Siracusa. L'Udc chiede al Pd un tavolo di maggioranza: "momento della responsabilità"

Movimenti anche all’interno della maggioranza dopo i nuvoloni che si sono addensati su palazzo Vermexio. Se l’opposizione ha già presentato la mozione di sfiducia con Sistema Politico e Progetto Siracusa, anche l’Udc – che sostiene la giunta di centrosinistra – si interroga. “Gli ultimi accadimenti espongono l’intera classe dirigente, la politica tutta ma soprattutto Siracusa a contraccolpi troppi violenti e ci spingono verso riflessioni attente e coraggiose per evitare che l’immagine del consiglio, della giunta e della città vengano ulteriormente lesi”. Quasi un anticipo della possibilità di chiamarsi fuori dalla giunta – con l’assessore Scrofani, che è anche segretario provinciale del partito di centro – e togliere il sostegno al Pd, sempre più isolato.
“Nell’attesa che la magistratura, verso il cui operato poniamo stima e la massima fiducia, possa fugare ogni dubbio su tutte le questioni nel più breve tempo possibile abbiamo convocato la direzione dell’Udc per analizzare con il più alto senso di responsabilità lo stato delle cose e la linea politica da mettere in campo”.
Oggi a pranzo, quindi, lo scudocrociato potrebbe servire un piatto indigesto per la giunta Garozzo. “Tutte le forze di centrosinistra, ai vari livelli di responsabilità, si riuniscano per esaminare e valutare ciò che recentemente sta vivendo la politica siracusana nel suo complesso con riferimento alle vicende giudiziarie che stanno caratterizzando questo squarcio di consiliatura”, l’invito del segretario provinciale Udc.




Siracusa. Sistema Politico e Progetto Siracusa presentano la mozione di sfiducia

I consiglieri comunali Massimo Milazzo e Fabio Rodante di “Sistema Politico” insieme a Salvo Sorbello di “Progetto Siracusa”, consultati i rispettivi gruppi politici e il portavoce di “Progetto Siracusa” Ezechia Paolo Reale, hanno depositato e fatto protocollare stamani agli atti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Siracusa una mozione di sfiducia, nei confronti del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo.
I tre consiglieri comunali, “in un momento di enorme difficoltà economica e sociale di Siracusa ritengono gravissima la miscela di stasi amministrativa della giunta Garozzo e di perdita di fiducia dei cittadini siracusani verso i principi di eticità, di imparzialità, di trasparenza e di buon andamento, che devono sempre connotare l’azione e l’immagine dell’ente pubblico territoriale”.
Una perdita di fiducia legata – spiegano – alle continue notizie di inchieste giudiziarie a carico di amministratori, di dirigenti e di stretti collaboratori del sindaco.
I firmatari della mozione di sfiducia ritengono che “siano venute a mancare le condizioni di legittimazione di sindaco ed assessori” e pertanto bisogna restituire ai cittadini “il compito di scegliere tramite le elezioni i loro nuovi rappresentanti”.
Massimo Milazzo, Fabio Rodante e Salvo Sorbello rivolgono un pubblico invito a tutti gli altri consiglieri comunali: “aderite alla mozione di sfiducia sottoscrivendola, affinché si dia luogo alla cessazione dalla carica del sindaco, della giunta e del consiglio comunale”.




Siracusa. L'autocritica Pd e il silenzio del resto della politica. Lo Giudice: "Azzerare la giunta"

Mentre il “caso” Siracusa irrompe sulle prime pagine dei quotidiani nazionali, sorprende il silenzio della politica locale. Ad intervenire è stato il solo Pd, il partito nella bufera dopo gli avvisi recapitati a Cafeo e Foti. Nessuna parola in pubblico da tutti gli altri partiti e movimenti che, pure, non sono stati avari in richieste di dimissioni di questo o di quell’assessore nei giorni scorsi.
L’autocritica (politica) del Pd provinciale sorprende nelle proporzioni. Il segretario Alessio Lo Giudice, intevenendo al telefono su Fm Italia, non usa mezze misure. “Chiederò al sindaco Garozzo di azzerrare la giunta per rilanciare l’azione amministrativa”, spiega mentre sta raggiungendo Palermo dove incontrerà il segretario regionale, Fausto Raciti. Il giovane segretario è pronto a precipitarsi a Siracusa per la direzione provinciale che verrà convocata tra domani e dopodomani. “E ovviamente mi aspetto che il sindaco, che ho invitato, partecipi”, dice Lo Giudice ricordando così tra le righe come le comunicazioni tra l’amministrazione Pd e il partito non siano state sempre fluide. La sensazione è che l’occasione sia buona anche per una resa dei conti “contro” i renziani plenipotenziari sin qui.
Quanto al silenzio di tutte le altre componenti locali, Alessio Lo Giudice parla di “corresponsabilità politica”. E si riferisce in particolare ai consiglieri comunali, lasciando libertà di coscienza a quei rappresentanti Pd che volessero fare un passo indietro da una assise sin troppo chiacchierata, da Gettonopoli in avanti. “Certo che giustificare all’opinione pubblica quel no alla istituzione di una commissione sull’appalto degli asili nido risulta oggi difficile…”, aggiunge sibillino.
Tra i primi a rispondere alle parole di Lo Giudice è il consigliere comunale Elio Di Lorenzo, esponente di maggioranza ma non del Pd. “Un dirigente di partito sa che questo è il momento del silenzio”, attacca diretto. “Il problema è tutto interno al Pd. Lo Giudice dovrebbe risparmiarci questi giochetti. Non si può chiedere solo l’azzeramento giunta – insiste Di Lorenzo – il partito democratico ha presidiato tutte le presidenze delle commissioni consiliari. Se il Pd si è messo in testa di voler dirigere la città come fatto fino ad oggi, io mi chiamo fuori dalla maggioranza. Ma non faccio appello ai consiglieri non Pd di dimettersi. Lo Giudice lo chieda ai suoi iscritti ed ai suoi dirigenti, non agli altri”.




Siracusa. Ezechia Paolo Reale: "dimissioni del sindaco o sfiducia in Consiglio"

Le parole di Alessio Lo Giudice, segretario provinciale del Pd, non piacciono al portavoce di Progetto Siracusa, zechia Paolo Reale. “Evidentemente fa confusione quando chiede a tutti i consiglieri comunali di Siracusa di assumersi le proprie responsabilità”, esordisce Reale.
“Al mercato degli accordi e degli affari i gestori del potere non hanno avuto successo con noi di Progetto Siracusa. Noi abbiamo rinunziato ai gettoni presenza per le commissioni molto prima che scoppiasse il caso gettonopoli e abbiamo votato contro la delibera del Consiglio Comunale di sanatoria dei gettoni di presenza. Noi abbiamo chiesto, ascoltati con sufficienza ed arroganza da chi aveva la forza dei numeri, che si facesse chiarezza sugli asili nido nelle sedi politiche e abbiamo proposto la commissione d’inchiesta su tale argomento, con tanta alterigia respinta dalla maggioranza. Noi abbiamo illustrato e reso pubblica la carenza di trasparenza nella gestione dei contributi alle associazioni. Noi abbiamo fatto tanto altro, su ogni argomento, per far comprendere a chi comanda quale avrebbe dovuto essere la giusta strada da seguire per il bene della città”, elenca.
Pertanto l’invito alle dimissioni andrebbe rivolto, per Reale, “nominativamente agli assessori della giunta a guida Pd ed ai consiglieri comunali della sua maggioranza. Non certo a noi”.
Ma non è con le dimissioni di chicchessia che si risolverebbe il problema. Di questo ne è convinto Ezechia Paolo Reale. Perchè chi si dimette verrà sostituito “e si riprenderà daccapo con litigi e finti litigi per la spartizione del potere. Noi non vogliamo potere e siamo pronti a lasciare il Consiglio Comunale, anche domani, ma solo dopo aver votato la sfiducia al sindaco ed aver restituito la parola agli elettori”.
Le alternative per Progetto Siracusa sono due: “le dimissioni del sindaco o la sfiducia votata dal Consiglio Comunale, non riunioni interne di partito per verificare i nuovi equilibri di potere interno ai quali la città è del tutto indifferente”.




Siracusa. Il consigliere Milazzo si appella al Consiglio Comunale: "sfiduciare il sindaco"

Il consigliere di opposizione Massimo Milazzo, dopo le recenti inchieste che hanno toccato palazzo Vermexio ed i loro primi sviluppi, chiede che si torni a votare. “La stagione amministrativa del sindaco Giancarlo Garozzo e dei suoi alleati ha creato un evidente problema di moralità e un problema di fiducia dei cittadini verso l’istituzione comunale”, dice pacato.
“In un momento di grave stagnazione della vita economica e sociale di Siracusa, la stagione politica di Garozzo ha dato luogo ad un’inaccettabile miscela di stasi dell’azione amministrativa, di riciclaggio di vari personaggi provenienti da ambienti del centro destra, di scandali e di inchieste giudiziarie a raffica”, il giudizio dell’esponente di Sistema Politico.
“Rinnovo il mio invito al Consiglio Comunale: sfiduciare il sindaco Garozzo e poi dimettersi. Gli elettori siracusani decideranno, come è giusto che sia, chi debba tornare o meno a Palazzo Vermexio. Ridare adesso la parola agli elettori è in vero l’unica via per tutelare l’immagine pubblica di Siracusa e al contempo salvaguardare la fiducia dei siracusani nella serietà, nell’eticità e nel disinteresse dei loro rappresentanti”.




Siracusa. Asili nido: quando il Consiglio Comunale votò no alla commissione di indagine

Di “sospetti” ne circolavano diversi. L’appalto per la gestione degli asili nido è stato “chiacchierato” sin dalla sua genesi. Polemica in particolare politica, con le infuocate conferenze stampa di Simona Princiotta e del deputato nazionale Pippo Zaoppulla. Documenti su documenti, dichiarazioni su dichiarazioni che gli stessi investigatori – non lo nascondono – sono alla base dell’indagine che ha portato all’emissione dei primi due avvisi di garanzia.
E poi ci sono quelle famigerate registrazioni audio che oggi rischiano di creare particolare imbarazzo tra alcuni dei 40 dell’aula Vittorini. Ne parlò Simona Princiotta, ancora lei, la grande accusatrice, mostrando un cd durante una seduta di Consiglio Comunale. Ma in Procura di cd ne sarebbero finiti ben 48, zeppi di discussioni tra consiglieri e non solo.
Intercettazioni che hanno spinto mesi fa alle dimissioni l’ex presidente dell’assise, Sullo. E che ora chiamano in causa altri personaggi. Come Roberto Di Mauro, citato dalla stessa Procura che conferma come agli atti vi sia una discussione registrata in cui il consigliere confida ad una collega “fatti costituenti notizia di reati”.
Come a dire che qualcuno in Consiglio Comunale forse sapeva, o almeno sospettava. E rischia così di diventare un boomerang il “no” votato a maggioranza dal civico consesso a maggio quando, dopo un estenuante tira e molla, si arrivò alla discussione in aula dell’istituzione di una commissione d’inchiesta sugli asili nido comunali. “Davvero un brutto segnale alla città: timore e opacità”, disse a caldo Pippo Zappulla.
Ma di parole che oggi rischiano di tornare drammaticamente attuali ce ne sono ancora altre. Come quando ad ottobre Simona Princiotta, quasi in lacrime, davanti alle telecamere disse: “un branco in Consiglio Comunale”.




Siracusa. Il sindaco Garozzo dopo gli avvisi: "appalto era necessario, fiducia nei magistrati"

“Gli avvisi di conclusione indagine notificati nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto per la gestione degli asili nido, mi colgono di sorpresa”. Sono le prime parole del sindaco, Giancarlo Garozzo. “Nei prossimi giorni, quando saranno più definiti i contorni dell’indagine, sapremo su quali elementi si basano le accuse della Procura della Repubblica, sul cui lavoro ho sempre manifestato fiducia, ma l’augurio è che Alfredo Foti e Giovanni Cafeo possano dimostrare, nel prosieguo della vicenda giudiziaria, la loro estraneità ai fatti contestati”, dice il primo cittadino..
“L’appalto per la gestione degli asili nido era un atto necessario, già annunciato nel corso della campagna elettorale. Necessario perché bisognava spezzare il sistema degli accrediti e delle proroghe, che andava avanti da quasi vent’anni. Un cambio di passo che stiamo tentando di imprime a tutto il settore delle politiche sociali”.




Siracusa. La difesa di Alfredo Foti: "io estraneo alle attività illecite"

L’assessore ai lavori pubblici, Alfredo Foti, affida una stringata nota il suo pensiero dopo l’avviso per turbativa d’asta nell’appalto sugli asili nido comunali. “Prendo atto del procedimento a mio carico e mi dichiaro estraneo da qualsiasi attività illecita. Confido che la magistratura faccia chiarezza quanto prima”, dice commentando le notizie sull’indagine.
Nessun passo indietro, almeno non per il momento.




Siracusa. Nuovo responsabile politiche giovanili Udc, è Giulio Gallitto

L’Udc siracusano guidato da Gianluca Scrofani si dota di un nuovo responsabile delle politiche giovanili. La delega è andata al giovane avvocato Giulio Gallitto. “A lui il compito di riorganizzare l’area giovani in tutta la provincia di Siracusa”, dice Scrofani affiancato dal deputato regionale Pippo Sorbello.
“Accetto con entusiasmo questo incarico. Sarà mio impegno creare un movimento giovanile che coinvolga tutta la provincia, partendo da una solida base già presente sul territorio di Avola grazie all’ottimo lavoro svolto dal neo-coordinatore avolese Peppe Busà. A tutti i giovani che si riconoscono nei valori dell’Udc dico di farsi avanti per creare insieme una struttura di partito che possa essere espressione della futura classe dirigente. Ringrazio,infine,l’onorevole Pippo Sorbello e il segretario provinciale Gianluca Scrofani per la fiducia accordata nel volermi conferire questo incarico”.




Siracusa. Edilizia popolare e periferie, Forza Italia boccia la giunta Garozzo

Diritto alla casa e periferie. Il commissario provinciale di Forza Italia, Edy Bandiera, boccia seccamente la giunta Garozzo. “Siamo giunti a quasi tre anni dall’insediamento e tra le diverse, importanti questioni che necessitavano di essere immediatamente affrontate queste appaiono giacere nel dimenticatoio”, dice l’ex presidente del Consiglio Comunale. “Territori e persone che cercano la possibilità di riscatto restano relegate alla marginalità e all’abbandono sociale. Una emergenza determinata anche dall’assenza di interventi organici di riqualificazione nelle aree pubbliche, di un piano di edilizia popolare per la costruzione di nuovi alloggi, di significativi interventi di manutenzione e dalla crescente crisi economica, che causa migliaia di fratti”, annota Edy Bandiera.
“Siracusa non sta brillando per la messa in campo di iniziative tampone di breve periodo, ma cosa ancora più grave è la totale assenza di una strategia per il medio periodo che consenta di normalizzare quella che oggi è una pesante emergenza”.