Priolo. A Palermo blitz sul progetto Spartacus del Ciapi. Ortisi: "Noi estranei"

Spartacus è il progetto gestito dal Ciapi di Priolo su cui la Guardia di Finanza ha deciso di vederci chiaro. Due giorni fa le fiamme gialle si sono recate nei locali dell’assessorato regionale alla Formazione professionale a Palermo. Insieme a personale della Corte dei Conti avrebbero interrogato dipendenti e dirigenti regionali. Il progetto è finanziato con risorse del Piano di azione e coesione. Il personale  è formato da dipendenti degli enti di formazione rimasti senza lavoro dopo la chiusura degli sportelli multifunzionali dei centri per l’impiego, dove svolgevano attività di orientamento per disoccupati. Sono circa un centinaio i dipendenti del progetto utilizzati negli uffici del dipartimento regionale formazione dove tra le cose svolgano attività di gestione e controllo di progetti finanziati agli enti di formazione. Il presidente del Ciapi di Priolo, Egidio Ortisi, sottolinea come la sede siracusana non sia stata toccata dal blitz. E precisa: “ci limitiamo a mettere in atto le disposizioni che arrivavano dagli assessorati regionali anche nel caso del Il progetto Spartacus. Il Ciapi di Priolo è estraneo al blitz”.




Esclusiva. Intervista con il presidente della Regione, Rosario Crocetta. "Chiedo impegno a tempo pieno"

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, è intervenuto telefonicamente su Fm Italia. In RadioBlog, durante la conversazione con Mimmo Contestabile, ha voluto parlare del suo nuovo governo e del rapporto con i partiti. “Voglio innanzitutto ringraziare gli assessori della precedente squadra. Non quadravano più ai partiti, perchè nel frattempo sono cambiati anche alcuni equilibri all’Ars. Il riassetto di governo era necessario”. Poi la stoccata. “Mi sarei atteso più collaborazione, soprattutto dal Partito Democratico. In fondo erano loro a volere con forza il rimpasto. Alla prova dei fatti, si sono chiamati fuori. Non ci posso fare nulla”. L’ex sindaco di Gela – organico comunque al Pd – rivendica con forza ruolo e indipendenza del Megafono. “Non ho dato vita a una corrente ma ad un movimento in cui possono ritrovarsi tutte le persone che condividono particolari idee come la lotta all’illegalità, alla mafia, più trasparenza e sviluppo. Un movimento libero e senza una organizzazione che richiede organismi interni e figure di garanzia. E questo è bellissimo. Con il Megafono il Pd è cresciuto nei consensi in Sicilia, questo è innegabile”, appunta Crocetta.
Alla nuova giunta chiede impegno a tempo pieno. “Gli assessori non devono essere distratti da altre cose. Questo è un braccio di ferro che porto avanti da tempo con i partiti”. Poi assicura che la corsa alle Europee di due assessori non sarà una distrazione. “Lo prova il fatto che la candidata dell’Udc, Patrizia Valenti, ha avuto anche la carica di vicepresidente. Anche io da sindaco di Gela ho corso per le Europee senza che l’attività amministrativa ne risentisse”. Altra candidata è Michela Stancheris, assessore al Turismo. E per una crocettiana della prima ora, il presidente lancia la volata. “E’ una persona speciale che si è innamorata lavorando della Sicilia. Conosce quattro lingue, la legislazione e le istituzioni europee. A mio giudizio ha il profilo ideale per andare a Bruxelles”, dice il governatore della Sicilia.
Come Matteo Renzi, Rosario Crocetta continua a spingere sulla strada di quella che chiama “destrutturazione”, ovvero la versione siciliana della rottamazione renziana. “E sono partito subito con la riforma delle Province. Tante polemiche, anche a Siracusa che temeva di sparire. E invece Siracusa sarà capofila di un Libero Consorzio. Quella che sparisce è la cassa politica, quindi si risparmiano tanti soldi. Diamo più potere ai sindaci, che sono eletti direttamente dai cittadini evitando la duplicazione dei centri di comando e delle funzioni”. Per Crocetta è questo che blocca lo sviluppo. “Lo chiamo autoritarismo della burocrazia.  Da abbattere. Servono grandi riforme”.
E al conduttore di Radioblog che lo invita a Siracusa per la prima del cinquantesimo ciclo di rappresentazioni classiche, quelle del Centenario, il presidente della Regione risponde così: “Vedremo. Temo di avere un impegno per il 9 maggio. Ma mi piacerebbe esserci”.




Esclusiva. Intervista con il presidente della Regione, Rosario Crocetta. "Chiedo impegno a tempo pieno"

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, è intervenuto telefonicamente su Fm Italia. In RadioBlog, durante la conversazione con Mimmo Contestabile, ha voluto parlare del suo nuovo governo e del rapporto con i partiti. “Voglio innanzitutto ringraziare gli assessori della precedente squadra. Non quadravano più ai partiti, perchè nel frattempo sono cambiati anche alcuni equilibri all’Ars. Il riassetto di governo era necessario”. Poi la stoccata. “Mi sarei atteso più collaborazione, soprattutto dal Partito Democratico. In fondo erano loro a volere con forza il rimpasto. Alla prova dei fatti, si sono chiamati fuori. Non ci posso fare nulla”. L’ex sindaco di Gela – organico comunque al Pd – rivendica con forza ruolo e indipendenza del Megafono. “Non ho dato vita a una corrente ma ad un movimento in cui possono ritrovarsi tutte le persone che condividono particolari idee come la lotta all’illegalità, alla mafia, più trasparenza e sviluppo. Un movimento libero e senza una organizzazione che richiede organismi interni e figure di garanzia. E questo è bellissimo. Con il Megafono il Pd è cresciuto nei consensi in Sicilia, questo è innegabile”, appunta Crocetta.
Alla nuova giunta chiede impegno a tempo pieno. “Gli assessori non devono essere distratti da altre cose. Questo è un braccio di ferro che porto avanti da tempo con i partiti”. Poi assicura che la corsa alle Europee di due assessori non sarà una distrazione. “Lo prova il fatto che la candidata dell’Udc, Patrizia Valenti, ha avuto anche la carica di vicepresidente. Anche io da sindaco di Gela ho corso per le Europee senza che l’attività amministrativa ne risentisse”. Altra candidata è Michela Stancheris, assessore al Turismo. E per una crocettiana della prima ora, il presidente lancia la volata. “E’ una persona speciale che si è innamorata lavorando della Sicilia. Conosce quattro lingue, la legislazione e le istituzioni europee. A mio giudizio ha il profilo ideale per andare a Bruxelles”, dice il governatore della Sicilia.
Come Matteo Renzi, Rosario Crocetta continua a spingere sulla strada di quella che chiama “destrutturazione”, ovvero la versione siciliana della rottamazione renziana. “E sono partito subito con la riforma delle Province. Tante polemiche, anche a Siracusa che temeva di sparire. E invece Siracusa sarà capofila di un Libero Consorzio. Quella che sparisce è la cassa politica, quindi si risparmiano tanti soldi. Diamo più potere ai sindaci, che sono eletti direttamente dai cittadini evitando la duplicazione dei centri di comando e delle funzioni”. Per Crocetta è questo che blocca lo sviluppo. “Lo chiamo autoritarismo della burocrazia.  Da abbattere. Servono grandi riforme”.
E al conduttore di Radioblog che lo invita a Siracusa per la prima del cinquantesimo ciclo di rappresentazioni classiche, quelle del Centenario, il presidente della Regione risponde così: “Vedremo. Temo di avere un impegno per il 9 maggio. Ma mi piacerebbe esserci”.




Siracusa. Corsa contro il tempo per l'acqua pubblica, martedì inizia la discussione all'Ars

Ieri aveva alzato la voce, oggi è stato “accontentato”. Da martedì comincia la discussione sul Disegno di Legge n.693, quello che prevede l’affidamento ai Comuni del servizio idrico integrato. L’argomento è stato fissato tra i punti all’ordine del giorno dell’Ars, per la soddisfazione di Enzo Vinciullo (Ncd) che a gran voce aveva lamentato il forte ritardo sul tema. “Contiamo di approvare il Disegno di Legge  entro aprile, per evitare così che la Curatela Fallimentare debba consegnare gli impianti del servizio idrico integrato ai privati. Confido nella collaborazione di tutti i colleghi della provincia di Siracusa e di tutti partiti presenti in Aula per procedere speditamente e garantire che in provincia di Siracusa il servizio rimanga pubblico”.




Elezioni Europee. Esclusa la lista di Green Italia. Il capolista Granata: "Faremo ricorso"

C’è anche la lista Green Italia-Verdi Europei tra le tre non ammesse alle Europee di maggio nella circoscrizione Sicilia-Sardegna. Le altre sono il Partito Comunista e il Movimento Bunga Bunga-Usei. Capolista di Green Italia è il siracusano Fabio Granata. Che mostra di non aver per nulla digerito la decisione e annuncia ricorso.  L’esclusione è stata motivata dalla mancanza di almeno 30 mila firme di elettori. “Noi abbiamo costruito un progetto importante, in stretto collegamento con i Verdi Europei”, spiega Granata. “Abbiamo interpretato la legge come il Presidente della Repubblica, ovvero noi dovremmo essere esentati dalla raccolta delle firme perchè forza rappresentata in parlamento. Chiaramente, trattandosi di elezioni europee, il parlamento di riferimento deve essere quello europeo dove i Verdi siamo la terza forza. Invece, il ministero dell’Interno ha interpretato la norma in maniera diversa, sostenendo che il parlamento di riferimento è quello italiano. Noi avevamo presentato le liste in modo sereno”.  Poi Fabio Granata si fa estremamente serio. “Faremo ricorso. Non vorrei che qualcuno volesse subito mettere a tacere la nostra voce fortemente critica verso i guai ambientali”.




Elezioni Europee. Esclusa la lista di Green Italia. Il capolista Granata: "Faremo ricorso"

C’è anche la lista Green Italia-Verdi Europei tra le tre non ammesse alle Europee di maggio nella circoscrizione Sicilia-Sardegna. Le altre sono il Partito Comunista e il Movimento Bunga Bunga-Usei. Capolista di Green Italia è il siracusano Fabio Granata. Che mostra di non aver per nulla digerito la decisione e annuncia ricorso.  L’esclusione è stata motivata dalla mancanza di almeno 30 mila firme di elettori. “Noi abbiamo costruito un progetto importante, in stretto collegamento con i Verdi Europei”, spiega Granata. “Abbiamo interpretato la legge come il Presidente della Repubblica, ovvero noi dovremmo essere esentati dalla raccolta delle firme perchè forza rappresentata in parlamento. Chiaramente, trattandosi di elezioni europee, il parlamento di riferimento deve essere quello europeo dove i Verdi siamo la terza forza. Invece, il ministero dell’Interno ha interpretato la norma in maniera diversa, sostenendo che il parlamento di riferimento è quello italiano. Noi avevamo presentato le liste in modo sereno”.  Poi Fabio Granata si fa estremamente serio. “Faremo ricorso. Non vorrei che qualcuno volesse subito mettere a tacere la nostra voce fortemente critica verso i guai ambientali”.




Siracusa. Acqua a tempo ai privati mentre a Palermo… "si perde tempo"

Non tardano le reazioni del mondo politico locale alla notizia, anticipata ieri da SiracusaOggi.it, del ritorno dei privati nella gestione dell’acqua nel siracusano. Un ritorno a tempo, per dodici mesi, con alle spalle il colosso spagnolo Aqualia. Sull’Assemblea Regionale Siciliana piovono gli strali di Enzo Vinciullo dopo che per l’ennesima volta non è stata calendarizzata dalla conferenza dei capigruppo  la discussione del disegno di legge per la difesa dell’acqua pubblica a Siracusa. “Continuerò a chiedere l’inserimento del Disegno di Legge da me preparato il 18 marzo e prenderò in esame l’ipotesi di occupare l’Aula per costringere il Presidente dell’Ars a porre all’ordine del giorno e in discussione il mio Disegno di Legge”. Quanto al ritorno dei privati, Vinciullo evita un commento diretto ma precisa che  “la responsabilità non è della Curatela Fallimentare che deve, giustamente, trovare una soluzione veloce a un problema drammatico. La responsabilità è di chi, non so se volutamente, ritarda l’approvazione del Disegno di Legge”. Ad appoggiarne la linea, anche Marica Cirone Di Marco.




Siracusa. Acqua a tempo ai privati mentre a Palermo… "si perde tempo"

Non tardano le reazioni del mondo politico locale alla notizia, anticipata ieri da SiracusaOggi.it, del ritorno dei privati nella gestione dell’acqua nel siracusano. Un ritorno a tempo, per dodici mesi, con alle spalle il colosso spagnolo Aqualia. Sull’Assemblea Regionale Siciliana piovono gli strali di Enzo Vinciullo dopo che per l’ennesima volta non è stata calendarizzata dalla conferenza dei capigruppo  la discussione del disegno di legge per la difesa dell’acqua pubblica a Siracusa. “Continuerò a chiedere l’inserimento del Disegno di Legge da me preparato il 18 marzo e prenderò in esame l’ipotesi di occupare l’Aula per costringere il Presidente dell’Ars a porre all’ordine del giorno e in discussione il mio Disegno di Legge”. Quanto al ritorno dei privati, Vinciullo evita un commento diretto ma precisa che  “la responsabilità non è della Curatela Fallimentare che deve, giustamente, trovare una soluzione veloce a un problema drammatico. La responsabilità è di chi, non so se volutamente, ritarda l’approvazione del Disegno di Legge”. Ad appoggiarne la linea, anche Marica Cirone Di Marco.




"Spostare il progetto Humanitas da Catania a Noto", il piano di Vinciullo

“Si affidi l’ospedale Trigona all’Humanitas”.  Un pò a sorpresa, il deputato regionale Enzo Vinciullo (Ncd) – contrario ai privati (“e lo sono ancora”, ndr) – lancia la proposta. “L’Humanitas aveva chiesto e ottenuto dal Governo regionale la possibilità di costruire una super struttura ospedaliera a Misterbianco, in provincia di Catania, che costava alla società che si era fatto carico del progetto, oltre 110 milioni di euro. Si sposti questo progetto a Noto con vantaggi per tutti”, spiega Vinciullo. Una soluzione simile potrebbe ridurre il ricorso a necessari e costosi viaggi della speranza al nord Italia. Farebbe  risparmiare il servizio sanitario regionale e darebbe nuove possibilità occupazioni in diversi servizi: edili, catering, pulizie, medico. Ne è convinto Vinciullo che nella sua nota spinge perchè la decisione venga presa “subito, prima che venga approvato, in Commissione Sanità, il piano di rifunzionalizzazione e riconversione. Se non lo si fa, pronto alle barricate. Impediremo alla Commissione Sanità di approvare questo piano. Quando è venuta a Noto ha preso impegni diversi. Tutti i colleghi deputati – conclude l’esponente di Ncd – devono sapere che, prima di andare nei territori altrui, devono conoscere la realtà studiando i documenti così da poter prendere solo impegni che poi potranno essere mantenuti”.




"Spostare il progetto Humanitas da Catania a Noto", il piano di Vinciullo

“Si affidi l’ospedale Trigona all’Humanitas”.  Un pò a sorpresa, il deputato regionale Enzo Vinciullo (Ncd) – contrario ai privati (“e lo sono ancora”, ndr) – lancia la proposta. “L’Humanitas aveva chiesto e ottenuto dal Governo regionale la possibilità di costruire una super struttura ospedaliera a Misterbianco, in provincia di Catania, che costava alla società che si era fatto carico del progetto, oltre 110 milioni di euro. Si sposti questo progetto a Noto con vantaggi per tutti”, spiega Vinciullo. Una soluzione simile potrebbe ridurre il ricorso a necessari e costosi viaggi della speranza al nord Italia. Farebbe  risparmiare il servizio sanitario regionale e darebbe nuove possibilità occupazioni in diversi servizi: edili, catering, pulizie, medico. Ne è convinto Vinciullo che nella sua nota spinge perchè la decisione venga presa “subito, prima che venga approvato, in Commissione Sanità, il piano di rifunzionalizzazione e riconversione. Se non lo si fa, pronto alle barricate. Impediremo alla Commissione Sanità di approvare questo piano. Quando è venuta a Noto ha preso impegni diversi. Tutti i colleghi deputati – conclude l’esponente di Ncd – devono sapere che, prima di andare nei territori altrui, devono conoscere la realtà studiando i documenti così da poter prendere solo impegni che poi potranno essere mantenuti”.