Coalizione progressista, i protagonisti: "candidati sindaco, dialogo solo sui temi"

Clima strano tra gli alleati della coalizione progressista. Il Pd sembra muoversi con un piede dentro e uno fuori, ancora silente Lealtà&Condivisione. Dopo la nota inviata alla stampa da Renata Giunta, prendono parola i referenti del M5S e di Sinistra Italiana, parti integranti di quella coalizione. “I duemila siracusani che hanno votato per il Movimento 5 Stelle, insieme a quel 20% di elettori che ha scelto Renata Giunta, hanno il diritto di sentirsi rappresentati da quelle forze politiche nelle quali hanno riposto la loro fiducia, con un mandato chiaro di discontinuità con la precedente amministrazione e alternativa alla destra”, dice Paolo Ficara (M5S). Nessun apparentamento, “per non snaturare un progetto composto da idee, soluzioni e visioni ancora valide. A cominciare dalla gestione idrica, dalla mobilità e dal trasporto pubblico per arrivare allo sviluppo dell’offerta culturale e turistica, alla gestione dei rifiuti ed alla tutela e valorizzazione del territorio. Temi su cui siamo pronti a fornire il nostro contributo a chi vorrà ascoltare con il dovuto interesse”, il messaggio politico lanciato dal M5S. “Riteniamo che la libertà di coscienza sia l’unica opzione” per il ballottaggio, specifica però Ficara subito dopo.
Per Sinistra Italiana è il segretario Zappulla a prendere la parola. Definisce il primo turno “una sconfitta onorevole” che non deve autoassolvere nessuno. Anzi, “impone un cambio di marcia nell’azione politica e impedisce operazioni trasformistiche come si è costretti a leggere anche da esponenti del Pd”. Critiche anche verso alcune intese per il ballottaggio “surreali e sconcertanti” senza parlare dei problemi dei cittadini e del futuro della città. “Alcune operazioni che puntano per lo più al futuro personale di alcuni non fanno altro che alimentare la sfiducia, l’astensionismo e legittimano il qualunquismo dilagante”. Anche Sinistra Italia ribadisce la posizione di “alternativa alla destra e netta discontinuità rispetto all’amministrazione Italia uscente”, con un patrimonio di temi, di idee, di proposte e soluzioni a disposizione di chi dimostrerà di voler cogliere l’importanza di fornire risposte ad esigenze di una fetta importante di città.




L'elenco degli assessori indicati da Ferdinando Messina e Francesco Italia

Come disposto dall’assessorato regionale delle Autonomie locali, entro sabato scorso i candidati ammessi al ballottaggio dovevano indicare l’elenco completo degli assessori che intendono nominare. Si tratta, peraltro, di una previsione normativa contenuta nell’articolo 9 (comma 4 bis e 5 bis) della legge regionale n.7 del 1992.
A Siracusa, i due candidati sindaco che si fronteggeranno al secondo turno di domenica 11 e lunedì 12 giugno – Ferdinando Messina e Francesco Italia – hanno ovviamente ottemperato all’adempimento, depositando la squadra completa di assessori designati. I primi quattro erano stati già indicati in occasione del primo turno, adesso le due ipotetiche giunte sono complete.
Sono otto gli assessori indicati dall’uscente Francesco Italia. A Teresella Celesti, Barbara Ruvioli, Salvatore Consiglio e Giuseppe Gibilisco si aggiungono adesso i nomi di Pierpaolo Coppa, Vincenzo Pantano, Fabio Granata (già in giunta con Italia, ndr) ed Edy Bandiera. Proprio Bandiera ha ufficializzato nelle ore scorse l’apparentamento con la coalizione che sostiene Italia. Ed è anche indicato come vicesindaco.
Anche Ferdinando Messina ha depositato l’elenco completo degli assessori che intende nominare. Ne fanno parte Giuseppe Napoli, Paolo Romano e Rita Di Pietro (FdI), Gianni Boscarino (FI), Alfredo Foti (Insieme), Giuseppe Impallomeni (Mpa), Salvo Russo (Grande Siracusa), Michele Mangiafico (Civico4) e Mauro Basile (Siracusa Protagonista con Vinciullo – Prima l’Italia). Le novità degli ultimi giorni sono rappresentate da Paolo Romano, Salvo Russo e Michele Mangiafico: questi ultimi due frutto anche degli apparentamenti definiti nelle ore scorse. Nella lista degli assessori non c’è Giancarlo Garozzo che con la sua lista Fuori Sistema ha ufficializzato l’intesa con la coalizione che sostiene Messina proprio ieri pomeriggio, pochi minuti dopo la chiusura del termine previsto per depositare le alleanze.




Verso il ballottaggio, il M5S: "Libertà di coscienza. Chiunque vinca, noi opposizione"

Con una nota firmata dal deputato regionale Carlo Gilistro e dal parlamentare Filippo Scerra, il M5S prende le distanze da Francesco Italia e da Ferdinando Messina, in vista del ballottaggio. “Il Movimento 5 Stelle comunica di non aver preso posizione a favore di nessuno dei due candidati sindaco. Nessun apparentamento, nessuna intesa. Ogni affermazione diversa è falsa”, scrivono i due esponenti pentastellati.
“Ritenendo distante dal proprio sentire il programma di città proposto da Francesco Italia e da Ferdinando Messina, il M5S non ha fornito, come non lo ha mai fatto in passato non essendo i voti dei cittadini di questo o quel partito, alcuna indicazione di voto. Volendo, anzi, rispettare il preciso desiderio di discontinuità espresso da quanti hanno votato per la coalizione progressista rappresentata da Renata Giunta, la libertà di coscienza è l’unica opzione”, specificano Scerra e Gilistro.
“Anche dall’esterno del palazzo – concludono – la nostra opposizione sarà rigorosa e diretta solo ad azioni che possano favorire il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche dei siracusani”.




Ballottaggio, Messina: "Squadra fatta, pronti a ridare un governo alla città"

“Un campo largo quello che si è riunito intorno al mio progetto politico, ritenendolo l’unico credibile e alternativo per ridare un governo alla città dopo cinque anni di assenza delle istituzioni”. Con queste parole il candidato sindaco di Siracusa Ferdinando Messina commenta la chiusura degli accordi sugli apparentamenti in vista del  ballottaggio dell’11 e del 12 giugno prossimi, partita che vede un testa a testa tra Messina e Francesco Italia. “Squadra pronta ai nastri di partenza-dice Messina, alla luce del sostegno ufficializzato anche da Giancarlo Garozzo e dalle liste che hanno sostenuto la sua candidatura a primo cittadino-  Con l’ingresso di Civico 4, Unione di Centro, Fuori Sistema per Siracusa e Grande Siracusa 2023 abbiamo completato la formazione che mi sosterrà”.  Atmosfera calda nel capoluogo in questi ultimi giorni che separano dall’appuntamento elettorale decisivo.  “Ho riunito il centrodestra, forze moderate e movimenti civici di questo territorio, – dichiara Messina – contro la disastrosa gestione di una delle città più belle al mondo. Dopo i risultati della prima tornata elettorale, – conclude – appare evidente che diverse forze politiche, movimenti civici e larga parte della società civile non si riconoscano con quanto messo in campo sinora dall’amministrazione uscente”.




Ballottaggio, Italia: "La destra ha fatto già il primo rimpasto, poco rispetto verso elettori"

“Il primo rimpasto è servito”. Così il candidato a sindaco Francesco Italia commenta “l’azzeramento  da parte del candidato Ferdinando Messina degli assessori da lui stesso designati all’indomani dei risultati del primo turno delle amministrative e del nuovo assetto della sua ipotetica giunta”. Italia mette in evidenza che “prima ancora che il candidato Messina abbia la possibilità di sedere a Palazzo Vermexio, come egli spera ma come non sarà, la sua prima giunta designata non è durata nemmeno un mese. Nel tentativo di vincere le elezioni e recuperare il disastro della sua coalizione, Messina prova ad applicare una sorta di Manuale Cencelli 3.0 probabilmente in base a una sua analisi del voto in città, e così tenta di piazzare personaggi noti e riferiti ad alcune frazioni, e dall’altra cerca di serrare le fila non essendovi riuscito al disastroso – per lui – primo turno. Rispetto alle proprie liste, Messina ha perso 2mila 777voti> – dichiara ancora Italia <Questo dimostra la fragilità della proposta di Messina, ma soprattutto l’evidente mancanza di rispetto verso gli elettori-cittadini che al primo turno hanno votato una proposta politica e una squadra di governo, e ai quali all’improvviso, al secondo turno, viene proposta una squadra totalmente diversa>. Poi un ulteriore passaggio. <Al di là delle valutazioni politiche, c’è un profilo etico di rispetto degli elettori e delle persone designate che fa rabbrividire, ma che è la cifra di quello che potrebbe rivelarsi un pericoloso ritorno al passato e alle logiche di spartizione prive di qualsivoglia senso del bene comune> – continua Italia. Passando agli aspetti “matematici”, Italia spiega che  “appare evidente che Messina si sia del tutto inventato che – avendo io preso il 24% – allora il 76% della città mi avrebbe sfiduciato. È una lettura bizzarra e senza alcun senso né politico né sotto il profilo dei fatti. Eravamo 8 candidati a sindaco. Se il “ragionamento” di Messina avesse un senso, allora avendo lui preso circa il 32%, egli stesso dovrebbe ammettere che il 68% della città lo avrebbe sfiduciato> – incalza Francesco Italia – Non è così, ma se proprio vogliamo parlare di numeri l’unico dato che va rilevato – ma a Messina evidentemente non conviene che se ne parli – è che in realtà le sue 7 liste hanno preso molti più voti di quanti ne abbia presi lui. Il candidato Messina, in tal senso, ha perso circa 2mila e 800 voti di preferenza mentre io ho preso circa 3mila e 500 voti in più. Questi miei sono voti arrivati da tutte le liste in maniera trasversale, mentre la cosa più grave per Messina è che i suoi, ovvero coloro che all’interno delle 8 liste erano candidati nella sua coalizione, abbiano deciso di scegliere sindaci differenti. Questo significa che Messina non è riuscito a convincere nemmeno i suoi, figuriamoci se potrà mai convincere i siracusani> – conclude Francesco Italia.




Garozzo sceglie Messina. "Italia politicamente narciso, arrogante"

La notizia è diventata ufficiale podo dopo le 14, termine per la chiusura di intese e squadre di assessori designati. Giancarlo Garozzo ha chiuso l’apparentamento con il centrodestra di Ferdinando Messina. Al primo turno, con il suo 8%, proprio Garozzo è stato uno di quei candidati che ha “frenato” la destra. Ora l’intesa quando tutti erano pronti a parlare di amicizia ritrovata con Francesco Italia. E invece…
“Sono state giornate frenetiche ma, anche se in ritardo, voglio ringraziare dal profondo del cuore le oltre 4800 persone che mi hanno dato fiducia nel primo turno e che oggi continuano a chiedere indicazioni per il secondo turno. La nostra intenzione era quella di lasciare libero l’elettorato anche perché, come sempre, non ero alla ricerca di poltrone/assessorati. Nel corso di questa settimana, pur non avendo cercato nessun tipo di interlocuzione, sono peró stato contattato da entrambi i candidati ammessi al ballottaggio, entrambi qualificabili come candidati di centrodestra con cui non abbiamo mai avuto a che fare, ma con due atteggiamenti del tutto diversi”. Le parole di Garozzo spiegano quindi il perché della scelta di Messina. “Francesco Italia ha ritenuto di dover sottolineare soltanto che non avremo mai potuto sostenere Ferdinando Messina e per tale ragione ha ritenuto di non consentirmi, nel caso il supporto fosse andato a lui, nemmeno di garantire, cosa che più mi sta a cuore, i candidati della lista Fuori Sistema per Siracusa che in caso di premio di maggioranza a lui attribuito, grazie ad un apparentamento tecnico, avrebbero potuto fare ingresso in consiglio comunale in numero più elevato. Di contro, l’approccio umile e rispettoso di Ferdinando Messina nel chiedermi di supportarlo, è stato quello di comprendere il mio desiderio di tutela quantomeno dei consiglieri eletti, oltre che dell’intera città, con la garanzia prestatami che il dispositivo relativo alla Camera di Commercio del sud-est allo stato congelato, vedrà il suo impegno affinché sia revocato. Il candidato Messina ha inoltre sposato alcuni nostri punti programmatici che riteniamo fondamentali”.
Parole che valgono come un’accusa di arroganza politica all’indirizzo di Italia e che riaprono, inevitabilmente, il vecchio strappo. “Nessun assessorato ci interessava e nessun assessorato abbiamo richiesto o ottenuto; ma vogliamo solo tornare a cercare di fare il meglio per la città, ripristinando anche la democrazia attraverso un consiglio comunale da troppo tempo assente, che rappresenti la pluralità degli elettori, evitando l”all in” che Italia voleva garantirsi attraverso una richiesta di supporto che avrebbe addirittura rischiato di pregiudicare l’elezione dei nostri consiglieri e di quelli appartenenti ad altri schieramenti non legati ai sindaci ammessi al ballottaggio”.
Poi un messaggio che pare diretto ad Edy Bandiera. “A chi parla di ‘scacco matto’ voglio ricordare che la prepotenza e l’ingordigia del sindaco Italia lo hanno già condotto ad un isolamento politico che rischia di inasprirsi sempre di più”, dice Garozzo.
Chiusura ancora di attacco verdi Francesco Italia. “Voglio infine spendere qualche parola sulla incapacità di accettare le critiche e la totale mancanza di ironia del sindaco Italia che, in un momento delicato come questo, in cui occorre decidere a chi affidare la cura della nostra città per i prossimi 5 anni, porta sul tavolo della conversazione i commenti a lui non graditi di persone a me vicine su fb! Ho cercato di rapportarmi alle interlocuzioni avute con Francesco Italia resettando il passato e pensando solo ai candidati della mia lista ed al bene della città, ma non ho trovato, ancora una volta, un interlocutore con cui poter parlare di politica ma un narciso innamorato di se stesso e di chi accetta senza fiatare tutto ciò che vuole fare; un Sindaco che, anche se confermato, non potrà godere della maggioranza in consiglio comunale, con tutto ciò che questo comporta. Per questo e per molte altre ragioni che spiegherò nel corso di questa settimana di campagna elettorale, sosterremo Ferdinando Messina”.




Verso il ballottaggio, Messina: "DC? Equa rappresentanza in giunta per alleati"

Il candidato sindaco del centrodestra, Ferdinando Messina, manda ai suoi sostenitori un segnale rassicurante, dopo le fibrillazioni interne dovute ad una ricomposizione della squadra di assessori designati e l’esclusione di un rappresentante della DC. “A proposito della mancata presenza di un rappresentante della Democrazia Cristiana nella squadra assessoriale designata – dichiara Messina – tengo a precisare che la DC non soltanto è componente della coalizione ma ha titolo ad essere rappresentata nella città aretusea in quanto parte integrante del centrodestra siciliano. Aggiungo che nell’attività di governo ci sarà certamente spazio per la DC e i suoi rappresentanti, così come per tutti i partiti e le liste civiche che mi hanno sostenuto. Mi preme inoltre ringraziare la Democrazia Cristiana e Lab – conclude Messina – per la disponibilità e il senso di coalizione dimostrato durante la campagna elettorale e in questi ultimi giorni. Disponibilità che ha permesso l’allargamento della coalizione alla partecipazione di tutti i partiti al secondo turno della consultazione”.




I travagli del PD che vorrebbe astenersi in un ballottaggio "tra destre"

“Il Partito Democratico, per effetto delle decisioni in merito agli apparentamenti dei due candidati al ballottaggio per la carica di Sindaco di Siracusa, sarà presente con i propri eletti in Consiglio comunale dove eserciterà un’opposizione costruttiva nell’interesse della città”. È il segretario cittadino del PD, Santino Romano, a sintetizzare quella che sarà la posizione del partito per il ballottaggio. E per renderlo ancora più chiaro, aggiunge che “resta ferma, in linea con quella regionale e nazionale, anche al ballottaggio, la collocazione di alternativa alle destre del Partito Democratico di Siracusa”. L’utilizzo del plurale, le destre, non è casuale. Per i democratici, Messina e Italia rappresentano entrambi quell’area. Ecco perché il PD non prenderà ufficialmente posizione, lasciando ai suoi elettori libertà di coscienza, foss’anche quella di andare al mare in occasione del ballottaggio.
“Noi porteremo avanti il programma della coalizione democratica e progressista guidata da Renata Giunta, anche in Consiglio comunale. Dando così voce e rappresentanza anche a quel 20% degli elettori e delle elettrici che hanno sposato quella visione per la nostra città e lavorando per rafforzare e consolidare il progetto nel prossimo futuro”, dice Romano.
Non è un mistero, però, che pezzi pregiati del PD come Massimo Milazzo ed il deputato regionale Tiziano Spada abbiano incontrato Italia nei giorni scorsi. E il tema dell’incontro non erano certo le granite.
Difficile avere un quadro chiaro dei reali movimento interni al Partito Democratico che, da sempre diviso in anime e correnti, rischia di disunirsi anche questa volta. Il dirigente Salvo Baio sposa la linea intransigente: “Come fece cinque anni fa, anche questa volta Francesco Italia ha umiliato il PD negandogli l’apparentamento che gli avrebbe consentito di avere la giusta rappresentanza in Consiglio comunale. Questa sua protervia non può passare inosservata e deve indignare i compagni e gli elettori del PD. Il vero avversario in questo ballottaggio è l’attuale sindaco e perciò bisogna astenersi dal votarlo. Il modo di fare politica del signore del Vermexio è incompatibile con le regole del confronto democratico ed è animato da rancori e spirito di vendetta”.
Il senatore Antonio Nicita ribadisce il concetto: “Nonostante il ballottaggio non ci veda direttamente coinvolti e il relativo esito non alteri la rappresentanza del PD in Consiglio comunale, la collocazione politica del Partito Democratico, in linea con quella regionale e nazionale, è sempre di chiara alternativa alla destra”. Saranno tre i consiglieri comunali del Pd, a prescindere dall’esito del ballottaggio.
“La presenza del Partito Democratico nel Consiglio comunale – aggiunge Nicita – sarà decisiva e consentirà di portare avanti, in modo autonomo, costruttivo e nell’interesse della città, le nostre idee e la nostra visione, in continuità con la richieste degli oltre diecimila elettori ed elettrici che hanno condiviso la bella corsa e la proposta di Renata Giunta a capo della coalizione democratica e progressista, aprendo alle tante giovani e fresche energie che ci hanno manifestato il loro entusiasmo e la volontà di andare avanti”.




Verso il ballottaggio, Mangiafico: "Civico4 con Messina, vera alternativa ad Italia"

Se non è un annuncio ufficiale, poco ci manca. Gli aspetti programmatici vengono definiti in queste ore, ma l’accordo tra Civico4 e Ferdinando Messina è cosa fatta. D’altronde, lo stesso Michele Mangiafico si è spinto sui social sino alla soglia dell’appello elettorale: “Civico4 invita a votare per il ballottaggio di domenica 11 e lunedì 12 giugno il candidato a sindaco Ferdinando Messina, che rappresenta l’alternativa all’amministrazione comunale uscente”. Lo ha scritto sui social, confermando la linea da opposizione rigorosa a Francesco Italia.
“Ferdinando ha accolto numerosi punti del nostro Programma Amministrativo”, precisa il leader di Civico4, “e ci ha manifestato stima e apprezzamento per i contenuti della nostra campagna elettorale”.
Possibile, allora, un ingresso nella squadra degli assessori designati anche di Michele Mangiafico e nuovi equilibri tra alleati – dopo i mal di pancia DC – con Ferdinando Messina garante di una equa presenza degli alleati nella squadra di governo cittadino.




Verso il ballottaggio: Bandiera-Italia, l'intesa è a un passo

Ultimi spazi di manovra per chiudere gli apparentamenti in vista del ballottaggio e presentare la squadra definitiva degli assessori designati. La prima mossa, non ancora ufficiale, è di Edy Bandiera che conferma la rottura definitiva con il centrodestra. “In Francesco Italia ho trovato ascolto, voglia di portare avanti il nostro programma, ampia disponibilità a lavorare insieme e a condividere le scelte per la città e un gruppo umano fatto da tante persone per bene. Il primo giorno lo avevo dichiarato: mai con Messina e Gennuso!”.
L’ex assessore regionale sbatte così per la seconda volta la porta in faccia a Forza Italia e dopo aver centrato un buon risultato personale, da candidato sindaco, con il 9% al primo turno, annuncia così l’intesa ormai ad un passo con la coalizione del sindaco uscente.
Se dovesse scattare il premio di maggioranza per Italia, Edy Bandiera moltiplicherebbe il suo peso in Consiglio comunale portando sino a cinque consiglieri.
Intanto dovrebbe entrare nella giunta designata da Francesco Italia, con possibilità – secondo i ben informati – di vicesindacatura. Si questo, però, al momento nessuna conferma ufficiale.