Noto. La rielezione di Bonfanti "salva" il Pd, l'assessore Marziano: "Bravo a tenere unita la coalizione vincente"

Tra i primi a conratularsi con Corrado Bonfanti per la sua rielezione c’è l’assessore regionale alla Formazione ed alla Pubblica Istruzione, Bruno Marziano. “La sua vittoria è frutto del buon governo della città dimostrato in questi ultimi cinque anni ed anche dell’abilità politica che ha avuto riuscendo a tenere unita una coalizione in cui il Partito Democratico è stato e continuerà ad essere parte attiva. In una tornata elettorale segnata a livello nazionale dal malcontento e dalle campagne elettorali finalizzate più a mietere vittime che ad affidare il governo delle città ai propri rappresentanti con senso di responsabilità, a Noto abbiamo assistito alla legittima riconferma di un primo cittadino che è stato scelto dai netini per ciò che ha fatto”.




Lentini. Amministrative: al ballottaggio vince Saverio Bosco, è il nuovo sindaco: "Capolavoro"

Il nuovo sindaco di Lentini è il giovane Saverio Bosco. Il 33enne farmacista, sostenuto da liste civiche unite sotto la sigla “Bosco Sindaco”, ha battuto al ballottaggio il suo avversario, Stefano Battiato. Per Bosco 5.138 voti. “Capolavoro”, il suo ermetico commento.
Pronta la squadra di assessori: Alessio Bufalino, Alessandra Cottone, Santi Terranova e Alessio Valenti.




Siracusa. Indagini e appalti, l'area Riformista del Pd insiste: "azzeramento della giunta per rilancio"

Lo aveva già detto il segretario provinciale del Pd, Alessio Lo Giudice, lo ripete l’assessore regionale Bruno Marziano. “Azzerare la giunta comunale per poi ridefinire con un’ampia condivisione nel partito e, soprattutto, nella città, l’identità e i contenuti del progetto politico per l’amministrazione del Comune di Siracusa”, dice il responsabile della Formazione e della Pubblica Istruzione regionale.
Marziano non nasconde la sua preoccupazione per le ultime vicende che hanno investito assessori, dirigenti e consiglieri comunali. “Se a ciò si aggiunge la percezione pubblica e mediatica che si ha di tali vicende a livello non solo locale, ma anche nazionale, la preoccupazione non può che aumentare”.
La lettura strettamente politica che Marziano dà è stringente: “sarebbe irresponsabile restare inerti e fare finta di niente e non comprendere la necessità di una reazione, mossa dall’unico obiettivo di restituire credibilità all’azione dell’amministrazione senza cedere a facili estremismi”.




Siracusa. Asili nido della discordia, la Scorpo mostra i muscoli e attacca a tutto campo

È una risposta articolata quella con cui l’assessore Rosalba Scorpo difende da ogni sospetto l’appalto studiato per gli asili nido. “La divisione in lotti nei bandi viene raccomandata dall’Anac al fine evitare fenomeni di corruzione”, spiega rispondendo implicitamente ai quesiti sollevati da Ezechia Paolo Reale che con Progetto Siracusa ha duramente attaccato il lavoro dell’amministrazione, alla luce delle indagini e degli “avvisi” partiti dalla Procura. “Reale, con quel che resta di Progetto Siracusa, dovrebbe evitare il maldestro tentativo di recuperare verginità politica scivolando su questioni che, dopo i dieci anni trascorsi nelle amministrazioni di destra che quel sistema hanno voluto e creato ad hoc, li ha visti protagonisti e direttamente coinvolti come assessori di settori nevralgici. A meno che non si voglia raccontare ai cittadini che gli affidamenti diretti e le proroghe, che lui ed i suoi sodali hanno avallato o consentito anche in qualità di assessori alle politiche sociali, siano avvenuti sempre e tutti a causa di altri o a loro insaputa o in chissà quale altra circostanza sovrannaturale. I fatti parlano chiaro: è stata la nostra amministrazione a porre fine a quel sistema perverso. Non per caso e non per volontà di un astratto qualcuno, ma per un preciso e quanto mai chiaro disegno politico che ha fin dall’inizio puntato ad una frattura netta con un passato che, nonostante Reale, vogliamo tenerci alle spalle”.
Poi il capitolo relativo ai fondi ministeriali Pac, questi “risultano inseriti quale quota parte di copertura dei costi di cui alla gara ad evidenza pubblica, relativamente allo stralcio di esercizio 2015, limitatamente a 2 dei 4 lotti. La programmazione complessiva dell’offerta del servizio è stata determinata dall’amministrazione, per gli 8 immobili di proprietà comunale, nel numero di 400 posti. Ciò in conformità sia alla capienza consentita per la tipologia di strutture dal decreto del Presidente della Regione Sicilia del 16/05/13, sia in analogia all’offerta prevista nell’anno 2013 sulla base della deliberazione di giunta municipale 68/14 pari a 408 posti nei 9 asili, di cui 2 privati, all’epoca erogatori del servizio per conto dell’ente”. Tecnicismi per addetti ai lavori che l’assessore Scorpo prova comunque a chiarire ulteriormente: “le motivazioni di una tale scelta si fondavano sull’opportunità di usare le risorse dei Pac per consentire il mantenimento dei livelli di servizio di nido e micro/nido a titolarità pubblica relativi al 2012/2013, cosa espressamente richiesta per la programmazione degli interventi nel bando ministeriale. Il Comune quindi, aveva come finalità principale un intervento di sostegno alla gestione tramite i fondi Pac per fare in modo che, con il mantenimento dei posti in strutture che già precedentemente operavano e l’inserimento di una nuova struttura come quella di via Svezia con capienza 24 posti, si mantenesse il livello originario di offerta di 408 posti nell’anno 2013. Lo scopo era quello di colmare il gap di iscrizioni tra il periodo 2012/2013 e il triennio precedente 2010/2012, periodo in cui la domanda aveva superato l’offerta. Ciò proprio alla luce dell’andamento decrescente della fruizione del servizio dal 2010 in poi che, non a caso, risulta espressamente indicata al punto 3.5 del bando ministeriale, così come richiesto e che non ha impedito per il Ministero di ritenere valida la programmazione proposta e finanziata”. Ma le iscrizioni hanno fatto invece registrare un trend negativo, con un calo sensibile e la scollatura tra quanto pagato (con il vuoto per pieno, ndr) e il servizio realmente elargito. “Le circostanze per cui tale intento programmatico non si è realizzato sono da ricercare nella crisi economica generalizzata della quale non si poteva avere contezza all’epoca della programmazione, la rinuncia alla fruizione del servizio di circa 91 soggetti dopo le iscrizioni da effettuare ogni anno entro il 31 ottobre e la impostazione del servizio non come mera assistenza sociale, ma anche azione educativo culturale”, la difesa della Scorpo.
Che spiega anche il costo, rivisto al rialzo, per le famiglie che ususfruiscono del servizio. “La rivisitazione delle rette di compartecipazione è stata necessaria, sia perché espressamente prevista nel bando ministeriale, sia per la necessità di integrare almeno in parte la copertura finanziaria del servizio sul bilancio comunale, incapace di sopportare integralmente l’onere a proprio carico. Tutto questo è comunque espressamente regolato per i servizi a domanda individuale, come l’asilo nido, che prevede la possibilità di copertura a carico dell’utenza nella misura minima del 36%”.
Non può mancare un acceno al sistema dei voucher. “L’amministrazione non ha mai utilizzato il sistema dei Voucher, bensì si è avvalsa dell’altra misura di intervento prevista dal finanziamento Pac e cioè l’acquisto posti presso strutture private accreditate all’albo regionale. Con delibera di giunta, nel mese di settembre 2015 è stato dato atto di indirizzo per il servizio di asili nido mediante la formula dell’acquisto posti di 53 posti, in attuazione di quanto indicato nella scheda progettuale Pac Infanzia. Per la precisione, 38 posti sono stati acquistati per il periodo 28/09/15 al 29/02/16 a Cassibile per continuare a garantire il servizio asili nido in una zona già coperta da precedente servizio a carico del Comune e sprovvista di strutture comunali e 15 posti a Siracusa”,dice nel dettaglio la responsabile delle politiche sociali.
“Tale servizio è stato affidato alla società cooperativa La Garderie che era l’unico ente accreditato. Tuttavia, rilevata la minore domanda, con una nota del 22/02/16, il dirigente pro tempore ha comunicato alla ditta la continuazione del servizio solo per la struttura di Cassibile fino al 30/06/16, cessando invece il servizio a Siracusa per i 15 posti dal 29/02/16”.
Ma le critiche non hanno risparmiato neanche il regolamento del servizio, presentao al Ministero. Sarebbe difforme da quello realmente utilizzato, l’accusa. “Bisogna cominciare col ricoradare che il finanziamento Pac riguarda non solo Siracusa ma tutti i Comuni del distretto per cui il Comitato dei Sindaci, nella seduta del 29/12/2014 con delibera n. 7, ha approvato il nuovo regolamento sulla gestione dei servizi di asilo nido, documento che è stato inviato presso il ministero per accedere ai fondi”. E gli stipendi ai dipendenti delle cooperative non sono mai rimasti bloccati per dicei mesi. “Per i lotti di gara il dirigente del settore Politiche Sociali ha già liquidato le mensilità di gennaio e febbraio 2016 e sta già predisponendo le liquidazioni ulteriori dei mesi di marzo e aprile. Le strutture private, invece, sono ferme al mese di dicembre perché gli uffici stanno strenuamente lavorando alla rendicontazione per poter avere erogati al più presto ulteriori fondi dal ministero e riportare alla normalità i pagamenti”.




Siracusa. Indagini su palazzo Vermexio, Garozzo: "noi abbiamo stoppato quel sistema di proroghe"

“Gli accadimenti che vedono indagate 12 persone, tra cui 3 consiglieri comunali, meritano una riflessione”. Dalla Cina, dove si trova per impegni istituzionali, il sindaco Giancarlo Garozzo preannuncia una conferenza stampa sul difficile momento di palazzo Vermexio, colpito da indagini e avvisi. Intanto, anticipa come “fermo restando il garantismo, che sempre deve essere forte e radicato nella cultura italiana e in special modo in quella siracusana, rilevo che i capi di imputazione parlano di affidamenti diretti, di accrediti a strutture e di proroghe. E sugli asili nido e gli impianti sportivi vorrei ricordare che è stata proprio la mia amministrazione a mettere definitivamente fine ad un sistema di proroghe di oltre 12 anni”, ribadisce il sindaco.
Che passa al contrattacco. “Oggi purtroppo è tempo di sciacalli. È tempo di chi rinnega quei consiglieri comunali avuti come colleghi di giunta e questo è il caso di Ezechia Paolo Reale e di Salvo Sorbello, assessori di amministrazioni di centrodestra tra 2002 e il 2012 che quel sistema hanno, evidentemente, condiviso”.
Quanto ai tre consiglieri comunali indagati, “fu forse un caso o forse fu per mancata condivisione che nessuno dei tre consiglieri oggi indagati abbia sposato la mia candidatura a sindaco, preferendo schierarsi in liste che sostenevano esponenti di centrodestra. Altri consiglieri provenienti da esperienze di centrodestra, al contrario, si candidarono a supporto del mio progetto politico. Esperienza che non rinnego e di cui vado fiero”.
Sarà, comunque, la magistratura a definire i contorni esatti delle vicende che agitano palazzo Vermexio. “Ho molto apprezzato le parole di un sostituto procuratore siracusano che sottolineava come le iniziative giudiziarie in essere non possono e non devono essere utilizzate come strumento di delegittimazione politica”.
Intanto scatta l’attesa per il 24 giugno, quando il sindaco Garozzo – dopo verifiche e approfondimenti in corso sulle inchieste – quelli che “a me appaiono i reali motivi delle ultime vicende”.




Siracusa. L'Udc chiede al Pd un tavolo di maggioranza: "momento della responsabilità"

Movimenti anche all’interno della maggioranza dopo i nuvoloni che si sono addensati su palazzo Vermexio. Se l’opposizione ha già presentato la mozione di sfiducia con Sistema Politico e Progetto Siracusa, anche l’Udc – che sostiene la giunta di centrosinistra – si interroga. “Gli ultimi accadimenti espongono l’intera classe dirigente, la politica tutta ma soprattutto Siracusa a contraccolpi troppi violenti e ci spingono verso riflessioni attente e coraggiose per evitare che l’immagine del consiglio, della giunta e della città vengano ulteriormente lesi”. Quasi un anticipo della possibilità di chiamarsi fuori dalla giunta – con l’assessore Scrofani, che è anche segretario provinciale del partito di centro – e togliere il sostegno al Pd, sempre più isolato.
“Nell’attesa che la magistratura, verso il cui operato poniamo stima e la massima fiducia, possa fugare ogni dubbio su tutte le questioni nel più breve tempo possibile abbiamo convocato la direzione dell’Udc per analizzare con il più alto senso di responsabilità lo stato delle cose e la linea politica da mettere in campo”.
Oggi a pranzo, quindi, lo scudocrociato potrebbe servire un piatto indigesto per la giunta Garozzo. “Tutte le forze di centrosinistra, ai vari livelli di responsabilità, si riuniscano per esaminare e valutare ciò che recentemente sta vivendo la politica siracusana nel suo complesso con riferimento alle vicende giudiziarie che stanno caratterizzando questo squarcio di consiliatura”, l’invito del segretario provinciale Udc.




Siracusa. Sistema Politico e Progetto Siracusa presentano la mozione di sfiducia

I consiglieri comunali Massimo Milazzo e Fabio Rodante di “Sistema Politico” insieme a Salvo Sorbello di “Progetto Siracusa”, consultati i rispettivi gruppi politici e il portavoce di “Progetto Siracusa” Ezechia Paolo Reale, hanno depositato e fatto protocollare stamani agli atti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Siracusa una mozione di sfiducia, nei confronti del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo.
I tre consiglieri comunali, “in un momento di enorme difficoltà economica e sociale di Siracusa ritengono gravissima la miscela di stasi amministrativa della giunta Garozzo e di perdita di fiducia dei cittadini siracusani verso i principi di eticità, di imparzialità, di trasparenza e di buon andamento, che devono sempre connotare l’azione e l’immagine dell’ente pubblico territoriale”.
Una perdita di fiducia legata – spiegano – alle continue notizie di inchieste giudiziarie a carico di amministratori, di dirigenti e di stretti collaboratori del sindaco.
I firmatari della mozione di sfiducia ritengono che “siano venute a mancare le condizioni di legittimazione di sindaco ed assessori” e pertanto bisogna restituire ai cittadini “il compito di scegliere tramite le elezioni i loro nuovi rappresentanti”.
Massimo Milazzo, Fabio Rodante e Salvo Sorbello rivolgono un pubblico invito a tutti gli altri consiglieri comunali: “aderite alla mozione di sfiducia sottoscrivendola, affinché si dia luogo alla cessazione dalla carica del sindaco, della giunta e del consiglio comunale”.




Siracusa. L'autocritica Pd e il silenzio del resto della politica. Lo Giudice: "Azzerare la giunta"

Mentre il “caso” Siracusa irrompe sulle prime pagine dei quotidiani nazionali, sorprende il silenzio della politica locale. Ad intervenire è stato il solo Pd, il partito nella bufera dopo gli avvisi recapitati a Cafeo e Foti. Nessuna parola in pubblico da tutti gli altri partiti e movimenti che, pure, non sono stati avari in richieste di dimissioni di questo o di quell’assessore nei giorni scorsi.
L’autocritica (politica) del Pd provinciale sorprende nelle proporzioni. Il segretario Alessio Lo Giudice, intevenendo al telefono su Fm Italia, non usa mezze misure. “Chiederò al sindaco Garozzo di azzerrare la giunta per rilanciare l’azione amministrativa”, spiega mentre sta raggiungendo Palermo dove incontrerà il segretario regionale, Fausto Raciti. Il giovane segretario è pronto a precipitarsi a Siracusa per la direzione provinciale che verrà convocata tra domani e dopodomani. “E ovviamente mi aspetto che il sindaco, che ho invitato, partecipi”, dice Lo Giudice ricordando così tra le righe come le comunicazioni tra l’amministrazione Pd e il partito non siano state sempre fluide. La sensazione è che l’occasione sia buona anche per una resa dei conti “contro” i renziani plenipotenziari sin qui.
Quanto al silenzio di tutte le altre componenti locali, Alessio Lo Giudice parla di “corresponsabilità politica”. E si riferisce in particolare ai consiglieri comunali, lasciando libertà di coscienza a quei rappresentanti Pd che volessero fare un passo indietro da una assise sin troppo chiacchierata, da Gettonopoli in avanti. “Certo che giustificare all’opinione pubblica quel no alla istituzione di una commissione sull’appalto degli asili nido risulta oggi difficile…”, aggiunge sibillino.
Tra i primi a rispondere alle parole di Lo Giudice è il consigliere comunale Elio Di Lorenzo, esponente di maggioranza ma non del Pd. “Un dirigente di partito sa che questo è il momento del silenzio”, attacca diretto. “Il problema è tutto interno al Pd. Lo Giudice dovrebbe risparmiarci questi giochetti. Non si può chiedere solo l’azzeramento giunta – insiste Di Lorenzo – il partito democratico ha presidiato tutte le presidenze delle commissioni consiliari. Se il Pd si è messo in testa di voler dirigere la città come fatto fino ad oggi, io mi chiamo fuori dalla maggioranza. Ma non faccio appello ai consiglieri non Pd di dimettersi. Lo Giudice lo chieda ai suoi iscritti ed ai suoi dirigenti, non agli altri”.




Siracusa. Ezechia Paolo Reale: "dimissioni del sindaco o sfiducia in Consiglio"

Le parole di Alessio Lo Giudice, segretario provinciale del Pd, non piacciono al portavoce di Progetto Siracusa, zechia Paolo Reale. “Evidentemente fa confusione quando chiede a tutti i consiglieri comunali di Siracusa di assumersi le proprie responsabilità”, esordisce Reale.
“Al mercato degli accordi e degli affari i gestori del potere non hanno avuto successo con noi di Progetto Siracusa. Noi abbiamo rinunziato ai gettoni presenza per le commissioni molto prima che scoppiasse il caso gettonopoli e abbiamo votato contro la delibera del Consiglio Comunale di sanatoria dei gettoni di presenza. Noi abbiamo chiesto, ascoltati con sufficienza ed arroganza da chi aveva la forza dei numeri, che si facesse chiarezza sugli asili nido nelle sedi politiche e abbiamo proposto la commissione d’inchiesta su tale argomento, con tanta alterigia respinta dalla maggioranza. Noi abbiamo illustrato e reso pubblica la carenza di trasparenza nella gestione dei contributi alle associazioni. Noi abbiamo fatto tanto altro, su ogni argomento, per far comprendere a chi comanda quale avrebbe dovuto essere la giusta strada da seguire per il bene della città”, elenca.
Pertanto l’invito alle dimissioni andrebbe rivolto, per Reale, “nominativamente agli assessori della giunta a guida Pd ed ai consiglieri comunali della sua maggioranza. Non certo a noi”.
Ma non è con le dimissioni di chicchessia che si risolverebbe il problema. Di questo ne è convinto Ezechia Paolo Reale. Perchè chi si dimette verrà sostituito “e si riprenderà daccapo con litigi e finti litigi per la spartizione del potere. Noi non vogliamo potere e siamo pronti a lasciare il Consiglio Comunale, anche domani, ma solo dopo aver votato la sfiducia al sindaco ed aver restituito la parola agli elettori”.
Le alternative per Progetto Siracusa sono due: “le dimissioni del sindaco o la sfiducia votata dal Consiglio Comunale, non riunioni interne di partito per verificare i nuovi equilibri di potere interno ai quali la città è del tutto indifferente”.




Siracusa. Il consigliere Milazzo si appella al Consiglio Comunale: "sfiduciare il sindaco"

Il consigliere di opposizione Massimo Milazzo, dopo le recenti inchieste che hanno toccato palazzo Vermexio ed i loro primi sviluppi, chiede che si torni a votare. “La stagione amministrativa del sindaco Giancarlo Garozzo e dei suoi alleati ha creato un evidente problema di moralità e un problema di fiducia dei cittadini verso l’istituzione comunale”, dice pacato.
“In un momento di grave stagnazione della vita economica e sociale di Siracusa, la stagione politica di Garozzo ha dato luogo ad un’inaccettabile miscela di stasi dell’azione amministrativa, di riciclaggio di vari personaggi provenienti da ambienti del centro destra, di scandali e di inchieste giudiziarie a raffica”, il giudizio dell’esponente di Sistema Politico.
“Rinnovo il mio invito al Consiglio Comunale: sfiduciare il sindaco Garozzo e poi dimettersi. Gli elettori siracusani decideranno, come è giusto che sia, chi debba tornare o meno a Palazzo Vermexio. Ridare adesso la parola agli elettori è in vero l’unica via per tutelare l’immagine pubblica di Siracusa e al contempo salvaguardare la fiducia dei siracusani nella serietà, nell’eticità e nel disinteresse dei loro rappresentanti”.