Risarcimento a Igm Rifiuti Industriali, passa l’emendamento

“Sembra andare verso la conclusione la vicenda relativa al risarcimento dovuto dal Comune di Siracusa all’Igm Rifiuti Industriali”.
Il consigliere Ferdinando Messina entra nel merito del via libera alle variazioni di Bilancio, votate ieri, nel corso della seduta del consiglio comunale che, tra gli altri temi, ha anche affrontato la questione.
“Il pressing che ho avviato con la presentazione, il 3 ottobre scorso, di un emendamento specifico, attraverso il quale è stato avviato il dibattito in aula – commenta Messina- per evitare ulteriori aggravi a pesare sulle casse comunali (parliamo di più di 1000 euro al giorno di interessi), ha prodotto gli effetti desiderati. Il consiglio comunale ha votato l’emendamento presentato dall’amministrazione, in linea con le motivazioni da me denunciate a suo tempo, dopo aver appreso l’esito delle determinazioni del CGA, il consiglio di giustizia amministrativa”
Una determina del 20 ottobre scorso, a seguito di un percorso avviato dal dirigente comunale all’Ambiente, Marcello Dimartino, ha disposto di impinguare con 2.026.831,36 di euro il fondo debiti fuori bilancio.
“Postate le somme- conclude Messina- spetta adesso all’Amministrazione comunale e ai suoi Dirigenti accelerare la definizione dell’iter di pagamento, qualora la IGM Rifiuti Industriali mostrasse disponibilità ad accettarlo, per scongiurare l’ulteriore aggravio sulle spalle dei siracusani prodotto dagli interessi maturati”.
Durante la seduta, il sindaco ha annunciato che Comune e Igm sono vicinissimi a un accordo che consentirà di chiudere tutti i contenziosi aperti.




Il Consiglio comunale approva le variazioni al bilancio pluriennale

Seduta di Consiglio comunale dedicata al bilancio pluriennale 2023-25. Con 23 voti favorevoli, 3 contrari e un’astensione, l’Aula ha approvato ieri sera le variazioni allo strumento finanziario. Rispetto alla proposta iniziale, il provvedimento risulta modificato da quattro emendamenti, il più importante dei quali è uno stanziamento di 5,5 milioni di euro per pagare la parte più consistente del contenzioso con Igm. L’Assise presieduta da Alessandro Di Mauro, ha approvato anche l’immediata esecutività della delibera.
Nella proposta del settore Servizi finanziari, illustrata in aula dal ragioniere capo Giorgio Giannì dopo una breve riunione dei capigruppo con lo stesso dirigente, la fetta più consistente delle variazioni sul bilancio pluriennale 2023-2025 riguardava l’anno in corso, per un totale di 6 milioni 110 mila 153 euro. A determinare la somma ha contribuito soprattutto l’assegnazione di 5 milioni di euro da parte del ministero dell’Interno per contrastare i rischi idrogeologici a Fanusa, Arenella e Fontane Bianche. Tra le altre voci in entrata non contenute nel bilancio di previsione ci sono quella destinata ai nidi d’infanzia (poco più di 431 mila euro), l’erogazione di un’anticipazione di 600 mila euro sul finanziamento per il nuovo polo per l’infanzia di Cassibile e l’ultima porzione da quasi 124 mila euro erogata dalla Regione per il progetto “Supreme Italia” finalizzato all’integrazione degli immigrati. In totale, nel 2023 ci sono state entrate non previste per 7 milioni 346 mila 592 euro e una diminuzione 1 milione 236 mila 439 euro, somma spostata in entrata sul 2024 per la rimodulazione del cronoprogramma del nuovo asilo di viale Epipoli. Sempre il prossimo sono previste uscite aggiuntive per poco meno di 1 milione 304 euro; il conseguente sbilancio di 67 mila 490 è stato riportato in uscita sul 2025.
Sulla relazione si è sviluppato il dibattito d’aula al quale hanno partecipato Franco Zappalà, Paolo Romano, Sara Zappulla, Conci Carbone, Paolo Cavallaro, Sergio Bonafede, Ferdinando Messina, Massimo Milazzo e Luciano Aloschi. A replicare per l’Amministrazione sono stati lo stesso ragioniere capo e l’assessore al Bilancio, Pierpaolo Coppa.
Sono invece passati all’unanimità e senza dibattito altri due emendamenti: uno tecnico, del ragioniere capo, sul cambio di denominazione di un capitolo di bilancio riferito al polo per l’infanzia che sorgerà in contrada Carrozziere; e uno del sindaco che destina 10 mila euro alle commissioni per i concorsi.
Una emendamento a firma di Paolo Romano e che aveva parere contabile contrario, è stato trasformato in raccomandazione e sarà inserito nel bilancio di previsione 2024-2026. Si chiedeva l’accensione di un mutuo di 10 milioni di euro per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza dei plessi scolastici.
Infine, in apertura di seduta il consigliere Francesco Vaccaro ha chiesto che la diretta streaming delle riunioni consiliari sia realizzata con i sottotitoli e nella lingua dei segni allo scopo di favorire i non udenti. Il presidente Di Mauro ha risposto che la conferenza dei capigruppo ha già mosso i primi passi in questo senso.
Dibattuto anche l’emendamento a firma di Simone Ricupero che impingua di 75 mila 250 euro il capitolo destinato alle indennità dei consiglieri comunali prelevando la somma dai rimborsi ai datori di lavoro. La proposta apre la strada all’aumento dei gettoni percepiti per le riunioni del Consiglio e delle commissioni in applicazione della legge regionale 19 del 2023. L’entità sarà oggetto di un altro provvedimento. L’esito del voto è stato di 24 voti favorevoli e 4 contrari.
La parte iniziale della seduta è stata dedicata alla discussione dell’emendamento sull’Igm, presentato dal sindaco Francesco Italia, sottoscritto anche da Ferdinando Messina e, alla fine, approvato con sole tre astensioni. La proposta preleva poco meno di 5 milioni 502 mila euro dagli accantonamenti per passività potenziali e li trasferisce al capitolo dei debiti fuori bilancio: un’operazione finanziariamente impegnativa ma che non mette a rischio la tenuta dei conti.




Strada in salita per il nuovo ospedale, come trovare i soldi? “Collaborare e niente medagliette”

Chissà perchè, la strada che porta alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa appare sempre tutta in salita. Estremamente ripida, alle volte persino scivolosa. Dopo un trentennio a discutere dell’area su cui realizzarlo e di fondi per finanziarlo, ora che ci sono sia l’uno che l’altra ecco che spuntano problemi. E, sorpresa, ancora sull’area scelta e sui soldi che non bastano. Sfiga cosmica o altro? In attesa della risposta, le altre province siciliane si sono tutte dotate di un ospedale nuovo. Più nuovo e funzionale del vecchio Umberto I di sicuro.
Nei giorni scorsi, SiracusaOggi.it ha lanciato l’allarme: mancano 147 milioni per potere davvero costruire il nuovo ospedale. Il finanziamento disponibile – circa 200 milioni – non è sufficiente. Perchè? Lo spiega il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Quando si è fatto il progetto definitivo, non erano state considerate le richieste che sono poi arrivate da altri enti ed istituzioni coinvolte, come ad esempio l’Autorità di Bacino. E poi correzioni richieste per intervenire sull’aspetto anti-sismico, senza dimenticare l’aumento dei costi delle materie prime degli ultimi anni”. E quindi? Ecco l’appello alla deputazione regionale siracusana: “Mi auguro che i cinque deputati facciano squadra, per ottenere questi fondi dal governo regionale. Dobbiamo portare a casa il risultato, non ci sono medagliette da mettersi sul petto. Sono certo che tutti, al di là dell’appartenenza politica, si attiveranno insieme per questa vicenda prioritaria”.
Per trovare i 147mln citofonare governo regionale, Palermo. “Un parlamentare da solo non può fare arrivare tutti quei soldi. Dobbiamo tenere un atteggiamento di collaborazione”, dice il deputato regionale Giuseppe Carta, interpellato sul tema dalla redazione di FMITALIA. E non usa certo giri di parole quando aggiunge “dobbiamo impegnarci per portare i soldi per il nuovo ospedale di Siracusa. Per tanto tempo si sono guardati altri presidi ospedalieri, abbiamo bisogno di un grande ospedale”. Viene da pensare ad una critica tra le righe alle attenzioni ricevute dal nosocomio di Avola in questi anni. “No, non intendo Avola, dove si è fatto un lavoro ma si sarebbe dovuto pensare anche a Noto, invece che solo Avola. Dico che Lentini va rafforzato, Augusta pure. Il nuovo ospedale di Siracusa è fondamentale per avere quei servizi sanitari che oggi sono solo in altre province: pensate al pronto soccorso pediatrico. Con un grande ospedale, poi, vengono anche i medici. A Siracusa – continua Carta – oggi non ci vuole venire nessuno, i medici non si sentono rassicurati da una struttura antica”.
Bene la teoria, ma qual è la strada pratica per arrivare a costruirlo questo benedetto ospedale impossibile? “Collaborare e togliersi le primogeniture. Nessuno pensi di poter giocare una partita politica sull’ospedale. Vale per noi del centrodestra, vale per il Pd, vale per tutti. Dobbiamo collaborare”. E la collaborazione deve essere ampia: “non solo i deputati, anche i sindaci della provincia”. Un ospedale, un territorio, una voce. Operazione quasi mai riuscita in provincia di Siracusa, territorio dai dieci campanili. “Eh ma un grande ospedale serve”, come dire che in questa partita si vince o si perde tutti insieme, politici e cittadini.




Assistenza sanitaria a Pachino, solita emergenza. “Deputati, intervenite: perchè a Rosolini ok?”

E’ ancora emergenza sanitaria a Pachino. La sindaca Carmela Petralito ha preso carta e penna e questa volta, dopo lettere su lettere inviate alla direzione dell’Asp di Siracusa, si è rivolta direttamente ai deputati regionali. Con una lettera aperta loro indirizzata chiede il loro intervento. “A breve verranno diramati i turni del mese di novembre del PTE (Presidio Territoriale di Emergenza) di Pachino. Vi sollecito per l’ennesima volta di intervenire presso la Regione Siciliana, da cui dipende il Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica, per evitare che rimangano, per l’ennesima volta, senza copertura medica pressoché tutti i turni”.
La vicenda è nota, con l’assenza di medici che inevitabilmente finiscono per scoprire la struttura. Qualche mese addietro, la soluzione proposta dell’Asp, in alcune comunicazioni informali, era quella addirittura della chiusura del Pte. Poi i vari tentativi di recuperare personale medico, purtroppo non adnati a buon fine.
“Risulterebbe inoltre incomprensibile dover constatare, come già sta accadendo attualmente, che altri Presidi, come quello di Rosolini, risultino con tutti i turni coperti da medici d’emergenza e Pachino invece con tutti i turni scoperti, in una situazione che non garantisce quindi un’adeguata tutela sanitaria”, aggiunge la Petralito segnalando quella che parrebbe una strana anomalia nella gestione di due emergenze simili, a pochi chilometri di distanza.




Pediatria a rischio chiusura, Gilistro: “Segnali non incoraggianti a Lentini”

(cs) “Non sono incoraggianti i segnali che arrivano dal reparto Pediatria dell’ospedale di Lentini. Aprono a dubbi sul suo stesso futuro prossimo. Colgo una preoccupante stanchezza di medici e pediatri, chiamati ad un pellegrinaggio lavorativo continuo tra reparti e ospedali, da nord a sud della provincia. Per questo, d’intesa con il primario, ho già fissato un sopralluogo anche a Lentini, dopo quello nei giorni scorsi al Di Maria di Avola”. Così il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S).
“La coperta è corta, se si pensa di risolvere i problemi sanitari dei nostri ospedali tirando ora a destra, ora a sinistra non si fa altro che continuare a depotenziare l’assistenza pubblica siracusana. Senza rendersene conto, si sta quasi alimentando un ‘cannibalismo’ tra medici, reparti e ospedali della stessa provincia. Il problema della carenza di organico, ma l’Asp di Siracusa dovrebbe interrogarsi, a mio avviso, sul perchè risulti una di quelle con meno appeal in regione, al punto che i bandi di concorso vanno spesso deserti ed i giovani medici preferiscono altre destinazioni. In più – prosegue Gilistro – si stanno creando condizioni che potrebbero spingere i medici a lasciare la sanità pubblica siracusana ed accettare le offerte che arrivano dalle vicine Ragusa e Catania. Senza andare lontano, di recente una dottoressa ha lasciato l’incarico al Pronto Soccorso di Siracusa, alla luce delle condizioni di lavoro e strutturali, per passare alla sanità privata”.
Gilistro prosegue nella sua analisi: “Da troppo tempo l’Asp di Siracusa ha smesso di interrogarsi sull’efficacia delle sue scelte e sulla qualità dei servizi. L’ospedale di Lentini e le sue criticità, inclusi gli anestesisti, dicono altro, oltre alla carenza di personale medico. Ma c’è una certa politica, a Siracusa come a Palermo, che pare sorda ed impermeabile alle critiche ed alle difficoltà e pensa di poter procedere senza dare conto e ragione ai cittadini e, in questo caso, ai pazienti. Se i siracusani dell’intero territorio provinciale non sono soddisfatti dell’offerta sanitaria pubblica, deve evidentemente esserci un problema. Vado a Lentini per rendermene conto di persona, come ho già fatto ad Avola”.




Cannata (FdI), “Porcherie politiche a Siracusa”. E punta Carta: “Con lui non mi siedo”

“I siracusani hanno deciso che a governarli debba essere Italia con la sua coalizione. Noi di FdI siamo all’opposizione, in maniera costruttiva, con in nostri tre consiglieri”. Il parlamentare Luca Cannata inizia da questa considerazione, all’apparenza scontata, la sua analisi sugli ultimi scossoni della politica cittadina, con la spaccatura nel centrodestra che ha portato gli Autonomisti di Giuseppe Carta a sostenere la maggioranza. “Noi siamo credibili perchè facciamo quello che diciamo. Se altri dicono una cosa in campagna elettorale e il giorno dopo ne fanno un’altra, ne risponderanno ai loro elettori…”, si scalda Cannata con un riferimento che pare ricondurre proprio al Mpa ed alle sue recenti posizioni a Siracusa.
“Se dobbiamo sederci al tavolo per parlare delle porcherie politiche che si mettono in scena a Siracusa, non ho motivo di sentirmi con Giuseppe Carta. Se tu hai detto che sei in coalizione con il centrodestra e sposi un programma alternativo al sindaco Italia, e due mesi dopo le elezioni diventi invece organico al sindaco Italia e lo sostieni e cerchi assessorati, c’è qualcosa che non torna. Da parte sua, non da parte nostra”, dice d’un fiato il parlamentare di FdI ed ex sindaco di Avola.
“Questi balletti non fanno bene alla politica e che fanno perdere credibilità. Sono cose che non appartengono a noi di Fratelli d’Italia. Non abbiamo bisogno di sedie e poltrone. E’ più importante mostrarsi seri ed anche a Siracusa lo stiamo facendo”, aggiunge l’esponente del partito di Giorgia Meloni.
“Speriamo che Carta si ravveda e si dimostri lineare con il centrodestra. Ma se entrasse in maggioranza con il governo cittadino, sarebbe allora un problema per Mpa e per la Lega”, dice in chiusura della sua intervista in diretta su FMITALIA.




La replica di Carta (Mpa): “La politica non è Cannata-centrica, noi forza in crescita”

Non si fa attendere la replica di Giuseppe Carta, dopo l’affondo del parlamentare Luca Cannata (FdI). “L’on. Cannata è un alleato che per indole personale, ma non partitica, ritiene di detenere la golden share del centrodestra in provincia di Siracusa. Prenda atto che la crescita esponenziale del Mpa a Siracusa è un dato di fatto sotto gli occhi tutti. Il patto federativo con la Lega è la dimostrazione che una grossa quota parte del centrodestra confluisce nei nostri colori”, scrive in una nota il leader provinciale degli Autonomisti.
Poi aggiunge: “Per quanto concerme l’elezione della presidenza del Consiglio comunale della città di Siracusa spiace costatare che questa sia stata vissuta, dall’on. Cannata, come un fatto puramente personale, ignorando nella sostanza il ruolo di garanzia superpartes che ricopre questa carica”.
Possibilità di ricucire i rapporti tra alleati? Si, tenuto conto delle premesse e dei rapporti di forza (politica) in provincia. “A parer nostro, l’on. Cannata ha perso un’occasione per dimostrare lo spirito di coalizione che dovrebbe avere un leader. Di contro, dimostra vigore e autocentrismo nelle sue interviste. Nelle sue dichiarazioni si legge un desiderio di prevalere in modo soggettivo con scelte autonome, spesso, non condivise con l’area di centrodestra. Il buonsenso che ci guida – prosegue Carta – farà superare ogni acredine, le incomprensioni che oggi ci impegnano saranno frutto di approfondimento nei prossimi giorni nella certezza che la nostra coalizione sarà protagonista indiscussa della rinascita di una provincia intera”.




L’allarme dei medici, sopralluogo di Gilistro al Punto Nascita di Avola: “due criticità”

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, finite anche sulla stampa nazionale, circa problemi di sicurezza per partorienti e neonati al Punto Nascita di Avola, sopralluogo all’ospedale Di Maria del deputato regionale Carlo Gilistro (M5S). “Le prescrizioni dei Nas, arrivate al termine di una recente ispezione, sono state tutte osservate. Da un punto di vista di strutture e macchinari non sono emerse particolari criticità. Mi preoccupano però le condizioni di lavoro del personale sanitario ed il numero di nascita inferiore alla media regionale”, osserva al termine. E spiega: “a fronte di un organico di 10+2 unità, sono 3+1 i medici in servizio. Cosa che costringe a turni massacranti che creano condizioni di stress tali da finire per incidere sull’assistenza sanitaria offerta. Quanto si potrà andare avanti in queste condizioni?”, la domanda che apre scenari inquietanti per il futuro del reparto, la cui apertura – negli anni scorsi – è diventata anche un caso politico.
“So che il problema è nazionale. E’ anche vero, però, che la sanità siracusana non riesce ad attrarre giovani medici. I bandi vanno quasi deserti e gli ospedalieri preferiscono Catania, Messina o addirittura Ragusa. Anche su questo bisogna interrogarsi a Siracusa. Non si può tacere poi che alcune scelte compiute nella distribuzione di reparti e specialistiche siano state effettuate, a livello locale, sottovalutando i primi segnali dell’emergenza, già negli anni scorsi. E quando la coperta è corta…”, lascia sospeso con amarezza il deputato cinquestelle.
Altro dato tenere inconsiderazione per una valutazione sul futuro del Punto Nascita di Avola è quello del numero annuale di nascite. “Al momento è sotto la media regionale prescritta”, risponde Gilistro dopo aver incontrato i responsabili medici del nosocomio e del reparto. “Ho accolto con favore l’ottimismo dei responsabili del Punto Nascita di Avola, però il numero di posti letto disponibili in Ostetricia ed il personale sotto organico sono criticità evidenti e a tutt’oggi irrisolte”, aggiunge puntuale l’esponente cinquestelle.
“A Palermo stiamo analizzando la situazione, anche, attraverso diverse audizioni in commissione Sanità. All’esame della commissione c’è anche il mio disegno di legge per il richiamo in servizio, a tempo determinato, di medici e pediatri di recente in pensione, così da puntellare la sanità di casa nostra. Ed è quanto mai opportuno riuscire a dotare la provincia di Siracusa di un nuovo e moderno ospedale. Anzi, su questo si è già perso anche troppo tempo”. Carlo Gilistro annuncia poi altri sopralluoghi negli ospedali e nei presidi territoriali siracusani. “Per incontrare e parlare con primari, medici, infermieri, pazienti e tutte le componenti della sanità. E capire attraverso le loro parole quali sono i reali bisogni di un sistema che sta vivendo i suoi anni più difficili”.




Emendamenti al Decreto Sud, “Zes unica toglie centralità alla Sicilia ed al porto di Augusta”

Con un corposo pacchetto di emendamenti al Decreto Sud, il parlamentare Filippo Scerra (M5S) ha proposto una serie di correttivi alla Zes unica istituita dal governo. Il giudizio del parlamentare pentastellato è molto critico su un provvedimento che rischia di essere una mera concessione di contributi a pioggia al Meridione senza un reale piano di sviluppo delle regioni del Sud, “mancando così l’obiettivo di renderle realmente attrattive per nuovi investimenti”, anche in termini di funzionalità rapportata alle esigenze di chi vorrebbe avviare nuove imprese.
“Siamo chiaramente favorevoli a creare nelle Regioni meridionali condizioni per attrarre investimenti e favorire lo sviluppo e la crescita, ma l’operazione compiuta da Fitto sembra andare nella direzione opposta”, spiega Scerra. “Innanzitutto stravolge il concetto di Zes, cioè aree geograficamente delimitate caratterizzate da vantaggi fiscali, burocratici e infrastrutturali, con fulcro funzionale nei porti più strategici, come il porto Core di Augusta. Il piano di Fitto toglie invece centralità ai territori e succede così che un’area prioritaria, come quella del porto di Augusta, si ritrovi improvvisamente marginale e tagliata fuori da processi decisionali per il futuro che vengono affidati invece ad una cabina di regia che ignora caratteristiche e peculiarità della zona”, argomenta Filippo Scerra.
Il parlamentare siciliano non nasconde le sue preoccupazioni. “La sensazione è che manchi una strategia di base, come ad esempio quella che miri anche alla creazione di un indotto. E non mi lascia sereno la mancata indicazione delle risorse che il governo intende impiegare per la Zes unica. Poiché l’area della Zes unica è centinaia e centinaia di volte più grande rispetto alle aree delle singole Zes attualmente in essere, per essere davvero efficace, servirebbe una copertura del credito d’imposta per alcune decine di miliardi. Ma questo Governo dello zero virgola, non troverà mai quei soldi”.
Il parlamentare cinquestelle si mostra poi critico anche verso la previsione di un solo anno di credito d’imposta. “Non è sufficiente a un’impresa che voglia investire seriamente in un progetto. Per questo ho proposto di allungare il periodo di agevolazione, portando a tre gli anni di credito d’imposta di cui usufruire ed anche per l’acquisto di strumentazioni oltre che per le ristrutturazioni dei capannoni destinati ad ospitare la produzione”.
Se il governo dovesse insistere con questa formula sbagliata che accentra scelte e controllo, per Scerra diventerebbe “necessaria una rivisitazione della governance che non può escludere completamente le Regioni meridionali e i Comuni da una politica di rilancio dei loro territori e persino dalle procedure amministrative di rilascio delle varie autorizzazioni. Non è realistico immaginare che da Roma, ad esempio, si possa gestire l’autorizzazione di progetti collocati a Siracusa, senza alcuna interfaccia con le amministrazioni locali. Qui si mette in discussione persino il principio di sussidiarietà”.
Gli emendamenti di cui Filippo Scerra è primo firmatario propongono poi l’eliminazione del vincolo per cui il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato; la riduzione del valore minimo dell’investimento necessario per ottenere un credito d’imposta del valore massimo di 100 mila euro (da 200 a 100mila euro), per coinvolgere anche il tessuto vitale delle medio-piccole imprese. Infine, riguardo alla riduzione al 50% dell’Ires prevista solo per le imprese collocare nelle vecchie ZES e fino al 2024, si è provveduto con l’emendamento ad estenderla anche alle nuove e fino al 2026.




Trasporto urbano: “tempi di attesa lunghi, meglio 3 dorsali al posto delle circolari”

I nuovi percorsi dei bus urbani ed il sistema delle dorsali-circolari non convince al momento i siracusani. La novità non è stata ancora digerita e l’ex assessore Carlo Gradenigo (L&C) segnala disservizi “legati ai lunghi tempi di attesa (fino a 50min) nelle fermate di interscambio”. Pronto anche il suggerimento, diretto agli uffici della mobilità: “sostituire le 4 lunghe e tortuose circolari di quartiere con 3 brevi dorsali in linea”.
Gradenigo non si ferma a questo. Invita anche ad inserire “una corsia preferenziale per i bus aperta alle biciclette lungo l’asse Corso Gelone/Santa Panagia/Scala Greca, realizzando di fatto il BRT (Bus Rapid Transport)”. Un’operazione invero già prevista, per realizzare la quale è stato anche modificato l’itinerario della pista ciclabile bidirezionale spostata da corso Gelone a via Re Ierone I. “Il trasporto pubblico urbano ha già compiuto dei passi avanti – riconosce Gradenigo – ma per essere competitivo rispetto all’auto privata non può permettersi percorsi di oltre un’ora in una città di 5km di diametro”.
Nei giorni scorsi, anche il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle aveva suggerito di aumentare le informazioni disponibili alle fermate e sui bus circa i nuovi percorsi e l’installazione di pensiline per il confort dell’utenza.