinciale del partito, Alessio Lo Giudice, una valutazione di opportunità, prima di tutto per il bene stesso del Pd e poi anche per mettere gli elettori in grado di capire quale, chi o cosa è il Pd a Siracusa.
Pertanto o quei quattro consiglieri (di area fotiana) rappresentano il partito vero e allora tutti gli altri (9) vanno messi alla porta o devono passare all’opposizione oppure, per la proprietà transitiva, sono quei quattro che dovrebbero passare apertamente all’opposizione. O al limite rendere palese la rottura e dimettersi.




Siracusa. Bilancio di previsione approvato, ma col dubbio maxi-emendamento: presentato in tempo?

Il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato a metà pomeriggio il bilancio di previsione 2016. Unico voto contrario quello di Alessandro Acquaviva ma poco prima del voto finale gli ultimi esponenti rimasti dell’opposizione rimasti in aula, Salvatore Castagnino e Fabio Alota, avevano abbandonato l’aula in disaccordo con la decisione del presidente, Santino Armaro, di mettere ai voti il maxi emendamento della maggioranza sul quale c’era il sospetto che fosse stato presentato un minuto oltre la scadenza fissata (le ore 12 del 17 ottobre).
L’Assise ha approvato anche l’immediata esecutività del bilancio, mentre il successivo punto all’ordine del giorno – la ratifica di tre delibere di Giunta – non è stato trattato perché il fascicolo era incompleto.
In tutto, nei lavori del pomeriggio sono stati approvati 7 emendamenti; gli altri, moltissimi firmati da Cetty Vinci, Salvo Sorbello e Francesco Pappalardo, sono stati dichiarati dall’aula non trattabili per l’assenza dei presentatori; consistente anche il numero di proposte ritirate da Castagnino.
Tra quelli approvati c’è il maxi emendamento della maggioranza (primo firmatario Cosimo Burti) che è passato con due astensioni. Si tratta di una mini-manovra che sposta per il solo 2016 oltre 5 milioni di risorse a vari settori, la metà delle quali vanno ai servizi sociali. L’emendamento incide anche sul bilancio pluriennale, nella misura di 3,5 milioni per il 2017 e di 183mila euro per il 2018.
Prima del voto, il segretario generale, Danila Costa, aveva letto all’aula la relazione del responsabile dell’Ufficio protocollo generale secondo il quale il maxi emendamento è stato consegnato dai firmatari pochi minuti prima delle ore 12, quindi nei termini, e che la procedura di protocollo si è conclusa un minuto dopo le 12.
Dopo il chiarimento, Castagnino ha preso la parola per insistere sulla non trattabilità del documento annunciando l’uscita dell’aula assieme ad Alota, se la presidenza lo avesse messo ai voti.
Degli altri 6 emendamenti approvati nel pomeriggio, 3 portano la firma di Castagnino e Alota e assegnano: duemila euro all’istituzione del servizio di logopedia; duemila euro all’istallazione di un semaforo per favorire l’uscita dei mezzi dalla caserma dei vigili del fuoco; 5mila al servizio di assistenza alle famiglie con soggetti autistici.
Una proposta a firma di Fortunato Minimo e prevede l’istituzione di un nuovo capitolo per borse di studio agli alunni meritevoli di terza media, finanziato in prima battuta con 300 euro.
Gli ultimi due erano stati presentati da Pappalardo ma, con dichiarazione di Sonia D’Amico, sono stati fatti propri dal gruppo del Pd. Assegnano 50mila euro al finanziamento di concorsi di idee e 295mila euro a un fondo di rotazione destinato alla progettazione di opere pubbliche.




Siracusa. Centri per anziani, il Comune usa il pallottoliere: "Epipoli lo accorpiamo con Belvedere"

Il presidente della seconda commissione, Sonia D’Amico, replica alle accuse del coordinatore provinciale di Forza Italia, Edy Bandiera. Quest’ultimo ha attaccato palazzo Vermexio per la decisione di chiudere il centro per anziani ad Epipoli.
“Per quel centro il Comune supporta una spesa annuale per l’affitto della struttura pari a 10999,90€, con contratto di locazione scaduto lo scorso 1 aprile. Il proprietario ha già protocollato 3 disdette in quanto non è più disponibile al rinnovo del contratto”, spiega la D’Amico.
“Durante la riunione della commissione convocata a febbraio, si è evinto che il centro è commissariato non ha un presidente e viene frequentato soltanto il sabato da circa 20 anziani: 11.000,00 € annue per 4 incontri mensili è un pò eccessivo”, dice la presidente che giustifica con le ragioni sopra esposte la chiusura.
“Abbiamo posto attenzione sul centro anziani di Belvedere che ha un costo annuo di 9.544,40 €, con contratto in scadenza il 31 ottobre 2016. Anche in questo caso abbiamo diversi protocolli di disdetta da parte del proprietario perchè non accetta la decurtazione del canone del 15% ( così come previsto per legge, ndr). L’idea della commissione, in accordo con l’amministrazione, è quella di accorpare i due centri Epipoli/Belvedere, trovare una struttura idonea a poter accogliere gli anziani ed attivare un bus navetta che garantisca il trasporto fino al centro”.