Siracusa. Sai 8, polemiche e responsabilità: Marziano e Foti si parlano solo tramite comunicati stampa

“Stanno cercando con vili attacchi di coinvolgermi nelle polemiche sul fallimento di Sai 8”, avrebbe detto ai suoi stretti collaboratori il deputato regionale Pd, Bruno Marziano. Il riferimento è al botta e risposta delle ultime ore con Gino Foti. Una notte di riflessione, poi Marziano ha deciso. “Mi rivolgerò alla magistratura per difendere la mia onorabilità, ma adesso si faccia chiarezza: fuori i nomi dei responsabili”. A chi lo ha attaccato per quanto fatto da presidente della Provincia Regionale di Siracusa all’epoca della nascita di Sai 8, l’esponente democratico ricorda “che tutte le clausole e le norme contrattuali sono state concordate, se addirittura non stimolate, dalla Regione. Inoltre, tutti gli atti sono stati approvati dall’assemblea dei sindaci e votati a maggioranza assoluta dal consiglio di amministrazione dell’Ato idrico di Siracusa”. Ma Bruno Marziano vuole con forza che venga fatta chiarezza sulle vere responsabilità. “Tutti, a partire dall’onorevole Gino Foti, devono chiarire i contenuti della loro consulenza con le società di Sai 8, chiariscano anche attraverso quali modalità e per quali importi alcune imprese di loro parenti, o sodali di corrente, hanno ottenuto appalti di lavoro ed incarichi. Si faccia immediatamente chiarezza: fuori i nomi. Anche alla luce della recente sentenza della magistratura messinese che ha smontato totalmente l’ipotesi del complotto della magistratura siracusana nei confronti di tante anime belle“.
Immediata la nuova replica di Gino Foti.  “Ancora una volta le dichiarazioni dell’onorevole Marziano non colgono nel segno. Non sono stato mai consulente di Sai 8. In passato sono stato consulente di Saccecav e mi sono dimesso da tale incarico proprio quando non ho condiviso alcune scelte aziendali. Sarebbe bene, quindi, che il nostro si documentasse meglio, prima di affermare certe cose”. Poi la stoccata. “Dopo avere affermato che per la Sai 8 ha dato il meglio di se, Marziano respinge qualsiasi responsabilità per la firma del contratto con la fideiussione illegittima. Come se il contratto fosse stato sottoscritto da un funzionario. A sua insaputa? Ovvero contrariamente alle indicazioni che il presidente della Provincia aveva dato?”. Quindi la chiusura ironica: “non replicherò ad eventuali altre precisazioni  per evitare problemi anche all’usciere della Provincia”.




Siracusa. Viadotto di Targia, il deputato Vinciullo attacca e l'assessore Lo Giudice risponde

Avevamo già anticipato che il 20 febbraio era stata indetta la conferenza di servizio per il viadotto di Targia (clicca qui). Manca poco più di una settimana e si alza il livello delle polemiche. “Il Comune di Siracusa aveva mentito quando aveva dichiarato di avere il progetto cantierabile e che vi era anche la disponibilità economica”, attacca Enzo Vinciullo. Che poi rincara: “le competenze sono passate al Dipartimento Regionale della Protezione Civile che, con celerità ha operato senza il consueto bla bla bla che caratterizza l’azione dell’Amministrazione Comunale di Siracusa”. Una volta approvato il progetto, “mi adopererò in Commissione Bilancio per reperire le somme necessarie alla realizzazione dell’opera che, a prescindere dalle consuete favole, al momento non esistono”, dice ancora l’esponente siracusano di Ncd non senza un velo polemico.
Garbata la replica dell’assessore comunale ai lavori pubblici, Alessio Lo Giudice. “L’onorevole Vinciullo deve essere stato tratto in inganno da informazioni non esatte. Il nostro comportamento sulla vicenda è stato sempre lineare, nel senso che continuiamo a mantenere una costante interlocuzione con la Protezione civile. Esprimo soddisfazione per la fissazione della conferenza dei servizi, alla quale parteciperemo con l’obiettivo di arrivare rapidamente all’inizio dei lavori. Sono certo che anche l’onorevole Vinciullo ha lo stesso nostro obiettivo”, scrive Lo Giudice. Che poi spiega anche come “la titolarità del progetto è da diverso tempo in capo al Dipartimento della protezione civile, al quale, dopo pochi mesi dal nostro insediamento, sulla base di accordi raggiunti, abbiamo trasmesso un progetto preliminare. Non avremmo mai potuto parlare di progetto cantierabile e di finanziamenti ufficialmente decretati semplicemente perché la vicenda, sin dalle prime battute, è stata in mano alla Protezione civile che si è occupata della progettazione esecutiva”.




Siracusa. Perimetrazione del parco archeologico, pareri e ritardi. Giansiracusa: "Tutto nei tempi. Ecco cosa faremo"

Ci siamo già occupati nei giorni scorsi delle ultime vicende relative alla perimetrazione del parco archeologico di Siracusa. Vi abbiamo proposto il parere della soprintendete Beatrice Basile dopo il mancato parere del Comune di Siracusa, entro i 45 giorni previsti, e della “tolleranza” concessa a Palazzo Vermexio (leggi qui). Oggi prende posizione l’assessore all’Urbanistica, Paolo Giansiracusa. “Siracusa più di ogni altra città classica, necessita di una perimetrazione archeologica tesa a salvaguardare i segni della storia, le testimonianze dell’età antica, i valori paesaggistici e naturali. E’ per tale ragione che l’Amministrazione Comunale auspica, fin dal proprio insediamento, una perimetrazione che con rigore scientifico sappia contemplare la salvaguardia dei beni culturali ed ambientali con gli equilibri funzionali già programmati dal piano regolatore”, illustra Giansiracusa. Che parla anche di garanzie per la storia da confrontare con le esigenze urbanistiche. “Pur con la volontà di tutti non sarà facile poiché Siracusa , come poche altre città antiche, ha un sistema complesso di preesistenze su cui da secoli insistono dinamiche sociali che hanno comportato lo sviluppo di una città, capoluogo di provincia, di oltre centomila abitanti con servizi comprensoriali centralizzati”. Quanto ai termini scaduti per il parere, l’assessore elenca data e protocolli fino alla nota n.396/2014 della Soprintendenza (“pervenuta all’Ufficio Urbanistica il 20.1.2014”), contenente i nuovi criteri della perimetrazione che contemplano e precisano quelli già esaminati dal Consiglio Comunale nell’ambito del Piano Paesistico.  “Ho espresso delle perplessità, insieme ai tecnici dell’Ufficio Urbanistica, in merito alle scadenze. La Soprintendente Beatrice Basile ha dato la possibilità al Comune di far decorrere i 45 giorni utili alla presentazione delle osservazioni dalla data di una seconda comunicazione, pervenuta il 20 gennaio”. Poi un aggiornamento che contiene anche un’anticipazione sulle intenzioni del Comune.   “Il 7 febbraio l’Ufficio Urbanistica ha depositato la proposta di Deliberazione del Consiglio Comunale, contenente l’adesione dell’Amministrazione alla perimetrazione archeologica, pur con tutte le osservazioni del caso. In base alla proposta, che sarà esaminata nel massimo consesso cittadino, il Comune aderisce alla proposta di parco archeologico disponendo, quale atto d’indirizzo nell’ambito delle direttive per la revisione del vigente Piano Regolatore Generale, il riequilibrio dello strumento urbanistico alla proposta definitiva di parco archeologico che scaturirà dal confronto tra le osservazioni e la bozza trasmessa dalla Soprintendenza”.




Avola. Chi sbaglia, paga: il sindaco Cannata taglia le indennità ai dirigenti che non producono

Non vuol sentir parlare di coraggio. A lui, giovane sindaco di Avola, è sembrata una cosa naturale da fare. E così, con naturalezza, Luca Cannata ha iniziato a sfidare un tabù: la responsabilità di dirigenti e funzionari comunali. Ha avviato una politica interna chiara: chi produce servizi e rende, viene premiato. Ma chi, invece, pur percependo determinati emolumenti non riesce a rispettare gli obiettivi si ritrova “punito” con tanto di decurtazione delle cosiddette indennità di posizione. Dalle parole ai fatti il passo è stato breve. E i primi provvedimenti sono già diventati effettivi, con tagli – anche pesanti – in busta paga.
Una applicazione del concetto di responsabilità estesa alla meritocrazia. “Perchè non solo disposto decurtazioni. Chi ha lavorato bene è stato premiato”, vuole subito specificare Cannata. Che non vuole passare per uno sceriffo quanto piuttosto per un sindaco che guarda tutti dritto negli occhi, dentro palazzo di città. “Certo, so di avere creato un precedente poco simpatico agli occhi dei dipendenti. Eppure le attestazioni di stima, anche dentro il Municipio, sono tante. E’ ora di ragionare sul merito senza puntare il dito contro nessuno. Ma credo che sia giusto chiedere conto delle attività svolte percependo determinate indennità”, spiega ancora il primo cittadino di Avola.
Chissà se il suo esempio verrà seguito da altri sindaci del siracusano. “Mi sto muovendo nel rispetto della legge. Sulle indennità di posizione si può intervenire senza ledere i diritti dei lavoratori. So che si tratta di provvedimenti con dei pro e dei contro. L’importante è il segnale: conta il lavoro, anche nel pubblico. Non sono provvedimenti ad personam, non voglio punire nessuno. La logica è quella della esigenza dei cittadini avolesi: più produttività, più servizi. Noi amministratori abbiamo la responsabilità di indirizzo politico, i funzionari e i dirigenti comunali devono essere il braccio operativo. Al di là di amicizie o, se preferite, connivenze. In venti mesi da sindaco mi sono reso conto che alle volte la produttività si perde di vista. Chi lavora bene non ha nulla da temere”.




Ars, spese pazze. In Procura il primo dei siracusani indagati: Cappadona. Si è avvalso della facoltà di non rispondere

Spese pazze all’Ars, al palazzo di Giustizia di Palermo è stata la volta di Nunzio Cappadona. E’ il primo dei siracusani – parlamentari regionali in carica o ex – convocati nell’ambito dell’indagine sui conti “allegri” dei gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale. L’ex capogruppo di Alleanza per la Sicilia, accompagnato dall’avvocato Amato, si è avvalso della facoltà di non rispondere.  E alla stampa ha affidato il suo pensiero in una nota: “Ho correttamente impiegato il denaro ricevuto rispettando la normativa in vigore. Ho monitorato le spese degli altri componenti del gruppo attraverso l’acquisizione delle relative ricevute, pertanto attendo fiducioso che l’iter delle indagini si concluda. Sono sereno poiché le accuse mosse nei miei confronti sono prive di fondamento”.
Tra le contestazioni che gli sarebbero mosse, i contributi distribuiti ad associazioni di volontariato di Siracusa e Trapani (Marlin Club, Siracusa Giovani 900, La Famiglia Colorata, il Centro Ascolto Oncologico Simultaneo). Beneficenza, certo. Ma per i magistrati palermitani sarebbe beneficienza fatta con i soldi del gruppo parlamentare e quindi pubblici. Nunzio Cappadona è stato capogruppo Mps per due anni. Nella lista delle spese anche contributi a persone che mai avrebbero prestato attività lavorativa per la Regione, pranzi, un necrologio da 700 euro, e vari contributi per organizzazione attività congressistiche.




Siracusa. Sai 8 e polemiche, Marziano: "Mi tirino fango addosso, le posizioni su cui riflettere sono di altri"

E’ stato in silenzio per settimane. Ha seguito l’evolversi di riunioni e pareri. Poi Bruno Marziano, ex presidente della Provincia Regionale ai tempi della nascita di Sai 8, è sbottato. “Inutile il tentativo di coinvolgermi nella polemica relativa al fallimento di Sai 8. Il contratto per la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa è stato stipulato con il consenso di buona parte dei sindaci e del consiglio d’amministrazione dell’Ato idrico”. Respinge così le accuse che ritiene gli vengano mosse da vari esponenti dell’area Renzi del Partito democratico siracusano. “Tentano da tempo di coinvolgermi nella polemica sul fallimento di Sai 8, con tutti gli aspetti giudiziari connessi e sulle decisioni assunte dalla curatela fallimentare. Un tentativo andato a vuoto e che non serve a far dimenticare la verità o a cambiare le carte in tavola”.
Buona parte del percorso che portò all’affidamento del servizio risale al periodo in cui Marziano era presidente della Provincia e,quindi, dell’Ato. “Ho portato avanti -puntualizza il parlamentare dell’Ars- una decisione che, in più tappe e in più occasioni, era stata assunta all’unanimità dai 21 sindaci dei comuni della provincia di Siracusa. Inoltre, in occasione della decisione finale,la maggior parte dei primi cittadini ha espresso parere favorevole, così come ha fatto gran parte del Cda. In quelle decisioni si riconosceva la maggioranza delle forze politiche locali”. Marziano parla di regole e norme contrattuali che esistevano, ma che “non sono state fatte rispettare al gestore da chi ne aveva titolo ed obbligo”.Poi il tono si fa più duro e il deputato regionale del Pd traccia un quadro ben chiaro di quanto sarebbe accaduto dopo la stipula del contratto. “Io mi sono dimesso-premette- e non ho più avuto alcun ruolo nella vicenda. Altri esponenti politici non possono dire altrettanto.Io non ho mai avuto rapporti di consulenza remunerati profumatamente, non sono titolare di aziende che hanno ricevuto affidamenti o subappalti, né ho beneficiato di assunzioni di tipo familiare”.




Siracusa. Il consigliere Minimo bacchetta l'opposizione. E pezzi di maggioranza…

Confronto acceso tra i consiglieri comunali di Siracusa. Mentre si profila una intesa per la proroga della scadenza Tares, rimane il clima di scontro a cominciare proprio dai tributi. “Gli attacchi alla maggioranza da parte delle forze politiche che hanno governato la città negli ultimi tre lustri sono continui. Dimenticano  che i Siracusani hanno pagato le più alte tariffe d’Italia relative a Tarsu, acqua, tosap, irpef comunale, immobili etc. volute e concordate da loro, mentre oggi, folgorati sulla via di Damasco, assurgono a paladini del ‘no tasse’ “. Parole di Fortunato Minimo.  “L’esempio lampante,  gli oneri di urbanizzazione. L’aliquota fu aumentata dalla giunta Visentin in maniera esponenziale; oggi questa tassa è stata ridotta del 30%. E voglio vedere come si comporteranno, visto che la nuova tariffa deve essere approvata in Consiglio. Verrà approvata senza colpo ferire? O dopo averla portata alle stelle ne chiederanno un abbattimento del 90% o accadrà che escano prima della votazione?”, stigmatizza Minimo. “L’abbattimento degli oneri di urbanizzazione è fondamentale per il rilancio dell’edilizia”.
Il consigliere comunale sposta poi l ‘attenzione sulla tassa di soggiorno. “Polemiche strumentali. Questa amministrazione la userà al solo scopo di finanziare i servizi turistici. E’ supportata da un regolamento specifico, che disciplina la stessa in modo tale che nessun appetito deviante possa trovare realizzazione”. E comunque, per Fortunato Minimo  “l’opposizione, prima di attaccare sul fronte tributi,  dovrebbe fare un serio mea culpa su quanto operato da loro quando amministravano”.
quindi una stoccata, senza mai nominarla, alla Princiotta. “Sedicenti appartenenti alla maggioranza criticano l’utilizzo da parte del sindaco Garozzo  del proprio fondo di riserva. Ecco come è stato utilizzato in parte: 50 mila euro per la manutenzione  e realizzazione giostrine, annessa altalena per disabili; 70 mila euro per la realizzazione di 3 solarium a mare (due in più del passato); 295 mila euro per la manutenzione straordinaria nelle scuole da aggiungere ai 440.000 euro del bilancio;  14 mila euro destinati ai centri anziani; 25 mila euro per le spese di viaggio di malati oncologici.  C’è finalmente un innovativo modo di gestire la cosa pubblica a Siracusa, e questo provoca  una reazione fortemente conservatrice, di chi non vuole il cambiamento. Si spiegerebero così gli attacchi, che altrimenti non avrebbero motivo di esistere, vista l’azione incisiva della Giunta”.
 




Siracusa. Tares, Sorbello (Art.4): "Bene spostare la scadenza, ma si riaprano anche i termini per agevolazioni ed esenzioni

L’accordo di massima, come anticipato nei giorni scorsi, ci sarebbe e nulla, a quattro giorni dalla prossima seduta del consiglio comunale, sembrerebbe ostacolare il “via libera” alla proposta di rinviare la scadenza della quarta rata Tares al 30 aprile. A prescindere da qualche polemica sulla primogenitura dell’iniziativa, maggioranza e opposizione sembrano remare nella stessa direzione. Il consigliere comunale Salvo Sorbello, di “Articolo 4” rinnova l’invito a questo percorso. “Siamo fiduciosi- commenta l’esponente di opposizione- sul voto favorevole del consiglio comunale, non solo sullo slittamento della scadenza dell’ultima rata della tassa sui rifiuti, ma anche sulla riapertura dei termini per presentare le istanze per fruire di agevolazioni ed esenzioni rispetto ad un’imposta che, come purtroppo avevamo previsto, sta mettendo in serie difficoltà famiglie ed imprese siracusane”.




Fronte comune dei deputati eletti contro la decisione del Cga. "Domani in Procura, subito una denuncia contro il Tribunale"

Tutti contro Gennuso. O quantomeno tutti contro la “vittoria” giuridico-amministrativo dell’ex Mpa che con la sua battaglia ha ottenuto che si torni a votare in 9 sezioni tra Pachino e Rosolini per le Regionali del 2012. Domani alle 10, accompagnati da uno stuolo di avvocati, si recheranno in Procura, a Siracusa, per parlare con Francesco Giordano. Loro sono Bruno Marziano, Pippo Gianni, Enzo Vinciullo, Giambattista Coltraro, Edy Bandiera e forse anche Stefano Zito. Si tratta dei deputati eletti nel collegio siracusano e che ora si ritrovano in una sorta di limbo. Improvvisamente in bilico a distanza di oltre un anno dall’avvenuta elezione e in coda ad una vicenda in cui ritengo di non avere alcuna responsabilità. Lo spiegheranno al procuratore capo. Di certo non l’hanno presa bene. Rabbia, fastidio e una certa difficoltà nel comprendere le ragioni della decisione del Cga.
Per ora parla il solo Bruno Marziano. Che annuncia un ricorso-denuncia contro la stessa Procura per colpa in vigilanza. Il riferimento è alla scomparsa dagli archivi del Tribunale dei plichi con le schede elettorali al centro di un mistero. “Ma chiederemo che vengano inquisiti anche i presidenti dei seggi dove è stata riscontrata la presenza di cosiddette schede ballerine insieme agli altri componenti dei seggi stessi”. Ma i deputati regionali non vogliono fermarsi  a questo. Sono pronti a ricorrere in Cassazione. “E se del caso, fino alla Corte di Giustizia Europea per chiedere la revoca del provvedimento”.
Marziano usa parole di fuoco e anche il giudizio sullo stesso Gennuso è tranchant. “E’ paradossale che abbia denunciato tutto chi, in realtà, delle schede ballerine ne ha beneficiato. Perchè è un sistema che favorisce chi prende tanti voti in quei seggi. Ma io, come gli altri, a Rosolini e Pachino abbiamo preso solo spiccioli di preferenze mentre Gennuso ha fatto quasi il pieno…”. Anche di questo parleranno con il procuratore capo.




Siracusa. Gennuso e Gianni "alleati" a sorpresa. Fuori dai giochi Coltraro?

Calma apparente tra i deputati regionali eletti nel siracusano. La sentenza del Cga riapre i giochi ma non troppo. I circa 8.000 voti delle nove sezioni di Pachino e Rosolini in cui si tornerà a votare per le Regionali del 2012 possono cambiare certo quello che è poi stato lo scenario finale. Nel 2012 c’erano partiti che oggi non ci sono più ed alleanze nel tempo consumatesi e saltate.
Ma alla fine dei giochi, l’unico che davvero “rischia” il seggio sembra essere il notaio di Augusta, Giambattista Coltraro. Il candidato del Megafono si starebbe ritrovando schiacciato a tenaglia tra i due ex litiganti Pippo Gianni e lo stesso Pippo Gennuso. Sottotraccia, i due avrebbe trovato una sorta di patto, se non di accordo, di non belligeranza. E in questo senso vanno lette le parole di Gennuso, intervenuto su FM Italia durante RadioBlog con Mimmo Contestabile: “sosterrò la lista di Cantiere Popolare, perchè c’è rispetto e amicizia”. Ma che c’entra Coltraro? Il notaio ha perso nella zona sud il sostegno di Giuca, ormai in rotta con il Megafono. Voti importanti per la lista, e per il candidato, che – alla luce della intesa tra Gennuso e Gianni – potrebbero finire in quell’altro bacino elettorale. Nel 2012 furono appannaggio del Megafono ora si muovono verso altri lidi. E potrebbero far saltare i numeri e le percentuali che hanno poi fatto scattare il seggio per il notaio di Augusta.