Riforma Dop e Igp, Cannata (FdI) plaude all’azione governativa di tutela agroalimentare

Luca Cannata, deputato di Fratelli d’Italia, si dice soddisfatto per il risultato ottenuto nel negoziato interistituzionale informale che riunisce rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Ue e della commissione europea. “L’accordo raggiunto grazie al lavoro del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è davvero un risultato eccezionale anche per la tutela del limone Femminello di Siracusa Igp e per tutti gli altri prodotti Dop e Igp del nostro territorio. Possiamo ancora di più proteggere questa eccellenza italiana e prevenire qualsiasi tentativo di contraffazione o imitazione che potrebbe ingannare i consumatori”.
Per Cannata, “il governo si è mostrato determinato a difendere l’economia agroalimentare italiana e la qualità dei nostri prodotti. A tal proposito, il ministero ha predisposto una serie di controlli per venire incontro ai produttori che manifestato problemi, urgenze ed esigenze di un settore che sta vivendo un periodo di particolare crisi, a causa ad esempio della commercializzazione sul mercato nazionale di alcuni prodotti provenienti dall’estero e della conseguente alterazione dei prezzi”.




Forza Italia, nuovi coordinatori cittadini per Augusta, Francofonte, Priolo e Lentini

D’intesa con la deputazione nazionale e regionale del territorio, il coordinatore provinciale di Forza Italia Corrado Bonfanti ha nominato i primi coordinatori cittadini ad Augusta, Francofonte, Priolo e Lentini.
Si tratta in particolare di Paolo Amato per Augusta, Francesco la Rocca per Francofonte, Michele Fodde per Priolo Gargallo e Salvatore Ferraro per Lentini, che saranno i punti di riferimento per gli attivisti locali e per la fase di adesioni ancora in corso. Altre nomine sono previste nei prossimi giorni.
Queste nomine fanno parte del processo di organizzazione che porterà alla scelta dei vertici provinciali e dei delegati al Congresso nazionale che si svolgerà a febbraio del prossimo anno.
“Forza Italia in provincia di Siracusa – ha detto il deputato regionale Riccardo Gennuso – sta crescendo in quantità e qualità di uomini e donne che sempre più hanno deciso di impegnarsi per portare avanti i valori e le attività del nostro partito.”




La confessione di Garozzo: “Ciclabili, le ho fatte finanziare io. Ma non erano pensate così”

“Confesso, è vero: le piste ciclabili a Siracusa le ho fatte finanziare io”. L’ex sindaco Giancarlo Garozzo ammette, con buona dose di ironia, la paternità del finanziamento tramite Agenda Urbana del sistema di corsie protette che sta facendo tanto discutere i siracusani. “Mi chiedo, però, perchè siano stati utilizzati i fondi per le ciclabili e non anche quelli che sempre la mia amministrazione avevano intercettato per l’acquisto di una flotta di bus elettrici o quelli per l’efficientamento energetico delle case popolari. Si tratta sempre di fondi di Agenda Urbana, ma gli unici spesi di quelli sono per le piste ciclabili”, svela Garozzo che alle recenti amministrative ha sostenuto Messina al ballottaggio, portando in aula Vittorini tre consiglieri comunali per Fuorisistema-Italia Viva.
In vena di rivelazioni, l’ex primo cittadino svela come la sua amministrazione aveva immaginato la rete di piste ciclabili nel centro urbano. “L’asse principale era sempre quello da Scala Greca a corso Gelone, sostituendo lo spartitraffico passando da viale Teracati. Con l’occasione di quei lavori, avevamo pensato di realizzare sotto la pista una sorta di canale di gronda per le acque meteoriche che sarebbero state così convogliate dalla parte alta della città sino allo snodo di corso Gelone. Sarebbe stato risolto in questo modo il problema delle strade che puntualmente si allagano ad ogni pioggia”, racconta Garozzo in diretta su FMITALIA.
“Era quella la logica delle ciclabili che avevo fatto finanziare per Siracusa, non questa roba qui. Alcune sembrano davvero buttate a caso, come il tratto di via Re Ierone. Queste ciclabili, è bene che si sappia, sono state disegnate nel 2019 attraverso il biciplan voluto dall’amministrazione Italia. Per carità – precisa Giancarlo Garozzo – in alcune zone vanno anche bene. Ma si è persa un’opportunità per risolvere due problemi in un colpo solo: mobilità sostenibile e convogliamento acque meteoriche. Adesso ci ritroviamo invece un danno che non risolveremo più”, il duro giudizio dell’ex sindaco che come vice ebbe proprio l’attuale primo cittadino.




Risarcimento a Igm Rifiuti Industriali, passa l’emendamento

“Sembra andare verso la conclusione la vicenda relativa al risarcimento dovuto dal Comune di Siracusa all’Igm Rifiuti Industriali”.
Il consigliere Ferdinando Messina entra nel merito del via libera alle variazioni di Bilancio, votate ieri, nel corso della seduta del consiglio comunale che, tra gli altri temi, ha anche affrontato la questione.
“Il pressing che ho avviato con la presentazione, il 3 ottobre scorso, di un emendamento specifico, attraverso il quale è stato avviato il dibattito in aula – commenta Messina- per evitare ulteriori aggravi a pesare sulle casse comunali (parliamo di più di 1000 euro al giorno di interessi), ha prodotto gli effetti desiderati. Il consiglio comunale ha votato l’emendamento presentato dall’amministrazione, in linea con le motivazioni da me denunciate a suo tempo, dopo aver appreso l’esito delle determinazioni del CGA, il consiglio di giustizia amministrativa”
Una determina del 20 ottobre scorso, a seguito di un percorso avviato dal dirigente comunale all’Ambiente, Marcello Dimartino, ha disposto di impinguare con 2.026.831,36 di euro il fondo debiti fuori bilancio.
“Postate le somme- conclude Messina- spetta adesso all’Amministrazione comunale e ai suoi Dirigenti accelerare la definizione dell’iter di pagamento, qualora la IGM Rifiuti Industriali mostrasse disponibilità ad accettarlo, per scongiurare l’ulteriore aggravio sulle spalle dei siracusani prodotto dagli interessi maturati”.
Durante la seduta, il sindaco ha annunciato che Comune e Igm sono vicinissimi a un accordo che consentirà di chiudere tutti i contenziosi aperti.




Il Consiglio comunale approva le variazioni al bilancio pluriennale

Seduta di Consiglio comunale dedicata al bilancio pluriennale 2023-25. Con 23 voti favorevoli, 3 contrari e un’astensione, l’Aula ha approvato ieri sera le variazioni allo strumento finanziario. Rispetto alla proposta iniziale, il provvedimento risulta modificato da quattro emendamenti, il più importante dei quali è uno stanziamento di 5,5 milioni di euro per pagare la parte più consistente del contenzioso con Igm. L’Assise presieduta da Alessandro Di Mauro, ha approvato anche l’immediata esecutività della delibera.
Nella proposta del settore Servizi finanziari, illustrata in aula dal ragioniere capo Giorgio Giannì dopo una breve riunione dei capigruppo con lo stesso dirigente, la fetta più consistente delle variazioni sul bilancio pluriennale 2023-2025 riguardava l’anno in corso, per un totale di 6 milioni 110 mila 153 euro. A determinare la somma ha contribuito soprattutto l’assegnazione di 5 milioni di euro da parte del ministero dell’Interno per contrastare i rischi idrogeologici a Fanusa, Arenella e Fontane Bianche. Tra le altre voci in entrata non contenute nel bilancio di previsione ci sono quella destinata ai nidi d’infanzia (poco più di 431 mila euro), l’erogazione di un’anticipazione di 600 mila euro sul finanziamento per il nuovo polo per l’infanzia di Cassibile e l’ultima porzione da quasi 124 mila euro erogata dalla Regione per il progetto “Supreme Italia” finalizzato all’integrazione degli immigrati. In totale, nel 2023 ci sono state entrate non previste per 7 milioni 346 mila 592 euro e una diminuzione 1 milione 236 mila 439 euro, somma spostata in entrata sul 2024 per la rimodulazione del cronoprogramma del nuovo asilo di viale Epipoli. Sempre il prossimo sono previste uscite aggiuntive per poco meno di 1 milione 304 euro; il conseguente sbilancio di 67 mila 490 è stato riportato in uscita sul 2025.
Sulla relazione si è sviluppato il dibattito d’aula al quale hanno partecipato Franco Zappalà, Paolo Romano, Sara Zappulla, Conci Carbone, Paolo Cavallaro, Sergio Bonafede, Ferdinando Messina, Massimo Milazzo e Luciano Aloschi. A replicare per l’Amministrazione sono stati lo stesso ragioniere capo e l’assessore al Bilancio, Pierpaolo Coppa.
Sono invece passati all’unanimità e senza dibattito altri due emendamenti: uno tecnico, del ragioniere capo, sul cambio di denominazione di un capitolo di bilancio riferito al polo per l’infanzia che sorgerà in contrada Carrozziere; e uno del sindaco che destina 10 mila euro alle commissioni per i concorsi.
Una emendamento a firma di Paolo Romano e che aveva parere contabile contrario, è stato trasformato in raccomandazione e sarà inserito nel bilancio di previsione 2024-2026. Si chiedeva l’accensione di un mutuo di 10 milioni di euro per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza dei plessi scolastici.
Infine, in apertura di seduta il consigliere Francesco Vaccaro ha chiesto che la diretta streaming delle riunioni consiliari sia realizzata con i sottotitoli e nella lingua dei segni allo scopo di favorire i non udenti. Il presidente Di Mauro ha risposto che la conferenza dei capigruppo ha già mosso i primi passi in questo senso.
Dibattuto anche l’emendamento a firma di Simone Ricupero che impingua di 75 mila 250 euro il capitolo destinato alle indennità dei consiglieri comunali prelevando la somma dai rimborsi ai datori di lavoro. La proposta apre la strada all’aumento dei gettoni percepiti per le riunioni del Consiglio e delle commissioni in applicazione della legge regionale 19 del 2023. L’entità sarà oggetto di un altro provvedimento. L’esito del voto è stato di 24 voti favorevoli e 4 contrari.
La parte iniziale della seduta è stata dedicata alla discussione dell’emendamento sull’Igm, presentato dal sindaco Francesco Italia, sottoscritto anche da Ferdinando Messina e, alla fine, approvato con sole tre astensioni. La proposta preleva poco meno di 5 milioni 502 mila euro dagli accantonamenti per passività potenziali e li trasferisce al capitolo dei debiti fuori bilancio: un’operazione finanziariamente impegnativa ma che non mette a rischio la tenuta dei conti.




Strada in salita per il nuovo ospedale, come trovare i soldi? “Collaborare e niente medagliette”

Chissà perchè, la strada che porta alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa appare sempre tutta in salita. Estremamente ripida, alle volte persino scivolosa. Dopo un trentennio a discutere dell’area su cui realizzarlo e di fondi per finanziarlo, ora che ci sono sia l’uno che l’altra ecco che spuntano problemi. E, sorpresa, ancora sull’area scelta e sui soldi che non bastano. Sfiga cosmica o altro? In attesa della risposta, le altre province siciliane si sono tutte dotate di un ospedale nuovo. Più nuovo e funzionale del vecchio Umberto I di sicuro.
Nei giorni scorsi, SiracusaOggi.it ha lanciato l’allarme: mancano 147 milioni per potere davvero costruire il nuovo ospedale. Il finanziamento disponibile – circa 200 milioni – non è sufficiente. Perchè? Lo spiega il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Quando si è fatto il progetto definitivo, non erano state considerate le richieste che sono poi arrivate da altri enti ed istituzioni coinvolte, come ad esempio l’Autorità di Bacino. E poi correzioni richieste per intervenire sull’aspetto anti-sismico, senza dimenticare l’aumento dei costi delle materie prime degli ultimi anni”. E quindi? Ecco l’appello alla deputazione regionale siracusana: “Mi auguro che i cinque deputati facciano squadra, per ottenere questi fondi dal governo regionale. Dobbiamo portare a casa il risultato, non ci sono medagliette da mettersi sul petto. Sono certo che tutti, al di là dell’appartenenza politica, si attiveranno insieme per questa vicenda prioritaria”.
Per trovare i 147mln citofonare governo regionale, Palermo. “Un parlamentare da solo non può fare arrivare tutti quei soldi. Dobbiamo tenere un atteggiamento di collaborazione”, dice il deputato regionale Giuseppe Carta, interpellato sul tema dalla redazione di FMITALIA. E non usa certo giri di parole quando aggiunge “dobbiamo impegnarci per portare i soldi per il nuovo ospedale di Siracusa. Per tanto tempo si sono guardati altri presidi ospedalieri, abbiamo bisogno di un grande ospedale”. Viene da pensare ad una critica tra le righe alle attenzioni ricevute dal nosocomio di Avola in questi anni. “No, non intendo Avola, dove si è fatto un lavoro ma si sarebbe dovuto pensare anche a Noto, invece che solo Avola. Dico che Lentini va rafforzato, Augusta pure. Il nuovo ospedale di Siracusa è fondamentale per avere quei servizi sanitari che oggi sono solo in altre province: pensate al pronto soccorso pediatrico. Con un grande ospedale, poi, vengono anche i medici. A Siracusa – continua Carta – oggi non ci vuole venire nessuno, i medici non si sentono rassicurati da una struttura antica”.
Bene la teoria, ma qual è la strada pratica per arrivare a costruirlo questo benedetto ospedale impossibile? “Collaborare e togliersi le primogeniture. Nessuno pensi di poter giocare una partita politica sull’ospedale. Vale per noi del centrodestra, vale per il Pd, vale per tutti. Dobbiamo collaborare”. E la collaborazione deve essere ampia: “non solo i deputati, anche i sindaci della provincia”. Un ospedale, un territorio, una voce. Operazione quasi mai riuscita in provincia di Siracusa, territorio dai dieci campanili. “Eh ma un grande ospedale serve”, come dire che in questa partita si vince o si perde tutti insieme, politici e cittadini.




Assistenza sanitaria a Pachino, solita emergenza. “Deputati, intervenite: perchè a Rosolini ok?”

E’ ancora emergenza sanitaria a Pachino. La sindaca Carmela Petralito ha preso carta e penna e questa volta, dopo lettere su lettere inviate alla direzione dell’Asp di Siracusa, si è rivolta direttamente ai deputati regionali. Con una lettera aperta loro indirizzata chiede il loro intervento. “A breve verranno diramati i turni del mese di novembre del PTE (Presidio Territoriale di Emergenza) di Pachino. Vi sollecito per l’ennesima volta di intervenire presso la Regione Siciliana, da cui dipende il Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica, per evitare che rimangano, per l’ennesima volta, senza copertura medica pressoché tutti i turni”.
La vicenda è nota, con l’assenza di medici che inevitabilmente finiscono per scoprire la struttura. Qualche mese addietro, la soluzione proposta dell’Asp, in alcune comunicazioni informali, era quella addirittura della chiusura del Pte. Poi i vari tentativi di recuperare personale medico, purtroppo non adnati a buon fine.
“Risulterebbe inoltre incomprensibile dover constatare, come già sta accadendo attualmente, che altri Presidi, come quello di Rosolini, risultino con tutti i turni coperti da medici d’emergenza e Pachino invece con tutti i turni scoperti, in una situazione che non garantisce quindi un’adeguata tutela sanitaria”, aggiunge la Petralito segnalando quella che parrebbe una strana anomalia nella gestione di due emergenze simili, a pochi chilometri di distanza.




Pediatria a rischio chiusura, Gilistro: “Segnali non incoraggianti a Lentini”

(cs) “Non sono incoraggianti i segnali che arrivano dal reparto Pediatria dell’ospedale di Lentini. Aprono a dubbi sul suo stesso futuro prossimo. Colgo una preoccupante stanchezza di medici e pediatri, chiamati ad un pellegrinaggio lavorativo continuo tra reparti e ospedali, da nord a sud della provincia. Per questo, d’intesa con il primario, ho già fissato un sopralluogo anche a Lentini, dopo quello nei giorni scorsi al Di Maria di Avola”. Così il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S).
“La coperta è corta, se si pensa di risolvere i problemi sanitari dei nostri ospedali tirando ora a destra, ora a sinistra non si fa altro che continuare a depotenziare l’assistenza pubblica siracusana. Senza rendersene conto, si sta quasi alimentando un ‘cannibalismo’ tra medici, reparti e ospedali della stessa provincia. Il problema della carenza di organico, ma l’Asp di Siracusa dovrebbe interrogarsi, a mio avviso, sul perchè risulti una di quelle con meno appeal in regione, al punto che i bandi di concorso vanno spesso deserti ed i giovani medici preferiscono altre destinazioni. In più – prosegue Gilistro – si stanno creando condizioni che potrebbero spingere i medici a lasciare la sanità pubblica siracusana ed accettare le offerte che arrivano dalle vicine Ragusa e Catania. Senza andare lontano, di recente una dottoressa ha lasciato l’incarico al Pronto Soccorso di Siracusa, alla luce delle condizioni di lavoro e strutturali, per passare alla sanità privata”.
Gilistro prosegue nella sua analisi: “Da troppo tempo l’Asp di Siracusa ha smesso di interrogarsi sull’efficacia delle sue scelte e sulla qualità dei servizi. L’ospedale di Lentini e le sue criticità, inclusi gli anestesisti, dicono altro, oltre alla carenza di personale medico. Ma c’è una certa politica, a Siracusa come a Palermo, che pare sorda ed impermeabile alle critiche ed alle difficoltà e pensa di poter procedere senza dare conto e ragione ai cittadini e, in questo caso, ai pazienti. Se i siracusani dell’intero territorio provinciale non sono soddisfatti dell’offerta sanitaria pubblica, deve evidentemente esserci un problema. Vado a Lentini per rendermene conto di persona, come ho già fatto ad Avola”.




Cannata (FdI), “Porcherie politiche a Siracusa”. E punta Carta: “Con lui non mi siedo”

“I siracusani hanno deciso che a governarli debba essere Italia con la sua coalizione. Noi di FdI siamo all’opposizione, in maniera costruttiva, con in nostri tre consiglieri”. Il parlamentare Luca Cannata inizia da questa considerazione, all’apparenza scontata, la sua analisi sugli ultimi scossoni della politica cittadina, con la spaccatura nel centrodestra che ha portato gli Autonomisti di Giuseppe Carta a sostenere la maggioranza. “Noi siamo credibili perchè facciamo quello che diciamo. Se altri dicono una cosa in campagna elettorale e il giorno dopo ne fanno un’altra, ne risponderanno ai loro elettori…”, si scalda Cannata con un riferimento che pare ricondurre proprio al Mpa ed alle sue recenti posizioni a Siracusa.
“Se dobbiamo sederci al tavolo per parlare delle porcherie politiche che si mettono in scena a Siracusa, non ho motivo di sentirmi con Giuseppe Carta. Se tu hai detto che sei in coalizione con il centrodestra e sposi un programma alternativo al sindaco Italia, e due mesi dopo le elezioni diventi invece organico al sindaco Italia e lo sostieni e cerchi assessorati, c’è qualcosa che non torna. Da parte sua, non da parte nostra”, dice d’un fiato il parlamentare di FdI ed ex sindaco di Avola.
“Questi balletti non fanno bene alla politica e che fanno perdere credibilità. Sono cose che non appartengono a noi di Fratelli d’Italia. Non abbiamo bisogno di sedie e poltrone. E’ più importante mostrarsi seri ed anche a Siracusa lo stiamo facendo”, aggiunge l’esponente del partito di Giorgia Meloni.
“Speriamo che Carta si ravveda e si dimostri lineare con il centrodestra. Ma se entrasse in maggioranza con il governo cittadino, sarebbe allora un problema per Mpa e per la Lega”, dice in chiusura della sua intervista in diretta su FMITALIA.




La replica di Carta (Mpa): “La politica non è Cannata-centrica, noi forza in crescita”

Non si fa attendere la replica di Giuseppe Carta, dopo l’affondo del parlamentare Luca Cannata (FdI). “L’on. Cannata è un alleato che per indole personale, ma non partitica, ritiene di detenere la golden share del centrodestra in provincia di Siracusa. Prenda atto che la crescita esponenziale del Mpa a Siracusa è un dato di fatto sotto gli occhi tutti. Il patto federativo con la Lega è la dimostrazione che una grossa quota parte del centrodestra confluisce nei nostri colori”, scrive in una nota il leader provinciale degli Autonomisti.
Poi aggiunge: “Per quanto concerme l’elezione della presidenza del Consiglio comunale della città di Siracusa spiace costatare che questa sia stata vissuta, dall’on. Cannata, come un fatto puramente personale, ignorando nella sostanza il ruolo di garanzia superpartes che ricopre questa carica”.
Possibilità di ricucire i rapporti tra alleati? Si, tenuto conto delle premesse e dei rapporti di forza (politica) in provincia. “A parer nostro, l’on. Cannata ha perso un’occasione per dimostrare lo spirito di coalizione che dovrebbe avere un leader. Di contro, dimostra vigore e autocentrismo nelle sue interviste. Nelle sue dichiarazioni si legge un desiderio di prevalere in modo soggettivo con scelte autonome, spesso, non condivise con l’area di centrodestra. Il buonsenso che ci guida – prosegue Carta – farà superare ogni acredine, le incomprensioni che oggi ci impegnano saranno frutto di approfondimento nei prossimi giorni nella certezza che la nostra coalizione sarà protagonista indiscussa della rinascita di una provincia intera”.