E' già campagna elettorale per le "mini regionali". Coltraro: "Gennuso? Politica da rottamare". La replica: "Farnetica"

“Accordi elettorali stretti a tavolino, intese politiche basate solo sulla spartizioni di posizioni di potere. Questo sta accadendo a Rosolini, per la sindacatura e per le regionali”. La denuncia parte dal deputato regionale, Giambattista Coltraro, che punta l’indice contro l’ex parlamentare dell’Ars, Pippo Gennuso alla luce della sentenza del Cga, che ha deciso che le votazioni relative alle Regionali del 2012 saranno ripetute, entro il prossimo autunno, in nove sezioni della zona sud della provincia, distribuite tra Rosolini e Pachino. “E’ comprensibile il grande nervosismo dell’ex deputato- commenta Coltraro- perché è consapevole di non essere più un riferimento politico per la zona Sud. E’ espressione della vecchia politica, portata avanti insieme al suo leader, Raffaele Lombardo e i cittadini sanno ormai che gran parte dei problemi che le famiglie e le imprese si trovano a dover fronteggiare dipendono proprio dal loro operato. Un’accusa precisa, lanciata senza mezzi termini. “Gennuso, pur di riconquistare una poltrona- osserva Coltraro-  dopo aver clamorosamente fallito anche la scalata al Senato, sembra ora disposto a stipulare accordi che mirano alla distribuzione di ruoli di potere”. Il parlamentare dell’Ars parla di esponenti politici “che non si rassegnano ad accettare sconfitte elettorali e seguono la strada di ricorsi giudiziari, trascurando l’interesse della collettività”. Coltraro parla di una “richiesta che emerge con forza dal territorio e che punta lo sguardo su un apolitica nuova e riformatrice. Gennuso- tuona e conclude il parlamentare regionale- se ne faccia una ragione: il tempo della sua rottamazione politica è arrivato”.
Quasi immediata arriva la replica di Pippo Gennuso. “Il deputato messinese Giambattista Coltraro, eletto in provincia di Siracusa all’Ars, anziché occuparsi di me avrebbe dovuto avere il buon senso di tacere. Non fosse altro per la sua inconsistenza politica ed i suoi continui voli pindarici che l’hanno fatto transumare da un posto ad un altro”.  Per Gennuso quello di Coltraro è stato “un intervento farneticante. Se c’è un esponente politico da rottamare è proprio lui che con il suo comportamento ha tradito il mandato elettorale, essendo nell’elenco dei più assenteisti dell’Assemblea regionale siciliana. Poi è lui ad essere nervoso – aggiunge Gennuso –probabilmente perché sa di essere in bilico in vista della tornata elettorale a Pachino e Rosolini.  Coltraro farebbe bene a tornarsene nella sua terra d’origine, perché qui nel Siracusano, nessuno mai s’è accorto della sua presenza”.




Siracusa. Il neo assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani e le sue priorità: "Pagamenti alle aziende ed equità verso i cittadini

Ridurre i costi della politica e dirottare questi risparmi ai servizi per il cittadino. Si presenta così il neo assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani. “Servono correttivi decisi e una razionalizzazione della spesa”, le sue prime parole rivolte al Consiglio Comunale nel giorno della sua prima uscita ufficiale da responsabile del settore finanziario. Non solo dichiarazioni di pragmatica, Scrofani ha illustrato il suo piano. “Valuteremo la possibilità di dismissione di alcuni beni. Decideremo di destinarne altri a nuovi affitti a valore reale, nell’ottica di realizzare somme utili ad avviare nuovi servizi o investimenti o al completamento di opere pubbliche. Dobbiamo puntare ad elevare la capacità di incasso contro l’alta evasione, anche con politiche di riduzione tariffaria per venire incontro alle  imprese e alle famiglie”.
Gianluca Scrofani vuole, intanto, creare una task force per garantire “tempi di pagamento più accettabili nei confronti dei nostri fornitori di servizi”. E’ stato dato avvio ad un monitoraggio dello stato di pagamento delle singole fatture. La task force è composta da  2 dipendenti dell’assessorato che seguiranno l’andamento  dell’istruttoria delle singole fatture. “Mi piacerebbe che riuscissimo a far capire al cittadino onesto che non c’è nessun accanimento a suo danno. Equità fiscale deve essere un principio guida della nostra azione. Un miglioramento che passa anche da un aggiornamento della banca dati”.




Siracusa. Consiglio Comunale, veloci polemiche e rinvio. Stasera in aula alle 19

Debiti fuori bilancio, questa sera se ne occupa in seconda convocazione il Consiglio comunale. Ieri è venuto a mancare il numero legale al momento della votazione del primo punto all’ordine del giorno. Prima della votazione, da parte dei consiglieri Princiotta, Sorbello e Castagnino erano stati sollevati dubbi procedurali sull’iter di approvazione del punto, cui aveva risposto il segretario generale. “Non abbiamo approvato in un anno un solo verbale del Consiglio”, hanno fatto presente i consiglieri chiedendo se la prassi risponda a criteri di legge. Il segretario generale ha spiegato che per consuetudine vengono approvati tutti in una volta. Perplessità espresse in particolare da Simona Princiotta. “Approviamo atti senza neanche leggerli così…”, si è lasciata sfuggire l’esponente del Pd.
Stasera, alle 19.00,  si riparte dalla votazione della presa visione del primo debito fuori bilancio: 441.924 euro per l’espropriazione dei terreni per la realizzazione della scuola media “Vittorini” in viale Tica. Il consigliere Burti ha chiesto di individuare i responsabili e le cause dell’enorme crescita degli interessi maturati per la mancata transazione.
In apertura dei lavori, intanto, saluti ed auguri per i nuovi assessori. Ma erano presenti solo due su quattro: Gianluca Scrofani e Antonio Grasso.




Siracusa. Fondi Pac e Distretto Socio Sanitario. L'assessore Schiavo: "Nessun allarme, chiesta solo una rimodulazione"

I comuni del Distretto Socio Sanitario 48, e Siracusa tra questi, non sono fuori dalla graduatoria per l’accesso ai fondi Pac. L’assessore ai Servizi Sociali, Liddo Schiavo, interviene così sull’allarme lanciato dal consigliere comunale Salvo Castagnino sul mancato inserimento in graduatoria del piano di zona D48.  “Non rispondono a verità le voci di mancati finanziamenti che possono mettere a rischio l’erogazione dei servizi di cura ad anziani e minori”, precisa sereno Schiavo.  “Non siamo stati esclusi. Dal ministero hanno chiesto solo una rimodulazione di alcuni conteggi sui quali, da qualche giorno, gli uffici sono già al lavoro. A breve dovrebbe esserci una comunicazione in tal senso da parte dell’autorità prefettizia. La prossima settimana sarò a Roma per chiudere l’iter amministrativo: questo permetterà al Distretto 48 di essere inserito in graduatoria e poter quindi accedere al finanziamento previsto nel Piano Pac per anziani e minori”.
 




Ripetizione delle Regionali in nove sezioni: le reazioni. Gennuso convoca la stampa, Vinciullo sbotta. "E' la fine dell'Ars"

Alla notizia della sentenza del Cga, varie sono le reazioni. L’ex deputato regionale Pippo Gennuso ha convocato una conferenza stampa per domattina, non vuole anticiparne i contenuti ma si limita a ricordare come “il 28 ottobre del 2012 risultavo eletto solo che il verbale avrebbe poi riportato un altro verdetto”. Soddisfatto certo, ma sperava in altra conclusione: “il riconteggio delle schede”. Cosa che non è stata possibile per varie traversie.  Dall’altra parte della barricata,  Enzo Vinciullo è un fiume in piena. “Apprendo solo dalla stampa di questo presunto pronunciamento. L’atto ai nostri avvocati non è stato ancora notificato nè ci è stato possibile recuperare la sentenza presso gli uffici del Cga. Non nascondo l’amarezza legata al fatto che altri sanno prima di me quale sarà il mio destino”.
Quanto al merito della decisione del Cga – che di fatto stabilisce nuove elezioni in sole nove sezioni tra Pachino e Rosolini – l’esponente di Ncd non nasconde la sorpresa. “Davvero non riesco a credere che l’organo amministrativo si sia pronunciato in questi termini. Fosse davvero così, vorrebbe dire che il nostro ricorso non è stato neanche preso in considerazione, diversamente da quanto il Cga ha fatto nel caso del comune di Alcamo”, dice Vinciullo. Che non dimentica di citare le conclusioni della parallela indagine della Procura di Siracusa che avrebbero escluso la presenza della cosiddetta scheda ballerina. “Eppure torneremo a votare perchè ci sarebbero stati dei brogli. E’ quanto il Cga spiegava anche nella prima sentenza. Allora mi chiedo: chi ha commesso i brogli? Perchè non ci sono i provvedimenti di conseguenza, come l’arresto? E poi ancora, le buste con le schede sono state ritrovate ad Avola. Perchè il Cga non le ha volute neanche ricontare, come disposto in precedenza? “.
Poi la considerazione si fa politica e il deputato regionale arriva a parlare di “fine dell’Ars”. Da domani “l’Assemblea Regionale dovrà chiudere perchè le sue leggi non hanno più valore in Sicilia. La legge elettorale esclude ogni possibilità di ripetizione parziale di votazione ma il Cga è intervenuto, entrando in un campo in cui competenza esclusiva sarebbe del potere legislativo”.
Se mini-elezioni saranno, come pare certo, Enzo Vinciullo una cosa chiede con forza: “la presenza dello Stato”. Per questo torna a invocare una nuova composizione dei seggi in cui si voterà. “Con presidenti magistrati e presenza massiccia di forze dell’ordine per rassicurare sul fatto che il risultato di questa ripetizione sia determinato solo da fattori politici”.




Siracusa. Sel fuori dalla maggioranza al Vermexio. "Abbiamo un'altra idea di città"

Sel lascia la maggioranza a palazzo Vermexio. Il partito di sinistra indirizza un duro attacco al sindaco, Giancarlo Garozzo, accusandolo di “arroganza e comportamento scorretto senza limiti”. Ancora una volta sono le ultime vicende politiche a scatenare l’accesa reazione di “Sinistra Ecologia e Libertà”, che affida ad una nota a firma del segretari provinciale, Vincenzo Vitale, del consigliere comunale Enrico Lo Curzio e del coordinatore cittadino, Andrea Buccheri considerazioni da cui emerge la netta presa di posizione . “Non siamo interessati ai regolamenti di conti all’interno del Pd- premettono i tre esponenti di “Sel”- ma al prestigio e alla dignità della città e c’è molto da correggere rispetto al modo di amministrare il capoluogo, che non può affidare il proprio sviluppo turistico e culturale a scorribande automobilistiche all’interno del bene culturale di Ortigia. Noi abbiamo – proseguono Vitale, Lo Curzio e Buccheri- un’altra idea”. “Sinistra Ecologia e Libertà” mette nel calderone anche le scelte urbanistiche e gli interventi al Porto Grande, “che rischia di essere svenduto alle logiche dei padroni del cemento”. Non vanno giù al partito di Centrosinistra le modifiche apportate alla giunta e soprattutto l’ingresso “di altre forze politiche”. Per “Sel” lo stile “è quello di chi pensa di avere il diritto di gestire la cosa pubblica per assicurarsi, in vista di un radioso futuro politico, la assoluta lealtà di tutta la giunta, non dimenticando, sull’onda del rinnovamento, di adottare un trasversalismo che avrebbe fatto rabbrividire quelli della vecchia Repubblica”. 




Siracusa. Nuova giunta, il Megafono: "Sostegno confermato ma di alcune aperture avremmo fatto a meno"

Il Megafono conferma il proprio sostegno all’amministrazione Garozzo, ma mette anche alcuni “paletti”, dopo le turbolenze dei giorni scorsi, che avevano anche messo in discussione la riconferma in giunta dell’assessore Maria Grazia Cavarra. L’assessore regionale al Territorio e Amiente, Mariarita Sgarlata, insieme alla stessa Cavarra, al capogruppo al consiglio comunale, Tanino Firenze e ai tre consiglieri Giuseppe Casella, Cosimo Burti e Luca Romeo hanno analizzato, nel corso di un incontro, convocato dopo il rimpasto della giunta di palazzo Vermexio, la situazione politica e amministrativa del capoluogo. Sintetizzano la posizione emersa in un comunicato, con cui il Megafono “ribadisce la volontà  di proseguire  il cammino intrapreso più di un anno fa, imprimendo all’azione comune il senso di una politica di servizio, fatta di buone pratiche e concretezza”. Il gruppo, che fa capo al presidente della Regione, Rosario Crocetta, conferma il proprio supporto a Maria Grazia Cavarra, che guida adesso anche la delega alle Attività produttive, Agricoltura e Pesca. Al sindaco il Megafono assicura la propria “fedeltà”, facendo però, presente, la non condivisione di alcune scelte appena compiute. “Non avvertivamo- chiariscono Sgarlata, Cavarra, Firenze, Burti, Romeo e Casella -l’esigenza di un rimpasto dell’esecutivo con l’apertura a forze moderate, legate a esperienze politiche passate di cui un  Pd siracusano unito, compatto e riformatore avrebbe potuto fare volentieri a meno”. Indispensabile, per i componenti della lista che fa capo a Crocetta, garantire “una democrazia partecipata, l’unica in grado di assicurare un buon governo alla città. Siamo una forza viva- conclude la nota- attenta e rispettosa del patto siglato alla nascita del primo governo di centrosinistra di Siracusa dopo 15 anni, ma non vogliamo rinunciare ad una dialettica costruttiva con il sindaco Garozzo”.
 




Siracusa. Giunta e polemiche. "Non chiamatemi decisionista", lo sfogo di Garozzo viaggia sul web

Una giornata dai toni più morbidi, che serve per metabolizzare quanto accaduto a palazzo Vermexio e in via Socrate, sede del Pd provinciale. A 24 ore dalla composizione della nuova giunta comunale, con la dura posizione assunta dal Partito Democratico, le dimissioni dell’assessore Fabio Moschella, il giuramento dei 4 nuovi componenti dell’esecutivo, adesso privo di esponenti vicini alla segreteria provinciale, il sindaco, Giancarlo Garozzo torna sulle polemiche divampate negli ultimi giorni, dopo la revoca dell’incarico all’ex assessore ai Lavori Pubblici, Alessio Lo Giudice e che hanno raggiunto l’apice ieri, con l’affidamento delle nuove deleghe e il “vado avanti lo stesso” del primo cittadino. Garozzo non ci sta ad essere accusato di “voler fare tutto da solo” e spiega “a chi mi descrive come un decisionista alla Renzi – dice il sindaco  -che non avrei nemmeno il tempo di fare tutto da solo. Questo, però, mi rendo conto, chi non ha mai fatto il sindaco non può saperlo”. Il primo cittadino parla di “accusa assolutamente falsa” e garantisce che “sia la giunta, sia il consiglio comunale possono testimoniare la totale libertà. Un paletto, però lo pongo: l’attività deve corrispondere al programma elettorale”. Essere paragonato al presidente del consiglio, Matteo Renzi è, comunque, per il sindaco, motivo di vanto. “E’ un gran complimento- conclude Garozzo- anche perché i mali della politica sono legati all’annosa questione che nessuno ha mai deciso nulla e che, troppo spessi, si perde tempo in inutili e filosofiche discussioni. E’ vero, noi decidiamo velocemente e andiamo avanti, proprio come Matteo. Comprendo chi non capirà: è un problema per certi versi culturale, per altri generazionale”.




Siracusa. "Mi sono dimesso, ma il Pd sbaglia". L'ex assessore Moschella racconta la sua verità

Una “voce fuori dal coro” quella dell’ex assessore comunale alle Attività Produttive, Fabio Moschella. Il suo partito, il Pd, gli ha chiesto di dimettersi dalla giunta comunale e sabato mattina, come da decisioni assunte dalla direzione e preannunciate da una nota della segretaria provinciale, Carmen Castelluccio, Moschella ha lasciato l’esecutivo. Dice, però, in maniera inequivocabile di non avere condiviso tale scelta, di averla assecondata per  “un profondo senso di rispetto ed educazione politica, ma è doveroso – aggiunge subito dopo – che io esprima il mio dissenso per questa decisione assunta”. L’ormai ex componente della giunta Garozzo è convinto che “la verifica avrebbe dovuto risolversi con una sostanziale riconferma della giunta uscente, di rinnovata fiducia al sindaco, di attenzione agli aspetti programmatici. Questo- sottolinea l’ex assessore- avrebbe dovuto fare il Pd e il sindaco avrebbe compiuto  le sue scelte”. Sbagliato, per Moschella, avere “scelto ancora una volta la tecnica del conflitto con il nemico (Foti che prende il posto di Berlusconi) e rinunciare a svolgere un ruolo propositivo, di vigilanza e controllo”. Ma le parole di Moschella diventano una vera e propria accusa quando racconta che “in tutte le riunioni a cui sono stato invitato dal Pd in quest’anno di esperienza amministrativa, non ci è mai stato chiesto di raccontare il lavoro svolto. Ho trovato- l’ex assessore si fa ancora più chiaro- un gruppo dirigente autoreferenziale, per fortuna con le dovute eccezioni, incartato in logiche di contrapposizioni personali e che, pur ricoprendo responsabilità di governo a Palermo e Roma, bloccato nel regolare conti in sospeso”. Moschella critica il Pd, responsabile, a suo dire, di non “avere mai avanzato, in un anno di attività amministrativa, proposte di governo, né di avere mai espresso un giudizio di merito sul lavoro svolto da palazzo Vermexio”. Dichiarazioni forti, di rammarico, di segno opposto a quello che probabilmente, dopo le sue dimissioni, qualcuno si sarebbe aspettato da Moschella che, a scanso di equivoci, preferisce chiarire la propria posizione, puntando l’indice contro quella che definisce “una discutibile prassi politica”  e contestando- qui il tono si fa sarcastico- la “santificazione dei martiri” . Chiaro, in questo caso, il riferimento alla revoca dell’incarico ad Alessio Lo Giudice, da cui è sfociata l’ “ira” della segreteria provinciale del Pd e, in particolar modo, dei cuperliani, che fanno riferimento al parlamentare Pippo Zappulla e al deputato nazionale, Bruno Marziano.




Siracusa. Pd, Pappalardo: "E' tempo di cambiare. Si segua un percorso unico"

Da una parte l’invito a portare avanti l’attività amministrativa, senza lasciare che le questioni politiche la ostacolino, dall’altra, l’invito ad una gestione diversa delle beghe interne al Pd. Il capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale, Francesco Pappalardo parla della nuova giunta come di un esecutivo “nel segno della continuità. Superata questa fase strutturale- sollecita l’esponente del Pd- si continui a lavorare per la città e i cittadini, attraverso l’attuazione del programma elettorale, senza nessuna interruzione dell’attività di palazzo Vermexio, vocata ad un forte cambiamento”. Pappalardo difende la “politica messa in campo dall’amministrazione, sempre pronta ad un confronto costruttivo con i partiti di opposizione e maggioranza, attraverso un dialogo che si liberi da forme di rallentamento istituzionale, che la gente non capisce”. Entrando nel dettaglio delle vicende interne al Pd, Pappalardo sostiene la necessità di “rimettersi in gioco attraverso confronti e forme di dialogo certi, con coraggio e determinazione, mettendo al centro della politica consapevoli del ruolo a cui siamo chiamati”. Riflessioni apparentemente generiche, a cui Pappalardo aggiunge l’invito ad abbandonare un percorso fatto di “due regole diverse e contrastanti. Non esistono privilegiati e appestati, Renzi, leader indiscusso, ne è la testimonianza- conclude il capogruppo del Pd- E’ tempo di cambiare”.