Salta la ciclovia della Magna Grecia, Scerra: “Governo toglie soldi del Pnrr alla Sicilia”

“Salta la ciclovia della Magna Grecia, che avrebbe dovuto attraversare la Sicilia orientale dalla provincia di Messina a quella di Ragusa, passando per Siracusa e Catania. Il motivo è tanto semplice quanto grave: il governo Meloni ha definanziato l’opera. Nella revisione del Pnrr ha tolto i soldi. E alla scadenza del 31 dicembre 2023, la Regione Siciliana ne ha dovuto prendere atto, revocando la procedura di gara e la proposta di aggiudicazione provvisoria. Questo dimostra quanto fondato fosse il mio allarme sulle scelte del centrodestra che con accanimento continua a togliere al Sud, nonostante l’imbarazzante difesa tentata da esponenti di maggioranza”. È il duro commento di Filippo Scerra alla notizia della revoca della ciclovia della Magna Grecia in Sicilia. Il parlamentare cinquestelle aveva messo in guardia, nelle settimane scorse, stilando un elenco di opere pubbliche previste in Sicilia a cui il governo Meloni, in fase di revisione del Pnrr, aveva tolto ogni risorsa, rendendole così irrealizzabili.
“Con preoccupante faciloneria mi è stato risposto che sarebbero state individuate altre fonti di finanziamento. Bene, la falsità di quelle dichiarazioni viene testimoniata oggi non da me, ma dai documenti della Regione Siciliana che non può essere tacciata di partigianeria, essendo guidata dal centrodestra”, aggiunge Scerra. Nel provvedimento di revoca della procedura di gara, si menziona “l’assenza, in atto, di un provvedimento del Governo centrale” che dimostri ‘la riprogrammazione degli interventi su fonti finanziarie alternative al PNRR mediante la rimodulazione” e pertanto “in assenza di copertura finanziaria certa” non si reputa “cauto proseguire con la procedura di gara”.
“In sintesi – spiega l’esponente cinquestelle – la rimodulazione di risorse promessa non c’è stata, l’opera è stata cancellata dal Pnrr ed eliminata dal governo Meloni. Temo purtroppo che questo sia solo l’inizio. Ma adesso almeno è chiaro il gioco di bugie che il centrodestra ha condotto sul Pnrr, tradendo i suoi elettori siciliani”.




Siciliani fuori sede, Spada ci prova: “riconoscere il loro diritto al voto”

“Il voto per i fuori sede è un diritto sacrosanto da riconoscere anche ai siciliani. La mia proposta, sottoscritta anche da altri colleghi deputati, mira a colmare una lacuna che, negli anni, ha causato una disparità evidente”.
A dichiararlo è Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico, la cui proposta – sottoscritta anche dagli altri parlamentari dem e quelli dei gruppi Sud chiama Nord, Movimento Cinque Stelle e Fratelli d’Italia – è stata depositata e verrà votata la prossima settimana dall’Assemblea Regionale Siciliana.
“I siciliani che per motivi di studio, lavoro o cure mediche si trovano in un comune diverso da quello in cui sono iscritti nelle liste elettorali sono impossibilitati a votare – sottolinea Spada -. Bisogna equiparare la legislazione italiana a quella di altri stati europei che prevedono già la possibilità di esercitare il voto a distanza, attraverso il voto postale o il voto anticipato”.
Ad oggi, i cittadini italiani fuori sede sono costretti ad affrontare anche i disagi degli spostamenti e a sostenere spese importanti per raggiungere il proprio comune di residenza ed esprimere il voto. Ne deriva, spesso, che l’unica alternativa sia rinunciarvi. Già nel 2022 è stata depositata una proposta di legge alla Camera dei Deputati in materia di “Disposizioni per l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura”. Dopo l’approvazione a luglio 2023 il testo, divenuto “Delega al Governo in materia di esercizio del diritto di voto in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazione di assistenza familiare”, è rimasto bloccato in Senato. L’approvazione dovrà avvenire entro e non oltre febbraio 2024, pena l’impossibilità – per i cittadini fuori sede – di esercitare il diritto di voto per le elezioni europee ed amministrative, in calendario a giugno prossimo.
“Negli anni – continua Spada – sono state elaborate diverse proposte di legge che non sono mai giunte ad approvazione. Dal 2008, inoltre, il comitato “Iovotofuorisede” si è fatto promotore di petizioni nazionali per chiedere l’introduzione per via legislativa del diritto di voto a distanza. Con questa proposta – conclude il parlamentare regionale – anche la Sicilia aderisce all’iniziativa che mira ad impegnare il governo nazionale a definire la legge per il voto dei fuorisede. Auspichiamo che l’approvazione arrivi in tempi brevi, in modo da permettere ai siciliani di esprimere un diritto sancito anche dalla Costituzione”.




Nicita (Pd): “Risolvere il tema dell’adeguamento salariale nel polo industriale siracusano”

“Seguiamo con attenzione e preoccupazione lo stallo che si registra nel comparto metalmeccanico in provincia di Siracusa. Da diversi anni si protrae una condizione inaccettabile di disparità nel trattamento salariale dei metalmeccanici nel polo industriale siracusano, senza giungere a una convergenza di proposte e a un superamento delle disparità tra lavoratori nonché, più in generale, sui temi della qualità e della sicurezza delle condizioni di lavoro e di salute”. Lo dice il senatore Antonio Nicita (Pd), in merito alla vertenza da mesi aperta anche per l’applicazione dell’integrativo provinciale. “Come Partito Democratico – assicura – ci faremo promotori di proposte concrete che vedano investimenti significativi finanziati da RepowerEU per la riconversione energetica ed ecologica dell’area, la riqualificazione delle competenze e dei lavoratori, la valorizzazione delle aree dismesse. Ma ogni ipotesi di rilancio deve partire dalla centralità e dalla dignità del lavoro e della giusta transizione (Just Transition) energetica ed ecologica”.




Nuovo ospedale di Siracusa, Guido Monteforte Specchi commissario per la realizzazione

(cs) Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Guido Monteforte Specchi, è il nuovo commissario straordinario per la costruzione dell’ospedale di Siracusa. Il decreto di nomina è stato firmato dal sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano.
“Dopo i passaggi tecnico amministrativi, arriverà la pubblicazione in Gazzetta. Devo ringraziare il prefetto Giusi Scaduto per quanto fatto finora. A questo punto della vicenda, con un progetto già arrivato alla conclusione, il nostro governo ha valutato di nominare un tecnico che rappresenta il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa. Continuiamo con la conferma del nostro impegno per la realizzazione nel brevissimo termine del polo ospedaliero di Siracusa”, commenta il parlamentare Luca Cannata (FdI).
“Apprendiamo con particolare soddisfazione che l’ing. Guido Monteforte Specchi – dichiara il presidente dell’Osservatorio Civico di Siracusa, Salvo Sorbello – apprezzato professionista e nostro concittadino, sia stato scelto come Commissario Straordinario per la progettazione e la realizzazione del Nuovo Complesso Ospedaliero della Città di Siracusa. Più volte negli ultimi mesi abbiamo sollecitato che venisse nominato il sostituto del prefetto Giusi Scaduto, nomina indispensabile per poter procedere nell’iter verso un’opera che, ogni giorno di più, appare indispensabile per l’intera provincia di Siracusa e contiamo che ora si possa andare avanti speditamente”.




Il ritorno delle Province regionali, Gilistro: “Elezioni? Prima si rimetta in sesto Siracusa”

“Hanno premura di riportare in vita le cariche politiche delle ex Province Regionali? Facciano pure se ne sono capaci, ma prima si rimetta in sesto Siracusa”. Così il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S) in merito all’imminente arrivo in Aula del ddl sulle ex Province Regionali. “Pensare che un’ente in default come quello di Siracusa possa tornare alla normalità solo con l’indizione delle elezioni per il presidente della Provincia ed il relativo Consiglio, non è mossa sana. Si condannerebbe così il rinnovato ente di nuovo ad un prevedibile ed inesorabile destino. Il prossimo arrivo in Ars del ddl caro alla maggioranza sarà per me una occasione utile per tornare a lottare per l’ente territoriale della nostra provincia. E’ stato l’unico a dichiarare dissesto, nonostante simili condizioni altrove, e desolatamente abbandonato dagli ultimi due governi regionali di centrodestra, a cui ora farebbe comodo qualche altra remunerata poltrona a Siracusa”, l’affondo dell’esponente cinquestelle.
Il provvedimento è stato incardinato, con termine per la presentazione di emendamenti fissato per lunedì 29 gennaio e approdo in Ars il successivo martedì 30. Entro fine mese via alla votazione. Rimane il nodo election day, non tutti i partiti sono d’accordo per fissare la data delle elezioni provinciali in concomitanza con le europee.




Termovalorizzatori, Schifani commissario per accelerare costruzione impianti in Sicilia

L’emendamento del relatore al “decreto energia” approvato questa notte dalle commissioni Ambiente e Industria della Camera prevede la nomina del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a commissario straordinario per «il completamento della rete impiantistica integrata» e per «la realizzazione e localizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione di rifiuti».
Gli uffici di Palazzo d’Orléans precisano che, a differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, le competenze in materia di gestione dei rifiuti della Regione e degli enti territoriali, quindi, non cambiano.
La nuova disposizione legislativa, pronta per essere votata dall’Aula, interviene infatti per accelerare, sempre nel rispetto delle norme, le procedure di costruzione dei termovalorizzatori, che risolveranno la situazione di emergenza, evitando il costoso trasferimento dei rifiuti all’estero. Un iter già sperimentato dal precedente governo nazionale con Roma Capitale.
L’incarico di commissario avrà una durata di due anni, prorogabile.




Il ritorno delle Province, il provvedimento in Ars. Il nodo dell’election day

La Sicilia accelera per il ritorno delle ex Province Regionali. Il ddl predisposto dalla maggioranza è pronto ad arrivare in Aula per la discussione e l’approvazione che condurrà anche all’indizione delle elezioni per quegli enti territoriali, trasformati dal governo Crocetta in Liberi Consorzi e Città Metropolitane.
In queste ore viene incardinato il provvedimento, con termine per la presentazione di emendamenti fissato per lunedì 29 gennaio e approdo in Ars il successivo martedì 30. La maggioranza ha i numeri dalla sua per arrivare all’approvazione del ddl, la battaglia politica verterà verosimilmente sull’election day ovvero la possibilità di andare alle urne per eleggere i nuovi presidenti delle Province Regionali (ed i Consigli provinciali) in occasione delle elezioni Europee.
Le opposizioni hanno posizioni sfumate. Il Partito Democratico non è contrario al ritorno delle Province, ma non vede di buon grado l’election day. Non solo, come spiega il deputato Tiziano Spada, bisognerebbe prima risolvere il rischio di incompatibilità incostituzionale con la legge Del Rio. “Non basta un semplice accordo con il ministro Calderoli. Quella legge va abolita, altrimenti chiunque potrà sempre presentare un’impugnazione e vincere il ricorso”, mette in guardia. Inoltre, c’è il caso tutto particolare di Siracusa: l’ex Provincia Regionale aretusea è l’unica in default e – parole di Spada – “solo un folle potrebbe candidarsi a guidarla”. Per cui servirebbe un intervento ad hoc della Regione che consenta di azzerare il passato e ripartire tutti nelle medesime condizioni. E questo aspetto, da un punto di vista di regolarità contabile, è particolarmente complesso.
Il Movimento 5 Stelle a Palermo è contrario al ritorno delle Province regionali. “Costeranno 20 milioni all’anno, uno spreco da evitare”, è la posizione del gruppo regionale che propone altre soluzioni per assicurare l’operatività degli enti che erogano servizi importanti, senza aggravarne il peso sulle casse di Palermo.
Sud Chiama Nord, con Ismaela La Vardera è chiaro: “Crediamo che per troppo tempo l’assenza delle Province abbia portato ad un vuoto di democrazia seria, basti pensare alle scuole superiori ed alle condizioni delle strade provinciali. Vicende entrate in un limbo di competenze che di fatto ne ha portato all’abbandono. È anche vero che nel passato le province sono state una sorta di stipendifjcio, e proprio per questo dobbiamo chiedere a chi andrà ad occupare quei ruoli impegno massimo per trattarli con rispetto. Cancellare le Province ha rappresentato un vuoto di democrazia a discapito dei cittadini”.




Cavallaro (FdI) all’attacco della giunta comunale: “record di promesse non mantenute”

Parte all’attacco il consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI). “Questa è l’amministrazione comunale delle promesse non mantenute!”, sbotta l’esponente di opposizione. E mette in fila le “promesse non mantenute”: lavori di manutenzione della biblioteca Grottasanta di via Barresi, attivazione corsi di laurea in collaborazione con l’Università di Messina, lavori per la sicurezza dei genitori e studenti su via Regia Corte, il gemellaggio con la città di Wursburg non istituito, gli orari di raccolta dei rifiuti, la figura del nonno vigile non istituita.
E poi ancora, “il waterfront di via Elorina su cui non ho sentito il sindaco di Siracusa spendere una parola. E neanche letto alcun atto amministrativo dopo la risposta in aula dell’assessore Consiglio”, insiste Cavallaro.
Uffici sovraccaricati? Per il consigliere di FdI il problema sarebbe altrove. “Fibrillazioni per il primo rimpasto utile dopo i primi sei mesi del secondo mandato Italia, che non solo mortifica il lavoro programmatorio degli assessori inizialmente nominati ma è conseguenza di logiche partitiche di spartizione del potere che non interessano assolutamente i cittadini”.
Cavallaro ribadisce il ruolo fermamente all’opposizione di Fratelli d’Italia che però rischia di perdere ancora un altro pezzo in Consiglio comunale, dopo Ricupero e Porto. Uno dei tre consiglieri “superstiti” starebbe valutando in queste ore un passaggio in area Forza Italia. In quel caso, con due soli componenti, sparirebbe il gruppo del principale partito italiano dal Consiglio comunale di Siracusa.




La Vardera incontra don Prisutto, “veleni ambientali nel siracusano, tutelare la salute”

Il deputato regionale Ismaele La Vardera ha incontrato a Palermo il parroco di Augusta don Palmiro Prisutto. Il sacerdote, in passato arciprete in Chiesa Madre, è noto per le sue battaglie in tema ambientalista. E di induztria e tutela ambientale hanno parlato i due nel corso dell’incontro in Ars.
“Don Palmiro Prisutto è un parroco coraggioso che da anni si batte contro i veleni ambientali che continuano a provocare morte nella zona di Augusta, Priolo e Melilli. Don Palmiro con coraggio citava i nomi dei morti durante le sue omelie, purtroppo la chiesa non ha gradito e ha deciso di rimuoverlo dalla sua parrocchia di Augusta. Quella dei veleni sarà una delle battaglie principale da affrontare durante questa legislatura, creerò per la prima volta nella storia un intergruppo parlamentare sul tema dei veleni ambientali, promuovendo iniziative tra Palermo e Siracusa”, anticipa La Vardera.
“Non sono stato eletto a Siracusa, ma credo che un deputato debba lavorare non solo per la propria provincia, ma per tutta la Regione. Credo debba esser una battaglia di tutti i deputati – conclude La Vardera – perché se su certi temi, se la politica non interviene, la storia ci condannerà come complici”.




Chiesetta di Marzamemi affidata a privata, i dubbi di Gennuso (FI): “Regole non rispettate”

Sarà discussa martedì pomeriggio all’Assemblea Regionale Siciliana l’interrogazione parlamentare con cui Riccardo Gennuso (FI) ha chiesto alla Regione chiarimenti sull’affidamento a privati della chiesetta dedicata a San Francesco di Paola, a Marzamemi. Un atto che, secondo il parlamentare di Forza Italia, sarebbe avvenuto al di fuori delle regole, con rischi per la tutela di un bene monumentale tutelato dalla Sovrintendenza.
Nella sua interrogazione, Gennuso aveva segnalato innanzitutto l’anomalia costituita dal bando di affidamento fatto dal Comune di Pachino, prima ancora che la stessa amministrazione ricevesse il bene dalla Sovrintendenza di Siracusa che ne è proprietaria.
A destare preoccupazione era stato poi il fatto che nel bando non si faceva alcun riferimento alla necessità di una tutela del bene dal punto di vista architettonico e, soprattutto, alla necessità di pareri preventivi da parte della stessa Sovrintendenza per qualsivoglia intervento o utilizzo della chiesetta.
“Mi aspetto dal Governo – afferma Gennuso – una risposta chiara che ponga fine ad una vicenda che non solo rischia di arrecare danno ad importante bene monumentale, ma soprattutto rischia di sottrarlo ad una vera fruizione aperta alla comunità, vanificando anche gli interventi e gli investimenti fatti nel tempo per il recupero funzionale dell’immobile.
Vigileremo perché la Chiesetta sia adeguatamente tutelata e valorizzata, cosa che però non può avvenire con provvedimenti amministrativi frettolosi e opachi.
La chiesetta di Marzamemi, eretta nel diciottesimo secolo, è stata di recente restaurata per farne un museo del mare con reperti legati alla storia e alla tradizione del borgo marinaro.