Raiti richiama il Pd di Noto: "uniti con il segretario cittadino fino a nuovo congresso"

Nessuno tocchi il segretario del Pd di Noto, Emanuele Della Luna. Il coordinatore dell’area Riformista, Turi Raiti, richiama gli iscritti netini. “Amici e compagni state sereni e allacciate bene le cinture di sicurezza perché abbiamo davanti un lungo viaggio che si completerà con il prossimo congresso che legittimamente, se ci saranno i numeri e la volontà politica, potrà cambiare il segretario della sezione. Intanto avanti con Della Luna che ha guidato la nostra coalizione al successo elettorale con Bonfanti sindaco”, ricorda Raiti.
“Abbiamo affrontato una campagna elettorale difficile e complicata dentro un risultato che non ha premiato il Partito Democratico in quasi tutti i Comuni ove si è votato. Inoltre – aggiunge – quando parliamo di Noto, bisogna partire da cosa eravamo e come ci siamo presentati cinque anni fa e come era composta la nostra lista. In questi anni, abbiamo sicuramente fatto degli errori. Un partito può e deve discutere, riflettere, per migliorare la propria posizione politica ma da un punto fermo bisogna partire a Noto e cioè che abbiamo vinto con Bonfanti con il Pd diretto dal segretario del circolo, Emanuele Della Luna”. Un intervento, quello di Raiti, quasi da segretario provinciale.




Riforma rete ospedaliera, vertice di maggioranza a Palermo: "salvaguardare Noto"

Martedi a Palermo riunione di maggioranza per discutere della riforma della rete ospedaliera siciliana. L’Udc e il deputato regionale Pippo Sorbello sono stati tra i primi a chiedere il vertice. “L’assessore Gucciardi e il presidente Crocetta non possono pensare di stravolgere in questo modo gli ospedali siciliani. Per di più senza aver avviato alcun dialogo preventivo con i territori e senza aver coinvolto o informato la commissione Sanità dell’Ars”, dice proprio l’onorevole Sorbello.
“Le critiche si sono levate da ogni dove e questo dovrebbe fare riflettere i promotori di una riforma affrettata. C’è più di qualcosa da rivedere e io chiaramente penso a Noto e al proposto declassamento con il taglio del pronto soccorso. Irricevibile”, taglia corto Sorbello. Certo che da quell’incontro palermitano “verrà fuori una più ragionata rivisitazione della rete ospedaliera siciliana che lascerà contenta anche la ministra Lorenzin”.




Siracusa. Il Pd, le correnti e l'antimafia: un partito che si sgretola ma non si vuole spaccare. Almeno fino al 2018

Per il momento avanti così. Tutti divisi dentro al Pd. Almeno fino al 2018, data di naturale scadenza dell’attuale giunta. Perchè – come ha spiegato l’esponente dell’area Riformista, Pippo Zappulla – la recente “sfiducia” al sindaco votata dal partito ha solo valenza politica (“bocciatura del mancato rilancio amministrativo mascherato con un rimpastino”). E anche l’ala renziana, con Francesco Italia, sorride di fronte all’idea di una scissione (“parliamo di un voto sul filo di lana non di un plebiscito”).
Ma le fibrillazioni interne al Partito Democratico siracusano sono tutt’altro che sopite. Tra solite accuse e veleni (“loro fanno politica solo per le poltrone e da decenni”, Italia dixit) si attende l’appuntamento con la commissione regionale antimafia. Giovedì prossimo, a Palermo, il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo consegnerà al presidente Musumeci i documenti in suo possesso circa la presunta vicinanza di componenti Pd al mondo della criminalità organizzata. Un’accusa forte, pronunciata durante l’ultima accesa direzione provinciale.
“Spero non si sia trattato di un momento di nervosismo”, dice su Fm Italia il parlamentare Pd, Pippo Zappulla. “Se fosse vero, aveva l’obbligo di andare prima o subito dopo in Procura e denunciare tutto. Anzi, se vuole lo accompagno io e andiamo insieme”, dice ancora. Di sicuro non lo accompagnerà a Palermo, “ma solo perchè non sono stato invitato altrimenti andrei. La mia storia è cristallina, denuncio situazioni poco chiare da tempo”, ricorda Zappulla.
“Macchè nervosismo, Garozzo ha delle carte e le consegnerà serenamente a Palermo. Quindi l’antimafia farà le sue valutazioni. Del fuoco amico non ci preoccupiamo. In fondo, dal primo giorno siamo sempre stati attaccati da una certa parte del Pd per motivi non sempre strettamente politici. Per noi non cambia nulla”, spiega Francesco Italia.
Ma fino al 2018 si continua così. Tutti insieme litigiosamente.




Siracusa. La commissione Cultura e Politiche Sociali "inattiva" da mesi, tre consiglieri chiedono di eliminarla

“Da s mesi non si riunisce la commissione consiliare che si occupa di cultura, scuola, spettacolo, turismo, gioventù, politiche e servizi sociali, pari opportunità e immigrazione.
Nonostante ripetute sollecitazioni, appare ormai evidente come non si voglia fare operare proficuamente un organismo a cui sono demandate tematiche di importanza fondamentale per la nostra città”. Dura la presa di posizione dei consiglieri Simona Princiotta, Salvo Sorbello e Cetty Vinci. “Più volte-proseguono i consiglieri- questo sconcertante immobilismo è stato evidenziato anche in consiglio comunale, ma il presidente, Santino Armaro, al quale pure compete, secondo le norme vigenti, il compito di “attivare le commissioni” e di “riunire periodicamente, almeno una volta al mese, i presidenti delle commissioni, nulla di risolutivo ha fatto”. A queste considerazioni, i tre consiglieri comunali fanno seguire una richiesta, che rappresenta in realtà una provocazione. Riguarda la possibilità di ridurre a quattro il numero di commissione, escludendo la seconda, visto che non si riunisce.




Siracusa. Convocazione "urgente" del sindaco Garozzo in Antimafia Regionale

Il presidente della commissione regionale Antimafia, Nello Musumeci, ha convocato il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo. Audizione a porte chiuse giovedì prossimo, a palazzo dei Normanni. Si tratta di una “convocazione urgente” del primo cittadino aretuseo che fa seguito alle dichiarazioni rilasciate nel corso della direzione provinciale del Pd in merito a presunti coinvolgimenti di persone vicino al Partito Democratico con la criminalità organizzata.
Ieri era stato invece il senatore del Movimento 5 Stelle, Giarrusso, a chiedere l’intervento della commissione Antimafia nazionale, presieduta da Rosy Bindi.
“Consegnerò tutta la documentazione in mio possesso. Sarà poi l’antimafia regionale ad effettuare le verifiche che riterrà necessarie”.




Siracusa. Pd contro Garozzo: possibile guerriglia in Consiglio ed elezioni anticipate?

Le vicende politiche appassionato poco l’opinione pubblica siracusana. Poco interessata alle beghe interne al Pd locale e distante anni luce dalla comprensione di dinamiche che rischiano di avere però una ricaduta sulla stessa vita cittadina.
Il Pd di fatto è un partito spaccato. Renziani e Dem da una parte e improvvisamente minoranza, i Riformisti di Raiti, Zappulla, Foti e Lo Giudice dall’altra ed al “comando”.
Questo cosa potrebbe comportare? Intanto la prima scossa di assestamento potrebbe riguardare assessori oggi in giunta: se iscritti al Pd, fuori dal palazzo o fuori dal partito. Poi toccherebbe ai consiglieri comunali Pd: valutino attentamente ogni atto dell’amministrazione, l’invito della segreteria provinciale. Come a dire, niente voti favorevoli scontati e rischio guerilla, all’orizzonte, sul delicato tema del bilancio. Fuoco amico dopo mesi di spese dodicesimi e un commissario ad acta, per una città senza strumento finanziario e possibilità di spesa? “Non facciamo un discorso di opposizione politica”, spiega il segretario Lo Giudice. “Ho rivolto ai consiglieri Pd un invito a coordinarsi strettamente con la segreteria cittadina, senza pregiudizio nella valutazione dei singoli provvedimenti.L’unico riferimento deve essere il programma elettorale del 2013”, aggiunge.
Ma inevitabilmente si affaccia anche un ulteriore interrogativo: le beghe interne al Pd potrebbero condurre a nuove elezioni per “pesare” gli schieramenti? “Per me la scadenza di questa giunta rimane quella naturale del 2018”, dice il segretario. “Però si deve recuperare un alto livello di amministrazione e questo non vuol dire che dobbiamo chiudere definitivamente il rapporto con le altre correnti, ma neanche rimanere sospesi”. E per rendere ancora più chiaro il concetto, Lo Giudice cita Machiavelli: “Trista gente è quella di un popolo che segue lo sbatter di bandere e stendardi piuttosto che le idee ben mastecate. Noi non dobbiamo mai cedere alla logica delle bandiere e degli stendardi, dobbiamo masticare per bene le idee nostre e anche degli altri. Dobbiamo discuterle, rielaborarle, fare in modo che siano soluzioni concrete per i problemi dei nostri concittadini”.




Augusta. L'assessore al Bilancio fuori dalla giunta, interim al sindaco Di Pietro

Giuseppe Schermi non è più l’assessore al bilancio del Comune di Augusta. Con poche parole sui social network, il sindaco di Augusta Cettina Di Pietro ha comunicato che “non fa più parte di questa amministrazione”. Schermi era anche vicesindaco.
Alla base della decisione, “divergenze di vedute e la volontà della nostra amministrazione di rimanere fedele ai principi di trasparenza e coerenza che ne hanno contraddistinto l’azione sin dal primo giorno”, spiega criptica la Di Pietro.
L’interim del bilancio e tributi viene assunto proprio dal primo cittadino, in attesa di una nuova designazione.




Siracusa. Un milione di euro per la ex Provincia Regionale: "troppo poco, errori del passato"

Si è riunita la conferenza Regione – Autonomie Locali per la suddivisione fra le varie Province siciliane delle somme stanziate nel febbraio del 2016.
Alla ex Provincia di Siracusa sono stati assegnati 1.028.428,30 euro, pari al 5,71% della somma di 18 milioni di euro, che era già stata depurata delle somme destinate all’Asacom, mentre ci sono province che hanno ottenuto addirittura il 22% della somma totale.
“Inutile dire che la suddivisione appare iniqua, ingiustificata, frutto di errori fatti nel passato quando, inspiegabilmente, si sono cedute posizioni ad altre Province che avevano un territorio di molto inferiore al nostro e una popolazione anch’essa inferiore alla nostra.
Un metodo barbaro”, sbotta il deputato regionale Vinciullo.
“Non si tiene conto delle difficoltà delle Province ma solo di posizioni consolidate nel passato, per cui la ex Provincia di Siracusa paga per errori strategici fatti nel passato, che continuano a perdurare, secondo la massima che chi ha troppo e senza giustificazione opportuna continua a ottenere troppo senza giustificazione e chi, invece, ha ottenuto troppo poco, senza alcun motivo, continua a ottenere sempre meno e sempre senza alcun motivo, alla faccia della giustizia e della buona amministrazione”.




Siracusa. Il Pd si spacca, l'Udc prova a mediare, Scrofani: "tavolo del centrosinistra"

“Una resa dei conti interna”: E’ la lettura che delle beghe interne al Pd dà il segretario dell’Udc siracusano, Gianluca Scrofani. “Una frattura scomposta, sanabile tuttavia se si farà a meno di personalismi rancorosi. Ho grande rispetto della scelta adottata dalla direzione, ma con assoluta certezza la considero un’occasione persa per Siracusa”, scrive in una nota.
L’Udc, da alleato, “ha l’obbligo di far ripartire il confronto politico e di ricondurre al dialogo tutta la coalizione. Apriamo ad una fase in cui porre le basi per un’azione che mantenga al centro gli interessi del territorio, e del capoluogo in particolare, per affrontare con soluzioni immediate i temi di sviluppo”.
Si ad un tavolo provinciale del centrosinistra, “a partire da coloro i quali hanno fatto parte di un progetto iniziale e da quanti si riconoscono negli schemi nazionale e regionale.
Per queste ragioni ci faremo promotori di un percorso che porti alla convocazione di un incontro e rimettere al centro la politica e le proposte per lo sviluppo”.




Siracusa. Il Pd in crisi di nervi, rischio scissione. Voti contestati e scontro (fisico) Raiti-Giansiracusa

Le spaccature e le divisioni, anche accese, sono di casa all’interno del Pd siracusano, un partito che di unitario oramai ha solo il nome. L’ultima direzione provinciale, conclusa ieri nella tarda serata, ha certificato la rottura tra il Pd “ufficiale” ed i renziani che fanno capo al sindaco di Siracusa, Garozzo.
Votata quasi all’unanimità la mozione dell’area Zappulla-Foti, con i garozziani usciti dalla sala. E secondo una lettura, questo significa che l’amministrazione comunale del capoluogo non è più riconducibile al Pd.
Ma non mancano le polemiche anche sulle modalità di voto. “Camuffamenti e cambi di alcuni nomi dei componenti la direzione. Hanno fatto votare anche chi aveva sbandierato la sua autosospensione…”, si sfoga una fonte vicina ai renziani della prima ora.
Sta di fatto che le tensioni, inevitabili, hanno avuto il loro culmine nello scontro verbale tra Turi Raiti ed il vicesegretario Michelangelo Giansiracusa. Con quest’ultimo colpito, involontariamente, da un microfono sul labbro in un tira e molla dello strumento necessario ad amplificare voce e parole.
L’unico a sorridere, il segretario provinciale Alessio Lo Giudice, uscito rafforzato dalla votazione alla sua relazione. Ma in un partito ormai diviso in fazioni, la scissione potrebbe essere dietro l’angolo.