Proroga per bilancio di previsione, Scerra: "Evitato esercizio provvisorio per decine di Comuni"

(c.s.) Nuova proroga per la presentazione del bilancio di previsione: i Comuni avranno tempo sino a fine luglio per completare le relative procedure. Nelle settimane scorse, il parlamentare Filippo Scerra (M5S) aveva richiesto al Governo un intervento di questo tenore. “Un gesto di attenzione verso quegli enti in difficoltà che rischiavano, senza colpe, l’esercizio provvisorio in un clima di incertezza sulle risorse effettivamente disponibili, anche per via di alcuni ritardi statali”, commenta Scerra. “Difficile, in quelle condizioni, rispettare la scadenza del 30 maggio soprattutto per diversi Comuni siciliani e del Mezzogiorno. La nuova proroga – conclude l’esponente pentastellato – allontana l’esercizio provvisorio ed un rallentamento nelle attività e nei servizi gestiti dai Comuni”.




Presidenza del Consiglio comunale, il Centrodestra tra delusi e mal di pancia

La prima partita politica, il Consiglio comunale la giocherà sull’elezione del presidente dell’assise. Tolti quegli sporadici episodi in cui il candidato più votato alle elezioni è stato poi “premiato” con la presidenza del consesso, servirà un accordo di coalizione per stabilire chi siederà sullo scranno più alto dell’aula Vittorini, al quarto piano di Palazzo Vermexio.
Sulla carta, la partita sembra già chiusa. Il centrodestra ha la maggioranza e quindi non dovrebbe esserci spazio per sorprese. Ma la politica, si sa, è l’arte del possibile. E se pertanto le indiscrezioni circa divisioni e malumori tra alleati di coalizione dovessero rispondere al vero, non è da escludere che potrebbe anche nascere una maggioranza “trasversale”, di cui finirebbe per beneficiare Italia.
La mancata elezione di Ferdinando Messina, infatti, ha dato il via ad una resa dei conti nel centrodestra. E le parole del coordinatore provinciale di Forza Italia, Corrado Bonfanti, lasciando intendere bene l’aria che tira: “qualcuno al ballottaggio non ha fatto la sua parte, si è consumato un tradimento politico”. Il riferimento è agli alleati, non apparsi vicini e compatti su Messina nelle ultime giornate prima del voto. Non è passata inosservata neanche l’assenza dei big provinciali (Carta e Cannata) nel quartier generale del centrodestra, durante le operazioni di spoglio. Seppur giustificabile da impegni istituzionali, ha marcato una certa distanza tra alleati, in una coalizione che rischia di sfilacciarsi alla prima prova: proprio quella del Consiglio comunale e dell’elezione del suo presidente. Con il rischio che il “tradimento” (politico) possa consumarsi fino alla formula piena: non solo sostegno trasversale ma addirittura vero e proprio salto della barricata, con il passaggio nei banchi opposti.
Una situazione che sembra arridere ancora una volta ad Italia, come 5 anni fa. Anche allora, pur essendo minoranza in Consiglio comunale, la sua coalizione pescò il jolly con l’elezione di Moena Scala (allora M5S) come espressione di una maggioranza “trasversale”.

foto archivio




Edy Bandiera: "Io, vincitore morale. E' la sconfitta di Forza Italia e di Renato Schifani"

Il vincitore morale delle elezioni di Siracusa? In pochi hanno dubbi, nonostante la prima pagina sia andata sino ad ora al sindaco riconfermato Francesco Italia. A spostare gli equilibri, in maniera decisiva, è stato Edy Bandiera, ex assessore regionale all’Agricoltura ed ex Forza Italia. Dalla coalizione di centrodestra è uscito sbattendo la porta, in contrasto con la classe dirigente locale e regionale per la scelta del candidato sindaco. “Io sono stato chiaro sin dal 5 aprile, quando ho detto che mai sarei andato su quella candidatura: non per la persona, degnissima, ma per la struttura alle spalle”, commenta oggi Bandiera, vicesindaco designato nella nuova giunta Italia. “Ho avuto ragione sulla visione che comunicai a Schifani tre mesi fa. Gli avevo predetto come sarebbe andata a finire. Comunque, parlo di centrodestra per l’ultima volta: la loro sconfitta ha due nomi: Gennuso, che voleva per forza il suo candidato, e soprattutto Renato Schifani che ha tradito il mio percorso in Forza Italia, la mia militanza. Ho provato a far capire loro gli errori. Ma hanno pensato di poter fare a meno di me. Adesso dovrebbero assumersi politicamente il peso della sconfitta. Fatti loro, oramai. Dopo le elezioni, ci si stringe la mano. Hanno parlato di mia vanità personale, ma ormai è superato. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare. In questa coalizione capitanata da Francesco Italia ho trovato gruppo umano meraviglioso”, le sue parole che non mancheranno di provocare reazioni, specie in FI.
Quanto al risultato personale, Bandiera dribbla l’etichetta di vincitore morale e si limita a parlare di “grande soddisfazione per un risultato frutto di una scelta coerente, coraggiosa e trasparente”. Venerdì l’insediamento e poi inizierà il lavoro della nuova giunta. In questi giorni si definiscono le deleghe assessoriali.
Occhi puntati, però, sul Consiglio comunale dove il centrodestra è forza di maggioranza, anche qualora il Pd dovesse decidere si sostenere l’amministrazione Italia. “Ci sarà dibattito acceso per l’elezione del presidente dell’assise ma poi, sui temi centrali, vedrete che i consiglieri sapranno lavorare nell’interesse di Siracusa anche se dopo un dibattito anche serrato”, la previsione di Bandiera. “Ci ritroveremo sui temi”, aggiunge sicuro. Le prime sedute – ed i successivi movimenti tra i banchi – daranno indicazioni preziose.




Gilistro: "Possibile istituire la quinta Camera di Commercio in Sicilia, per tutelare Siracusa"

(c.s.) “Il governo Schifani ha deciso di penalizzare circa trentamila aziende del siracusano. Un torto bello e buono, adesso strenuamente difeso con labili argomentazioni solo per interessi altri e non alti, su tutti le quote siracusane della società che gestisce l’aeroporto di Catania. Non si comprende altrimenti l’arroccamento sull’ accorpamento della Camera di Commercio di Siracusa con quella di Catania”. A parlare è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, pronto a portare in Aula nuove argomentazioni a sostegno della necessità evidente della costituzione della quinta Camera di Commercio in Sicilia.
“Schifani è il presidente dei siciliani tutti e non solo di catanesi e palermitani. Per cui, dimostri di saper comprendere le necessità dei territori ed in specie di quelli maggiormente produttivi per la Sicilia. E mostri un chiaro cenno di rispetto verso le aziende siracusane, prestando attenzione ed accogliendo quelle che da anni sono critiche motivate”, insiste Gilistro.
E nello specifico: “questo governo regionale si trincera dietro la legge nazionale. Ma si dimenticano però le peculiarità della Sicilia: è stata la più penalizzata dalla riforma delle Camere di Commercio (da 9 a 4), è l’unica regione con ben tre città metropolitane, paghiamo già il dazio dell’insularità, abbiamo 5 milioni di abitanti e solo 4 Camere di Commercio. Tutto questo rende evidente come il sistema di riordino disposto ed approvato dal governo Schifani sia, come minimo, anacronistico. Se ne faccia una ragione Schifani, smetta di difendere l’indifendibile anche nelle sue visite interessate a Siracusa e, forte di quelle eccezioni che ho elencato per aiutarlo, avvii un duplice percorso: da una parte renda Catania autonoma, come dice anche la legge che è nata sull’emendamento approvato nel 2021 e firmato anche dai parlamentari del M5S; dall’altro avvii insieme ai territori il processo per la creazione della necessari quinta Camera di Commercio in Sicilia”.
Carlo Gilistro mette in guardia da eventuali trabocchetti: “A scanso di equivoci, chiedere oggi la quinta camera, con Siracusa e Catania ancora aggregate, sarebbe operazione senza senso. E siccome anche il Cga ha recentemente confermato la validità dei commissari nominati dal Ministero, ne prenda atto e ripari in fretta al torto commesso e perpetrato a danno dei trentamila aziende ed imprese siracusane”.




Italia, primo giorno da riconfermato: "Risultato netto, ora equilibrio e collaborazione"

“Ferdinando Messina? Non ci siamo ancora sentiti personalmente. C’è stata una telefonata con il mio capo di gabinetto, Giansiracusa. Sarò felice di parlare con Ferdinando. Con lui il rapporto è da sempre ottimo, sono certo che non sarà complicato ritrovarsi per parlare e discutere del presente e del futuro della città”. Il giorno dopo l’elezione, Francesco Italia tende una mano al suo competitor, il candidato della coalizione di centrodestra Ferdinando Messina.
“Ci tenevo moltissimo a rappresentare, difendere e governare Siracusa in questi anni delicati e importati. Anni in cui deve essere completata la messa a terra dei fondi Pnrr, c’è la nuova programmazione europea e poi il rilancio delle Zes senza dimenticare il consolidamento dei risultati turistici. Ho chiara anche la necessità di trovare un equilibrio tra il centro ed il resto della città”, analizza poche ore dopo i festeggiamenti il riconfermato primo cittadino. Il primo atto sarà dedicato però al diserbo. “Subito, è una delle cose che ha funzionato peggio”.
Rispetto a cinque anni fa, affluenza cresciuta di circa tre punti percentuali. Sono invece quasi 11 i punti percentuali di differenza tra i due candidati. “Credo che il risultato di queste elezioni sia netto ed importante, anche nelle proporzioni numeriche, che mi fa immaginare che vi sarà una valutazione dei numeri anche in Consiglio comunale”, commenta Italia. “Gli elettori hanno voluto dare continuità, hanno scelto la stabilità: un dato di cui il Consiglio comunale terrà conto. La responsabilità dell’equilibrio in assise sarà anche la mia, per questo mi metto subito a lavoro per coinvolgere e collaborare con le altre forze politiche”. Insomma, il richiamo al tema della pacificazione, dopo gli scontri in campagna elettorale. Ma soprattutto apertura al confronto ed all’ascolto, due punti su cui le opposizioni sono state molto critiche nei mesi scorsi con Francesco Italia. “Io sempre aperto al confronto, però alla fine serve qualcuno che decida. Noi lo abbiamo fatto sempre con coraggio e determinazione quando eravamo convinti di fare bene; su alcune cose sono stato molto critico verso il nostro lavoro, ad esempio sul diserbo. Non credo si possa dire che il confronto sia mancato. Ho fatto appelli alla collaborazione ma ricevuto insulti come risposta. Così, capirete, diventa difficile confrontarsi. Il ritorno del Consiglio comunale aiuterà, in questa direzione. A tutti dico: apriamo una nuova pagina di politica siracusana, mettiamo al centro la collaborazione tra le forze della coalizione e, nel senso più ampio, tra tutte le forze politiche in Consiglio”.
Il suo vicesindaco, dopo anni in cui il ruolo è toccato a Pierpaolo Coppa (confermato assessore), sarà adesso Edy Bandiera, dopo la rottura con il centrodestra. “E’ una persona le cui posizioni politiche erano talmente nette e chiare che non poteva che avere altro epilogo”, dice Italia commentando l’apparentamento. “Il suo è stato un apporto consistente, oltre i numeri. Ha dimostrato che etica e politica non sono cose distinte. Oltre gli interessi e la poltrona, si può fare politica mantenendo una linea ed un principio, con valori più alti della convenienza spicciola”.
Ha fato una scelta diversa Giancarlo Garozzo. E quella che poteva essere l’elezione della riconciliazione tra i due ex sodali politici, finisce per marcare ancora di più la distanza. “Per quanto riguarda l’altro soggetto (dice proprio così Italia, senza nominare Garozzo, ndr), ha fatto una scelta chiara di campo. Evidentemente quelle operate in precedenza erano basate sul non so che cosa. Non mi va neanche di parlarne”.
Infine, Italia si prende una rivincita sui sondaggi. “Non ci ho mai creduto. Mi davano quinto, sesto. Ma io avevo la percezione di un affetto crescente, d’incoraggiamento e sostegno. Ho pensato che si, c’era un vento favorevole”.




Forza Italia, la coalizione e Bandiera: "Scelto ottimo candidato, qualcuno si faccia esame"

Per Forza Italia la prova elettorale di Siracusa era tra le più importanti in Sicilia. Unico capoluogo di provincia con il sindaco espressione proprio di quel partito, con Renato Schifani tre volte in visita per sostenere la coalizione. Il risultato non è stato pari alle attese, inutile girarci attorno. Anche se il coordinatore provinciale di Forza Italia, Corrado Bonfanti, “salva” la buona prova elettorale del partito mentre mastica amaro per l’esito finale di coalizione.
“Faccio intanto le mie congratulazioni a Francesco Italia. Ho apprezzato le sue parole, nella direzione della partecipazione e del coinvolgimento. Speriamo che avvenga. La buona politica è fatta di confronto e rispetto delle idee degli altri”, dice su FMITALIA.
“Come Forza Italia, portiamo cinque consiglieri comunali in aula. Siamo soddisfatti del nostro risultato. Abbiamo lavorato tanto, credo bene. Insieme al deputato regionale Gennuso, abbiamo ricostruito il partito. Considerate – spiega Bonfanti – che molti dei candidati in lista nel 2018 non erano più presenti con noi. Credo che abbiamo creato le condizioni per far avvicinare altre persone ancora”. E fin qui la parte dolce del risultato elettorale. Le dolenti note arrivano analizzando la prova della coalizione. “Molto ampia e con aspettative varie, registriamo che qualcosa non è andata nel verso giusto. Qualcuno non ha rispettato le prerogative di una coalizione compatta. Non vorrei usare la parola tradimento, però qualcuno qualche esame di coscienza deve farselo. Le premesse erano diverse. Abbiamo perso il confronto”, ammette Corrado Bonfanti.
In attesa di un primo momento di confronto tra alleati, qualche voce critica prende di mira la scelta del candidato sindaco. “Ferdinando Messina è un ottimo candidato, con le sue fondamentali caratteristiche: conoscenza del territorio, dei problemi, capacità di ascolto, voglia di fare bene, serietà e disponibilità. Non capisco quale possa essere l’idea di candidato che questa città si aspettava”, dice il coordinatore provinciale di Forza Italia. Per settimane, però, hanno tenuto banco le polemiche attorno al tavolo regionale del centrodestra e la rosa ristretta di nomi per la candidatura: Messina e Bandiera. “Non mi piace scendere in polemica e non è il momento. Quando si parla di etica e di rispetto dei principi, si deve dire quando le scelte vengono fatte e perchè. Non si prendono altre strade solo perchè non si è stati scelti candidato sindaco. Se si ritiene di essere gli unici a poter aver investitura, non c’entrano morale e principi. E’ altro”. Parole che suonano con un destinatario diretto: Edy Bandiera che, apparentatosi con Italia al ballottaggio, ha inciso sul risultato. “Quando fai parte di un partito, di una famiglia non puoi sempre dire la tua e aspettarti che gli altri stiano zitti”, prosegue il coordinatore provinciale di Forza Italia. “Devi sapere rispettare gli altri, specie se sei stato beneficiario di tante belle iniziative, anche a discapito di altri”, punge Bonfanti. “Ognuno deve recitare il suo ruolo. Tutti vorremmo essere protagonisti, ma non è sempre possibile. L’attenzione bisogna guadagnarsela, con rispetto”.
Quanto ai rapporti con Fratelli d’Italia (criticato dal Mpa per la posizione egemone nella squadra di assessori designati, ndr), Bonfanti conferma l’intesa: “FdI ha fatto una campagna determinata e vicina al nostro candidato. Hanno sviluppato un buon progetto al nostro fianco. Non voglio indicare qualcuno, chi non ha dato il massimo lo sa e ne ha consapevolezza”, taglia corto.
Cosa salvare? “Il Centrodestra costituirà l’ossatura del prossimo consiglio comunale, 19 consiglieri su 32 totali. La compagnie che ha vinto le elezioni si ritrova in minoranza”, analizza Bonfanti. Sarà opposizione dura? “L’obiettivo principale è far si che vengano deliberate norme e regolamenti nell’interesse dei siracusani e per lo sviluppo. Siracusa deve essere centrale nelle dinamiche provinciali e del Sudest, deve trainare tutti. Non conteremo, come Forza Italia, i mesi per la presentazione della mozione di sfiducia (24, ndr). Siamo per costruire. Faremo la nostra parte, quella che ci hanno assegnato gli elettori che ci hanno votato”.
Ferdinando Messina, ieri sera, ha affidato il suo pensiero ad un comunicato stampa. “I siracusani hanno scelto di dare continuità all’amministrazione Italia, rispettiamo questa scelta democratica. Questo è un punto di partenza, ascolterò tutti i partiti e le liste civiche della coalizione e relativi consiglieri eletti che mi hanno sostenuto al ballottaggio, per continuare l’impegno a difesa della nostra città. Ringrazio i numerosi elettori che con il loro voto e gli innumerevoli attestati di stima hanno dimostrato di credere alla nostra proposta e ai quali garantisco la prosecuzione del mio impegno”.




Tiziano Spada: "Ho sostenuto Italia, ora il Pd allarghi la sua visione oltre ai personalismi"

“La vittoria di Francesco Italia conferma la volontà della città di Siracusa di bocciare il centrodestra. Adesso bisognerà confrontarsi per comprendere quale percorso intraprendere”. Lo sottolinea il deputato regionale Tiziano Spada, che non aveva fatto mistero del suo sostegno al sindaco riconfermato nonostante una posizione diversa assunta dalla segreteria cittadina del Partito Democratico.
“Il dato del ballottaggio – aggiunge Spada – è chiaro e conferma la volontà dei cittadini di farsi rappresentare dal sindaco che ha governato negli ultimi cinque anni e che, dopo il primo turno, era l’unica scelta plausibile per chi si riconosce nei valori del centrosinistra. A tal proposito, servirà un momento di confronto tra le forze positive della città per tracciare un percorso nuovo. Qualsiasi proposta verrà valutata in seno al Partito per capire se ci sono i presupposti per condividere questa esperienza amministrativa e apportare il nostro contributo”.
Il PD ha tre consiglieri comunali. Al primo turno era una delle colonne della coalizione progressista a sostegno di Renata Giunta sindaca.
Non a caso, Spada è ben consapevole del fatto che il turno di ballottaggio e la chiusura delle elezioni amministrative aprono ora una fase di confronto anche all’interno del Partito Democratico. “La mia personale scelta di sostenere Italia al secondo turno elettorale muove dalla speranza che, all’interno del Pd, vi sia una visione più larga e fuori dalle logiche personalistiche. Abbiamo scongiurato il rischio di consegnare la città alle forze di centrodestra e da qui dobbiamo ripartire. Serve una guida autorevole a livello provinciale, che si ripercuota anche nei vari livelli comunali delle singole città della provincia. Solo così – conclude il parlamentare regionale – il Partito Democratico potrà riconquistare quel ruolo di protagonista che ha avuto per anni”.

foto: Spada (a sinistra), con Italia al centro e il sindaco di Floridia Carianni a destra




BALLOTTAGGIO: Francesco Italia si riconferma sindaco, festeggiamenti in piazza della Repubblica

Francesco Italia si riconferma sindaco di Siracusa. Al turno di ballottaggio supera il candidato del centrodestra Ferdinando Messina: 55,43% per il primo cittadino riconfermato, 44,57% Ferdinando Messina.
Festeggiamenti in piazza della Repubblica, con i sostenitori di Italia in strada già poco dopo le 16.30 mentre nella sede del suo comitato elettorale – distante qualche centinaio di metri – Messina commentava la sconfitta. “Avevamo proposto un’alternativa alla città che però ha scelto in maniera diversa. Abbiamo messo la nostra passione e il nostro entusiasmo, allargando la nostra offerta con la partecipazione di liste come Civico4 e Fuori Sistema al secondo turno”.
All’arrivo in piazza, i suoi sostenitori sommergono d’affetto Francesco Italia. Strette di mano, abbracci e tifo da stadio con bandieroni tricolori e trombette. Su di un palco improvvisato, con un megafono, il sindaco rieletto ringrazia tutti. “Ci ho sempre creduto e ho visto l’affetto crescere attorno alla nostra proposta. Non ho chiesto a nessun big della politica nazionale di venire a sostenerci. La mia è stata una candidatura dei siracusani, dei valori”, dice nella sua intervista con FMITALIA. E alla domanda ‘da dove si riparte’, risponde: “da una grande operazione di diserbo in città, è un servizio che oggettivamente è andato male”.




La rivincita di Edy Bandiera: "Mia rivincita nei confronti di chi mi ha tradito politicamente"

Un altro volto del successo di Francesco Italia è quello di Edy Bandiera. Per l’ex forzista, una piccola rivincita personale: sarà vicesindaco. Note le vicende: la rottura con il centrodestra e la “sua” Forza Italia, la scelta di una candidatura autonoma per la sindacatura e poi, dopo il primo turno chiuso con un ottimo 9%, l’apparentamento con la coalizione di Italia.
“Coraggioso? No, il mio è stato un disegno politico dettato da cuore e dignità. Ho sempre contrastato questa Forza Italia a trazione Gennuso. E’ una vittoria di Francesco, la mia è solo una scelta di coerenza. Una rivincita? Si, nei confronti di chi ha deciso di tradirmi politicamente. Pensavamo che con una poltrona mi avrebbero accontentato e messo da parte”, le parole di Edy Bandiera in diretta su FMITALIA.




Il risultato finale del ballottaggio: Francesco Italia 55,39%, Ferdinando Messina 44,61%

Il risultato finale del ballottaggio a Siracusa, al termine delle operazioni di scrutinio nelle 123 sezioni del capoluogo:

Scrutinate 123 sezioni su 123. Italia: 21.501 voti; Messina 17.318.

Il dato dell'affluenza alla chiusura dei seggi: