Siracusa. Asili nido, l'assessore Scorpo replica: "Sono solo perverse fantasie"

La richiesta di istituzione di una commissione d’inchiesta sugli asili nido comunali continua a dividere. L’assessore alle politiche sociali, Rosalba Scorpo, ha affrontato il tema in Consiglio Comunale, chiamata in causa dal dettagliato intervento di Simona Princiotta.
“E la mia presenza in aula non fa altro che dimostrare quanto sia importante per l’amministrazione informare adeguatamente tutti i consiglieri, e anche la cittadinanza, circa la legittimità delle procedure messe in atto dal Comune nella gestione del servizio asili nido”, spiega pacatala Scorpo. “Ritengo inutili i tentativi messi in atto dalla consigliera per continuare ad infangare l’operato di tutta l’amministrazione, denigrando il ruolo che ho l’onore di svolgere per la città e che sto portando avanti con la massima trasparenza e serietà. Non mi sono mai sottratta al dovere di confronto e rimando al mittente tali affermazioni perché non ho bisogno di essere difesa da nessuno, visto che a differenza di ciò che si vuole far intendere la mia azione amministrativa si è sempre svolta in piena trasparenza e legalità con il massimo impegno e grande dedizione. Sono invece convinta che proprio il mio modo di operare dia sicuramente fastidio a chi invece è abituato a usare metodi obsoleti caratterizzati da intimidazioni e strumentalizzazioni politiche per andare avanti e confondere la gente con queste nefandezze”.
Nel calderone della polemica anche le scelte politiche della Scorop, entrata in giunta in quota Sel e poi passata al Pd, sponda renziana. “Scelta legata all’esperienza positiva all’interno della giunta Garozzo, costituita da diversi esponenti del Partito democratico con i quali in quest’ultimo anno ho avuto il piacere di condividere un programma politico da portare avanti”, spiega lapidaria l’assessore. “Io non sono stata consegnata politicamente nelle mani di nessuno e voglio sottolineare che ho ottimi rapporti di collaborazione e scambio politico sia con l’area Renziana che con l’area Dem”, puntualizza poi.
“Voglio ricordare alla consigliera che la gara per l’aggiudicazione dei 4 lotti degli asili nido, fortemente voluta dall’attuale amministrazione dopo gli anni di proroghe che il consigliere Princiotta da assessore votava nelle precedenti sindacature, è stata espletata dall’ufficio gare e contratti con l’ausilio di due componenti esterni nominati dall’Urega; gli attuali gestori hanno quindi vinto una gara sulla base delle loro singole e separate offerte, ciascuna completa di soluzione tecnica ed economica. Le ditte inoltre si sono impegnate ad osservare, per tutta la durata del contratto, gli obblighi e gli impegni assunti in sede di gara per quanto concerne i contenuti del progetto educativo da essi presentato. E nessun voucher è mai stato erogato da questa amministrazione, ma si è proceduto all’acquisto di posti in strutture private come previsto dalle azioni del PAC”.
Ma la battagliera Princiotta ha anche parlato di incontri fuori dagli uffici tra il sindaco Garozzo e l’assessore Scorpo per discutere – nella sua ricostruzione – del bando. “Francamente non ricordo”, confida la responsabile delle politiche sociali. “Ma sostenere che discutere di questioni legate all’amministrazione al di fuori degli ambienti comunali possa essere reato vuol dire non capire che qui si lavora costantemente. Non abbiamo tempo per le sue perverse fantasie”.




Siracusa. Il Prefetto chiama i capigruppo consiliari: basta gazzarre e uso strumentale dei regolamenti

Toni cordiali e distesi ma il segnale istituzionale non è da poco. Il prefetto, Armando Gradone, ha chiamato a rapporto questa mattina i capigruppo al Consiglio Comunale di Siracusa. Una riunione informale che arriva poche settimane dopo la conversazione con il presidente dell’assise, Armaro.
Gradone ha spiegato ai capigruppo come sia necessario operare al meglio per consentire all’istituzione di riguadagnare autorevolezza. E in questo – ha detto – diventa basilare una dialettica corretta e non esasperata. Insomma, basta gazzarre in Consiglio.
Gradone ha richiamato i consiglieri al rispetto delle parti pur nelle reciproche differenza, tra maggioranza e opposizione. Basta, poi, uso strumentale dei regolamenti causa spesso di forzature dialettiche o di impostazione che marcano sempre più la distanza tra l’istituzione Consiglio Comunale e l’opinione pubblica siracusana.
Non un rimprovero e neanche un rimbrotto. Piuttosto un autorevole intervento per aiutare la normale vita democratica all’interno del Consiglio. Il prefetto Gradone si è detto disponibile ad un nuovo incontro qualora i capigruppo volessero ancora e meglio approfondire i temi.




Lentini. Primarie del Centrosinistra, vince Zarbano: è lui il candidato sindaco del Pd

E’ Andrea Zarbano il vincitore delle primarie del centrosinistra di Lentini. E diventa, a questo punto, il candidato ufficiale per la corsa a palazzo di città. L’attuale vice del primo cittadino Alfio Mangiameli proverà a confermare Lentini città del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative di giugno.
Si è imposto per una manciata di voti – 20 per l’esattezza – su Maenza che non è andato oltre le 464 preferenze. Elevata l’affluenza, oltre 1.200 votanti con solito contorno di polemiche.
I complimenti a Zarbano arrivano dal segretario provinciale del Pd, Alessio Lo Giudice. “Ringrazio per il confronto serio e corretto che hanno garantito, anche gli altri due candidati, Angelo Maenza e Alfio Grimaldi”, dice Lo Giudice. “Adesso comincia la fase più difficile, in vista delle elezioni vere e proprie, in cui è necessario l’impegno di tutto il Pd, e della coalizione di centrosinistra, a sostegno del nostro candidato Andrea Zarbano. Il nostro partito ha il compito di raccogliere con entusiasmo e dedizione la sfida dell’amministrazione in una realtà complessa come quella di Lentini, sicuri della possibilità di mettere in campo competenza amministrativa e visione politica a servizio della comunità lentinese”.




Siracusa. Confindustria sotto assedio, i Verdi: "fine del sistema Marcegaglia, una stortura"

Confindustria Siracusa sotto assedio. Il caso Gianluca Gemelli, le indagini che sfiorano l’autorità portuale di Augusta e gli “antimafia” siciliani dell’associazione degli industriali bersaglio di critiche e attacchi neanche velati sui media nazionali che non risparmiano Ivan Lo Bello. “Il sistema Marcegaglia si schianta a Siracusa. Le mani sul porto di Augusta e il sogno di una piattaforma polifunzionale di rifiuti del gruppo Oikothen hanno scatenato un gioco di potere fuori misura”, dice Giuseppe Patti, consigliere nazionale dei Verdi. “Le notizie apparse sulla stampa in queste ore -aggiunge – meritano di essere ben metabolizzate dagli addetti ai lavori per produrre una lucida ed adeguata ricostruzione dei fatti. Ma è subito chiaro che Confindustria Siracusa e tutto il sistema che ruota attorno al polo petrolchimico di Melilli, Priolo, Augusta e Siracusa è ormai al collasso. Gli interessi in gioco sono tantissimi dai rapporti con le banche (Fondazione Banco di Sicilia, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Intesa) alle quote nei vari consigli di amministrazione, dal depuratore Ias (Industria Acqua Siracusana spa) alla Sac (Società Aereoporto Catania spa), non ultimo, e forse la causa di questo collasso, il riordino delle Camere di Commercio. L’acciaio e il petrolio i due grandi inquinanti, a causa del loro ciclo produttivo, sono arrivati a sporcare anche quegli organismi privati che si sono eretti a vere e proprie istituzioni. Il controllo della qualità dell’aria affidata a Confindustria Siracusa con la partecipazione nel Cipa (Consorzio Industriale Protezione Ambiente), il recentissimo Tavolo del Lavoro imbastito dalla Camera di Commercio e Confindustria contro l’istituzione di una Riserva coinvolgendo anche i Sindacati, Cgil in testa, sono esempi che noi Verdi abbiamo considerato da subito una stortura del sistema”.




Siracusa. Il Pd riprende a litigare, altro che pax per le amministrative

Sfratture e scontri sono di casa nel litigioso Pd siracusano. Una leadership forte e riconosciuta ancora non emerge e se nel breve volgere di qualche mese, in prossimità di elezioni, dovesse sorgere qualche lista civica fondata da transfughi democratici ci sarebbe poco da stupirsi. Pare quasi, anzi, finale annunciato.
Nuovo motivo del contendere, la convocazione della Direzione cittadina del partito sugli asili nido. Pippo Zappulla da una parte e Giancarlo Garozzo dall’altra siglano la spaccatura.
Il deputato nazionale evita giri di parole e parla di scelta “singolare, inopportuna, sbagliata”. Questo perché ha dato la direzione provinciale ha dato alla luce un documento unitario con cui si sancisce una pax fino alle amministrative evitando tensioni interne al partito prorpio quando, invece, “la gestione degli asili nido non suscita sentimenti di unità e rappresenta, invece, elemento di serie e profonde divisioni”, spiega Zappulla. Che ricorda anche le indagini aperte da diversi mesi dalla Procura della Repubblica di Siracusa sul tema e prossime alla conclusione con una ragionevole ipotesi di imminente conclusione del procedimento. “Sarebbe stato meglio evitare la discussione al momento, attendendo, invece, di avere elementi più chiari per sviluppare successivamente una valutazione maggiormente puntuale e precisa, senza esporre il partito” a figure barbine in caso di eventi contrari. “Non si deve esporre così pesantemente l’intero partito solo per difendere un assessore. In questi casi è sempre bene mantenere una grande cautela e affermare una equilibrata e salutare autonomia del partito rispetto alle scelte assunte da una amministrazione e dall’assessore competente”, insiste Zappulla. Bizzarra, poi per il deputato la circostanza che la direzione sia stata convocata il giorno dopo la seduta di Consiglio Comunale di Siracusa con all’ordine del giorno l’istituzione di un Commissione Consiliare di Inchiesta sulla gestione degli Asili Nido. “Ma non amo la dietrologia”.
A rispondere è Giancarlo Garozzo, sindaco di Siracusa ed elemento di spicco dei renziani siciliani. “Non avevo alcun dubbio sul fatto che l’onorevole Zappulla non partecipasse alla discussione nella direzione cittadina del Pd. Sino ad ora ha sempre declinato l’invito al confronto sulle tematiche da lui denunciate. Preferisce le conferenze stampa. Preferisce solo parlare senza ascoltare, ma chi parla senza nessun interlocutore non può mai essere smentito. Osservo che proprio l’onorevole Zappulla in più occasioni ha chiesto agli organismi del partito, anche pubblicamente, sulla stampa, di convocare l’amministrazione per fare chiarezza, salvo poi disertare costantemente il confronto”.
Quanto alle indagini, “ho grande rispetto per il lavoro della magistratura”, dice Garozzo. “Considerato che l’onorevole Zappulla, come qualunque altro cittadino, non può essere a conoscenza dello stato di procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, leggo con stupore che ipotizza la imminente conclusione delle indagini. Troppe volte la sfera giudiziaria è stata utilizzata strumentalmente e senza alcun fondamento, dagli avversari politici, come nel caso dell’ex sindaco Massimo Carruba. L’onorevole Zappulla fa riferimento ad eventuali decisioni della direzione cittadina del Pd. Continua a fare confusione tra politica e giustizia”.
Infine l’istituzione di una commissione consiliare: “Trovo ancora una volta scorretto il tentativo dell’onorevole Zappulla di condizionare le scelte dei consiglieri comunali del Pd rispetto alla richiesta di istituire una commissione consiliare di indagine su fatti e atti che sono già al vaglio della Procura. O pensa che la commissione sia superiore alla magistratura?”.




Siracusa. Nuovo ospedale, Prestigiacomo: "Difficile nella città che fa scappare gli investitori"

E’ argomento buono per tutte le stagioni: nuovo ospedale di Siracusa. Se ne parla da decenni senza però che si sia mai concluso nulla di concreto. E nel frattempo, il “vecchio” Umberto I si mostra sempre più inadeguato alle esigenze di medici, infermieri e pazienti.
Dopo l’inaugurazione di radioterapia, la convergente volontà di assessore regionale alla Salute, direttore generale dell’Asp e sindaco di Siracusa hanno autorizzato ad un cauto ottimismo. Se sarà confermata la disponibilità dei terreni alla Pizzuta, zona indicata nel Prg come sede del nuovo ospedale, e se ci saranno i pareri del caso al progetto presentato nel 2011 forse si farà un primo, deciso passo in avanti.
“Questa è una vicenda vergognosa”, esordisce la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo. “Ciclicamente si parla del nuovo ospedale e sembra quasi che si tiri fuori il tema perché la politica non ha argomenti per alzare l’attenzione dei cittadini. L’ospedale è in condizioni da terzo mondo e bisogna dare atto a chi vi opera che sono degli eroi. La politica locale è responsabile di una discriminazione perchè spinge chi ha le risorse ad andare fuori Sicilia per farsi curare”, l’affondo dell’ex ministro.
Eppure Siracusa oggi poteva avere già un nuovo ospedale. Una decina d’anni fa, la Pizzarotti – la ditta privata che ha costruito l’autostrada tra Siracusa e Catania – presentò un suo progetto: avrebbe costruito l’ospedale, senza un centesimo pubblico, e restaurato il Cinque Piaghe in Ortigia in cambio dell’area su cui sorge attualmente l’Umberto I. Vi avrebbe realizzato delle palazzine residenziali. “In quegli anni io mi battevo per realizzare il nuovo ospedale. La Pizzarotti aveva fatto qualcosa di simile in altre realtà italiane che così in due anni si erano dotate di strutture bellissime”, ricorda la Prestigiacomo.
“Fondi pubblici non c’erano, allora come ora. Poteva essere la soluzione. Ma tutti si scagliarono contro questa iniziativa. Dall’allora manager dell’ospedale alla politica siracusana. Tutti a dire che servivano soldi pubblici”, aggiunge.
“Certo – ammette Stefania Prestigiacomo – quando un privato fa un’offerta per un progetto di finanza ha la sua convenienza. Ma questo non avrebbe dovuto scandalizzare nessuno. Tutto il sito di corso Gelone sarebbe stato recuperato, trasformato in edilizia residenziale con case basse e con tanto di polmone verde”.
Oggi si ritenta la strada del finanziamento pubblico integrale. E vengono indicati i 110 milioni di euro del contenzioso Stato-Regione. “Sono soldi solo sulla carta, finti”, dice la deputata azzurra. “E’ una cifra complessiva che poi si distribuisce provincia per provincia. Solo un 10% è realmente monetizzabile e spendibile”. Per cui le risorse vanno cercate altrove. “E chi ha detto no a quella mia proposta oggi ha l’obbligo di battersi per trovare le risorse per fare finanziare l’ospedale. Abbiamo un ritardo storico. Si punti decisi a Palermo, queste cose si decidono in Regione non nei ministeri romani”.
Ma il bilancio regionale non è per nulla florido. “So che a stento pagano gli stipendi e buona parte dei fondi se ne va per il funzionamento della Regione stessa. Però se ci fosse la reale volontà politica di raggiungere questo obiettivo, le risorse si troverebbero”, le parole di Stefania Prestigiacomo.
Per l’esponente di Forza Italia, Siracusa ha comunque perso un’occasione. E si è trasformata negli anni “in una città dove si parla solo di stupidaggini e si fanno scappare tutti gli imprenditori pronti ad investire. Il caso Pillirina è eloquente. E poi si autorizza un ristorante in un piccolo gioiellino fotografato a livello internazionale come Calarossa, dove i siracusani banalmente fanno il bagno”, la cruda analisi della Prestigiacomo.
“Creare sviluppo e occupazione significa necessariamente utilizzare parte del territorio. ci sono tutte le leggi che consentono di fare le cose per bene. Quello della Pillirina era un progetto che poteva essere modificato, volendo”.




Stop al Cara di Città Giardino, diefront del sindaco di Melilli in Consiglio Comunale

Il Centro per richiedenti asilo di Città Giardino non si farà più. Ad annunciare il passo indietro è stato il sindaco di Melilli, Pippo Cannata, intervenuto ieri sera in Consiglio Comunale. In apertura dei lavori, il primo cittadino ha chiesto la parola. Ed ha spiegato all’aula come, alla luce della chiara volontà popolare contraria alla realizzazione della struttura nel territorio della frazione, la delibera con cui si avviava la creazione del Cara sarà revocata.
Soddisfatta l’opposizione ed anche il consigliere di maggioranza, Salvo Midolo, da subito contrario ad un nuovo centor per migranti a Città Giardino dove già esistono due strutture attive.




Siracusa. Bufera dopo la lettera di Armaro ai consiglieri comunali: "Così si fa sporca l'aula"

Polemiche, ieri, nell’aula consiliare “Vittorini”. La seduta era stata convocata dal presidente, Santino Armaro per affrontare il tema delle linee guida per la revisione del piano regolatore generale. Tema che è stato affrontato soltanto fino a quanto, la discussione sul primo emendamento illustrato dal presidente della commissione Urbanistica, Antonino Trimarchi, è venuto meno il numero legale. Si ricomincerà oggi pomeriggio, alle 18, in seconda convocazione. La prima parte della seduta ha, invece, riguardato la lettera inviata alcuni giorni fa dal presidente del consiglio comunale, Santino Armaro ai componenti dell’assise cittadina e, per conoscenza, al Prefetto, al Procuratore della Repubblica, e al dirigente della Digos, in cui si richiamavano “Gli obblighi della Legge 11/2015 e a maggiore produttività ed efficienza dei lavori delle Commissioni consiliari”.
A chiedere spiegazioni “Sulla nota e sulla sua trasmissione ad altri organi dello Stato perché ne va dell’onorabilità del Consiglio” è stata, con una mozione, Simona Princiotta. Al suo intervento sono seguiti quelli del consigliere Salvo Castagnino che ha parlato di “Tentativo di fare apparire sporca l’aula”; di Gaetano Firenze, che ha definito quello di Armaro “Un agire in maniera anomala”; mentre Cetty Vinci ha stigmatizzato l’invio per conoscenza agli organi istituzionali estranei al Comune, Salvo Sorbello ha chiesto invece notizie sulla mancata pubblicazione di decine di delibere; Elio Di Lorenzo ha definito la lettera di Armaro “Inopportuna” e l’intera vicenda “Causa di un grande disagio”; Enrico Lo Curzio ha parlato di “Mortificazione del Consiglio” invitando il presidente al ritiro dell’atto; per Carmen Castelluccio, invece, quella del presidente “E’ una lettera di grande rispetto verso il ruolo dei consiglieri”; di “Posizione indifendibile” ha parlato Luciano Aloschi che ha chiesto le dimissioni del Presidente; Gaetano Rabbito, dope avere rivendicato il ruolo del Consigliere e le competenze delle Commissioni, ha preannunciato le sue dimissioni da presidente della II Commissione; per Alberto Palestro, infine “Nessuna censura ai contenuti della lettera, ma sono sbagliati i destinatari”.
Nella sua replica il presidente Armaro ha precisato che la sua comunicazione voleva essere solo “Un richiamo ai colleghi e ai presidenti delle Commissioni per il rispetto delle norme e dei regolamenti, e per una maggiore trasparenza verso l’opinione pubblica. Non ho fatto denunce, e va dato atto a questo Consiglio di avere dimezzato i costi della politica”.
Dopo l’approvazione dei verbali della seduta del 10 luglio 2015, il Consiglio si è occupato della vertenza Versalis ed ha esitato a maggioranza il documento con il quale si fa voto ai Governi regionale e nazionale e alle rispettive deputazioni “Affinchè venga data serenità e sicurezza alle popolazioni amministrate, assumendo con urgenza e determinazione tutte le iniziative utili e necessarie per la salvaguardia degli investimenti e del livello occupazionale”. Prima della sua approvazione sono intervenuti il consigliere Salvatore Castagnino che, pur votandolo, ha definito il documento “Fumo negli occhi ed atto che non produrrà effetti, atteso che il Consiglio non ha alcun potere nei confronti della società. Occorre invece un deciso intervento delle segreterie politiche regionali e nazionali a tutela dei posti di lavoro”; Sonia D’Amico che ha definito il documento “Un atto che va votato a tutela dei lavoratori, molti dei quali siracusani” ricordando all’aula l’impegno “Assunto qualche settimana fa con sindacati e deputazione per dar man forte alla protesta”; e Gaetano Firenze che ha definito il documento “Non all’altezza della tradizione del Comune e non rispecchiante il dramma dei lavoratori. Siracusa deve essere alla guida del territorio in questa protesta: anche su questa battaglia – ha concluso – abbiamo perso l’ennesima occasione”.
La trattazione del punto sulle “Linee guida” è stato preceduto dalla richiesta del consigliere Castagnino sul diritto di presentare 11 emendamenti, dei quali era primo firmatario, depositati in aula in apertura di seduta, quindi oltre il termine del 21 marzo, che il Consiglio si era dato nella seduta precedente. “Ci sono due emendamenti della maggioranza presentati dopo questo termine- ha detto Castagnino-non capisco perché i nostri non possone essere accolti”. A dare ragione al consigliere, che in un primo momento si era visto respingere la sua richiesta da parte del presidente Armaro, è stato il Segretario generale, Danila Costa. Con la trattabilità di questi 11 emendamenti presentati dall’opposizione, il numero complessivo sale a 63.
I precedenti 52 emendamenti erano stati presentati dalla Commissione Urbanistica e dai consiglieri Trimarchi, Sorbello, Acquaviva e Salvo.




Spese pazze all'Ars, Bufardeci dovrà risarcire 65.000 euro

La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha condannato Titti Bufardeci al risarcimemto di 65.000 euro. Il pronunciamento per danno erariale riguarda l’inchiesta sulle spese pazze all’Ars. L’ex sindaco di Siracusa ed ex capogruppo di Grande Sud è stato chiamaato in causa per le spese relative a rimborso “missioni, alberghi, ristoranti e taxi” sostenute fra il 2011 e il 2012 da parte del gruppo all’Ars presieduto da Bufardeci. Sostenute per 20 mila euro, le pezze d’appoggio sono disponibili per circa 16 mila. Ma ci sono anche le consumazioni alla buvette dell’Assemblea regionale: 9.781 euro spesi fra il 2011 e il 2012 che però, secondo la difesa dell’ex parlamentare e oggi giudice amministrativo al Cga, sarebbero semplicemente spese di rappresentanza.
Nella lista anche rimborsi a colleghi del gruppo, compensi per l’attività di giornalista, per consulenza web e per collaborazione occasionale per ricerche connesse alla pubblicazione di un libro, oneri condominiali, spese postali e necrologi.




Siracusa. Il presidente Armaro richiama i consiglieri: "fate i bravi in Commissione"

Il tono è bonario. Ma se non è un richiamo, poco ci manca. Consiglieri comunali, fate i bravi se potete. Così sembra voler dire il presidente del Consiglio Comunale, Santino Armaro, nella sua formale lettera di invito a comportamenti integerrimi.
Armaro si rivolge in particolare alle Commissioni consiliari. Ricorda anzitutto l’obbligo di pubblicazione di tutte le informazioni relative a sedute, presenze e attività sul sito web del Comune. Cosa peraltro già richiesta in maniera ferma dal segretario generale. Poi invita a convocare le sedute con congruo anticipo e non all’ultimo momento e “preferibilmente per esprimere i pareri previsti dalla legge e dai regolamenti o per formulare proposte di iniziativa consiliare”. Da evitare, invece, i sopralluoghi perchè – ricorda Armaro – esistono già gli uffici preposti.
Meglio, poi, convocare le riunioni lontano l’orario di lavoro dei partecipanti, come prevede la legge regionale. Il presidente del Consiglio comunale invita anche al rispetto di quanto recentemente aggiunto al Regolamento delle Commissioni, ovvero che le riunioni settimanali non devono essere più di due, “fatte salve circostanze eccezionali”. E questo dopo che sono aumentate le presenze e i gettoni dopo un periodo di calmieramento post Gettonopoli.
Armaro chiede di essere informato se qualcuno si assenta per più di quattro sedute consecutive. Evidentemente per assumere i provvedimenti del caso.
Insomma, un vero richiamo agli obblighi del consigliere in Commissione. Perchè, a quanto pare, le cose bisogna ripeterle più di una volta per ottenere ascolto nei pressi del quarto piano di Palazzo Vermexio.