La battagliera protagonista di alcuni recenti scontri in Consiglio Comunale, Simona Princiotta sceglie toni soft nella conferenza stampa che arriva dopo giornate in cui si è discusso di denunce, inchieste e sequestri di atti. Sullo sfondo, l’acceso scontro con un altro consigliere comunale in particolare, Alberto Palestro.
“E voglio subito chiarire che io non ho presentato nessuna querela. Semmai, avendo avvertito un clima eccessivamente pesante nei miei confronti ho ritenuto, consigliata dal mio legale, di presentare querela cautelativa. Le denunce amo farle nelle sedi che istituzionalmente, per il ruolo che ricopro, ritengo competenti ovvero l’aula del Consiglio Comunale e in Commissione”, una battuta per toccare il caso che vedrà i due opposti anche in tribunale. “Sono stata, invece, querelata e ripetutamente dal consigliere Palestro, in particolare per diffamazione e per ingiurie. Ho consegnato agli organi preposti le mie considerazioni, valutazioni e fatti e confermo la piena fiducia nei confronti delle forze dell’ordine e della Magistratura. Sono certa che verrà fuori la verità con il reale svolgimento dei fatti e le eventuali responsabilità. Dalla evoluzione della vicenda giudiziaria valuterò, di concerto con il mio legale, la scelta di assumere a mia volta le iniziative legali che si renderanno utili e necessarie”.
Sullo sfondo i due atti di indirizzo, presentati da Simona Princiotta, conditi da polemiche assortiti. Uno, quello sulla gestione degli impianti sportivi, ha dato vita ad una sorta di battaglia idelogica. “Non ho inteso attivare nessuno scontro personale né crociate contro, solo esercitare il mio diritto-dovere di consigliere comunale per affermare la cultura della legalità, la trasparenza delle procedure e la qualità dei servizi per tutti i siracusani”.
Riguardo quel primo atto di indirizzo, la Princiotta si sofferma sui cosiddetti campi periferici, che a Siracusa sono quattro. “E ad eccezione di quello di via Lazio, che paga un canone di circa 8.000 euro, sono stati tutti concessi in gestione a prezzi irrisori: esattamente la media di 200 euro l’anno anno in ragione delle carenti condizioni strutturali. E’ del tutto evidente che i gestori, dunque, nel firmare le convenzioni hanno espressamente dichiarato di accettare le strutture nello stato in cui si trovavano e nonostante ciò impegnandosi ad una manutenzione ordinaria. Oggi la situazione è davvero paradossale e suona come una beffa: i gestori giustificano l‘inadempienza della manutenzione con la mancanza della straordinaria che è a carico dell’ amministrazione. Quanto alla Cittadella dello Sport, é stata affidata per un periodo 10 mesi ed è risaputo che il gestore non ha effettuato i lavori che si era impegnato a fare e che le condizioni degli impianti d’ acqua in particolare lasciano molto a desiderare. L’idea che sembra coltivare l’ amministrazione è quella del project financing. La presenza di privati potrebbe certo consentire la indispensabile ristrutturazione dell’impianto ma guai a cancellare il ruolo sociale fondamentale che lo sport deve avere. Nessuna remora ideologica contro la presenza dei privati ma a condizione che l’amministrazione mantenga le attuali tariffe in grado di essere gestibili dalle associazioni e dalle famiglie. Considero il diritto per tutti ad accedere alle strutture sportive uno dei confini che segna la civiltà di una intera comunità. Qualora dovesse risultare di difficile concretizzazione la suindicata clausura sociale ritengo opportuna assumere la scelta di una nuova e articolata gara pubblica per un periodo ovviamente piu’ lungo dei 10 mesi”. Quanto al campo scuola Di Natale, la Princiotta ha annunciato la presentazione di “uno specifico emendamento al regolamento a favore della trasparenza e della parità di trattamento nei confronti di tutte le associazioni. I criteri già individuati non si presentano, a mio avviso, equi e rischiano di discriminare la gran parte della associazioni”. Dalla nuova bozza di regolamento sono intanto scomparsi il ticket per l’ingresso e l’indicazione nominale di due società.
Altro tema caldo: asili nido. La battagliera consigliera del Pd ha presentato un atto di indirizzo (“votato in aula quasi alla unanimità”, ndr) che mira alla interruzione del regime di proroghe che vige ormai da 13 anni. “Dobbiamo andare in gara”, ripete. “Ho appreso con infinito stupore dell’esistenza di una delibera dello scorso 17 marzo con cui la giunta da mandato al dirigente per procedere ad una transazione e soddisfare la richiesta dei gestori degli asili nido comunali di adeguamento agli standard nazionali dal 2008 ad oggi. Chiedendo, addirittura, il conferimento ad un consulente contabile esterno per il calcolo delle somme. Sono certa che se questa delibera indigna me avrà un effetto ancora più amplificato su Giancarlo Garozzo che questa battaglia verso la legalità l’ha intrapresa prima di me. Da consigliere fece un atto di indirizzo analogo al mio”. Le varie proroghe sarebbero state dettate da ragioni economiche, di risparmio per l’amministrazione. “Ma oggi si decide di fare un accordo che ammonterebbe quasi a 2 milioni di euro con una transazione, senza acquisire un parere legale e con una procedura anomala quale quella di un atto di indirizzo politico a supporto del dovuto atto dirigenziale”.