Divinazione e G7 Agricoltura, il ministro Lollobrigida: “A Siracusa iniziativa aperta”

Manca poco più di una settimana all’appuntamento con il G7 Agricoltura, in programma a Siracusa dal 26 al 28 settembre. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, presentando alla stampa estera l’appuntamento siciliano ha parlato di “un’iniziativa molto aperta nel contesto di Siracusa”.
Durante la conferenza stampa a Roma, ha infatti spiegato che “i G7 sono stati sempre visti come delle realtà chiuse, con i leader del Pianeta che si chiudono e parlano tra loro. Noi invece vogliamo aprirci, mostrare quello che abbiamo e chiedere agli altri quello che hanno, aprirci alle realtà produttive e imprenditoriali, alle scuole, alle università, agli chef, ai cuochi che possono mostrare come la trasformazione del prodotto non sia una cosa semplice, ma come servano prodotti di qualità, studi e ricerca”.
E in questo, tanta parte ha l’expo Divinazione al via sabato 21, con visita inaugurale alle 17.30 della premier Giorgia Meloni. “Ci saranno dei cuochi regionali, quelli della nazionale dei cuochi presente in tutto il mondo con i loro iscritti: sono loro i primi testimoni del nostro modello di cucina e di quello che c’è dietro”, ha aggiunto Lollobrigida.




Rimodulazione della rete ospedaliera, nel tavolo tecnico non c’è spazio per Siracusa

Si è insediato oggi a Palermo il tavolo tecnico per la rimodulazione della rete ospedaliera in Sicilia. Ma la composizione dell’organismo incaricato di redigere una proposta per ridisegnare tematiche come posti letto e dislocazione delle discipline sanitarie nei vari ospedali dell’isola è subito un caso politico.
I suoi componenti sono tecnici e professionisti della sanità. chiamati non per rappresentare una singola Asp ma l’intero comparto regionale. Alcuni hanno incarichi di prestigio nella sanita pubblica siciliana e questo non è certo uno scandalo. Ma spicca l’assenza, nell’organismo, di personalità che conoscano o possano rappresentare le esigenze degli ospedali delle provincia di Siracusa, Ragusa e Trapani. Come se, implicitamente, questi fossero territori gestibili o assoggettabili alla sanità delle più grandi province limitrofe.
“Ho chiesto maggiori chiarimenti sulla composizione del Tavolo Tecnico per la rimodulazione della rete ospedaliera siciliana. Desidero comprendere e verificare se alcuni degli esperti possano in qualche modo avere anche un coinvolgimento territoriale che finisca, direttamente o indirettamente, per avvantaggiare qualche provincia a danno di altre. In particolare, vigilerò affinchè la rappresentanza dell’Asp di Siracusa sia non solo convocata ma anche tenuta in considerazione al momento di assumere le decisioni finali ed evitare quelle semplificazioni che hanno spesso portato a ritenere troppo semplicisticamente che Catania possa avere o prendere in sanità anche per Siracusa. La sanità della provincia di Siracusa è già stata ampiamente trascurata negli ultimi decenni, sarò vigile ed attento in Commissione Salute per evitare che possa capitare ancora”. Così il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S).
Anche dalla maggioranza si levano voci critiche come quella del deputato regionale Riccardo Gennuso (FI). “Appena appreso della convocazione di un tavolo tecnico per la rimodulazione della rete ospedaliera regionale, che secondo quanto riportato dalla stampa non avrebbe compreso rappresentanti delle Aziende sanitarie di alcune provincie tra cui Siracusa, mi sono attivato per chiedere chiarimenti su quanto avvenuto. Non ci sono in Sicilia cittadini e comunità di serie A e di serie B e conosco bene l’attenzione che da sempre il Presidente Schifani ha rivolto alla provincia di Siracusa così come a tutti gli altri territori. Un’attenzione che sono certo non mancherà anche in questa occasione in cui affronta un tema così delicato per la vita di tutti i cittadini”, le parole di Gennuso.
I nomi dei componenti del Tavolo tecnico sono stati resi pubblici da BlogSicilia.it. E si tratta drl dirigente del Dps (dipartimento per la pianificazione strategica), il dirigente generale del Dasoe (Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico=, Luigi Aprea e Antonino Giarratano (Aoup, azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Palermo), Pierenrico Marchesa (Arnas Civico di Palermo), Giuseppe Barbagallo (Aoup di Catania), Roberto Bordonaro e Giuseppe Ettore (Arnas Garibaldi di Catania), Giuseppe Augello (Asp di Agrigento), Benedetto Trobia (Asp di Caltanissetta), Francesco Amico (Ao, azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania), Tiziana Maniscalchi (Ao Villa Sofia Cervello), Rosalia Murè (Asp di Enna), Vincenzo Marchese (Arnas civico di Palermo), Giampiero Mastroeni (Ao Papardo di Messina), Giuseppe Misuraca (Centrale operativa 118 Asp di Caltanissetta), Rossella Musolino, Antonello Seminerio, Vito Martorana, il dirigente Servizio 4 Dps programmazione ospedaliera, il dirigente A.I 2 Dasoe, Mario Tumminello e Gabriella Terrazzino, servizio 4 Dps.




Zona industriale, Scerra all’assemblea dei lavoratori: “Tracciamo una road map che guardi ai prossimi 20 anni”

“Ribadisco anche in questa sede la proposta di un Tavolo permanente tra politica, soggetti del territorio, associazioni di categoria, per tracciare assieme una road map che guardi ai prossimi vent’anni e che porti il polo industriale di Siracusa ad essere protagonista della necessaria conversione industriale e di un rilancio strategico come fulcro di un nuovo piano energetico per l’Italia, in modo da valorizzare e non disperdere quell’unico patrimonio produttivo e di competenze che abbiamo nella nostra provincia e che sarà fondamentale per fare vincere al nostro paese la sfida verso un’industria sempre più competitiva e green, anche nella produzione di energia”. Così il parlamentare Filippo Scerra (M5S), intervendo all’assemblea dei lavoratori del polo petrolchimico di Siracusa.
“Bisogna darsi tempi e scadenze con progetti concreti da elaborare, con impegni precisi che mettano innanzitutto la sicurezza e l’ambiente al primo posto, ma anche i livelli occupazionali. La politica – ha proseguito Scerra – deve avere oggi il coraggio e la forza di guidare questo processo, ma non con facili slogan bensì con la consapevolezza della sua complessità . Una consapevolezza che ad oggi è mancata. Come dimostra, ad esempio, il caso depurazione e la vicenda Ias in cui la politica regionale prima e quella nazionale poi brillano per la loro assenza operativa”.
Con Filippo Scerra ha partecipato all’assemblea dei lavoratori del polo petrolchimico di Siracusa anche il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S). “Ora è il momento di andare oltre al baratto lavoro/salute. Quindi ben venga una cabina di regia che spinga sull’acceleratore della transizione sostenibile. Questo polo industriale è strategico per il Paese, qui si produce oltre il 30% del carburante nazionale e una quota importante del settore energia oltre a facilities varie. Quindi non c’è posto migliore per avviare e far germogliare il nostro new green deal industriale, di rilancio e di respiro moderno per le aziende, per i lavoratori e per il territorio. Dalle nuove consapevolezze maturate nei territori e dalle attente sensibilità sviluppatesi dentro e fuori gli impianti industriali – conclude Gilistro – la politica dica si alla road map proposta da Filippo Scerra e si dia così la speranza di un futuro produttivo, duraturo, moderno e sostenibile al polo industriale di Siracusa”.




Bus per gli studenti pendolari siracusani, Carta convoca i vertici Ast in Commissione

Giuseppe Carta, presidente della IV commissione Territorio, Ambiente e Mobilità e sindaco di Melilli, ha convocato per mercoledì mattina in commissione i vertici dell’AST e l’assessorato per discutere delle tratte del territorio siracusano interessate dall’interruzione di servizio. “Apprezziamo la celerità del presidente Renato Schifani per la risoluzione dello spinoso problema che riguarda il servizio di trasporto extra-urbano degli studenti – dice Carta – Il coinvolgimento delle aziende private servirà per uniformare un servizio necessario per garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti fuori sede”, sottolinea.
Nei giorni scorsi, la Regione ha individuato una soluzione temporanea, non ancora pienamente operativa, per le corse dei bus extraurbani – destinati in particolari agli studenti pendolari – che l’Ast non sta riuscendo ad effettuare. Attraverso il cosiddetto “atto impositivo” l’assessorato alle Infrastrutture da lunedì 16 settembre ordinerà alle altre società concessionarie dei servizi di trasporto pubblico di garantire i collegamenti che Ast, oggi stesso, comunicherà di non poter coprire nelle prossime settimane.




Nuove rotatorie, la sperimentazione piace a chi ha “importato” le rotonde a Siracusa

Tema attuale è oggi il dibattito cittadino sulla viabilità ed il nuovo sistema di rotatorie integrate. Tra pro e contro, prosegue la sperimentazione che ha cambiato la mobilità nella zona sud del capoluogo e “spento” diversi impianti semaforici. “Un esperimento che, al netto di qualche possibile accorgimento, sta cominciando a funzionare, attenuando e di molto le file di auto tra Gelone e Teracati” è il giudizio di Ciccio Midolo, di certo non un sostenitore dell’amministrazione Italia. Ex Fdi ma soprattutto ex assessore alla viabilità, “importò” nei primi anni 2000 le rotatorie che ancora oggi regolamentano il traffico in una serie di incroci cittadini. Con la giunta Bufardeci apportò questa novità che gli valse anche un soprannome che ancora oggi lo accompagna con simpatia.
“I problemi evidenziati da più parti vanno affrontati con animo sgombro da prevenzioni e pregiudizi, riconducendoli alla realtà, ben lontana da come la si rappresenta in alcuni casi”, dice Midolo. “Valuterei la possibile riapertura di via Romagnoli nel doppio senso di marcia, evitando in tal modo di appesantire il crocevia tra viale Paolo Orsi e corso Gelone, però bisogna riconoscere che la sperimentazione ha attenuto le file di auto, a parte il dato fisiologico, tra Gelone e Teracati. Così come risulta scomparso il chilometrico e quotidiano incolonnamento che, per lunga parte della giornata, interessava il viale Reimann nel senso di marcia verso la via Costanza Bruno”.
Tutto bene allora? “Il problema riguarda il caos che trae origine dalla via Elorina e, a ritroso, interessa la via Catania e poi tutto il corso Gelone. Un lungo serpentone, su cui sinora l’Amministrazione non ha trovato soluzioni, ma che nulla c’entra con le nuove rotatorie. Negare tale evidenza risulta fuorviante”, il pensiero di Ciccio Midolo.
L’ex assessore boccia invece le corsie ciclabili. “Bisogna trovare quanto prima le giuste soluzioni al grave problema del restringimento delle carreggiate dovuto alla creazione delle piste ciclabili, le quali, pur tra buoni propositi, hanno in realtà reso problematica la viabilità, causando anche un maggiore inquinamento da gas di scarico per le lunghe file e gli incolonnamenti di auto e mezzi. Una delle possibili soluzioni, forse l’unica praticabile, è quella dell’eliminazione dei semafori da sostituire con le rotatorie, realizzate con intelligenza ed i giusti accorgimenti che, mi auguro, l’Amministrazione perseguirà”.




Lavori allo stadio, ci sono i soldi: Auteri in contropiede, ripartenza Bandiera

Firmato l’atteso decreto di finanziamento per i lavori al Nicola De Simone di Siracusa. Diventano così disponibili le risorse che erano state annunciate nei mesi scorsi e destinate al recupero di parti dello stadio del capoluogo grazie ad un emendamento presentato da Sud Chiama Nord. Nei giorni scorsi, il vicesindaco Edy Bandiera aveva anticipato l’ormai prossima liberazione delle somme dando notizia intano della stipula della convenzione per i lavori.
Il decreto a favore del Comune di Siracusa è stato firmato dall’assessore regionale allo sport, Elvira Amata. “Un passo importante per Siracusa e per tutti gli amanti dello sport”, commenta il deputato regionale Carlo Auteri (FdI). “Sono particolarmente grato all’assessore Amata per l’impegno profuso e la celerità – dice – dimostrando una grande attenzione per le esigenze del nostro territorio”.
Il decreto, firmato dall’assessore Amata, prevede un finanziamento complessivo di 339.500 euro destinati alla riqualificazione dello stadio.
Dopo l’attesa firma del decreto di finanziamento per i lavori al Nicola De Simone di Siracusa, però, scoppia la polemica. Tutto nasce dalle dichiarazioni del deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, che questa mattina ha annunciato con soddisfazione la firma del decreto da parte dell’assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo a favore del Comune di Siracusa per i lavori di riqualificazione dello stadio Nicola De Simone.
Sulla vicenda, poco dopo, non si è fatta attendere la replica stizzita di Alessandro Spadaro, coordinatore provinciale di Sud Chiama Nord.
“Il decreto per i lavori di riqualificazione dello stadio Nicola De Simone è finalmente stato emanato, ma è fondamentale chiarire che tutto il merito va al gruppo Sud Chiama Nord, guidato da Cateno De Luca, e al vicesindaco di Siracusa Edy Bandiera e all’atto di indirizzo dei consiglieri Melfi e Garro. Grazie alla loro determinazione e al lavoro costante, è stato possibile ottenere il finanziamento regionale, dimostrando un impegno reale e concreto per il bene della città e dei suoi tifosi”, dichiara Alessandro Spadaro.
“Edy Bandiera ha svolto un ruolo fondamentale in questo processo, seguendo con attenzione ogni fase dell’iter e assicurando che Siracusa ottenesse ciò che le spettava. È grazie alla sua perseveranza che il progetto di riqualificazione dello stadio potrà finalmente partire, dopo mesi di attesa causata da un governo regionale inefficiente e lento nell’emanazione del decreto”, continua Spadaro.
“In questo contesto, appare davvero ridicola la dichiarazione dell’onorevole Auteri, – sottolinea infastidito Spadaro – che tenta di attribuire meriti inesistenti all’assessore del suo partito. Auteri non ha avuto alcun ruolo concreto nel garantire questo risultato: l’unica cosa che ha fatto è stato comunicare alla stampa la firma di un decreto in ritardo di mesi, occultando la verità di un procedimento rallentato dalla negligenza regionale. La società e la tifoseria sono ben a conoscenza di questi ritardi e del fatto che il vero lavoro è stato svolto dal gruppo Sud Chiama Nord e da Edy Bandiera, mentre altri cercano di prendersi meriti che non gli appartengono”, chiosa il coordinatore provinciale di Sud Chiama Nord .
La controreplica di Auteri è veloce e pungente. “Ringrazio il Vice Sindaco Edy Bandiera per le sue parole improntate alla simpatia e all’amicizia, sentimenti che ricambio sinceramente. – dice il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri – Il mio impegno è stato costante e documentato in tutte le sedi opportune, inclusi numerosi interventi in fase di bilancio e su altre questioni cruciali per la nostra comunità. Se Edy desidera un elenco dettagliato delle mie azioni a supporto del nostro territorio, sarò felice di fornirglielo. – precisa – Può tranquillamente farmi avere una mail: sono molte le iniziative che ho portato avanti, spesso anche senza clamore mediatico, ma sempre con determinazione e nell’interesse di tutta la provincia di Siracusa e di tutta la Sicilia. In merito alle interlocuzioni con gli assessori di Fratelli d’Italia, mi permetto di evidenziare una certa assenza di dialogo tra l’amministrazione comunale di cui Edy è vice sindaco e gli assessori del nostro partito. Credo che un confronto costruttivo e costante tra i vari livelli istituzionali sia la chiave per il successo di ogni progetto e per la crescita del nostro territorio. E questo oggi manca. Come vorrei ricordare anche al rappresentante provinciale di Sud chiama Nord, Alessandro Spadaro. Infine, rispetto alla questione del decreto e delle tempistiche, non mi sottraggo a un confronto pubblico, come proposto dal Vice Sindaco Bandiera. Sarebbe un’occasione utile per chiarire i vari passaggi amministrativi e per mettere in luce i contributi di ognuno nel perseguimento del bene comune”, conclude Auteri.




Autonomia Differenziata, mozione in consiglio comunale per dire “No”

“ Ferma condanna del metodo impiegato dal Governo per la definizione dell’autonomia differenziata”. E’ la posizione che il gruppo consiliare del Pd chiede al consiglio comunale di assumere, come spiegato in una mozione presentata dai consiglieri di opposizione e che sarà sottoposta all’aula il prossimo 17 settembre. L’argomento è ben noto: la legge 86 del 26 giugno ed i suoi contenuti, ritenuti dal Partito Democratico “altamente lesivi dell’unità nazionale e contrastanti con la Prima Parte della Costituzione”. Secondo i consiglieri del Pd, il consiglio comunale, alla stregua di altri analoghi organismi rappresentativi italiani dovrebbe rivolgersi “al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri , ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente della Regione Siciliana, ai Gruppi parlamentari di Camera e Senato” facendo presenti i rischi a cui alcune aree del Paese andrebbero incontro. Il gruppo del Pd ricorda come premessa l’articolo 3 della Costituzione, secondo cui “ È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. I consiglieri di opposizione ricordano, inoltre, “che diverse sentenze della Corte Costituzionale, tra cui la n. 200 del 2009, hanno definito in maniera vincolante il carattere nazionale dell’istruzione di ogni livello che garantisce, con un’offerta formativa omogenea, la sostanziale parità di trattamento tra gli studenti di tutte le regioni”. Mentre, dunque, la campagna per il referendum abrogativo segue la strada tracciata dalle opposizioni parlamentari e da alcuni sindacati e associazioni, in varie Regioni è stata avviata la presentazione di quesiti totalmente o parzialmente abrogativi della legge 86/2024. Il Partito democratico osserva che “la corretta e prioritaria applicazione dei fabbisogni e dei costi standard, ai fini dell’allocazione delle risorse tra territori, non può prescindere dalla definizione puntuale dei “livelli essenziali di prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale””. Il timore resta quello espresso anche in passato e riguarda soprattutto gli ambiti sanità, assistenza, istruzione, trasporti. “L’attuazione degli accordi previsti dalla legge inciderà sulla distribuzione delle risorse nel loro complesso- osserva il gruppo consiliare del Partito Democratico – generando effetti disfunzionali sulla tenuta sociale del Paese in mancanza della definizione dei LEP e di conseguenti meccanismi perequativi. Penalizzata in maniera particolare la Sicilia, che soffre già di carenze così strutturali da comportare un allungamento dei tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie, ad esempio, tale da rendere di fatto inservibile per molte fasce della popolazione la stessa sanità pubblica”. Sul tema dell’istruzione, il Pd sottoliena che si registrano già “carenze sotto il profilo dell’organico, sotto il profilo edilizio e sotto il profilo delle prestazioni del diritto allo studio, con ulteriore rischio di peggioramento con l’annunciata riforma dell’accesso alla ricerca”. Altri passaggi riguardano il sistema universitario. “L’approvazione della legge porterà-si legge nella mozione- alla disgregazione del sistema nazionale universitario, con il concreto rischio di drenare risorse dagli atenei meno forti a quelli più forti; che l’attribuzione di nuove competenze in materia di lavoro alle Regioni può ingenerare dinamiche di concorrenza al ribasso sotto gli aspetti della sicurezza, dell’orientamento e dell’accesso al mercato del lavoro, con effetti deleteri sulla qualità e quantità dell’occupazione nelle Regioni più in difficoltà”. Al consiglio comunale, quindi, il Partito Democratico chiede di esprimere, come altre assise cittadine ed altre giunte hanno già fatto, contrarietà all’approvazione della legge, “comprendendo il pericolo che comporterà nei singoli Comuni e per le regione più povere”.




Scuole, caldo e aule inadatte. Gilistro (M5S): “Oltre il 90% delle classi non climatizzate”

“Avere anticipato ad inizio settembre l’avvio dell’anno scolastico in Sicilia è veramente assurdo. Migliaia di studenti e studentesse sono tornati in questi giorni a scuola nonostante le temperature estreme, costantemente superiori alle medie di stagione, e a dispetto del fatto che oltre il 90 per cento delle aule non sia climatizzata. Così si mette la salute dei nostri ragazzi a rischio: colpi di calore , distrazione e malesseri generali con questo caldo sono dietro l’angolo, e questo lo dico da medico, non da deputato”. Così il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S) è intervenuto in Ars bollando come “inopportuno l’aver disposto l’avvio dell’anno scolastico in Sicilia ai primi di settembre”.
L’esponente Cinquestelle ha ricordato il dato fornito dal Ministero della Pubblica Istruzione secondo cui solo il 6% delle scuole siciliane sia dotato di impianti di climatizzazione o ventilazione. “Così stiamo colpevolmente esponendo a rischio potenziale ragazzi e ragazze dai 6 anni in su. Da medico pediatra, non posso far finta di nulla. I rischi per i nostri ragazzi sono concreti. Mentre supermercati, uffici, negozi e persino gli ascensori sono climatizzati, le scuole restano luoghi inospitali e per di più ci mettiamo dentro gli studenti quando ancora la colonnina di mercurio segna livelli fuori norma”.
Gilistro ha poi ricordato come “secondo il programma di monitoraggio Copernicus della Commissione Europea e dell’Agenzia Spaziale Europea questa è stata l’estate più calda mai registrata, segnata da una costante anomalia termica. Ed anche il recente studio del World Weather Attribution evidenzia il cambiamento climatico in atto e l’aumento delle temperature in Sicilia alla base della grave siccità. Prendiamo atto dello stato delle cose e smettiamola di giocare con il calendario. Il prossimo anno scolastico, a meno che tutte le aule non siano climatizzate, deve essere posticipato a fine settembre, come avveniva anche anni addietro”, la richiesta del deputato siracusano. “Abbiamo adottato misure per salvaguardare gli operai che lavorano esposti alle ondate di calore, non possiamo dimenticarci degli studenti”, ha aggiunto poco dopo.
Oltre a posporre l’avvio dell’anno scolastico in Sicilia, Carlo Gilistro ha chiesto l’adozione di una strategia che porti – nel medio termine – ad aumentare significativamente il numero di istituti energeticamente efficientati, con fotovoltaico e soprattutto pompe di calore (caldo/freddo). “La Regione – dice Gilistro – deve mettere in piedi una struttura intermedia per offrire consulenza gratuita alle scuole che vorrebbero ricevere finanziamenti oggi disponibili per questi interventi ma che non si ritrovano dotate di professionisti in grado di studiare progetti e seguirne l’iter. D’altronde, a scuola si dovrebbe fare…scuola e non burocrazia. In ogni provincia serve una task-force regionale che sia a disposizione delle scuole ed in raccordo con i Comuni ed i Liberi Consorzi, per rendere agile l’accesso alle fonti di finanziamento esistenti per un capillare ricorso a fotovoltaico e pompe di calore (caldo/freddo) negli istituti scolastici siciliani. Questa è una strategia di adeguamento climatico necessaria ed urgente davanti ai cambiamenti in atto. Anche il Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro insieme alla legge 24 del gennaio 1996 dispone che vi siano temperature umane e tollerabili negli ambienti confinati di tipo moderato come sono scuole e aule”.




Cade l’accusa di estorsione, assolto il deputato regionale Riccardo Gennuso

Il Tribunale di Palermo ha assolto Riccardo Gennuso dall’accusa di estorsione. Il fatto non sussiste, sentenzia la Quinta sezione dopo che la Procura aveva chiesto per il deputato regionale di Forza Italia una condanna a 7 anni. Assolto anche il padre Giuseppe, ex parlamentare regionale.
Alla lettura della sentenza, visibile commozione per l’esponente di FI. “Sono state settimane per lui molto dure”, commentano dal suo entourage.
Il processo aveva preso le mosse dalle accuse di alcuni dipendenti della sala bingo gestita dai Gennuso dal 2015, in zona Guadagna a Palermo. Nella loro versione dei fatti, sarebbero stati costretti a firmare una transazione con la quale rinunciavano a due terzi della liquidazione. Se non lo avessero fatto, si sarebbero visti ridurre drasticamente l’orario di lavoro ed il loro stipendio.
Il Tribunale di Palermo ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Claudio Gallina Montana e Mario Fiaccavento, disponendo l’assoluzione.
“Una sentenza non si commenta, si accetta e si rispetta. Da uomo delle istituzioni, in questi lunghi nove anni, non ho mai perso l’incondizionata fiducia nella Magistratura e mi sono sentito orgoglioso di lottare contro i poteri mafiosi che mi avevano trascinato in questa triste vicenda”, ha scritto sui suoi canali social Riccardo Gennuso.
“Siamo sempre stati certi dell’assoluta estraneità di Riccardo e Pippo Gennuso rispetto ai fatti che venivano loro contestati. Oggi, quella certezza diviene verità giudiziaria, cosa della quale non possiamo che essere estremamente contenti. Questa assoluzione restituisce serenità alla famiglia Gennuso, confermando la correttezza del loro operato quali imprenditori, che in diverse realtà della Sicilia hanno creato e creano opportunità di lavoro.
È un fatto di cui oggi tutta la comunità siciliana di Forza Italia è felice”. Lo dichiara Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia.
“Sono felice per l’amico e collega di partito, nonché per il padre Giuseppe, finalmente liberi dal peso di un procedimento lungo anni. Viene ristabilita la verità e si dipana ogni ombra. Auguro a Riccardo di proseguire con sempre maggiori successi nel suo impegno istituzionale, da deputato regionale di Forza Italia, con la determinazione e passione che ho imparato ad apprezzare lavorando assieme nell’interesse dei siciliani». Così l’eurodeputato di Forza Italia Marco Falcone.




Il rapporto Draghi spinge per conversione energetica, Nicita: “Indicazione per il petrolchimico”

“Occorre invertire la rotta e mettere il Polo siracusano al centro di una trasformazione fondamentale per il Paese, in un quadro europeo. Nei prossimi giorni ribadiremo la richiesta di incontro ai ministri e una richiesta di convocazione presso la Commissione bicamerale insularità per discutere sul futuro della zona industriale, tema al quale dedichiamo anche una sessione alla Festa provinciale dell’Unità del 14 e del 15 settembre che si terrà a Carlentini (SR)”. Così il senatore del Partito Democratico Antonio Nicita sul futuro del Polo siracusano, sottolinenando come dal rapporto Draghi siano arrivate importanti inidicazioni anche per la decorbonizzazione del petrolchimico.
“Il Rapporto Draghi ci consegna una foto importante per il futuro della competitività europea. A partire dalla necessità di rendere strutturale una tipologia di finanziamento come quella del PNRR, cioè finanziata da debito comune europeo. – dice Nicita – Uno dei punti cruciali riguarda la relazione tra decarbonizzazione e competitività, in particolare per la definizione di strategie sostenibili nei settori hard to abate, basati su energia fossile a forte emissione di CO2. – continua – Occorre favorire, secondo Draghi, la conversione energetica ed ecologica di questi settori attivando importanti investimenti in decarbonizzazione nelle varie soluzioni disponibili. Come ho già avuto modo di scrivere, in una lettera indirizzata ai ministri Urso, Pichetto Fratin e Fitto, ciò significa investire nella decarbonizzazione e nella transizione ecologica nel Polo industriale siracusano, attivando una prospettiva filiera dell’idrogeno con significativi investimenti in sicurezza ambientale, in trasformazione energetica, riqualificazione die lavoratori. – conclude il senatore del Partito Democratico – Draghi sottolinea, opportunamente, che i settori hard to abate sono quelli che da un lato risentono di più dell’incremento dei costi dell’energia e dall’altro ricevono minori sostegni pubblici per una decisa transizione”.