Chiamato in causa, l’assessore ai lavori pubblici, Alessio Lo Giudice, parla del viadotto di Targia, delle sue condizioni e dello stato dell’arte del tanto atteso intervento. Evita la polemica diretta con il consigliere di minoranza, Salvo Castagnino, ma risponde ad alcune accuse mossegli. “Partiamo dalle condizioni del viadotto. All’inizio dell’anno, i tecnici del Comune hanno effettuato accurati controlli per verificare lo stato del già noto degrado. Quindi non è vicenda nel dimenticatoio. E non è stato riscontrato alcun peggioramento. Per ulteriore scrupolo, ho disposto un nuovo sopralluogo tecnico per un secondo monitoraggio”, dice Lo Giudice. Che sui ritardi nel reperimento dei finanziamenti e dell’avvio dei lavori striglia la politica regionale e invoca unità tra siracusani a Palermo. “Come atti amministrativi, abbiamo fatto e subito tutto quello che dovevamo e potevamo. La palla è quindi passata alla Regione. Qui anche il viadotto di Targia si è ritrovato ostaggio della politica con un rimpasto che ha cambiato competenze e assessori peraltro dopo settimane di blocco su tutto o quasi. Ho già inviato una lettera ai nuovi assessori alla Protezione Civile e alle Infrastrutture chiedendo massima urgenza e precedenza per il finanziamento dell’opera”. Ma Lo Giudice ha anche chiesto coesione a tutti i deputati regionali siracusani. “Io non voglio prendermi meriti particolari in questa vicenda. Come credo nessun altro. Interesse di tutti è sbloccare i lavori, trovare i soldi. Allora chiedo anche agli onorevoli di casa nostra di fare squadra per il viadotto, oltre ogni diversità di vedute e colore politico. Dobbiamo remare dalla stessa parte insieme, altrimenti a Palermo si faranno ancora beffe di iniziative siracusane”.