Dopo Siracusa, Lentini e Augusta, il Movimento per l’Autonomia “conquista” anche la presidenza del consiglio comunale di Sortino.
Sarà Desirée Galati a guidare l’assise cittadina ed a ricoprire, pertanto, la seconda carica più alta. Desirée Galati, responsabile provinciale Donna e Pari Opportunità del Mpa, da 20 anni impegnata in politica,mamma da sei mesi, è stata la consigliera più votata, con 600 preferenze alle ultime amministrative.
“Sono onorata e grata per la fiducia- il suo commento- Mi impegnerò a ricoprire questo ruolo di grande responsabilità, con scrupolosità, imparzialità e onestà intellettuale. Sono pronta all’ascolto, al dialogo e al confronto. Il rispetto delle leggi e del regolamento saranno la mia bussola.”
Soddisfatto il deputato regionale Giuseppe Carta, leader del partito in provincia di Siracusa. “Questa elezione -dice il parlamentare dell’Ars- mi rende estremamente felice. La consigliera Galati è una donna capace e di sani principi, saprà portare un valore aggiunto al comune di Sortino e alla comunità locale”.
Il Mpa sta via via consolidando il proprio peso in provincia di Siracusa. A Lentini, dopo l’elezione del presidente del Consiglio comunale, Alessandro Vinci, in giunta hanno fatto ingresso gli assessori Giuseppe Vasta e Giuseppe Fisicaro. Anche ad Augusta la guida di Carta ha portato ad una crescita della presenza del Mpa, in giunta ed in Consiglio comunale.
Gli sguardi sono adesso puntati sul capoluogo, in attesa del rimpasto di giunta, il primo dopo le elezioni della scorsa estate, previsto secondo indiscrezioni per gennaio.
Il Movimento per l’Autonomia sarebbe pronto ad entrare in giunta, forte anche del sodalizio tra Carta e Italia. Se il deputato regionale nei giorni scorsi ha dichiarato che l’ingresso nella giunta di Siracusa non “è una priorità” e che il partito “mira ad una collaborazione più consapevole e di ampio respiro”, indiscrezioni parlano di “trattative in corso”.
La rimodulazione dell’esecutivo di Francesco Italia, tuttavia, non sembra cosa semplice, vista la rosa di nomi (troppi) proposti dalle diverse forze politiche e su cui ciascuno, in base alle ambizioni espresse, effettua il proprio pressing.