Carianni, che attacco: “Io sindaco di centrosinistra per questo niente fondi Fsc per Floridia”

Sui lavori di riqualificazione del campo sportivo di Floridia si sono recentemente scontrati il sindaco Marco Carianni e il deputato regionale Carlo Auteri. Scambio di accuse al vetriolo e senza esclusione di colpi, tra meriti vantati e colpe presunte variamente distribuite, mentre faticosamente avanza l’iter verso l’affidamento dei lavori. “Stiamo facendo gli ultimi sopralluoghi alla luce delle richieste di integrazione che ci hanno fatto alcuni tecnici, soprattutto del Coni. Stiamo verificando la situazione dal punto di visto illumino-tecnico per poter rispondere alle osservazioni che ci sono state fatte. Contestualmente ci stiamo muovendo con la Regione per ottenere quanto prima il nulla osta per poter affidare i lavori”, ha spiegato il sindaco in un recente video sui suoi canali social. Ci tengo ad informare i cittadini su tutto quello che succede, così che possano sempre avere informazioni puntuali”, aggiunge Carianni con una frase che lascia spazio al dubbio che altri invece si muovano per confondere le acque.
Sullo sfondo, solo accennato, resta il vero nodo politico della questione. Il Comune di Floridia non risulta nella lista degli enti locali che stanno beneficiando, per loro progetti, dei fondi Fsc come da accordo di coesione presentato con gran cerimonia a Palermo dal presidente Schifani insieme alla premier Meloni. Altri centri del siracusano hanno invece annunciato l’avvio di lavori grazie a quelle risorse.
L’amministrazione comunale floridiana sospetta che ci sia stata una sorte di regia dietro questa scelta. Carianni, sindaco abituato a non nascondersi dietro dichiarazioni di facciata, ci mette subito la faccia. “A Palermo – spiega a Siracusaoggi.it – hanno deciso a tavolino e su base politica che alcuni centri, specie se retti dal centrosinistra, non dovessero ricevere un euro. In provincia di Siracusa è Floridia a far le spese di questo modo di amministrare non condivisibile. Il merito deve essere sui progetti e la loro rilevanza, non sulla provenienza da un sindaco di destra o di sinistra. Anche perchè in tanti altri centri di questa provincia sono, invece, arrivate le risorse”.
A scorrere gli allegati dell’Accordo di Coesione, si leggono in elenco – tra i Comuni della provincia di Siracusa – Melilli, Sortino, Portopalo, Solarino, Avola e Ferla. Ad eccezione di quest’ultimo centro, tutti gli altri sono a guida centrodestra. E questa è la considerazione alla base del pensiero del sindaco di Floridia, Carianni, che nella Regione – in questa occasione – non pare aver trovato certo un alleato. “Facciamo affidamento sulle nostre forze e capacità”.




Il parlamentare Scerra (M5s) alla Cosac di Budapest

Il parlamentare siracusano Filippo Scerra (M5S) partecipa alla Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell’Unione dei parlamenti dell’Unione europea (COSAC). A Budapest, dal 27 al 29 ottobre, si confrontano i componenti degli organismi specializzati negli affari comunitari ed europei di ogni Parlamento dell’Ue. Tra loro, per l’Italia, figura proprio Scerra quale rappresentante delle opposizioni alla Camera dei deputati. Questo pomeriggio interverrà alla sessione plenaria. “Ribadirò l’importanza della condivisione degli sforzi tra i vari Stati dell’Ue per affrontare le sfide globali che stiamo vivendo: bisogna rendere strutturale Next Generation Eu, quel piano basato sulla condivisione di debito comune ottenuto dall’ex premier, il nostro presidente Giuseppe Conte”.
Componente della Commissione Politiche dell’Unione Europea, dal 2022 Filippo Scerra è Questore della Camera dei Deputati: un ruolo di responsabilità amministrativa e politica all’interno dell’Istituzione. Sono diversi i dossier su sviluppo, investimenti e politiche per Mezzogiorno in cui è impegnato Filippo Scerra, dal Piano nazionale di ripresa e resilienza alla governance economica europea.




Nuove regole per i contributi alle società sportive dilettantistiche

Il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato all’unanimità il nuovo regolamento sui contributi alle società sportive dilettantistiche. La proposta è stata preparata dalla quarta commissione consiliare ed ha subito in aula qualche modifica di merito.
Il nuovo regolamento sulle associazioni sportive supera quello approvato nel 2016 per recepire – si legge nel provvedimento – alcune novità normative in materia e per rendere più organico l’iter di assegnazione dei contributi. Lo scopo perseguito è di promuove l’accesso e la diffusione dello sport riconoscendone il valore in termini di socializzazione, accrescimento della qualità della vita, benessere fisico, capacità educativa, inclusione sociale e pari opportunità.
Beneficeranno dei contributi i sodalizi che operano senza fini di lucro, costituiti o che hanno sede nel comune da almeno due anni, affiliati alle federazioni del Coni o a enti di promozione sportiva riconosciuti, che non abbiano ricevuto richiami o ammonimenti in riferimento all’utilizzo degli impianti comunali o non siano debitori verso l’Ente (anche rispetto al versamento dei tributi) e siano in regola con gli oneri previdenziali.
Rappresentano motivi di esclusione le condanne per illecito sportivo o per doping, le sanzioni inflitte delle federazioni o dal Coni nei 5 anni precedenti e, infine, qualsiasi irregolarità di natura sportiva, civile o penale.
I fondi saranno destinati a chi abbia ottenuto “evidenze di eccellenza nella precedente stagione agonistica” e verranno assegnati in base alle caratteristiche delle società, alle quali sarà assegnato un punteggio secondo criteri stabiliti dall’articolo 7. Essi sono: gli anni di attività nel territorio comunale; il numero dei tesserati, suddivisi per fasce di età alle quali viene applicato un coefficiente a seconda se si tratti di normodotati o diversamente abili; il numero e l’importanza dei campionati a cui si partecipa (regionali, nazionali o internazionali); i titoli sportivi conquistati; l’ammontare delle spese di natura tecnica e organizzativa riportati nei bilanci; la gestione di impianti sportivi.
L’articolo 7 è stato modificato dal Consiglio che ha approvato alcuni emendamenti: uno era stato presentato dalla commissione Bilancio e introduce dei coefficienti per l’ammontare delle spese sostenute; uno porta la firma di Damiano De Simone e inserisce, tra i criteri che danno diritto ai contributi, anche il tesseramento di atleti provenienti da fasce economicamente svantaggiate con coefficienti assegnati in base al numero. Due sono stati proposti dal gruppo consiliare Insieme (illustrati in aula da Ivan Scimonelli): uno riscrive, adeguandoli ai criteri del ministero della Salute, le fasce di età degli iscritti da cui scaturiscono i coefficienti utili a determinare l’ammontare dei contributi a seconda se si tratta di persone diversamente abili o no; l’altro ridetermina i coefficienti assegnati per i risultati conseguiti nelle competizioni regionali, nazionali aggiungendo inoltre la partecipazione alle gare internazionali e ai giochi olimpici. Approvati, infine, quattro emendamenti tecnici: uno sempre del gruppo Insieme, due di Simone Ricupero e uno di Angelo Greco, presidente della commissione consiliare che ha proposto il regolamento.
“Le principali novità introdotte dal regolamento riguardano l’adozione dei coefficienti oggettivi e misurabili per la valutazione delle richieste di contributo, con un’attenzione particolare alla promozione dello sport inclusivo. Viene inoltre prevista una maggiore celerità di impegno di spesa da parte dell’amministrazione e una vigilanza sull’impiego delle risorse con grande risalto ai risultati che le varie ASD e SSD, siano esse riconosciute dal CONI o meno, raggiungeranno nei vari anni di riferimento”, commenta il presidente della quarta commissione consiliare, Angelo Greco. “Al grande lavoro preparatorio, fatto da tutti i commissari della IV Commissione Consiliare, si è unito il contributo di tutto il Consiglio Comunale che, con voto unanime sulla proposta e sugli emendamenti e quindi col dialogo tra tutte le forze politiche, ha saputo consegnare alla città uno strumento importante a disposizione e all’altezza dello sport siracusano, che rappresenta, nelle varie discipline, una vera eccellenza nazionale e internazionale”.
Ultimo punto all’ordine del giorno era la mozione, poi trasformata in raccomandazione, di Damiano De Simone con la quale si chiede l’Amministrazione di partecipare al bando del Credito sportivo chiamato “Sport missione comune 2024”, che scade il 5 dicembre, per l’accesso a fondi da destinare alla riqualificazione strutturale e all’efficientamento energetico dell’impiantistica sportiva. Priorità dovrà essere data, si legge nel documento, al campo scuola “Pippo Di Natale”. De Simone ha evidenziato il valore sociale dello sport per le giovani generazioni e l’importanza di contare su strutture efficienti.
Apprezzamento per l’iniziativa è stato espresso da Scimonelli e dal vice sindaco Edy Bandiera, che ha evidenziato come l’Amministrazione stia lavorando alla ristrutturazione del Pala-Lo Bello e dell’impianto di via Lazio ed è decisa, visti i tempi ristretti per partecipare a quello del Credito sportivo, a concorrere ad altri bandi appena completata la fase progettuale.




Cambiano le regole della Democrazia Partecipata, tutte le novità

Cambiano le regole della Democrazia partecipata a Siracusa. Approvato in Consiglio comunale il nuovo regolamento che riscrive quello del giugno 2019 poi modificato nel 2020. Ad illustrare le novità in aula è stato Giovanni Boscarino, presidente della seconda commissione consiliare.
Fatte salve le finalità (stimolare la “partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa del proprio territorio”) e l’ammontare delle risorse disponibili ogni anno (il 2% dei trasferimenti regionali di parte corrente), il regolamento individua 6 aree tematiche cui i progetti presentati dai cittadini devono fare riferimento: ecologia, ambiente, decoro urbano e sanità; opere pubbliche e rigenerazione urbana; politiche giovanili, scolastiche, sociali e pari opportunità; politiche culturali, sportive e promozione turistica; cura dei beni comuni; viabilità, mobilità e innovazione tecnologica. Possono essere coinvolti (sia nella fase di progettazione che nel voto) i cittadini residenti a Siracusa che abbiano compiuto 16 anni, in forma singola o associata; sono esclusi i soggetti che hanno incarichi politici o di partito, i dipendenti comunali, i consiglieri e gli assessori.
Tutta la procedura deve essere improntata al massimo della trasparenza, a partire dalla pubblicazione dell’avviso che deve avvenire entro il 30 aprile di ogni anno. Il regolamento indica le informazioni da inserire nella scheda di partecipazione, che deve contenere anche il costo approssimativo del progetto. Ciascun soggetto potrà presentare una sola scheda. Una volta presentate, saranno i dirigenti delle aree tematiche e la conferenza dei servizi a valutare l’ammissibilità delle idee; seguirà una fase di co-progettazione, con incontri aperti ai proponenti, che servirà alla stesura di vere e proprie “proposte progettuali definite e quantificabili”.
Si passerà, quindi, alla votazione, curata dal Rup, che potrà avvenire su piattaforma e in presenza; in questo caso dovranno essere aperti 4 postazioni: due in centro città, una a Belvedere e una a Cassibile. La fase di voto è preceduta da un’assemblea pubblica nella quale i proponenti illustrano alla cittadinanza le singole idee-progetto.




Ex Province, accelerata del centrodestra per elezioni dirette. Dubbi e fuoco amico

Rimane tema “caldo” quello delle elezioni per le ex Province Regionali siciliane. In commissione Affari Istituzionali, in Ars, incardinata una proposta di legge del centrodestra. Un testo snello, sei articoli appena, per reintrodurre l’elezione diretta del presidente dei consiglieri modificando il meccanismo attuale che, invece, dovrebbe portare il 15 dicembre ad elezioni di secondo livello votano solo sindaci e consiglieri comunali, ndr).
In poco più di due settimane sarà chiaro se questo nuovo ribaltone nella storia infinita per il ritorno della politica negli enti cancellati dal governo Crocetta, rimetterà tutto in discussione o se invece si andrà ad elezioni nei modi e nelle forme peraltro ribaditi dalla Corte Costituzionale in più occasioni.
L’ex assessore regionale Marco Falcone, oggi eurodeputato di Forza Italia, non nasconde la sua preoccupazione. “Temiamo che virate repentine o frettolose possano risolversi in una nuova magra figura. Saremmo, infatti, davanti a un ulteriore, inspiegabile, nulla di fatto. Anche la Corte Costituzionale, è il caso di ricordarlo, ha censurato a più riprese il reiterarsi dei commissariamenti. Siamo l’unica Regione d’Italia a non votare per le Province, ancorché con elezioni di secondo livello. Pur apprezzando i buoni propositi riguardo il ripristino dell’elezione diretta, temo che tutto si possa risolvere in una tattica dilatoria”, dice commentando l’accelerazione dell’Ars sul disegno di legge che reintroduce il voto diretto e il rischio di un nuovo blocco delle elezioni provinciali in Sicilia. “La percezione comune è che, per incomprensibili giochi di palazzo, qualcuno voglia impedire alle Province siciliane di avere una guida politica che offra finalmente risposte a tantissime emergenze”, aggiunge Falcone.
Posizione, questa volta, in linea con le opposizioni. “Il centrodestra sta apparecchiandosi una nuova sonora batosta come già avvenuto e solo per fare ‘ammuina’ su argomenti triti e ritriti. Qualcuno comunque gli ricordi che la Corte Costituzionale ha imposto le elezioni di secondo livello con la legge Delrio in vigore e questo non ci pare essere stato minimamente superato”. Lo affermano i deputati M5S all’Ars Martina Ardizzone e Angelo Cambiano, componenti della commissione Affari istituzionali dell’Ars. “Senza l’abrogazione della Legge Delrio – dicono – le elezioni di primo livello restano incostituzionali ed è questo il tema centrale. Come tema centrale sarebbe anche il fatto che mancano le risorse alle ex Province, ma a loro interessano le poltrone, punto. I bisogni dei cittadini possono sempre aspettare. Il centrodestra – attaccano i cinquestelle – torna a fare ‘ammuina’ su argomenti che hanno ingessato inutilmente l’aula e la commissione a lungo e su temi che interessano pochissimo ai siciliani che hanno ben altro a cui pensare. Qui non si tratta di essere favorevoli o contrari al ritorno di questi enti, ma ciò che balza agli occhi è il tentativo di violare i principi dettati in materia dalla Corte Costituzionale”.




Le scuole sono sicure? Gilistro (M5s) porta il tema in Ars e annuncia emendamento per Siracusa

Dopo la caduta di pezzi di intonaco dal soffitto di un’aula di una quarta primaria all’istituto comprensivo Lombardo Radice di via Archia, a Siracusa, il tema della sicurezza all’interno degli istituti scolastici approda in Ars.
“Milioni di euro per acquistare attrezzature digitali e non un solo euro per mettere in sicurezza le scuole che cadono, si tratta di un paradosso inaccettabile”. Così commenta l’accaduto il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Carlo Gilistro intervenendo in Aula a Palazzo dei Normanni, che poi annuncia un emendamento ad hoc per il Libero Consorzio di Siracusa per mettere le scuole in sicurezza.
“Ho presentato un emendamento in manovra finanziaria per trasferire fondi dal bilancio regionale al Libero Consorzio di Siracusa che, essendo in dissesto, non riesce evidentemente a mettere in piena sicurezza le scuole. – dice Gilistro – Le somme devono essere vincolate alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole del territorio. Quanto accaduto ieri a Siracusa, dove il crollo dell’intonaco del soffitto di una classe di scuola elementare con il ferimento di un bambino è un fatto gravissimo. Sono bastati pochi minuti di pioggia per sfiorare una tragedia perché se quella parte di soffitto fosse crollata qualche centimetro oltre, avremmo avuto conseguenze ben più gravi e irreversibili. – conclude – Se a questo governo regionale sta a cuore la salute dei bambini, intervenga immediatamente. I genitori devono avere la certezza di accompagnare i propri figli in una scuola sicura come la propria casa”.




Sovranità alimentare, Lollobrigida e D’Eramo: “Dopo il G7 a Siracusa arriva ok anche dall’Europa”

“Dopo essere stata inserita nel documento conclusivo del G7 Agricoltura di Siracusa, la Sovranità Alimentare ottiene piena cittadinanza anche nelle conclusioni strategiche adottate sulla nuova PAC dai ministri europei dell’agricoltura. Un grande risultato per l’Italia, che fin dal primo giorno, con l’inserimento del concetto nella denominazione del Ministero, ha voluto dare un segnale forte: riportare al centro la nostra agricoltura, la pesca e l’intero comparto agroalimentare”. A dichiaralo è il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
La Presidenza italiana, durante il G7 Agricoltura che si è tenuto a Siracusa dal 26 al 29 settembre, ha riunito i Ministri dell’Agricoltura dei paesi G7 ad affrontare temi cruciali come la sovranità alimentare, tema approdato per per la prima volta all’attenzione del vertice. È stato sottolineato l’impegno a investire responsabilmente in un’agricoltura e in sistemi alimentari in grado di fornire cibo sicuro, accessibile, nutriente e di qualità per tutti, riconoscendo le diversità culturali delle abitudini alimentari e dietetiche, e a ridurre le perdite e gli sprechi alimentari dalla produzione al consumo.
“Questo risultato, e ringrazio la Presidenza ungherese per aver portato a compimento questo passaggio, si somma a quanto ribadito ieri sulla pesca, dove l’Italia ha chiesto che venga applicata, in qualsiasi ambito, una moratoria delle decisioni a livello tecnico sulla riduzione dello sforzo di pesca e dei limiti di cattura, in attesa della piena operatività del nuovo Commissario, a tutela di un comparto essenziale per l’economia italiana e per la qualità e la sicurezza alimentare”, ha sottolineato il Ministro.
“Inoltre – ha aggiunto il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, – abbiamo dichiarato e voluto mettere a verbale le criticità che permangono, a cominciare dalla richiesta di maggiori risorse per gli agricoltori, che devono essere sostenuti come autentici custodi del territorio e garanti del buon cibo per la popolazione italiana ed europea. Per questo, abbiamo chiesto che ogni meccanismo di distribuzione della PAC debba essere definito, per ciascuno Stato membro, tenendo conto delle differenze tra il reddito dell’agricoltura rispetto a quello del resto dei settori economici, nonché del potere d’acquisto e dei costi di produzione. Abbiamo infine chiesto che la parte finanziaria della Politica Comune venga rinviata al luogo più appropriato per la decisione, ovvero le discussioni tra i Capi di Stato e di Governo”.
“Infine, pur condividendo l’obiettivo di un’agricoltura sempre più resiliente e sostenibile, abbiamo specificato che, per l’Italia, la sostenibilità ambientale deve procedere di pari passo con quella economica e sociale, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e una corretta distribuzione del valore della produzione lungo le filiere”, ha concluso il Ministro Lollobrigida.




Edy Bandiera nuovo componente della giunta esecutiva di Sud chiama Nord

Edy Bandiera è un nuovo componente della giunta esecutiva di Sud chiama Nord. Si è riunita ieri sera la giunta esecutiva di Sud Chiama Nord, che ha discusso diversi punti all’ordine del giorno, tra cui la presa d’atto delle dimissioni del deputato Ismaele La Vardera. Nel corso della seduta è stato infatti nominato Edy Bandiera, già coordinatore provinciale di Sud chiama Nord di Siracusa, come nuovo componente dell’esecutivo.
“Con l’ingresso di Edy Bandiera nella giunta esecutiva di Sud Chiama Nord, continuiamo a rafforzare la nostra struttura con figure di grande esperienza e competenza. Sono certo che Edy saprà dare un contributo importante alle nostre attività, soprattutto in una fase delicata per tutto il movimento. Auguriamo a Edy buon lavoro in questo nuovo ruolo”. Così commenta la nomina di Edy Bandiera il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice




Solarino, teorie e complotti. Sul ritorno del Consiglio comunale è scontro Carta-Germano

La sentenza del Cga con cui torna in carica il Consiglio comunale di Solarino diventa subito tema di scontro politico. Scintille tutte interne al centrodestra: da un parte il primo cittadino Peppe Germano (Noi Moderati), dall’altra il deputato regionale e sindaco di Melilli, Giuseppe Carta.
A dare fuoco alle polveri è Germano, con un video comparso sui social poche ore dopo il pronunciamento del Consiglio di Giustizia Amministrativa. “La sentenza – dice – dà ragione ai consiglieri di opposizione e ci coglie di sorpresa. Non commento la sentenza, prendo atto della decisione dei giudici che comporterà il ritorno del Consiglio comunale”. E poi l’affondo: “il ribaltone dei prestigiatori della politica farà sì che il sottoscritto votato da voi non potrà governare come da voi richiesto. Non è un torto al sindaco ma uno smacco alla città che deve sapere e ricordare che c’è un fantasma venuto da Melilli che vuole a tutti i costi prendersi la città”.
Manca solo il nome, ma l’indicazione è chiara. Il bersaglio è Carta ed il suo Mpa. “Chiamate i ghostbuster…”, liquida con una battuta proprio Carta. “Vince la democrazia contro l’arroganza e la presunzione di una parte della politica oggi rappresentata dall’attuale sindaco di Solarino che, con l’utilizzo distorto delle regole, ha buttato fuori i consiglieri eletti dai solarinesi, proclamati dallo Stato; i quali, lo ricordiamo, furono fondamentali per la sua elezione dopo la sconfitta di 5 anni prima. Questo stupro è stato risolto dai giudici del consiglio di Stato per la Sicilia”, aggiunge. Le accuse a lui mosse da Germano? “Goffo tentativo di distrarre deliberatamente, su altri argomenti, l’attenzione dell’opinione pubblica. Archiviamo questa triste pagina e torniamo a vivere in democrazia anche a Solarino”. Rimane un sassolino, subito tolto: “viene lecito chiedersi: cosa penseranno i sei consiglieri comunali che si sono dimessi per attuare la strategia pensata a tavolino per salvaguardare la poltrona del sindaco? Quale sarà il futuro di questi consiglieri, anche loro eletti dai solarinesi?”.




Tavolo tecnico zona industriale, ‘si’ di Cannata (FdI) “ma seguendo linea del Governo”

“Ben venga il Tavolo propositivo sulla zona industriale”. Il deputato di Fratelli d’Italia, Luca Cannata vede di buon occhio l’iniziativa lanciata dal parlamentare del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, ma mettendo qualche “paletto”. Il primo riguarda la necessità, a suo dire, che si proceda “sulla linea di quanto già fatto dal Governo con le questioni di Ias e Isab Lukoil, concentrandosi su tutto ciò che dà beneficio al territorio e ai lavoratori”. Cannata difende l’operato del Governo su alcune delle principali questioni del Polo Petrolchimico siracusano. “Con Isab Lukoil il nostro Governo, con il ministro Urso- dichiara Cannata- ha saputo agire con prontezza, salvaguardando migliaia di posti di lavoro e garantendo la continuità operativa di un asset strategico per la nostra economia nazionale – sottolinea – Allo stesso modo, il Governo ha affrontato la complessa situazione dell’impianto di depurazione Ias, cercando soluzioni che rispettino le normative ambientali, senza compromettere la sostenibilità economica e occupazionale”. Gli orientamenti emergeranno in maniera più chiara l’8 novembre prossimo, data in cui si svolgerà la prima riunione del Tavolo permanente, ad Augusta. “L’obiettivo – auspica Cannata- deve essere chiaro: continuare su una strada concreta e condivisa che rilanci il polo petrolchimico, garantendo sostenibilità ambientale, tutela della salute, occupazione e bonifica dei territori. Bisogna continuare ad essere propositivi e costruttivi”.