Gestione pubblica dell’acqua, tutela dei cittadini, regolamentando i distacchi della fornitura idrica ai morosi, salvaguardia dei livelli occupazionali. Sono questi i principali punti nell’ atto di indirizzo votato ieri sera dal consiglio comunale sulla vicenda “Sai 8”, dopo la sentenza di fallimento. Il documento, a firma di Elio Di Lorenzo, ha ottenuto il “via libera” insieme ad un’integrazione di Salvo Castagnino. La seduta si è aperta con un intervento del capogruppo del Pd, Francesco Pappalardo che, con Gaetano Firenze sta portando avanti uno sciopero della fame per richiamare l’attenzione sulla mancata previsione delle preferenze nella nuova legge elettorale. Il tema sarà al centro di un dibattito pubblico giovedi pomeriggio alle 18,30 a palazzo Vermexio. Di Lorenzo ha usato toni duri nei confronti della curatela fallimentare di “Sai 8”, che “sta attuando il distacco della fornitura idrica ai cittadini morosi in maniera indiscriminata e, tante volte, senza un puntuale accertamento e in ogni caso con procedure non rispettose del regolamento”. Proprio su questo il consiglio comunale chiede un intervento deciso da parte dell’amministrazione Garozzo, per evitare “le ripercussioni sociali derivanti da questo tipo di comportamento”. Il documento votato sollecita una “un’attenzione particolare nella salvaguardia dei livelli occupazionali”. Alberto Palestro ha sottolineato l’esigenza di dare seguito “alla cantierabilità di alcuni progetti che assicurerebbero la potabilità dell’acqua, ferma restando la priorità occupazionale”; Giuseppe Assenza ha anche difeso l’operato della curatela fallimentare, confermando l’adeguatezza, per gli altri aspetti della vicenda, inseriti nell’atto di indirizzo. Cetty Vinci chiede di individuare anche i responsabili della situazione che si è venuta a creare, mentre Tanino Firenze ha chiesto, supportando questa posizione, la nomina di una commissione d’inchiesta . “Il problema è anche di salute pubblica- ha sottolineato Massimo Milazzo- e tutti gli attori istituzionali devono farsene carico, accanto alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Salvo Cavarra ha parlato di “lottizzazione politica, indicandola come la causa di quanto accaduto”. Opinione condivisa anche da Enrizo Lo Curzio, secondo cui gli errori sarebbero già stati commessi durante la gestione Sogeas. Alla seduta hanno assistito gli 11 ex dipendenti di Sogeas, senza stipendio da 15 mesi e senza garanzie sul proprio futuro lavorativo (leggi qui). L’atto di indirizzo è stato votato all’unanimità con la sola astensione di Pippo Impallomeni. Il consiglio comunale tornerà a riunirsi il 3 febbraio prossimo per parlare di edilizia economica e popolare e per approvare delle misure correttive di natura contabile del personale, alla luce dell’indagine della Corte dei Conti per il periodo che va dal 2007 al 2010. In programma anche l’approvazione del nuovo regolamento del consiglio comunale dei ragazzi.