Siracusa. La politica nella tempesta, l'Udc: "Segnale di allarme, pagina triste per la città"

Anche l’Udc siracusano prende le distanze dagli ultimi avvenimenti che stanno gettando ombre pesanti su parte della politica. Il commissario provinciale, Gianluca Scrofani, parla di “un segnale di allarme verso cui non possiamo certamente rimanere inermi nè silenti. Una pagina triste per la città e per la politica che a mio avviso deve  reagire con determinazione assumendo posizioni chiare”.
La sferzata del giovane assessore della giunta Garozzo, alla guida dello scudocrociato siracusano, è diretta ad una politica “miope, autoassolvente e autoreferenziale attraverso compensazioni occupazionali o affaristiche”. Poi una difesa dell’attuale azione amministrativa cittadina, che è stata capace – per Scrofani – di trascurare “gli equilibrismi interni ai partiti che hanno sempre prodotto uno stallo politico e amministrativo. Questa classe dirigente paga certamente lo scotto di errori amministrativi che provengono da lontano e paga  la lentezza di una contraddizione burocratica che frena spesso l’azione  politica.L’azione amministrativa è stata ispirata alla discontinuità, alla trasparenza degli atti ed alla tutela territoriale ed ambientale”.
Il commissario provinciale dell’Udc invita poi ad abbassare i toni. “La città ha certamente bisogno di un radicale impegno che veda non contrapposizioni gridate e abbaglianti ma uomini operosi al servizio e a tutela del bene pubblico nel pieno rispetto del dibattito democratico e dell’osservanza delle leggi”. Nessun commento sulla necessità di dimissioni o altri provvedimenti verso i vari indagati, dibattito che inizia a prendere piede nel calderone politico. Solo un generico attestato di stima verso la magistratura “che farà presto luce sulle questioni che hanno coinvolto alcuni consiglieri comunali”.




Siracusa. Pressing politico, pezzi di Pd e Progetto Siracusa chiedono le dimissioni di Sullo

Pressing politico-mediatico su Leone Sullo, presidente del Consiglio Comunale di Siracusa. La notizia del suo coinvolgimento in una indagine per favoreggiamento, spinge Turi Raiti (Pd) e Ezechia Paolo Reale (Progetto Siracusa) a chiederne apertamente le dimissioni.
“Credo che bisogna avviare da subito una discussione all’interno dei gruppi consiliari ed in modo particolare dei gruppi di maggioranza e primo fra essi di quello del Partito Democratico per indicare ed eleggere un nuovo presidente di garanzia”, dice senza mezzi termini Raiti che si rivolge al segretario provinciale del partito, Alessio Lo Giudice, a cui chiede “di avviare tutti i percorsi necessari, in raccordo con il sindaco ed il capogruppo del Pd, affinché, in tempi rapidi, venga eletto un nuovo presidente del Consiglio Comunale di Siracusa che sia in grado di salvaguardare le istituzioni con efficienza e trasparenza”, fermo restando – spiega Raiti – che Sullo potrà dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli nelle sedi opportune.
Anche Progetto Siracusa chiede la testa di Sullo, con Ezechia Paolo Reale garbato ma deciso. “E’ suo obbligo morale, per amore della città, lasciare subito il Consiglio Comunale”, scrive in una lunga nota nella quale sottolinea il degrado morale in cui paiono essere precipitate le istituzioni siracusane. “I singoli episodi e le singole responsabilità saranno accertate dall’Autorità Giudiziaria ma dell’immagine deformata e deformante, che fa vergognare di essere cittadini di Siracusa, qualcuno deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità”, insiste Reale. Che poi attacca il segretario del Pd, che “non ha trovato altra linea di difesa del suo partito se non quella che le indagini in corso riguarderebbero guasti sorti durante le precedenti amministrazioni e creati da persone elette nel centro destra. Evidentemente crede che i siracusani abbiano memoria cortissima o scarsa intelligenza. Farebbe bene a contare quanti tra gli attuali consiglieri comunali, oggi fedelissimi del sSindaco Pd ed eletti nelle liste che lo hanno supportato, hanno ricoperto in precedenza incarichi con il centrodestra. Sarebbe sorpreso lui, non noi. Tutti sanno che i consiglieri a vario titolo coinvolti nelle vicende giudiziarie fanno oggi parte della maggioranza che sostiene il sindaco e che tre di essi lo hanno appoggiato, con i loro partiti di centrodestra, sin dal ballottaggio”.




Siracusa. Le indagini che scuotono Palazzo Vermexio: Zappulla e Princiotta pronti a nuove rivelazioni

Nuovi dettagli sulle indagini che si sono abbatute sull’affidamento di alcuni servizi comunali verrano svelati a breve. All’attacco tornano Simona Princiotta, la consigliera comunale che per prima aveva denunciato irregolarità, e il deputato nazionale del Pd, Pippo Zappulla, che tra mille attacchi ha difeso le mosse della consigliera.
I due hanno convocato la stampa per domattina. E questa volta non sarà la solita conferenza per lanciare sospetti e segnalare pecche amministrative. I due sarebbero in possesso di documenti e materiale probatorio tale da far tremare il quarto piano di palazzo Vermexio, dove usualmente si riunisce il Consiglio Comunale. Vicende ulteriori e parallele a quelle oggi di dominio pubblico, pare.
Intanto sorprende l’assordante silenzio dei consiglieri comunali che non hanno speso neanche una parola di commento sugli ultimi fatti, nonostante siano solitamente prodighi di comunicati stampa anche sui sensi vietati. Nè solidarietà, nè condanna, nè richiesta di chiarimenti o altro.
Eppure Guardia di Finanza e magistratura hanno avviato controlli e indagi su temi e servizi di primo piano, transitati in Consiglio Comunale. Un dirigente e tre consiglieri hanno subito perquisizioni e atti consequenziali. E altre ombre pare stiano addensandosi sul presidente del Consiglio Comunale, che proprio Princiotta e Zappulla chiameranno in causa direttamente, aprendo un nuovo filone di inquietanti sospetti.




Siracusa. Asili nido comunali, affidamento nella bufera: nuove accuse in Consiglio Comunale

Nella tempesta l’affidamento del servizio degli asili nido. La Procura e la Guardia di Finanza hanno puntato le loro attenzioni su quanto avvenuto negli ultimi anni mentre intanto arriva una nuova denuncia. All’attacco, ancora una volta, la consigliera comunale Simona Princiotta che già in passato aveva avanzato sospetti e dubbi.
“Due delle società che si sono aggiudicate l’appalto di gestione degli asili nido comunali non hanno prodotto un Durc positivo ma beneficiano anche oggi di un affidamento provvisorio”, spiega. Una novità emersa durante una delle ultime riunioni della seconda commissione consiliare a cui hanno partecipato il dirigente dell’Ufficio Appalti e Contratti, Loredana Caligiore, e il responsabile unico del bando di gara sulla gestione degli asili nido, Rosario Pisana.
“Durante quella seduta di commissione è stato messo a verbale come si sia proceduto all’affidamento del servizio senza aver prima verificato il Durc e di aver inviato alle sopracitate società una lettera contenente un invito ad una regolarizzazione postuma della loro posizione contributiva entro 7 giorni”.
Decisioni che sarebbero in contrasto con le indicazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che invece ha puntualizzato come “…la regolarità contributiva costituisce condizione di ammissione alla gara, e il suo difetto alla data di scadenza del termine di presentazione dell’offerta, comporta l’esclusione del concorrente non adempiente, non potendo valere la regolarizzazione postuma…”.
Il principio dell’urgenza di procedere all’affidamento non sarebbe applicabile al caso concreto, aggiunge ancora Simona Princiotta, perchè “per un verso i vecchi gestori erano in proroga da 12 anni mentre per un altro verso, nel bando di gara venivano riconosciuti 5 punti per le società che dichiaravano di assumere il personale già in forza, e tutte le società concorrenti avevano dichiarato di accettare. La suddetta dichiarazione faceva così venir meno qualunque rischio di incidenza di fermo anche temporaneo del rapporto educatore/bambino”.
Sulla scorta di questi elementi, la consigliera comunale ha presentato una interrogazione con la quale chiede all’amministrazione comunale “quali sono stati i motivi urgenti per cui si è proceduto ad un affidamento provvisorio; per quale motivo non sono state eseguite tutte le verifiche sulla regolarità contributiva e perchè non si è proceduto all’immediata revoca e/o sospensione dell’affidamento provvisorio”.
Simona Princiotta oggi ripeterà in aula le sue accuse, durante la seduta di Consiglio Comunale. Accuse peraltro già inviate anche alla Procura.




Siracusa. Sindaci contro: Garozzo e Visentin sulla bocciatura regionale della "variante"

Le reazioni della politica dopo la bocciatura della variante della bellezza non si fanno attendere. La reazione di Palazzo Vermexio si traduce in un ricorso al Tar. Lo annuncia il sindaco, Giancarlo Garozzo, all’epoca dell’approvazione di quell’atto capogruppo del Pd che in Consiglio Comunale lottò per la variante. “Dal nostro punto di vista, il decreto del direttore generale dell’assessorato regionale al Territorio non modifica i termini della questione. Essendo all’epoca capogruppo del Pd – afferma i – ricordo a tutti che, una decina di giorni prima del voto in Consiglio, la Regione aveva già deciso e avviato l’iter per la realizzazione della riserva in quell’area. La nostra decisione, dunque, si muoveva lungo quella linea e la rafforzava. Se la Regione ha cambiato indirizzo rispetto al passato, non è un nostro problema e per questo motivo, dopo un confronto con il nostro dirigente dell’Ufficio legale, ho deciso di impugnare un decreto che, invece, ha tutta l’aria di volere scaricare sui consiglieri comunali le conseguenze dei contenziosi dei privati”.
Rompe il silenzio l’ex sindaco Roberto Visentin, in carica quando il Consiglio Comunale approvò quell’atto. “Venni definito un cementificatore, invece stavo dando il giusto spazio al diritto maturato da un privato”, la sintesi del suo pensiero espresso in una lunga lettera.
“L’annullamento non mi provoca certo soddisfazione, anzi sono triste perchè così il rischio è che a pagare siano i siracusani. Bastava un bravo studente in giurisprudenza per capire che la richiesta del Consiglio Comunale dell’epoca non poteva essere evasa in termini positivi. Nonostante tutto però – ricorda ancora Visentin – l’opposizione sotto la guida dell’attuale sindaco e del compianto Di Giovanni volle andare avanti lo stesso e visto che la mia Amministrazione non avrebbe mai formulato una proposta in tale senso, ha scritto di sua iniziativa la delibera che oggi viene annullata dalla Regione e sulla quale ancora una volta in aula gli uffici comunali hanno espresso parere negativo”.




Anche i presidenti delle Circoscrizioni siracusane all'Ars: "ripristinare i Quartieri"

I presidenti delle Circoscrizioni di Cassibile, Belvedere e Neapolis insieme ad altri omologhi siciliani, sono stati ascoltati oggi in audizione dalla commissione Affari istituzionali all’Ars. Argomento verificare la volontà politica di ripristinare le Circoscrizioni, recentemente soppresse in Sicilia ad eccezione di quelle delle Città metropolitane.
“Ai parlamentari regionali- dichiarano i presidenti presenti Pantano, Culotti e Romano – abbiamo rappresentato il ruolo delle Circoscrizioni come anello di congiunzione tra territorio ed Amministrazione comunale. Devo dire che su questo, da parte dei presenti, si è registrata un’ampia condivisione ed è stato preso impegno per la predisposizione di un ddl da sottoporre all’Ars per il ripristino delle Circoscrizioni in Sicilia”.
A margine dell’incontro è intervenuto anche il coordinatore dei consigli di circoscrizioni di siracusa, Fabio Rotondo, che abbracciando in pieno la battaglia per la loro salvaguardia ha confermato come la fine dei quartieri rappresenterebbe anche una forte limitazione della democrazia.




Siracusa. Acqua, distacchi ai morosi: il Movimento 5 Stelle dice no. Siam: "Tutto regolare"

Siam ha annunciato nei giorni scorsi i distacchi per morosità ad utenti privati e commerciali. E il Movimento 5 Stelle alza la voce, con il deputato regionale Stefano Zito. “Decisione gravissima e lesiva della dignità dei siracusani. Purtroppo, si trovano a dover far fronte ad un carico fiscale, soprattutto locale, elevatissimo e assolutamente sproporzionato rispetto ai servizi erogati”, la posizione dei pentastellati.
“Si parlava di gestione pubblica e poi il servizio è stato affidato ad una società privata, a differenza di quanto avvenuto in tutti gli altri Comuni della provincia che invece hanno riportato in house e reso pubblica l’acqua”, ricorda Zito.
“Grave l’avvio dei distacchi per morosità agli utenti privati e commerciali, laddove tali morosità siano state riscontrate nei nuclei familiari in difficoltà e soprattutto nelle fasce più deboli della società”, ripete il deputato regionale.
Il M5S torna a chiedere il ritorno alla gestione pubblica del servizio. “E debbono essere reintegrati tutti i lavoratori Sogeas e Sai 8, almeno in numero necessario allo svolgimento di tutte le attività tecnico-amministrative”.
Ma i 5 Stelle puntano anche ad una riduzione delle tariffe idriche e alla rimodulazione dei termini di pagamento, “nel rispetto del principio cardine che si riducano le tariffe ma che tutti paghino per il servizio che viene erogato”. Una rimodulazione che dovrebbe partire da subito per Zito con rateizzazioni in 120-150-180 giorni dall’accordo condiviso con il debitore.
Per i pentastellati necessario anche l’avvio di investimenti che possano condurre “ad un netto miglioramento del servizio garantendo, peraltro, la totale potabilizzazione dell’acqua”.
Viene poi chiesta l’applicazione della legge regionale 16/2015 che indica come l’acqua “non utilizzabile per fini alimentari dovrà avere una tariffa scontata del 50%”. I 5 Stelle stanno facendo effettuare delle analisi microbiologiche sulle acque prelevate in vari punti della città “per stabilirne la reale potabilità e l’idoneità della stessa per fini esclusivamente alimentari”.
Pronta la replica della Siam che, con una nota diffusa in mattinata, “precisa che l’iter è quello previsto dal regolamento comunale , operando  il limitatore di erogazione per tutti gli utenti domestici, come previsto dalla legge (quantitativo minimo di 50 litri nelle 24 ore) che consenta una diminuzione di portata e non la chiusura dei rubinetti, che invece avverrà per le utenze commerciali.
Finora-aggiunge la società che gestisce il servizio idrico integrato nel capoluogo e a Solarino- si è provveduto al distacco di poche unità solo commerciali, che comunque si stanno mettendo in regola, su circa un migliaio di solleciti con raccomandata, inclusi quelli dovuti al Comune, per il quale Siam a seguito di un protocollo d’intesa provvede alla riscossione”. In merito alle tariffe, infine,  la Siam puntualizza di applicare quelle imposte dall’Ato idrico e successivamente scontate dal Comune di Siracusa”.




Siracusa. Stefania Prestigiacomo "benedice" la nascita del movimento Evoluzione Civica

Investitura autorevole per il movimento Evoluzione Civica. Arriva dalla parlamentare Fi, Stefania Prestigiacomo. “Plaudo alla nascita del movimento politico di carattere civico, frutto positivo del risveglio dei siracusani che non si rassegnano e intendono impegnarsi per il riscatto della città”, scrive in una nota l’ex ministro dell’Ambiente.
“Forza Italia con i suoi militanti e dirigenti intende contribuire lavorando con rispetto, spirito di condivisione e massima apertura per costruire un fronte alternativo a questa amministrazione vacua, subalterna a logiche opache e inconcludente che accolga quante più energie possibili, per un progetto di rinascita vera della città”.
Per Stefania Prestigiacomo si sta assistendo a Siracusa ad “totale paralisi dell’azione amministrativa sui temi dello sviluppo della città. Manca un dibattito vero, trasparente sui temi chiave per tracciare il futuro. Ma dopo un lungo periodo in attesa di risposte, di iniziative e di progetti mai arrivati la città sta rialzando la testa”.
La parlamentare di Forza Italia è convinta che sia finita “la luna di miele, i siracusani hanno capito che per oltre un anno si è andati avanti grazie alla programmazione delle amministrazioni passate e che nulla, nulla di nuovo è stato nemmeno immaginato per traghettare la nostra bellissima città fuori dalla crisi economica”.




Siracusa. Conto consuntivo 2014, "disco verde" del consiglio comunale

Approvato, dopo due ore di dibattito, il conto consuntivo 2014 di palazzo Vermexio. Il “via libera” è arrivato al termine della seduta di ieri del consiglio comunale, che ha approvato lo strumento economico e la sua immediata esecutività  con 22 si e 6 no.
Il documento sulla gestione economico-finanziaria dell’Ente, approvato dalla Giunta il 30 aprile scorso, ha avuto un lungo iter anche per effetto della riforma sulla contabilità entrata in vigore a inizio anno e che ha costretto i dirigenti dei settori ad analizzare tutte le voci di bilancio. Proprio per effetto delle riforma, l’atto votato ieri tornerà adesso in Giunta per essere adeguato ai nuovi principi contabili.
Il consuntivo, che doveva essere approvato entro il 24 ottobre e per il quale la Regione aveva nominato un commissario ad acta, era arrivato in aula con il parere favorevole dei revisori dei conti e della commissione Bilancio. Il presidente dell’organismo consiliare, Alessandro Acquaviva, ha chiarito che i dati forniti dagli uffici sono stati analizzati dettagliatamente e che risultano soddisfatti gli equilibri di bilancio. Polemiche da parte dell’opposizione. La relazione introduttiva è stata del ragioniere generale, Giorgio Giannì. Il Comune ha chiuso il 2014 con un avanzo di amministrazione di 42,4 milioni di euro, frutto della differenza tra residui attivi (tuttavia non tutti sicuramente esigibili) e residui passivi. Le entrate sono state pari alle uscite, 136 milioni 478 mila 166,11 euro, ma bisogna registrare un maggiore ricorso alle anticipazioni di tesoreria per circa 400 mila euro. Inoltre, la gestione finanziaria ha consentito di rientrare nel patto di stabilità per circa 3 milioni e di avere un netto patrimoniale con il segno positivo.
Tuttavia, l’avanzo di amministrazione non è tutto nella disponibilità dell’Ente. Diciannove milioni, infatti, vanno a costituire il fondo per i crediti di dubbia esigibilità; 6 milioni sono a destinazione vincolata (stabilizzazione dei precari e contributi per il recupero degli stabili privati in Ortigia). I restanti 17 milioni, su decisione della Giunta, restano bloccati in vista delle pendenze giudiziarie in corso e le relative spese legali. In ogni caso, ha spiegato Giannì rispondendo a una domanda della consigliera Cetty Vinci, le norme limitano l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione prioritariamente: ai debiti fuori bilancio; agli investimenti; alle spese correnti di carattere non continuativo.
Il confronto politico è stato aperto da Salvatore Castagnino che ha stigmatizzato l’assenza del sindaco, del vice, di gran parte degli assessori e dei dirigenti “chiamati a fornire i chiarimenti necessari”. Castagnino ha parlato di comportamenti che “mortificano il Consiglio” e ha annunciato l’immediato abbandono dell’aula in segno di protesta.
Cetty Vinci ha contestato all’Amministrazione gli scarsi risultati ottenuti nella lotta all’evasione tributaria, con la quale si riuscirebbe a recuperare solo la metà della tasse non pagate, e l’accresciuto ricorso alle anticipazioni di tesoreria. Poi ha evidenziato gli scarsi tagli rispetto alle previsioni, specie per le utenze telefoniche.
Per Salvo Sorbello “quello del 2014 è il consuntivo dei record negativi”, facendo riferimento ai tempi lunghi per l’approdo in aula, all’aumento del prelievo fiscale e alla scarsa raccolta della tassa di soggiorno, circa la metà delle previsioni. Poi ha evidenziato l’assenza dal fascicolo dei bilanci delle società partecipate. Su questo punto, i ragioniere generale ha evidenziato che non si tratta di documenti dei quali sia prevista obbligatoriamente la presenza e che gli atti in possesso degli uffici sono stati comunque depositati. Giannì ha risposto anche sul prelievo tributario affermando che la cifra più alta iscritta a bilancio è dovuta anche al fatto che dal 2014 nella stessa voce si aggiunge il contributo erariale proveniente dallo Stato, chiamato Fondo di solidarietà comunale.
Infine, Simona Princiotta ha chiesto un breve rinvio della seduta vista l’assenza dell’aula del sindaco, di molti assessori e del presidente dei revisori dei conti. Per la consigliera sarebbe stato utile avere chiarimenti e notizie dirette sulle procedure di spesa, specie in riferimento alla tassa di soggiorno per la quale non sarebbe stata rispettato il criterio della spesa in dodicesimi. Princiotta ha inoltre chiesto al presidente del consiglio comunale, Leone Sullo, di essere più risoluto nel pretendere la presenza in aula della Giunta e dei dirigenti durante le sedute.
La proposta di rinvio è stata bocciata con 16 no, 7 sì e 5 astensioni.
Il consiglio tornerà a riunirsi domani alle 9,30 per il question time. Sono state presentate in tutto 12 interrogazioni.




Augusta. Il destino della Port Authority, il territorio serra le fila in difesa dello scalo megarese

“Risposte interlocutorie, che destano timori. Necessaria la mobilitazione del territorio”. Così il deputato nazionale Pippo Zappulla commenta le risposte che il ministro Del Rio in merito “alla sede della nuova Autorità Portuale non ad Augusta. Conforta ed è inutile negarlo-prosegue il parlamentare del Ps-  che il ministro ribadisca la scelta dei porti Core quali sedi delle nuove autorità portuali ma le tante, troppe voci in giro legittimano timori e preoccupazioni. Queste risposte ancora interlocutorie impongono, a mio avviso, di tenere alte la vigilanza, l’iniziativa e la mobilitazione del territorio”. L’esponente di maggioranza ritiene indispensabile “puntare sul Sistema Portuale della Sicilia Sud-Orientale, con Augusta sede naturale della nuova Autorità, per traffici, dimensioni, potenzialità e perché è inserita tra i 14 porti italiani classificati Core in Italia e In Europa. Quindi, non ‘contro’ ma ‘per’ propongo i consigli comunali di Augusta, Priolo Melilli, Siracusa convocati congiuntamente in seduta straordinaria e aperta alle rappresentanze parlamentarie e forze sociali da tenere simbolicamente sulle banchine del porto con una data da fissare entro dieci giorni”.
Intanto sabato alle 16.30 seduta di Consiglio Comunale a Priolo dedicata alla vicenda. Invitati i sindaci dei Comuni della Provincia, i presidenti dei Consigli Comunali e tutti i consiglieri, insieme ai deputati nazionali e regionali espressione del territorio.
“Tutti insieme dobbiamo condurre una battaglia comune a tutela del porto di Augusta e della permanenza della sede della Port Autorithy presso il Comune di Augusta. Abbiamo il dovere di dare il nostro piccolo contributo affinchè non si continui a perpetrare un metodo che ha distrutto lo sviluppo ed il futuro della nostra Provincia”, dice Beniamino Scarinci, presidente del Consiglio Comunale di Priolo.
“Rimango fortemente preoccupato per il futuro”, dice invece il deputato regionale Enzo Vinciullo. “Dalle notizie trapelate, non sembra che vi siano state assicurazioni da parte del Ministro sul futuro dell’Autorità Portuale di Augusta e sul rispetto dei vari atti vigenti. Per questo motivo continuo a chiedere ai sindaci e ai presidenti dei Consigli Comunali dei 21 Comuni della provincia di Siracusa di mobilitarsi per raggiungere l’obiettivo di difendere la sede di Augusta, dal momento che la legge, il regolamento e le norme prevedono già che la sede venga assegnata ad Augusta”.
“Invito tutti i deputati nazionali e i senatori della provincia di Siracusa, tutti nessuno escluso, a organizzare al massimo per la prossima settimana un incontro col ministro Delrio a cui dovranno partecipare la deputazione nazionale e regionale, tutti i sindaci della provincia di Siracusa e in modo particolare quelli di Augusta, Melilli e Priolo”, il messaggio dell’esponente Ncd.