Siracusa. Pd, Pappalardo: "E' tempo di cambiare. Si segua un percorso unico"

Da una parte l’invito a portare avanti l’attività amministrativa, senza lasciare che le questioni politiche la ostacolino, dall’altra, l’invito ad una gestione diversa delle beghe interne al Pd. Il capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale, Francesco Pappalardo parla della nuova giunta come di un esecutivo “nel segno della continuità. Superata questa fase strutturale- sollecita l’esponente del Pd- si continui a lavorare per la città e i cittadini, attraverso l’attuazione del programma elettorale, senza nessuna interruzione dell’attività di palazzo Vermexio, vocata ad un forte cambiamento”. Pappalardo difende la “politica messa in campo dall’amministrazione, sempre pronta ad un confronto costruttivo con i partiti di opposizione e maggioranza, attraverso un dialogo che si liberi da forme di rallentamento istituzionale, che la gente non capisce”. Entrando nel dettaglio delle vicende interne al Pd, Pappalardo sostiene la necessità di “rimettersi in gioco attraverso confronti e forme di dialogo certi, con coraggio e determinazione, mettendo al centro della politica consapevoli del ruolo a cui siamo chiamati”. Riflessioni apparentemente generiche, a cui Pappalardo aggiunge l’invito ad abbandonare un percorso fatto di “due regole diverse e contrastanti. Non esistono privilegiati e appestati, Renzi, leader indiscusso, ne è la testimonianza- conclude il capogruppo del Pd- E’ tempo di cambiare”.




Siracusa. Previdenza, "Misure specifiche per i lavoratori delle zone industriali con problematiche ambientali"

“Provvedimenti previdenziali in favore dei lavoratori delle zone industriali con problematiche ambientali e aree sin, siti di interesse nazionale”. Li chiede il deputato nazionale del Pd, Pippo Zappulla.Il combinato disposto dei nuovi requisiti di accesso alla pensione previsti dalla cosiddetta riforma Fornero e i processi di ristrutturazione e crisi industriale con l’esubero di migliaia di lavoratori ha prodotto, tra l’altro, il grande dramma dell’esercito dei 55enni con un’età contributiva superiore ai 30 anni. La maggioranza di questi lavoratori si concentra in siti industriali che nel corso dell’ultimo decennio hanno visto un progressivo ridimensionamento produttivo.
Giovedì scorso, 3 luglio, la Camera ha approvato uno specifico ordine del giorno che, per Zappulla, deve adesso trasformarsi in un fatto concreto.




Siracusa. Rimpasto, slittano gli ingressi in giunta. Chiuso il "caso" Maria Grazia Cavarra

Serviranno almeno altre 24 ore prima che il sindaco Giancarlo Garozzo chiuda la “partita” del rimpasto. Sono state, intanto, appianate alcune differenze di vedute all’interno del Megafono. A dettare la linea a Siracusa è l’assessore regionale al Territorio, Maria Rita Sgarlata. Nel confronto con i consiglieri comunali in un primo momento non sarebbe emersa un’unità di vedute sul sostegno a Maria Grazia Cavarra. L’attuale assessore allo sport e alla protezione civile ha però ottenuto in tarda mattina la “riconferma” della fiducia del suo movimento politico di riferimento che non aveva prima escluso la possibilità di chiederle un passo indietro. Testimonianza di fibrillazioni attorno al suo nome la lettera con cui 23 tra associazioni e società sportive hanno pubblicamente chiesto al sindaco di non escluderla dal Garozzo-bis.
Attesa anche per la direzione provinciale del Pd di quest’oggi dove a tenere banco non sono solo gli attacchi al primo cittadino renziano. Sottotraccia prende corpo lo scontro tra area Dem e cuperliani, con tentativo in extremis di aprire una sorta di canale di dialogo con lo stesso Garozzo.
Restano in attesa di entrare in giunta Gianluca Scrofani (Udc) e Antonio Grasso (Garozzo Sindaco). Primi rumors attorno alla rubrica del Bilancio. Proprio il giovane esponente dello scudocrociato potrebbe essere chiamato a raccogliere l’eredità di Santi Pane. La poca esperienza in materia potrebbe, però, alla fine convincere il sindaco a rivolgersi ad un fedelissimo (Gambuzza?) cui mettere accanto un tecnico esperto.




Siracusa. Giunta Garozzo, si dimettono Pane e Giansiracusa

Prosegue secondo gli step anticipati il percorso verso il rimpasto della giunta comunale retta dal sindaco, Giancarlo Garozzo. Gli assessori al Bilancio e all’Urbanistica, Santi Pane e Paolo Giansiracusa, hanno formalizzato le loro dimissioni dalla giunta comunale. La consegna della lettera nelle mani del vice segretario generale, Loredana Caligiore, è avvenuta nella tarda mattinata, dopo una riunione di giunta che è stata presieduta dal vice sindaco, Francesco Italia.
Da Roma, dove si trova per impegni istituzionali, ai due ex assessori, da parte del sindaco Giancarlo Garozzo, è giunto il ringraziamento per il lavoro svolto.
“ Giansiracusa e Pane – afferma il sindaco Garozzo – hanno saputo cogliere la delicatezza del momento e li ringrazio per la sensibilità dimostrata in questo passaggio, così come hanno fatto nell’anno di collaborazione nell’Amministrazione. Paolo e Santi hanno saputo interpretare al meglio lo spirito della nostra azione e del programma elettorale e li ho particolarmente apprezzati per il prezioso contributo dato nella stesura delle modifiche al piano regolatore generale, il primo, e della razionalizzazione della spesa, il secondo. Anche se non saranno più assessori, continueranno a collaborare con il Comune nelle forme più idonee alla valorizzazione delle rispettive competenze.
“La formalizzazione di queste dimissioni – conclude il sindaco Garozzo – aiuta a superare questa delicata fase poiché riusciremo a riequilibrare i rapporti nel consiglio comunale in modo che siano più rispondenti all’attuale geografia politica”. In giunta dovrebbero entrare subito Gianluca Scrofani e Antonio Grasso. Dopo la revoca dell’incarico all’ex assessore ai Lavori Pubblici, Alessio Lo Giudice sono, però, tre i posti da riattribuire. (leggi qui)




Siracusa, scintille Garozzo-Lo Giudice. Il giorno dopo la revoca, i due si "pizzicano" a distanza

E’ ormai insanabile la spaccatura interna al Pd provinciale. La revoca dell’incarico di assessore ai Lavori Pubblici ad Alessio Lo Giudice, decisa dal sindaco Giancarlo Garozzo, ha fatto infuriare l’area cuperliana del Partito Democratico di cui Lo Giudice  è espressione. Si preannuncia allora una guerra senza esclusione di colpi, con il coinvolgimento, alla stregua di quanto accaduto per le vicende congressuali, degli organismi regionali e nazionali del partito.
Poche ore dopo i comunicati stampa e le prese di posizione, gli animi restano accesi. E le posizioni dei due principali protagonisti di questa vicenda politica sembrano ancor più distanti e praticamente inconciliabili. Lo Giudice, che questa mattina ha materialmente ricevuto il provvedimento di revoca, non ritiene valide le motivazioni addotte da Garozzo. Il sindaco ha parlato di una esclusione non legata al valore del lavoro svolto ma ad una situazione politica “ormai intollerabile”, con la componente del Pd che fa capo ai deputati nazionale e regionale, Pippo Zappulla e Bruno Marziano, “sempre pronta, da sei mesi a questa parte, ad attaccare con forza l’amministrazione comunale in cui, paradossalmente, rappresentano la maggioranza. Non è possibile pretendere di mantenere un ruolo che presuppone la condivisione di obiettivi e metodi e, al contempo- osserva Garozzo- fare un’opposizione dura e con contenuti scomposti e falsi”. Il riferimento, che è anche la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, è alla conferenza stampa organizzata ieri mattina dalla consigliera Simona Princiotta insieme a Pippo Zappulla. Garozzo non sembra preoccupato dalle dichiarazioni rilasciate ieri sera, a caldo, da Bruno Marziano, secondo cui “il sindaco, più che mettere un assessore fuori dalla giunta, si è messo fuori dal Pd”. Secca la replica. “Non spetta di certo al parlamentare dell’Ars- replica il primo cittadino – decidere chi appartiene e chi no al Partito Democratico. Lo si chieda, eventualmente, al segretario nazionale”.
Lo Giudice, dal canto suo, esprime tutto il suo rammarico per la decisione assunta da Garozzo. Parla di “logiche vecchie, ormai insopportabili, tipiche della Prima Repubblica e della vecchia Dc”. L’oramai ex assessore ai Lavori Pubblici accusa il sindaco di “non essersi comportato da rottamatore e innovatore. Avrebbe dovuto dimostrarlo in occasioni come questa e invece si è lasciato guidare dalle logiche politiche già viste e che hanno distrutto, nel tempo, questa città”. L’ex esponente dell’esecutivo di palazzo Vermexio critica anche la richiesta di dimissioni in bianco agli assessori della giunta. “Io non ho seguito questo indirizzo- spiega- perché è un’impostazione sbagliata, ancora una volta da vecchia DC e priva di valore dal punto di vista giuridico”.
Stessa accusa, ma nei confronti di Lo Giudice, quella che il sindaco muove. “Le logiche vecchie e distruttive- replica il primo cittadino- sono proprio quelle che segue lui, che senza sentire mai l’esigenza di prendere le distanze da chi continuamente attaccava l’amministrazione di cui faceva parte, pretenderebbe di essere intoccabile e continua a rispondere a chi gestisce percorsi discutibili. Ho il dovere di garantire serenità alla giunta. Proprio perché scelgo la discontinuità, preferisco sgomberare il campo da ogni equivoco e garantire l’interesse della città”.




Siracusa. Contro Garozzo anche Pippo Gianni. Dura nota del deputato regionale

Bordate sul sindaco di Siracusa arrivano non solo dal Pd. Anche il deputato regionale di Centro Democratico, Pippo Gianni, mette il primo cittadino al centro del suo mirino dopo il caso Lo Giudice. “La democrazia al comune di Siracusa, col sindaco Garozzo, è diventata un optional”, commenta Gianni. “Senza il sostegno convinto del centro sinistra e dei suoi alleati non avrebbe mai vinto le elezioni”, aggiunge subito dopo.  La nota di Pippo Gianni è durissima, accusa Garozzo di  “arroganza e incompetenza”, lo chiama “copione del lavoro degli altri, uno per tutti la nota vicenda del documento di programmazione, che ha ridicolizzato anche sulla stampa nazionale la persona del sindaco ed inevitabilmente la città di Siracusa. Incapace di assumersi responsabilità, sta conducendo l’amministrazione verso il disastro finanziario”. Per il deputato regionale, Siracusa “ha bisogno urgente di ripristinare il confronto democratico, in primo luogo tra le forze che hanno eletto questo sindachino, e poi tra tutte le forze politiche affinché possa finalmente avere un Governo cittadino degno e capace”.
 




Siracusa. Garozzo revoca l'assessorato a Lo Giudice. Bufera nel Pd

Un colpo a sorpresa, ma non proprio una doccia fredda .Il sindaco, Giancarlo Garozzo, nel tardo pomeriggio ha revocato l’incarico all’assessore Alessio Lo Giudice. “La totale incompatibilità con la parte del Pd che in Giunta era rappresentata dall’assessore Lo Giudice – dichiara il sindaco Garozzo – mi ha spinto a questa decisione. Si tratta di quell’area che non manca occasione per attaccare questa Amministrazione anche sostenendo cose assolutamente false, come accaduto oggi sull’appalto per la gestione degli asili nido. Sull’argomento chiariremo domani come stanno realmente le cose. “Tali atteggiamenti – aggiunge il sindaco – si pongono in netto contrasto con la linea portata avanti dall’amministrazione comunale e non possono trovare spazio all’interno della Giunta. Ringrazio Alessio Lo Giudice al quale ho manifestata ancora una volta oggi tutto il mio apprezzamento per il lavoro svolto e l’impegno profuso. Non c’è – conclude il sindaco Garozzo – un problema personale; c’è un problema politico che ha ormai raggiunto livelli insostenibili”.Immediata la reazione del deputato regionale,Bruno Marziano, a cui fa riferimento Lo Giudice e che non usa mezzi termini. Parla di “un gravissimo atto di arroganza e di prevaricazione politica che non mette Lo Giudice fuori dalla giunta, ma Garozzo fuori dal Pd.Un provvvedimento che viene assunto nei confronti di uno dei migliori assessori di questa amministrazione, in spregio a tutti gli organismi del partito e a quelli consiliari, mai convocati sulla vicenda. Un gesto giustificato come una vendetta trasversale assolutamente immotivata e insostenibile. Chiederò – ha proseguito il deputato del Pd – che vengano convocati gli organismi dirigenti del partito per assumere tutte le decisioni conseguenti. Ma per quanto mi riguarda, ove questo strappo violento dei rapporti politici all’interno del Pd, che ha supportato il sindaco Garozzo nella sua competizione elettorale, non dovesse essere recuperato, non potrei non considerare quella di Garozzo se non una amministrazione da lista civica non ascrivibile in alcun modo al Partito democratico, adottando nei suoi confronti i comportamenti conseguenti. La sfrontatezza di tale decisione fa gettare la maschera ad un gruppo di potere che, sostenuto lealmente nella competizione elettorale da tutte le componenti del Pd, sta oggi usando l’amministrazione cittadina per raggiungere i propri obiettivi”.




Siracusa. Rimpasto, c'è il passo indietro degli assessori comunali. Dimissioni consegnate al sindaco ma non protocollate

Riunione di giunta comunale con “sorpresa”. Ad un anno dall’insediamento, quasi tutti gli assessori chiamati dal sindaco Garozzo hanno deciso di rimettere il loro mandato nelle mani del primo cittadino. Lettere di dimissioni scritte e firmate per manifestare al sindaco la disponibilità a continuare il loro lavoro a sostegno della sua amministrazione anche senza un incarico diretto.
Una sorta di “placet” dei diretti interessati ad un eventuale rimpasto di cui si vocifera da settimane che avrebbe “colpito” anche lo stesso Giancarlo Garozzo. Le dimissioni non state ovviamente protocollate, Siracusa si sarebbe ritrovata di fatto senza giunta comunale. Le lettere sarebbero finite in un cassetto in attesa delle valutazioni del primo cittadino.
Rumors da palazzo Vermexio danno per certi gli ingressi nella nuova squadra di Gianluca Scrofani (Udc) e Antonio Grasso (capogruppo della lista Garozzo Sindaco).
Nella prima serata, il comunicato ufficiale di palazzo Vermexio. “La giunta comunale – si legge nella nota – ha rimesso nelle mani del sindaco il proprio mandato al fine di consentirgli di affrontare con serenità e senza condizionamenti una nuova fase politica e amministrativa nel superiore interesse della città. Ciò nella consapevolezza che il lavoro svolto possa costituire una buona base di partenza per la realizzazione del programma elettorale che impegnano il sindaco e la maggioranza”.




La Commissione Ambiente a Siracusa, Green Italia-Verdi: "Poteri straordinari al prefetto. E' un'emergenza sanitaria"

Visita della commissione Ambiente dell’Ars in provincia di Siracusa oggi. I Verdi e Green Italia hanno consegnato al presidente, Giampiero Trizzino copia dell’esposto depositato di recente alla Procura della Repubblica e inviato alla commissione Europea, insieme agli estratti dello studio “Sentieri” riferiti alla mortalità e all’incidenza oncologica, nonché ai ricoveri ospedalieri nell’area di interesse nazionale (Sin) di Priolo. “Sono informazioni in totale controtendenza con le ultime dichiarazioni del consorzio Cipa- ricordano il leader nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, insieme al rappresentante provinciale, Giuseppe Patti e a Fabio Granata di Green Italia- Riteniamo- rilanciano i tre esponenti delle forze ambientaliste- che debba assolutamente essere implementata la dotazione dell’ARPA di Siracusa, unico ente di controllo riconosciuto, con uomini e mezzi a fronte di un controllo efficace e certo”. Bonelli, Granata e Patti tornano a parlare di “emergenza sanitaria” e chiedono che il prefetto, Armando Gradone si occupi in prima persona del problema, con “poteri straordinari volti a garantire l’incolumità pubblica, individuando i responsabili di questo scempio ambientale”.




Siracusa. Consuntivo in ritardo,arriva il commissario? Castagnino: "Comune veloce solo a imporre tasse"

Corsa contro il tempo per l’approvazione del Bilancio consuntivo 2013. Il Comune non ha dato, nei tempi previsti, il “via libera” allo strumento economico e la Regione sarebbe pronta a nominare un commissario “ad acta” che dovrà sostituirsi all’assise cittadina nel caso in cui, entro le prossime due settimane, il consiglio comunale non provveda ad approvare il consuntivo dello scorso anno. Motivo di rammarico per il consigliere di Ncd, Salvo Castagnino, fortemente critico nei confronti dell’amministrazione Garozzo. “Un’amministrazione – tuona l’esponente di opposizione- che con estrema solerzia e celerità produce gli atti necessari per vessare i siracusani con la Tasi, costringendo i cittadini a pagare entro il 16 luglio, ma la stessa velocità non si registra quando si tratta di approvare il Bilancio consuntivo, figuriamoci il preventivo”. Ironia amara, che Castagnino utilizza per sottolineare come il consiglio comunale non abbia ancora ricevuto, nonostante la scadenza dei termini previsti, la proposta su cui lavorare ed eventualmente da modificare. Il rappresentante di Ncd avanza anche dei sospetti. “Il Comune- dice- rischia forse il commissariamento perché l’amministrazione cerca di celare le spese che dovrà dichiarare di avere sostenuto nel 2013?”. Castagnino è critico anche nei confronti della maggioranza e della commissione Bilancio, che accusa di “non essersi accorta che siamo alla fine di giugno e che nessun atto è pervenuto nei termini previsti”.